"...immergetevi in quest'Oceano nelle cui profondita sono
celate le perle della saggezza e della parola..."
Bahá’u’lláh
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Lettera di 'Abdu'l-Bahá al professor Augusto Forel


LETTERA

DI

‘ABDU’L-BAHÁ

AL

PROFESSOR AUGUSTE FOREL

2

EDITO DAL COMITATO NAZIONALE DI

TRADUZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA

ASSEMBLEA SPIRITUALE NAZIONALE DEI

BAHÁ'Í D'ITALIA

Via Stoppani 10 - 00197 Roma (Italia) - Tel. 879647

1 EDIZIONE

Traduzione dal Testo francese

ROMA 1968

AZIENDE TIPOGRAFICHE EREDI DOTT. G. BARDI - ROMA

3

LETTERA DI ‘ABDU’L-BAHÁ AL

PROFESSOR AUGUSTE FOREL 1

O uomo rispettabile, cercatore della

verità!

Mi è pervenuta la Vostra lettera del 28

luglio 1921. Essa tratta soggetti molto

interessanti e ciò prova che, grazie a Dio,

siete sempre giovane e che proseguite nella

ricerca della verità; le Vostre facoltà

intellettuali sono attive ed evidenti sono le

scoperte del Vostro spirito.

Numerosi esemplari dell'epistola che ho

inviato al Dottor Fischer sono sparsi

ovunque, e tutti sanno che è stata scritta nel

1910. Molte altre epistole sullo stesso

soggetto furono anche scritte prima

della guerra2 e ne ha pure parlato il

1 A. FOREL ( 1848-1931 ),Prof. In medicina, sociologo

e filosofo, celebre in Svizzera. Era un libero pensatore.

2 1914-1918.

4

Giornale di San Francisco, la data del

quale è conosciuta e non lascia alcun

dubbio. Inoltre, i filosofi di mente aperta

hanno fatto, con eloquenza, l'elogio del

discorso pronunciato all'Università 1. E’

per questo che Vi mando qui accluso un

esemplare di tale giornale.

In quanto alle Vostre opere, esse sono

senza alcun dubbio molto utili e, se sono

state pubblicate, vogliate inviarmene un

esemplare di ciascuna.

Per « materialisti » - le cui opinioni sulla

Divinità sono state esposte - non si tratta di

filosofi in genere, ma di una categoria di

filosofi materialisti, di mentalità ristretta,

adoratori di ciò che è evidente, che si

affidano unicamente ai loro cinque sensi e

per i quali il criterio della conoscenza si

limita alle sensazioni.

Per loro è reale tutto ciò che i loro sensi

possono percepire, e tutto ciò che non cade

sotto quel potere è inesistente o da mettere

in dubbio. Essi quindi considerano

align=left>l'esistenza della Divinità ( di Dio )

assolutamente discutibile.

1 8 Ottobre 1912, Leland Stanford Junior University,

California. Vedere Promulgation of Universal Peace,

p. 342.

align=left>5

Non si tratta, come Voi avete scritto, di

filosofi in genere, ma di materialisti di

mentalità limitata. Quanto ai filosofi deisti

come Socrate, Platone e Aristotile, essi

sono in verità degni di considerazione e

meritano i più grandi elogi per i servigi

notevoli che hanno reso all'umanità; così

dicasi dei filosofi materialisti di tendenza

moderata che, essi pure, hanno reso importanti

servigi.

Noi consideriamo la conoscenza e la

saggezza come la base del progresso umano

e stimiamo i filosofi dotati di penetrazione

dello spirito. Leggete attentamente il

Giornale dell'Università di Stanford

affinché la verità Vi appaia.

In quanto alle facoltà mentali, in realtà,

esse appartengono all'anima, così come

l'irraggiamento luminoso è proprietà

essenziale del sole. I raggi del sole si

rinnovano ma il sole rimane sempre lo

stesso e non cambia. Notate come l'intelligenza

umana si sviluppi o si indebolisca;

essa può qualche volta mancare del tutto,

mentre l'anima è immutabile. La

manifestazione dell'intelligenza dipende

dalla salute del corpo; un'intelligenza sana

non può manifestarsi che in un corpo

6

sano, mentre l'anima non è condizionata al

corpo; è per il potere dell'anima che

align=left>l'intelligenza comprende, concepisce ed

esercita la sua influenza, mentre l'anima è

una forza indipendente. E’ dal concreto che

l'intelletto concepisce l'astratto, ma l'anima

ha delle manifestazioni illimitate che le

sono proprie.

L'intelligenza umana è limitata, l'anima

è senza limiti. L'intelligenza afferra

attraverso i sensi: vista, udito, gusto, odorato

e tatto, mentre l'anima non ha bisogno

align=left>di nessun intermediario. Come potete

notare, l'anima è sempre attiva ed in

movimento sia durante il sonno che allo

stato di veglia. Ci accade di scoprire la

soluzione di un problema difficile durante

un sogno, mentre ne eravamo incapaci da

svegli, tuttavia l'intelligenza non può concepire

nulla se i sensi non funzionano più.

Nel feto e nella prima infanzia, la facoltà di

ragionare manca completamente, ma

l'anima è in piena attività. Riassumendo, le

prove sono numerose che, malgrado la

mancanza della ragione, la forza dell'anima

continua ad esistere.

Ciononostante lo spirito esiste per gradi

ed in stadi differenti. Consideriamo la

7

esistenza dello spirito nel minerale; è

innegabile che il minerale è dotato di uno

spirito e che vive secondo le esigenze della

sua classe. Anche i naturalisti oggi

ammettono questo segreto una volta ignorato:

che tutto ciò che esiste è dotato di

vita; così come dice Maometto nel Corano:

« Ogni cosa è vivente ».

Il mondo vegetale possiede inoltre la

facoltà di crescere, e ciò costituisce lo

spirito del mondo vegetale.

Il regno animale possiede la facoltà

dei sensi, ma nel regno umano esiste una

forza che abbraccia tutte le altre. In tutti i

regni precedenti, la facoltà di ragione non

esiste, mentre esiste e si manifesta lo

spirito. Il potere sensitivo non concepisce

l'anima mentre la facoltà di ragionare ne

prova la esistenza.

Nello stesso modo, l'intelligenza prova

l'esistenza di una Realtà invisibile che abbraccia

tutti gli esseri, si rivela e si manifesta

in tutti i regni e l'essenza della

quale supera la portata dell'intelligenza.

Così, il minerale non concepisce la realtà

né le perfezioni del vegetale, il vegetale

non afferra la natura dell'animale più

di quanto l'animale non comprenda la

8

realtà dell'uomo che scopre e abbraccia

tutte le cose.

L'animale è prigioniero della natura e

non può venir meno alle sue leggi né alle

sue regole. Nell'uomo esiste tuttavia un

potere superiore a quello della natura,

potere che scopre, verifica e interviene

nelle sue leggi. Così, tutti i minerali, i

vegetali e gli animali sono prigionieri della

align=left>natura; il sole stesso, in tutta la sua

grandezza, è talmente subordinato alla

natura che non ha alcuna volontà propria

e non può scostarsi dalle sue leggi,

fosse per lo spessore d'un capello. Lo

stesso dicasi per tutti gli esseri dei regni:

minerale, vegetale ed animale, che non

possono sfuggire alle leggi naturali e che

ne sono perfino gli schiavi. L'uomo, invece,

prigioniero della natura in quanto

al corpo, è tuttavia libero in quanto a

spirito ed intelligenza, ed ha il potere

di sottomettere la natura stessa. Notate

che, secondo le leggi naturali l'uomo vive,

si muove e trascorre la sua esistenza sulla

terra; ma la sua anima e la sua intelligenza

intervengono in queste leggi e, come

un uccello egli vola; percorre rapidamente

i mari e, come un pesce, esplora le

9

loro profondità e vi compie delle scoperte.

Questo costituisce veramente un grave

scacco inflitto alle leggi naturali.

Altrettanto dicasi della energia elettrica;

l'uomo ha ora imprigionato in una

ampolla questa forza violenta ed indomita

che separa le montagne, il che è chiaramente

una violenza inflitta alle leggi naturali.

Egli scopre pure quei misteri della

natura che, conformemente alle sue

leggi, dovrebbero rimanere nascosti, e

dall'invisibile li porta sul piano visibile;

ciò è una volta di più una trasgressione

delle leggi della natura. L'uomo scopre

anche le proprietà inerenti delle cose che

sono i segreti della natura. Riporta alla luce

fatti passati e dimenticati dalla memoria, e

con il suo potere d'induzione prevede

avvenimenti ancora sconosciuti. Inoltre le

comunicazioni e le esplorazioni sono

limitate dalle leggi naturali alle brevi

distanze, ma l'uomo, con il potere spirituale

che gli appartiene scopre le realtà

delle cose e unisce l'Oriente all'Occidente,

cosa che è, pure questa, un'infrazione alle

leggi della natura.

Nello stesso modo, le immagini che secondo

le leggi naturali sono fuggitive,

face=TimesNewRomanPSMT>

10

l'uomo le fissa su una lastra di vetro; ciò è

ancora una trasgressione di queste leggi.

Vogliate riflettere e meditare su questo: le

scienze, le arti, i mestieri, le invenzioni e le

scoperte costituivano un tempo segreti

della natura che, in virtù delle sue leggi,

avrebbero dovuto rimanere nascosti; ma

con le sue capacità di scoperta, l'uomo

infrange queste leggi e rende visibili i

segreti nascosti nell'invisibile, con che una

volta di più, avviene un'infrazione alle

leggi naturali.

In breve, questa facoltà spirituale ed

invisibile dell'uomo sradica il gladio dalle

dita della natura e le assesta dei colpi

terribili.

Tutte le altre creature, qualunque sia la

loro importanza, sono private di queste

perfezioni. L’uomo possiede il potere della

volontà e quello dell'intelletto, la natura ne

è privata; essa è incatenata, l'uomo è

libero; la natura è priva d'intendimento,

l'uomo comprende; essa ignora gli

avvenimenti del passato ma l'uomo li

conosce; essa non prevede quelli

dell'avvenire ma l'uomo, per il suo potere

di discernimento, li prevede; essa

11

non ha alcuna coscienza di sé, l'uomo è al

corrente di tutte le cose.

Se si suppone che l'uomo non è che un

elemento della natura e che, poiché egli è

dotato di queste perfezioni che non sono

che delle manifestazioni della natura stessa

e che, di conseguenza, essa non ne è

privata ma ne è l'autore, risponderemo che

poiché la parte dipende dal tutto, è

impossibile che la parte possegga

perfezioni di cui il tutto sia privo.

Per natura, s'intendono quelle proprietà

relative alle cose e le necessarie relazioni

che derivano dalla realtà delle cose

stesse. Queste realtà per quanto infinitamente

diverse, sono nondimeno intima

mente legate fra di loro. Per queste diverse

realtà occorre un agente d'unificazione

capace di legare le une alle altre. Così le

diverse membra, organi, elementi e parti

che costituiscono il corpo dell'uomo, per

quanto diversi, sono tuttavia legati fra di

loro sotto l'azione unificante di ciò che si

chiama l'anima umana, il che permette loro

di agire in completa armonia con una

regolarità assoluta, e di assicurare così la

continuità della vita.

Ciononostante il corpo umano è com12

pletamente inconscio di questa azione

unificatrice; esso agisce regolarmente

malgrado tutto, e compie le sue funzioni

secondo la sua volontà.

Quanto ai filosofi, essi appartengono

a due scuole: Socrate il saggio, credeva

nell'unicità di Dio e nella sopravvivenza

dell'anima; siccome le sue opinioni erano

contrarie a quelle dei suoi contemporanei

di mente limitata, questo divino

saggio fu avvelenato da loro. Tutti i

filosofi religiosi, i saggi ed i razionalisti,

osservando queste creature di numero

infinito, hanno notato che, in questo immenso

ed incommensurabile universo,

tutto fa capo al regno minerale; che questo

mondo minerale ha dato vita al mondo

vegetale; questi al mondo animale, ed il

mondo animale al regno umano.

Il risultato di questo universo infinito,

in tutta la sua maestà e splendore, è

l'uomo stesso che, in questa esistenza,

pena e soffre per qualche tempo, sopporta

dolori e malattie, poi, alla fine, si

disgrega senza lasciare né traccia né frutti.

Se così fosse, non v'è dubbio che

quest'universo infinito, con tutte le sue

perfezioni, giungerebbe ad un errore, ad

13

una disgrazia senza risultati, senza spirito

di continuazione, senza alcuna utilità, e che

sarebbe privo di ogni significato. I filosofi

si convinsero allora che non era così;

questa Impresa grandiosa, con tutta la sua

potenza, il suo splendore spaventevole e le

sue perfezioni senza limiti, non può in fin

dei conti finire nel nulla. Che un'altra vita

esista è dunque certo e, così come il regno

vegetale ignora ciò che concerne l'esistenza

dell'uomo, anche noi non conosciamo niente

di più di questa grande Esistenza dell'al

di là, dopo la vita su questa terra.

Ma il fatto di non concepire tale vita non

è una prova che essa non esista. Così il

mondo minerale ignora completamente

tutto ciò che concerne l'uomo, e non può

comprendere tale mondo; ma ignorare una

cosa non prova che essa non esista. Vi

sono delle prove numerose e incontestabili

per dimostrare che questo universo infinito

non può essere limitato a questa vita

umana.

In quanto all'Essenza della Divinità, in

verità Essa non può in nessun caso essere

definita da qualsiasi cosa che non sia

Essa stessa, e non è assolutamente acces14

sibile allo spirito. Poiché tutto ciò che

l'uomo può concepire non è che una realtà

limitata e non infinita, una realtà parziale

e non globale che egli può comprendere

e controllare. Nello stesso modo,

è certo che tutte le concezioni umane

non sono assolute ma contingenti, che la

loro esistenza è astratta e non materiale.

Inoltre, l'esistenza dei diversi gradi di

sviluppo degli esseri del mondo contingente

è un ostacolo alla comprensione.

Come sarebbe allora possibile per ciò che è

contingente concepire la Realtà dell'Assoluto?

Abbiamo detto che i diversi gradi

di sviluppo sul piano contingente costituiscono

un ostacolo alla comprensione: i

minerali, le piante e gli animali sono privi

delle facoltà mentali dell'uomo, che

scopre le realtà di tutte le cose; egli conosce

tutti i gradi che lo precedono. Ogni

piano superiore comprende il piano inferiore

e ne scopre la realtà, ma il piano

inferiore non ha conoscenza di quello superiore

e non può comprenderlo. Così

l'uomo è incapace di concepire l'Essenza

Divina, ma col ragionamento e l'osservazione,

con le sue intuizioni e la forza

rivelatrice della sua fede, egli può credere

15

in Dio e provare i favori della Sua Grazia.

Egli acquisisce questa certezza: benché

l'Essenza divina sia invisibile e l'esistenza

di Dio intangibile, prove spirituali decisive

attestano l'esistenza di questa Realtà

invisibile. Ma tale Realtà, nella sua Essenza,

è al di là di ogni descrizione. Prendiamo

un esempio: la natura dell'etere è

sconosciuta, ma la sua esistenza appare

certa nei suoi effetti: calore, luce ed elettricità

che ne sono le vibrazioni. Queste

onde vibratorie sono la prova ch'esso (l'etere)

esiste. Nello stesso modo, se noi consideriamo

la sovrabbondanza delle Grazie

divine, siamo convinti dell'esistenza di

Dio.

Ancora un esempio: notiamo che l'esistenza

degli esseri è dovuta alla combinazione

di elementi diversi e la loro non

esistenza alla decomposizione dei loro

elementi costituenti, poiché la decomposizione

provoca la dissociazione di tali elementi.

Consideriamo allora come l'unione

degli elementi dia vita agli esseri e, sapendo

che questi esseri sono innumerevoli,

siccome ne sono l'effetto, come potrebbe la

loro causa essere finita?

16

Ora, non ci possono essere che tre tipi di

composizione e tre soltanto: fortuita,

necessaria e volontaria. L'unione dei diversi

elementi che formano gli esseri non

può essere dovuta al caso, perché ogni

effetto comporta necessariamente una

causa.

Non può essere obbligatoria poiché, in

questo caso, la composizione dovrebbe essere

una proprietà inerente ai componenti,

e la proprietà inerente di una cosa non può

in nessun modo esserne separata; è così per

la luce che rende le cose visibili, per il

calore che dilata gli elementi e per

l'irraggiamento che è la proprietà essenziale

del sole.

In queste condizioni, la decomposizione

di qualsiasi corpo composto sarebbe

impossibile poiché la proprietà inerente ad

un corpo non può essergli tolta.

Rimane il terzo caso, la composizione

volontaria, cioè: che una forza invisibile,

conosciuta come Potenza eterna, provoca

l'unione di questi elementi, di cui ogni

struttura dà nascita ad un essere distinto.

Per quanto riguarda le qualità e le perfezioni

attribuite a questa Realtà divina

17

come la volontà, l'onniscienza, il potere

ed altre qualità eterne, si tratta di segni

riflessi dalle creature sul piano visibile,

ma non di vere perfezioni di questa

Essenza divina che è impossibile concepire.

Per esempio, osservando le cose

create, si scoprono delle perfezioni all'infinito,

dato che queste cose offrono la

dimostrazione di un ordine e di un'armonia

delle più perfette, si arriva alla conclusione

che la eterna Potenza alla quale

esse debbono la esistenza non può essere

ignorante, ma è onnisciente; è certo

ch'Essa non è impotente ma deve essere

onnipotente; Essa non è povera ma possiede

tutte le ricchezze; Essa non è inesistente

ma eternamente vivente. Ciò ha

per scopo di dimostrare che noi diamo

questi attributi e queste perfezioni alla

Realtà universale unicamente per negarle

ogni imperfezione piuttosto che affermare

la esistenza di perfezioni inconcepibili

allo spirito umano. E’ per questo che si

dice che i suoi Attributi sono inconoscibili.

In conclusione, questa Realtà universale,

fornita di tutte le qualità e attributi

che noi le assegnamo, è santificata e fuo18

ri dalla portata della nostra intelligenza e

della nostra comprensione.

Tuttavia quando si riflette con una

mente aperta su questo universo infinito,

si constata che il movimento senza forza

motrice e l'effetto senza causa sono ambedue

impossibili; tutti gli esseri si sono

formati sotto il dominio di numerose influenze

e subiscono delle reazioni continue;

queste stesse influenze dipendono

da altre influenze. Così le piante crescono

e prosperano sotto l'azione delle piogge

primaverili; ma le stesse nuvole si formano

sotto l'influenza di altre reazioni, che a loro

volta sono influenzate da altri fattori. Così

le piante e gli animali crescono e si

sviluppano sotto l'azione di ciò che gli

scienziati dei nostri giorni chiamano

idrogeno e ossigeno, e subiscono gli effetti

di questi due elementi; questi ultimi si

formano essi stessi per il potere di altre

reazioni. Si può dire altrettanto di tutti

gli esseri: che essi reagiscono su altri o

sono influenzati da loro. Questo processo

di causalità seguita così, e sostenere che

continua indefinitivamente è chiaramente

align=left>assurdo. Un tale incatenamento di cause

deve obbligatoriamente

19

condurre alla fin fine a Colui che è l'Eterno,

il Potentissimo, l'Indipendente e la

Causa ultima. Questa Realtà universale è

align=left>impercettibile ed invisibile. Deve necessariamente

essere così, poiché Essa contiene

tutto e non è contenuta; tali attributi

caratterizzano l'effetto e non la causa.

Se si riflettesse, si noterebbe che l'uomo

è simile ad un minuscolo organismo

nell'interno di un frutto; questo frutto

proviene dal fiore; il fiore è sbocciato sull'albero

che è nutrito dalla linfa, la quale è

generata dalla terra e dall'acqua. Come

potrebbe questa umile creatura rendersi

conto della natura del giardino, immaginare

il giardiniere e comprendere la sua

esistenza? E’ chiaro che è impossibile. Ma

se questa creatura comprendesse e meditasse,

noterebbe che questo giardino, quest'albero,

align=left>questo fiore e questo frutto non

hanno potuto in nessun caso, pervenire

da soli all'esistenza in quest'ordine e questa

perfezione. E’ altrettanto per uno spirito

riflessivo e ragionevole; esso ha la

certezza che questo universo infinito, nella

sua immensità e nel suo ordine perfetto,

non ha potuto formarsi spontaneamente.

Nello stesso modo, esistono nella

20

creazione delle energie invisibili come

quella dell'etere già citata, che non possono

essere viste né scoperte. Ciò non di meno i

loro effetti, onde e vibrazioni, producono

calore, luce, elettricità, ciò che prova la

loro esistenza. Così è per il potere della

crescita, della sensibilità,

dell'intendimento, della meditazione, della

memoria, della immaginazione e del

discernimento; tutte queste facoltà mentali

sono invisibili ed intangibili ma tuttavia

evidenti dai loro effetti.

Consideriamo ora la Forza infinita: la

esistenza stessa del finito prova l'esistenza

dell'infinito, poiché ciò che è limitato è

conosciuto dall'illimitato; così la povertà

prova che la ricchezza esiste. Senza

ricchezza non ci sarebbe povertà, senza la

conoscenza, niente ignoranza e senza la

luce niente tenebre; l'oscurità prova che la

luce esiste perchè l'oscurità è l'assenza

della luce.

In quanto alla natura, essa non è che

l'insieme di proprietà essenziali e di relazioni

necessarie inseparabili dalla realtà

delle cose. E queste realtà infinite, nonostante

le loro diverse particolarità, sono

tuttavia intimamente legate fra loro

21

nella più perfetta armonia. Quando si osservano

attentamente le cose con mente

align=left>aperta, si acquisisce la certezza che ogni

realtà non è che una necessità indispensabile

alle altre. Così una Direzione d'insieme

è necessaria per legare e accordare

queste realtà infinite e diverse, allo scopo

che ognuna delle parti costituenti i corpi

possa compiere la sua funzione particolare,

in un perfetto ordine.

Prendiamo il corpo umano, e ammettiamo

che ogni organo particolare dà una

idea dell'insieme. Notate come questi organi

e queste diverse membra sono strettamente

legati in una armoniosa unione.

Ogni parte è essenzialmente necessaria a

tutte le altre e possiede una funzione propria.

Lo spirito assume la direzione dell'insieme

e unisce così bene tutte le parti

componenti, che ognuna di esse adempie il

suo ruolo in modo perfetto; così la

cooperazione e le influenze reciproche diventano

possibili. L'attività di tutte queste

parti è governata da leggi che sono le

necessità dell'esistenza. Se qualche danno

sopravvenisse al centro direttivo che

governa tutti gli organi, senza dubbio

queste parti costituenti cesserebbero di

22

funzionare correttamente. Benché questa

forza unificatrice non sia né visibile né

percettibile nel corpo umano e la sua

essenza sia sconosciuta, essa si manifesta

ciò nondimeno con la più grande efficacia.

E’ così provato in maniera evidente che

le innumerevoli creature di questo meraviglioso

universo non possono compiere

align=left>correttamente i loro doveri se non sono

guidate e controllate da questa Realtà

universale, affinchè l'ordine possa regnare

nell'universo. Così, la cooperazione e le

reazioni reciproche degli organi che costituiscono

il corpo umano sono evidenti e

innegabili ma questo non è sufficiente; un

centro unificatore è indispensabile per

dirigere e controllare questi organi affinchè

con le reazioni reciproche e la cooperazione,

essi possano esercitare in un ordine

perfetto le loro rispettive ed indispensabili

funzioni.

E Voi, Dio ne sia lodato, sapete che

queste reazioni reciproche e questa cooperazione

sono evidenti e dimostrate in

tutti gli esseri, grandi e piccoli: per il

macrocosmo ciò è evidente come il sole,

mentre per il microcosmo, benché queste

azioni reciproche siano sconosciute, la

23

parte dà malgrado tutto un'idea dell'insieme.

Tutte queste reazioni reciproche

sono dunque legate a questa forza

conglobante che costituisce il loro asse, il

loro centro, la loro origine e la loro forza

motrice.

Come abbiamo visto, la cooperazione

delle parti del corpo umano è chiaramente

stabilita; organi e membra servono tutte le

altre parti del corpo; che siano le mani, i

piedi, gli occhi, le orecchie, il cervello,

l'immaginazione, ognuno viene in aiuto al

tutto, ma queste reazioni reciproche sono

coordinate da una potenza conglobante che

le fa agire con una perfetta regolarità: è il

potere spirituale dell'uomo proveniente dal

suo spirito e dal suo intelletto, entrambi

invisibili.

align=left>Considerate ancora le reazioni reciproche

che esistono fra i diversi pezzi e parti

che costituiscono i congegni e le industrie

meccaniche, e come essi comunichino fra

di loro. Tutte queste reazioni e legami

sono contemporaneamente in rapporto

con una direzione centrale che le ha generate

ed è il loro asse e la loro fonte di

energia. Questa forza centrale, è il vapore

o meglio è l'abilità di uno spirito superiore.

24

E’ dunque evidente e dimostrato che le

reazioni e le relazioni reciproche come la

cooperazione degli esseri, sono sotto la

dipendenza e la volontà di una Potenza

motrice che è l'origine, l'asse e la fonte di

energia di tutte le azioni reciproche dell'universo.

Inoltre, ogni combinazione priva d'un

ordine perfetto è considerata come fortuita.

Ogni composto, di cui gli elementi

presentano dei rapporti ordinati, regolari

e perfetti, di cui ogni parte è al suo

posto adatto, e costituisce una necessità

indispensabile per tutte le altre, è considerato

come un composto modellato dalla

volontà e dalla conoscenza. Non vi è

dubbio che questi esseri innumerevoli

così come tali associazioni di elementi

vari, riuniti in un'infinità di forme,

provengano da una Realtà che non può in

nessun modo essere sprovvista di volontà

né di comprensione. Ciò è chiaro ed evidente

per la ragione e nessuno può negarlo.

Tuttavia ciò non significa che questa

Realtà universale o i suoi attributi

siano stati capiti. Né la sua essenza, né

i suoi veri attributi sono alla portata di

chicchessia.

25

Noi sosteniamo che questa infinità di

creature, questi rapporti indispensabili,

align=left>queste disposizioni perfette dipendono

obbligatoriamente da una sorgente non

priva d'intelligenza né di volontà, e che

questa composizione al livello dell'infinito,

fatta di una serie illimitata di forme, deve

dipendere da una Saggezza che tutto

abbraccia. Tale formazione è innegabile,

eccetto per il testardo che si ostina a negare

l'evidenza sulla quale non ci si può

sbagliare; a quest'ultimo si applica il

versetto benedetto: « Sordi, muti, ciechi,

essi non torneranno più ».

Vediamo ora se le facoltà mentali e

l'anima dell'uomo sono una sola e medesima

entità. Queste facoltà non sono che

le proprietà inseparabili dell'anima, come

l'immaginazione, il pensiero, l'intelligenza;

queste capacità sono le necessità

essenziali della realtà umana, nello stesso

modo che il raggio solare è la proprietà

inerente al sole. Il tempio umano assomiglia

ad uno specchio; la sua anima è come

il sole e le sue facoltà mentali come i raggi

che emanano da questa fonte luminosa;

questi possono cessare di raggiungere

lo specchio ma non possono in alcun modo

essere separati dal sole.

26

In poche parole, la questione è questa:

il mondo umano rappresenta il soprannaturale

in confronto al regno vegetale,

mentre in realtà non lo è. In confronto

alla pianta, la realtà umana e le sue facoltà

di audizione e di visione sono tutte

soprannaturali, e questa pianta è incapace

di concepire tale realtà come non

può concepire la natura dei poteri spirituali

dell'uomo. E’ così per l'uomo: comprendere

l'Essenza divina e la natura del

grande Al di là è del tutto impossibile.

L'effusione generosa di questa Essenza

divina è tuttavia accordata a tutte le creature,

ed è dovere dell'uomo meditare sui

benefici della Grazia divina - l'anima

dell'uomo essendo uno dei segni di questa

align=left>grazia - piuttosto che riflettere sull'Essenza

divina stessa; tale è l'estremo limite

cui possono giungere le concezioni

umane. Come si è visto prima, le qualità

e le perfezioni attribuite all'Essenza divina

sono quelle che si incontrano nella

esistenza e nelle creature, ciò non significa

che noi abbiamo concepito la natura

dell'Essenza di Dio né le sue Perfezioni.

Dicendo che questa Essenza divina

possiede l'intelligenza e la libertà, non è

27

che noi abbiamo scoperto la realtà della

Volontà di Dio né il suo Scopo ma piuttosto

che siamo consci della Grazia divina,

visibile e manifesta nella realtà delle cose.

Per ciò che riguarda i principi sociali

insegnati da Bahá'u'lláh e largamente

diffusi da cinquant 'anni 1, essi comprendono

veramente tutti gli altri insegnamenti.

E’ chiaro ed evidente che senza

questi principi, il progresso e l'avanzamento

dell'umanità sono completamente

impossibili. Tutti i popoli del mondo

trovano in essi la realizzazione delle loro

più alte aspirazioni. Essi assomigliano all'albero

che porterebbe i migliori frutti

align=left>di tutti gli alberi. Così, in questi insegnamenti

divini, i filosofi trovano la soluzione

perfetta ai problemi sociali, e nello

stesso tempo un modo razionale e superiore

di esporre i problemi filosofici.

D'altronde, i credenti trovano in questi

principi divini, la realtà della religione

svelata in un modo lampante, in maniera

che tali principi sono riconosciuti chiaramente

ed in modo decisivo come il ri-

1 Ora è passato un secolo ( n.d.t. ).

28

medio reale ed efficace per i mali e le agitazioni

dell'umanità. Se questi insegna

menti sublimi fossero diffusi nel mondo,

l'umanità sarebbe salvata da tutti i pericoli

e guarita da tutti i suoi mali e turbamenti

continui. Così, tutti i principi economici

Bahá'í rappresentano l'ideale supremo di

tutte le classi lavoratrici e degli economisti

di diverse tendenze.

In breve, gruppi e individui singoli

trovano la realizzazione del loro ideale

nei principi di Bahá'u'lláh. Man mano

che questi principi saranno proclamati

nelle chiese, nelle moschee e negli altri

templi di tutte le confessioni, dai Buddisti

o dagli Adepti di Confucio, nei gruppi

politici o fra i materialisti, tutti testimonieranno

che questi insegnamenti portano

una nuova vita agli uomini e costituiscono

il rimedio immediato per tutti i

mali sociali. Nessuno può trovare un difetto

in alcuno di questi principi; al contrario,

una volta proclamati, essi saranno

tutti bene accolti; ognuno, riconoscendoli

come una necessità vitale, griderà:

« Ecco realmente la verità, e tutto il resto

non è che errore manifesto ».

Qualche parola, per concludere, che sarà

29

per ognuno una prova chiara e decisiva

della verità. Vogliate riflettere su ciò:

l'autorità di tutti i monarchi trionfa durante

il loro regno; quella dei filosofi esercita la

sua azione durante la loro vita su un pugno

di discepoli; ma il potere dello Spirito

Santo brilla in modo lampante nella

persona dei Messaggeri di Dio; esso

fortifica la loro volontà in maniera che

questa agisce su comunità immense durante

migliaia di anni, che rigenera le

anime e rinnova la società. Giudicate la

immensità di questa Potenza! E’ straordinaria;

è una prova interamente sufficiente

dell'autenticità della missione dei Profeti di

Dio, è una dimostrazione concludente del

potere dell'Ispirazione divina.

Che la Gloria delle Glorie sia su di Voi!

'ABDU'L-BAHÁ

il 21 Settembre 1921

ESTRATTO DAL TESTAMENTO

DI AUGUSTE FOREL

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« . .. Che cosa devo aggiungere oggi,

nell'agosto 1921, dopo le orribili guerre

che hanno messo l'umanità a fuoco e

sangue, svelando più che mai la terribile

ferocia delle nostre passioni odiose?

Niente, se non che noi dobbiamo rimanere

tanto più fermi, tanto più inamovibili nella

nostra lotta per il bene sociale.

align=left>Nel 1920, ho conosciuto a Kalsruhe la

Fede arciconfessionale e mondiale dei

Bahá'í, proclamata nel 1863 da Bahá'u'lláh

in Persia. Essa è la vera Religione del Bene

sociale umano, senza dogmi né preti, che

riunisce fra di loro tutti gli uomini sul

nostro piccolo globo terrestre. Io sono

diventato Bahá'í.

Che questa fede viva e prosperi per il

bene dell'umanità, è questo il mio voto più

ardente...».

Autor: ‘Abdu’l-Bahá - Kategorie: Scritture Bahá’í - Strany: 0 - Kapitoly: 0
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