"...immergetevi in quest'Oceano nelle cui profondita sono
celate le perle della saggezza e della parola..."
Bahá’u’lláh
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Gemme di misteri divini Javáhiru'l-Asrár


Gemme

di misteri

divini

BAHÁU size=2>LLÁH

Bahá’u’lláh

Gemme

di misteri

divini

JAVÁHIRUL-ASRÁR

CASA EDITRICE BAHÁÍ

@ Copyright 2002

Casa Editrice Bahá’í, Ariccia

1a edizione

I

CASA EDITRICE BAHÁÍ s.r.l.

Deposito e amm.ne: Via Filippo Turati, 9

00040 Ariccia (Roma) Tel. 06 9334334

Sede legale: Via Stoppani, 10, 00197 Roma

Tel. 06 8079647

ISBN 88-7214-091-9

INTRODUZIONE

Il decennale esilio iracheno di Bahá’u’lláh, che

era incominciato nel momento delle peggiori

condizioni e del massimo declino delle sorti

della Fede bábí, vide a poco a poco profilarsi

quelle potenti forze spirituali che sarebbero

culminate nella dichiarazione della Sua missione

mondiale nel 1863. Durante quegli anni,

align=left>scrive Shoghi Effendi, dalla città di Baghdad

«onda dopo onda, irradiarono un potere, uno

splendore e una gloria che a poco a poco rianimarono

una Fede languente, duramente colpita,

che stava cadendo nell’oscurità ed era

minacciata dall’oblio. Da essa, giorno e notte,

si diffusero con crescente energia le prime emanazioni

di una Rivelazione che per vastità,

copiosità e forza trainante era destinata a superare

quella del Báb».1

Fra quelle prime effusioni della Penna della

Gloria c’è una lunga epistola in arabo nota

come Javáhiru’l-Asrár, che alla lettera significa

«gemme» o «essenze» dei misteri. Alcuni

dei temi che vi sono enunciati sono esposti anche

in persiano – con differenti modalità di

rivelazione – nelle Sette Valli e nel Libro della

align=left>Certezza, i due immortali volumi che Shoghi

Effendi ha rispettivamente definito la massima

composizione mistica e la più importante opera

dottrinaria di Bahá’u’lláh. Indubbiamente

Gemme di misteri divini figura fra quelle «Tavole

rivelate in arabo» cui si fa cenno nel Kitáb-

i-Íqán.2

Fra i temi centrali del libro, spiega Bahá’u’lláh,

vi è quello della «trasformazione»,

che qui significa il ritorno del Promesso in una

diversa forma umana. In una nota, premessa

alle prime righe del manoscritto originale, Bahá’u’lláh

afferma:

Questo trattato è stato scritto per rispondere

a un ricercatore che aveva chiesto

come fosse avvenuto che il Promesso Mihdí

Si era trasformato in ‘Alí-Muammad

(il Báb). L’opportunità offerta da questo

quesito è stata colta per elaborare alcuni

temi, tutti utili e vantaggiosi non solo per

coloro che cercano ma anche per coloro

che hanno trovato, se solo percepiste con

l’occhio della virtù divina.

Il ricercatore cui il passo citato allude era

Siyyid Yúsuf-i-Sihdihí Ifahání, che in quel

tempo abitava a Karbilá. I suoi quesiti furono

presentati a Bahá’u’lláh tramite un intermediario

e lo stesso giorno la risposta fu rivelata nella

align=left>forma di questa Tavola.

Quest’opera affronta anche altri importanti

temi: la ragione per cui i Profeti del passato

sono stati respinti, il pericolo della lettura letterale

delle scritture, il significato dei segni e

dei portenti biblici riguardanti l’avvento della

nuova Manifestazione, la continuità della Rivelazione

divina, intimazioni dell’imminente

dichiarazione di Bahá’u’lláh, il significato di

termini simbolici come «Giorno del Giudizio»,

«Resurrezione», «giungere alla Presenza divina

» e «vita e morte», nonché le tappe della ricerca

spirituale attraverso «il Giardino della

ricerca», «la Città dell’amore e dell’estasi»,

«la Città dell’unità divina», «il Giardino dello

stupore», «la Città dell’assoluto annientamento

», «la Città dell’immortalità» e «la Città che

non ha né nome né descrizione».

La pubblicazione di Gemme di misteri divini

è uno dei progetti svolti nell’adempimento

della meta del Piano quinquennale, annunciata

nell’aprile 2001, di «arricchire le traduzioni

inglesi dei sacri Testi». Questo volume approfondirà

ulteriormente i lettori occidentali nella

comprensione di un periodo denso di potenzialità,

descritto da Shoghi Effendi come «gli anni

primaverili del ministero di Bahá’u’lláh», e

aiuterà gli studiosi della Sua Rivelazione ad

avere una più profonda visione del suo graduale

sviluppo.

INTRODUZIONE

Il decennale esilio iracheno di Bahá’u’lláh, che

align=left>era incominciato nel momento delle peggiori

condizioni e del massimo declino delle sorti

della Fede bábí, vide a poco a poco profilarsi

quelle potenti forze spirituali che sarebbero

culminate nella dichiarazione della Sua missione

mondiale nel 1863. Durante quegli anni,

align=left>scrive Shoghi Effendi, dalla città di Baghdad

«onda dopo onda, irradiarono un potere, uno

splendore e una gloria che a poco a poco rianimarono

una Fede languente, duramente colpita,

che stava cadendo nell’oscurità ed era

minacciata dall’oblio. Da essa, giorno e notte,

si diffusero con crescente energia le prime emanazioni

di una Rivelazione che per vastità,

copiosità e forza trainante era destinata a superare

quella del Báb».1

Fra quelle prime effusioni della Penna della

Gloria c’è una lunga epistola in arabo nota

come Javáhiru’l-Asrár, che alla lettera significa

«gemme» o «essenze» dei misteri. Alcuni

dei temi che vi sono enunciati sono esposti anche

in persiano – con differenti modalità di

rivelazione – nelle Sette Valli e nel Libro della

align=left>Certezza, i due immortali volumi che Shoghi

Effendi ha rispettivamente definito la massima

composizione mistica e la più importante opera

dottrinaria di Bahá’u’lláh. Indubbiamente

Gemme di misteri divini figura fra quelle «Tavole

rivelate in arabo» cui si fa cenno nel Kitáb-

i-Íqán.2

Fra i temi centrali del libro, spiega Bahá’u’lláh,

vi è quello della «trasformazione»,

che qui significa il ritorno del Promesso in una

diversa forma umana. In una nota, premessa

alle prime righe del manoscritto originale, Bahá’u’lláh

afferma:

Questo trattato è stato scritto per rispondere

a un ricercatore che aveva chiesto

come fosse avvenuto che il Promesso Mihdí

Si era trasformato in ‘Alí-Muammad

(il Báb). L’opportunità offerta da questo

quesito è stata colta per elaborare alcuni

temi, tutti utili e vantaggiosi non solo per

align=left>coloro che cercano ma anche per coloro

che hanno trovato, se solo percepiste con

l’occhio della virtù divina.

Il ricercatore cui il passo citato allude era

Siyyid Yúsuf-i-Sihdihí Ifahání, che in quel

tempo abitava a Karbilá. I suoi quesiti furono

presentati a Bahá’u’lláh tramite un intermediario

e lo stesso giorno la risposta fu rivelata nella

forma di questa Tavola.

Quest’opera affronta anche altri importanti

temi: la ragione per cui i Profeti del passato

sono stati respinti, il pericolo della lettura letterale

delle scritture, il significato dei segni e

dei portenti biblici riguardanti l’avvento della

nuova Manifestazione, la continuità della Rivelazione

divina, intimazioni dell’imminente

dichiarazione di Bahá’u’lláh, il significato di

align=left>termini simbolici come «Giorno del Giudizio»,

«Resurrezione», «giungere alla Presenza divina

» e «vita e morte», nonché le tappe della ricerca

spirituale attraverso «il Giardino della

ricerca», «la Città dell’amore e dell’estasi»,

«la Città dell’unità divina», «il Giardino dello

stupore», «la Città dell’assoluto annientamento

», «la Città dell’immortalità» e «la Città che

non ha né nome né descrizione».

La pubblicazione di Gemme di misteri divini

è uno dei progetti svolti nell’adempimento

della meta del Piano quinquennale, annunciata

nell’aprile 2001, di «arricchire le traduzioni

inglesi dei sacri Testi». Questo volume approfondirà

ulteriormente i lettori occidentali nella

comprensione di un periodo denso di potenzialità,

descritto da Shoghi Effendi come «gli anni

primaverili del ministero di Bahá’u’lláh», e

aiuterà gli studiosi della Sua Rivelazione ad

avere una più profonda visione del suo graduale

sviluppo.

Gemme di misteri divini

L’essenza dei misteri divini

align=left>nei viaggi di ascesa esposti per coloro

che desiderano avvicinarsi a Dio,

l’Onnipotente, Colui Che sempre perdona –

benedetto

sia il giusto che si abbevera

a questi rivi cristallini!

1

EGLI È LECCELSO, LALTISSIMO!

1 O tu che percorri la via della giustizia e

vedi il sembiante della misericordia! La

tua epistola è stata ricevuta, il tuo quesito

annotato e dalle intime camere del tuo

cuore si sono uditi i dolci accenti della tua

anima. Al che le nuvole del Volere divino

sono ascese per riversare su di te gli scrosci

della saggezza celeste, per spogliarti di

tutto ciò che hai acquisito nel passato,

trarti fuori dai regni della contraddizione,

introdurti nei recessi dell’unicità e condurti

ai sacri rivi della Sua Legge. Forse ne

berrai, vi riposerai, te ne disseterai, ne rinfrescherai

la tua anima e sarai annoverato

fra coloro che la luce di Dio ha ben guidato

in questo giorno.

2 Attorniato come sono in questo momento

dai cani della terra e dalle fiere d’ogni contrada,

pur nascosto nella recondita abita2

zione del Mio intimo Essere e impedito di

divulgare quel che Dio mi ha donato delle

meraviglie della Sua scienza, delle gemme

della Sua saggezza e dei pegni del Suo potere,

pure sono restio a deludere le speranze

di chi si è avvicinato al santuario della

align=left>magnificenza, ha cercato di entrare nei recinti

dell’eternità e ha aspirato a librarsi

nell’immensità di questa creazione

all’albeggiare del decreto divino. Perciò ti

riferirò alcune verità fra quelle che Dio Mi

ha concesso, ma solo nella misura in cui le

anime possano sopportare e le menti sorreggere,

perché i malvagi non schiamazzino

o i dissimulatori non innalzino i loro

vessilli. Imploro Dio di aiutarMi benignamente

in questo, perché con coloro che Lo

implorano Egli è il Munificentissimo e di

coloro che mostrano misericordia è il Più

Misericordioso.

3 Sappi dunque che l’eminenza tua dovrebbe

soppesare nel cuore questi quesiti sin

da principio: Che cosa ha spinto i diversi

popoli e le varie tribù della terra a rinnegare

gli Apostoli che Dio ha inviato loro

nella Sua possanza e nel Suo potere, che

ha suscitato per esaltare la Sua Causa e disposto

fossero le Lampade dell’eternità

nella Nicchia della Sua unicità? Per quale

ragione la gente si è allontanata da loro,

3

ha discusso di loro, è insorta contro di loro

e ha combattuto contro di loro? Su quali

basi si è rifiutata di riconoscerne

l’apostolato e l’autorità, anzi ne ha negato

la verità e oltraggiato la persona, fino a

ucciderli o esiliarli?

4 O tu che hai messo piede nel deserto del

sapere e preso dimora nell’arca della saggezza!

Finché non avrai colto i misteri nascosti

in ciò che ti diremo, non potrai sperare

di conseguire lo stadio della fede e

della certezza nella Causa di Dio e in coloro

che sono le Manifestazioni della Sua

align=left>Causa, le Aurore del Suo Comando, i Tesori

della Sua rivelazione e i Depositari della

Sua scienza. Se non ci riuscirai, sarai annoverato

fra coloro che non si sono battuti

per la Causa di Dio, che non hanno aspirato

la fragranza della fede dalla veste della certezza,

né scalato le vette dell’unità divina,

né riconosciuto gli stadi dell’unicità divina

nelle Personificazioni della lode e nelle Essenze

della santità.

5 Sforzati dunque, fratello Mio, di comprendere

questo tema, sì che i veli siano sollevati

dalla faccia del tuo cuore e tu sia annoverato

fra coloro cui Dio ha concesso la grazia di

una visione così penetrante da vedere le più

sottili realtà del Suo dominio, decifrare i

misteri del Suo regno, percepire i segni del4

la Sua Essenza trascendente in questo mondo

mortale e conseguire uno stadio nel quale

non si vede alcuna distinzione fra le Sue

creature e non si scorgono difetti nella creazione

dei cieli e della terra.3

6 Ora che il discorso è giunto a questo eccelso,

ostico tema e che ha toccato questo sublime,

impenetrabile mistero, sappi che i

popoli cristiani ed ebrei non hanno colto

align=left>l’intendimento delle parole di Dio e le

promesse da Lui fatte loro nel Suo Libro e

perciò hanno negato la Sua Causa, smentito

i Suoi Profeti e respinto le Sue prove. Se

solo avessero fissato lo sguardo sulla testimonianza

di Dio, se si fossero rifiutati di

seguire le orme degli abietti e degli stolti

fra i loro capi e i loro teologi, sarebbero indubbiamente

pervenuti al ricettacolo della

guida e alla tesoreria della virtù e avrebbero

libato le acque cristalline della vita eterna

nella città del Misericordiosissimo, nel

giardino del Gloriosissimo e nell’intima realtà

del Suo paradiso. Ma hanno rinunciato

a vedere con gli occhi di cui Dio li ha dotati

e desiderato cose diverse da quelle che

Egli nella Sua misericordia aveva desiderato

per loro, si sono allontanati dai recessi

della vicinanza, si sono privati delle acque

vive del ricongiungimento e della sorgente

5

della Sua grazia e sono rimasti come morti

nel sudario dell’io.

7 Grazie al potere di Dio e alla Sua possanza,

ti riferirò ora alcuni passi rivelati negli antichi

Libri e ti menzionerò alcuni dei segni

che annunciano l’apparizione delle Manifestazioni

di Dio nelle santificate persone

dei Suoi Eletti, sì che tu riconosca

l’Oriente di questo eterno mattino e veda

questo Fuoco che arde nell’Albero che non

è né orientale né occidentale.4 Forse i tuoi

occhi si apriranno al conseguimento della

presenza del tuo Signore e il tuo cuore assaporerà

le benedizioni celate in queste tesorerie

nascoste. Rendi dunque grazie a

Dio, ché ti ha prescelto per la Sua grazia e

annoverato fra coloro che sono certi

dell’incontro col Signore.

8 Questo è il testo che fu rivelato nel primo

Vangelo secondo Matteo, circa i segni che

devono annunciare l’avvento di Colui Che

verrà dopo di Lui. Egli dice: «Guai alle

donne incinte e a quelle che allatteranno in

quei giorni. . .»,5 face=TimesExtRoman>finché la mistica Colomba,

che canta nell’intimo cuore

dell’eternità, e l’Uccello celeste, che gorgheggia

sul divinoAlbero di loto, non dice:

«Subito dopo la tribolazione di quei giorni,

il sole si oscurerà, la luna non darà più la

sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le

6

potenze dei cieli saranno sconvolte. Allora

comparirà nel cielo il segno del Figlio

dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte

le tribù della terra, e vedranno il Figlio

dell’uomo venire sopra le nubi del cielo

con grande potenza e gloria. Egli manderà i

suoi angeli con una grande tromba».6

9 Nel secondo Vangelo secondo Marco, la

Colomba della santità parla in questi termini:

«perché quei giorni saranno una tribolazione,

quale non è mai stata dall’inizio

della creazione, fatta da Dio, fino al presente,

né mai vi sarà».7 E poi canta la stessa

melodia di prima, senza cambiamenti o

modifiche. In verità, Dio è testimone della

verità delle Mie parole.

10 E nel terzo Vangelo secondo Luca è scritto:

«Vi saranno segni nel sole, nella luna e

nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli

in ansia per il fragore del mare e dei flutti.

Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell’uomo

venire su una nube con potenza e gloria

grande. Quando cominceranno ad accadere

queste cose, sappiate che il regno di

Dio è vicino».8

11 E nel quarto Vangelo secondo Giovanni è

scritto: «Quando verrà il Consolatore che

io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità

che procede dal Padre, egli mi renderà te7

stimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza

».9 E altrove dice: «Ma il Consolatore,

lo Spirito Santo che il Padre manderà

nel mio nome, egli v’insegnerà ogni

cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto

». 10 E: «Ora però vado da colui che mi

ha mandato e nessuno di voi mi domanda:

Dove vai? Anzi, perché vi ho detto queste

cose…».11 E ancora: «Ora io vi dico la verità:

è bene per voi che io me ne vada, perché

se non me ne vado non verrà a voi il

Consolatore; ma quando me ne sarò andato,

ve lo manderò».12 E: «Quando però verrà

lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla

verità tutta intera, perché non parlerà da sé,

ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà

le cose future».13

12 Questo è il testo dei versetti rivelati in passato.

Per Colui oltre al Quale non v’è altro

Dio, ho preferito essere breve, perché se

dovessi riferire tutte le parole che sono state

inviate ai Profeti di Dio dal reame della

Sua gloria superna e dal regno della sua

possanza sovrana, tutte le tavole e le pagine

del mondo non basterebbero ad esaurire

il tema. Affermazioni simili a quelle menzionate,

anzi più sublimi ed eccelse, sono

state fatte in tutti i Libri e le Scritture

dell’antichità. Se fosse Mio desiderio riferire

tutto ciò che è stato rivelato nel passa8

to, ne sarei certamente in grado, in virtù di

ciò che Dio Mi ha conferito delle meraviglie

align=left>della Sua scienza e del Suo potere. Ma

Mi sono accontentato di ciò che è stato

menzionato, per non affaticarti nel tuo

viaggio, o non farti sentire incline a ritornare

indietro e perché tu non sia colto da

tristezza e dolore o sopraffatto da sconforto,

agitazione e spossatezza.

13 Sii equo nel giudizio e rifletti su questi eccelsi

detti. Chiedi poi a coloro che pretendono

di sapere senza prove o testimonianze

da Dio e che restano all’oscuro di questi

giorni in cui l’Orbe del sapere e della saggezza

è sorto sull’orizzonte della Divinità,

rendendo a ciascuno il dovuto e assegnando

a tutti rango e misura, chiedi che cosa

possono dire di queste allusioni. In verità,

la loro interpretazione ha sconcertato le

menti degli uomini e neppure le anime più

santificate sono riuscite a scoprire ciò che

esse nascondono della perfetta saggezza e

del recondito sapere di Dio.

14 Se ti dicessero: «In verità, queste parole

sono di Dio e non hanno altra interpretazione

che il loro significato esteriore», allora

che cosa potrebbero obiettare ai miscredenti

fra i popoli del Libro? Infatti, quando

videro i summenzionati passi delle Scritture

e ne udirono le interpretazioni letterali

9

dei teologi, quelli si rifiutarono di riconoscere

Dio in coloro che sono le Manifestazioni

della Sua unità, gli Esponenti della

Sua unicità e le Personificazioni della Sua

santità e non credettero in loro né si sottomisero

alla loro autorità. La ragione fu che

non videro il sole oscurarsi, o le stelle del

cielo cadere, o gli angeli scendere visibilmente

sulla terra, e quindi contestarono i

Profeti e i Messaggeri di Dio. Anzi, trovandoli

in contrasto con la loro fede e con

la loro convinzione, lanciarono contro di

loro tali accuse d’impostura, pazzia, ribellione

e miscredenza che mi vergogno a riferirle.

Leggi il Corano, acché vi trovi

menzione di tutto questo e sia fra coloro

che ne comprendono il significato. Ancor

oggi quella gente attende l’apparizione di

ciò che ha imparato dai dottori e assimilato

dai teologi. Perciò dicono: «Quando appariranno

questi segni, ché possiamo credere?

» Ma se è così, come potete rifiutare i

loro argomenti, infirmare le loro prove e

sfidare la loro fede e la loro comprensione

dei loro Libri e dei detti dei loro capi?

15 E se rispondessero: «I libri nelle mani di

costoro, che essi chiamano Vangelo e attribuiscono

a Gesù, Figlio di Maria, non sono

stati rivelati da Dio e non provengono dalle

Manifestazioni del Suo Essere», questo

face=TimesNewRomanPSMT>

10

implicherebbe un’interruzione della copiosa

grazia di Colui Che è la Fonte di ogni

grazia. Se così fosse, la testimonianza di

Dio ai Suoi servi sarebbe rimasta incompleta

e il Suo favore si sarebbe dimostrato

align=left>imperfetto. La Sua misericordia non avrebbe

brillato risplendente e la Sua grazia non

avrebbe proteso su tutti la sua ombra. Infatti,

se all’ascensione di Gesù fosse salito in

cielo anche il Suo Libro, come potrebbe

Iddio rimproverare e castigare la gente il

Giorno della resurrezione, come hanno

scritto gli Imam della Fede e affermato i

suoi illustri teologi?

16 Pondera dunque nel cuore: Stando le cose

come tu vedi e come anche Noi vediamo,

dove potrai fuggire e presso chi ti rifugerai?

Verso chi volgerai lo sguardo? In quale

align=left>terra dimorerai e in quale sede ti tratterrai?

Quale strada percorrerai e quando sosterai?

Che cosa ti accadrà alla fine? A che

cosa fisserai la corda della tua fede e legherai

il vincolo della tua obbedienza? In nome

di Colui Che Si rivela nella Sua unità e

il Cui Essere attesta la Sua unità! Se nel tuo

cuore bruciasse l’ardente torcia dell’amor

di Dio, non cercheresti né riposo né ristoro,

né riso né requie, ma ti affretteresti a scalare

le somme vette dei reami della vicinanza,

della santità e della bellezza divine.

11

Gemeresti come un’anima derelitta e piangeresti

come un cuore pieno di brama. E

non ritorneresti a casa nella tua dimora a

meno che Iddio non ti mostrasse chiaramente

la Sua Causa.

17 O tu che ti sei librato nei reami della guida e

sei asceso al regno della virtù! Se desideri

capire queste allusioni celestiali, vedere i

misteri del sapere divino e comprendere la

Sua Parola che tutto pervade, allora occorre

che l’eminenza tua chieda di queste e altre

questioni riguardanti la tua origine e la tua

ultima meta a Coloro di Cui Iddio ha fatto la

Sorgente della Sua scienza, il Firmamento

della Sua saggezza e l’Arca dei Suoi misteri.

Infatti, se non fosse per quelle fulgide luci

che brillano sull’orizzonte della Sua Essenza,

la gente non riconoscerebbe la sinistra

dalla destra e tanto meno potrebbe scalare

le vette delle intime realtà o scandagliare

le profondità delle loro sottigliezze! Pertanto

imploriamo Iddio d’immergerci in

questi fluttuanti mari, di concederci la grazia

della presenza di queste vivificanti brezze

e di farci dimorare in questi divini e sublimi

recinti. Chissà che non ci spogliamo

di tutto ciò che abbiamo preso l’uno

dall’altro e non ci togliamo gli abiti che abbiamo

preso a prestito dai nostri simili e che

Egli non ci avvolga nel manto della Sua mi12

sericordia e nella veste della Sua guida e

non ci ammetta nella città del sapere!

18 Chiunque entri in questa città comprende

ogni scienza prima di sondarne i misteri e

acquisisce dalle foglie dei suoi alberi un

sapere e una saggezza che abbracciano i

misteri della signoria divina racchiusi nelle

tesorerie del creato. Sia glorificato Iddio, il

suo Creatore e Artefice, al di sopra di tutto

ciò che vi ha portato in luce e disposto! In

nome di Dio, il Sovrano Protettore, Colui

Che esiste da Sé, l’Onnipossente! Se svelassi

ai tuoi occhi le porte di questa città,

forgiate dalla mano destra della possanza e

del potere, vedresti ciò che nessuno prima

di te ha veduto e testimonieresti ciò che

mai nessun’anima ha testimoniato. Comprenderesti

i segni più oscuri e le allusioni

più astruse e vedresti chiaramente i misteri

dell’inizio nella fine. Tutto diverrebbe facile

per te, il fuoco si trasformerebbe in luce,

sapere e benedizioni e dimoreresti al sicuro

nella corte della santità.

19 Privo dell’essenza dei misteri della Sua

saggezza, che ti abbiamo impartiti sotto i

veli di queste benedette vivificanti parole,

non riusciresti invece a ottenere neppure

una goccia degli oceani del sapere divino o

dei rivi cristallini del potere divino. E la

Penna dell’unità e il Dito di Dio ti registre13

rebbero fra gli ignoranti nel Libro madre. E

non saresti capace d’intendere una sola parola

del Libro o una sola frase dei

Congiunti di Dio14 riguardo i misteri

dell’inizio e della fine.

20 O tu che abbiamo incontrato esteriormente,

ma che teniamo interiormente caro nel cuore!

Sii equo nel giudizio e presentati davanti

a Colui Che ti vede e ti conosce, anche se tu

non Lo vedi e non Lo conosci: È possibile

trovare un’anima che spieghi queste parole

con argomenti così convincenti, testimonianze

così chiare e allusioni così incontrovertibili

da appagare il cuore del ricercatore

e acquietare l’anima dell’ascoltatore? No,

per Colui nelle Cui mani è l’anima Mia!

Nessuno può libarne una sola goccia, a meno

che non sia entrato in questa città, una

città le cui fondamenta posano su montagne

di rubino color di chermisi, le cui pareti sono

scolpite nel crisolito dell’unità divina, le

cui porte sono fatte dei diamanti

dell’immortalità e la cui terra esala la fragranza

della munificenza divina.

21 Avendoti impartito, dietro innumerevoli

veli di occultamento, certi reconditi misteri,

ritorniamo ora alla delucidazione dei Libri

dell’antichità, caso mai il tuo piede non

inciampi e tu riceva con completa certezza

la porzione che ti elargiremo dei fluttuanti

14

oceani della vita nel reame dei nomi e degli

attributi di Dio.

22 È scritto in tutti i Libri del Vangelo che

Colui Che è lo Spirito15 rivolse ai Suoi discepoli

parole di pura luce dicendo: «Sappiate

che il cielo e la terra passeranno, ma

le mie parole non passeranno».16 Com’è

chiaro ed evidente all’eminenza tua, queste

parole significano esteriormente che i Libri

del Vangelo rimarranno nelle mani della

gente fino alla fine del mondo, che le loro

leggi non saranno abrogate, che la loro testimonianza

non sarà abolita e che tutto ciò

che vi è stato ingiunto, prescritto o ordinato

durerà per sempre.

23 Fratello Mio! Santifica il tuo cuore, illumina

la tua anima e aguzza lo sguardo, onde

percepire i dolci accenti degli Uccelli del

Cielo e le Melodie delle Colombe della

Santità che gorgheggiano nel Regno

dell’eternità e, caso mai, comprendere il

significato interiore e i misteri nascosti di

questo discorso. Altrimenti, interpretandolo

secondo il significato esteriore, non potresti

mai dimostrare la verità della Causa di

Colui Che venne dopo Gesù, né tacitare gli

oppositori, né prevalere sui miscredenti

avversatori. Infatti, i teologi cristiani usano

questo versetto per dimostrare che il Vangelo

non sarà mai abrogato e che, anche se

15

tutti i segni registrati nei loro Libri si adempiessero

e il Promesso apparisse, Egli

non potrebbe far altro che governare la

gente secondo le ordinanze del Vangelo.

Essi sostengono che se Egli manifestasse

tutti i segni indicati nei Libri, ma decretasse

cose diverse da quelle decretate da Gesù,

essi non Lo riconoscerebbero e non Lo

seguirebbero, tanto chiara ed evidente è la

questione ai loro occhi.

24 In verità anche in questo giorno puoi sentire

i dotti e gli stolti fra la gente avanzare le

medesime obiezioni dicendo: «Il sole non è

sorto a occidente e il Banditore non ha gridato

fra la terra e il cielo. L’acqua non ha

inondato certe terre, il Dajjál17 non è apparso,

Sufyání18 non si è presentato, non si

è visto il Tempio nel sole». Ho sentito con

le Mie orecchie un teologo proclamare:

align=left>«Se tutti questi segni si verificassero e apparisse

il lungamente atteso Qá’im, e se

Egli ordinasse, sia pure nell’ambito delle

nostre leggi secondarie, cose diverse da ciò

che è stato rivelato nel Corano, sicuramente

Lo accuseremmo d’impostura, Lo metteremmo

a morte e ci rifiuteremmo per sempre

di riconoscerLo» e altre dichiarazioni

che questi negatori fanno. E tutto ciò, mentre

il Giorno della resurrezione è stato annunciato,

e la Tromba ha suonato, e tutti i

16

align=left>cittadini della terra e del cielo sono stati

radunati, e la Bilancia è stata scelta, e il

Ponte è stato gettato, e i Versetti sono stati

inviati, e il Sole ha brillato, e le stelle sono

state cancellate, e le anime sono state riportate

in vita, e il soffio dello Spirito ha spirato,

e gli angeli sono stati disposti in

schiere, e il Paradiso è stato portato vicino,

e l’Inferno è stato attizzato! Tutto ciò è accaduto,

eppure finora nemmeno uno di costoro

l’ha riconosciuto! Giacciono tutti

come morti nei sudari, tranne coloro che

hanno creduto e si sono rifugiati presso

Dio, coloro che in questo giorno gioiscono

nel Suo paradiso celestiale e percorrono la

via del Suo compiacimento.

25 Velati come sono nell’io, i più non sono

riusciti a percepire i dolci accenti della santità,

a inalare la fragranza della misericordia

o a chiedere, come Dio comanda, istruzioni

a coloro che sono i custodi delle

Scritture. Egli proclama e, invero, la Sua

parola è verità: «E domandatene, dunque, a

quelli che hanno la custodia delle Scritture,

se non lo sapete». size=1>19 E invece no, se ne sono

allontanati e hanno seguito il Sámirí20 delle

loro stolte fantasie. Così si sono discostati

dalla misericordia del loro Signore e non

sono giunti alla Sua Bellezza nel giorno

della Sua presenza. Infatti, non appena Egli

17

venne loro con un segno e una testimonianza

da Dio, la medesima gente che aveva

ansiosamente atteso il giorno della Sua

Rivelazione, che L’aveva invocato di giorno

e nottetempo, che L’aveva implorato di

radunarli alla Sua presenza e di concedere

loro di dare la vita sulla Sua via, di essere

ben guidati dalla Sua guida e illuminati

dalla Sua luce – quella medesima gente Lo

condannò e Lo vilipese, e Gli inflisse tali

crudeltà che trascendono la mia capacità di

raccontare e la tua di ascoltare. In questo

momento la Mia penna grida e l’inchiostro

align=left>piange amaramente e geme. In nome di

Dio! Se ascoltassi con l’orecchio interiore,

in verità sentiresti i lamenti dei cittadini del

cielo e se ti togliessi i veli dagli occhi, vedresti

le Ancelle del Cielo sopraffatte e le

sante anime affrante, battersi il viso riverse

align=left>sulla polvere.

26 Ahimè, ahimè, che cos’è accaduto a Colui

Che era la Manifestazione dell’Essere di

Dio, che cos’è stato fatto subire a Lui e ai

Suoi amati! La gente inflisse loro ciò che

nessun’anima ha mai inflitto ad altri e che

nessun infedele ha mai perpetrato contro

un credente o sofferto per sua mano. Ahimè,

ahimè! Quell’Essere immortale giacque

sulla più atra polvere, lo Spirito Santo

gemette nei recessi della gloria, le colonne

18

del Trono crollarono nell’eccelso dominio,

la gioia del mondo si mutò in dolore nella

terra cremisi e la voce dell’Usignolo tacque

nel reame dorato. Guai a loro per ciò che le

loro mani hanno operato e per quello che

essi hanno perpetrato!

27 Ascolta dunque ciò che l’Uccello del paradiso

ha detto di loro nei più dolci e mirabili

accenti e nella più perfetta ed eccelsa melodia

– una parola che li riempirà di rimorso

da oggi al «giorno in cui gli uomini tutti staranno

ritti di fronte al Signor del creato»:

«mentre prima invocavano vittoria sugli

empi, quando giunse loro Colui Che già ben

conoscevano, Lo rinnegarono, maledica Iddio

i negatori!»21 Tali sono invero la loro

condizione e i loro conseguimenti nella loro

vana e vuota vita. Fra non molto saranno

align=left>gettati nel fuoco dell’afflizione e non troveranno

nessuno che li aiuti e li soccorra.

28 Non lasciarti confondere da ciò che è rivelato

nel Corano o che hai appreso dalle opere

di quei Soli d’immacolatezza, quelle

Lune di maestà,22 circa la corruzione dei

Testi da parte dei fanatici o la loro alterazione

da parte dei loro corruttori. Con queste

align=left>affermazioni s’intendono solo alcuni

passi specifici, chiaramente indicati. Malgrado

la debolezza e la povertà, se lo desiderassi,

sarei sicuramente capace

19

d’illustrare quei passi all’eminenza tua. Ma

la cosa ci allontanerebbe dal nostro scopo e

ci porterebbe fuori dal lungo sentiero. Ci

immergerebbe in allusioni limitate e ci distrarrebbe

da ciò che è amato alla corte del

Lodatissimo.

29 O tu che sei menzionato in questo rotolo

spiegato e che, fra le oscure tenebre oggi

prevalenti, sei stato illuminato dagli splendori

del sacro Monte nel Sinai della Rivelazione

divina! Purifica il tuo cuore da ogni

blasfemo mormorio e da ogni malvagia allusione,

che tu abbia udito nel passato, onde

inalare i dolci aromi dell’eternità dal

Giuseppe della fedeltà, ottenere accesso nel

celestiale Egitto e percepire le fragranze

dell’illuminazione da questa risplendete e

align=left>luminosa Tavola, una Tavola sulla quale la

Penna ha vergato gli antichi misteri dei

nomi del Suo Signore, l’Eccelso,

l’Altissimo. Potresti forse essere registrato

nelle sante Tavole fra coloro che hanno intima

certezza.

30 O tu che ti trovi davanti al Mio Trono e

non ne sei cosciente! Sappi che chi cerca di

scalare le vette dei misteri divini deve lottare

con ogni potere e capacità per la sua

align=left>Fede, sì che la via della guida gli sia chiarita.

E se incontra Uno Che pretende d’aver

ricevuto una Causa da Dio e Che ha avuto

20

dal Suo Signore una testimonianza tale

quale gli uomini non hanno il potere di

produrre, deve seguirLo in tutto ciò che Si

compiace di proclamare, comandare e ordinare,

anche se decretasse che il mare è

terra o se dichiarasse che la terra è cielo, o

che questa si trova al di sopra di quello o

quello al di sopra di questa, o se ordinasse

cambiamenti o trasformazioni, perché in

verità Egli conosce i misteri celesti, le sottigliezze

invisibili e le ordinanze di Dio.

31 Se i popoli di tutte le nazioni osservassero

ciò che è stato menzionato, la questione diverrebbe

semplice per loro, e quelle parole

e quelle allusioni non li terrebbero lontani

dall’Oceano dei nomi e degli attributi di

Dio. E se la gente avesse conosciuto questa

verità, non avrebbe negato i favori di Dio e

non sarebbe insorta contro i Suoi Profeti,

non li avrebbe contestati e rinnegati. Se si

esamina attentamente la questione, si trovano

passi analoghi anche nel Corano.

32 Sappi inoltre che con queste parole Iddio

mette alla prova i Suoi servitori e li vaglia,

separando il credente dall’infedele, colui

che è distaccato da colui che è del mondo, il

pio dal dissoluto, colui che fa il bene

dall’operatore d’iniquità, e così via. Così la

Colomba della santità ha proclamato: «Pensano

gli uomini che si lascerà loro dire:

21

“Crediamo!” senza che siano messi alla

prova?».23

33 Incombe a colui che è viandante sulla via

di Dio e pellegrino nella Sua strada di distaccarsi

da tutti coloro che sono nei cieli e

sulla terra. Deve rinunziare a tutto fuorché

Dio, sì che i portali della misericordia si dischiudano

davanti al suo volto e le brezze

della provvidenza spirino su di lui. E quando

avrà vergato nella sua anima ciò che gli

abbiamo concesso della quintessenza del

significato e della spiegazione interiori,

penetrerà tutti i segreti di queste allusioni e

Dio conferirà al suo cuore una divina tranquillità

e lo farà essere di coloro che sono

in pace con se stessi. Analogamente comprenderai

il significato di tutti i versetti

ambigui che sono stati inviati sul quesito

che hai posto a questo Servo assiso sul

seggio dell’umiliazione, Che cammina sulla

terra come un esule senza nessun amico,

che Lo conforti, Lo aiuti o Lo assista, Che

ha posto tutta la fiducia in Dio e Che sempre

proclama: «In verità noi siamo di Dio e

a Lui ritorneremo».24

34 Sappi che i passi che abbiamo definito

«ambigui» tali appaiono solo agli occhi di

coloro che non sono riusciti a librarsi

sull’orizzonte della guida e a raggiungere

le vette del sapere nei recessi della grazia.

22

Altrimenti, per coloro che hanno riconosciuto

i Depositari della Rivelazione divina

e che, per Sua ispirazione, hanno visto i

misteri dell’autorità divina, tutti i versetti

di Dio sono perspicui e tutte le Sue allusioni

sono chiare. Siffatti uomini discernono i

misteri interiori adornati con la veste della

parola, tanto chiaramente quanto voi percepite

il calore del sole o la dolcezza

align=left>dell’acqua, anzi ancor più distintamente.

Dio è infinitamente eccelso al di sopra della

nostra lode dei Suoi amati e al di là della

loro lode di Lui!

35 Ora che siamo giunti a questo eccellentissimo

tema e che abbiamo raggiunto queste

nobili altezze in virtù di ciò che è scaturito

da questa Penna per gl’incomparabili favori

di Dio, l’Eccelso, l’Altissimo, è Nostro

desiderio svelarti alcuni stadi dell’itinerario

del viandante verso il suo Creatore, caso

mai ti sia rivelato tutto ciò che l’eminenza

tua ha desiderato e la prova sia completa e

la benedizione abbondante.

36 Sappi in verità che all’inizio della sua ricerca

di Dio il ricercatore deve entrare nel

Giardino della ricerca. In questo viaggio il

viandante deve distaccarsi da tutto fuorché

Dio e chiudere gli occhi a tutto ciò che si

trova nei cieli e sulla terra. Nel suo cuore

non devono permanere né odio né amore

23

per alcun’anima, nella misura in cui gli

impedirebbero di raggiungere la dimora

della Bellezza celestiale. Deve santificare

la sua anima dai veli della gloria e astenersi

dal vantare vanità mondane, sapere esteriore

o altri doni che Iddio gli abbia elargito.

align=left>Deve cercare la verità con ogni capacità e

con tutto l’impegno, sì che Dio lo guidi

nelle vie del Suo favore e nelle strade della

Sua misericordia. In verità, Egli è il migliore

dei soccorritori per i Suoi servi. Egli dice,

e invero dice la verità: «Ma quelli che

align=left>lotteranno zelanti per Noi, li guideremo per

le Nostre vie».25 E inoltre: «Temete dunque

Iddio e Dio vi istruirà».26

37 In questo viaggio il ricercatore è testimone

di miriadi di cambiamenti e trasformazioni,

di confluenze e divergenze. Vede le meraviglie

della Divinità nei misteri del creato e

scopre le vie della guida e le strade del Suo

Signore. Tale è lo stadio conseguito da chi

cerca Iddio e tali sono le vette raggiunte da

chi si slancia verso di Lui.

38 Una volta asceso a questo stadio, il ricercatore

entra nella Città dell’amore e

dell’estasi, dove soffiano i venti dell’amore

e spirano le brezze dello spirito. In questo

stadio il ricercatore è talmente sopraffatto

dalle estasi della brama e dalle fragranze

dello struggimento che non distingue la si24

nistra dalla destra, non riconosce la terra

dal mare o il deserto dalla montagna. In

ogni istante arde del fuoco dello struggimento

ed è consumato dal furioso assalto

della separazione di questo mondo. Percorre

veloce il Paran dell’amore e attraversa

l’Horeb dell’estasi. Ora ride, ora piange,

ora riposa in pace, ora trema di paura. Nulla

può spaventarlo, nulla può vanificare il

suo scopo, nessuna legge può frenarlo. È

pronto a obbedire a qualunque cosa al suo

Signore piaccia decretare sul suo inizio e

sulla sua fine. Ad ogni respiro immola la

vita e offre l’anima. Denuda il petto incontro

ai dardi del nemico e alza la testa ad accogliere

la spada del destino. No, bacia la

mano del suo possibile assassino e cede

ogni cosa. Offre lo spirito, l’anima e il corpo

sulla via del suo Signore, ma lo fa col

permesso dell’Amato e non per capriccio e

desiderio. Lo trovi freddo nel fuoco e asciutto

nel mare, lo vedi dimorare in ogni

contrada e percorrere ogni sentiero. Chiunque

lo tocchi in questo stato avverte il calore

del suo amore. Egli scala le vette del distacco

e attraversa la valle della rinuncia. I

suoi occhi sempre si aspettano di vedere le

meraviglie della misericordia di Dio e sono

ansiosi di mirare gli splendori della Sua

bellezza. Benedetto davvero chi ha rag25

giunto questo stadio, perché è lo stadio degli

ardenti amanti e delle anime estasiate.

39 E quando questa tappa del viaggio si è

completata e il viandante vola al di là di

questo eccelso stadio, egli entra nella Città

dell’unità divina, nel giardino dell’unicità e

nella corte del distacco. In questo piano il

ricercatore getta via tutti i segni, le allusioni

i veli e le parole e vede tutte le cose con

occhio illuminato dalle fulgide luci che Dio

Stesso ha sparso su di lui. Nel suo viaggio

egli vede tutte le differenze ritornare a

un’unica parola e tutte le allusioni culminare

in un singolo punto. Ne fa fede colui che

ha viaggiato sull’arca di fuoco e ha seguito

la via interiore verso il pinnacolo della gloria

nel reame dell’immortalità: «La scienza

non è che un punto che gli ignoranti hanno

moltiplicato».27 Questo è lo stadio cui si è

fatto cenno nella tradizione: «Io sono Lui

Stesso ed Egli è Me Stesso, eccetto che Io

sono quel che sono ed Egli è quel che è».28

40 In questo stadio se Colui Che è la Personificazione

della Fine dicesse: «In verità, sono

il Punto dell’inizio», direbbe il vero. E

se dicesse: «Sono diverso da Lui», anche

questo sarebbe ugualmente vero. Parimenti,

se proclamasse: «In verità, sono il Signore

del cielo e della terra», o «il Re dei

re», o «il Signore del regno superno», o

26

Muammad o ‘Alí, o i loro discendenti, o

altro, in verità proclamerebbe la verità di

Dio. In verità, Egli governa tutte le cose

create e Si erge supremo fra tutti fuorché

Lui. Non hai sentito ciò che è stato detto in

passato: «Muammad è il nostro primo,

Muammad è il nostro ultimo, Muammad

è il nostro tutto»? E altrove: «Procedono

tutti dalla stessa Luce»?

41 In questo stadio la verità dell’unità di Dio

e dei segni della Sua santità è comprovata.

Li vedrai tutti sorgere sul grembo della

possanza di Dio e fra le braccia della Sua

misericordia e, fra grembo e braccia, è

impossibile fare alcuna distinzione. In

questo piano parlare di cambiamento o

trasformazione sarebbe pura bestemmia e

assoluta empietà, perché questo è lo stadio

in cui la luce dell’unità divina risplende, e

la verità della Sua unicità si esprime, e gli

splendori dell’eterno Mattino si riflettono

in eccelsi specchi fedeli. In nome di Dio!

Se rivelassi la piena misura di ciò che Egli

ha disposto per questo stadio, le anime

degli uomini abbandonerebbero il corpo,

le realtà interiori di tutte le cose sarebbero

scosse nelle fondamenta, coloro che dimorano

nei reami del creato ammutolirebbero

per lo stupore e coloro che si muovono

27

align=left>nelle terre dell’allusione svanirebbero nel

nulla assoluto.

42 Non hai sentito: «nessun mutamento patisce

la Creazione di Dio»?29 Non hai letto: «e tu

non troverai al costume di Dio mutamento

»?30 Non hai attestato la verità: «e tu non

puoi scorgere nella creazione del Misericordioso

ineguaglianza alcuna»?31 Sì, in nome

del mio Signore! Chi dimora in

quest’Oceano, chi naviga su quest’Arca non

vede mutamenti nella creazione di Dio né

differenze sulla Sua terra. E se la creazione

di Dio non è soggetta a cambiamenti e modificazioni,

come potrebbero esserlo coloro

che sono le Manifestazioni del Suo Essere?

Iddio è infinitamente eccelso al di sopra di

tutto ciò che noi possiamo concepire dei Rivelatori

della Sua Causa e immensamente

glorificato al di là di tutto ciò che essi possano

menzionare a Suo riguardo!

43 Gran Dio! Questo mare aveva posto in serbo

lucide perle,

il vento ha sollevato un’onda che le ha portate

a riva.

Deponi dunque la veste e annegati in quel

mare

e smetti di vantare maestria: non ti serve a

nulla!

28

44 Se sei un abitante di questa città

align=left>nell’oceano dell’unità divina, vedi tutti i

Profeti e i Messaggeri di Dio come

un’anima sola e un solo corpo, una sola luce

e un solo spirito, in tal guisa che il primo

di loro sarebbe l’ultimo e l’ultimo il

primo. Infatti, essi sono tutti sorti per proclamare

la Sua Causa e hanno fondato le

leggi della saggezza divina. Sono tutti Manifestazioni

del Suo Essere, Depositari della

Sua possanza, Tesorerie della Sua Rivelazione,

Orienti del Suo splendore e Aurore

della Sua luce. Per loro i segni della santità

si manifestano nella realtà di tutte le cose e

i pegni dell’unicità si palesano nell’essenza

di tutti gli esseri. Per loro gli elementi della

glorificazione si rivelano nelle realtà celesti

e gli esponenti della lode si palesano nelle

essenze eterne. Tutto il creato procede da

loro e tutto ciò che è stato menzionato ritornerà

a loro. E poiché nel loro intimo Essere

sono il medesimo Luminare e lo stesso

Mistero, dovresti vedere nella stessa luce

anche le loro condizioni esteriori, sì che tu

li riconosca come un unico Essere, anzi, li

trovi uniti nelle parole, nei discorsi e

nell’eloquio.

45 Se in questo stadio ritenessi che l’ultimo

di loro fosse il primo, o reputassi il contrario,

diresti invero la verità, com’è stato di29

sposto da Colui Che è la Sorgente della

Divinità e la Fonte della Signoria: «Dì:

Invocatelo come Dio, o invocatelo come

Misericordioso, comunque lo invochiate, a

Lui appartengono i nomi più belli».32 Infatti,

tutti loro sono Manifestazioni del

nome di Dio, Orienti dei Suoi attributi,

Depositari della Sua possanza e Foci della

Sua sovranità, mentre Dio – magnificate

siano la Sua possanza e la Sua gloria –

nella Sua Essenza è santificato al di sopra

di tutti i nomi ed esaltato al di là dei più

eccelsi attributi. Considera parimenti le

prove dell’onnipotenza divina nella loro

Anima e nel loro tempio umano, sì che il

tuo cuore acquisisca intima certezza e tu

sia di coloro che veleggiano nei reami della

Sua vicinanza.

46 Enuncerò qui nuovamente il Mio tema, caso

mai ti aiuti a riconoscere il tuo Creatore.

Sappi che Dio – esaltato e glorificato sia –

non manifesta in alcun modo la Sua intima

align=left>Essenza e Realtà. Da tempo immemorabile

è rimasto velato nell’eternità della Sua Essenza

e nascosto nell’infinità del Suo Essere.

E quando Si è prefisso di manifestare la

Sua bellezza nel regno dei nomi e di rivelare

la Sua gloria nel reame degli attributi, ha

tratto i Suoi Profeti dal piano invisibile a

quello visibile, sì che il Suo nome «il Visi30

bile» fosse distinto da «il Nascosto», e il

Suo nome «l’Ultimo» fosse distinto da «il

Primo», e si adempissero le parole: «Egli è

align=left>il Primo, Egli è l’Ultimo, Egli è il Visibile,

Egli è il Nascosto. Egli conosce tutte le cose!

».33 Così ha rivelato questi eccellentissimi

nomi ed eccelse parole nelle Manifestazioni

della Sua Persona e negli Specchi

del Suo Essere.

47 È perciò dimostrato che tutti i nomi e gli

attributi ritornano a questi sublimi, santificati

Luminari. In verità, nei loro nomi si

trovano tutti i nomi e nei loro attributi si

vedono tutti gli attributi. Visti in questa luce,

se li chiamassi con tutti i nomi di Dio,

ciò sarebbe vero, perché tutti questi nomi

sono la stessa identica cosa quanto al loro

Essere. Comprendi dunque l’intendimento

di queste parole e custodiscilo nel tabernacolo

del cuore, sì che tu riconosca le implicazioni

del tuo quesito, le completi secondo

quanto Dio ha ordinato per te e sia così

annoverato fra coloro che hanno conseguito

il Suo scopo.

48 Tutto quello che hai sentito dire di

Muammad, figlio di asan34 – per Lui

siano offerte le anime di tutti coloro che

sono immersi nell’oceano dello spirito – è

vero senz’ombra di dubbio e noi tutti in verità

Gli siamo fedeli. Ma gli Imam della

31

Fede hanno fissato la Sua dimora nella città

di Jábulqá, che hanno descritto in termini

align=left>straordinari e meravigliosi. Sarebbe invero

impossibile interpretare quella città secondo

il significato letterale della tradizione e

non si troverà mai una città come quella.

Se cercassi nei più lontani angoli della terra,

anzi se la percorressi in lungo e in largo

align=left>per tutta la durata dell’eternità di Dio e della

Sua sovranità, non troveresti mai una città

come quella che hanno descritto, perché

il mondo intero non potrebbe contenerla o

racchiuderla. Se tu Mi conducessi in quella

città, Io potrei sicuramente guidarti a quel

santo Essere, Che la gente ha concepito secondo

ciò che essa possiede e non secondo

ciò che appartiene a Lui! Poiché ciò non è

in tuo potere, non puoi far altro che interpretare

simbolicamente i racconti e le tradizioni

riportati da quelle anime luminose.

E come una tale interpretazione s’impone

per le tradizioni riguardanti la summenzionata

città, altrettanto dicasi per quel santo

Essere. Quando avrai capito questa interpretazione,

non avrai più bisogno di «trasformazioni

» o altro.

49 Sappi dunque che, essendo tutti i Profeti la

stessa anima, lo stesso spirito, lo stesso

nome e lo stesso attributo, così devi vederli

tutti come se portassero il nome

32

Muammad, fossero figli di asan e fossero

apparsi dalla Jábulqá del potere di Dio e

dalla Jábulsá della Sua misericordia. Infatti

per Jábulqá non s’intende altro che le tesorerie

dell’eternità nell’eccelso paradiso e le

città dell’invisibile nel superno reame. Attestiamo

che Muammad, figlio di asan,

align=left>Si trovava veramente in Jábulqá e apparve

da essa. Parimenti, Colui Che Dio manifesterà

dimora in quella città fino al momento

in cui Dio Lo insedierà sul seggio della

Sua sovranità. In verità, riconosciamo questa

verità e siamo fedeli a ciascuno di loro.

Abbiamo preferito essere brevi nella Nostra

delucidazione dei significati di Jábulqá,

ma se sei fra coloro che credono sinceramente,

comprenderai invero tutti i veri

significati dei misteri racchiusi in queste

Tavole.

50 Quanto a Colui Che è apparso nell’anno

align=left>sessanta, non ha bisogno né di trasformazione

né di interpretazione, perché il Suo

nome era Muammad ed era discendente

degli Imam della Fede. Perciò di Lui si può

veramente dire che era figlio di asan,

com’è indubbiamente chiaro ed evidente

all’eminenza tua. Anzi, è Lui Che ha forgiato

quel nome e lo ha creato per Se Stesso.

Se solo osservassi con l’occhio di Dio.

33

51 A questo punto è Nostro volere divagare

dal tema per raccontarti ciò che accadde al

Punto del Corano36 ed esaltare il Suo ricordo,

caso mai tu ottenga su tutte le cose una

visione nata da Colui Che è

l’Onnipossente, l’Incomparabile.

52 Considera e rifletti sui Suoi giorni, quando

Dio Lo suscitò per promuovere la Sua Causa

ed essere il rappresentante del Suo Essere.

Vedi come fu aggredito, rinnegato e accusato

da tutti, come, quando metteva piede

nelle strade e nei mercati, la gente Lo

derideva, scrollava il capo e Lo scherniva,

come cercarono sempre di ucciderLo. Le

loro azioni furono tali che la terra in tutta la

align=left>sua vastità divenne piccola per Lui, le

Schiere superne compiansero la Sua sorte,

le fondamenta dell’esistenza furono ridotte

in nulla e gli occhi degli abitanti favoriti

del Suo Regno versarono calde lacrime per

Lui. In verità, così dolorose furono le afflizioni

che gli infedeli e i malvagi Gli inflissero

che nessun’anima fedele può sopportare

di ascoltarle.

53 Se è vero che quelle anime perverse si sono

soffermate a riflettere sulla propria condotta,

che hanno riconosciuto le dolci melodie

della mistica Colomba che cantava sui rami

di questo candido Albero e che hanno abbracciato

ciò che Dio aveva rivelato ed e34

largito per loro e scoperto i frutti

dell’Albero di Dio sui suoi rami, perché

mai Lo hanno rinnegato e accusato? Non

align=left>hanno alzato la testa verso il cielo per implorare

la Sua apparizione? Non hanno

continuamente implorato Dio di concedere

loro l’onore della Sua Bellezza e di sostenerli

con la Sua presenza?

54 Ma poiché non hanno riconosciuto gli accenti

di Dio e i misteri divini e le sante allusioni

racchiuse in ciò che è fluito dalla

bocca di Muammad e poiché hanno trascurato

di esaminare la questione nel loro

cuore e hanno invece seguito quei sacerdoti

dell’errore che hanno impedito il progresso

della gente nelle passate dispensazioni e

che continueranno a farlo nei cicli futuri,

perciò sono stati separati come con un velo

dallo scopo divino, non si sono dissetati ai

rivi celesti e si sono privati della presenza

di Dio, della Manifestazione della Sua Essenza

e dell’Oriente della Sua eternità. Così

hanno peregrinato nelle vie della delusione

e nelle strade dell’incuria e sono ritornati

alla loro dimora in quel fuoco che si

nutre delle loro anime. In verità, sono annoverati

fra gli infedeli i cui nomi sono stati

iscritti dalla Penna di Dio nel Suo santo

Libro. Non hanno mai trovato, né mai troveranno,

amico o soccorritore.

35

55 Se solo quelle anime si fossero afferrate

saldamente all’Impugnatura di Dio manifestata

nella Persona di Muammad, se si

fossero volte completamente verso Dio e

avessero gettato via tutto ciò che avevano

imparato dai teologi, Egli le avrebbe sicuramente

guidate con la Sua grazia e le avrebbe

rese edotte delle sacre verità racchiuse

nei Suoi detti imperituri. Lungi dalla

Sua grandezza e dalla Sua gloria scacciare

un ricercatore alla Sua porta, allontanare

dalla Sua Soglia chi ha riposto le sue speranze

in Lui, respingere chi ha cercato riparo

alla Sua ombra, privare chi si è aggrappato

all’orlo della Sua misericordia o condannare

alla lontananza il poverello che ha

trovato la fiumana delle Sue ricchezze. Ma

non essendosi volti completamente a Dio e

non essendosi aggrappati all’orlo della Sua

misericordia che tutto pervade quando è

align=left>apparso l’Astro della Verità, costoro sono

usciti dall’ombra della guida ed entrati nella

città dell’errore. Perciò si sono corrotti e

hanno corrotto gli altri, hanno sbagliato e

hanno portato anche gli altri a sbagliare e

così sono stati registrati fra gli oppressori

nei libri del cielo.

56 Giunto a questo eccelso punto

nell’esposizione degl’intimi misteri, questo

Essere effimero descriverà brevemente

36

la ragione del diniego di quelle rozze anime,

sì che serva quale testimonianza per

chi è dotato di comprensione e intuizione

e quale pegno del Mio favore per l’accolta

dei fedeli.

57 Sappi dunque che quando venne con perspicui

versi e luminose prove manifestate

con segni tali che tutta l’esistenza non ha il

potere di produrne eguali, Muammad, il

Punto del Corano e la Luce del Gloriosissimo,

ingiunse a tutti gli uomini di seguire

questo nobile esteso Sentiero secondo i

precetti che aveva portato da Dio. Chi riconobbe

Lui, riconobbe i segni di Dio nel

Suo intimo essere e vide nella Sua bellezza

l’immutabile bellezza di Dio, gli fu comminato

il decreto di «resurrezione», «adunanza

», «vita» e «paradiso». Infatti, chi aveva

creduto in Dio e nelle Manifestazioni

della Sua beltà fu suscitato dal sepolcro

dell’incuria, radunato nel sacro suolo del

cuore e ammesso nel paradiso della presenza

divina. Quale paradiso può essere più

eccelso di questo, quale adunanza più possente

e quale resurrezione più grande? In

verità, se un’anima fosse resa edotta di

questi misteri, intenderebbe ciò che nessun

altro ha rilevato.

58 Sappi dunque che il paradiso che appare

nel giorno di Dio sorpassa ogni altro para37

diso e supera le realtà del Cielo. Infatti,

quando suggellò lo stadio profetico nella

persona di Colui Che era il Suo Amico, il

Suo Prescelto e il Suo Tesoro fra le Sue

creature, com’è stato rivelato dal regno della

gloria: «ma è il Messaggero di Dio e il

Suggello dei Profeti»,37 Dio – benedetto e

glorificato sia – promise a tutti gli uomini

che sarebbero giunti alla Sua presenza il

Giorno della resurrezione. Con questo intendeva

mettere in evidenza la grandezza

della Rivelazione avvenire, com’è stato invero

manifestato per il potere della verità.

E non v’è di certo paradiso più grande di

questo, né stadio più alto, se riflettete sui

versetti del Corano. Benedetto colui che è

certo di giungere alla presenza di Dio il

giorno in cui si manifesterà la Sua Bellezza.

59 Dovessi riferire tutti i versetti che sono stati

rivelati su questo eccelso tema, ciò stancherebbe

il lettore e Ci allontanerebbe dal

Nostro scopo. Perciò Ci basterà il seguente

versetto. Ne sia consolato il tuo occhio,

possa tu ricavarne tutto ciò che vi è stato

custodito e nascosto: «È Dio colui che ha

align=left>innalzato i cieli senza pilastri visibili, e poi

s’assise sul Trono; e soggiogò il Sole e la

Luna, e tutto corre verso un termine fisso.

Egli governa la Causa, Egli precisa i Suoi

38

segni, a che possiate con ferma certezza

credere che un dì Lo incontrerete!».38

60 Pondera dunque, amico Mio, le parole

«ferma certezza» menzionate in questo

versetto. Esso dice che i cieli e la terra, il

trono, il sole e la luna, sono stati tutti creati

affinché i Suoi servi abbiano incrollabile

certezza nella Sua presenza nei Suoi giorni.

Per la giustizia di Dio! Guarda la grandezza

di questo stadio, fratello Mio, e osserva

la condizione degli uomini che, in questi

giorni, rifuggono il Sembiante di Dio e la

Sua Bellezza «come asini pavidi».39 Se riflettessi

su ciò che ti abbiamo rivelato, indubbiamente

intenderesti il Nostro scopo in

queste parole e scopriresti ciò che abbiamo

desiderato trasmetterti in questo paradiso.

Può darsi che i tuoi occhi si rallegrino nel

vederlo, le tue orecchie gioiscano

nell’ascoltare ciò che vi è recitato, la tua

anima sia estasiata nel riconoscerlo, il tuo

cuore illuminato nel comprenderlo e il tuo

spirito deliziato dalle fragranti brezze che

ne spirano. Forse raggiungerai il fastigio

della grazia divina e dimorerai nel Riván

della santità trascendente.

61 Ma chi ha negato Dio nella Sua Verità, chi

Gli ha girato le spalle e si è ribellato, chi

non ha creduto e ha male operato, gli sarà

comminato il decreto di «empietà», «bla39

sfemia», «morte» e «fuoco». Infatti, quale

bestemmia è maggiore che rivolgersi alle

manifestazioni di Satana, seguire i dottori

dell’oblio e la gente della ribellione? Quale

empietà è più grave che negare il Signore il

giorno in cui la fede è rinnovata e rigenerata

da Dio, l’Onnipossente, il Benefico?

Quale morte è peggiore che fuggire dalla

Sorgente della vita eterna? Quale fuoco è

più ardente di quello della lontananza dalla

Bellezza divina e dalla Gloria celestiale il

Giorno del rendiconto?

62 Queste sono le stesse parole e gli stessi detti

che gli arabi pagani vissuti ai tempi di

Muammad usarono per contestarLo e giudicarLo:

align=left>Dissero: «Coloro che credettero in

Muammad abitavano fra noi e si associavano

a noi giorno e notte. Quando morirono,

quando furono ricondotti in vita?» Ascoltate

ciò che fu rivelato come risposta:

«A ragione ti meravigli di loro, ché davvero

è meraviglioso questo lor dire: “Quando

saremo terra e ossa putrescenti, saremo forse

resuscitati in una nuova creazione?”».40

E in un altro passo: «Ma se tu dici loro:

“Voi sarete, dopo la morte, resuscitati” diranno

quelli che rifiutaron la fede: “Non è

questa che evidente magia!”».41 Così Lo

schernirono e Lo derisero, perché avevano

letto nei libri e sentito dai teologi i termini

face=TimesNewRomanPSMT>

40

«vita» e «morte» e li avevano capiti nel

senso di questa vita di elementi e della

morte fisica e quindi, non avendo trovato

ciò che le loro vane immagini e le loro false

menti perverse avevano concepito, issarono

align=left>vessilli di discordia e stendardi di sedizione

e accesero fiamme di guerra. Ma

Dio le spense col potere della Sua possanza,

come vedi ancora in questo giorno nel

caso di questi infedeli e di questi malvagi.

63 In quest’ora, in cui i dolci aromi

dell’attrazione sono spirati su di Me dalla

città immortale, in cui trasporti di brama

Mi hanno colto dalla terra degli splendori

all’albeggiare dell’Astro dei mondi

sull’orizzonte dell’‘Iráq e le dolci melodie

del ijáz hanno portato alle Mie orecchie i

misteri della separazione, Mi sono proposto,

anche se il compito è impossibile, di riferire

all’eminenza tua una parte di ciò che

la Colomba mistica ha gorgheggiato

nell’intimo cuore del Paradiso quanto al

vero significato di vita e morte. Se dovessi,

infatti, interpretarti queste parole com’è

stato scritto nelle Tavole custodite, tutti i

libri e le pagine del mondo non potrebbero

contenerlo e le anime degli uomini non potrebbero

sopportarne il peso. Tuttavia menzionerò

ciò che si addice a questo giorno e

a questa età, acché serva da guida a chiun41

que desideri accedere nei recessi della gloria

dei reami superni, ascoltare le melodie

dello spirito intonate da questo mistico uccello

divino ed essere annoverato fra coloro

che si sono distaccati da tutto tranne Dio

e che in questo giorno gioiscono alla presenza

del loro Signore.

64 Sappi che «vita» ha un duplice significato.

Il primo riguarda la comparsa dell’uomo in

un corpo di elementi ed è evidente

all’eminenza tua e agli altri come il sole a

mezzogiorno. Questa vita si conclude con

la morte fisica, un’inevitabile realtà disposta

da Dio. Ma la vita menzionata nei Libri

dei Profeti e degli Eletti di Dio è la vita

della conoscenza, vale a dire che il servo

riconosca il segno degli splendori che Colui

Che è la Fonte di ogni splendore gli ha

conferito e sia certo di giungere alla presenza

di Dio attraverso le Manifestazioni

della Sua Causa. È quella benedetta vita eterna

che non perisce: chiunque ne sia vivificato

non morrà mai, ma durerà tanto

quanto il Suo Signore e Creatore.

65 La prima vita, che appartiene al corpo di

elementi, si concluderà, com’è stato rivelato

da Dio: «E ogni anima gusterà la morte

».42 Ma la seconda, che nasce dalla conoscenza

di Dio, non conosce morte, com’è

stato rivelato in antico: «lo vivificheremo a

42

vita dolce».43 E in un altro passo riguardante

i martiri: «anzi, vivi sono, nutriti di grazia

align=left>presso il Signore!».
44 E dalle Tradizioni:

«Colui che è un vero credente vive in

questo mondo e nel mondo avvenire».45

Nei Libri di Dio e delle Personificazioni

della Sua giustizia si trovano numerosi esempi

di parole come queste. Ma per amore

di brevità Ci siamo accontentati dei passi

sopra menzionati.

66 Fratello Mio! Dimentica i tuoi desideri,

volgi il viso verso il tuo Signore e non seguire

le orme di coloro che si sono presi

per dio le proprie corrotte inclinazioni, caso

mai trovi asilo nel cuore dell’esistenza,

sotto l’ombra redentrice di Colui Che perfeziona

tutti i nomi e gli attributi. In verità,

coloro che si allontanano dal loro Signore

in questo giorno sono annoverati fra i morti,

align=left>anche se esteriormente camminano sulla

terra, fra i sordi, anche se odono, e fra i

ciechi, anche se vedono, com’è stato chiaramente

affermato da Colui Che è il Signore

del Giorno del rendiconto: «hanno cuori

con i quali non comprendono, hanno occhi

con i quali non vedono».46 Camminano

sull’orlo di una ripa insidiosa e calcano il

bordo di un abisso di fuoco.47 Non approfittano

dei flutti di questo fluttuante Ocea43

no pieno di tesori, ma si trastullano con

vuote parole.

67 A questo proposito ti diremo ciò che fu rivelato

in antico riguardo la «vita», caso

mai ciò ti distolga dagli impulsi dell’io, ti

liberi dagli angusti confini della tua prigione

in questo piano oscuro e ti aiuti a diventare

uno di coloro che sono ben guidati nelle

tenebre di questo mondo.

68 Egli dice, e in verità dice il vero: «E che

forse colui che era morto e che Noi abbiam

suscitato a vita e a cui abbiam dato una Luce

con la quale incede fra gli uomini, è da

considerare simile a chi sta nelle tenebre

senza che possa uscirne?».48 Questo verso

fu rivelato per amzih e Abú-Jahl, credente

il primo e miscredente il secondo. Molti

capi pagani lo schernirono e lo derisero, si

agitarono e vociarono: «Com’è morto

amzih? E com’è stato riportato in vita?»

Se si esaminano attentamente i versetti di

Dio, si trovano molte affermazioni simili

registrate nel Libro.

69 Si trovassero cuori puri e incontaminati,

porgerei loro una goccia degli oceani di sapere

che il Mio Signore Mi ha elargito, affinché

volino nei cieli come camminano

sulla terra e incedano velocemente sulle

acque come corrono sul suolo e prendano

in mano la propria anima e la immolino

44

sulla via del loro Creatore. Ma non è stato

accordato il permesso di divulgare questo

possente segreto. In verità, esso è sempre

align=left>stato un mistero racchiuso nelle tesorerie

del Suo potere e un segreto nascosto nei

depositari della Sua possanza, perché non

accada che i Suoi fedeli servitori rinuncino

alla vita nella speranza di conseguire questo

grandissimo stadio nei reami

dell’eternità. Ma chi peregrina in questa

opprimente tenebra non lo scoprirà mai.

70 Fratello Mio! In ogni occasione abbiamo

ribadito il tema, sì che col permesso di Dio

tutto ciò che è stato annotato in questi versetti

ti sia chiarito e tu divenga indipendente

da coloro che sono immersi nel buio

dell’io e percorrono la valle dell’arroganza

e dell’orgoglio e sia fra coloro che incedono

nel paradiso della vita eterna.

71 Dì: O gente! In verità l’Albero della Vita è

stato piantato nel cuore del paradiso celeste

ed elargisce vita da ogni parte. Come si

può non riuscire a percepirlo e riconoscerlo?

In verità, ti sarà d’aiuto cogliere tutto

ciò che quest’Anima certa ti ha dischiuso

align=left>dell’essenza dei misteri divini. La Colomba

della santità gorgheggia nel cielo

dell’immortalità e ti esorta a indossare una

nuova veste intessuta d’acciaio per farti

scudo dai dardi del dubbio nascosti nelle

45

allusioni degli uomini dicendo: «Se uno

non nasce da acqua e da Spirito, non può

entrare nel regno di Dio. Quel che è nato

dalla carne è carne e quel che è nato dallo

Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se

t’ho detto: dovete rinascere».49

72 Spicca dunque il volo verso quest’Albero

divino e gustane i frutti. Raccogli ciò che

ne è caduto e custodiscilo gelosamente. Indi

medita sul discorso di uno dei Profeti

Che, con velate allusioni e simboli occulti,

annunciò alle anime degli uomini le liete

novelle di Colui Che doveva venire dopo di

Lui, sì che tu sappia con certezza che le loro

parole sono imperscrutabili a tutti fuorché

coloro che sono dotati di un cuore che

comprende. Egli dice: «Aveva occhi fiammeggianti

come fuoco» e «i Suoi piedi avevano

l’aspetto del bronzo» e «dalla bocca

Gli usciva una spada affilata a doppio

taglio».50 Com’è possibile interpretare alla

lettera queste parole? Se qualcuno apparisse

con tutti questi segni, non sarebbe umano.

E come potrebbe un’anima cercare la

sua compagnia? No, se apparisse in una

città, perfino gli abitanti dell’altro mondo

lo sfuggirebbero e nessun’anima oserebbe

avvicinarsi a lui! Ma se rifletti su queste

frasi, troverai che sono di tale alta eloquenza

e chiarezza da segnare i più alti picchi

46

dell’eloquio e l’epitome della saggezza.

Pare che ne siano apparsi soli di eloquenza

e ne siano albeggiate e ne abbiano brillato

fulgide stelle di chiarezza.

73 Ma guarda quanti stolti di ere trascorse e

quanti in questo giorno aspettano l’avvento

di un essere siffatto! E se non apparisse

align=left>nella forma or ora menzionata, non gli renderebbero

mai omaggio. E poiché un essere

siffatto non apparirà mai, così essi non crederanno

mai. In verità, questa è la misura

della comprensione di queste anime empie

e perverse! Come potrebbe chi non riesce a

capire l’evidenza delle evidenze e la chiarezza

delle chiarezze comprendere le astruse

realtà dei precetti divini e l’essenza dei

misteri della Sua eterna saggezza?

74 Spiegherò ora brevemente il vero significato

di questa frase, sì che tu ne scopra i misteri

nascosti e sia fra coloro che percepiscono.

Esamina e giudica correttamente ciò

che ti riveleremo, sì che tu sia annoverato

agli occhi di Dio fra coloro che sono equanimi

in queste cose.

75 Sappi dunque che Colui Che proferì queste

parole nei reami della gloria intendeva descrivere

gli attributi di Colui Che deve venire

in termini così velati ed enigmatici da

eludere la comprensione della gente

dell’errore. Ora, quando dice: «Aveva oc47

chi fiammeggianti come fuoco», allude

semplicemente all’acutezza della vista e alla

finezza della visione del Promesso, Che

coi Suoi occhi brucia ogni velo e ogni

schermo, rende noti gli eterni misteri del

mondo contingente e distingue i volti ottenebrati

dalla polvere da quelli luminosi

della luce del paradiso.51 Se i Suoi occhi

non fossero fatti del fiammeggiante fuoco

di Dio, come potrebbe consumare i veli e

bruciare tutto ciò che la gente possiede?

Come potrebbe mirare i segni di Dio nel

Regno dei Suoi nomi e nel mondo del creato?

Come potrebbe vedere tutte le cose con

l’occhio di Dio che tutto percepisce? Così

Gli abbiamo conferito visione penetrante in

questo giorno. Se solo credessi nei versetti

di Dio! E in verità quale fuoco è più ardente

della fiamma che brilla nel Sinai dei

Suoi occhi, con la quale Egli consuma tutti

i veli che hanno confuso i popoli del mondo?

Iddio rimarrà infinitamente eccelso al

di sopra di tutto ciò che è stato rivelato nelle

Sue infallibili Tavole riguardo i misteri

del principio e della fine fino al giorno in

cui il Banditore griderà, il giorno in cui ritorneremo

a Lui.

76 Quanto alle parole «i Suoi piedi avevano

l’aspetto del bronzo», con ciò s’intende la

Sua costanza nell’ascoltare la chiamata di

48

Dio che Gli comanda: «Resta quindi sul

retto sentiero, come t’è stato ordinato».52

Egli persevererà nella Causa di Dio e mostrerà

tale fermezza nella via della Sua possanza,

che anche se tutte le potenze della

terra e del cielo Lo rinnegassero, non esiterebbe

a proclamare la Sua Causa né sfuggirebbe

al Suo comando di promulgare le

Sue Leggi. Al contrario, si ergerà saldo

come le montagne più alte e le cime più

eccelse e rimarrà inamovibile nella Sua

obbedienza a Dio e incrollabile nel rivelare

la Sua Causa e nel proclamare la Sua Parola.

Nessun ostacolo Lo fermerà e la condanna

dei reietti non Lo ostacolerà e il ripudio

degli infedeli non Lo farà vacillare.

Tutto l’odio, il ripudio, l’iniquità e la miscredenza

che Egli vede servono solo a

rinvigorire il Suo amore per Dio, a rafforzare

l’anelito del Suo cuore, ad accrescere

l’esultanza della Sua anima e a colmare il

Suo petto di devozione appassionata. Hai

mai visto in questo mondo bronzo più forte,

o spada più affilata, o monte più resistente?

In verità Egli rimarrà in piedi per

affrontare tutti gli abitanti della terra e non

temerà nessuno, malgrado ciò che, come

ben sai, la gente è incline a commettere.

Sia gloria a Dio, Che Lo ha insediato e

chiamato! Dio ha il potere di fare quel che

49

Gli piace. In verità, Egli è l’Aiuto nel pericolo,

Colui Che esiste da Sé.

77 E inoltre dice: «Dalla bocca Gli usciva una

spada affilata a doppio taglio». Sappi che

essendo la spada uno strumento che divide

e separa e poiché dalla bocca dei Profeti e

degli Eletti di Dio procede ciò che scevera

il credente dall’infedele e l’amante

dall’amato, questo termine è stato usato in

questo senso e non s’intende altro significato

a parte questa divisione e separazione.

Così, quando Colui Che è il Punto Primo e

l’eterno Sole vorrà, col permesso di Dio,

radunare tutto il mondo, trarli fuori della

tomba dell’io e dividerli l’uno dall’altro,

pronunzierà un solo Suo versetto e quel

versetto distinguerà la verità dall’errore da

quel giorno fino al Giorno della resurrezione.

Quale spada è più affilata di questa

spada celeste, quale lama più tagliente di

questo incorruttibile acciaio che recide ogni

nodo e così separa il credente

dall’infedele, il padre dal figlio, il fratello

dalla sorella e l’amante dall’amato?53 Infatti

chi crede in ciò che gli è stato rivelato è

un vero credente e chi se ne allontana è un

infedele e tra loro c’è una tale irrevocabile

separazione che smettono di frequentarsi e

associarsi in questo mondo. E così è fra

align=left>padre e figlio, perché se il figlio crede e il

50

padre nega, essi saranno separati e per

sempre divisi l’uno dall’altro. Anzi, vedi

che il figlio uccide il padre e il padre il figlio.

Considera nella stessa luce tutto ciò

che ti abbiamo spiegato e riferito.

78 Se guarderai tutte le cose con l’occhio del

discernimento, vedrai che questa spada divina

separa le generazioni. Se solo lo potessi

capire! Tutto ciò accade in virtù della

parola di separazione che si manifesta il

Giorno del giudizio e della separazione, se

la gente desse ascolto nei giorni del suo Signore.

Anzi, se aguzzassi la vista e raffinassi

align=left>il cuore, vedresti che tutte le spade

materiali che in ogni giorno e in ogni era

hanno ucciso gl’infedeli e mosso guerra

contro gli empi procedevano da

quest’invisibile spada divina. Apri dunque

gli occhi, onde tu veda ciò che ti abbiamo

rivelato e consegua ciò che nessun altro ha

conseguito. In verità esclamiamo: «Sia lodato

Iddio, Colui Che è il Signore del

Giorno del rendiconto».54

79 Sì, non essendo riuscita ad acquisire il vero

sapere dalla sua sorgente e fonte e

dall’oceano di fresche acque scorrenti che,

col permesso di Dio, sgorgano attraverso i

cuori puri e immacolati, quella gente è stata

align=left>separata come con un velo da ciò che

Dio aveva inteso con quelle parole e allu51

sioni ed è rimasta confinata nella prigione

dell’io.

80 Rendiamo grazie a Dio per ciò che ci ha

elargito della Sua grazia. È Lui Che ci ha

resi certi della verità della Sua Fede – una

Fede alla quale le forze congiunte della terra

e del cielo non hanno il potere di resistere.

È Lui Che ci ha permesso di riconoscerLo

il giorno della Sua presenza, di rendere

testimonianza a Colui Che Dio manifesterà

align=left>nella prossima Resurrezione e di essere

fra coloro che hanno creduto in Lui

prima della Sua apparizione, sia completo

il Suo favore a noi e a tutta l’umanità.

81 Ma ascolta, fratello Mio, le Mie rimostranze

contro coloro che affermano di essere

associati a Dio e alle Manifestazioni del

Suo sapere, eppure seguono le proprie corrotte

inclinazioni, consumano le sostanze

del vicino, si danno al vino, uccidono,

s’ingannano e si diffamano reciprocamente,

calunniano Dio e sono inclini a dire il

falso. Essi attribuiscono tutte queste azioni

a Noi, mentre chi le commette rimane spudorato

davanti a Dio. Trascurano ciò che

Egli ha ingiunto e fanno ciò che ha proibito.

Ma quanto alla gente della verità incombe

che sul loro volto brillino i segni

dell’umiltà, che dal loro sembiante emani

la luce della santità, che camminino sulla

52

terra come se fossero alla presenza di Dio e

che si distinguano da tutti gli abitanti della

terra nelle loro azioni. Tale dev’essere il

loro stato che i loro occhi vedano i segni

della Sua possanza, le loro lingue e i loro

cuori menzionino il Suo nome, i loro piedi

siano diretti verso le terre della Sua vicinanza

e le loro mani si aggrappino saldamente

ai Suoi precetti. E se attraversassero

una valle d’oro e passassero fra miniere di

prezioso argento, li dovrebbero reputare

del tutto indegni d’attenzione.

82 Ma costoro si sono allontanati da tutto questo

e hanno invece riposto gli affetti su ciò

che si accorda con le loro corrotte inclinazioni.

Perciò vagabondano nel deserto

dell’arroganza e dell’orgoglio. Faccio testimonianza

in questo momento che Dio Si

è totalmente liberato di loro, e anche Noi.

Imploriamo Iddio di concederCi di non associarci

con loro né in questa vita né in

quella avvenire. In verità, Egli è l’Eterna

Verità. Non v’è altro Dio che Lui e la Sua

possanza è all’altezza di tutte le cose.

83 Bevi dunque, fratello Mio, le acque vive

che abbiamo fatto fluire negli oceani di

queste parole. Pare che vi ondeggino mari

di magnificenza e vi rifulgano gemme di

virtù divina. Spogliati dunque di ciò che ti

separa da questo insondabile mare cremisi

53

e al grido di «Nel nome di Dio e per la Sua

grazia!» immergiti in esso. Non lasciarti

sgomentare dal timore di nessuno. Confida

nel Signore, il tuo Dio, perché Egli basta a

chiunque confidi in Lui. In verità, Egli ti

proteggerà e tu dimorerai al sicuro in Lui.

84 Sappi inoltre che in questa santissima, fulgida

città troverai che il viandante è modesto

davanti a tutti gli uomini e si fa umile

davanti a tutte le cose. Egli, infatti, non vede

nulla ove non percepisca Iddio. E nelle

luci della Rivelazione che hanno pervaso il

Sinai del creato mira le fulgide glorie di

Dio. In questo stadio il viandante non deve

pretendere il posto d’onore in nessuna riunione

né camminare davanti agli altri nel

desiderio di vantarsi o di gloriarsi. Ma deve

considerarsi in ogni istante come se fosse

alla presenza del suo Signore. Non deve

align=left>desiderare per nessuno ciò che non desidera

per se stesso, né dire ciò che non sopporterebbe

sentir dire da altri, né desiderare

per alcun’anima ciò che non desidererebbe

per se stesso. Si conviene invece che cammini

sulla terra con fermi passi nel regno

della Sua nuova creazione.

85 Sappi, tuttavia, che, come si è già detto,

all’inizio del viaggio il ricercatore è testimone

di cambiamenti e trasformazioni.

Questa è indubbiamente la verità, com’è

54

stato rivelato di quei giorni: «Il giorno in

cui la terra sarà cambiata in un’altra terra

».55 In verità questi sono giorni che occhio

mortale non ne ha mai visti eguali.

Benedetto chi vi perviene e ne comprende

il pieno valore. «E già mandammo Mosè

coi Nostri Segni: “Trai fuori, gli dicemmo,

il tuo popolo dalle tenebre alla Luce e ricorda

loro le giornate di Dio”».56 E in verità,

questi sono i giorni di Dio, se solo lo

sapeste.

86 In questo stadio, tutte le cangianti e mutevoli

realtà sono manifeste davanti a te.

Chiunque nega questa verità si allontana

dalla Causa di Dio, si ribella contro il Suo

comando e nega la Sua sovranità. Infatti,

Colui Che cambia la terra in un’altra terra

ha il potere di trasformare tutto ciò che vi

si trova e vi si muove. Perciò, non ci si meravigli

che Egli trasformi le tenebre in luce,

la luce in tenebre, l’ignoranza in sapere,

l’errore in guida, la morte in vita e la vita

in morte. È in questo stadio che la legge

della trasformazione ha effetto. Se sei di

coloro che percorrono questa via, medita,

affinché tutto ciò che hai chiesto a questo

umile Essere ti sia chiarito e tu dimori nel

tabernacolo di questa guida. Egli fa quel

che vuole e ordina quel che Gli piace. Non

Gli si chiede conto di quello che fa, mentre

55

a tutti gli uomini sarà chiesto conto di ogni

loro azione.57

87 Fratello Mio! In questa tappa che segna

l’inizio del viaggio, vedrai diversi stadi e

differenti segni, com’è stato menzionato a

proposito della Città della ricerca. Tutte

queste cose valgono nei rispettivi piani. In

questo stadio si conviene che l’eminenza

tua consideri ogni cosa creata nel proprio

posto, senza abbassarne o esaltarne il vero

rango. Per esempio, se tu riducessi il

mondo invisibile al reame del creato, sarebbe

un atto di pura blasfemia e anche il

contrario sarebbe l’essenza dell’empietà.

Ma se descrivessi il mondo invisibile e il

reame del creato nel proprio stadio, questa

sarebbe l’indubbia verità. In altre parole,

se tu vedessi una trasformazione nel reame

dell’unità divina, non si potrebbe concepire

peccato più grande in tutto il creato,

ma se considerassi la trasformazione nel

suo proprio posto e la comprendessi conformemente,

non ti potrebbe accadere nulla

di male.

88 In nome del Mio Signore! Malgrado tutto

ciò che ti abbiamo rivelato dei misteri della

favella e dei gradi dell’esposizione, pare

ch’Io non abbia proferito una sola lettera

dell’oceano della scienza nascosta di Dio e

dell’essenza della Sua imperscrutabile sag56

gezza. A Dio piacendo, lo faremo fra non

align=left>molto a tempo debito. In verità, Egli ricorda

tutte le cose nel loro proprio posto e in

verità Noi Gli rendiamo lode.

89 Sappi inoltre che l’uccello che spicca il volo

nell’eccelso reame non potrà mai librarsi

nel cielo della santità trascendente, né gustare

i frutti che Dio vi ha portato, né dissetarsi

ai rivi che vi ha fatto scorrere. E se ne

assaggiasse una sola goccia ne morrebbe

all’istante. Come vedi in questi giorni

quanto a coloro che affermano di esserCi

fedeli, ma poi compiono le azioni, dicono

le parole e avanzano le pretese di cui sono

capaci. Sembrano giacere come morti fra i

loro veli.

90 Comprendi analogamente ogni stadio, segno

e allusione, sì che tu percepisca tutte le

cose al proprio posto ed esamini tutte le

questioni nella giusta luce. Infatti in questo

stadio, la Città dell’unità divina, si trovano

coloro che sono entrati nell’arca della guida

divina e hanno percorso le vette

dell’unità divina. Sui loro volti vedrai le

luci della bellezza e nei loro templi umani i

misteri della gloria. Nelle loro parole percepirai

align=left>fragranza di muschio e in tutti i loro

modi e atti mirerai i segni della Sua sovranità.

E non sarai confuso dalle azioni di coloro

che non si sono dissetati alle fonti cri57

stalline, non sono pervenuti nelle città della

align=left>santità, seguono desideri egoistici e mettono

in disordine la terra, credendo invece di

essere ben guidati. Di loro è stato detto:

«Costoro sono gli abietti e gli stolti, che

seguono ogni schiamazzante impostore e

che cambiano ad ogni alito di vento».58 Le

tappe di questo viaggio, stadio e dimora ti

sono chiare e manifeste e non richiedono

altre spiegazioni.

91 Sappi dunque che tutto ciò che hai sentito e

visto che quell’Astro di Verità, il Punto

Primo, ascrive a Se Stesso delle designazioni

dei tempi andati è solo in considerazione

della debolezza degli uomini e dello

schema del mondo della creazione. Altrimenti,

tutti i nomi e tutti gli attributi ruotano

attorno alla Sua essenza e gravitano attorno

alla soglia del Suo santuario. Infatti,

è Lui Che perfeziona tutti i nomi, rivela

tutti gli attributi, conferisce la vita a tutti

gli esseri, proclama i versetti divini e dispone

i segni celesti. Anzi, se guarderai

con l’occhio interiore, troverai che tranne

Lui tutto svanisce nel nulla assoluto ed è

cosa dimenticata alla Sua santa presenza.

«Dio era solo e nessun altro v’era

all’infuori di Lui. Egli resterà per sempre

quel che è sempre stato». Essendo stato

dimostrato che Dio – santificato e glorifi58

cato sia – era solo e non c’era nulla

all’infuori di Lui, com’è possibile che qui

valga la legge del cambiamento e della trasformazione?

Se rifletterai su ciò che ti abbiamo

dischiuso, l’astro della guida brillerà

risplendente davanti a te in questo eterno

mattino e vi sarai annoverato fra i pii.

92 Sappi inoltre che tutto ciò che abbiamo

menzionato di questi viaggi non è inteso

per altri che per gli eletti fra i giusti. E se

spronerai il destriero dello spirito e attraverserai

i pascoli del cielo, completerai tutti

questi viaggi e scoprirai ogni mistero in

meno di un batter d’occhi.

93 Fratello Mio! Se sei un campione in

quest’arena, percorri veloce le terre della

certezza, sì che la tua anima sia liberata in

questo giorno dall’asservimento della miscredenza

e tu percepisca i dolci aromi che

aleggiano da questo giardino. In verità le

brezze profumate che portano la fragranza

di questa città spirano su tutte le regioni.

Non rinunziare alla tua parte e non essere

fra gli incuranti. Com’è stato ben detto:

94 Le Sue brezze profumate aleggianti nelle

terre d’oriente

guarirebbero l’olfatto di un malato in occidente!

59

59

95 Dopo questo viaggio celeste e questa mistica

ascesa il viandante entra nel Giardino

dello stupore. Se ti dischiudessi la realtà di

questo stadio, piangeresti e compatiresti la

sorte di questo Servo trattenuto nelle mani

di questi infedeli, incerto della Propria sorte

e sperduto nello smarrimento in questo

insondabile oceano. Ogni giorno cospirano

per mandarMi a morte e ogni ora cercano

di esiliarMi da questa terra, come Mi hanno

esiliato da un’altra. Ma questo Servo è

pronto davanti a loro, in attesa di qualunque

align=left>cosa l’Onnipossente abbia disposto e

decretato per Noi. Pur attorniato dalle prove

e dalle tribolazioni inflitte dai malvagi e

dai maligni e circondato in quest’ora da

miriadi di afflizioni e di dolori, non temo

nessuno. «Il diluvio di Noè non è che la misura

delle lacrime che ho versato e il fuoco di

Abramo un’effervescenza della Mia anima.

Il dolore di Giacobbe non è che un riflesso

delle Mie pene e le afflizioni di Giobbe una

frazione delle Mie calamità».60

96 Dovessi raccontare all’eminenza tua le

crudeli avversità che Mi sono accadute, saresti

così addolorato che trascureresti la

menzione di ogni cosa e dimenticheresti te

stesso e tutto ciò che il Signore ha creato

sulla terra. Ma poiché non è Nostro volere,

ho celato la rivelazione del decreto divino

60

nel cuore di Bahá e l’ho velato agli occhi di

tutto ciò che si muove nel reame del creato,

sì che resti nascosto nel tabernacolo

dell’Invisibile fino al momento in cui Dio

ne rivelerà il segreto. «Nulla nei cieli o sulla

terra sfugge alla Sua scienza e in verità

Egli percepisce ogni cosa».61

97 Poiché abbiamo divagato dal tema, lasciamo

queste allusioni e ritorniamo alla discussione

di questa città. In verità, chi vi

entra sarà salvato e chi se ne allontana sicuramente

perirà.

98 O tu che sei menzionato in queste Tavole!

Sappi che chi affronta questo viaggio si

stupisce dei segni del potere di Dio e delle

mirabili prove della Sua opera. Lo stupore

lo coglie da ogni parte, com’è stato attestato

da quell’Essenza d’immortalità nelle

Schiere superne: «Accresci il Mio stupore

e la Mia meraviglia di Te, o Dio!».62 È stato

ben detto:

99 Non ho saputo che cosa fosse lo stupore

finché non ho fatto del Tuo amore la

mia causa.

Quanto sarei stupito

se non fossi stupito da Te!63

100 In questa valle i viandanti smarriscono

la via e periscono prima di pervenire alla

61

dimora finale. Benevolo Iddio! Così immensa

è questa valle, così vasta questa città

nel regno del creato, che sembra non avere

né inizio né fine. Grande la benedizione di

chi vi completa il proprio viaggio e, con

l’aiuto di Dio, attraversa il suolo consacrato

di questa città celeste, una città nella

quale i favoriti di Dio e i puri di cuore sono

colti da meraviglia e reverente timore. E

diciamo: «Sia lode a Dio, il Signore dei

mondi».

101 E se il servo sale ad ancor più eccelse

altezze, se abbandona questo mortale mondo

di polvere e cerca di salire alla dimora

celeste, allora da questa città passa nella

Città dell’assoluto annientamento, cioè,

della morte all’io e della vita in Dio. In

questo stadio, in quest’eccelsa dimora, in

questo viaggio di assoluto annientamento

dell’io, il viandante dimentica la sua anima,

il suo spirito, il suo corpo, il suo stesso

essere, s’immerge nel mare

dell’annientamento e vive sulla terra come

una creatura indegna di menzione. E non si

troverà alcun segno della sua esistenza,

perché egli è svanito dal reame del visibile

e ha raggiunto le vette dell’abnegazione.

102 Se dovessi narrarti i misteri di questa

città, i domini dei cuori degli uomini si logorerebbero

nell’intensità della brama di

62

questo possente stadio. Questo è, infatti, lo

stadio in cui le fulgide glorie dell’Amato si

rivelano al sincero amante e le splendide

luci dell’Amico si riverberano sul cuore distaccato

che Gli è devoto.

103 Come può continuare ad esistere il vero

amante quando le fulgide glorie

dell’Amato siano rivelate? Come può rimanere

align=left>l’ombra quando brilli il sole? Come

può un cuore devoto esistere davanti

all’esistenza dell’Oggetto della sua devozione?

No, per Colui nelle Cui mani è

l’anima Mia! In questo stadio, la completa

resa e l’assoluta eliminazione del ricercatore

davanti al suo Creatore saranno tali che,

se cercasse in oriente e in occidente e attraversasse

terre, mari, monti e pianure,

non troverebbe traccia di se stesso o altrui.

104 Benevolo Iddio! Se non temessi il

Nimrod della tirannia e non volessi proteggere

l’Abramo della giustizia, ti rivelerei

ciò che, se tu abbandonassi l’io e il desiderio,

ti permetterebbe di fare a meno di ogni

altra cosa e ti avvicinerebbe a questa città.

Ma sii paziente fino al momento in cui Dio

proclamerà la Sua Causa. In verità, Egli ricompensa

oltre misura chi sopporta con

pazienza.64 Aspira dunque i dolci aromi

dello spirito dalla veste dei significati nascosti

e dì: «O voi che siete immersi

63

nell’oceano dell’abnegazione! Affrettatevi

ad entrare nella Città dell’immortalità, se

cercate di scalarne le vette». E noi esclamiamo:

«In verità noi siamo di Dio e a Lui

ritorneremo».65

105 Da questo augustissimo ed eccelso stadio

e da questo sublime e glorioso piano, il

ricercatore entra nella Città

dell’immortalità, per dimorarvi per sempre.

In questo stadio egli vede se stesso assiso

sul trono dell’indipendenza e sul seggio

dell’esaltazione. Comprende il significato

di ciò che è stato rivelato in antico riguardo

il giorno «in cui Dio arricchirà ambedue

della sua abbondanza».66 Benedetto chi ha

conseguito questo stadio e vuotato questo

candido calice davanti a questa Colonna

cremisi.

106 Essendosi, in questo viaggio, immerso

nell’oceano dell’immortalità, avendo distaccato

il cuore dall’attaccamento ad altri

che Lui e avendo conseguito le superne altezze

della vita eterna, il ricercatore non

vedrà altro annientamento per sé o per altri.

Si disseterà alla coppa dell’immortalità,

camminerà nella sua terra, si librerà nella

sua atmosfera, si assocerà con coloro che

ne sono le personificazioni, gusterà i frutti

imperituri e incorruttibili dell’albero

dell’eternità e sarà per sempre annoverato,

64

nelle eccelse altezze dell’immortalità, fra i

cittadini dell’eterno reame.

107 In verità, tutto ciò che esiste in questa

città dura e non perisce mai. Se col permesso

di Dio entrerai in questo sublime,

eccelso giardino, troverai che il suo sole in

gloria meridiana non tramonta mai, né è

mai eclissato. Altrettanto dicasi della luna,

del firmamento, delle stelle, degli alberi e

degli oceani e di tutto ciò che gli appartiene

o vi si trova. In nome di Colui oltre al

Quale non v’è altro Dio! Se descrivessi i

suoi meravigliosi attributi da questo giorno

fino alla fine che non ha fine, l’amore che

il Mio cuore nutre per questa santa città eterna

non si esaurirebbe. Ma concluderò il

tema, poiché il tempo è breve e

l’indagatore impaziente e questi segreti non

devono essere apertamente divulgati se non

col permesso di Dio, l’Onnipossente, Colui

Che tutto soggioga.

108 Fra non molto, il giorno della prossima

Resurrezione, il fedele vedrà Colui Che

Dio manifesterà discendere con questa città

dal cielo dell’Invisibile assieme a una

compagnia dei Suoi eccelsi angeli favoriti.

Grande, dunque, è la benedizione di chi

giunge alla Sua presenza e vede il Suo

sembiante. In verità, abbiamo tutti questa

speranza ed esclamiamo: «Sia lode a Lui,

65

perché in verità Egli è l’Eterna Verità e a

Lui ritorniamo!»

109 Sappi inoltre che se colui che ha conseguito

questi stadi e intrapreso questi

viaggi cadrà in balia dell’orgoglio e della

vanagloria, in quello stesso istante si ridurrà

in nulla e regredirà al primo passo senza

rendersene conto. In verità, coloro che Lo

cercano e anelano a Lui in questi viaggi si

conoscono da questo segno, che si presentano

umilmente a chi ha creduto in Dio e

nei Suoi versetti, che sono modesti davanti

align=left>a chi si è avvicinato a Lui e alle Manifestazioni

della Sua Bellezza e che s’inchinano

sottomessi a chi è saldamente insediato sulle

eccelse vette della Causa di Dio e davanti

alla sua maestà.

110 Infatti, anche se raggiungessero

l’ultimo obiettivo della loro ricerca e del

loro conseguimento di Dio, sarebbero giunti

soltanto a una dimora eretta nel loro stesso

cuore. Come potrebbero dunque sperare

di salire a quei reami che non sono stati disposti

per loro o creati per il loro stadio?

No, anche se viaggiassero per tutta

l’eternità, non raggiungerebbero mai Colui

Che è l’intimo Cuore dell’esistenza e

l’Asse dell’intera creazione, Colui dalla

Cui Destra sgorgano mari di magnificenza,

dalla Cui Sinistra fluiscono fiumi di pos66

sanza, la Cui corte e la Cui sede nessuno

può sperare di raggiungere! Infatti, Egli

dimora nell’arca del fuoco, attraversa

l’oceano del fuoco nella sfera del fuoco e

incede nell’atmosfera del fuoco. Come potrà

entrare nel fuoco o avvicinarsi ad esso

colui che è stato forgiato di elementi contrari?

Se lo facesse, brucerebbe all’istante.

111 Sappi inoltre che se la corda

dell’assistenza che lega questo possente

Perno agli abitanti della terra e del cielo

fosse recisa, essi sicuramente perirebbero.

Gran Dio! Come potrà l’umile polvere raggiungere

Colui Che è il Signore dei Signori?

Iddio è infinitamente eccelso al di sopra

di ciò che essi concepiscono nel cuore e

immensamente glorificato al di là di ciò

che Gli attribuiscono.

112 Sì, il ricercatore raggiunge uno stadio

nel quale ciò che è stato disposto per lui

non ha limiti. Il fuoco dell’amore tanto arde

nel suo cuore da togliergli di mano le

redini del ritegno. In ogni istante il suo

amore per il suo Signore cresce e lo avvicina

al suo Creatore, in tal guisa che se il

suo Signore Si trovasse nell’oriente della

vicinanza ed egli dimorasse nell’occidente

della lontananza e possedesse tutto quanto

la terra e il cielo contengono di rubini e oro,

abbandonerebbe tutto e si precipitereb67

be nella terra del Desiderato. E se lo troverai

diverso, sappi che un simile uomo è un

mendace impostore. In verità, noi tutti apparteniamo

a Colui Che Dio manifesterà

nella prossima Resurrezione e per Lui saremo

ricondotti in vita.

113 In questi giorni, non avendo Noi sollevato

i veli che nascondono il sembiante

della Causa di Dio e dischiuso agli uomini

i frutti di questi stadi che Ci è stato proibito

align=left>descrivere, li vedi ebbri di negligenza. Altrimenti,

se la gloria di questo stadio fosse

rivelata in una misura inferiore a una cruna

d’ago, li vedresti radunarsi davanti alla soglia

della misericordia divina e accorrere

da ogni parte alla corte della vicinanza nei

reami della gloria divina. Ma, come si è

detto prima, l’abbiamo nascosta perché chi

crede sia distinto da chi nega e chi si volge

verso Dio sia separato da chi se Ne distoglie.

In verità proclamo: «Non v’è né potere

né forza che in Dio, l’Aiuto nel pericolo,

Colui Che esiste da Sé!»

114 Da questo stadio il viandante ascende a

una Città che non ha né nome né descrizione

e della quale non si odono né suono né

menzione. Vi scorrono gli oceani

dell’eternità, mentre essa gravita attorno al

seggio dell’eternità. Il sole dell’Invisibile

vi risplende luminoso sull’orizzonte

68

dell’Invisibile, un sole che ha cieli e lune

che ne ricevono la luce e sorgono e

tramontano sull’oceano dell’Invisibile.

Non potrò mai sperare di trasmettere sia

pure una goccia di ciò che vi è stato

decretato, perché nessuno ne conosce i

misteri fuorché Dio, suo Creatore e

Artefice e le Sue Manifestazioni

115 Sappi inoltre che quando incominciammo

a rivelare queste parole e ne affidammo

alcune alla scrittura, era Nostra intenzione

delucidare per l’eminenza tua, nei

dolci accenti dei benedetti e dei favoriti di

Dio, tutto ciò che avevamo precedentemente

menzionato delle parole dei Profeti e dei

detti dei Messaggeri. Ma è mancato il tempo

e il viaggiatore giunto dalla tua presenza

aveva molta fretta ed era ansioso di tornare.

Così abbiamo abbreviato il discorso e

Ci siamo accontentati di questo poco, senza

completare la descrizione di queste tappe

in modo adatto e conveniente. In verità,

abbiamo omesso la descrizione di grandi

città e possenti viaggi. Tale era la fretta del

corriere che abbiamo persino tralasciato di

menzionare i due eccelsi viaggi della Rassegnazione

e dell’Appagamento.

116 Ma se l’eminenza tua rifletterà su queste

brevi frasi, acquisirai sicuramente ogni

sapere, conseguirai l’Oggetto di ogni ap69

prendimento ed esclamerai: «Queste parole

bastano a tutta la creazione visibile e invisibile!

»

117 Anche così, se il fuoco dell’amore arde

nella tua anima, chiederai: «C’è

dell’altro?».67 E Noi diciamo: «Sia lodato

Iddio, il Signore dei mondi!»

Autor: Bahá’u’lláh - Kategorie: Scritture Bahá’í - Strany: 0 - Kapitoly: 0
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