"...immergetevi in quest'Oceano nelle cui profondita sono
celate le perle della saggezza e della parola..."
Bahá’u’lláh
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Tavole di Bahá’u’lláh


TAVOLE

di

BAHÁ'U'LLÁH

rivelate dopo il Kitáb-I-Aqdas

Indice

pagina

align=left>Prefazione

1) Lawh-i-Karmil (Tavola del Carmelo)………...

2) Lawh-i-Aqdas (La Tavola Più Santa)………...

3) Bishàràt (Liete Novelle)………………………

4) Tarázát face=TimesNewRomanPSMT>(Ornamenti)…………………………..

5) Tajallíyát (Fulgori)……………………………

6) color=#0000ff>Kalimát-i-Firdawsíyyih (Parole del Paradiso)..

7) Lawh-i-Dunyá (Tavola del Mondo)………….

8) Ishráqát (Splendori)…………………………..

9) Lawh-i-Hikmat (Tavola della Saggezza)……..

10) Asl-i-Kullu'l-Khayr (Parole di Saggezza)…….

11) Lawh-i-Maqsúd (Tavola di Maqsúd)…………

12) Súriy-i-Vafá (Tavola a Vafá)…………………

13) Lawh-i-Siyyid-i-Mihdíy-i-Dahají

(Tavola a Siyyid Mihdíy-i-Dahají )…………...

14) Lawh-i-Burhán (Tavola della Prova)…………

15) Kitáb-i-'Ahd (Libro del Patto)………………..

16) Lawh-i-Ard-i-Bá (Tavola della Terra di Bá)…

17) Passi scelti, tratti da altre Tavole face=TimesNewRomanPSMT>……………..

Note…………………………………………..

1

7

17

27

41

51

75

91

123

139

143

161

173

181

193

199

203

239

Prefazione

« La formulazione da parte di Bahá’u’lláh, nel Suo Kitáb-

I-Aqdas, delle leggi fondamentali della Sua Dispensazione

fu seguita, mentre la Sua Missione volgeva alla fine,

dalla enunciazione di alcuni precetti e principi che formano

il nocciolo stesso della Sua Fede, dalla riaffermazione della

verità che Egli aveva precedentemente proclamato, dalla elaborazione

di alcune delle leggi che Egli aveva già esposto,

dalla rivelazione di ulteriori profezie ed ammonimenti e dalla

istituzione di decreti sussidiari destinati ad integrare i provvedimenti

del Suo Libro Più Santo. Questi furono registrati

in innumerevoli Tavole, che Egli continuò a rivelare fino agli

ultimi giorni della Sua vita terrena... Queste Tavole - potenti

e definitive effusioni della Sua infaticabile penna - devono

essere classificate fra i frutti più scelti che la Sua mente

ha prodotto, e segnano il compimento dei Suoi quarant'anni

di ministero ».1

Sei delle Tavole che Shoghi Effendi qui menziona - incluse

nell'opera che vi presentiamo - furono tradotte in inglese

per volere di ‘Abdu’l-Bahá e pubblicate nel 1917 dalla

Bahá’í Publishing Society, Chicago. Il volume è esaurito

ormai da molti anni e la maggior parte dei Bahá’í ne conosce

il contenuto solo attraverso i passi riprodotti in alcune compilazioni

o citati in altri scritti. Per di più - dopo le magistrali

versioni dei Testi Sacri scaturite dalla penna di Shoghi

Effendi - fu chiaro che era possibile migliorare le vecchie

traduzioni, sia nello stile sia nell'accuratezza. E’ per questo

1 Shoghi Effendi, Dio passa nel mondo (Casa Editrice Bahá’í, Roma,

1968), pp. 222-223.

che la Casa Universale di Giustizia ha commissionato quest'opera,

definendola un ulteriore tentativo di volgere in buon

inglese l'impareggiabile parola di Bahá'u'lláh. Ogni qual

volta esisteva una precedente traduzione del Custode, ne è

stato utilizzato il testo e tali passi sono stati elencati nelle

Note in appendice al libro.

Citazioni dal Corano

La numerazione delle sure e dei versetti è quella di Il

Corano, Introduzione, traduzione e commento di Alessandro

Bausani, Sansoni, Firenze, 1961 di cui si è altresì quasi sempre

seguito anche il testo.

1

1

LAWH-I-KARMIL

(Tavola del Carmelo)

2

3

Sia gloria a questo Giorno, il Giorno in cui la fragranza

della misericordia aleggia su tutte le cose

create, un Giorno così benedetto che le età ed i

secoli passati non potranno mai sperare di rivaleggiare

con esso, un Giorno in cui il sembiante dell'Antico

dei Giorni Si è volto verso la Sua santa sede. Al che, le voci

di tutte le cose create e, al disopra di esse, quelle dell'Accolta

celeste, si sono udite gridare: « Affrettati, o Carmelo, poiché,

ecco, la luce del sembiante di Dio, il Sovrano del Regno dei

Nomi l'Artefice dei cieli, si è levata su dite ».

Pervaso da trasporti di gioia ed alta levando la voce,

esso ha così esclamato: « Che la mia vita Ti sia offerta in

sacrificio, poiché hai fissato lo sguardo su me, profuso su me

la Tua munificenza e diretto verso di me i Tuoi passi. La

separazione da Te, o Sorgente di vita eterna, mi ha pressoché

consunto e la lontananza dalla Tua presenza ha incenerito

l'anima mia. Ogni lode a Te per avermi dato facoltà di udire

il Tuo appello, per avermi onorato delle Tue orme e aver risvegliata

l'anima mia con la fragranza vivificatrice del Tuo

Giorno e la vibrante voce della Tua Penna, voce che Tu destinasti

quale squillo di tromba fra la Tua gente. E quando

sopravvenne l'ora in cui la Tua irresistibile Fede doveva essere

manifestata Tu alitasti un soffio del Tuo spirito nella

Tua Penna ed, ecco, l'intera creazione si scosse fino alle fondamenta

svelando all'umanità i misteri celati entro i forzieri

di Colui Che possiede tutte le cose create ».

Non appena la sua voce ebbe raggiunto quell'eccelso Luogo,

rispondemmo: « Rendi grazie al tuo Signore, o Carmelo.

Il fuoco della tua separazione da Me ti stava rapidamente

4

consumando, quand'ecco l'oceano della Mia presenza si gonfiò

innanzi a te, allietando i tuoi occhi e gli occhi di tutta la

creazione e deliziando ogni cosa visibile e invisibile. Esulta

poiché Dio, in questo Giorno, ha posto il Suo trono su di te,

ti ha fatto oriente dei Suoi segni e alba della Sua Rivelazione.

Beato colui che gravita intorno a te, che proclama la

rivelazione della tua gloria e narra di quello che la generosità

del Signore tuo Dio ti ha elargito. Prendi il Calice dell'Immortalità

in nome del tuo Signore, il Gloriosissimo, e

rendiGli grazie inquantoché Egli, come pegno della Sua misericordia

per te, ha cambiato la tua tristezza in gaudio e

tramutato il tuo dolore in beatitudine. Egli, invero, ama il

luogo che è divenuto sede del Suo trono, che i Suoi passi

hanno calcato, che ha onorato con la Sua presenza, dal quale

ha lanciato il Suo appello e sul quale ha versato le Sue lacrime.

« Chiama Sion, o Carmelo, e annunzia la lieta novella:

Colui Che era celato agli occhi mortali è venuto! La Sua sovranità

che tutto conquista è manifesta; il Suo splendore che

tutto pervade è rivelato. Bada di non esitare o fermarti. Affrettati,

e ruota intorno alla Città di Dio discesa dal cielo,

la Kaaba celeste attorno alla quale hanno gravitato adoranti

i favoriti di Dio, i puri di cuore e l'accolta degli angeli più

eccelsi. Oh, come agogno di annunziare in ogni luogo sulla

terra e di portare a ognuna delle sue città la lieta novella di

questa Rivelazione - una Rivelazione alla quale il cuore del

Sinai è stato attratto e nel nome della quale il Roveto Ardente

esclama: 'A Dio, il Signore dei Signori, appartengono

i regni della terra e del cielo'. Questo è invero il Giorno in

cui a quest'annunzio terra e mare esultano, il Giorno pel

quale sono state serbate le cose che Dio, con munificenza

inconcepibile a mente o cuore mortali, ha stabilito di

rivelare. Ben presto Dio farà navigare la Sua Arca su te e

paleserà la gente di Bahá di cui si fa cenno nel Libro dei

Nomi ».

5

Santificato sia il Signore di tutta l'umanità, alla menzione

del Cui nome tutti gli atomi della terra hanno vibrato e

la Lingua della Grandezza è stata mossa a svelare ciò che era

stato racchiuso nella Sua sapienza e celato nel tesoro della

Sua possanza. In verità, pel potere del Suo nome, l'Onnipotente,

il Possente, l'Altissimo, Egli è il Sovrano di tutto ciò

che è nei cieli e sulla terra.

6

7

2

LAWH-I-AQDAS

(La Tavola Più Santa) 1

1 ( Detta, talvolta, Tavola ai Cristiani. )

8

9

Questa è la Tavola Più Santa inviata dal santo regno a

chi ha volto il viso verso l'Oggetto dell'adorazione del

mondo, Colui Che è disceso dal cielo dell'eternità, investito

di gloria trascendente

Nel nome del Signore, il Signore di grande gloria.

Questa è un'Epistola dalla presenza Nostra a colui

al quale i veli dei nomi non hanno celato Dio,

Creatore della terra e dei cieli, affinché i suoi occhi

siano consolati nei giorni del suo Signore,

l'Aiuto nel Pericolo, l'Esistente da Sé.

Dite, O seguaci del Figlio!1 Vi siete tagliati via da Me

a cagione del Mio Nome? Perché non meditate in cuor vostro?

Notte e dì avete invocato il vostro Signore, l'Onnipotente

ma allorquando Egli discese dal cielo dell'eternità

nella Sua grande gloria, ve ne allontanaste, restando immersi

nell'incuria.

Pensate a coloro che rifiutarono lo Spirito1 quand'Egli li

sopraggiunse con evidente potestà. Quanti Farisei si erano

rinchiusi in Suo nome nelle sinagoghe, lamentando la loro

align=left>separazione da Lui, eppure allorché si spalancarono i portali

della riunione e l'Astro divino rifulse luminoso dall'Oriente

della Bellezza, non credettero in Dio, il Magnifico il Possente.

Non giunsero alla Sua presenza, benché il Suo avvento

1 Gesù

10

fosse stato promesso nel Libro di Isaia e nei Libri dei Profeti

e dei Messaggeri. Nessuno di loro drizzò il volto verso

l'Alba del favore divino eccetto coloro che erano privi di

qualsiasi ascendente fra gli uomini. E invece, oggi, ogni

uomo investito di sovranità e potere si pavoneggia nel Suo

Nome. Rammenta, inoltre, colui che condannò a morte Gesù.

Egli era il più dotto del Suo tempo nel Suo paese, mentre

colui che era un semplice pescatore credette in Lui. Sta

accorto e sii di coloro che ascoltano l'ammonimento.

Pensa inoltre quanti monaci rinchiusi in questo tempo

nelle chiese, invocano lo Spirito, ma allorché Egli apparve

mediante il potere della Verità, non si accostarono a Lui e

sono annoverati fra coloro che hanno errato lungi dalla retta

via Felice chi li ha abbandonati rivolgendo il viso verso Quei

Che è il Desio di tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra.

Essi leggono il Vangelo, ma si rifiutano di riconoscere il

align=left>Gloriosissimo Signore, nonostante che Egli sia venuto con la

potenza del Suo eccelso, possente e benevolo dominio. In

verità, per amor vostro siamo venuti, e abbiamo sopportato

le calamità del mondo per la vostra salvazione. Fuggite da

Colui Che ha sacrificato la vita perché possiate essere vivificati?

Temete Dio, o seguaci dello Spirito, e non camminate

sulle orme di ogni teologo sviato. V'immaginate ch'Egli

insegua i propri interessi, quando è sempre stato minacciato

dalle spade dei nemici; o che miri alle vanità del mondo, Lui

Che è imprigionato nella più desolata delle città? Siate equi

nel giudicare e non seguite le orme degli ingiusti.

Aprite le porte dei vostri cuori. In verità Colui Che è lo

Spirito sta innanzi ad esse. Perché mai vi tenete lontani da

Colui Che Si è proposto di attrarvi presso un Sito Risplendente?

Dì : in verità, vi abbiamo aperto i cancelli del Regno.

Vorrete voi sbarrarMi in faccia le porte delle vostre case?

Questo, è certamente, un doloroso errore. In verità, ancora

una volta Egli è disceso dal Cielo, come ne discese la prima

volta. Badate a non repugnare a ciò ch'Egli proclama, come

11

la gente prima di voi repugnò alle Sue parole. Così vi consiglia

l'Unico Vero, se solo lo capiste.

Il fiume Giordano è sfociato nel Più Grande Oceano e

nella valle santa il Figlio esclama: « Eccomi, eccomi o Signore,

mio Dio! », mentre il Sinai gravita adorante attorno

alla Casa e il Roveto Ardente grida a gran voce: « Colui Che

è il Desiato è giunto nella Sua trascendente maestà ». Dite,

ecco! Il Padre è giunto e ciò che vi è stato promesso nel

Regno s’è adempiuto! Questa è la Parola che il Figlio celò,

quando, a coloro che Gli stavano attorno disse: « Per ora non

potete comprenderla ». E quando il tempo fissato fu

compiuto e cadde l'Ora, la Parola rifulse all'orizzonte della

Volontà di Dio. O seguaci del Figlio, attenti a non gettarvela

alle spalle. Afferratela saldamente. Meglio è questo per voi

di tutto ciò che possedete. In verità, Egli è vicino ai bene

operanti. L'Ora, la cui conoscenza abbiamo Noi celata ai

popoli della terra e degli angeli favoriti, è sopraggiunta. Dì,

in verità, Egli ha testimoniato di Me e Io testimonio di Lui.

Invero, Egli non intendeva altri che Me. Ne fa fede ogni

anima equa e perspicace.

Benché assaliti da innumerevoli afflizioni, chiamiamo i

popoli a convegno innanzi a Dio il Signore dei nomi. Dite,

cercate di raggiungere ciò che vi è stato promesso nei Libri

di Dio e non seguite le vie degl'ignoranti. Il Mio corpo ha

sopportato la prigionia perché foste liberati dal servaggio al

vostro io. Volgete dunque il viso verso il Suo sembiante e

non seguite le norme di ogni ostile oppressore. In verità, Egli

ha accettato amare umiliazioni, acciocché poteste pervenire

alla gloria, ma voi invece vi gingillate nella valle dell'incuria.

In verità, per amor vostro, Egli vive nella più squallida delle

dimore, mentre voi albergate in palazzi.

Dite, non udiste la Voce del Banditore alta levarsi nelle

plaghe del Bayán, ad annunciarvi la lieta novella della

venuta del vostro Signore, il Misericordiosissimo? Ecco!

Egli è giunto nell'ombra protettrice della Testimonianza, col

12

suffragio di prove e segni decisivi e chi crede sinceramente

in Lui considera la Sua presenza come la personificazione

del Regno di Dio. Beato l'uomo che a Lui si volge e male

incolga ai dubbiosi e ai negatori.

Annunzia ai preti: Ecco! Colui Che è il Reggitore è

giunto. Esci da dietro il velo nel nome del tuo Signore, Colui

Che abbassa la cervice d'ogni uomo. Indi proclama a tutta

l'umanità la lieta novella di questa possente, gloriosa Rivelazione.

Invero, Colui Che è lo Spirito di Verità è venuto per

guidarvi a tutta la verità. Egli non parla secondo i suggerimenti

del Suo io, ma come Gli comanda Colui Che è l'Onnisciente,

il Sapientissimo.

Dì, questi è Colui Che ha glorificato il Figlio ed esaltato

la Sua Causa. O popoli della terra, gettate via quello che

avete e avvinghiatevi a ciò che vi è stato comandato dall'Onnipotente,

Colui Che è Latore del Pegno di Dio. Purificatevi

le orecchie e volgete il cuore verso di Lui, affinché possiate

ascoltare il mirabile Appello lanciato dal Sinai, dimora del

vostro Signore, il Gloriosissimo. Per certo esso vi sospingerà

presso il Sito ove scorgerete lo splendore della luce del Suo

sembiante, che rifulge su questo limpido Orizzonte.

O accolta di sacerdoti! Lasciate le campane, indi uscite

dalle vostre chiese. Fa d'uopo, in questo giorno, che a gran

voce proclamiate fra le nazioni il Più Grande Nome. Preferite

tacere, mentre ogni pietra e ogni albero gridano forte: «

Il Signore è venuto nella Sua grande gloria!»?Fortunato

l'uomo che si affretta verso di Lui. In verità, egli è annoverato

fra coloro i cui nomi saranno ricordati per l'eternità,

coloro che saranno menzionati dalle Superne Schiere. Così

ha decretato lo Spirito in questa Tavola meravigliosa. Chi

invita gli uomini in Mio nome è, invero, dei Miei e mostrerà

cose che travalicano il potere di tutti coloro che sono sulla

terra. Seguite la Via del Signore e non camminate sulle orme

di chi e immerso nell'incuria. Fortunato il dormiente che la

Brezza di Dio ridesta e che, volgendo i passi verso la Via del

align=left>13

Signore, risuscita dai morti. In verità, all'occhio di Dio,

l'Unico Vero, un tal uomo è reputato gioiello tra gli uomini e

annoverato fra i beati.

Dì : In Oriente è sorta la Luce della Sua Rivelazione; in

Occidente sono apparsi i segni della Sua potenza. O genti,

meditate ciò in cuor vostro e non siate di coloro che errarono

dolorosamente allorché, per ordine del Lodatissimo, l'Onnipotente,

li sopravvenne il Mio Ricordo. Lasciate che la Brezza

di Dio vi ridesti. In verità, essa ha spirato sopra il mondo.

Fortunato chi ne ha scoperto la fragranza ed è stato annoverato

tra coloro che son certi.

O accolta di vescovi! Siete le stelle del cielo della Mia

sapienza. La Mia misericordia non desidera che cadiate sulla

terra. Ma la Mia giustizia dichiara: « Questo è ciò che il

Figlio ha decretato ». E qualsiasi cosa sia uscita dalla Sua

impeccabile, veritiera, fida bocca non potrà mai essere alterata.

Le campane, invero, risuonano il Mio nome e si lamentano

per Me, ma il Mio spirito gioisce con palese felicità. Il

corpo dell'Amatissimo anela alla croce e il Suo capo è ansioso

di essere colpito dalla lancia sul sentiero del Misericordiosissimo.

align=left>La tirannia dell'oppressore non può comunque

distrarLo dal Suo intento. Abbiamo chiamato tutte le cose a

convegno innanzi al Tuo Signore, Re di tutti i nomi. Beato

l'uomo che ha volto la faccia verso Dio, Signore del Dì del

Rendiconto.

O accolta di monaci! Se sceglierete di seguirMi, vi farò

eredi del Mio Regno; e se trasgredirete il Mio comando,

nella Mia tolleranza, lo sopporterò pazientemente; in verità,

sono il Longanime, il Misericordiosissimo.

O terra di Siria! Cos'è accaduto della tua giustizia? In

verità, ti hanno nobilitata le orme del tuo Signore. Hai colto

la fragranza della celeste riunione, o sei da annoverar fra gli

incuranti?

Betlemme è scossa dalla Brezza di Dio. Udiamo la sua

align=left>voce proferire: « O generosissimo Signore! Dov'è insediata

14

la Tua grande gloria? Pur consunta per la separazione da Te,

i dolci aromi della Tua presenza Mi hanno vivificata. Lodato

sii Tu, perché hai sollevato i veli e sei venuto con potenza in

gloria manifesta ». Da dietro il Tabernacolo della Maestà e

della Grandezza le gridammo: « O Betlemme! Questa Luce,

sorta in oriente s'è mossa verso occidente, finché non t'ha

raggiunta nella sera della sua vita. Dimmi dunque: I figli riconoscono

il Padre e Lo seguono, oppure Lo rinnegano,

come la gente d'un tempo rinnegò Lui (Gesù)? » Al che essa

esclamò: « Tu sei in verità l'Onnisciente, Colui Che tutto

conosce ». In verità, vediamo tutte le cose create muoversi

per renderCi testimonianza. Talune Ci conoscono e rendono

testimonianza, ma per lo più rendono testimonianza, eppur

non Ci conoscono.

Il monte Sinai, fremente di gioia nel mirare il Nostro

volto, levata la sua voce incantatrice in glorificazione del suo

Signore, ha detto: « O Signore! Respiro il profumo della Tua

veste. Ti sento vicino, investito dei segni di Dio. Hai

nobilitato queste plaghe coi Tuoi passi. Grande è la benedizione

del Tuo popolo, se solo Ti conoscesse e aspirasse i

Tuoi dolci aromi; e mal incolga a coloro che sono profondamente

addormentati ».

Felice te che hai drizzato il volto verso il Mio sembiante,

perché hai squarciato i veli, infranto gl'idoli e riconosciuto il

tuo eterno Signore. La gente del Corano è insorta contro di

Noi senza chiari segni e prove, tormentandoCi a ogni passo

con una nuova afflizione. S'illudono stoltamente che le tribolazioni

possano frustrare il Nostro Intento: vano è ciò che si

sono immaginati in verità, il tuo Signore è Colui Che dispone

tutto quel che Gli aggrada.

Mai sono passato accanto a un albero senza che il Mio

cuore gli si rivolgesse dicendo: « Fossi tu abbattuto in nome

Mio e il Mio corpo su te crocifisso! » Rivelammo questo

passo nell'Epistola allo Scià, acciocché servisse da monito ai

15

seguaci delle religioni. In verità, il tuo Signore è

l'Onnisciente, il Sapientissimo.

Non ti addolorino le cose che hanno perpetrato. In verità,

sono come morti, non vivi. Lasciali ai morti, e volgi il viso

verso Colui Che è il Vivificatore del mondo. Bada che i detti

degli incuranti non ti rattristino. Sii saldo nella Causa e insegna

alla gente con consumata saggezza. Così t'ammonisce

il Reggitore della terra e del cielo. In verità, Egli è l'Onnipotente,

il Generosissimo. Tra non molto Iddio magnificherà il

tuo ricordo e annoterà con la Penna della Gloria ciò che

proferisti, ispirato dal Suo amore. In verità, Egli è il Protettore

dei bene operanti.

Porta il Mio ricordo a colui che si chiama Murád e dì:

« Te beato Murád, che hai respinto i suggerimenti del tuo

capriccio e seguito Colui Che è il Desio di tutta l'umanità ».

Dì: Beato il dormiente che la Mia Brezza ha risvegliato.

Beato l'esanime che i miei aliti vivificanti hanno rianimato.

Beato l'occhio che il mirar la Mia bellezza ha consolato.

Beato il viandante che ha volto i passi verso il Tabernacolo

della Mia gloria e della Mia maestà. Beato l'afflitto che cerca

riparo all'ombra del Mio baldacchino. Beato l'assetato che si

affretta verso le acque dolcemente scorrenti del Mio tenero

amore. Beata l'anima insaziabile che per amor Mio getta via i

desideri dell'io e prende posto alla mensa che ho inviato per i

Miei eletti dal cielo del divino favore. Beato l'oppresso che si

afferra alla corda della Mia gloria, e il bisognoso che si

rifugia all'ombra del Tabernacolo della Mia ricchezza. Beato

l'ignorante che cerca la fonte del Mio sapere, e l'incurante

che s'aggrappa alla corda della Mia rimembranza. Beata

l'anima che, resuscitata dalle Mie brezze salutari, è stata

align=left>accolta nel Mio celeste Reame. Beato l'uomo che i dolci

aromi della riunione con Me hanno ridestato e sospinto

presso l'Oriente della Mia Rivelazione. Beato l'orecchio che

ha udito, e la bocca che ha reso testimonianza, e l'occhio che

ha visto e riconosciuto il Signore, nella Sua grande gloria e

align=left>16

maestà, ammantato di grandezza e di potere. Beati coloro

che sono giunti al Suo cospetto. Beato l'uomo che ha cercato

lume dall'astro della Mia Parola. Beato colui che si è cinto il

capo col diadema del Mio amore. Beato colui che, sentito del

Mio dolore, s'è levato per aiutarMi tra la Mia gente. Beato

colui che ha immolato la vita sul Mio sentiero e sopportato

molteplici afflizioni per amore del Mio Nome. Beato l'uomo

che, certo della Mia Parola, s'è levato di fra i morti per

celebrare la Mia lode. Beato colui che, inebriato dalle Mie

meravigliose melodie, ha squarciato i veli mediante il potere

della Mia possanza. Beato colui che è rimasto fedele al Mio

Patto, colui al quale le cose del mondo non hanno impedito

di pervenire alla Mia Santa Corte. Beato l'uomo che si è

distaccato da tutto tranne Me che si è librato nell'atmosfera

del Mio amore, che è stato accolto nel Mio Regno, che ha

mirato i Miei reami di gloria, libato le acque vive del Mio

favore, bevuto a sazietà dal fiume celeste della Mia amorosa

provvidenza, conosciuto la Mia Causa, compreso ciò che Io

riposi nel tesoro delle Mie Parole, colui che ha brillato

all'orizzonte del divino sapere, intento a lodarMi e

glorificarMi. In verità, Egli è Mio. A lui la Mia misericordia,

il Mio tenero amore, il Mio favore e la Mia gloria.

17

3

BlSHÁRÁT

(Liete Novelle)

18

19

Questo è l'Appello del Gloriosissimo, proclamato dal

Supremo Orizzonte nella Prigione di 'Akká

Egli è l'Espositore, l'Onnisciente,

Colui Che di tutto ha contezza.

Dio, l'Unico Vero, attesta e i Rivelatori dei Suoi

nomi e dei Suoi Attributi rendono testimonianza

che, nel lanciare quest'Appello e nel proclamare

il Suo Verbo sublime, Nostro unico scopo è che,

per opera delle acque vive della favella divina, l'orecchio

dell'intera creazione sia purificato da favole mendaci e porga

ascolto alla santa, gloriosa ed eccelsa Parola scaturita dal sito

ov'è serbato il sapere dell'Artefice dei Cieli e Creatore dei

Nomi. Felici coloro che giudicano equamente.

O popoli della terra!

La prima Lieta Novella

che, in questa Somma Rivelazione, il libro Primigenio ha annunziato

a tutti i popoli del mondo è che la legge della guerra

santa è stata revocata. Sia glorificato il Misericordiosissimo,

il Signore dalle copiose grazie, per il Quale la porta del

20

divino favore è stata spalancata innanzi a tutti coloro che

sono in cielo e sulla terra.

La seconda Lieta Novella

Si dà licenza ai popoli e alle tribù del mondo di radunarsi

e stare assieme con gioia ed esultanza. O genti! Associatevi

con i seguaci di tutte le religioni in ispirito d'amicizia

e fratellanza. Così l'astro della Sua sanzione e autorità ha

brillato all'orizzonte del decreto di Dio, Signore dei mondi.

La terza Lieta Novella

riguarda lo studio dei diversi idiomi. Questo decreto

era già fluito dalla Penna dell'Altissimo: E’ necessario che i

sovrani del mondo - Iddio li assista - o i ministri della terra,

dopo essersi consultati adottino una delle lingue esistenti, o

una nuova, da insegnarsi ai bambini nelle scuole di tutto il

mondo e analogamente una scrittura. In tal modo la terra sarà

considerata un unico paese. Felice chi ascolta il Suo Appello

e osserva ciò che gli è stato ordinato da Dio, Signore del

Possente Trono.

La quarta Lieta Novella

Se uno dei re - Iddio li assista - si leverà per proteggere

e aiutare questa gente oppressa tutti devono gareggiare

nell'amarlo e nel servirlo: è un obbligo per ciascuno. Felice

chi vi si conforma.

21

La quinta Lieta Novella

In qualunque paese risieda, questa gente deve comportarsi

verso il governo con lealtà, onestà e sincerità. Questo è ciò

che è stato rivelato per decreto di Colui Che è l'Ordinatore,

l'Antico dei Giorni.

E’ doveroso e obbligatorio che tutti i popoli del mondo,

senza eccezioni, porgano aiuto a questa poderosa Causa, discesa

dal cielo del Volere del sempiterno Iddio, cosicché, per

opera delle acque vive della divina saggezza e in virtù dei

consigli e delle esortazioni celestiali, si spenga il fuoco dell'animosità

divampante nei cuori di alcuni popoli della terra e

la luce dell'unità e della concordia rifulga, riversando sul

mondo il suo splendore.

Nutriamo speranza che, grazie agli zelanti sforzi di coloro

che sono gli esponenti della potestà di Dio - sia esaltata la

Sua gloria - gli strumenti della guerra siano dappertutto

trasformati in mezzi di ricostruzione e fra gli uomini ogni

lotta e conflitto sian rimossi.

La sesta Lieta Novella

è l'instaurazione della Pace Minore, i cui dettagli la Nostra

Eccelsa Penna ha già rivelato. Grande è la benedizione di chi

la promuove e osserva quanto è stato disposto da Dio,

l'Onnisciente, il Sapientissimo.

face=TimesNewRomanPS-BoldMT>

La settima Lieta Novella

Si lasciano alla discrezione degli uomini la scelta delle

vesti e il taglio e la foggia della barba. Ma badate, o genti, a

non farvi zimbello dei villani.

22

L'ottava Lieta Novella

Le pie opere dei monaci e dei preti fra i seguaci dello

Spirito1 - la pace di Dio sia con Lui - sono ricordate al Suo

cospetto. Ma in questo Giorno smettano di vivere in clausura

e volgano i passi verso l'aperto mondo e si dedichino a ciò

che gioverà a loro e agli altri. Abbiamo dato loro il permesso

di unirsi in matrimonio, acciocché procreino chi faccia

menzione di Dio, Signore del visibile e dell'invisibile, Signore

dell'Eccelso Trono.

face=TimesNewRomanPS-BoldMT>

La nona Lieta Novella

Il peccatore, quando si sente completamente distaccato

e libero da tutto fuorché Dio, deve implorare la Sua

indulgenza e il Suo perdono. La confessione di peccati e

colpe davanti a creature umane non è permessa, perché ciò

non ha mai comportato, né mai comporterà il perdono di

Dio. Inoltre la confessione innanzi a un uomo è motivo di

mortificazione e umiliazione e Dio - sia esaltata la Sua gloria

non desidera l'umiliazione dei Suoi servi. In verità Egli è il

Compassionevole il Misericorde. Il peccatore, deve, in

solitudine dinanzi a Dio, invocare misericordia dall'Oceano

della misericordia e impetrare perdono dal Cielo della

generosità, dicendo:

O Dio, mio Dio! T'imploro per il sangue dei Tuoi veri

amanti i quali furono così rapiti dalla Tua dolce parola che

corsero verso il Fastigio della Gloria, il sito del gloriosissimo

martirio, e Ti supplico per i misteri che si trovano racchiusi

nella Tua sapienza e per le perle custodite nell'oceano della

Tua munificenza di concedere il perdono a me, a mio padre e

a mia madre. Tra coloro che mostrano misericordia, in verità,

1 Gesù

23

Tu se il Più Misericorde. Non v'è Dio all'infuori di Te, il

Longanime, il Più Munifico.

O Signore! Tu vedi questa essenza d'iniquità volgersi

all'oceano del Tuo favore e questa debole creatura cercare il

regno della Tua divina potenza e questo povero essere

protendersi verso l'astro della Tua ricchezza. Per la Tua

misericordia e la Tua grazia, non deluderlo, o Signore, non

privarlo delle rivelazioni della Tua munificenza nei Tuoi

giorni, non scacciano dalla Tua porta che hai spalancato a

tutti coloro che dimorano nel Tuo cielo e sulla Tua terra.

Ahimè! Ahimè! I miei peccati mi hanno impedito di

avvicinarmi alla Corte della Tua santità e le mie colpe mi

hanno fatto smarrire lungi dal Tabernacolo della Tua maestà.

Ho commesso ciò che mi proibisti e trascurato ciò che mi

ordinasti.

Ti prego, per Colui Che è il sovrano Signore dei Nomi, di

decretare per me, con la Penna della Tua munificenza, ciò

che mi permetterà di avvicinarmi a Te e mi purificherà dai

miei misfatti che si sono interposti tra me e la Tua indulgenza

align=left>e il Tuo perdono.

In verità, Tu sei il Potente, il Munifico. Non v'è Dio all'infuori

di Te, il Possente, il Benigno.

La decima Lieta Novella

In pegno di grazia da Dio, Rivelatore di questo Sommo

Annunzio, abbiamo rimosso dalle Sacre Scritture e dalle Tavole

Sante la legge che prescrive la distruzione dei libri.

L'undicesima Lieta Novella

E’ permesso studiare le scienze e le arti, ma quelle

scienze che siano di utilità e vantaggio al progresso e al

24

miglioramento dei popoli. Così ha decretato Colui Che è

l'Ordinatore, l'Onnisciente.

La dodicesima Lieta Novella

S'ingiunge a ciascuno di voi di dedicarsi a una forma di

occupazione, come mestieri, commerci e simili. Ci siamo degnati

d'innalzare il vostro impiego nel lavoro al rango dell'adorazione

a Dio, l'Unico Vero. Riflettete in cuor vostro

sulla grazia e sui doni di Dio e ringraziateLo all'alba e all'imbrunire.

Non sciupate il tempo nell'ozio e nell'indolenza, ma

occupatevi di ciò che possa recare profitto a voi e agli altri.

Così è stato decretato in questa Tavola dal cui orizzonte

l'astro della saggezza e della parola risplende luminoso.

Agli occhi di Dio, il più spregevole fra gli uomini è colui

che sta pigramente seduto e mendica. Aggrappatevi alla

corda dei mezzi materiali, con piena fiducia in Dio, di tutti i

mezzi Provvidente. Quando l'uomo si dedica a un mestiere o

a un commercio, al cospetto di Dio questa sua occupazione è

in sé considerata un atto di preghiera; e ciò altro non è che

un pegno del Suo onnicomprensivo, infinito favore.

La tredicesima Lieta Novella

Gli uomini della Casa di Giustizia di Dio sono stati incaricati

di occuparsi degli affari pubblici. In verità, essi sono i

Fiduciari di Dio fra i Suoi servi e le albe dell'autorità nei

Suoi paesi.

O genti di Dio! Ciò che ammaestra il mondo è la Giustizia,

perché essa è sorretta da due colonne, ricompensa e

align=left>punizione. Queste due colonne sono fonti di vita per il mondo.

Giacché ogni giorno v'è un nuovo problema e per ciascun

problema una risoluzione pertinente, questi casi devono

25

essere deferiti ai Ministri della Casa di Giustizia, affinché

essi agiscano secondo le necessità e i requisiti del momento.

Coloro che si levano a servire la Sua Causa per amor di Dio

ricevono dal regno invisibile la divina ispirazione. E’ doveroso

che tutti li obbediscano. Gli affari di stato devono essere

deferiti alla Casa di Giustizia, ma gli atti di culto siano

espletati conforme a ciò che Dio ha rivelato nel Suo Libro.

O genti di Bahá! Siete albe dell'amor di Dio e orienti della

Sua dolce bontà. Non insozzatevi la bocca con calunnie e

imprecazioni e custodite i vostri occhi da ciò che è sconveniente.

Esponete ciò che possedete: se viene accolto con favore,

lo scopo è raggiunto; altrimenti, vana è ogni protesta.

Lasciate quell'anima a se stessa e rivolgetevi a Dio il Patrono,

l'Esistente da Sé. Non siate cagione di dolore e tanto

meno di lotta e di discordia. Nutriamo speranza che otteniate

la vera educazione all'ombra dell'albero delle Sue tenere

align=left>misericordie e che agiate in conformità dei desideri di Dio.

Siete tutti foglie di un unico albero e gocce di uno stesso

oceano.

La quattordicesima Lieta Novella

Non è necessario intraprendere viaggi appositamente per

align=left>visitare le sepolture dei defunti. Chi, avendo larghezza di

mezzi, ne offra invece il costo alla Casa di Giustizia, farà

cosa gradita e ben accetta al cospetto di Dio. Felice chi osserva

i Suoi precetti.

La quindicesima Lieta Novella

Benché la forma di governo repubblicana sia di profitto a

tutti i popoli del mondo, nondimeno la maestà della corona è

uno dei segni di Dio. Non desideriamo che i paesi del mondo

26

ne vengano privati. Se i sagaci combineranno le due forme in

una sola, grande sarà la loro ricompensa presso Dio.

Nelle antiche religioni erano state formulate e sanzionate,

secondo le esigenze del tempo, certe ordinanze come la guerra

santa, la distruzione dei libri, la proibizione di fare conoscenza

e stringere amicizia con altri popoli o di leggere certi

libri; ma in questa possente Rivelazione, in questo poderoso

Annunzio, gl'infiniti doni e favori di Dio hanno protetto tutti

gli uomini e dall'orizzonte del Volere del Sempiterno

Signore il Suo infallibile decreto ha prescritto ciò che

abbiamo or ora esposto.

Rendiamo lode a Dio - santificato e glorificato Egli sia -

per tutto ciò che Si è degnato di rivelare in questo Giorno

benedetto glorioso e incomparabile. In verità, se sulla terra

ciascuno avesse una miriade di lingue e tutti lodassero Dio e

magnificassero il Suo nome di continuo fino alla fine che

non ha fine, il loro render grazia non sarebbe commisurato

neppure ad uno dei benevoli favori che abbiamo menzionato

in questa Tavola. Ogni uomo dotato di saggezza e

perspicacia, di comprensione e di sapere ne fa fede.

Supplichiamo ardentemente Iddio - sia esaltata la Sua

gloria - di aiutare governanti e sovrani, che sono esponenti

del potere e albe della gloria, ad applicare le Sue leggi e

ordinanze. In verità, Egli è l'Onnipotente, il Forte, Colui Che

è avvezzo a rispondere alle invocazioni degli uomini.

27

4

TARÁZÁT

(Ornamenti)

28

29

Nel Mio Nome, che s'erge supremo sovra tutti i nomi

Lode e gloria si confanno al Signore dei Nomi,

Creatore dei cieli, a Lui, le onde dell'oceano della Cui

align=left>Rivelazione spumeggiano innanzi agli occhi dei

popoli del mondo. L'Astro della Sua Causa traluce

attraverso tutti i veli e la Sua Parola di affermazione è fuori

dall'ambito della negazione. Né violenza di oppressore né

soperchierie di malvagi hanno potuto ostacolare il Suo Intento.

Glorificata è la Sua sovranità, eccelso il Suo dominio!

Gran Dio! Benché i Suoi segni abbiano pervaso il

mondo e le Sue prove e le Sue testimonianze risplendano

chiare e palesi come luce, nondimeno gli ignoranti si

mostrano infingardi, anzi ribelli. Si fossero accontentati

dell'opposizione! Continuano invece a complottare per

abbattere il sacro Albero di Loto. Sin dall'alba di questa

Rivelazione le personificazioni dell'egoismo, usando crudeltà

e oppressione, hanno cercato di spegnere la Luce della divina

manifestazione. Ma Dio, fermate le loro mani, con la Sua

potestà sovrana, rivelò questa Luce e la protesse mediante il

potere della Sua possanza, finché terra e cielo non

s'illuminarono della sua radiosità e lucentezza. Sempre sia

lode a Lui.

Gloria a Te, Signore del mondo e Desio delle nazioni,

o Tu Che Ti sei palesato nel Più Grande Nome per il quale le

perle della saggezza e della parola sono apparse dalle

conchiglie del grande mare del Tuo sapere e i cieli della

divina rivelazione sono stati adornati con la luce della

visione del Sole del Tuo sembiante.

30

Ti supplico, per quella Parola per la quale la Tua prova

fu completata fra le Tue creature e la Tua testimonianza

adempiuta fra i Tuoi servi, di rafforzare il Tuo popolo in ciò

per cui il volto della Causa risplenderà nel Tuo impero, gli

stendardi del Tuo potere saranno issati fra i Tuoi servi e i

vessilli della Tua guida dispiegati in tutti i Tuoi domini.

Mio Signore! Tu li vedi afferrarsi alla corda della Tua

grazia e aggrapparsi all'orlo del manto della Tua

beneficenza. Disponi per loro ciò che li tragga presso di Te e

tienili lontani da tutto fuorché Te. Ti supplico, o Tu Re

dell'esistenza e Patrono del visibile e dell'invisibile, di fare di

chiunque si levi a servire la Tua Causa un mare ondeggiante

secondo il Tuo desiderio, di farlo avvampare col fuoco del

Tuo Sacro Albero, rifulgere all'orizzonte del cielo della Tua

volontà. In verità Tu sei il Possente, Che né il potere di tutto

il mondo né la forza delle nazioni possono svigorire. Non v'è

altro Dio che Te, l'Uno, l'Incomparabile, il Protettore,

l'Esistente da Sé.

O tu che hai libato il vino della Mia favella dal calice

del Mio sapere! Oggi, dal fruscio del divino Albero di Loto

che il Signore dei Nomi ha piantato nell'eccelso Paradiso con

la mano del potere celestiale, si sono udite queste sublimi

parole:

Il primo Taráz

e il primo fulgore albeggiato all'orizzonte del Libro Primigenio

è che l'uomo conosca se stesso e discerna ciò che conduce

alla grandezza o all'umiliazione, alla gloria oppure al

disonore, alla ricchezza ovvero alla miseria. Pervenuto allo

stadio del compimento e raggiunta la maturità, egli ha bisogno

del benessere che, quando sia acquisito mediante

mestieri o professioni, è lodevole e meritorio a giudizio dei

saggi e specialmente agli occhi dei servi dediti all'educazione

del mondo e all'edificazione dei suoi popoli. In verità, essi

31

sono coppieri dell'acqua vivificante del sapere e guide verso

la via ideale; sospingono i popoli del mondo verso la retta

via e li informano di ciò che reca all'uomo innalzamento ed

elevazione. Il retto sentiero è quello che conduce l'uomo

all'oriente della percezione e all'alba del vero discernimento

e lo porta a ciò che gli conferirà gloria, onore e grandezza.

E’ Nostra speranza che, grazie al tenero amore

dell'Onnisciente, del Sapientissimo, sia dissipata la polvere

ottenebrante e sviluppato il potere di percezione, acciocché

le genti scoprano il fine per cui sono state tratte all'esistenza.

In questo Giorno tutto ciò che giova a ridurre la cecità e ad

acuire la visione spirituale è degno di considerazione. Questa

visione funge da fattore e da guida verso la vera conoscenza.

In verità, a giudizio dei saggi l'acutezza dell'intelletto è dovuta

all'acutezza della visione spirituale. Le genti di Bahá

devono in ogni circostanza attenersi a ciò che è opportuno e

conveniente ed esortare gli altri ad agire in egual modo.

face=TimesNewRomanPS-BoldMT>

Il secondo Taráz

è di accostarsi ai seguaci di tutte le religioni in ispirito

di amicizia e fratellanza, di proclamare ciò che fu annunziato

da Colui Che parlò sul Sinai e di attenersi in tutto all'imparzialità.

Coloro che sono pervasi di sincerità e fedeltà devono

associarsi a tutte le genti e le tribù della terra con gioia ed

esultanza, poiché lo stare assieme ha sempre promosso e

continuerà a promuovere l'unità e la concordia, che a loro

volta contribuiscono al mantenimento dell'ordine del mondo

e alla rigenerazione dei popoli. Beati coloro che, liberi da

odio e animosità, si aggrappano alla corda della gentilezza e

della tenera misericordia.

Questo Vilipeso esorta tutti a mostrare tolleranza e rettitudine

che sono due luci nelle tenebre del mondo e due

32

educatori per l'edificazione dell'umanità. Felice chi le ha

conseguite e mal incolga agli incuranti.

Il terzo Taráz

riguarda il buon carattere. In verità, il buon carattere è il

manto più prezioso che Dio abbia dato agli uomini. Egli ne

adorna i templi dei Suoi amati. Per la Mia vita! La luce del

buon carattere eclissa lo sfolgorar del sole: chi lo acquisisce

è stimato gioiello tra gli uomini. La gloria e l'edificazione del

mondo dipendono da esso. Il buon carattere è un mezzo con

cui gli uomini sono guidati verso la Retta Via e condotti al

Grande Annunzio. Fortunato chi è adorno dei santi attributi e

del carattere delle Superne Schiere.

Si conviene che teniate sempre gli occhi fissi su

giustizia ed equità. Nelle Parole Celate, la Nostra

Augustissima Penna ha rivelato queste sublimi parole: « O

Figlio dello Spirito! Ai Miei occhi la più diletta di tutte le

cose è la Giustizia; non allontanartene se desideri Me e non

trascurarla, acciocché Io possa aver fiducia in Te. Col suo

aiuto ti sarà possibile discernere con i tuoi occhi e non con

gli occhi degli altri e apprendere per cognizione tua e non del

tuo vicino. Pondera ciò nel tuo cuore, come t'incombe

d'essere. In verità la Giustizia è il Mio dono a te e l'emblema

del Mio tenero amore. Tienila adunque innanzi agli occhi ».

Le anime giuste ed equanimi nel giudicare occupano

uno stadio sublime e detengono un eccelso rango: da esse la

luce della devozione e della rettitudine risplende luminosa.

Speriamo ardentemente che nessun popolo e nessun paese

del mondo si privi degli splendori di questi due luminari.

33

Il quarto Taráz

riguarda la fidatezza. In verità essa è apportatrice di

sicurezza per tutti coloro che dimorano sulla terra e pegno di

gloria dal Misericorde; in verità, chi ne è partecipe è a parte

dei tesori della ricchezza e della prosperità. La fidatezza è il

sommo portale verso la tranquillità e la sicurezza dei popoli.

In verità da essa è dipesa e pur dipende la stabilità di tutti gli

affari dalla sua luce i domini del potere, della grandezza e

della prosperità sono tutti rischiarati.

Or non è molto la Penna dell'Altissimo rivelò queste

sublimi parole: « Ti menzioneremo ora la Fidatezza e il suo

stadio agli occhi di Dio, tuo Signore, Signore del Possente

Trono. Un giorno dei giorni Ci recammo nella Nostra Verde

Isola. Ivi giunti, vedemmo rivoli scorrenti, e alberi lussureggianti,

e la luce del sole giocar frammezzo. Volgendo il viso

a destra, scorgemmo ciò che la penna è incapace di descrivere;

né è possibile esprimere ciò che gli occhi del Signore

dell'umanità videro in quel Sito santificato, sublime, benedetto

ed esaltato. Indi, volgendoCi verso sinistra, ponemmo

lo sguardo su una delle Bellezze del Paradiso Più Sublime

che, ritta su colonna di luce, diceva a gran voce: "O abitatori

della terra e del cielo! Ammirate la Mia bellezza, e la Mia

radiosità, e la Mia rivelazione, e il Mio fulgore. In nome di

Dio, l'Unico Vero! Io sono la Fidatezza e la sua rivelazione,

e la sua bellezza. Ricompenserò chiunque a Me si afferri e

riconosca rango e stadio e si aggrappi all'orlo del Mio manto.

Sono sommo ornamento delle genti di Bahá e veste gloriosa

per tutti coloro che si trovano nel regno del creato. Sono

strumento supremo per la prosperità del mondo e orizzonte

di certezza per tutti gli esseri". Così abbiamo inviato per te

ciò che trarrà gli uomini presso il Signore del creato ».

O genti di Babà! In verità la fidatezza è il migliore

vestimento per i vostri templi, il più glorioso dei diademi per

34

le vostre teste. Avvinghiatevi ad essa per intimazione di

Colui Che è l'Ordinatore, Colui Che di tutto ha contezza.

Il quinto Taráz

riguarda il proteggere e il preservare gli uffici dei servi di

Dio. Non si deve ignorare la verità dei fatti, sibbene

esternare ciò che è giusto e vero. Non neghino ad alcuno, le

genti di Bahá, la dovuta ricompensa; trattino, bensì, gli

artigiani con il dovuto rispetto, senza insozzarsi la bocca con

insulti, come fecero le antiche genti.

In questo Giorno il sole dell'artigianato risplende

all'orizzonte dell'occidente e il fiume delle arti scaturisce dai

suoi mari. Si deve parlare onestamente e apprezzare questo

dono. Per la vita di Dio! La parola « Equità » risplende

chiara e luminosa come il sole. Preghiamo Iddio che Si degni

di riversarne su tutti il fulgore. In verità, potente sopra tutte

le cose è Colui Che è incline a rispondere ad ogni preghiera.

In questi giorni la veracità e la sincerità sono dolorosamente

afflitte tra le grinfie della falsità e la giustizia è

tormentata dalla sferza dell'iniquità. Il fumo della corruzione

ha avviluppato il mondo intero a tal segno che in ogni dove

si vedono solo reggimenti di soldati e in ogni terra non si

sente altro che fragor di spade. Supplichiamo Dio, l'Unico

Vero, di rafforzare coloro che esercitano il Suo potere in ciò

che riabiliterà il mondo e porterà tranquillità fra le nazioni.

Il sesto Taráz

Il sapere è uno dei miracolosi doni di Dio. E’ doveroso

che tutti se ne impadroniscano. Le arti e i mezzi materiali

oggi manifesti sono stati acquisiti in virtù del Suo sapere e

della Sua saggezza, rivelati in Epistole e Tavole mediante la

35

Sua Eccelsa Penna - Penna dai cui forzieri sono tratte alla

luce perle di saggezza e di loquela e le arti e i mestieri del

mondo.

In questo Giorno i misteri della terra sono messi a

nudo sotto gli occhi degli uomini. Le pagine dei giornali che

rapidamente si susseguono sono invero lo specchio del

mondo. Esse riflettono fatti e occupazioni dei vari popoli e

align=left>tribù, e non solo, ma li divulgano quali specchi dotati di

udito, vista e loquela. E’ questo un fenomeno possente e

meraviglioso. E’ necessario, però, che coloro che vi scrivono

siano purificati da suggerimenti di insane passioni e turpi

desideri e si ammantino con veste di giustizia ed equità;

devono essi fare tutte le indagini possibili e accertare i fatti, e

poi metterli per iscritto.

Molte delle notizie che i giornali hanno riportato su

questo Vilipeso sono false. Invece i discorsi onesti e la

veracità, per via del loro alto rango e della loro elevata

posizione, sono considerati sole risplendente all'orizzonte del

sapere. Le onde che si sollevano da questo Oceano sono

visibili innanzi agli occhi dei popoli del mondo e le effusioni

della Penna della saggezza e della parola sono palesi

dappertutto.

La stampa riporta che questo Servo è fuggito dalla

align=left>terra di Tá (Tihran), recandoSi in 'Iráq. Benevolo Iddio! Mai

questo Vilipeso Si è nascosto, sia pure per un solo istante.

Anzi è rimasto sempre fermo e ben in vista sotto gli occhi di

tutti. Mai siamo indietreggiati mai cercheremo di fuggire. In

verità sono gli stolti che sfuggono la presenza Nostra.

Partimmo dal Nostro paese accompagnati da due scorte

equestri, in rappresentanza dei due onorati governi di Persia

e di Russia, e giungemmo in 'Iráq nel pieno della potenza e

della gloria. Sia lodato Iddio! La Causa di cui questo

Vilipeso è Portatore si erge alta quanto il cielo e risplende

luminosa come il sole. L'elusione non ha accesso in questo

stadio, né vi sono occasioni per tacere o paventare.

36

I misteri della Resurrezione e gli eventi dell'Ultima

Ora sono chiari e manifesti, ma i popoli sono immersi

nell'incuria e si sono lasciati avvolgere dai veli. « E quando i

mari ribolliranno... E saran dispiegate le Scritture».1 Per la

giustizia di Dio! L'Alba è in verità, imbiancata e la luce ha

brillato e s'è dileguata la notte. Felice chi comprende; felice

chi vi è pervenuto.

Sia glorificato Iddio! La Penna si chiede perplessa che

cosa scrivere e la Lingua si domanda che cosa proferire.

Malgrado calamità inaudite e dopo lunghi anni di prigionia,

cattività e dolorose prove, vediamo ora che sono

sopraggiunti veli più spessi di quelli che abbiamo già

squarciati, ottenebranti la vista e oscuranti la luce della

comprensione. Vediamo inoltre che le nuove calunnie ora

dilaganti sono ben più maligne di quelle dei giorni passati.

O genti del Bayán! Temete il Signor misericorde. Pensate

alle genti dei tempi andati: quali furono le loro opere e

quali i frutti che raccolsero? Tutto ciò che dissero non era

che impostura e a nulla valse tutto quel che fecero, eccetto

per coloro che Dio S'è degnato di proteggere mediante il Suo

potere.

Giuro sulla vita di Colui Che è il Desio del mondo! Chi

ponderasse nel suo cuore si affretterebbe, libero da ogni attaccamento

al mondo, verso la Suprema Luce e si forbirebbe

e purificherebbe dalla polvere delle vane illusioni e dal fumo

align=left>dell'oziosa fantasia. Che cosa mai indusse in errore le genti

del passato e chi le traviò? Esse respingono ancora la verità e

hanno acconsentito alle loro egoistiche brame. Questo Vilipeso

chiama a gran voce per amor di Dio: chi vuole si volga

1 Corano, 81:6 e 10

37

verso Lui: chi vuole se Ne allontani. In verità Dio può ben

fare a meno d'ogni cosa, tanto del passato quanto del futuro.

O genti del Bayán! Uomini col turbante e il bastone,1

come Hádí Dawlat-Ábádí,2 sono stati fonte di opposizione e

align=left>causa d'impedimento e hanno così penosamente gravato le

genti di superstizioni, che ancor oggi si aspetta l'apparizione

di un'immaginaria persona da un luogo immaginario. State

accorti, o uomini sagaci!

O Hádí! Tendi l'orecchio alla Voce di questo fido Consigliere:

volgi i passi da sinistra verso destra, cioè scostati dall'oziosa

fantasia e volgiti verso la certezza. Non indurre in

errore la gente: l'Astro divino risplende, la Sua Causa è

palese e tutto pervadono i Suoi segni. Drizza il volto verso

Dio, l'Aiuto nel Pericolo, l'Esistente da Sé; rinunzia al tuo

primato per amor di Dio e lascia la gente a se stessa: tu

ignori la verità essenziale, tu non la conosci.

O Hàdì! Abbi una sola faccia sul sentiero di Dio; quando

sei in compagnia degli infedeli, sei infedele e con i pii sei

pio. Rifletti su quelle anime che offrirono vita e sostanze in

quella terra, acché, per avventura, tu possa trarne un ammonimento

ed essere ridestato dal tuo sonno. Pensa: chi è da

preferirsi, colui che mette in salvo il proprio corpo, la propria

vita e i propri beni o chi tutto abbandona sulla via di Dio?

Giudica onestamente e non essere ingiusto. Aggrappati alla

align=left>giustizia e attieniti all'equità, acciocché non abbia tu a

servirti della religione per egoistici motivi come di una

trappola, e ad ignorare la verità per amor dell'oro. Invero la

tua scelleratezza e la scelleratezza della gente come te s'è

tanto esacerbata che la Penna della Gloria si senti mossa a

proferire queste osservazioni. Abbi timor di Dio; Colui Che

1 Le insegne dei Mullá

2 Mírzá Hádí Dawlat-Ábádí, teologo di Isfáhán. Divenuto seguace del

Báb, appoggiò poi Mirzá Yahyá e infine fu nominato suo rappresentante

in Iran e suo successore. Durante le persecuzioni contro i bábí, abiurò.

38

ha precorso questa Rivelazione ha dichiarato: « In ogni

condizione Egli proclamerà: "In verità, in verità, Io sono

Dio, non v'è altro Dio che Me, l'Aiuto nel Pericolo,

l'Esistente da Sé!" ».

O genti del Bayán! Vi è stato proibito di mettervi in contatto

con gli amati di Dio; perché e per quale scopo è stata

imposta questa interdizione? Siate giusti, vi scongiuro in

nome di Dio, e non siate tra gli incuranti. A chi è dotato

d'intuito, e al cospetto della Somma Beltà, lo scopo di questa

interdizione è noto ed evidente; è perché nessuno possa

venire a conoscenza dei suoi (di Hádí) segreti e delle sue

opere.

O Hádí! Non sei stato in Nostra compagnia, perciò ignori

la Causa; non agire secondo la tua oziosa fantasia. A parte

questo, esamina gli Scritti coi tuoi propri occhi e medita sull'accaduto;

abbi pietà di te stesso e dei servi di Dio e non

esser causa di ostinazione come la gente del passato. Inconfondibile

è la via, evidente la prova: cambia l'ingiustizia in

giustizia e l'iniquità in equità. Nutriamo speranza che gli aliti

della divina ispirazione ti rafforzino e che il tuo orecchio

align=left>interiore senta le benedette parole: « Dì: "E’ Dio!" e poi

lasciali gingillarsi nelle loro discussioni ».1 Ci sei stato (a

Cipro) e l'hai visto (Mírzá Yahyá): parla ora con franchezza;

non travisare i fatti, né a te stesso né alla gente. Sei ignorante

e male informato insieme; tendi l'orecchio alla Voce di questo

Vilipeso e affrettati verso l'oceano del divino sapere, acché,

per avventura, tu possa ornarti con l'ornamento della

comprensione e rinunziare a tutto fuorché a Dio. Ascolta la

risonante Voce di questo benigno Consigliere, che, svelato e

palese, di fronte ai sovrani e ai loro sudditi, chiama a raccolta

tutti i popoli del mondo al cospetto di Colui Che è il

Signore dell'Eternità. Questa è la Parola dal Cui orizzonte

l'astro delle inesauribili grazie risplende luminoso.

1 Corano, 6 : 91.

39

O Hádí! Libero da ogni attaccamento al mondo, con

sommo sforzo, questo Vilipeso S'è adoprato per spegnere il

fuoco dell'animosità e dell'odio divampante nel cuore dei

popoli del mondo. E’ doveroso che ogni persona giusta ed

equa renda grazie a Dio - esaltata sia la Sua gloria - e si levi

a promuovere questa Causa preminente, sì che la fiamma si

trasformi in luce e l'odio ceda il passo all'amore e

all'amicizia. Giuro sulla giustizia di Dio! Ecco il solo

intendimento di questo Vilipeso. In verità nel proclamare

questa poderosa Causa e nel dimostrarne la Verità abbiamo

sopportato molte sofferenze, difficoltà e tribolazioni; tu

stesso, se solo parlassi con equità, faresti fede di ciò che

abbiamo menzionato. In verità, Dio dice il vero e mostra la

Via: Egli è il Forte, il Potente, il Benevolo.

La Nostra Gloria si posi sulle genti di Bahá che né

soperchieria di tiranno né violenza di aggressore ha potuto

distogliere da Dio, Signore dei mondi.

40

41

5

TAJALLÍYÁT

(Fulgori)

42

43

Questa è un'Epistola di Dio, l'Aiuto nel Pericolo,

align=left>l'Esistente da Sé

Egli è Colui Che dal Suo glorioso Reame ascolta.

Dio attesta che non v'è altro Dio all'infuori di Lui

e che Quei Che è apparso è il Mistero Celato,

il Simbolo Prezioso, il Sommo Libro per tutte

le genti e il Cielo del favore per il mondo intero.

Egli è il Più Possente Segno fra gli uomini e l'alba dei

più augusti attributi nel reame del creato; per Suo mezzo è

apparso ciò che da tempo immemorabile era stato nascosto e

velato a occhi umani. Egli è Colui la Cui Manifestazione fu

annunziata dalle celesti Scritture, in tempi passati e più

recenti. Chi fa professione di fede in Lui e nei Suoi segni e

nelle Sue testimonianze ha, in verità, riconosciuto ciò che la

Lingua della Magnificenza proferì prima che terra e cielo

fossero creati e il Regno dei Nomi rivelato. Per Lui l'oceano

del sapere ha spumeggiato fra gli uomini e il fiume della

divina saggezza è sgorgato per intimazione di Dio, Signore

dei Giorni.

Fortunato il sagace che ha riconosciuto e compreso la

Verità e l'orecchio attento che ha ascoltato la Sua dolce voce

e la mano che ha afferrato il Suo Libro con la fermezza che

nasce da Dio, Signore di questo mondo e dell'altro, e l'impaziente

viandante che si è affrettato verso il Suo glorioso

Orizzonte e il forte che né la strapotenza dei governanti né il

44

tumulto scatenato dai capi religiosi hanno scosso. E mal

align=left>incolga a chi ha respinto la grazia e il favore di Dio e ne ha

negato la tenera misericordia e l'autorità; in verità costui è

annoverato tra coloro che hanno repugnato alla

testimonianza di Dio e alla Sua prova per tutta l'eternità.

Grande è la benedizione di chi ha ripudiato in questo

align=left>Giorno le cose in uso fra gli uomini, tenendosi stretto a ciò

che ha disposto Dio, Signore dei Nomi e Artefice di tutto il

creato, Colui Che è disceso dal cielo dell'eternità in forza del

Più Grande Nome, costituito in tale invincibile potestà da

rendere tutte le potenze della terra incapaci di resisterGli. Ne

fa fede il Libro Primigenio, che parla dallo Stadio Più

Sublime.

O 'Alí Akbar!1 Più volte abbiamo udito la tua voce,

rispondendoti con ciò che le lodi di tutta l'umanità non potranno

mai eguagliare; (parole) in cui i sinceri respirano i

soavi aromi dei detti del Misericordiosissimo, e i Suoi veri

amanti sentono la fragranza della celeste riunione, e gli assetati

scoprono il mormorio dell'acqua che è vera vita. Beato

l'uomo che vi è pervenuto e ha riconosciuto ciò che in questo

istante promana dal calamo di Dio, l'Aiuto nel Pericolo,

l'Onnipotente, il Munificentissimo.

Attestiamo che hai rivolto il viso verso Dio e a lungo

peregrinasti, finché non accedesti alla Sua presenza e porgesti

ascolto alla Voce di questo Vilipeso, Che è stato gettato in

prigione a causa dei misfatti di coloro che non hanno creduto

nei segni e nelle testimonianze di Dio e hanno negato

questa grazia celestiale per la quale ha avuto luce il mondo

intero. Benedetto il tuo volto, che si è a Lui drizzato, e

l'orecchio tuo che ha udito la Sua voce, e la tua lingua, che

ha celebrato la lode di Dio, Signore dei Signori. Preghiamo

1 Ustád ‘Alí-Akbar, fermo credente di Yazd. Disegnò il progetto del

Mashriqu’l-Adhkar di Ishqábád, che fu poi approvato da ‘Abdu’l-Bahá.

Fu martirizzato a Yazd nel 1903.

45

Dio che Si degni di aiutarti a divenire stendardo per la promozione

della Sua Causa e che ti dia agio di accostarti a Lui

in ogni tempo e condizione.

Ricordiamo gli eletti e gli amati di Dio in quella terra e

annunciamo loro le liete novelle di ciò che è stato inviato in

loro onore dal Regno della favella del Signore, Reggitore

sovrano del Dì del Rendiconto. Fa' loro menzione di Me e

illuminali con la fulgente gloria della Mia parola. In verità il

tuo Signore è il Benevolo, il Munifico.

O tu che canti le Mie lodi! Tendi l'orecchio a ciò che

gli oppressori Mi attribuiscono nei Miei giorni. Alcuni fra

loro dicono: « Ha avanzato pretese di divinità »; altri sostengono:

« Ha escogitato menzogne contro Dio »; altri

ancora affermano: « E’ venuto per fomentare sedizione ».

Meschini e malvagi, sono. Ecco! In verità sono preda di vani

deliri.

Cesseremo ora di usare l'idioma dell'eloquenza.1 In verità

il tuo Signore è il Potente, l'illimitato. Preferiamo parlare

in lingua persiana, acché, per avventura, tutte le genti di

Persia possano divenire accorte delle parole proferite dal Signore

di misericordia e pervenire a scoprire la Verità.

Il primo Tajallí

albeggiato dall'Astro della Verità è la conoscenza di Dio - sia

esaltata la Sua gloria. E la conoscenza del Re dei giorni sempiterni

non può in alcun modo esser conseguita fuorché

riconoscendo Colui Che è il Latore del Più Grande Nome. In

verità, Egli è Quei Che parlò sul Sinai, assiso ora sul trono

della Rivelazione. Egli è il Mistero Celato e il Simbolo Prezioso.

Tutti i Libri di Dio, passati e recenti sono adorni della

1 La lingua araba.

align=left>46

Sua lode e magnificano la Sua gloria. Per Suo mezzo l'insegna

del sapere è stata issata nel mondo e lo stendardo dell'unità

di Dio spiegato in mezzo a tutti i popoli. Solo giungendo

alla Sua presenza è possibile pervenire alla Presenza

di Dio. Mediante il Suo potere, tutto ciò che, da tempo immemorabile,

era rimasto celato e nascosto, è ora rivelato.

Egli è palesato in forza della Verità e ha proferito una parola

che ha strabiliato tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra,

eccetto chi l'Onnipotente Si è compiaciuto dispensare. E’

impossibile conseguire la perfezione della vera fede in Dio e

del Suo riconoscimento senza accettare ciò che Egli ha

rivelato e osservare tutto quello che ha decretato e che il

Calamo glorioso ha scritto nel Suo Libro.

Chi s'immerge nell'oceano delle Sue parole deve tener

sempre nella massima considerazione ordini e proibizioni ivi

da Lui rivelati. In verità le Sue ordinanze sono il più possente

baluardo per la protezione del mondo e la difesa dei

suoi popoli - luce per chi accetta e riconosce la verità e fuoco

per i traviati e i negatori.

Il secondo Tajalí

è rimanere incrollabili nella Causa di Dio sia esaltata la Sua

gloria ed essere costanti nel Suo amore. E ciò non è

raggiungibile altrimenti che riconoscendoLo appieno; e il

completo riconoscimento non e accessibile per altra via che

quella della fede nelle benedette parole: « Egli fa ciò che

vuole ». A colui che si avvinghia a questo eccelso detto e si

disseta con le vive acque della parola insite in esso, sarà

infusa una tale costanza, che tutti i libri del mondo non riusciranno

a distoglierlo dal Libro Primigenio. Glorioso è questo

align=left>sublime stadio, questo rango eccelso, questa ultima meta!

O 'Alí Akbar! Pensa come è meschina la sorte dei miscredenti.

Proferiscono tutti le parole: « In verità Egli ha da

47

essere lodato nelle Sue opere e obbedito nel Suo decreto ».

Ma se Noi riveliamo cose che repugnino, anche solo in misura

di una cruna d'ago, alle loro egoistiche abitudini e brame,

sprezzantemente le respingono. Dì, mai nessuno potrà

comprendere le infinite implicazioni della perfetta saggezza

di Dio. In verità, se Egli dichiarasse esser la terra cielo, nessuno

avrebbe il diritto di dubitare della Sua autorità. Questo

è ciò che il Punto del Bayán ha attestato in tutto quello che

Gli fu inviato secondo verità per comando di Dio, Colui Che

ha fatto apparire l'Alba.

Il terzo Tajallí

riguarda arti, mestieri e scienze. Il sapere è come un'ala per

la vita dell'uomo e una scala per la sua ascesa. Acquisirlo è

un obbligo per tutti. Ma si devono imparare quelle scienze

che possano giovare ai popoli della terra e non quelle che

s’iniziano con parole e con parole finiscono. Grandi sono in

align=left>verità i diritti degli scienziati e degli artigiani sulle genti del

mondo. Ne fa fede il Libro Primigenio nel dì del Suo ritorno.

Felice chi ha orecchie attente. In verità, il sapere è un vero

tesoro per l'uomo, fonte di gloria, munificenza, gioia,

esaltazione, consolazione e gaudio. Così ha parlato la Lingua

della Magnificenza dalla Più Grande Prigione.

Il quarto Tajallí

riguarda la Divinità, Deità e simili. L'uomo illuminato che

volgerà lo sguardo verso il benedetto, palese Albero di Loto

tanto sarà arricchito da divenir indipendente da tutto e

confessare la propria fede in quello che Colui Che parlò sul

Sinai proferì dal trono della Rivelazione.

O 'Alí Akbar! Partecipa alle genti i santi versetti del tuo

48

Signore e mostra loro la Sua retta Via, il Suo possente Annunzio.

align=left>Dite o genti, se giudicherete onestamente ed equamente,

attesterete la verità di tutto ciò che è sgorgato dal Calamo

Più Eccelso. Se siete genti del Bayán, il Bayán Persiano vi

guiderà sulla retta via e vi basterà come testimonianza; e se

siete genti del Corano, meditate sulla Rivelazione del Sinai

e sulla Voce che dal Roveto giunse al Figlio di 'Imrán

[Mosè].

Benevolo Iddio! Si presumeva che al tempo della manifestazione

align=left>dell'Unico vero Dio la facoltà di riconoscerLo sarebbe

cresciuta, e maturata, e giunta a perfezione. E’ ora invece

chiaramente dimostrato che nei miscredenti essa è rimasta

incompiuta, anzi è degenerata.

O 'Alí! Ciò che dal Roveto hanno accettato si rifiutano ora

di accettare da Colui Che è l'Albero del mondo dell'esistenza.

Dite, o genti del Bayán, non parlate secondo i dettami

delle passioni e delle egoistiche brame. La maggioranza dei

popoli del mondo attesta la verità della benedetta Parola

promanata dal Roveto.

In nome della giustizia di Dio! Se non fosse per l'inno di

lode innalzato da Colui Che precorse la Rivelazione divina,

questo Vilipeso non avrebbe sussurrato una sola parola che

potesse incutere spavento nel cuore degli ignoranti o farli

perire. All'inizio del Bayán, soffermandoSi a glorificare

Colui Che Dio manifesterà - esaltata sia la Sua Manifestazione

- il Báb dice: « Egli è Colui Che in ogni condizione

proclamerà: "In verità, in verità sono Dio, non v'è altro Dio

che Me, Signore di tutto il creato. In verità, fuorché Me tutti

son Mie creature. O Mie creature! Me solo adorate" ». In un

altro passo, magnificando il Nome di Colui Che sarà palesato,

Egli dice: « Sarò il primo ad adorarLo ». Ora è necessario

riflettere sul significato di « Adoratore » e « Adorato »,

sì che, per avventura, i popoli della terra gustino una goccia

dell'oceano della scienza divina e percepiscano la grandezza

49

di questa Rivelazione. Invero Egli è apparso e ha sciolta la

lingua per proclamare la Verità. Fortunato chi accetta e riconosce

la verità e mal incolga agli ostinati e ai ribelli.

O tribù della terra! Tendete l'orecchio verso la Voce

proveniente dal divino Albero di Loto la cui ombra sovrasta

al mondo intero e non siate tra i prepotenti sulla terra -

uomini che hanno ripudiato la Manifestazione di Dio e la

Sua invincibile autorità e rinunziato ai Suoi favori - nel Libro

di Dio, Signore di tutta l'umanità, essi sono certo annoverati

fra gli abietti.

La Gloria albeggiante all'orizzonte della Mia tenera misericordia

si posi su te e su chiunque sia con te e dia ascolto

alle tue parole sulla Causa di Dio, il Lodatissimo, l'Onnipotente.

50

51

6

KALIMÁT- I -FIRDAWSÍYYIH

(Parole del Paradiso)

52

53

Egli è Colui Che parla mediante il potere della

Verità nel Regno della Favella

O voi personificazioni di giustizia e di equità e manifestazioni

di rettitudine e di grazie celestiali!

In lacrime e gemente, questo Vilipeso grida a

gran voce dicendo: O Dio, mio Dio! Cingi la

testa dei Tuoi amati col diadema del distacco e adorna i loro

templi con l'ornamento della giustizia.

Incombe alle genti di Bahá di rendere vittorioso il Signore

mediante la forza della parola e di ammonire le genti con

buone azioni e carattere virtuoso, poiché le azioni hanno

un'influenza maggiore delle parole.

O Haydar 'Alí!1 A te la lode di Dio e la Sua gloria. Dì:

Onestà, virtù, saggezza e buon carattere contribuiscono ad

esaltare l'uomo, mentre disonestà, impostura, ignoranza e

ipocrisia sono per lui causa di degradazione. Per la Mia vita!

La distinzione dell'uomo non consiste nel lusso o nella ricchezza,

ma nel comportamento virtuoso e nella vera comprensione.

In Persia i più sono imbevuti di disonestà e di

futili ubbie. Che grande differenza tra la condizione di costoro

e lo stadio di quei valorosi che, oltrepassato il mare

1 Hájí Mírzá Haydar-‘Alí, eminente insegnante e scrittore persiano

bahá’í. Trascorse nove anni prigioniero ed esule a Khartúm; fece lunghi

viaggi in Iran e morì nel 1920 in Terra Santa. I pellegrini occidentali lo

conoscevano come l’angelo del Monte Carmelo.

54

dei nomi, hanno rizzato la tenda sulle spiagge dell'oceano

del distacco. In verità, ben pochi nella presente generazione

hanno già conseguito il merito di dare ascolto ai canti delle

colombe dell'eccelso Paradiso. « Ma, ahimè, pochi fra i Miei

servi son grati! »1 Le genti per lo più si gingillano tra le

superstizioni. Stimano una sola goccia del mare delle

chimere preferibile a un oceano di certezza. Aggrappandosi

ai nomi, si privano dell'intima realtà e attaccandosi a vane

illusioni, rimangono lontani da quest'Alba di celestiali segni.

Conceda Iddio che tu sia benevolmente aiutato in ogni

circostanza a infrangere gli idoli delle vane credenze e a

lacerare i veli delle umane fantasie. L'autorità è nelle mani di

Dio, Scaturigine della rivelazione e dell'ispirazione e Signore

del Dì della Resurrezione.

Abbiamo udito cos'ha detto la persona in questione su

certi insegnanti della Fede. In verità ha parlato bene. Certe

anime incuranti vagano per le contrade nel nome di Dio,

tutte intente a distruggere la Sua Causa e chiamano ciò

promuovere e insegnare la Parola di Dio; e questo,

nonostante che gli attributi degli insegnanti della Fede

risplendano fulgenti come stelle nei cieli delle Tavole divine.

Ogni persona equanime attesta e ogni uomo perspicace sa

bene che l'Unico vero Dio - sia esaltata la Sua gloria ha

incessantemente esposto e spiegato ciò che innalzerà lo

stadio ed esalterà il rango dei figli degli uomini.

Le genti di Bahá ardono nelle riunioni, luminose come

faci e si aggrappano a ciò che Dio ha inteso. Questo stadio

s'erge supremo sopra tutti gli stadi. Fortunato chi ha respinto

le cose che i popoli del mondo posseggono, anelando a ciò

che appartiene a Dio, Sovrano Signore dell'eternità.

Dì: O Dio, mio Dio! Mi vedi gravitare adorante attorno al

Tuo Volere con gli occhi fissi sull'orizzonte del Tuo favore

attendere trepidamente la rivelazione dei fulgidi splendori

1 Corano, 34:12.

55

del sole delle Tue grazie. Ti supplico, o Amato di ogni cuore

perspicace e Desio di coloro che Ti son vicini, di concedere

che i Tuoi amati si distacchino completamente dalle loro

inclinazioni e si attengano a ciò che piace a Te. O Signore,

ammantali nel manto della rettitudine e illuminali con i

fulgori della luce del distacco. Chiama adunque in loro aiuto

gli eserciti della saggezza e della parola, sì che esaltino il

Tuo Verbo fra le Tue creature e proclamino la Tua Causa fra

i Tuoi servi. In verità Tu hai il potere di fare ciò che vuoi e le

redini di tutte le cose sono nel Tuo pugno. Non v'è altro Dio

che Te, il Possente, il Longanime.

O tu che hai rivolto lo sguardo verso il Mio viso! In questi

giorni sono accadute cose che Mi hanno immerso in una

cupa tristezza. Certi operatori d'iniquità che si professano

devoti alla Causa di Dio commisero azioni che fecero

tremare le membra della sincerità, dell'onestà, della giustizia,

dell'equità. Una ben nota persona che era stata trattata con

grande favore e gentilezza perpetrò atti tali da far piangere

gli occhi di Dio. In passato proferimmo parole di ammonimento

e premonizione, poi per alcuni anni tenemmo segreta

la cosa, sì che, per avventura, potesse ascoltare e pentirsi; ma

fu tutto invano. Alla fine egli adoperò la sua forza per

vilipendere la Causa di Dio davanti agli occhi di tutti; squarciò

il velo dell'equità e non ebbe né pietà di se stesso né

riguardo per la Causa di Dio. Ma ora le opere di certi individui

hanno arrecato dolori ben più acerbi di quelli cagionati

dalle malefatte del primo. Implora Iddio, l'Unico Vero, che

conceda benignamente agl'incuranti di pentirsi e ritrattare: in

verità Egli è il Perdonatore, il Munifico, il Generosissimo.

In questi giorni incombe a tutti di attenersi tenacemente

all'unità e alla concordia e di lavorare diligentemente per

promuovere la Causa di Dio si che, per avventura, le anime

sviate pervengano a ciò che le conduca a durevole prosperità.

In breve, le discordie tra le varie sètte hanno aperto la

strada alla debolezza: ciascuna si è scelta una propria via e si

56

aggrappa a una determinata corda; malgrado l'evidente cecità

e ignoranza, vantano sapienza e perspicacia. Fra loro vi sono

mistici che rendono omaggio alla Fede dell’Islam, alcuni dei

quali indulgono a cose che conducono all'ozio e all'isolamento.

Giuro su Dio! Ciò abbassa lo stadio dell'uomo e

lo fa enfiare d'orgoglio: l'uomo deve dar frutto; chi non produce

frutti è, nelle parole dello Spirito,1 come un albero sterile

e un albero sterile serve solo per far fuoco.

Ciò che costoro han detto sugli stadi dell'Unità Divina

contribuisce largamente a creare indolenza e vane ubbie.

Evidentemente questi mortali hanno accantonato le

differenze di stadio, giungendo a considerar se stessi pari a

Dio, mentre Dio è infinitamente esaltato sopra tutte le cose; e

invece, ogni creatura rivela i Suoi segni che sono soltanto

Sue emanazioni e non il Suo Essere. Tutti questi segni sono

rispecchiati e si possono vedere nel libro dell'esistenza e le

pergamene che descrivono la forma e il modello

dell'universo costituiscono, in verità, un libro assai

voluminoso. Qui ogni uomo illuminato può scorgere ciò che

lo condurrebbe alla Retta Via e lo guiderebbe fino al Grande

Annuncio. Considera i raggi del sole la cui luce ha soffuso il

mondo: i raggi emanano dal sole e ne rivelano la natura, ma

non sono il sole. Tutto quello che si può vedere sulla terra

dimostra ampiamente la potenza di Dio, la Sua scienza e le

effusioni del Suo favore, ma Egli è infinitamente esaltato al

di sopra di tutte le creature.

Cristo dice: « Hai concesso ai piccoli ciò che i dotti e i

saggi non hanno ».Il saggio di Sabzivár2 ha detto: « Ahimè!

Mancano orecchie attente, altrimenti da ogni albero si udrebbe

il mormorio del Roveto Sinaico ». In una Tavola indirizzata

a un sapiente che aveva posto una domanda sul signifi-

1 Gesù

2 Hájí Mullá Hádí Sabzivárí, famoso filosofo e poeta iraniano

contemporaneo di Bahá’u’lláh; morì nel 1873

57

cato della Realtà Elementare, scrivemmo le seguenti parole

da Noi rivolte a quel famoso saggio: « Se questo detto è veramente

tuo, come mai non hai prestato ascolto all'Appello

che l'Albero dell'Uomo ha lanciato dalle somme vette del

mondo? Se hai udito l'Appello, ma la paura e il desiderio di

aver salva la vita ti hanno spinto a rimanere indifferente, sei

persona che non è mai stata né è degna di menzione; se invece

non l'hai sentito, allora sei davvero sordo ». In breve,

questi sono gli uomini le cui parole sono il vanto del mondo,

ma le cui opere sono la vergogna delle nazioni.

In verità, abbiamo suonato la Tromba che non è altro che

il Mio Calamo Glorioso ed ecco, innanzi ad essa, l'umanità è

caduta in deliquio, tranne coloro che Dio S'è compiaciuto di

liberare in segno della Sua grazia. Egli è il munifico Signore,

l'Antico dei Giorni.

Dì : O schiere di teologi! Pronunciate parole di biasimo

contro questa Penna che, non appena levò la sua squillante

voce, il regno della favella si accinse ad ascoltare, e innanzi

alla cui possanza e al cui glorioso tema ogni altro tema è

impallidito perdendo il suo significato? Temete Dio e non

secondate le vostre oziose fantasie e immagini corrotte,

seguite piuttosto Colui Che è venuto a voi investito

d'irrefutabile sapere e incrollabile certezza.

Sia glorificato Iddio! Tesoro dell'uomo è la parola, ma

questo Vilipeso ha tenuto la lingua a freno, perché i miscredenti

stanno in agguato; tuttavia è Dio, Signore di tutti i

mondi, Che concede protezione. In verità, in Lui abbiamo

riposto tutta la Nostra fiducia e a Lui abbiamo affidato le

Nostre cose. Egli basta a Noi e a tutto il creato; Egli è Colui

col Cui permesso e per la forza del Cui comando l'Astro

della sovrana potestà ha brillato luminoso sull'orizzonte del

mondo. Prosperi chi vede e riconosce la verità e mal incolga

ai ribelli e agl'infedeli.

Questo Vilipeso ha sempre trattato i sapienti con affetto;

per sapienti s'intendono uomini la cui scienza non si limita a

58

semplici parole e la cui vita ha dato frutto e prodotto risultati

duraturi. E’ doveroso che tutti onorino queste anime benedette.

Felice chi osserva i precetti di Dio; felice chi ha

riconosciuto la Verità; felice chi tutto giudica equamente e si

afferra alla Corda della Mia inviolabile Giustizia.

Il popolo persiano si è scostato da Colui Che è il Patrono

e il Soccorritore. Si aggrappa al vano farneticare degli stolti,

lasciandovisi irretire. Così fermamente crede nelle superstizioni

che nulla lo potrà strappare da esse salvo il potente

braccio di Dio - sia esaltata la Sua gloria. Implora

l'Onnipotente che con le dita del Suo potere divino rimuova i

veli che hanno obnubilato tutti i popoli e le tribù, sì che essi

pervengano a ciò che arrechi sicurezza, progresso e miglioramento

e si slancino verso l'Amico incomparabile.

La parola di Dio che la Penna di Abhá ha rivelato e inciso

sulla

prima foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa: In verità vi dico: Il timor

di Dio è sempre stato sicura difesa e valido baluardo per tutti

i popoli del mondo; è causa prima della protezione

dell'umanità e strumento supremo per la sua preservazione.

In verità, esiste nell'uomo una facoltà che lo tiene lontano e

lo tutela da tutto ciò che è indegno e sconveniente, facoltà

nota come senso del pudore. Ma essa è limitata soltanto a

pochi; non tutti l'hanno posseduta e la posseggono.

59

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

seconda foglia

del Più Eccelso Paradiso è la seguente: In questo momento

la penna dell'Altissimo esorta le manifestazioni dell'autorità

e le sorgenti del potere, cioè re, sovrani, presidenti, governanti,

teologi e saggi, e ingiunge loro di appoggiare la causa

della religione e di esserle devoti. La religione è, per certo,

lo strumento principe, apportatore di ordine nel mondo e di

tranquillità fra le genti. L'indebolimento delle colonne della

religione ha rafforzato e incoraggiato gli stolti, che si son

fatti più arroganti. In verità vi dico: Maggiore il declino della

religione, più puntigliosa la caparbietà degli empi; ciò non

potrà che sfociare nel caos e nella confusione. Ascoltatemi,

o uomini illuminati, e state accorti, o voi che siete perspicaci!

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

terza foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa: O figlio dell'uomo! Se i

tuoi occhi sono rivolti verso la misericordia, dimentica le

cose che tornino a tuo vantaggio e attieniti a ciò che giovi

all’umanità. E se i tuoi occhi sono rivolti verso la giustizia,

scegli per il prossimo tuo ciò che vuoi per te stesso. L'umiltà

innalza l'uomo fino al firmamento della gloria e del potere,

mentre l'orgoglio lo sommerge negli abissi della

spregevolezza e della degradazione.

O popolo di Dio! Grande è il Giorno e possente l'Appello!

In una delle Nostre Tavole abbiamo rivelato queste

eccelse parole: « Se il mondo dello spirito fosse tutto tra60

sformato nel senso dell'udito, potrebbe allora affermare d'esser

degno di ascoltare la Voce che chiama dall'Orizzonte Supremo;

altrimenti, orecchie contaminate da favole mendaci

mai sono state né sono ora degne di udirla ». Prosperi chi

ascolta e mal incolga agli ostinati.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

quarta foglia

del Più Eccelso Paradiso è la seguente: O gente di Dio! Implorate

l'Unico Vero glorificato sia il Suo Nome - che Si

degni di proteggere le manifestazioni del dominio e del

potere dai suggerimenti dell'io e del desiderio e di diffondere

su loro il fulgore della giustizia e della guida.

Nonostante la nobiltà del suo rango, Sua Maestà

Muhammad Sháh perpetrò due esecrande azioni: una fu

l'ordine di confinare il Signore dei Reami della Grazia e del

Favore, il Punto Primo; l'altro, l'assassinio del Principe della

Città della Politica e del Talento Letterario.1

Grandi possono essere le colpe dei monarchi, come i loro

meriti. Il re che la pompa del potere e dell'autorità non distolga

dal rispettare la giustizia, e che lussi, ricchezze, gloria

o schieramenti di eserciti e di legioni non privino dello

splendore dell'astro dell'equità occupa un alto rango e uno

stadio sublime tra le celesti Schiere. Incombe a tutti di

porgere aiuto e mostrare benevolenza a sì nobile persona.

Felice il sovrano che domina fermamente le passioni, che

1 Mírzá Abu’l-Qásim Faráhání, il Qa’ím Maqám, illustre poeta e studioso

vissuto durante il regno di Fath-‘Alí Sháh, amico di Mírzá Buzurg, padre

di Bahá’u’lláh. Il Qa’im Madam divenne Primo Ministro di Persia nel

1821, ma nel 1835 fu ucciso per ordine di Muhammad Sháh, in seguito

alle istigazioni di Hájí Mírzá Áqásí.

61

tiene a freno l’ira e preferisce la giustizia e l'equità

all'ingiustizia e alla tirannia.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

quinta foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa: Più d'ogni altra cosa, il

massimo dono e la più meravigliosa grazia è sempre stata e

continuerà ad esser la Saggezza. Essa è l'infallibile Protettrice

dell'uomo, che aiuta e rafforza; è Emissaria di Dio e

Rivelatrice del Suo Nome l'Onnisciente; per suo mezzo la

nobiltà dello stadio dell'uomo è resa palese ed evidente; è

onnisciente ed eminentissima Maestra nella scuola

dell'esistenza; è Guida, investita di grande distinzione.

Grazie alla sua influenza educatrice negli esseri terreni è

stato infuso uno spirito prezioso eclissante la luce dei cieli;

nella città della giustizia essa è l'ineguagliata Voce Che,

l'anno nove, rischiarò il mondo con la gioiosa novella di

questa Rivelazione. E fu questa impareggiabile Sorgente di

Saggezza che al principio della creazione del mondo ascese

la scala dell'intimo significato e, insediatasi sul pulpito della

favella, per opera del divino Volere, proclamò due parole: la

align=left>prima partecipò la promessa della ricompensa, la seconda

pronunziò il minaccioso ammonimento della punizione; la

promessa originò speranza e il monito ingenerò paura. Così

su questi due principi gemelli sono state solidamente

impiantate le fondamenta dell'ordine mondiale Esaltato è il

align=left>Signore della Saggezza, il Possessore di Copiose Grazie.

62

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

sesta foglia

del Più Eccelso Paradiso è la seguente: Luce dell'uomo è

la Giustizia: non spegnetela con i venti contrari del sopruso

e della tirannia; scopo della giustizia è l'apparizione

dell'unità fra gli uomini. L'oceano della saggezza divina

spumeggia in questa sublime parola, mentre i libri del mondo

non possono contenerne l'intimo significato. Se fossero

adorni della sua veste, gli uomini mirerebbero l'astro della

parola: « Quel giorno Dio arricchirà tutti della Sua

abbondanza »,1 risplendere luminoso all'orizzonte del

mondo. Apprezzate il valore di questa parola; è un nobile

frutto prodotto dall'Albero del Calamo Glorioso. Felice

l'uomo che le porge ascolto e ne osserva i precetti. In verità

vi dico, tutto ciò che è inviato dal cielo del Volere di Dio è

un mezzo per instaurare ordine nel mondo e uno strumento

per promuovere unità e fratellanza tra i suoi popoli. Così ha

parlato dalla Sua Più Grande Prigione la Lingua di questo

Vilipeso.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

settima foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa: O saggi delle nazioni!

Chiudete gli occhi all'inimicizia, indi fissate lo sguardo sull'unità.

Afferratevi tenacemente a ciò che apporterà

benessere e tranquillità a tutto il genere umano. Questo

lembo di terra è una sola patria e un ' unica dimora.

1 Cf. Corano 4:129.

63

V'incombe di abbandonare la vanagloria che produce

alienazione e di inclinare i cuori a tutto ciò che ingenera

armonia. A giudizio delle genti di Bahá la gloria dell'uomo è

nel sapere, nella buona condotta, nel carattere encomiabile,

nella saggezza e non nel rango o nella nazionalità. O popoli

della terra! Apprezzate il valore di questa celeste parola. In

verità essa è come vascello per l'oceano del sapere e astro

fulgente per il reame della percezione.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

ottava foglia

del Più Eccelso Paradiso è la seguente: Le scuole devono in

align=left>primo luogo addestrare i bambini secondo i principi della

religione, in modo che la Promessa e la Minaccia, registrate

nei Libri di Dio, possano tenerli lontani dalle cose proibite e

adornarli col manto dei comandamenti, ma ciò in misura tale

da non danneggiarli portandoli al fanatismo ignorante o al

bigottismo.

Incombe ai Fiduciari della Casa di Giustizia di consultarsi

sulle cose che non sono state esplicitamente rivelate nel

Libro e di far valere ciò che è loro gradito. In verità Iddio

ispirerà loro tutto ciò che vorrà ed Egli, in verità, è il Provvido,

l'Onnisciente.

Abbiamo già disposto che la gente conversi in due lingue,

ma ci si deve sforzare di ridurle a una sola, come pure le

scritture del mondo, sì che gli uomini non sprechino la vita

per imparare diversi idiomi. In tal modo la terra potrebbe

considerarsi un'unica città e un solo paese.

64

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

nona foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa: In tutte le faccende occorre

moderazione; qualsiasi cosa, portata agli eccessi, si

dimostra fonte di malanni. Pensa alla civiltà dell'occidente,

come ha scosso e allarmato i popoli del mondo. E’ stato inventato

un infernale ordigno, che si è dimostrato arma distruttiva

così terribile che non se n'era mai vista o sentita

l'eguale. A meno che i popoli del mondo non si uniscano nel

perseguire una comune meta e non abbraccino una fede

universale, è impossibile eliminare queste corruzioni così

profondamente radicate e opprimenti. Tendi l'orecchio

all'Appello di questo Vilipeso e persegui tenacemente la

Pace Minore.

Nel mondo esistono cose strane e stupefacenti, che sono

celate alle menti e alla comprensione umana. Esse hanno il

potere di modificare l'intera atmosfera terrestre e la loro contaminazione

sarebbe esiziale. Gran Dio! Abbiamo visto un

fatto sorprendente: la saetta o una forza analoga è controllata

da un operatore, muovendosi al suo comando. Infinitamente

eccelso è il Signore del Potere Che ha messo a nudo

ciò che voleva, per forza del Suo possente e invincibile comando.

O genti di Bahá! Ciascuna delle ordinanze che abbiamo

rivelato è un poderoso baluardo per la preservazione del

mondo dell'essere. In verità, questo Vilipeso non desidera

altro che la vostra sicurezza e la vostra elevazione.

Esortiamo gli nomini della Casa di Giustizia e comandiamo

loro di assicurare che uomini, donne e bambini siano

protetti e difesi. Incombe loro di tener nella massima considerazione

gli interessi del popolo, sempre e in ogni circostanza.

Benedetto il governante che aiuta i prigionieri, e il

65

ricco che soccorre i poveri, e il giusto che protegge dal

malfattore i diritti degli oppressi, e felice il fiduciario che osserva

ciò che l'Ordinatore, l'Antico dei Giorni, gli ha prescritto.

O Haydár 'Alí! A te la Mia gloria e la Mia lode. I Miei

consigli e ammonimenti hanno pervaso il mondo, ma invece

di arrecare letizia e gioia hanno cagionato dolore, perché taluni

di coloro che dicono d'amarMi son montati in superbia e

Mi hanno inflitto pene che né i seguaci delle antiche religioni

né i teologi di Persia mai inflissero.

Dicemmo: « La Mia prigionia non Mi fa alcun male né le

cose che Mi sono capitate per mano del nemico. Ciò che Mi

offende è la condotta dei Miei amati, i quali, benché portino

il Mio nome, commettono cose che fanno gemere il Mio

cuore e la Mia penna ». Parole come queste sono state più e

più volte rivelate, ma, schiavi delle loro insane passioni e dei

loro corrotti desideri, non se ne sono valsi gl'incuranti.

Implora l'Unico vero Dio che permetta a tutti di pentirsi e

ritornare a Lui. Finché la natura umana cederà alle insane

passioni, crimini e colpe prevarranno. Nutriamo speranza

che la mano del potere divino e l'effusione delle benedizioni

del cielo sorreggano tutti gli uomini, li ammantino della

veste del perdono e della munificenza e li proteggano da ciò

che potrebbe nuocere alla Sua Causa fra i Suoi servi. In

verità Egli è il Forte, l'Onnipotente, Egli è il Longanime, il

Misericorde.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

decima foglia

del Più Eccelso Paradiso è la seguente: O genti della terra!

Vivere in clausura o praticare l'ascetismo non è cosa ben

accetta al cospetto di Dio. Incombe a coloro che hanno lume

66

e intendimento di attenersi a ciò che arreca gioia e radiosità.

Le pratiche scaturite dai lombi dell'oziosa fantasia o generate

dalla matrice della superstizione non s'addicono ai sapienti.

In epoche passate e in tempi più recenti taluni hanno preso

alloggio nelle caverne dei monti, mentre altri si sono rifugiati

di notte nei cimiteri. Dite, porgete ascolto ai consigli di

questo Vilipeso. Abbandonate le cose in uso fra voi e

adottate ciò che vi ordina il fedele Consigliere; non privatevi

dei favori che sono stati creati a vostro giovamento.

Agli occhi di Dio la carità è lodevole, e gradita e considerata

sovrana tra le buone azioni. Riflettete e rammentate ciò

che il Misericordiosissimo rivelò nel Corano:«e preferiscono

quelli a se stessi, anche se afflitti da indigenza. E coloro che

si saran guardati dall'avarizia della loro anima, quelli saranno

i Fortunati ».1 Vista in tale luce, questa parola benedetta

è veramente astro fra le parole. Benedetto chi a sé preferisce

il fratello. Per certo quell'uomo è annoverato, in virtù del

Volere di Dio l’Onnisciente, il Sapientissimo, fra le genti di

Bahá che dimorano nell'Arca Cremisi.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

undicesima foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa: Ordiniamo a coloro che

sono gli emblemi dei Suoi nomi e attributi di attenersi strettamente

d'ora in poi a ciò che è stato prescritto in questa

Somma Rivelazione, di non diventare causa di conflitto e di

tenere, fino alla fine che non conosce fine, gli occhi fissi sull'alba

di queste risplendenti parole vergate in questa Tavola:

la lotta porta sangue e provoca tumulti tra gli uomini; ascoltate

la Voce di questo Vilipeso e non discostatevene.

1 Corano 59:9.

67

Chi mediti in cuor suo su ciò che, in questa Rivelazione,

è sgorgato dal Calamo Glorioso avrà la certezza che questo

Vilipeso, qualsiasi cosa abbia affermato, non ha mai avuto

intenzione di attribuirSi onori e gradi. Suo scopo invece è

stato quello di attrarre le anime, con la sublimità delle Sue

Parole, verso le vette della gloria trascendente e di conferire

loro la capacità di comprendere ciò che forbirà e purificherà

i popoli del mondo dalle lotte e dai conflitti generati

dai dissensi religiosi. Ne fanno fede il Mio cuore, la Mia

Penna, il Mio Essere interiore ed esteriore. Voglia Dio che

tutti gli uomini coltivino i tesori nascosti nei loro propri

esseri.

0 genti di Bahá! Fonte dei mestieri, delle scienze e delle

arti è la facoltà della riflessione; fate ogni sforzo acciocché

da questa miniera ideale possano emergere perle di saggezza

e di loquela che promuovano benessere e armonia fra tutte le

tribù della terra.

In tutte le circostanze, nell'avversità e nella buona sorte,

onorato o afflitto, questo Vilipeso ha esortato tutti a mostrare

amore, affetto, compassione e armonia; ma al minimo segno

di progresso e miglioramento, coloro che erano nascosti dietro

i veli sempre balzavano fuori a spargere calunnie più

esiziali che spade. Si aggrappano a parole fuorvianti e riprovevoli,

lasciandosi sfuggire l'oceano dei versetti divinamente

rivelati.

Se non fosse sopravvenuto l'ostacolo di questi veli, la

align=left>Persia, in poco più di due anni, sarebbe stata soggiogata dal

potere della parola, la posizione del governo e del popolo

sarebbe stata innalzata e la Meta Suprema sarebbe apparsa,

svelata e scoperta, nel pieno della gloria. In breve, in linguaggio

a volte esplicito, a volte allusivo, dicemmo ciò che

andava detto. Così, risollevatasi la Persia, le soavi fragranze

del Verbo di Dio sarebbero spirate su tutte le contrade, giacché

quel che fluisce dalla Penna Più Eccelsa porta, gloria,

miglioramento, educazione per tutti i popoli e le tribù della

68

terra; in verità, è il rimedio sovrano per ogni malanno, se

solo poteste comprenderlo e intenderlo.

Recentemente gli Afnán e Amín -- a loro la Mia gloria

e il Mio tenero amore -- sono pervenuti al Nostro cospetto

e hanno visto il Nostro sembiante, presenti anche Nabíl, il

figlio di Nabíl e il figlio di Samandar -- la gloria di Dio e

il Suo dolce amore si posino su loro - che hanno bevuto al

calice della riunione. Supplichiamo che Dio Si degni di destinare

align=left>loro il bene di questo mondo e dell'altro e che dal cielo

della Sua generosità e dalle nuvole della Sua tenera compassione

scendano su loro le effusioni delle Sue grazie e del

Suo favore. In verità, tra coloro che mostrano misericordia,

Egli è il Più Misericordioso; Egli è il Benevolo, il Benefico.

O Haydár 'Alí! L'altra lettera che hai inoltrato per mezzo

di colui che porta il titolo di Júd 1 (Munificenza) è

pervenuta alla Nostra santa corte. Sia lodato Iddio! In essa

splendeva la luce della divina unità e del distacco e ardeva il

fuoco dell'amore e dell'affetto. Prega Dio che renda la tua

vista acuta e illumini i tuoi occhi di nuova luce, sì che, per

avventura, essi vedano ciò che non ha né pari né simili.

In questo giorno i versetti del Libro Primigenio risplendono

limpidi e chiari come il sole. Non possono in alcun

modo essere confusi con alcuna delle parole passate o

recenti. Per certo questo Vilipeso non desidera giustificare la

Propria Causa con prove addotte da altri. Egli è Colui Che

ogni cosa abbraccia, mentre, fuorché Lui, tutto il resto è

limitato. Dite, o genti, leggete pure ciò che è in uso fra voi e

Noi leggeremo ciò che a Noi appartiene. Giuro su Dio!

Innanzi al ricordo del Suo Nome né la lode dei popoli del

1 Muhammad Javád-i-Qazvíní, al quale Bahá’u’lláh conferì il titolo di

Ismu'lláhi'l-Júd (il Nome di Dio, Munificenza).Durante il ministero di

Bahá’u’lláh egli trascrisse numerose Sue Tavole, ma poi violò il Patto.

(Vedi Dio passa nel mondo, p. 254 e 329).

69

mondo né le cose che le tribù della terra posseggono sono

degne di menzione. Ne fa fede Colui Che in ogni condizione

proclama: « In verità Egli è Dio, sovrano Reggitore del Dì

del Rendiconto e Signore del possente Trono ».

Sia glorificato Iddio! Ci si chiede con meraviglia per

quale prova o ragione gl'infedeli tra le genti del Bayán si

siano discostati dal Signore dell'Essere. In verità, lo stadio di

questa Rivelazione trascende lo stadio di tutto ciò che è stato

palesato nel passato o sarà palesato nel futuro.

Se il Punto del Bayán fosse presente in questo giorno e

s'Egli, Dio non voglia, esitasse a riconoscere questa Causa, le

stesse benedette parole sgorgate dalla sorgente del Suo

Bayán a Lui s'attaglierebbero. Egli dice, e la Sua parola è

verità: « A Quei Che Dio manifesterà è lecito smentire colui

che è il più grande sulla terra ». Dite, o voi che non avete

lume! Oggi l'Essere Più Eccelso proclama: « In verità, in

verità Io sono il primo ad adorarLo ». Ben superficiale è il

sapere degli uomini e debole la loro facoltà di percezione. Il

Nostro Calamo Glorioso è testimone della loro sordida miseria

e dell'opulenza di Dio, Signore di tutti i mondi.

Lodato e glorificato è Colui Che ha tratto il creato all'esistenza;

align=left>Egli è la Verità sovrana, il Conoscitore di cose

invisibili. Il Libro Primigenio è rivelato e il Munifico Signore

è assiso sul più sacro trono di gloria; è spuntata l'Alba, ma

la gente non capisce; son sopraggiunti i segni, ma Colui Che

li ha rivelati è sommerso da palese ambascia. In verità, ho

sopportato ciò che ha fatto gemere il mondo dell'esistenza.

Dì: O Yahyá (Azal), produci un solo versetto, se possiedi

un sapere da Dio infuso. Queste parole furono in passato

proferite dal Mio Araldo, Che in quest'ora proclama: « In

verità, in verità Io sono il primo ad adorarLo ». Sii giusto,

fratello Mio! Se ti mettessero a confronto con lo spumeggiante

oceano della Mia favella saresti capace di esprimerti?

Potresti sciogliere la lingua, se ti trovassi innanzi alla

squillante voce della Mia Penna? Hai il minimo potere

70

davanti alle rivelazioni della Mia onnipotenza? Ti scongiuro

in nome di Dio, giudica equamente, e ricorda il tempo in cui

stavi alla presenza di questo Vilipeso e Noi ti dettavamo i

align=left>versetti di Dio, l'Aiuto nel Pericolo, Colui Che esiste da Sé.

Bada che la sorgente della menzogna non ti allontani dalla

palese Verità.

O tu che hai mirato il Mio sembiante! Dì: O incuranti! A

cagione di una goccia vi siete privati dell'oceano dei versetti

celesti e per amore di un atomo insignificante vi siete tagliati

fuori dagli splendori dell'Astro della Verità. Chi altri se non

Bahá ha il potere di parlare apertamente innanzi agli uomini?

Giudicate equamente e non siate tra gl'ingiusti. Per Lui gli

oceani hanno spumeggiato, sono stati divulgati gli arcani e

gli alberi hanno levato la voce esclamando: I regni della terra

e del cielo sono di Dio, Rivelatore dei Segni, Scaturigine di

chiari pegni. Leggete il Bayán Persiano rivelato da Colui

Che precorse questa Rivelazione e guardatelo con occhio di

imparzialità. In verità Egli ben vi guiderà verso la Sua Via.

In questo istante Egli proclama ciò che la Sua lingua ha

proferito nel passato, mentre era assiso sul trono del Suo più

eccelso Nome.

align=left>Hai fatto menzione degli amati in quelle terre. Sia lodato

Iddio, ciascuno di loro ha avuto l'onore di essere ricordato

dall'Unico Vero - magnificata sia la Sua gloria - e i loro nomi

sono tutti fluiti dalla Lingua della Grandezza nel regno della

parola. Grande invero è la loro beatitudine e felicità, poiché

han bevuto il vino prelibato della rivelazione e dell'ispirazione

dalla Mano del loro Signore, il Compassionevole,

il Misericorde. Imploriamo Dio di rafforzarli nel manifestare

incrollabile costanza e di convocare in loro aiuto gli

eserciti della saggezza e della loquela. In verità, Egli è il

Possente, l'Onnipotente. Porgi loro i Miei saluti e annunzia la

lieta novella che l'Astro del ricordo s'è levato e alto risplende

align=left>all'orizzonte dei munifici favori del loro Signore, il

Longanime, il Misericordiosissimo.

71

Hai menzionato Husayn. Abbiamo adornato le sue tempie

col manto del perdono e cinto la sua testa col diadema

dell'indulgenza. Di questo risplendente, radioso e palese favore

vada pure orgoglioso tra gli uomini. Dì: non ti scoraggiare.

Dopo la rivelazione di questo benedetto versetto è

come se tu fossi appena nato dal grembo di tua madre. Dì:

sei libero da errori e colpe. In verità, Iddio t'ha purificato con

le vive acque della Sua parola in questa Più Grande Prigione.

Lo scongiuriamo - benedetto e magnifico Egli sia - di confermarti

benignamente nell'esaltarLo e nel magnificare la

Sua gloria e di rafforzarti mediante il potere dei Suoi

invisibili eserciti. In verità, Egli è l'Onnipotente, il Forte.

Hai fatto menzione della gente di Tár.1 Abbiamo rivolto il

viso verso quei servi di Dio e li consigliamo di considerare

prima ciò che il Punto del Bayán ha rivelato di questa

Rivelazione, per la quale tutti i nomi e i titoli sono stati

scossi, sono crollati gl'idoli delle vane fantasie e dal reame

della gloria la Lingua della Magnificenza ha proclamato: Per

la Giustizia di Dio! Il Tesoro Celato, l'Impenetrabile Mistero

è stato svelato agli occhi degli uomini, rallegrando tutte le

cose, passate e future. Egli ha detto, e la Sua parola è verità:

« Di tutti gli omaggi tributati a Colui Che verrà dopo di

Me il massimo è questo: la Mia confessione scritta che nessuna

Mia parola può adeguatamente descriverLo e che

nessun riferimento a Lui, nel Mio Libro, il Bayán, può

render giustizia alla Sua Causa ».

Consigliamo loro inoltre di praticare la giustizia, l'equità,

l'onestà, la devozione e ciò per cui la Parola di Dio e il loro

stadio siano esaltati tra gli uomini. In verità Io sono Colui

Che esorta con giustizia. Ne fa fede Quei dalla Cui Penna

sono sgorgate verso tutte le creature polle sorgive d'acqua

viva. Infinitamente eccelsa è questa grazia illimitata; infinitamente

benedetto è questo favore risplendente.

1 Villaggio nei pressi di Isfàhán.

72

O genti di Tár! Tendete l'orecchio all'Appello di Colui

Che fa quel che vuole. In verità Egli vi ricorda ciò che vi

trarrà presso Dio, Signore dei mondi. Dalla Prigione di 'Akká

Egli ha rivolto il viso verso voi e per amor vostro ha rivelato

ciò che immortalerà il vostro ricordo e i vostri nomi nel

Libro che non può essere cancellato e rimarrà intatto dai

dubbi dei ribelli. Gettate via ciò che è in uso tra gli uomini e

aggrappatevi alle cose che vi sono intimate in virtù del

Volere dell'Ordinatore, dell'Antico dei Giorni. Questo è il

giorno in cui il divino Albero di Loto a gran voce proclama:

O genti! Guardate i Miei frutti e le Mie foglie, tendete

l'orecchio allo stormir delle Mie fronde. Badate che i dubbi

degli uomini non vi precludano la luce della certezza.

L'Oceano della favella esclama: « O abitanti della terra!

Mirate le Mie acque spumeggianti e le perle di saggezza e di

loquela che ho deposto. Temete Dio e non siate tra gl'incuranti

».

In questo Giorno nel superno Reame c'è gran festa, perché

tutto ciò che era stato promesso nelle Sacre Scritture s'è

align=left>adempiuto. E’ questo il Giorno del grande gioire. E’

doveroso che tutti s'affrettino verso la corte della Sua

vicinanza, traboccanti allegrezza, felicità, esultanza e delizia

e si liberino dal fuoco della lontananza.

O genti di Tár! Con la corroborante forza del Mio Nome

afferrate il calice del sapere, indi bevetene a sazietà sfidando

i popoli del mondo, che hanno violato il Patto di Dio e il

Suo Testamento, respinto le Sue prove e i Suoi chiari segni e

cavillato sui Suoi pegni che hanno pervaso tutto ciò che è in

cielo e sulla terra.

Gli infedeli tra le genti del Bayán sono come i seguaci

della setta sciita e ne calcano le orme. Abbandonateli alle

loro oziose fantasie e vane illusioni. In verità, nel Libro di

Dio, l'Onnisciente, il Sapientissimo, sono annoverati tra i

perduti. I teologi sciiti sono ora tutti indaffarati a ingiuriare

ed accusare l'Unico Vero dai loro pulpiti. Benevolo Iddio!

73

Anche Dawlat-Ábádí 1 ha fatto altrettanto. Salito sul pulpito,

ha proferito ciò che ha strappato gridi d'angoscia alla Tavola

e gemiti alla Penna. Meditate sul suo comportamento e sul

comportamento di Ashraf 2 - a Lui la Mia gloria e la Mia

tenera misericordia - e considerate anche quegli amati che in

Mio Nome andarono gioiosi al martirio e immolarono la vita

sulla via di Colui Che è il Desio del mondo.

La Causa è palese, risplende fulgida come il sole, ma la

gente si è fatta velo a se stessa. Supplichiamo Iddio che Si

degni di aiutarla a ritornare a Lui. In verità, Egli è il Perdonatore,

il Misericordioso.

O genti di Tár! Vi salutiamo da questo Sito e imploriamo

Iddio - benedetto e magnificato Egli sia - di farvi bere il vino

prelibato della costanza dalla mano del Suo favore. In verità,

Egli è il Signore della Munificenza, il Benevolo, il

Lodatissimo. Abbandonate a se stessi gli immaturi del

mondo - coloro che sono sospinti da egoistiche brame, che si

aggrappano agli esponenti dell'oziosa fantasia. In verità, Egli

è Patrono e Soccorritore vostro. In verità, Egli ha il potere di

fare quello che vuole. Non v'è altro Dio che Lui, l'Uno,

l'Impareggiabile, il Possente, il Sommo.

Dalla presenza Nostra la gloria scenda su chi ha rivolto il

viso verso l'Alba della Sua Rivelazione e ha accettato e

riconosciuto ciò che la Lingua della favella ha proferito nel

regno del sapere in questo benedetto, glorioso e incomparabile

Giorno.

1 Vedi p. 37, nota 2

size=1>

2 Mirzá Ashraf, che fu martirizzato nella città di Isfáhán. ( Vedi Dio

passa nel mondo, p. 206 )

74

75

7

LAWH-I-DUNYÁ

(Tavola del Mondo)

76

77

Nel Mio Nome, che chiama a gran voce nel Reame

della Favella

Ringraziamenti e lodi si confanno al Signore del

manifesto dominio Che ha adornato la possente

prigione con la presenza di suo onore 'Alí Akbar

e suo onore Amín rischiarandola con la luce

della certezza, della costanza e della sicurezza.1 La gloria di

Dio e di tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra sia con

loro.

Luce e gloria, salute e lode alle Mani della Sua Causa, per

le quali la luce della fortezza ha sfolgorato ed è stata

dimostrata la verità che il potere di decidere appartiene a

Dio, il Forte, il Potente, l'Illimitato, per le quali l'oceano

della munificenza ha spumeggiato e ha spirato la fragranza

dei benevoli favori di Dio, Signore dell'umanità. L'imploriamo

- magnificato sia - di difenderle con la gagliardia dei

Suoi eserciti, di proteggerle con la potenza del Suo dominio

e di assisterle con la Sua forza irresistibile imperante su tutto

il creato. La sovranità è di Dio, Creatore dei Cieli e Signore

del Regno dei Nomi.

Il Grande Annunzio proclama: O genti di Persia! In

epoche passate siete state simbolo di misericordia e personificazione

di affetto e gentilezza. Le contrade del mondo

furono illuminate e abbellite dal fulgore della luce della

1 Le due Mani della Causa di Dio, Hájí ‘Alí Akbar Shahmírzádí e Hájí

Abu’l-Hasan Ardakání, Ámín-ì-Iláhí ( fiduciario dell’Huqúqu’lláh ),

furono imprigionati a Qazvin nel 1891 e poi trasferiti in prigione a

Tihrán.

78

vostra scienza e dalla vampa della vostra erudizione. Come

mai siete insorte a distruggere voi stesse e i vostri amici con

le vostre stesse mani?

O Afnán, o tu che sei germogliato dal Mio antico Ceppo!

Su te riposi la Mia gloria e la Mia amorevole premura. Com'è

grande il tabernacolo della Causa di Dio! Ha gettato la

sua ombra su tutti i popoli e le tribù della terra e ben presto

radunerà sotto la sua protezione l'intera umanità. E’ giunto

per te il giorno di servire. Innumerevoli Tavole stanno ad

attestare i doni che ti sono concessi. Levati pel trionfo della

Mia Causa, soggioga i cuori degli uomini col potere della tua

parola. Devi mostrare ciò che assicurerà la pace ed il benessere

dei miseri e degli oppressi. Cingiti i lombi sì che, per

avventura, coi tuoi sforzi tu possa liberare il prigioniero dalle

sue catene e renderlo capace di raggiungere la vera libertà.

La Giustizia, in questo giorno, lamenta la propria sorte e

align=left>l'Equità geme sotto il giogo dell'oppressione. Le oscure nubi

della tirannide hanno ottenebrato la faccia della terra e

avviluppato i suoi popoli. Col movimento della Nostra

gloriosa Penna, per ordine dell'Ordinatore onnipotente, abbiamo

alitato nuova vita in ogni forma umana e istillato

nuova potenza in ogni parola. Tutto il creato proclama i segni

di questa rigenerazione mondiale. Questa è la più grande,

la più lieta novella annunziata all'umanità dalla Penna di

questo Vilipeso. Di che, dunque, temete, o Miei amati? Chi

può sgomentarvi? Una traccia di umidore basta a dissolvere

align=left>la creta indurita di cui è modellata questa generazione

perversa. Il semplice atto di riunirvi è sufficiente a

disperdere le forze di questi esseri insignificanti e vani.

La lotta e il conflitto s'addicono alle fiere. Fu per grazia di

Dio e con l'aiuto di parole convenienti e di encomiabili

align=left>azioni che la comunità bábí rinfoderò le spade. In forza di

buone parole, infatti, i giusti sono sempre riusciti a vincere la

palma sui prati dei cuori umani. Dite, o amati! Non dimenticate

l'avvedutezza. Volgete i cuori verso i consigli che la

79

Penna Più Eccelsa v'impartisce e badate che le vostre mani o

le vostre lingue non nuocciano ad alcuno fra gli uomini.

Riguardo la terra di Tá (Tihrán) abbiamo rivelato nel

Kitáb-i-Aqdas ciò che servirà da monito all'umanità. Gente

che perpetra nel mondo atti di oppressione ha usurpato i

diritti dei popoli e delle tribù della terra e sta ostinatamente

seguendo le proprie egoistiche inclinazioni. Il tiranno1 della

terra di Yá (Yazd) commise ciò che ha fatto sparger lagrime

di sangue alle Superne Schiene.

O tu che hai libato il vino della Mia parola e fissato lo

sguardo sull'orizzonte della Mia Rivelazione! E’ ben strano

che il popolo di Persia, il quale non aveva pari nelle scienze

e nelle arti, sia precipitato all'infimo livello di degradazione

fra le tribù del mondo. O genti! In questo benedetto e glorioso

Giorno, non privatevi delle liberali effusioni di favore

che il Signor dalle abbondanti grazie vi ha elargito. In questo

Giorno le nuvole della misericordia divina stanno riversando

diluvi di saggezza e di loquela. Prosperi chi giudica

equamente la Sua Causa e mal incolga agli ingiusti.

In questo giorno, ogni uomo illuminato è pronto ad

ammettere che i consigli rivelati dalla Penna di questo Vilipeso

costituiscono il supremo potere animatore per il progresso

del mondo e l'elevazione dei suoi popoli. Levatevi, o

genti, e mediante la possanza di Dio, decidetevi a vincere voi

stessi, sì che la terra intera si liberi e purifichi dalla schiavitù

degli dèi delle sue vane fantasie - dèi che hanno inflitto tante

perdite ai loro sciagurati adoratori, della cui miseria sono

responsabili. Questi idoli formano l'ostacolo che contrasta

align=left>l'uomo nei suoi sforzi per progredire sul sentiero della

perfezione. Nutriamo speranza che la Mano del potere divino

presti assistenza all'umanità e la liberi dal suo stato di penoso

avvilimento.

1 Il principe Mahmud Mirzá, il Jalálu’d-Dawlih, Governatore di Yazd,

Persia

80

In una delle Tavole sono state rivelate queste parole: O

genti di Dio! Non affaccendatevi con le cose vostre, ma fissate

i vostri pensieri su quel che può riabilitare le sorti dell'umanità

e santificare i cuori e le anime degli uomini. Ciò

può meglio conseguirsi per mezzo di azioni pure e sante, di

una vita virtuosa e di una buona condotta. Atti valorosi

assicureranno il trionfo di questa Causa e un carattere puro

ne rafforzerà il potere. Agite secondo giustizia, o genti di

Babà! Questo è, invero, il comandamento che vi ha dato

questo Vilipeso e la più scelta primizia della Sua incoercibile

Volontà per ciascuno di voi.

O amici! V'incombe di corroborare e ravvivare le vostre

anime con gli amabili favori che si riversano su voi in questa

Divina Primavera risvegliatrice d'anime. L'Astro della Sua

grande gloria ha raggiato su di voi il suo fulgore e vi ricoprono

le nubi della Sua grazia illimitata. Alta è la ricompensa

di colui che non si è privato di questo grande benefizio

e ha riconosciuto la beltà del Benamato in questa Sua nuova

veste. State in guardia, poiché il Maligno è in agguato,

pronto a ghermirvi. Proteggetevi contro i suoi malvagi

espedienti e, guidati dalla luce del nome di Dio Onniveggente,

fuggite dalle tenebre che vi circondano. Che la vostra

visione sia universale e non limitata a voi stessi. Il Maligno

è colui che vi impedisce di elevarvi e intralcia il progresso

spirituale dei figli degli uomini .

In questo Giorno è doveroso che tutti si dedichino a ciò

che favorisce gli interessi e innalza il rango di tutte le

nazioni e dei governi giusti. Per opera di ogni versetto rivelato

dalla Penna dell'Altissimo, le porte dell'amore e dell'unità

sono state spalancate innanzi agli uomini. Abbiamo già

dichiarato tempo addietro - e la Nostra Parola è verità: «

Associatevi con i seguaci di tutte le religioni in ispirito di

amicizia e di cameratismo ». Tutto ciò che ha portato i figli

degli uomini a sfuggirsi ed è stato ragione di discordia e

divisione fra loro è stato annullato ed abolito per opera della

81

rivelazione di queste parole. Al fine di nobilitare il mondo

dell'essere e di elevare le menti e le anime degli uomini, dal

cielo della Volontà di Dio è stato inviato questo istrumento

che è il più efficace per l'educazione della razza umana.

Tramite questa potentissima Rivelazione l'essenza più pura e

l'espressione più perfetta di tutto ciò che hanno detto o scritto

i popoli più antichi sono discese dal cielo della Volontà

dell'Onnimperante, Sempiterno Iddio. In antico, è stato

rivelato: « L'amor di patria è parte della Fede di Dio ». Ma

nel giorno della Sua Manifestazione la Lingua della Grandezza

ha proclamato: « Non ci si vanti di amare il proprio

paese, bensì di amare il mondo ». Col potere che si sprigiona

da queste parole eccelse, Egli ha dato nuovo impulso e orientamento

ai cuori umani, cancellando dal sacro Libro di Dio

ogni traccia di restrizione e limitazione.

Questo Vilipeso ha proibito alle genti di Dio di impegnarsi

in polemiche e conflitti esortandole ad agire rettamente e

ad avere buon carattere. In questo giorno gli eserciti che

possono condurre la Causa alla vittoria sono quelli del virtuoso

comportamento e del carattere santificato. Beato chi vi

si attiene strettamente e mal incolga a chi se ne discosta.

O genti di Dio! V'esorto ad attenervi, alla cortesia perché

essa è la più grande di tutte le virtù. Fortunato chi è

illuminato dalla luce della cortesia e ammantato nella veste

della rettitudine. Chi di essa è permeato ha in verità raggiunto

un sublime stadio. Si spera che questo Vilipeso e tutti

gli altri possano acquisirla, aggrapparsi ad essa, usarla e su

essa fissare lo sguardo. E’ un comando perentorio sgorgato

dalla Penna del Più Grande Nome.

Questo è il giorno in cui ogni uomo deve palesare le

gemme di costanza nascoste nella miniera del suo intimo essere.

O genti di giustizia! Brillate come la luce e splendete

come il fuoco che divampò dal Roveto Ardente. Senza dubbio,

lo splendore del fuoco del vostro amore fonderà e unificherà

i popoli e le tribù della terra in lotta, mentre la

82

violenza della fiamma dell'inimicizia e dell'odio non può

ingenerare altro che guerra e rovina. Imploriamo Dio che

difenda le Sue creature dai malvagi disegni dei Suoi nemici.

Egli ha, invero, potere su tutte le cose.

Ogni lode all'unico vero Dio - esaltata Ne sia la gloria -

Che, con la Penna dell'Altissimo, ha disserrato le porte dei

cuori umani. Ogni versetto rivelato da questa Penna è una

porta luminosa e risplendente dischiusa sulle glorie di una

vita santa e pia e di azioni pure e immacolate. Gli appelli e il

messaggio che abbiamo lanciati non sono stati destinati a

raggiungere o a beneficare una nazione o un popolo soltanto.

L'umanità intera deve attenersi con fermezza a tutto ciò che

le è stato concesso e rivelato. Allora, e soltanto allora,

raggiungerà la vera libertà. La terra è tutta illuminata dalla

gloria splendente della Rivelazione di Dio. Nell'anno

sessanta Colui Che preannunciò la luce della Divina Guida

- possa tutta la creazione esserGli offerta in sacrificio -. Si

align=left>levò ad annunziare una nuova rivelazione dello Spirito

Divino, e vent'anni più tardi fu seguito da Colui per la Cui

venuta il mondo è stato fatto beneficiario di questa gloria

promessa, di questo meraviglioso favore. Vedi come alla

maggioranza degli uomini sia stata conferita la capacità di

align=left>ascoltare l'eccelso Verbo di Dio - Verbo dal quale dipende

l'unione e la resurrezione spirituale di tutti gli uomini.

Rinchiusi nella Prigione di 'Akká, rivelammo nel Libro

Cremisi ciò che conduce al miglioramento dell'umanità e alla

riedificazione del mondo. Le parole ivi enunciate dalla

align=left>Penna del Signore del creato includono le seguenti che

rappresentano i principi fondamentali per l'amministrazione

degli umani affari:

Primo: incombe ai ministri della Casa di Giustizia di

promuovere la Pace Minore così che i popoli della terra

siano sollevati dall'onere di spese esorbitanti. E’ cosa

imperativa e assolutamente necessaria, poiché ostilità e

conflitti sono alla radice di afflizioni e di calamità.

83

Secondo: Le lingue devono essere ridotte a un solo comune

idioma da insegnare in tutte le scuole del mondo.

Terzo: E’ doveroso che l'uomo si attenga strettamente a

ciò che favorisca la fratellanza, la gentilezza e l'unità.

Quarto: Tutti, uomini e donne, devono affidare a una

persona di fiducia parte di ciò che guadagnano con il commercio,

l'agricoltura o altra occupazione, perché sia spesa

allo scopo di educare e istruire i fanciulli, tenendone informati

i Fiduciari della Casa di Giustizia.

Quinto: Si deve curare in modo particolare l'agricoltura.

Essa è stata menzionata al quinto posto, ma senza dubbio

precede gli altri punti. All'estero l'agricoltura è molto

sviluppata, mentre in Persia è stata finora gravemente trascurata.

Si spera che Sua Maestà lo Scià - lo assista Iddio

con la Sua grazia - rivolga la sua attenzione a questo problema

vitale e importante.

Se gli uomini osservassero rigorosamente ciò che la Penna

dell'Altissimo ha rivelato nel Libro Cremisi, potrebbero

align=left>permettersi di fare a meno di tutti i regolamenti in uso nel

mondo. Certe esortazioni sono ripetutamente fluite dalla

Penna dell'Altissimo, sì che per avventura le manifestazioni

della forza e gli orienti della potenza possano, un giorno,

metterle in atto. In verità se si trovassero ricercatori sinceri,

in forza del Suo amore, tutte le emanazioni del penetrante e

irresistibile Volere di Dio sarebbero rivelate. Ma dove sono i

ricercatori zelanti e le menti indagatrici? Dove sono finiti gli

uomini equi e imparziali? Non passa giorno senza che

divampi il fuoco di un altro sopruso o che sia sguainata la

spada di una nuova aggressione. Benevolo Iddio! In Persia i

grandi e i nobili si fanno vanto di atti così selvaggi che si

sbalordisce a sentirli raccontare.

Notte e dì questo Vilipeso rende grazie e lode al Signore

degli uomini, perché è evidente che le parole di esortazione e

di consiglio che pronunziammo hanno sortito l'effetto desiderato

e che questa gente ha mostrato un carattere e una

84

condotta graditi ai Nostri occhi. Lo affermiamo in virtù del

fatto che ha veramente consolato gli occhi del mondo, e cioè

che gli amici abbiano interceduto presso le alte autorità in

favore dei loro nemici. Invero le azioni giuste attestano la

verità delle parole. Nutriamo speranza che uomini devoti rischiarino

il mondo con la fulgida luce del loro

comportamento e supplichiamo l'Onnipotente - glorificato ed

esaltato Egli sia - di concedere che in questo Giorno tutti

rimangano incrollabili nel Suo amore e irremovibili nella

Sua Causa. In verità, Egli è il Protettore di coloro che Gli

sono completamente devoti e osservano i Suoi precetti.

O gente di Dio! Infiniti sono i reami che la Nostra Penna

Gloriosa ha rivelato e innumerevoli gli occhi ai quali ha dato

vero lume. Ma in Persia i più ancora sono privi del beneficio

di consigli vantaggiosi e difettano gravemente nel campo

delle scienze e delle arti utili. Queste sublimi parole furono

rivelate dal Calamo Glorioso in onore di uno dei fedeli, sì

che per avventura i traviati potessero abbracciare la Verità e

apprendere le sottigliezze della Legge di Dio.

Verso quattro cose miscredenti e infedeli hanno rivolto la

mente: primo, versar sangue; secondo, bruciare i libri; terzo,

discriminare i seguaci di altre religioni; quarto sterminare le

altre comunità e gli altri gruppi. Ma ora, mercé la grazia

corroborante e la potenza della Parola di Dio, queste quattro

barriere sono state abbattute, queste chiare ingiunzioni sono

state cancellate dalla Tavola e queste spietate disposizioni

trasformate in attributi spirituali. Eccelso è il Suo intento,

glorificato il Suo potere, magnificato il Suo dominio!

Imploriamo ora Iddio - sia esaltata la Sua gloria - che Si

degni di ben guidare i seguaci della setta sciita e di purificarli

da comportamenti sconvenienti. Dalle labbra degli

adepti di questa setta escono incessantemente turpi

imprecazioni, mentre essi urlano la parola « Mal'ún »

(maledetto) - pronunziando la lettera ‘ayn con suono

gutturale - e questo è il loro piacere quotidiano.

85

O Dio mio Dio! Tu odi il lamento di Colui Che è la Tua

luce (Bahá), e notte e dì ascolti i Suoi gemiti e sai che nulla

Egli per Sé desidera, ma cerca di santificare le anime dei

Tuoi servi e di liberarli dal fuoco che sempre li incalza. O

Signore! Le mani dei Tuoi servi favoriti sono protese verso il

cielo del Tuo favore e quelle dei Tuoi sinceri amanti sono

levate verso le sublimi vette della Tua generosità. Non

deluderli, Ti scongiuro, in quello che cercano dall'oceano del

Tuo favore e dal cielo della Tua grazia e dall'astro della Tua

munificenza. Aiutali o Signore, ad acquisire virtù che

esaltino il loro stadio fra i popoli del mondo. In verità, Tu sei

il Forte, il Potente, il Generosissimo.

O genti di Dio! Tendete l'orecchio a ciò che, se ne farete

conto, assicurerà la libertà, il benessere, la tranquillità, l'edificazione

e il miglioramento di tutti gli uomini. Certe leggi e

principi sono necessari e indispensabili per la Persia; ma si

conviene che queste misure siano adottate in conformità con

le ponderate opinioni di Sua Maestà - lo assista Iddio con la

Sua grazia - e dei dotti teologi e dei più alti governanti. Essi

dovranno fissare un luogo, debitamente approvato, dove

incontrarsi; qui devono aggrapparsi alla corda della

consultazione e adottare e applicare ciò che conduca alla

sicurezza, alla prosperità, alla ricchezza e alla tranquillità del

popolo. Perché se adottassero misure diverse, ne

deriverebbero solo caos e confusione.

Secondo le leggi fondamentali che abbiamo tempo addietro

rivelato nel Kitáb-i-Aqdas e in altre Tavole, tutti gli affari

sono affidati alle cure di sovrani e presidenti giusti e dei

Fiduciari della Casa di Giustizia. Se mediterà su quanto abbiamo

enunciato, ogni uomo equo e sagace vedrà prontamente

con gli occhi interiori ed esteriori, le vive luci dell'astro

della giustizia che ne promanano.

Il sistema di governo che il popolo britannico ha adottato

a Londra pare buono, perché è adorno della luce sia della

corona sia della consultazione del popolo.

86

Nel formulare i principi e le leggi, una parte è stata dedicata

alle penalità, efficace strumento per la sicurezza e la

protezione degli uomini. Ma il timore della punizione impedisce

alle persone di commettere atti vili e spregevoli solo

esteriormente, mentre ciò che protegge e frena l'uomo tanto

esteriormente quanto interiormente è stato e ancora è il timor

di Dio. Esso è il vero protettore e custode spirituale

dell'uomo, cui incombe di aggrapparsi a ciò che conduce all'apparizione

di questo supremo favore. Fortunato chi porge

ascolto a tutto quello che il Mio Calamo Glorioso ha proclamato

e osserva ciò che gli ingiunge l'Ordinatore, l'Antico dei

Giorni.

Volgete i cuori, o genti di Dio, ai consigli del vostro vero

e incomparabile Amico. Il Verbo di Dio può paragonarsi a

un alberello, le cui radici sono state piantate nei cuori umani.

Avete l'obbligo di proteggerne lo sviluppo con le vive acque

della saggezza, con le parole pure e sante, cosicché le sue

radici attecchiscano e i suoi rami si protendano alti nei cieli

ed oltre.

O voi che dimorate sulla terra! I tratti distintivi dell'eccellenza

di questa Rivelazione Suprema consistono nell'aver

Noi, da un canto, cancellato dalle pagine del Sacro Libro di

Dio tutto ciò che è stato ragione di discordia, malvagità e

cattiveria fra i figli degli uomini e, dall'altro, decretato i

requisiti essenziali della concordia, della comprensione e

dell'unità completa ed eterna. Felici coloro che osservano i

Miei statuti!

Abbiamo ripetutamente ammonito i Nostri amati di evitare,

anzi di fuggire qualsiasi cosa in cui si avverta sentore di

malizia. Il mondo è in grande scompiglio e le menti dei suoi

abitanti in istato di completa confusione. Supplichiamo

l'Onnipotente che Si degni di illuminarli con la gloria della

Sua Giustizia e che permetta loro di scoprire ciò che gioverà

loro in ogni occasione e circostanza. Egli è, invero, Colui

Che tutto possiede, l'Altissimo.

87

In passato abbiamo proferito queste sublimi parole: Coloro

che rendono omaggio a questo Vilipeso siano nube

rorida di pioggia in momenti di carità e benevolenza e vampa

di fuoco nel frenare la propria natura ignobile e vogliosa.

Benevolo Iddio! Di recente è accaduto un fatto che ha

prodotto grande meraviglia. Si dice che una persona 1 si sia

recata presso la sede del trono imperiale in Persia e sia riuscita

a entrare nelle grazie di alcuni nobili con il suo comportamento

cattivante. Pietoso davvero, deplorevole! Ci si

chiede stupiti perché mai coloro che sono stati i simboli della

più grande gloria si siano ora lasciati cadere in questo infinito

obbrobrio. Che ne è dei loro alti propositi? Dov'è finito

il loro senso dell'onore e della dignità? A lungo il sole della

gloria e della saggezza ha brillato sull'orizzonte della Persia,

ma oggi tanto è declinato che certi dignitari si fanno trastullare

come balocchi nelle mani degli stolti. La suddetta persona

ha scritto di questa gente sulla stampa egiziana e sull'Enciclopedia

di Beirut cose tali da stupire i bene informati e

i dotti. Si trasferì poi a Parigi dove pubblicò un giornale

intitolato 'Urvatu'l-Vuthqá [la Salda Impugnatura] mandandone

copie in tutto il mondo. Ne inviò una anche nella Prigione

di 'Akká e, così facendo, intendeva mostrare affetto e

fare ammenda per le trascorse azioni. In breve, questo Vilipeso

ha taciuto per riguardo verso di lui. Supplichiamo Dio,

l'Unico Vero, di proteggerlo e di effondere su di lui la luce

della giustizia e dell'equità. Incombe ch'egli dica:

O Dio mio Dio! Mi vedi innanzi alla porta del Tuo perdono

e della Tua benevolenza, fissare lo sguardo sull 'orizzonte

dei Tuoi munifici favori e delle Tue molteplici benedizioni.

O Signore di tutta l'umanità, Ti supplico per i Tuoi

soavi accenti e per la squillante voce della Tua Penna d'aiutare

graziosamente i Tuoi servi, come s'addice ai Tuoi giorni

e si confà alla gloria della Tua manifestazione e maestà. In

1 Jamalu’d-Dín-i-Afghání. ( Vedi Dio passa nel mondo, pp. 306 e 327 ).

88

verità, il potere Tu hai di fare tutto quello che vuoi. Tutti

coloro che dimorano nei cieli e sulla terra attestano la Tua

forza e la Tua potenza, la Tua gloria e la Tua munificenza.

Lode a Te, o Signore dei mondi e Benamato del cuore d'ogni

uomo perspicace.

Vedi, o mio Dio, l'essenza della povertà cercare l'oceano

della Tua opulenza e la sostanza dell'iniquità anelare alle

acque del Tuo perdono e della Tua tenera misericordia.

Dispensa, o mio Dio, ciò che si conviene alla Tua grande

align=left>gloria e s'addice alla sublimità della Tua grazia sconfinata. In

verità, Tu sei il Munificentissimo, il Signore dalle

abbondanti grazie, l'Ordinatore, l'Onnisciente. Non v'è altro

Dio che Te, il Forte, Colui Che tutto soggiòga, l'Onnipotente.

O popolo di Dio! In questi giorni tutti devono fissare gli

occhi sull'orizzonte di queste parole benedette: « Da solo e

senza aiuto Egli fa tutto quel che Gli aggrada ». Chi perviene

a questo stadio è, in verità, pervenuto alla luce dell'essenziale

unità di Dio e ne è illuminato, mentre nel Libro di Dio tutti

gli altri sono annoverati tra i seguaci di oziose fantasie e

vane illusioni. Tendete l'orecchio alla Voce di questo

Vilipeso e proteggete l'integrità del vostro stadio. E’ estremamente

necessario e urgente che tutti si attengano a questo

consiglio.

Questo Vilipeso ha sempre proclamato, senza veli e occultamenti,

al cospetto di tutti i popoli del mondo, ciò che

servirà da chiave onde aprire le porte delle scienze, delle arti,

del sapere, del benessere, della prosperità e della ricchezza.

Non sono riusciti i torti inflitti dagli oppressori a far tacere la

squillante voce del Calamo Più Eccelso, né han potuto i

dubbi dei perversi e dei sediziosi impedirGli di rivelare la

Parola Più Sublime. Supplico ardentemente Iddio di proteggere

e purificare le genti di Bahá dalle futili ubbie e dal corrotto

immaginare dei seguaci delle antiche Fedi.

O genti di Dio! Agli occhi di Colui Che è il Desìo del

mondo, gli onesti uomini di cultura che, temperanti e scevri

89

da impulsi di una natura ignobile e bramosa, si dedicano alla

guida degli altri, sono stelle nel firmamento della vera

scienza: è necessario che siano trattati con deferenza. In

verità essi sono fonti di acque dolcemente scorrenti, stelle

luminose e scintillanti, frutti dell'Albero benedetto, esponenti

del potere celestiale e oceani di paradisiaca saggezza: felice

chi li segue. In verità un'anima siffatta è annoverata nel

Libro di Dio, Signore del trono possente, tra coloro che

avranno beatitudine.

La gloria che proviene da Dio, Signore del Trono Superno

e del basso mondo si posi su voi, o genti di Bahá, compagni

dell'Arca Cremisi, e su coloro che hanno teso l'orecchio alle

vostre dolci voci e osservato ciò che è loro ingiunto in questa

possente e meravigliosa Tavola.

90

91

8

ISHRÁQÁT

( Splendori )

align=left>92

93

Questa è l'Epistola di Dio, l'Aiuto nel Pericolo,

l'Esistente da Sé

Egli è Dio, esaltato sia, Signore della saggezza e

della loquela.

Lode a Dio, incomparabile per maestà, forza e bellezza,

impareggiabile per gloria, possanza e grandezza;

troppo eccelso Egli è, perché immaginazione

d'uomo possa comprenderLo o Gli possa

essere dato pari o eguale. Egli ha chiaramente esposto la Sua

retta Via in parole e detti di altissima eloquenza. In verità, è

align=left>Colui Che tutto possiede, il Più Eccelso. Allorché Si prefisse

di chiamare all'esistenza la nuova creazione, inviò dall'orizzonte

del Suo Volere il Punto Luminoso e Palese; esso

trapassò tutti i segni e si manifestò in tutte le forme, finché

raggiunse lo zenit, secondo il decreto di Dio, Signore di tutti

gli uomini.

Il Punto è il foco del circolo dei Nomi e segna il culmine

delle Manifestazioni delle Lettere nel mondo del creato. Per

mezzo suo sono apparse tracce del Mistero impenetrabile,

del Simbolo ornato, Colui Che è rivelato nel Più Grande Nome

- Nome annotato nella luminosa Tavola e inscritto sulla

santa, benedetta, nivea Pergamena. Poi, unitosi alla seconda

Lettera 1 che appare all'inizio del Mathání,2 il Punto

1 Cioè la “ B “, seconda lettera dell’alfabeto.

2 Vedi p. 94, nota 1.

94

attraversò i cieli dell'esposizione e della favella, indi l'eterna

luce di Dio irradiò il suo fulgore, divampò nell'intimo cuore

del firmamento della testimonianza e generò due Astri. Sia

glorificato il Misericorde, al Quale non si può fare allusione,

Che nessuna espressione può definire, nessuna affermazione

rivelare, nessun segno descrivere. In verità Egli è

l'Ordinatore, il Munificentissimo, e al principio e alla fine.

Ed Egli concesse loro patroni e difensori di fra gli eserciti

della forza e del potere. In verità, Egli è l'Aiuto nel Pericolo,

il Possente, l'Illimitato.

Il preambolo di questa Epistola vien rivelato due volte,

proprio come il Mathání 1

Lode a Dio Che ha manifestato il Punto, ne ha dispiegato

la conoscenza di tutte le cose, passate e future - Punto che

ha prescelto quale Araldo del Suo Nome e Precursore della

Sua grande Rivelazione che ha fatto tremare le membra di

tutta l'umanità e splendere il fulgore della Sua luce

all'orizzonte del mondo: In verità, esso è il Punto che Dio ha

disposto essere oceano di luce per i sinceri fra i Suoi servi e

vampa di fuoco per i ribelli tra le Sue creature e gli empi tra i

Suoi popoli coloro che barattarono il dono di Dio con la

miscredenza e il cibo celeste con l'ipocrisia e menarono i

loro gregari in turpe dimora. Costoro sono le genti che, il

giorno in cui l'Essere immortale salì al Trono e il Banditore

levò la Voce dal rifugio della sicurezza e della pace nella

santa Valle, hanno manifestato sedizione in tutto il mondo e

violato il Suo Patto.

O seguaci del Bayán! Temete il Misericordiosissimo.

1 Il capitolo aprente del Corano, che s’inizia con la lettera ‘ B ‘:

align=left>Bismi’lláhi’r-Rahmáni’r-Rahím ( Nel nome di Dio, il Clemente, il

Misericordioso ). Questo capitolo del Corano fu rivelato due volte, una

alla Mecca e una a Medina.

95

Ecco Colui Che è stato glorificato da Muhammad, l'Apostolo

di Dio; e prima di Lui dallo Spirito1 e ancor prima da Colui

Che conversò con Dio.2 Ecco il Punto del Bayán che innanzi

al Trono a gran voce grida: « Per la giustizia di Dio, siete

stati creati per glorificare questo Sommo Annunzio, questa

Perfetta Via, celata nelle anime dei Profeti, custodita nei

cuori degli eletti di Dio e scritta dal Calamo glorioso del tuo

Signore, il Possessore dei Nomi ».

Dì: Monte nella vostra rabbia, o malevoli! In verità è

apparso Colui alla Cui scienza nulla sfugge. E’ giunto Colui

Che ha fatto fiorire ghirlande di sorrisi sul sembiante del

divino sapere. Per mezzo Suo è abbellito il regno della favella,

ogni anima ricettiva ha drizzato il volto verso il Signore

delle Rivelazioni, ogni sconfitto si è rialzato e ogni

pigro indolente s'è slanciato per raggiungere il Sinai della

certezza. Questo è il Giorno che Dio ha disposto essere benedizione

per i giusti, retribuzione per i reprobi, grazia per i

fedeli e furia della Sua collera per i ribelli e gl'infedeli. In

verità, Egli è stato manifestato e da Dio investito

d'invincibile sovranità: ha rivelato cose con cui nulla sulla

terra e nei cieli può esser confrontato.

Temete il Misericordiosissimo, o genti del Bayán, e non

commettete ciò che hanno commesso i seguaci del Corano -

coloro che notte e dì protestarono di credere nella Fede di

Dio, ma, apparso che fu il Signore di tutti gli uomini, si

scostarono da Lui e Gli pronunziarono contro sentenza sì

crudele che, il Dì del Ritorno, il Libro Primigenio compianse

amaramente la Sua sorte. Rammentate le loro parole e le loro

opere, i loro stadi e meriti e le cose che produssero quando

Colui Che conversò sul Sinai sciolse la lingua, quando

risuonò uno squillo di Tromba, per cui tutti coloro che erano

nei cieli e sulla terra caddero in deliquio fuorché coloro che

1 Gesù.

2 Mosè.

96

sono annoverati tra le lettere dell'affermazione: indi meditate.

O genti del Bayán! Abbandonate le vostre oziose fantasie

e vane illusioni, guardate poi con occhio d'equità all'Oriente

della Sua Rivelazione e considerate le cose che ha

manifestato, le parole che ha divinamente rivelato e le sofferenze

che L'hanno afflitto per mano dei nemici. Egli è Colui

Che ha accettato patimenti d'ogni sorta per proclamare la Sua

Causa ed esaltare la Sua Parola. Per amore della Causa di

Dio, Fattore dei cieli, una volta fu imprigionato nella terra di

Tá (Tihrán), un'altra nella terra di Mím (Mázindarán), poi

ancora nella prima. Nel Suo amore per la Causa di Dio,

l'Onnipotente, il Munificentissimo, fu costretto a ceppi e

catene.

O genti del Bayán! Avete dimenticato le esortazioni che

la Mia Penna ha rivelato e la Mia lingua proferito? Avete

barattato la Mia certezza con le vostre oziose fantasie, e la

Mia Via con le vostre egoistiche brame? Avete gettato via i

precetti di Dio e il Suo ricordo e dimenticato le Sue leggi e

ordinanze? Temete Dio, e abbandonate le vane illusioni ai

loro ideatori, e lasciate le superstizioni ai loro inventori, e i

malintesi ai loro fautori. Avanzate adunque con volti radiosi

e cuori immacolati verso l'orizzonte sul quale, per ordine di

Dio, Signore delle Rivelazioni, l'Astro della Certezza fulgido

risplende.

Lode a Dio Che ha fatto della Suprema Infallibilità lo

scudo per il tempio della Sua Causa nel reame del creato e

non ha assegnato ad alcuno una porzione di questo eccelso e

sublime stadio, veste che le dita del potere trascendente hanno

intessuto per il Suo augusto Essere. Non s'attaglia a nessuno

fuorché a Colui Che è assiso sul possente trono di « Ei

fa quel che Gli aggrada ». Chi accetta e riconosce ciò che il

Calamo Glorioso ora scrive è in verità annoverato nel Libro

di Dio, Signore del principio e della fine, tra gli esponenti

dell'unità divina, coloro che sostengono il concetto dell'uni97

cità di Dio.

Quando il rivo delle parole raggiunse questo stadio, si

sparsero i dolci aromi della vera conoscenza e l'astro dell'unità

divina rifulse all'orizzonte della Sua parola santa. Benedetto

colui che il Suo Appello ha innalzato al fastigio della

gloria, che s'è avvicinato all'ultima meta, e ha riconosciuto,

mercé la squillante voce della Mia Gloriosa Penna, ciò che il

Signore di questo mondo e dell'altro volle. Chi non beve il

vino scelto che abbiamo dissuggellato in forza del Nostro

Nome, Colui Che tutto soggioga, non potrà scorgere gli

splendori della luce dell'unità divina o comprendere lo scopo

essenziale delle Scritture di Dio, Signore del cielo e della

terra, Reggitore sovrano di questo mondo e del mondo avvenire.

Nel Libro di Dio, l'Onnisciente, Colui Che di tutto ha

contezza, un tal uomo sarà annoverato tra gl'infedeli.

O tu onorato indagatore!1Attestiamo che, durante i giorni

in cui alla Penna fu impedito il movimento e la lingua esitò

a dare una spiegazione del meraviglioso segno, la Suprema

Infallibilità, ti sei sempre attenuto a una dicevole pazienza.

Hai chiesto a questo Vilipeso di togliertene i veli e gli involucri,

di delucidartene il mistero e il carattere, lo stato e la

posizione, l'eccellenza, la sublimità e l'augusto rango. Per la

align=left>vita di Dio! Se svelassimo le perle di testimonianza

racchiuse nelle conchiglie dell'oceano del sapere e della

certezza o facessimo emergere dalle loro magioni le bellezze

del mistero divino nascoste nelle aule della parola nel

Paradiso della vera comprensione, allora in ogni dove tra i

capi delle religioni si scatenerebbero violenti tumulti e

vedresti gli uomini di Dio azzannati da quei lupi che hanno

negato Dio e al principio e alla fine. Perciò a lungo

frenammo la Penna, secondo la divina saggezza e per

1 size=2>Questa Tavola fu indirizzata a Jalíl-i-Khu’í, uno dei primi credenti del

Adhirbáyján, Persia. Dopo l’Ascensione di Bahá’u’lláh egli violò il

Patto.

98

proteggere i fedeli da coloro che hanno barattato le

benedizioni del cielo con la miscredenza e che per la loro

gente hanno prescelto dimore di perdizione.1

O ricercatore dalla vista acuta! Giuro per Colui Che attrasse

le Angeliche Schiere in forza della Sua Parola sublime!

In verità, gli uccelli dimoranti entro i domini del Mio

Regno e le colombe alberganti nel roseto della Mia saggezza

innalzano melodie e gorgheggi imperscrutabili a tutti fuorché

a Dio, Signore dei regni della terra e del cielo; e se queste

melodie fossero rivelate, sia pur in misura inferiore ad una

cruna d'ago, gli oppressori spargerebbero calunnie quali nessuna

delle precedenti generazioni ha mai sparso e commetterebbero

atti che nessuno nelle ere e nei secoli passati ha mai

commesso. Hanno respinto il favore e le prove di Dio e ripudiato

le Sue testimonianze e segni. Si sono traviati e hanno

traviato gli altri, ma non comprendono. Adorano vane illusioni,

ma non lo sanno. Si sono presi per signori oziose fantasie

e hanno negletto Dio, ma non capiscono. Hanno abbandonato

il sommo Oceano, per slanciarsi verso una pozza

d'acqua, e non intendono. Seguon le proprie vuote chimere e

si scostano da Dio, l'Aiuto nel Pericolo, l'Esistente da Sé.

Dì, per la giustizia di Dio! Il Misericordiosissimo è giunto

investito di potere e sovranità. Per la Sua potenza han tremato

le fondamenta delle religioni e l'Usignolo della Favella

ha gorgheggiato la sua melodia sui più alti rami della vera

comprensione. In verità, Colui Che era ascoso nella conoscenza

di Dio e Che è menzionato nelle Sacre Scritture è apparso.

Dì, questo è il Giorno in cui Colui Che parlò sul Sinai

è salito sul trono della Rivelazione e i popoli sono rimasti

innanzi al Signore dei mondi. Questo è il Giorno in cui la

terra ha annunziato le sue novelle e messo a nudo i suoi

tesori; in cui gli oceani hanno deposto le loro perle e il

Divino Albero di Loto ha dato i suoi frutti; in cui il Sole ha

1 Cf. Corano, 14 : 33.

99

irradiato il suo fulgore e le Lune hanno riverberato la loro

luce e i Cieli mostrato le loro stelle e l'Ora i suoi segni e la

align=left>Resurrezione la sua terribile maestà; in cui le penne hanno riversato

le loro effusioni e gli spiriti messo a nudo i loro

arcani. Beato l'uomo che Lo riconosce e perviene al Suo cospetto

e mal incolga ai traviati e ai negatori. imploro Dio di

aiutare i Suoi servi a ritornare a Lui. In verità, Egli è il

Perdonatore, l'Indulgente, il Misericorde.

O tu che hai drizzato il volto verso il Celeste Reame e

bevuto dalla mano della liberalità il Mio vino sigillato! Sappi

che il termine « Infallibilità » ha numerosi significati e diversi

stadi. In un senso si addice a Colui Che Dio ha fatto

immune da errore; si addice anche a ogni anima che Dio ha

protetto da peccato, colpa, ribellione, empietà, miscredenza e

simili. Ma la Suprema Infallibilità è limitata a Colui il Cui

stadio è infinitamente eccelso al di sopra di ordinanze o proibizioni

e santificato da errori e omissioni. In verità Egli è

luce cui non segue tenebra e Verità intatta dall'errore. Se Egli

dichiarasse essere l'acqua vino o il cielo terra oppure la luce

fuoco, direbbe il vero e non si potrebbe dubitarne; e nessuno

avrebbe il diritto di discuterNe l'autorità o di dire perché o

come mai. Chi fa obiezioni è annoverato tra i ribelli nel

Libro di Dio, Signore dei mondi. « A Lui non si chiede conto

di quello che fa, mentre a tutti gli altri sarà chiesto conto ».1

Egli è disceso dal cielo invisibile, portando il vessillo «

Egli fa quel che vuole » e scortato dagli eserciti del potere e

dell'autorità, mentre all'infuori di Lui tutti sono tenuti ad

osservare rigorosamente qualunque legge e ordinanza sia

stata loro ingiunta e chi se ne discostasse, sia pur nella

misura d'un capello, sarebbe vanificato il suo operare.

Considera e rammenta il tempo in cui apparve Muhammad.

Egli disse, e la Sua parola è verità: « E gli uomini

1 Cf. Corano, 21 : 23.

100

debbono a Dio il pellegrinaggio alla Casa ».1 E così Gli son

dovuti la preghiera quotidiana, il digiuno e le leggi risplendenti

all'orizzonte del Libro di Dio, Signore del mondo e

Vero Educatore dei popoli e delle tribù della terra. Incombe

a tutti di obbedirLo in tutto ciò che Iddio ha disposto, e chi

Lo nega non ha creduto in Dio, nei Suoi versetti, nei Suoi

Messaggeri e nei Suoi Libri. Se Egli dichiarasse essere errore

il giusto e la negazione fede, direbbe il vero secondo l'ordine

di Dio. E’ questo uno stadio in cui né esistono né sono sia

pure menzionati peccati o colpe. Pensa al benedetto, ispirato

versetto in cui si intima a tutti il pellegrinaggio alla Casa. Era

dovere di coloro che erano investiti di autorità dopo di Lui 2

osservare tutto ciò che era stato prescritto nel Libro. Nessuno

ha il diritto di deviare dalle leggi e dalle ordinanze di Dio;

chi devia è annoverato fra i peccatori nel Libro di Dio,

Signore del Trono Possente.

O tu che hai fissato lo sguardo sull'Oriente della Causa di

Dio! Sappi per certo che la Volontà di Dio non è limitata dai

criteri della gente e che Dio non calca le loro vie. Incombe

invece a tutti di attenersi strettamente alla retta Via. Se Egli

dicesse essere sinistra la destra e il sud nord, direbbe il vero

e non si potrebbe dubitarne. In verità, Egli è da lodare nelle

Sue azioni e obbedire nei Suoi decreti; non ha compagni nel

Suo giudizio né ausiliari nella Sua sovranità; fa tutto ciò che

vuole e ordina tutto quel che Gli aggrada. Sappi altresì che,

eccetto Lui, tutti sono stati creati in forza di una parola proveniente

dal Suo cospetto, ma non hanno in sé né moto né

quiete, se non per Suo comando e col Suo permesso.

O tu che alto veleggi nell'atmosfera dell'amore e dell'amicizia

e hai fissato lo sguardo sulla luce del sembiante del tuo

Signore, Sovrano del creato! Rendi grazie a Dio, perché ti ha

rivelato ciò che era nascosto e custodito nella Sua scienza

1 La Mecca; Corano, 3 : 97.

2 Muhammad.

101

così che nessuno venisse a sapere che nel Suo reame di suprema

infallibilità Egli non S'è preso né compagni né consiglieri.

In verità Egli è Oriente dei precetti e dei divini comandamenti,

Scaturigine di saggezza e di sapere, mentre all'infuori

di Lui tutti sono sudditi sotto il Suo governo ed Egli

è il supremo Reggitore, l'Ordinatore, l'Onnisciente, Colui

Che di tutto ha contezza.

In quanto a te, allorché sei estasiato dalle brezze salutari

dei versetti rivelati e trasportato dalla pura vivificatrice

acqua profferta dalla mano del favore del tuo Signore, Reggitore

sovrano del Di della Resurrezione, leva la voce e dì:

O mio Dio! O mio Dio! Ti rendo grazie perché mi hai

guidato verso di Te e condotto al Tuo orizzonte, mi hai chiaramente

indicato la Tua Via, rivelato la Tua testimonianza e

permesso di drizzare il volto verso Te, mentre molti dottori e

teologi fra i Tuoi servi assieme ai loro seguaci si sono, senza

il minimo segno o prova da parte Tua, da Te scostati. Te

benedetto, o Signore dei Nomi, e gloria a Te, o Creator dei

Cieli, perché mediante il potere del Tuo Nome, il Bastante a

Sé stesso, mi hai dato da bere il Tuo vino sigillato, mi hai

tratto presso di Te e permesso di ravvisare l'Oriente della

Tua parola, la Manifestazione dei Tuoi segni, la Scaturigine

delle Tue leggi e dei Tuoi comandamenti e la Fonte della

Tua saggezza e delle Tue elargizioni. Benedetta la terra

nobilitata dai Tuoi passi, ov’è insediato il trono della Tua

sovranità, e la fragranza della Tua veste aleggia. Per la Tua

gloria e maestà, per la Tua forza e possanza, mi è cara la

vista solo per mirar la Tua bellezza e l'udito per ascoltare il

Tuo appello e i Tuoi versetti.

O mio Dio! O mio Dio! Non precludere agli occhi ciò per

cui essi furono creati, né ai volti di drizzarsi verso il Tuo

orizzonte o di rendere omaggio ai portali della Tua maestà, o

di presentarsi al cospetto del Tuo trono, o di inchinarsi avanti

gli splendori dell'Astro del favor Tuo.

O Signore, sono colui che col cuore, l'anima, le membra,

102

la lingua interiore ed esteriore attesta la Tua unità e unicità e

rende testimonianza che Tu sei Dio, che non v'è altro Dio

all'infuori di Te. Traesti l'uomo all'esistenza perché Ti conoscesse

e servisse la Tua Causa, sì che il suo stadio potesse

essere innalzato sulla tua terra e la sua anima nobilitata in

virtù delle cose che hai rivelato nelle Tue Scritture, nei Tuoi

Libri e Tavole. Eppure appena Ti palesasti e rivelasti i Tuoi

segni, essi si discostarono da Te e Ti ripudiarono e respinsero

ciò che svelasti innanzi ai loro occhi mediante il potere

della Tua forza e della Tua possanza. Insorsero per recarTi

nocumento, per spegnere la Tua luce e soffocare la fiamma

che divampa nel Tuo Roveto Ardente. La loro iniquità si

fece tanto infame che tramarono per spargere il Tuo sangue e

violare il Tuo onore. E così agì colui 1 che avevi allevato

con la mano del Tuo tenero amore, protetto dalla malvagità

dei ribelli fra le Tue creature e degli ostinati fra i Tuoi servi,

al quale avevi assegnato il compito di trascrivere i Tuoi santi

versetti innanzi al Tuo trono.

Ahimè! Ahimè! le cose che operò egli nei Tuoi giorni!

fino a violare il Tuo Patto e il Tuo Testamento, a respingere i

Tuoi santi Scritti, rivoltarsi e perpetrare ciò che fece gemere

i cittadini del Tuo Regno. Ma aveva appena visto infrangersi

le sue speranze e sentito l'odore del completo fallimento,

quando, levata la voce, proferì ciò che fece trasecolare i Tuoi

eletti, che Ti son d'accanto, e gli ospiti del padiglione della

align=left>gloria.

Mi vedi, o mio Dio, spasimare pel dolore come un pesce

gettato nella polvere. Liberami, abbi misericordia di me, o

Tu il Cui aiuto tutti invocano, o Tu Che tieni in pugno le

redini del potere su donne e uomini tutti. Allorché rifletto sui

miei gravi falli ed enormi colpe, grande è la disperazione che

mi assale, e quando mi soffermo a meditare sull'oceano della

Tua liberalità e sul firmamento della Tua grazia e sull'astro

1 Mìrzá Yahyá.

103

della Tua tenera compassione, respiro il profumo della

speranza aleggiante a destra e a manca, a nord e a sud, come

se ogni cosa creata mi annunziasse la lieta novella che le

nubi del cielo della Tua misericordia riverseranno su me la

loro pioggia. Per la Tua possanza, o Tu Che sei il Sostegno

dei sinceri e il Desio di coloro che nei cieli sono a Te vicini!

I Tuoi infiniti favori e doni e le rivelazioni della Tua grazia e

del Tuo tenero amore mi hanno veramente imbaldanzito.

Come potrebbe, altrimenti, l'assoluta nullità magnificare il

Nome di Colui Che, con una sola parola, ha tratto il creato

all'esistenza e come potrebbe un'effimera creatura esaltare

Colui Che ha dimostrato che nessuna descrizione potrà mai

raffigurarLo e nessun elogio magnificarNe la gloria?

Dall'eternità Egli è stato infinitamente esaltato oltre la

comprensione delle Sue creature e santificato di là dalle

concezioni dei Suoi servi.

O Signore! Vedi questo essere inanimato innanzi al Tuo

volto: non permettere con la Tua generosità e il Tuo munifico

favore, ch'egli sia privato del calice dell'immortalità.

Vedi questa afflitta creatura innanzi al Tuo trono: non

allontanarla dall'oceano della Tua cura. Pur sapendo che

tutto quanto proviene da un servo non può valicare i limiti

della sua anima, né confarsi alla Tua Signoria, né esser

degno della corte della Tua gloria e maestà, Ti supplico di

permettermi in ogni tempo e condizione di ricordarTi, di

magnificare il Tuo Nome e servire la Tua Causa.

La Tua possanza mi fa fede! Se non fosse per celebrare la

Tua lode, a nulla mi gioverebbe la lingua, e se non fosse per

renderTi servigio, non mi varrebbe l'esistenza. Se non per la

gioia di mirare gli splendori del Tuo glorioso reame, perché

mi sarebbe cara la vista? E se non per la felicità di ascoltare

la Tua dolcissima voce, a che mi servirebbe l'udito?

Ahimè! Ahimè! Non so, o mio Dio, mio Sostegno, Desio

del mio cuore, se Tu abbia disposto per me ciò che consolerà

i miei occhi, allieterà il mio petto e rallegrerà il mio cuore, o

104

se il Tuo irrevocabile decreto, o Re dell'Eternità e Signore

sovrano di tutte le nazioni, mi impedirà di presentarmi

innanzi al Tuo trono. Giuro sulla Tua gloria e maestà e sul

Tuo dominio e potere, le tenebre della lontananza da Te

m'hanno distrutto. Cos'è accaduto alla luce della Tua

align=left>vicinanza, o Desiderio d'ogni cuore perspicace? La tormentosa

agonia della separazione da Te mi ha consumato. Dov'è

la fulgida luce della Tua riunione, o Amatissimo di coloro

che Ti sono interamente devoti?

Tu vedi, o mio Dio, che cosa mi è accaduto sulla Tua Via

per mano di coloro che hanno negato la Tua Verità, violato il

Tuo Patto, cavillato sui Tuoi segni, respinto i doni che

elargisti, smentito i versetti che inviasti e disconosciuto la

testimonianza che adempisti.

0 Signore! La lingua della mia lingua e il cuore del mio

cuore e lo spirito del mio spirito e il mio essere interiore ed

esteriore attestano la Tua unità e la Tua unicità, la Tua forza

e onnipotenza, la Tua grandezza e sovranità, e testimoniano

la Tua gloria, sublimità e autorità. Confesso che sei Dio e

che non v'è altro Dio all'infuori di Te. Dall'eternità sei stato

un tesoro nascosto a occhi e menti umane e tale continuerai

ad essere in perpetuo. Le forze della terra non potranno mai

vanificarTi, né la possanza delle nazioni conturbarTi. Tu sei

Colui Che ha dischiuso la porta del sapere davanti ai Tuoi

servi perché riconoscano Colui Che è l'Astro della Tua Rivelazione,

align=left>l'Oriente dei Tuoi segni, il Firmamento della Tua

manifestazione e il Sole della Tua divina beltà. Nei Tuoi

santi Libri, nelle Tue Scritture e Pergamene hai promesso a

tutti i popoli del mondo che Tu Stesso apparirai e Ti solleverai

dal volto i veli della gloria, come annunziasti con le

Tue parole al Tuo Amico1 pel Quale l'Astro della Rivelazione

rifulse luminoso all'orizzonte dell'Hijáz e l'albeggiante

luce della Verità divina su tutti diffuse il suo fulgore,

1 Muhammad.

105

proclamando: « il giorno in cui gli uomini tutti staran ritti di

fronte al Signore del Creato ».1 E prima di Muhammad

annunziasti questa lieta novella a Colui Che conversò con

Te,2 dicendo:«Trai fuori il tuo popolo dalle tenebre alla luce

e ricorda loro le giornate di Dio».3 Proclamasti questa verità

anche allo Spirito4 e ai Tuoi Profeti e Messaggeri, del

passato antico e più recente. Se tutto ciò che hai inviato in

align=left>glorificazione di questa Somma Rimem-branza, di questo

Grande Annunzio, dovesse sgorgare dalla Scaturigine della

Tua augustissima Penna, gli abitatori delle città del sapere e

della comprensione sbalordirebbero, eccetto coloro che Tu

volessi esimere mediante il potere della Tua possanza e

align=left>proteggere in pegno del Tuo munifico favore e della Tua

grazia. Faccio testimonianza che in verità hai mantenuto la

promessa e palesato Colui il Cui avvento fu predetto dai

Tuoi Profeti, dai Tuoi eletti e da coloro che a Te son servi.

Disceso dal cielo della gloria e della forza, portando i vessilli

dei Tuoi segni e gli stendardi delle Tue testimonianze, Egli,

mediante il potere della Tua forza indomabile, Si erse

innanzi a tutti e chiamò l'umanità alle vette della gloria

trascendente e all'eccelso Orizzonte, in tal guisa che né

l'oppressione del clero né l'assalto dei gover-nanti poté mai

impedirLo. Si levò con inflessibile risolutezza e, sciolta la

lingua, proclamò con risonante accento:« Colui Che è il

Munificentissimo è giunto, ritto sulle nubi. O popoli della

terra, fatevi avanti con volti luminosi e cuori raggianti!

Grande invero è la benedizione di colui che perviene al

Tuo cospetto, beve il vino della riunione profferto dalla

mano della Tua liberalità, respira la fragranza dei Tuoi segni,

scioglie la lingua per celebrare la Tua lode, si libra alto nei

1 Corano, 83 : 6.

2 Mosè.

3 Corano, 14 : 5.

4 Gesù.

106

Tuoi cieli, è trasportato dalla soavità della Tua Voce, accolto

nel Tuo eccelso Paradiso e perviene allo stadio della

rivelazione e della visione innanzi al trono della Tua maestà.

T'imploro per la Tua Suprema Infallibilità che hai prescelto

quale oriente della Tua Rivelazione, e per la Tua sublime

Parola in virtù del cui potere chiamasti il creato

all'esistenza e rivelasti la Tua Causa, e per questo Nome che

ha strappato alti gemiti a tutti gli altri nomi e ha fatto tremare

le membra dei saggi, Ti scongiuro di rendermi distaccato da

tutto eccetto che da Te, in tal guisa ch'io non mi muova se

non in ossequio al beneplacito del Tuo Volere e non parli

fuorché per ordine del Tuo Scopo, e non ascolti null'altro che

parole in Tua lode e glorificazione.

Magnifico il Tuo Nome o mio Dio, e rendo grazie a Te, o

mio Desio, poiché mi hai dato facoltà di scorgere chiaramente

la Tua retta Via, hai svelato il Tuo Grande Annunzio

innanzi ai miei occhi e mi hai aiutato a drizzare il volto verso

l'Oriente della Tua Rivelazione e la Scaturigine della Tua

Causa, mentre i Tuoi servi e i Tuoi popoli Ti volsero le terga.

Ti supplico, o Signore del Regno dell'eternità, per la

squillante voce del Calamo Glorioso, e per il Fuoco Ardente

che a gran voce chiama dal rigoglioso Albero, e per l'Arca

che hai pre-scelto per la gente di Babà, di concedere che io

sia incrollabile nel mio amore per Te, pago di tutto ciò che

hai per me prescritto nel Tuo Libro e irremovibile nel servire

Te e i Tuoi amati. DegnaTi adunque di aiutare i Tuoi servi, o

mio Dio, a fare quel che varrà ad esaltare la Tua Causa e

align=left>permetterà loro di ottemperare a ciò che hai rivelato nel Tuo

Libro.

In verità, Tu sei il forte Signore e hai il potere di disporre

tutto ciò che vuoi e impugni le redini di tutto il creato. Non

v'è altro Dio che Te, l'Onnipotente, l'Onnisciente, il

Sapientissimo.

O Jalíl ! Abbiamo svelato ai tuoi occhi il mare e i suoi

flutti, il sole ed i suoi raggi, i cieli e le loro stelle, le conchi107

glie e le loro perle. Rendi grazie a Dio per tanto favore, sì

benigna grazia che ha pervaso il mondo intero.

O tu che hai drizzato il volto verso gli splendori del Mio

Sembiante! Vaghe fantasie sono dilagate fra gli abitanti della

terra e hanno loro precluso di volgersi verso l'Orizzonte della

Certezza, e la sua radiosità, e le sue manifestazioni, e le sue

luci. Vane chimere li hanno trattenuti lungi da Colui Che da

Sé esiste. Essi parlano sospinti dai loro capricci e non

comprendono. Alcuni di loro han detto: « Sono stati inviati i

versetti? » Dì: « Sì, per Colui Che è il Signore dei cieli! » «

E’ sopravvenuta l'Ora? » « Sì, anzi è trascorsa, per Colui Che

è il Rivelatore di chiari segni! In verità, l'Inevitabile è giunto

ed Egli, l'Unico Vero, è apparso con testimonianza e prova.

Dischiusa è la Piana e l'Umanità è grandemente afflitta e

spaventata. Si sono scatenati terremoti e le tribù hanno fatto

doglianza per timor di Dio, Signore della Forza, l'Irresistibile

». Dì: « Alto s'è levato l'assordante squillo di tromba e il

Giorno è di Dio, l'Unico, l'Incoercibile ». E ribattono: « E’

sopraggiunta la Catastrofe? » Dì: « Sì, per il Signore dei

Signori! » « E venuta la Resurrezione? » « Sì, anzi Colui

Che da Sé esiste è apparso con il Regno dei Suoi segni ». «

Vedi gli uomini piegati? » « Sì, per il mio Signore, il

Sommo, il Gloriosissimo! » « Sono stati sradicati i tronchi? »

« Sì, anzi sono state sgretolate le montagne, per Colui Che è

align=left>il Signore degli attributi! » Soggiungono: « Dov'è il

Paradiso? dov'è l'inferno? » Dì: « Il primo è l'unione con Me,

l'altro il tuo stesso io, o tu che dubiti e dai compagni a Dio! »

Esclamano: « Non vediamo la Bilancia ». Dì: « Certamente,

per il mio Signore, il Signore della Misericordia! Niuno può

vederla, fuorché coloro che sono illuminati ». Dicono: «

Sono cadute le stelle? » Dì: « Sì, quando Colui Che da Sé

esiste dimorava nella Terra del Mistero.1 State accorti, o voi

che siete perspicaci! » Tutti i segni apparvero, allorché dal

1 Adrianopoli.

108

grembo della maestà e della possanza traemmo la Mano

della Forza! In verità, al cadere del tempo promesso, ha

gridato il Banditore e coloro che hanno riconosciuto gli

splendori del Sinai hanno perso i sensi nelle desolate plaghe

dell'esitazione, innanzi alla terribile maestà del tuo Signore,

Signore del creato. Chiede la tromba: « E’ stato suonato il

Corno? » Dì: « Sì, per il Re della Rivelazione! quand'Egli

ascese al trono del Suo Nome, il Misericordioso ». Sono

state fugate le tenebre dall'albeggiante luce della grazia del

tuo Signore, Sorgente d'ogni luce. Ha spirato la brezza del

Misericorde e le anime sono state risvegliate negli avelli dei

loro corpi. Così Dio, il Possente, il Benefico, ha adempiuto il

decreto. Coloro che repugnano alla verità hanno chiesto: «

Quando si sono spaccati i cieli? »Dì: « Mentre giacevate nei

sepolcri dell'errore e della caparbietà ». Fra gl'infedeli v'è chi

si stropiccia gli occhi e lancia sguardi a dritta e a manca. Dì:

« Cieco sei tu! Non hai rifugio ove fuggire ». E fra loro v'è

chi dice: « Sono stati radunati gli uomini? » Dì: « Sì, pel mio

Signore! mentre giacevi nella cuna delle vane fantasie ». E

fra loro v'è chi chiede: « È stato inviato il Libro in forza della

vera Fede? » Dì: « La vera Fede è essa stessa colma di

stupore. Temete, o uomini dal cuore che comprende! » E fra

loro v'è chi dice: « Sono stato io, cieco, messo assieme ad

altri? » Dì: « Sì, per Colui Che cavalca sulle nuvole! » Il

Paradiso è inghirlandato di mistiche rose e all'inferno sono

state aggiunte le vampe di fuoco degli empi. Dì: « La luce ha

brillato dall'oriente della Rivelazione e, al sopraggiungere di

Quei Che è il Signore del Giorno del Patto, la terra intera è

stata illuminata ». Sono periti i dubbiosi mentre ha

prosperato colui che, guidato dalla luce della fiducia, s'è

volto verso l'Oriente della Certezza. Te benedetto, che su Me

hai fissato lo sguardo, per questa Tavola che ti è stata inviata

- Tavola che ha spinto in volo le anime degli uomini.

Mandala a mente e recitala. Per la Mia vita! Essa è una porta

verso la misericordia del tuo Signore. Prosperi chi la recita

109

all'alba e all'imbrunire. In verità, udiamo il tuo lodare questa

Causa, per la quale fu sgretolato il monte della scienza e i

piedi degli uomini sono scivolati. Con te sia la Mia gloria e

con chiunque si sia volto verso l'Onnipotente, il

Munificentissimo. La Tavola è finita, ma non può esaurirsi il

tema. Sii paziente, perché paziente è il tuo Signore.

Questi sono versetti che rivelammo tempo addietro e che

ti abbiamo inviato, onde tu possa aver contezza di ciò che le

loro lingue bugiarde han proferito allorché, con sovrana

possanza, li sopravvenne Dio. Hanno tremato le fondamenta

delle oziose fantasie e s'è spaccato il cielo delle vane

chimere, e ancora le genti son dubbiose e cavillano con Lui.

Hanno smentito la testimonianza di Dio e la Sua prova, dopo

ch'Egli discese dal cielo del potere, con il regno dei Suoi

segni. Hanno gettato via ciò che era prescritto e perpetrato

quello che era stato loro proibito nel Libro. Hanno negletto

Dio e si sono avvinti ai loro desideri: si sono invero smarriti

e sono nell'errore. Leggono i versetti e li smentiscono;

vedono i chiari segni, eppur se ne discostano; sono di certo

sperduti in stravaganti dubbi.

Abbiamo ammonito i Nostri amati a temere Iddio; tale

timore è scaturigine di tutte le azioni buone e le sante virtù,

duce degli eserciti della giustizia nella città di Bahá. Felice

l'uomo che s'è posto all'ombra della sua luminosa insegna e

l'ha saldamente afferrata. In verità, egli è fra i compagni

dell'Arca Cremisi, di cui è stata fatta menzione nel Qayyúmi-

Asmá.

Dì: O genti di Dio! Cingetevi le tempie con l'ornamento

della lealtà e della devozione. Aiutate di poi il vostro Signore

con gli eserciti delle buone azioni e del lodevole carattere.

Nei Miei Libri, nelle Mie Scritture, nelle Mie Pergamene e

nelle Mie Tavole vi abbiamo interdetto discordie e conflitti e

non abbiamo per voi in ciò desiderato null'altro che progresso

ed elevazione. Ne fanno fede i cieli e le loro stelle, il

sole e il suo fulgore, gli alberi e le loro foglie, i mari e i loro

110

flutti, la terra e i suoi tesori. Preghiamo Dio di assistere i

Suoi amati e di aiutarli in ciò che loro si convenga in questo

benedetto, possente, meraviglioso stadio. Lo imploriamo altresì

di permettere benignamente a coloro che Mi attorniano

di ottemperare a ciò che il Mio Calamo Glorioso ha loro

align=left>ingiunto.

O Jalíl ! A te la Mia gloria e la Mia amorosa provvidenza.

In verità abbiamo intimato ai popoli di far ciò che è degno e

conveniente ma essi hanno perpetrato cose che hanno fatto

gemere il Mio cuore e la Mia Penna. Tendi l'orecchio a ciò

che viene inviato dal cielo del Mio Volere e dal reame del

Mio beneplacito. Non Mi rammarico per la Mia prigionia, né

per le cose che Mi sono occorse per mano del nemico. No, i

Miei dolori sono cagionati da coloro che proclamano di essere

legati a Me, ma commettono cose che Mi fanno levare

voci di lamento e versar lacrime. A lungo li abbiamo esortati

in molte Tavole e imploriamo Dio che benignamente li assista,

dia loro facoltà di accostarsi a Lui e li confermi in ciò

che arrechi pace ai cuori e tranquillità alle anime e ne tenga

le mani lontane da tutto ciò che non è degno dei Suoi Giorni.

Dì: o Miei amati nelle Mie terre! Date ascolto ai consigli

di Colui Che vi ammonisce per amor di Dio. In verità Egli vi

ha creati, ha rivelato innanzi ai vostri occhi ciò che vi esalta

e promuove il vostro tornaconto, vi ha indicato la Sua retta

Via e partecipato il Suo Grande Annunzio.

O Jalíl ! Esorta gli uomini a temere Dio. In nome di Dio!

Questo timore è il supremo condottiero della milizia del tuo

Signore. i suoi eserciti sono il carattere lodevole e le buone

azioni. Per suo mezzo, nei secoli dei secoli, sono state espugnate

le cittadelle dei cuori umani e le insegne del potere e

del trionfo issate al di sopra di tutte le altre insegne.

Ti menzioneremo ora la Fidatezza e il suo stadio agli occhi

di Dio, tuo Signore, Signore del Possente Trono. Un

giorno dei giorni Ci recammo nella Nostra Verde Isola. Ivi

giunti, vedemmo rivoli scorrenti, e alberi lussureggianti, e la

111

luce del sole giocar frammezzo. Volgendo il viso a destra,

scorgemmo ciò che la penna è incapace di descrivere; né è

possibile esprimere ciò che gli occhi del Signore dell'umanità

videro in quel Sito santificato, sublime, benedetto ed esaltato.

Indi, volgendoCi verso sinistra, ponemmo lo sguardo su

una delle Bellezze del Paradiso Più Sublime che, ritta su

colonna di luce, diceva a gran voce: « O abitatori della terra

e del cielo! Ammirate la Mia bellezza, e la Mia radiosità, e la

Mia Rivelazione, e il Mio fulgore. In nome di Dio, l'Unico

Vero! Io sono la Fidatezza, e la sua rivelazione, e la sua bellezza.

Ricompenserò chiunque a Me s'afferri e Mi riconosca

rango e stadio e si aggrappi all'orlo del Mio manto. Sono

sommo ornamento delle genti di Bahá e veste gloriosa per

tutti coloro che si trovano nel regno del creato. Sono strumento

supremo per la prosperità del mondo e orizzonte di

certezza per tutti gli esseri ». Così abbiamo inviato per te ciò

che trarrà gli uomini presso il Signore del creato.

La Penna dell'Altissimo si volge dall'eloquente1 all'idioma

luminoso2 affinché tu, o Jalíl, possa apprezzare la tenera

misericordia del tuo Signore, l'incomparabile, ed esser fra

coloro che sono veramente grati.

O tu che hai fissato lo sguardo sul gloriosissimo Orizzonte!

L'Appello è lanciato ma poche sono le orecchie attente,

anzi non ve ne sono. Questo Vilipeso Si trova nel ventre

del serpente, ma non cessa di far menzione degli amati di

Dio. Così dolorose sono state le Nostre sofferenze in questi

giorni che le Angeliche Schiere, turbate, prorompono in

gemiti e pianti. Né le avversità del mondo né le pene inflitte

dalle sue nazioni potrebbero impedire a Colui Che è il Sovrano

dell'Eternità di lanciare i Suoi appelli o vanificarNe

l'intento. Quando coloro che per anni si erano tenuti nascosti

dietro i veli videro che l'orizzonte della Causa risplendeva e

1 La lingua araba.

2 La lingua persiana.

112

che la Parola di Dio ovunque dilagava, eruppero e con spade

di malevolenza recarono tali offese che nessuna penna può

descrivere o lingua narrare.

Chi giudica equamente attesta che sin dai primi giorni

della Causa questo Vilipeso Si è levato, risplendente e senza

veli, al cospetto di monarchi e sudditi, uomini di stato e

teologi e, con risonanti accenti, tutti ha invitato a seguir la

align=left>retta Via. Non ha avuto altro alleato tranne la Sua Penna e

alcun patrono fuorché Se Stesso.

Coloro che ignorano o disdegnano lo scopo animatore

della Causa di Dio Gli si sono ribellati. Essi sono i funesti indizi

che Dio ha menzionato nei Suoi Libri e nelle Sue Tavole,

mettendo in guardia le Sue genti contro la loro influenza,

il loro clamore e il loro inganno. Fortunati coloro che, dinanzi

alla rimembranza del Signore dell'Eternità, considerano le

genti del mondo un'assoluta nullità, cosa obliata, e afferrano

la salda impugnatura di Dio in tal guisa che né dubbi, né

align=left>insinuazioni, spade o cannoni potrebbero allontanarli dalla

Sua presenza o di essa privarli. Benedetti gli incrollabili, benedetti

coloro che non vacillano nella Sua Fede.

In risposta alla tua richiesta il Calamo Glorioso S'è degnato

di descrivere gli stadi e i gradi dell'Infallibilità Suprema,

per far sì che tutti sappiano con certezza che il Suggello

dei Profeti1 - possano essere offerte per Lui tutte le anime

fuorché la Sua - non ha simili, pari o compagni nel Suo

stadio. I Santi2 - Iddio li benedica - furono creati in forza

della Sua Parola e dopo di Lui essi erano i più dotti, i più

illustri tra gli uomini e dimorano all'estremo stadio della servitù.

È chiaramente dimostrato e ti è palese come la divina

Essenza sia sommamente esaltata di là da confronti e somiglianze

e come la Sua intima Realtà sia santificata da chi Gli

1 size=2>Muhammad.

2 Gli Imám.

113

sia pari o compagno: è lo stadio della vera unità e della verace

singolarità. I seguaci della precedente Dispensazione non

riuscirono, ahimè, ad acquisirne un'adeguata comprensione.

Il Punto Primo1 - possano essere offerte per Lui tutte le vite

fuorché la Sua - dice: « Se il Suggello dei Profeti non avesse

pronunziata la parola "Successione", questo stadio non

sarebbe stato creato ». Le antiche genti dettero compagni a

Dio, benché facessero professione di fede nella Sua unità; e

nonostante che fossero i più ignoranti tra gli uomini, si

considerarono i più colti. Ma in questo Giorno del Giudizio,

come segno di retribuzione divina per quegli ignavi, le loro

errate credenze e false mene sono state chiarite e palesate a

ogni uomo avveduto e perspicace.

Implora Dio, l'Unico Vero, che Si degni di proteggere i

seguaci di questa Rivelazione dalle oziose fantasie e corrotte

immagini di coloro che appartengono alla Fede precedente e

che non li privi dei fulgidi splendori dell'Astro della vera

unità.

O Jalíl ! Colui Che il mondo ha vilipeso ora proclama:

Oscurata è la luce della Giustizia e celato alla vista il sole

dell'Equità. Il ladro è sul seggio del tutore e del custode e il

fellone ha carpito il posto del fedele. Un anno fa su questa

città governava un prepotente che ogni momento arrecava

nuove offese. Per la giustizia del Signore! Fece cose che

gettarono il terrore in tutti i cuori. Ma per il Calamo Glorioso

i soprusi del mondo non sono mai stati né mai saranno

impedimento. Nella sovrabbondanza della Nostra grazia e

del Nostro tenero amore rivelammo specificamente per i

governanti e i ministri del mondo ciò che conduce alla

salvezza, alla protezione, alla tranquillità e alla pace, sì che

per avventura i figli degli uomini siano al sicuro dai mali

della tirannia. In verità Egli è il Patrono, l'Alleato, l'Apportatore

di Vittoria. Incombe agli uomini della Casa di

1 Il Báb.

114

Giustizia di Dio di fissare notte e dì lo sguardo su ciò che è

irradiato dalla Penna della Gloria per l'educazione dei popoli,

l'edificazione delle nazioni, la protezione dell'uomo e la

difesa del suo onore.

Il primo Ishráq

Levatosi all'orizzonte della Santa Dispensazione di Dio,

l'Astro della Saggezza proferì queste gloriosissime parole:

Coloro che posseggono ricchezze e detengono l'autorità e il

potere devono mostrare il più profondo rispetto verso la

religione. In verità, la religione è luce radiosa e invincibile

maniero per la protezione e il benessere dei popoli del mondo,

align=left>perché il timor di Dio costringe l'uomo ad aggrapparsi a

ciò che è bene e a schivare il male. Ove la lampada della

religione si spegnesse, nascerebbero caos e confusione e le

luci dell'equità e della giustizia, della tranquillità e della pace

cesserebbero di brillare. Ne può far fede ognun che

veramente intenda.

Il secondo Ishràq

Abbiamo intimato a tutta l'umanità di fondare la Pace

Minore - il mezzo più sicuro per la protezione dell'umanità. I

sovrani del mondo, di comune accordo, devono aggrapparsi

ad essa, perché è lo strumento supremo atto a garantire

sicurezza e benessere a tutti i popoli e le nazioni. In verità,

essi sono le manifestazioni del potere di Dio e gli orienti

della Sua autorità. Imploriamo l'Onnipotente che Si degni di

assisterli in ciò che conduce al benessere dei loro sudditi. Su

questo argomento il Calamo Glorioso ha già fornito

un'esauriente spiegazione; fortunati coloro che agiscono in

115

conformità.

Il terzo Ishràq

Incombe a tutti di osservare i santi comandamenti di Dio,

poiché essi sono fonte di vita per il mondo. Il firmamento

della divina saggezza è rischiarato dai due astri della

consultazione e della compassione e il baldacchino dell'ordine

mondiale si erge sulle due colonne della ricompensa e

della punizione.

Il quarto Ishràq

Gli eserciti che possono rendere vittoriosa questa Rivelazione

align=left>sono le schiere delle azioni lodevoli e del buon carattere.

Loro duce e condottiero è sempre stato il timor di Dio,

timore che pervade tutte le cose e sovra tutte le cose regna.

Il quinto Ishràq

I governi devono ben informarsi sulle condizioni dei loro

sudditi e conferire le posizioni secondo meriti e pregi. Intimiamo

a tutti gli uomini di stato e i sovrani di considerare

questo problema con massima attenzione sì che il traditore

non usurpi la posizione del fedele e lo sfruttatore non

governi in luogo dell'onesto. Tra gli ufficiali che in passato

hanno retto questa Somma Prigione alcuni, sia lodato Iddio,

erano adorni di giustizia, ma in quanto agli altri, Ci

rifugiamo in Dio. Imploriamo l'Unico vero Dio di guidarli

tutti, si che per avventura non siano privati del frutto della

fede e della fidatezza, e allontanati dalla luce dell'equità e

della giustizia.

116

Il sesto Ishràq

è unità e concordia fra i figli degli uomini. Sin dall'inizio dei

tempi la luce dell'unità ha effuso sulla terra il suo divino

fulgore, e per i popoli del mondo il massimo strumento per

promuovere quell'unità è comprendere reciproche scritture e

idiomi. In Epistole precedenti abbiamo ordinato ai Fiduciari

della Casa di Giustizia di scegliere una lingua tra le esistenti

o di adottarne una nuova, e in egual maniera una scrittura

comune, e di insegnarle entrambe in tutte le scuole del mondo.

Così la terra sarà considerata un unico paese e una sola

patria. Il più glorioso frutto dell'albero del sapere è questo

eccelso detto: Di un solo albero siete tutti frutti, di uno stesso

ramo le foglie. Non si glori l'uomo d'amare la propria patria,

si glori invece d'amare l'umanità. A questo proposito

abbiamo già rivelato ciò che varrà a ricostruire il mondo e

unire le nazioni: beati coloro che vi pervengono, beati coloro

che agiscono in conformità.

Il settimo Ishràq

La Penna Gloriosa raccomanda a tutti l'istruzione e l'educazione

dei bambini. Guarda ciò che la Volontà di Dio, al

Nostro arrivo nella Città Prigione, ha rivelato e scritto nel

Libro Santissimo.1 Ad ogni padre è stato ordinato di educare

figli e figlie nell'arte del leggere e dello scrivere ed in tutto

quello che è stato disposto nella Santa Tavola. In quanto a

colui che trascura ciò che gli è stato comandato, se è ricco, i

Fiduciari devono prendergli ciò che è necessario per la loro

istruzione, e se non lo è, tale compito ricade sulla Casa di

1 Il Kitáb-i-Aqdas.

117

Giustizia. In verità noi abbiamo fatto di essa un asilo per i

poveri e per i bisognosi. Colui che educa il proprio figlio o il

figlio di un altro, è come se educasse uno dei Miei figli; su di

lui si posino la Mia Gloria, la Mia Gentilezza Amorevole, la

Mia Misericordia, che hanno pervaso il mondo.

L'ottavo Ishràq

Questo passo, testé scritto dal Calamo Glorioso, è considerato

parte del Libro Santissimo: Gli affari pubblici sono

stati affidati agli uomini della Casa di Giustizia di Dio. In

verità, essi sono i Fiduciari di Dio fra i Suoi servi e gli

orienti dell'autorità nei Suoi paesi.

O genti di Dio! Ciò che ammaestra il mondo è la Giustizia,

poiché essa si erge su due colonne, ricompensa e punizione.

Queste due colonne sono fonti di vita per il mondo.

Giacché ogni giorno v’è un nuovo problema e per ciascun

problema una risoluzione pertinente, questi casi devono essere

deferiti ai Ministri della Casa di Giustizia, affinché essi

agiscano secondo le necessità e i requisiti del momento. Coloro

che si levano a servire la Sua Causa per amor di Dio

ricevono dal Regno invisibile la divina ispirazione. È doveroso

che tutti li obbediscano. Gli affari di stato devono essere

deferiti alla Casa di Giustizia, ma gli atti di culto siano

espletati conforme a ciò che Dio ha rivelato nel Suo Libro.

O genti di Bahá! Siete albe dell'amor di Dio e orienti della

Sua dolce bontà. Non insozzatevi la bocca con calunnie e

imprecazioni e custodite i vostri occhi da ciò che è sconveniente.

Esponete ciò che possedete: se viene accolto con favore,

lo scopo è raggiunto; altrimenti, vana è ogni protesta.

Lasciate quell'anima a se stessa e rivolgetevi a Dio, il Patrono,

l'Esistente da Sé. Non siate cagione di dolore, e tanto

meno di lotta e di discordia. Nutriamo speranza che otteniate

la vera educazione all'ombra dell'albero delle Sue tenere

118

misericordie e che agiate in conformità dei desideri di Dio.

Siete tutti foglie di un unico albero e gocce di uno stesso

oceano.

Il nono Ishràq

Lo scopo della religione rivelato dal firmamento della

santa Volontà di Dio è quello di creare unità e concordia fra i

popoli del mondo; non fatene cagione di lotta e di dissenso.

La religione di Dio e la Sua divina legge sono i più potenti

strumenti e i mezzi più sicuri per far sorgere la luce dell'unità

fra gli uomini. Il progresso del mondo, lo sviluppo delle

nazioni, la tranquillità dei popoli e la pace di tutti coloro che

han dimora in terra sono tra i principi e le ordinanze di Dio.

La religione conferisce all'uomo il più prezioso di tutti i

doni, porge la coppa della prosperità, dona vita eterna e riversa

benefici imperituri sull'umanità. Incombe ai capi e ai

align=left>governanti del mondo, e in particolare ai Fiduciari della Casa

di Giustizia di Dio, di fare il massimo sforzo possibile per

salvaguardarne la posizione, promuoverne gli interessi ed

esaltarne lo stadio agli occhi del mondo. Essi devono inoltre

indagare le condizioni dei loro sudditi e informarsi sugli affari

e sulle attività delle diverse comunità nei loro domini.

Invitiamo le manifestazioni del potere di Dio - i sovrani e i

governanti della terra - ad adoprarsi e a fare tutto ciò che è

nelle loro possibilità, sì che per avventura bandiscano la

discordia da questo mondo, e lo rischiarino con la luce della

concordia.

Incombe a tutti di seguire e osservare rigorosamente ciò

che è sgorgato dalla Nostra Eccelsa Penna. Dio, l'Unico

Vero, Mi è testimone e ogni atomo dell'esistenza è spinto ad

attestare che, nei Libri Sacri e nelle Sante Tavole, Noi

abbiamo chiaramente esposto e il Calamo Glorioso ha

rivelato i mezzi che conducono all'elevazione, al progresso,

119

all'educazione, alla protezione e alla rigenerazione dei popoli

della terra.

Supplichiamo Dio che Si degni di aiutare i Suoi servi. Ciò

che questo Vilipeso Si aspetta da tutti è giustizia ed equità.

Non accontentatevi di ascoltare: incombe piuttosto a tutti voi

di meditare su ciò che questo Vilipeso ha rivelato. Giuro

sull'Astro della parola che rifulge all'orizzonte del Regno del

Misericorde, se si fosse trovato alcuno in grado di spiegare o

parlare, non Ci saremmo fatti bersaglio di accuse, irrisione e

calunnie tra la gente.

Al Nostro arrivo in Iraq trovammo la Causa di Dio immersa

in cupa apatia e immota la brezza della divina rivelazione

Molti credenti erano abbattuti ed estenuati anzi completamente

morti e perduti. Poi ci fu un secondo squillo di

Tromba, e la Lingua della Magnificenza proferì queste

parole benedette: « Per la seconda volta abbiamo dato fiato

alla Tromba ». Così il mondo intero fu ridestato dalle aure

salutari della rivelazione e della divina ispirazione.

Certe anime sono balzate da dietro i veli, con l'intento di

arrecare nocumento a questo Vilipeso, e hanno ostacolato e

smentito l'effusione di questo preziosissimo favore.

O voi che giudicate equamente! Se si smentisce questa

Causa, quale altra in questo mondo si potrà difendere o reputare

degna d'essere accettata?

Coloro che hanno girato le terga alla Causa di Dio stanno

puntigliosamente cercando di raccogliere le Sacre Scritture

di questa Rivelazione, e con atti d'amicizia hanno già

provveduto a procurarsi da coloro che li posseggono alcuni

di questi Scritti. Inoltre, quando incontrano i seguaci delle

altre religioni, si stimano credenti. Dì, scoppiate di rabbia! In

verità, Egli è apparso con sì grande autorità, che nessun

uomo dotato d'intuito, di udito, di acume, di giustizia e di

equità potrà mai negarLo. Ne fa fede in quest'Ora

risplendente la Penna di Colui Che è l'Antico dei Giorni.

O Jalíl ! Con te sia la Mia gloria. Esortiamo gli amati di

120

Dio a compiere buone azioni, si che per avventura Egli Si

degni d'assisterli ed essi si afferrino a ciò che è stato inviato

dal cielo della Sua Rivelazione. I vantaggi che scaturiscono

da questa divina parola si riverseranno su coloro che

ottemperano ai Suoi precetti. Imploriamo Iddio che permetta

loro di fare ciò che Gli è gradito e ben accetto, di concedere

che agiscano equamente e pratichino la giustizia in questa

soggiogante Causa, di farli edotti dei Suoi Sacri Scritti e di

volgere i loro passi verso la Sua retta Via.

Il Nostro eccelso Araldo - possano tutte le vite fuorché la

Sua essere offerte per Lui - ha rivelato alcune leggi; ma nel

reame della Sua Rivelazione esse furono subordinate alla

Nostra sanzione, e questo Vilipeso ne ha messe ad effetto

talune incorporandole nel Kitáb-i-Aqdas con parole

differenti; altre le abbiamo accantonate. Egli detiene

l'autorità: fa ciò che vuole e ordina quel che Gli aggrada; è

l'Onnipotente, il Lodatissimo. Vi sono anche ordinanze

rivelate ex novo. Benedetti coloro che vi pervengono;

benedetti coloro che osservano i Suoi precetti.

Le genti di Dio devono compiere il massimo sforzo sì che

per avventura, mercé le acque vive della parola e le esortazioni

di Colui Che è il Desio del mondo, venga spento il

fuoco dell'odio e della cattiveria serpeggiante nei petti delle

tribù e dei popoli del mondo, e gli alberi dell'esistenza

umana si ricoprano di meravigliosi ed eccellenti frutti. In

verità, Egli è l'Ammonitore, il Compassionevole, il

Munificentissimo.

La lucentezza della Sua gloria che risplende all'orizzonte

del favore si posi su di voi, o genti di Bahá, su tutti i perseveranti

e gl'incrollabili e su coloro che sono radicati nella

Fede e dotati di vera comprensione.

In quanto alla tua domanda riguardo il profitto e l'interesse

sull'oro e sull'argento: alcuni anni or sono dal cielo del

Misericorde fu rivelato in onore di colui che porta il nome di

121

Dio, soprannominato Zaynu' l-Muqarrabín 1 - a lui la gloria

del Gloriosissimo il seguente passo: Egli - esaltata sia la

Sua Parola - dice: Molti ne hanno bisogno. Se non vi fosse

prospettiva di guadagno, gli affari del mondo subirebbero

tracollo o intralci. È raro trovare una persona che mostri tale

considerazione verso il prossimo, il concittadino o il fratello

e che nutra verso di lui una tale sollecitudine, da essere

disposto a concedergli un prestito grazioso.2 Epperciò, in

pegno di grazia verso gli uomini, abbiamo prescritto che

l'interesse sul denaro sia considerato come ogni altra

transazione d'affari in uso fra gli uomini. Così, ora che

questo luminoso comandamento è disceso dal cielo della volontà

di Dio, è lecito e corretto prestare denaro a interesse, sì

che la gente del mondo si dedichi, in ispirito di amicizia e

fratellanza e con gioia e gaudio, a magnificare il Nome di

Colui Che è l'Amato di tutta l'umanità. In verità Egli dispone

secondo la Sua scelta: oggi ha legittimato l'interesse sul denaro,

come l'aveva dichiarato illecito in passato; nel Suo pugno

tiene il regno dell'autorità; fa e ordina: in verità è l'Ordinatore,

l'Onnisciente.

Rendi grazie al tuo Signore, o Zaynu' 1-Muqarrabin, per

questo palese favore.

In Persia molti preti, con innumerevoli piani ed espedienti,

si sono nutriti degli illeciti guadagni ricavati dall'usura,

escogitando sistemi per dare alla sua forma esteriore

un'equa parvenza di liceità e facendosi beffe delle leggi e

delle ordinanze di Dio: ma non comprendono.

Tuttavia è cosa da praticare con moderazione ed equità. In

segno di saggezza e per la convenienza delle genti, la Nostra

Gloriosa Penna si è astenuta dal fissarne i termini. Tuttavia

1 size=2>Uno dei primi credenti, ben noto agli amici per le sue attendibili

trascrizioni delle tavole di Bahá’u’lláh. ( Vedi Memorials of the Faithful,

pp. 150-153 ).

2 Prestito senza interessi, pagabile a piacere dal beneficiario.

122

esortiamo gli amati di Dio a essere giusti ed equi e a fare ciò

che spingerà gli amici di Dio a manifestare tenera

misericordia e compassione gli uni verso gli altri. In verità,

Egli è il Consigliere, il Compassionevole, il

Munificentissimo. Voglia Iddio che tutti siano graziosamente

aiutati a osservare quel che la Lingua dell'Unico vero Dio ha

proferito. E se ottempereranno a ciò che abbiamo esposto,

Iddio - sia esaltata la Sua gloria - sicuramente raddoppierà la

loro parte, mercé il firmamento del Suo favore. In verità,

Egli è il Generoso, il Perdonatore, il Compassionevole. Lode

a Dio, l'Eccelso, il Sommo.

Il controllo di questi affari è stato, tuttavia, affidato agli

uomini della Casa di Giustizia, che li amministrino secondo

le esigenze del tempo e i dettami della saggezza.

Esortiamo ancora una volta tutti i credenti a essere giusti

ed equi e a mostrare amore e appagamento. Invero essi sono

le genti di Babà, i compagni dell'Arca Cremisi. Con loro sia

la pace di Dio, Signore di tutti i Nomi, Creatore dei cieli.

123

9

LAWH – I - HIKMAT

(Tavola della Saggezza)

Questa Tavola fu indirizzata a Áqá Muhammad,

l'illustre credente di Qá'in, che fu soprannominato Nabíl-i-

Akbar (vedi Memorials of the Faithful, pp. 1-5).Un altro

illustre credente di Qá'in, Mullá Muhammad –‘Alí era noto

come Nabíl-i-Qá'iní (vedi Memorials of the Faithful, pp. 49-

54). Nella notazione abjad il nome «Muhammad » ha lo

stesso valore numerico di « Nabíl ».

124

125

Questa è un'Epistola che il Misericordiosissimo ha

inviato dal Regno della Favella, vero soffio di

vita per coloro che dimorano nei reami del creato.

Sia glorificato il Signore di tutti i mondi! In

questa Epistola si fa menzione di colui che magnifica il

Nome di Dio, suo Signore, e che in una cospicua Tavola è

detto Nabíl.

O Muhammad !Porgi ascolto alla Voce proveniente dal

Glorioso Reame, che dall'Albero Celestiale, sorto nella terra

di Za'farán,1 esclama: In verità, non v'è altro Dio che Me,

l'Onnisciente, il Savio. Sii per gli alberi del reame dell'esistenza

come le brezze del Misericorde e assecondane la crescita

mediante la potenza del Nome del tuo Signore, il

Giusto, Colui Che di tutto ha contezza. Desideriamo farti

edotto di ciò che servirà da monito alle genti, acciocché,

accantonate le cose in uso fra loro, esse drizzino il volto

verso Dio, Signore dei sinceri.

Sproniamo gli uomini in questi giorni in cui il sembiante

della Giustizia è appannato dal velo della polvere, le fiamme

della miscredenza divampano e il manto della saggezza è lacerato,

la tranquillità e la fedeltà son declinate e rincrudite le

prove e le tribolazioni, sono stati infranti i patti e recisi i

legami e niuno sa come distinguere la luce dalle tenebre o

dall'errore la guida.

O popoli del mondo! Abbandonate il male e aggrappatevi

1 In una Tavola Bahá’u’lláh afferma : “ L’Albero Santo ( Sadrat ) è, in un

certo senso, la Manifestazione dell'Unico Vero Dio, magnificato sia. Il

Benedetto Albero nella terra di Za'farán allude a quell’ubertosa,

benedetta, santa, aulentissima terra, dove quell’Albero è stato piantato “.

126

a ciò che è bene. Adopratevi a essere fulgidi esempi per tutta

l'umanità e vero ricordo delle virtù di Dio infra gli uomini.

Colui che si leva al servizio della Mia Causa deve palesare la

Mia saggezza e fare ogni sforzo per bandire l'ignoranza dalla

terra. Siate uniti nelle opinioni e un sol uomo nei pensieri:

ogni mattina sorga migliore della sera che l'ha preceduta e

ogni giorno più ricco del suo ieri. Il merito dell'uomo è nel

servizio e nelle virtù e non nello sfarzo dell'opulenza e della

dovizia. Badate che le vostre parole siano forbite da oziose

fantasie e desideri mondani e che le vostre opere siano purificate

dall'astuzia e dal sospetto. Non sperperate i tesori delle

vostre vite preziose ad incalzar affetti turpi e corrotti e non

sprecate energie nel curare i vostri interessi personali. Siate

generosi nelle ore di prosperità e nei giorni di distretta pazientate.

L'avversità è seguita dal successo e alla gioia succede

il dolore. Guardatevi dall'ozio e dall'indolenza e afferratevi

a ciò che giova a tutti, giovani o vecchi, nobili o umili.

Attenti a non seminare zizzanie di dissenso tra gli uomini e a

non piantare i rovi del dubbio in cuori puri e radiosi.

O amati del Signore! Non commettete ciò che intorbida il

limpido rivo dell'amore o disperde la soave fragranza dell'amicizia.

Per la giustizia di Dio! Siete stati creati per

mostrare reciproco amore e non acredine e perversità. Non

fatevi vanto d'amare voi stessi, bensì il prossimo vostro. Non

vi gloriate d'amare il vostro paese, sibbene l'intera umanità.

Sia casto il vostro occhio, fedele la mano, verace la lingua e

illuminato il cuore. Non avvilite lo stadio dei dotti di Bahá e

non sminuite il rango degli uomini di stato che amministrano

la giustizia in mezzo a voi. Confidate nell'esercito della

align=left>giustizia, indossate l'usbergo della saggezza, siano vostri ornamenti

la misericordia e l'indulgenza e ciò che consola i

cuori dei favoriti di Dio.

Per la Mia vita! Le tue lagnanze M'hanno immerso nel

dolore. Non guardare ai figli del mondo e a tutto ciò che

fanno, ma su Dio lo sguardo fissa e sul Suo dominio sempi127

terno. In verità, Egli ti rammenta ciò che è sorgente di gioia

per tutta l'umanità. Bevi l'acqua vivificante di beato gaudio

dal calice della parola profferto dalla Scaturigine della divina

Rivelazione - Colui Che ha fatto menzione di te in questo

ben munito maniero. Concentra tutte le tue forze nell'intento

di enunciare la parola della verità con saggezza ed eloquenza

e di scacciare la menzogna dalla faccia della terra. Così ti ordina

l'Oriente del divino sapere da questo limpido orizzonte.

O tu che parli in Nome Mio! Pensa alle genti e alle cose

che hanno perpetrato nei Miei giorni. A uno dei governanti

rivelammo ciò che trascende tutti gli abitatori della terra e gli

chiedemmo di chiamarCi a confronto coi dotti del secolo, a

che potessimo esporre la testimonianza di Dio, le Sue prove,

la Sua gloria e la Sua maestà: e con questo nulla Ci proponevamo

se non il sommo bene. Ma egli commise ciò che fece

gemere gli abitatori della città dell'equità e della giustizia:

così è stato pronunziato giudizio fra Me e lui. In verità il tuo

Signore è l'Ordinatore Colui Che di tutto ha contezza. Nelle

circostanze che tu vedi, come può l'Uccello Celestiale

librarSi nell'atmosfera dei divini arcani, quando è rinchiuso

in una prigione di durissima selce e le Sue ali sono state

align=left>colpite da pietre di oziose fantasie e di velenoso odio? Per la

giustizia di Dio! La gente ha commesso ingiustizia grave.

In quanto alle tue affermazioni sull'inizio del creato, è

questo un argomento sul quale esistono convinzioni diverse a

causa delle divergenze di pensiero e di opinione tra gli

uomini. Se si affermasse che esso è sempre esistito e sempre

esisterà, ciò sarebbe vero; o se si sostenesse lo stesso

concetto menzionato nelle Sacre Scritture, non ci sarebbe da

dubitarne, perché quel concetto è stato rivelato da Dio,

Signore dei mondi. In verità Egli era un tesoro nascosto: non

sarà mai dato di descrivere questo stadio e nemmeno di farvi

allusione. E nello stadio di «Desiderai farMi conoscere», Dio

era, e sempre la Sua creazione era esistita sotto la Sua ombra

protettrice dal principio che non ha principio, a parte d'esser

128

stata preceduta da una Priorità che non può essere considerata

priorità e originata da una Causa imperscrutabile perfino

ai dotti.

Ciò che è esistito era esistito prima, ma non nella forma

che vedi oggi. Il mondo dell'esistenza si originò per il calore

sprigionato dall'interazione fra la forza attiva e ciò che ne è il

recipiente. Queste due realtà sono la stessa cosa, eppure

differiscono. Così t'informa di questa gloriosa struttura il

Grande Annunzio. Ciò che impartisce l'impulso generatore e

ciò che ne riceve l'impatto sono invero creati per opera dell'irresistibile

Parola di Dio Che è la Causa dell'intera creazione,

mentre, fuorché quella Parola, tutte le cose non sono

altro che Sue creature ed effetti. In verità il tuo Signore è

l'Espositore, l'Onnisciente.

Sappi, inoltre, che la Parola di Dio - sia esaltata la Sua

gloria - sovrasta ed eccelle di gran lunga a ciò che i sensi

possono percepire, essendo santificata da ogni proprietà o

sostanza. Essa travalica i limiti degli elementi conosciuti ed è

eccelsa di là da tutte le sostanze note ed essenziali; si

manifestò senza sillabe o suoni e non è altro che il Comando

di Dio permeante tutto il creato: non è mai stata rimossa dal

mondo dell 'essere; e la dilagante grazia di Dio, da cui ogni

grazia promana: è un'entità che di molto sopravanza tutto ciò

che è stato e che sarà.

Giacché i miscredenti stanno in orecchio, per sentire ciò

che dia loro agio di cavillare contro Dio, l'Aiuto nel Pericolo,

l'Esistente da Sé, siamo riluttanti a dilungarCi su questo tema.

Incapaci come sono di attingere i misteri della saggezza

e del sapere da ciò che la Sorgente del divino splendore ha

rivelato, essi protestano e prorompono in lagnanze. Ma è

corretto dire che essi sollevano obiezioni contro ciò che

comprendono e non contro le spiegazioni date

dall'Espositore o contro le verità impartite dall'Unico vero

Dio, Conoscitore di cose invisibili. Su loro stessi ricadono

tutti i loro cavilli e giuro sulla Mia vita che coloro sono privi

129

di discernimento.

Ogni cosa deve necessariamente avere un'origine e ogni

costruzione un costruttore. In verità, la Parola di Dio è la

Causa che ha preceduto il mondo contingente - mondo adornato

con gli splendori dell'Antico dei Giorni, eppure di continuo

rigenerato e rinnovato. Infinitamente eccelso è il Dio di

Saggezza Che ha innalzato questa sublime struttura.

Guarda il mondo e soffermati un istante a meditare: esso

dischiude ai tuoi occhi il libro del proprio essere e rivela ciò

che ivi ha scritto il Calamo del tuo Signore, l'Artefice, Colui

Che di tutto ha contezza; ti farà edotto di ciò che in esso e su

di esso si trova e ti darà spiegazioni così chiare da renderti

indipendente da ogni facondo espositore.

Dì: la Natura è nella sua essenza la personificazione del

Mio Nome, l'Artefice, il Creatore. Svariate cause ne

diversificano le manifestazioni e in queste diversità esistono

segni per gli uomini sagaci. La Natura è la Volontà di Dio e

l'espressione di tale Volontà nel e per mezzo del mondo contingente;

è ordine provvidenziale decretato dall'Onnisciente

Ordinatore. Nessuno potrebbe contestare l'affermazione che

essa è la Volontà di Dio palesata nel mondo dell'essere. Essa

è dotata di una forza la cui realtà i dotti non riescono a

comprendere. In verità l'uomo illuminato nulla può in essa

scorgere se non il fulgido splendore del Nostro Nome, il

Creatore. Dì: è questa, un'esistenza che non conosce

decadimento e, innanzi alle sue rivelazioni alle sue prove

inoppugnabili e alla sua fulgente gloria che ha pervaso

l'universo, la Natura stessa sbalordisce.

Non è bene che tu spinga lo sguardo a tempi lontani o più

recenti: menziona questo Giorno e magnifica ciò che in esso

è apparso, che per certo a tutti basterà. In verità le spiegazioni

e i discorsi di delucidazione riguardo a queste cose raggelano

gli spiriti. T'incombe parlare in tal guisa da infiammare

i cuori dei veri credenti e da farne levitare i corpi.

Chi oggi fermamente crede nella rinascita dell'uomo e ha

130

piena contezza che l'Eccelso Iddio esercita potere supremo e

detiene autorità assoluta su questa nuova creazione, in verità,

è annoverato tra gli illuminati in questa suprema Rivelazione:

ne fa fede ogni credente perspicace.

Assurgi ben al di sopra del mondo dell'essere mediante il

potere del Più Grande Nome, a che tu possa venir a conoscenza

dei primevi arcani e apprendere ciò che nessuno sa.

In verità, il tuo Signore è l'Alleato, l'Onnisciente, Colui Che

di tutto ha contezza. Sii come fremente arteria pulsante nel

corpo dell'intera creazione, sì che per il calore generato da

questo palpito appaia ciò che ridesti il cuore dei titubanti.

Allorquando eravamo celati dietro infiniti veli, tu entrasti

in comunione con Me e mirasti gli astri del firmamento della

Mia saggezza e i flutti dell'oceano della Mia parola. In verità,

il tuo Signore è il Verace, il Fedele. Grande invero è la

benedizione di colui che ha conseguito le prodighe effusioni

di quest'oceano nei giorni del suo Signore, il

Munificentissimo, l'Onnisciente.

Durante il Nostro soggiorno in Iraq, mentre Ci trovavamo

nella casa di un certo Majíd, ti dispiegammo chiaramente i

misteri del creato, la sua origine, il suo fastigio e la sua

causa. Ma dacché partimmo, Ci contentammo di questa

affermazione: « In verità, non v'è altro Dio che Me, il Longanime,

il Munifico ».

Insegna la Causa di Dio con parole tali da infiammare i

roveti e da far sorgere da essi il grido: « In verità non v'è

align=left>altro Dio che Me, l'Onnipotente, l'Illimitato ». Dì: L'umana

favella è una realtà che aspira a esercitare il proprio ascendente

e richiede moderazione. In quanto al suo ascendente,

esso è condizionato dal perfezionamento, che a sua volta dipende

dal distacco e dalla purezza del cuore. In quanto alla

sua moderazione, essa deve essere congiunta a tatto e saggezza,

come prescritto nelle Scritture e nelle Tavole Sacre.

Medita su ciò che è fluito dal firmamento della Volontà

del tuo Signore, Colui Che è Fonte d'ogni grazia, onde tu

131

colga il significato prestabilito racchiuso nelle sacre latèbre

delle Scritture Sante.

A coloro che hanno respinto Dio e si aggrappano tenacemente

alla Natura in sé, in verità, fanno difetto sapere e saggezza:

certamente essi sono tra coloro che han tralignato.

Non hanno scalato la vetta sublime, né sono giunti alla meta

suprema; perciò i loro occhi furono chiusi e i loro pensieri

discordarono, mentre i loro maestri hanno creduto in Dio e

nella Sua invincibile sovranità: ne fa fede il tuo Signore,

l'Aiuto nel Pericolo, l'Esistente da Sé.

Dacché i loro sguardi furono attratti dalle arti e dalle

meraviglie occidentali, i popoli d'Oriente vagolarono confusi

nelle desolate lande delle cause materiali, dimentichi di

Colui Che delle Cause è Forgiatore e Reggitore, mentre quegli

uomini che sono stati fonti e sorgenti di Saggezza

giammai negarono l'Impulso motore che si cela dietro queste

cause né il loro Creatore o la loro Origine. Il tuo Signore sa,

ma tra le genti molti non sanno.

Per amor di Dio, Signore dei Nomi, Ci accingiamo ora a

esporre in questa Tavola qualche cenno sui saggi,1 affinché

la gente possa aprire gli occhi e raggiungere la certezza che

in verità Egli è il Fattore, l'Onnipotente, il Creatore, l'Autore,

l'Onnisciente, il Sapientissimo.

Benché sia noto che i dotti contemporanei sono profondamente

versati in filosofia, arti e mestieri, pure ogni osservatore

attento subito comprenderà che essi hanno tratto gran

parte del loro sapere dai saggi del passato, perché sono stati

costoro che hanno gettato le basi della filosofia, innalzandone

la struttura e rafforzandone le colonne. Così t'informa il

tuo Signore, l'Antico dei Giorni. I saggi del passato attinsero

1In molti dei seguenti passi, riguardanti i filosofi greci, Bahá’u’lláh cita

fedelmente dalle opere di alcuni storici musulmani, come Abu’l-Fath-i-

Shahristání (1076-1153A.D.) e ‘Imadu’d-Dín Abu’l-Fidá (1273-1331

A.D.)

132

il loro sapere dai Profeti, essendo Costoro Depositari di

divina filosofia e Rivelatori di celesti arcani. Alcuni bevvero

le acque vive e cristalline dei Loro detti, mentre altri si sono

accontentati della feccia: ciascuno riceve una porzione

secondo la propria misura. Egli è invero l'Equo, il Savio.

Empedocle, che fu esimio filosofo, era contemporaneo di

Davide, mentre Pitagora visse ai tempi di Salomone, figlio di

Davide e colse la Saggezza dai forzieri di quel rango

profetico. E’ lui che ha affermato di aver udito il sommesso

mormorar dei cieli e di essere pervenuto allo stadio degli

angeli. Se Gli piacerà, invero tutto chiaramente spiegherà il

tuo Signore: in verità, Egli è il Savio, Colui Che tutto

pervade.

L'essenza e le basi della filosofia sono scaturite dai Profeti;

che gli uomini dissentano sui suoi intimi significati e

misteri è da attribuirsi alle divergenze di opinioni e alla

disparità delle menti. Ti narriamo quanto segue: una volta

uno dei Profeti stava partecipando al Suo popolo ciò che Gli

aveva ispirato il Signore Onnipotente, ché in verità, il tuo

Signore è l'ispiratore, il Benigno, l'Eccelso. Mentre dalla

Fonte della Sua parola zampillava la polla sorgiva della saggezza

e dell'eloquenza e il nettare del divino sapere inebriava

align=left>coloro che avevano cercato la Sua soglia, Egli esclamò: «

Ecco! Tutti sono ripieni di Spirito ». Fra gli astanti c'era chi

si aggrappò a questa affermazione e, inseguendo le proprie

illusioni, concepì l'idea che lo spirito letteralmente penetrasse

o entrasse nel corpo, e con verbose disquisizioni addusse

prove per convalidare questa concezione: e certuni ne seguirono

le orme. Se elencassimo ora i loro nomi o te ne facessimo

un racconto dettagliato, Ci dilungheremmo troppo,

divagando dal tema principale: in verità il tuo Signore è

l'Onnisciente il Sapientissimo. Ci fu anche chi gustò il vino

prelibato il cui sigillo era stato infranto dalla Lingua di Colui

Che è il Rivelatore dei versetti del tuo Signore, il Benigno, il

align=left>Generosissimo.

133

In verità, i filosofi non hanno negato l'Antico dei Giorni;

molti di loro morirono rammaricandosi di non essere riusciti

a sondare il Suo mistero, come alcuni di loro hanno anche

attestato. in verità, il tuo Signore è il Consigliere, Colui Che

di tutto ha contezza.

Considera Ippocrate, il medico: egli fu uno degli eminenti

filosofi che credettero in Dio e confessarono la Sua sovranità.

Dopo di lui venne Socrate che fu veramente saggio,

colto e giusto; praticò l'astinenza, dominò gli appetiti e le

brame della carne e rifuggì dai piaceri materiali; si ritirò sui

monti, rifugiandosi in un antro; dissuase gli uomini dall'adorare

gli idoli e insegnò la via di Dio, Signore di Misericordia,

finché gli ignoranti insorsero contro di lui, l'arrestarono e in

prigione lo misero a morte. Così ti narra questa Penna dal

veloce moto. Che penetrante visione filosofica ebbe questo

grande uomo, tra tutti i filosofi il più illustre, profondamente

intriso di sapienza! Attestiamo che in questo campo egli è un

eroe e un insigne campione; aveva una profonda cultura

nelle scienze in uso fra gli uomini, come in quelle nascoste

alle loro menti. Parrebbe che, allorquando dal Sommo

Oceano traboccarono lucenti acque vivificatrici, ne abbia

bevuto un sorso. Fu lui che percepì nelle cose una realtà

unica, equilibrata e onnipresente, molto simile allo spirito

umano e scopri che questa realtà è distinta dalla sostanza

delle cose nella loro forma più sottile. Su questo ponderoso

tema egli formulò una speciale teoria. Se interrogherai a

questo riguardo i saggi del mondo della presente

generazione, ti accorgerai che essi non sono stati capaci di

intenderla. In verità, il tuo Signore dice la verità, ma i più

non comprendono.

Dopo Socrate venne il divino Platone che era suo discepolo

e a Lui successe nella cattedra di filosofia; egli confessò

la propria fede in Dio e nei Suoi segni che pervadono tutto

ciò che è stato e che sarà. Indi seguì Aristotele, il famoso uomo

di grande cultura: fu lui che scoperse le proprietà delle

134

sostanze gassose. Questi uomini, che emergono come maestri

dei popoli e fra loro eccellono, fecero tutti professione di

fede nell'Essere immortale, Che impugna le redini di tutte le

scienze.

Ti menzionerò altresì l'invocazione espressa da Balínús il

quale ben conosceva le teorie sui misteri del creato formulate

dal Padre della Filosofia e da lui scritte nelle sue tavole di

crisòlito, sì che tutti abbiano contezza delle cose che abbiamo

delucidato in questa chiara Tavola che, premuta con la

mano dell'equità e del sapere, produrrà spirito di vita per la

vivificazione di tutte le creature. Grande è la benedizione di

chi nuota in questo oceano e celebra le lodi del suo Signore,

il Benigno, l'Amatissimo. In verità dai versetti del tuo Signore

spirano le brezze della divina rivelazione in tal guisa che

niuno può contestarne la verità, tranne coloro cui fanno difetto

l'udito la vista, l'intelletto e ogni umana facoltà. In verità

ne fa fede il tuo Signore, eppur la gente non comprende.

Quest'uomo ha detto: « Sono Balínús, il saggio, operatore

di miracoli, produttore di talismani ». Egli sorpassò tutti nel

diffondere arti e scienze e si librò nelle superne altezze

dell'umiltà e della preghiera; porgi orecchio a ciò che ha

detto, supplicando Colui Che tutto possiede, l'Eccelso: « Ritto

al cospetto del mio Signore, esalto i Suoi doni e le Sue

grazie e Lo lodo con ciò con cui Egli loda il Proprio Essere,

acciocché io possa divenire fonte di guida e di benedizione

per quegli uomini che comprendono le mie parole ». E altresì

dice: « O Signore! Tu sei Dio e non v'è altro Dio che Te. Tu

sei il Creatore e all'infuori di Te non v'è altro creatore.

Assistimi con la Tua grazia e rafforzami. Il mio cuore è turbato,

le mie membra tremano, ho perduto la ragione e la

mente mi ha tradito. Dammi forza e fa' che la mia lingua

align=left>parli con saggezza ». E ancora dice: « In verità, Tu sei il

Sapiente, il Savio, il Potente, il Compassionevole ». Fu questo

saggio che apprese i misteri del creato e comprese le

135

finezze che si trovano celate negli Scritti Ermetici.1

Non desideriamo menzionare altro, ma diremo ciò che lo

Spirito Ci ha infuso nel cuore: in verità non v'è Dio che Lui,

il Sapiente, il Forte, l'Aiuto nel Pericolo, l'Eccellente, il

Lodatissimo. Per la Mia vita! In questo Giorno l'Albero

Celestiale è riluttante a proclamare al mondo altre parole se

non questa affermazione: « In verità, non v'è altro Dio che

Me, l'Impareggiabile, Colui Che di tutto ha contezza ».

Se non fosse stato per l'amore che ti porto, non una parola

avrei detto di ciò che è stato menzionato. Tieni caro questo

stadio e custodiscilo come i tuoi stessi occhi e sii tra coloro

che sono sinceramente grati.

Sai bene che non studiammo i libri che gli uomini posseggono

e non acquisimmo la cultura diffusa fra di loro, eppure

ogni qual volta desideriamo citare le parole dei dotti e

dei saggi,2 immediatamente appare di fronte al tuo Signore

in forma di tavola tutto ciò che è apparso nel mondo ed è

rivelato nei Libri Sacri e nelle Scritture Sante. Così mettiamo

per iscritto ciò che l'occhio percepisce. In verità terra e cieli

abbraccia la Sua scienza.

E’ questa una Tavola in cui la Penna dell'Invisibile ha

vergato il sapere di tutto ciò che è stato e che sarà - scienza

che, tranne la Mia meravigliosa Lingua, nessuno può spiegare.

In verità, Dio ha purificato l'essenza del Mio cuore

dalle nozioni dei dotti e l'ha santificata dalle parole dei saggi:

1 In una delle Sue Tavole, Bahá’u’lláh scrisse: “ Il primo uomo che si

dedicò alla filosofia fu Idrís : tale era il suo nome, ma altri lo chiamavano

anche Ermete; e ogni idioma gli attribuisce un nome speciale. Egli

align=left>espresse idee profonde e convincenti in ogni ramo della filosofia. Dopo

di lui, dalle Tavole Ermetiche attinse il suo sapere e le sue scienze Balínús

e dalle sue parole e dai suoi enunciati la maggior parte dei filosofi a

lui posteriori trassero le loro scoperte filosofiche e scientifiche…”.Nel

Corano, sura 19, versetti 56 e 57, è scritto: ”E nel libro ricorda Idrís ; che

fu un giusto, un Profeta e lo elevammo ad altissimo luogo”.

2 Vedi p. 131, nota 1.

136

in verità nulla esso rispecchia fuorché le Sue rivelazioni. Ne

fa fede la Lingua della Magnificenza in questo limpido

Libro.

Dite, o genti della terra! Badate che col fare riferimento

alla saggezza non vi precludiate la sua Fonte e non vi

allontaniate dal suo Oriente. Fissate il cuore sul Signore,

align=left>l'Educatore, l'Onnisciente.

Per ogni terra abbiamo prescritto una parte, per ogni occasione

una quota stabilita, per ogni giudizio un termine

fisso e per ogni circostanza un'osservazione adatta. Pensa

alla Grecia: per lungo tempo ne facemmo un Sito di

Saggezza; ma quando cadde l'ora stabilita, il suo trono venne

rovesciato, la sua lingua cessò di risuonare, s'affievolì la sua

luce e fu ammainato il suo vessillo; in tal guisa diamo e

togliamo. In verità il tuo Signore è Colui Che dà e spoglia, il

Forte, il Potente.

In ogni contrada abbiamo innalzato un astro di sapere e,

allorché i tempi fissati saranno vicini, esso risplenderà radioso

all'orizzonte, secondo il decreto di Dio l'Onnisciente, il

Sapientissimo. Se è Nostro Volere siamo certo capaci di

descriverti tutto quello che esiste in ogni terra o che vi è

accaduto: in verità la conoscenza del tuo Signore abbraccia

cieli e terra.

Sappi, inoltre, che gli antichi popoli hanno prodotto cose

che i sapienti d'oggigiorno sono stati incapaci di produrre. Ti

rammentiamo Martos che era uno dei dotti e inventò un

apparecchio che trasmetteva il suono a oltre sessanta miglia

di distanza. Oltre a lui anche altri hanno scoperto cose che

nessuno in questa età ha visto. In verità il tuo Signore, in

pegno di saggezza da parte Sua, rivela in ciascuna epoca

tutto quel che Gli aggrada: in verità, Egli è il Supremo

Ordinatore, l'Onnisciente.

Il vero filosofo non negherà mai né Dio né i Suoi segni,

ma riconoscerà la Sua gloria e la Sua soverchiante maestà, la

cui ombra sovrasta tutto il creato. In verità Noi amiamo quei

137

dotti che hanno tratto alla luce cose vantaggiose per gli alti

interessi dell'umanità e giacché siamo ben capaci di realizzare

il Nostro intento li assistemmo mediante il potere del

Nostro decreto.

O Miei amati, badate di non disprezzare i meriti dei Miei

dotti servi che Dio S'è degnato di prescegliere come esponenti

del Suo Nome « l'Artefice » fra gli uomini. Fate il massimo

sforzo, onde possiate sviluppare quei mestieri e quelle

imprese di cui tutti, giovani o vecchi, possano avvalersi. Non

abbiamo nulla da spartire con quegli ignoranti i quali

s'illudono che la Saggezza serva per sfogare le proprie vane

ubbie e ripudiare Iddio, Signore di tutti gli uomini, proprio

mentre sentiamo alcuni ignavi esprimere oggi queste

affermazioni.

Dì: Principio e origine della Saggezza è il riconoscere

tutto ciò che Iddio ha chiaramente palesato, perché è mediante

il potere di tale riconoscimento che sono state edificate

le solide basi della scienza politica, valido usbergo per il

corpo dell'umanità. Rifletti un istante sì che tu possa intendere

ciò che la Mia eccelsa Penna ha proclamato in questa

Tavola meravigliosa. Dì, ogni problema riguardante affari di

stato che ponete nella discussione rientra nell'ambito di una

delle parole inviate dal firmamento della Sua gloriosa,

eccelsa favella. In tal modo ti abbiamo significato ciò che

inebrierà il tuo cuore, consolerà i tuoi occhi e ti consentirà di

align=left>promuovere la Sua Causa fra tutti i popoli.

O Mio Nabíl ! Fa' che nulla ti rattristi, gioisci anzi di gioia

grande poiché ti ho menzionato, ho rivolto cuore e viso verso

dite e con te ho conversato mediante questa inconfutabile e

autorevole esposizione. Rifletti in cuor tuo sulle tribolazioni

che ho patito, sulla prigionia e la cattività che ho sopportato,

sulle sofferenze che Mi hanno colpito e sulle accuse che i

popoli hanno mosso contro di Me. Guarda, essi sono

veramente avviluppati da un penoso velo.

Giunto il discorso a questo stadio, spuntò l'alba dei divini

138

arcani e si spense la luce della parola. Si posi sui saggi la Sua

gloria secondo il decreto di Colui Che è l'Onnipotente, il

Lodatissimo.

Dì: Magnificato sia il Tuo Nome, o Signore mio Dio!

T'imploro pel Tuo Nome per il quale, allorché i cieli della

parola divina furono messi in moto fra gli uomini, la luce

della saggezza rifulse luminosa, di aiutarmi benignamente

con le Tue celesti confermazioni e di darmi agio di esaltare il

Tuo Nome fra i Tuoi servi.

O Signore! Distaccato da tutto fuorché Te e aggrappato

all'orlo del manto delle Tue infinite benedizioni, a Te ho

rivolto il viso. Sciogli dunque la mia lingua, ond'io proclami

ciò che avvinca le menti e rallegri le anime e gli spiriti.

Rafforzami inoltre nella Tua Causa in tal guisa ch'io non sia

impedito dalla prepotenza degli oppressori fra le Tue

creature, né ostacolato dall'assalto dei miscredenti tra coloro

che dimorano nel Tuo reame. Fa' di me un faro risplendente

in tutte le Tue terre che col suo fulgore guidi coloro nei cui

cuori arde la luce del Tuo sapere e aleggia l'anelito al Tuo

amore.

In verità, il potere Tu hai di fare tutto quello che vuoi e

tieni in pugno il regno del creato. Non v'è altro Dio che Te,

l'Onnipotente, l'Onnisciente

139

10

align=left>ASL-I-KULLU 'L-KHAYR

(Parole di Saggezza)

140

141

Nel Nome di Dio, l'Eccelso, l'Altissimo

Fonte d'ogni bene è confidare in Dio, sottostare

al Suo comando e l'esser paghi del Suo

santo volere e piacere.

Essenza della saggezza è il timor di Dio, la

paura della Sua sferza punitiva e il paventar la Sua giustizia

e il Suo decreto.

Essenza della religione è dar prova di ciò che il Signore

ha rivelato e seguire quanto da Lui stabilito nel Suo possente

Libro.

Fonte d'ogni gloria è accettare tutto ciò che il Signore ha

elargito, e di ciò che Dio ha decretato essere paghi.

Essenza dell'amore è che l'uomo volga il cuore all'Amato

e da tutto si separi fuorché da Lui e nulla desideri tranne ciò

che è il desio del Signore.

Vera rimembranza è far menzione del Signore, il Lodatissimo,

e tutto, eccetto Lui, obliare.

Vera fiducia è per il servo attendere alla propria professione

ed occupazione in questo mondo, tenersi stretto al Signore,

nulla cercare se non la Sua grazia, poiché nelle Sue

mani è il destino di tutti i Suoi servi.

Essenza del distacco è per l'uomo drizzare il volto verso

le coorti del Signore, pervenire al Suo cospetto, mirare il Suo

Sembiante e star testimone innanzi a Lui.

Essenza della comprensione è l'attestare la propria povertà

e il sottomettersi al Volere del Signore, il Sovrano, il

Benevolo, l'Onnipossente.

Fonte del coraggio e della forza è diffondere la Parola di

Dio e rimaner saldi nel Suo amore.

142

Essenza della carità è per il servo narrar le benedizioni

del Signore e renderGli grazie in ogni tempo e circostanza.

Essenza della Fede è sobrietà di parole e copiosità di azioni:

per colui che discorra più di quanto non faccia, sappi invero

che la morte è preferibile alla vita.

Essenza della vera sicurezza è serbare il silenzio, guardare

alla fine delle cose e rinunziare al mondo.

Il principio della magnanimità è il momento in cui l'uomo

spende le sue ricchezze per sé, la sua famiglia e i poveri fra i

suoi fratelli nella Fede.

Essenza della ricchezza è l'amore per Me: chi Mi ama

tutto possiede, e chi non Mi ama è, in verità, povero e

align=left>indigente. Questo è ciò che il Dito della Gloria e dello

Splendore ha rivelato.

Fonte d'ogni male è per l'uomo allontanarsi dal suo Signore

e riporre il cuore in cose profane.

Il fuoco più bruciante è dubitare dei segni di Dio, futilmente

disquisire su ciò ch'Egli ha rivelato, negarLo e portarsi

da superbo innanzi a Lui.

Fonte d'ogni sapere è la conoscenza di Dio - esaltata sia la

Sua Gloria - e questa non può conseguirsi per altra via che la

conoscenza della Sua Divina Manifestazione.

Essenza della degradazione è abbandonare l'ombra protettiva

del Misericorde e rifugiarsi presso il Maligno.

Fonte dell'errore è non credere nell'Unico vero Dio, confidare

in altri che non Lui e sfuggire al Suo Decreto.

Vero discapito è quello di colui i cui giorni sono trascorsi

nella completa ignoranza del proprio vero essere.

Essenza di tutto ciò che ti abbiamo rivelato esser Giustizia

è che l'uomo si liberi da oziose fantasie e imitazioni, percepisca

con occhio di unicità la Sua gloriosa opera e tutto

esamini con sguardo indagatore.

Così t'abbiamo ammaestrato, palesandoti Parole di Saggezza,

acché tu possa esser grato al Signore Iddio tuo e gloriartene

fra tutte le genti.

143

11

LAWH-I-MAQSÚD

(Tavola di Maqsúd)

In segno di rispetto, i bahá'í non scrivevano

direttamente a Bahá’u’lláh, ma si rivolgevano al Suo

amanuense, Mirzá Áqá Ján, soprannominato « Servo di

Dio » e « Servitore Personale ».Mirzá Áqá Ján scriveva la

risposta sotto forma di lettera, nella quale citava le parole di

Bahá'u'lláh ma in effetti tale risposta era interamente dettata

da Bahá'u'lláh Stesso. Pertanto tutte le parti della Tavola,

anche quelle che sembrano apparentemente parole di Mirzá

Áqá Ján, sono Sacre Scritture rivelate da Bahá'u'lláh. La

Tavola di Maqsúd è concepita in questi termini. Fu

indirizzata a Mirzá Maqsúd, uno dei primi credenti, che a

quei tempi abitava a Damasco e a Gerusalemme.

144

145

Egli è Dio, esaltato Egli sia, il Signore della Maestà

e della Forza

Una lode eccelsa al di sopra di ogni menzione o descrizione

si confà all'Adorato, Possessore di tutte

le cose visibili e invisibili, Che ha conferito al

Punto Primo autorità di rivelare innumerevoli

Libri ed Epistole e Che, mediante il potere della Sua

sublime Parola, ha tratto all'esistenza l'intera creazione, delle

generazioni passate e di quelle più recenti. Inoltre, essendo

l'uomo incapace di comprendere ciò che è sgorgato dalla

Penna Gloriosa ed è stato vergato nei Suoi Libri celestiali,

secondo la Sua trascendente saggezza Egli ha in ogni età e

ciclo inviato un Messaggero divino Che rianimasse con le

vive acque della Sua parola le anime avvilite e afflitte, Uno

Che in verità è l'Espositore, il vero Interprete. In ogni tempo

e circostanza agli uomini necessita qualcuno che li esorti, li

guidi, li istruisca e li ammaestri: perciò Egli ha inviato i Suoi

Messaggeri, i Suoi Profeti e i Suoi eletti, Che rivelino alle

genti il divino scopo per cui furono rivelati i Libri e suscitati

i Messaggeri e ciascuno abbia contezza del pegno di Dio,

latente nella realtà di ogni anima.

L'uomo è il Talismano supremo. La mancanza di un'adeguata

educazione l'ha però privato di ciò che inerentemente

possiede. Da una parola uscita dalla bocca di Dio egli è stato

tratto all'esistenza; da un'altra è stato guidato a riconoscere la

Sorgente da cui attingere la sua educazione e da un'altra

ancora gli furono garantiti rango e destino. Il Grande Essere

146

dice: Considera l'uomo come una miniera ricca di gemme di

inestimabile valore. Soltanto l'educazione può rivelarne i tesori

e permettere all'umanità di goderne. Se l'uomo meditasse

su ciò che le Scritture inviate dal cielo della santa Volontà di

Dio hanno rivelato, riconoscerebbe senza indugio che il loro

scopo è quello che tutti gli uomini si considerino come un

'anima sola, acciocché il sigillo che porta incise le parole « Il

Regno sarà di Dio » s'imprima in ogni cuore e la luce della

align=left>Divina munificenza, della grazia e della misericordia

avviluppi tutta l'umanità. L'Unico vero Dio, sia esaltata la

Sua gloria, non ha desiderato nulla per Sé. La fedeltà degli

uomini non Gli giova, né Gli nuoce la loro perversità.

L'Uccello del Reame dei Detti lancia continuamente questo

appello: « Tutto ho voluto per te, e te pure, per amor tuo ».

Se i sapienti e i saggi d'oggigiorno permettessero all'umanità

di aspirare la fragranza della fraternità e dell'amore, ogni

cuore sensibile comprenderebbe il significato della vera

libertà e scoprirebbe il segreto della pace indisturbata e

dell'assoluta tranquillità. Se la terra raggiungesse questo

stadio e fosse illuminata dalla sua luce, se ne potrebbe

veramente dire:« Non vi vedrai né depressioni né colline! ».1

Benedizione e pace a Quei2 pel Cui avvento Bathá3 s'è pavesata

di sorrisi e i dolci aromi della Cui veste hanno sparso

profumo sull'intera umanità - Colui Che venne per proteggere

gli uomini da ciò che nuoce loro nel mondo basso. Eccelso

infinitamente eccelso è il Suo stadio di là dalla glorificazione

di tutti gli esseri e santificato dalla lode di tutto il

creato. Col Suo avvento il Tabernacolo della stabilità e dell'ordine

fu eretto ovunque nel mondo e l'insegna del sapere

venne innalzata fra le nazioni. Le benedizioni si posino anche

sui Suoi familiari e compagni per i quali fu issato lo

1 Corano, 20:106.

2 Muhammad.

3 La Mecca.

147

stendardo dell'unità e della singolarità di Dio e furono

spiegati i vessilli del trionfo celeste. Per mezzo loro la

religione di Dio fu solidamente insediata fra le Sue creature e

il Suo Nome magnificato fra i Suoi servi. Lo supplico -

esaltato Egli sia - di proteggere la Sua Fede dalla malignità

dei Suoi nemici che strapparono via i veli, li squarciarono e

fecero infine ammainare i vessilli dell’Islam tra tutti i popoli.

Abbiamo ricevuto la tua missiva nella quale si sentiva

l'olezzo della riunione. Sia lodato Iddio, dopo il duro decreto

della separazione, le brezze della vicinanza e della comunione

si son mosse e i campi del cuore son rinfrescati dalle

acque dell'allegrezza e della gioia. Rendiamo grazie a Dio in

ogni circostanza e nutriamo speranza che Egli - sia esaltata la

Sua gloria - guidi con la Sua benigna provvidenza tutti

coloro che dimorano sulla terra verso ciò che Gli è gradito e

ben accetto.

Osservate i disordini che da lunghi anni tormentano la

terra e l'agitazione che si è impossessata dei suoi popoli.

Essa è stata o sfigurata dalle guerre o tormentata da

improvvise e inattese calamità. Benché il mondo sia pieno di

miserie e afflizioni, pure, nessuno si è soffermato a riflettere

quale possa esserne la causa o la fonte. Ogni qual volta il

Consigliere Verace ha pronunziato una parola di

ammonimento, ecco che tutti Lo hanno accusato di essere un

seminatore di discordia e hanno respinto il Suo appello.

Com'è sbalorditivo e sconcertante questo comportamento!

Può dirsi che non si trovino due uomini esteriormente e

interiormente uniti. I segni della discordia e della malizia

appaiono dappertutto, benché tutti gli uomini siano stati

creati per l'unione e l'armonia. Il Grande Essere dice: O

benamati! E’ stato innalzato il tabernacolo dell'unione; non

vi considerate estranei l'uno all'altro. Siete frutti di un unico

albero e foglie di un solo ramo. Nutriamo speranza che la

luce della giustizia risplenda sul mondo e lo purifichi dalla

tirannide. Se i sovrani e i re della terra, simboli del potere di

148

Dio, esaltata Ne sia la gloria, sorgessero e si decidessero a

dedicarsi a ciò che può favorire i più alti interessi dell'intera

umanità, certamente fra i figli degli uomini verrebbe fondato

il regno della giustizia e il fulgore della sua luce

ammanterebbe tutta la terra. Il Grande Essere dice: La

struttura della stabilità e dell'ordine mondiale è stata eretta

sulle due colonne gemelle della ricompensa e del castigo,

che continueranno a sorreggerla. E in un'altra occasione Egli

ha proferito in lingua eloquente1 quanto segue: La giustizia

ha ai suoi ordini una forza possente. Essa non è altro che la

ricompensa e la punizione per le opere umane. Mediante il

potere di questa forza il tabernacolo dell'ordine è innalzato in

tutto il mondo, così che, per timore della punizione, i

malvagi tengano a freno la propria natura.

In un altro passo Egli ha scritto: Attenti, o coorte di

sovrani del mondo! Non v'è altra forza sulla terra paragonabile,

per il suo potere conquistatore, alla forza della giustizia

e della saggezza. In verità, affermo che non c’è né c’è mai

stato esercito più possente di quello della giustizia e della

saggezza. Benedetto il re che marcia con le insegne della

saggezza spiegate innanzi e i battaglioni della giustizia ammassati

a retroguardia. In verità egli è il diadema che cingerà

la fronte della pace e il sembiante della sicurezza. Non v'è alcun

dubbio che se l'astro della giustizia, che è stato oscurato

dalle nubi della tirannia, spandesse la sua luce sull'umanità,

la faccia della terra sarebbe completamente trasformata.

Desideroso di rivelare i fondamenti della pace e della

tranquillità del mondo e del progresso dei suoi popoli, il

Grande Essere ha scritto: Verrà il tempo in cui sarà universalmente

sentita l'imperiosa necessità di costituire una vasta

assemblea di tutti gli uomini. I potenti e i re della terra dovranno

intervenirvi e, partecipando alle sue deliberazioni,

prendere in considerazione le vie e i mezzi che costituiscono

1 La lingua araba

149

le fondamenta della Grande Pace mondiale fra gli uomini.

Una simile pace esige che per amore della tranquillità dei

popoli della terra, le Grandi Potenze si decidano a

riconciliarsi pienamente fra di loro. Se un re si levasse in

armi contro un altro, tutti dovranno sorgere uniti contro di lui

ed impedirglielo. Se ciò accadrà le nazioni del mondo non

avranno bisogno di alcun altro armamento oltre a quello

necessario per conservare la sicurezza dei loro regni e

mantenere l'ordine interno nei loro territori. Così si garantirà

la pace e la serenità di tutti i popoli, i governi e le nazioni.

Osiamo sperare che i re e i sovrani della terra, specchi del

benevolo e onnipotente nome di Dio, assurgano a questo

grado e proteggano l'umanità dal massacro e dalla tirannia.

Dice inoltre: Fra le cose che condurranno all'unità e alla

concordia, sì che il mondo intero venga stimato un solo

paese, v'è questa: che le diverse lingue siano ridotte a una

sola lingua e similmente che le scritture usate nel mondo

siano limitate a un'unica scrittura. Incombe a tutte le nazioni

di nominare un gruppo di uomini intelligenti ed eruditi i

quali indicano una riunione e, dopo essersi consultati,

scelgano uno fra i vari idiomi esistenti, o ne creino uno

nuovo, da insegnare ai bambini in tutte le scuole del mondo.

Si avvicina il giorno in cui tutti i popoli della terra adotteranno

una lingua universale e un'unica scrittura. Quando ci

si sarà giunti, in qualsiasi città arrivino, ai viaggiatori sembrerà

di entrare a casa propria. Tutto ciò è obbligatorio e

assolutamente essenziale. Incombe ad ogni uomo illuminato

e perspicace cercare di mettere in atto ciò che è stato scritto.

In questi giorni il tabernacolo della giustizia è caduto tra

le grinfie della tirannide e dell'oppressione. Implorate l'Unico

vero Dio -esaltata Ne sia la gloria- di non privare l'umanità

dell'oceano della vera comprensione, perché se solo

dessero ascolto, gli uomini comprenderebbero subito che ciò

che è sgorgato dalla Penna della Gloria e che da essa è stato

scritto è come il sole per il mondo e che ivi sono il benes150

sere, la sicurezza e il vero tornaconto di tutti gli uomini;

altrimenti la terra sarà tormentata ogni giorno da una nuova

align=left>calamità e si scateneranno tumulti inauditi. Voglia Dio che i

popoli del mondo siano benevolmente aiutati a preservare la

luce dei Suoi amorevoli consigli entro il globo della saggezza.

Nutriamo speranza che tutti indossino la veste della

vera saggezza, sulla quale si fonda il governo del mondo.

Il Grande Essere dice: Il firmamento della scienza politica

è rischiarato e illuminato dal fulgore della luce di queste

benedette parole che sono albeggiate dall'oriente del Volere

di Dio: E’ doveroso che ogni governante soppesi quotidianamente

il proprio essere sulla bilancia dell'equità e della giustizia

e poi giudichi fra gli uomini e li consigli di fare ciò che

volga i loro passi verso la via della saggezza e della comprensione:

questi sono il cardine e l'essenza della scienza

politica. In queste parole ogni saggio illuminato percepirà

prontamente ciò che favorisce mete come il benessere, la

sicurezza e la protezione dell'umanità e la salvezza delle vite

umane. Gli uomini perspicaci che si dissetassero all'oceano

di intimi significati in esse contenuto e ne prendessero coscienza

ne attesterebbero la sublimità e la grandezza. Se quest'umile

creatura esprimesse ciò che percepisce, tutti proclamerebbero

la consumata saggezza di Dio. I segreti della

scienza politica e ciò che serve oggi ai popoli sono racchiusi

in queste parole. Quest'umile servo supplica ardentemente

l'Unico vero Dio - esaltata sia la Sua gloria - di illuminare gli

occhi dei popoli del mondo, si che tutti riconoscano ciò che

in questo giorno è indispensabile.

E’ un vero uomo colui che si dedica a servire l'intera

razza umana. Il Grande Essere dice: Benedetto e felice è

colui che si leva a promuovere i migliori interessi dei popoli

e delle tribù della terra. In un altro passo Egli ha proclamato:

Non ci si deve gloriare di amare la propria patria ma

piuttosto di amare il mondo intero. La terra è un solo paese e

align=left>l'umanità i suoi cittadini.

151

Queste esortazioni all'unione e alla concordia, che la

Penna dell'Eccelso ha scritto nei Libri dei Profeti, si riferiscono

ad argomenti ben precisi, non a un'unione che porti

alla disunione o a una concordia che ingeneri discordia. E’

align=left>questo lo stadio in cui ad ogni cosa è assegnata una misura,

lo stadio in cui ogni anima meritevole avrà la sua mercede.

Benedetto chi comprende il significato e afferra l'intenzione

di queste parole e mal incolga agl'incuranti. Di questo rendono

ampia testimonianza tutti i segni della natura, nella loro

intima essenza. Ogni saggio perspicace è ben conscio di ciò

che abbiamo menzionato, al contrario di coloro che si sono

smarriti lungi dalle sorgenti vive dell'imparzialità e vagolano

inquieti nelle selvagge lande dell'ignoranza e del cieco fanatismo.

Il Grande Essere dice: O figli degli uomini! Lo scopo

fondamentale che anima la Fede di Dio e la Sua Religione è

quello di salvaguardare gli interessi della razza umana,

svilupparne l'unità e accrescere lo spirito d'amore e di fraternità

fra gli uomini. Non sia mai che diveniate fonti di

contrasti e discordie, di odio e inimicizia. Questa è la retta

Via, queste sono le fondamenta solide e incrollabili. Qualsiasi

cosa sarà edificata su queste fondamenta, i casi e le vicende

del mondo non potranno mai intaccarne la resistenza,

né potrà minarne la struttura il fluire di innumerevoli secoli.

E’ nostra speranza che i capi delle religioni e i sovrani del

mondo si levino uniti per riformare questa èra e rialzarne le

sorti. Riflettano sui suoi bisogni, si consiglino e, dopo

matura deliberazione, somministrino il rimedio adatto a

codesto mondo infermo e profondamente angustiato.

Il Grande Essere dice: Il cielo della divina saggezza è

rischiarato dai due astri della consultazione e della compassione.

Consultatevi su tutte le questioni, poiché la consultazione

è il faro che rischiara il cammino e conferisce comprensione.

Al principio di ogni impresa, è doveroso considerarne la

152

fine. Tra tutte le arti e le scienze, indirizzate i bambini a studiare

quelle che risultino vantaggiose all'uomo, che ne garantiscano

il progresso e ne elevino il rango. Così verranno dispersi

i fetidi odori dell'arbitrio e così, grazie ai nobili sforzi

dei capi delle nazioni, tutti vivranno protetti, sicuri e in pace.

Il Grande Essere dice: I dotti devono indirizzare il popolo

verso quei rami del sapere che sono utili, sì che essi stessi e

tutti gli altri uomini ne possano trarre beneficio. Gli studi

accademici che principiano e terminano con mere parole non

hanno mai avuto né avranno mai alcun valore. La maggior

parte degli eruditi dottori di Persia dedica tutta la vita allo

studio di una filosofia il cui ultimo frutto è fatto di sole

parole.

Incombe a coloro che detengono il potere di usare moderazione

in ogni cosa. Chiunque oltrepassi i limiti della moderazione

cessa d'esercitare una benefica influenza. Riflettete,

per esempio, su valori come la libertà, la civiltà e simili.

Per quanto buoni possano essere considerati da molte

persone intelligenti, pure, se spinti all'eccesso, possono esercitare

sugli uomini un'influenza deleteria.

Se dovessimo sviscerare questo tema, occorrerebbe una

minuziosa spiegazione che, dubitiamo, potrebbe risultare tediosa.

E’ ardente speranza di quest'umile creatura che Dio -

sia esaltata la Sua gloria - conceda a tutti ciò che è bene :

infatti chi ne è dotato, possiede ogni cosa. Il Grande Essere

dice: La Lingua della Saggezza proclama: colui che non ha

Me è privo di tutto. Discostatevi da tutto ciò che è sulla terra

e non cercate altro che Me. Io sono il Sole della Saggezza e

l'Oceano del Sapere. Do coraggio ai pavidi e vita ai morti:

sono il Faro che rischiara il cammino, il Falcone reale sul

braccio dell'Onnipossente; dispiego le ali abbassate di ogni

uccello ferito sospingendolo a volare.

E ancora dice: Nel cielo della vera comprensione, fulgida

risplende la luce di due astri: tolleranza e giustizia.

O amico mio! Vasti oceani si trovano racchiusi entro

153

questo breve detto: beato chi ne comprende il valore, ne beve

a sazietà e ne afferra il significato e mal incolga agl'incuranti.

Quest'umile creatura supplica i popoli del mondo di

praticare l'equità, sì che il loro tenero, delicato e prezioso

udito che è stato creato per dare ascolto alle parole della

saggezza sia liberato da impedimenti e allusioni, da oziose

fantasie e vane immagini che « né ingrassano né spengono la

fame », così che il vero Consigliere Si degni di esporre ciò

che è fonte di benedizione per l'umanità e del sommo bene

per tutte le nazioni.

Attualmente in molti paesi la luce della riconciliazione è

affievolita e spenta la sua radiosità, mentre il fuoco della

lotta e del disordine è stato attizzato e divampa con furia.

Due grandi potenze che si considerano fondatrici e guide

della civiltà ed autrici delle costituzioni sono insorte contro i

seguaci di Colui Che conversò con Dio.1 State accorti, o

perspicaci! Non si confà allo stadio dell'uomo commettere

soprusi, si conviene invece ch'egli osservi l'equità e indossi

la veste della giustizia in ogni circostanza. Implorate l'Unico

vero Dio che, mercé il potere della mano del tenero amore e

dell'educazione spirituale, forbisca e purifichi certe anime

dalla contaminazione di passioni inique e corrotti desideri, sì

che, col levarsi esse a sciogliere la lingua per amor di Dio, i

segni dell'ingiustizia siano soppressi e lo splendore della luce

della giustizia riversi su tutto il mondo il suo fulgore. La

gente vive nell'ignoranza e ha bisogno di chi le illustri la

verità.

Il Grande Essere dice: L'uomo munito di una vasta

erudizione e il saggio dotato di penetrante saggezza sono

come gli occhi per il corpo del genere umano; se Dio vorrà,

la terra non verrà mai privata di questi due sommi doni. Ciò

che è stato esposto e che sarà rivelato nel futuro non è che un

1 Mosè.

154

pegno dell'ardente desiderio di questo Servo di dedicarSi al

servizio di tutte le tribù della terra.

O amico mio! In tutte le evenienze ci si deve attenere a

quei mezzi che promuovano la sicurezza e la tranquillità tra i

popoli del mondo. Il Grande Essere dice: In questo Giorno

glorioso tutto quello che vi purifica dalla corruzione e vi

conduce verso la pace e la quiete è in verità la Retta Via.

Voglia Dio che i popoli del mondo siano condotti a

riconoscere il loro vero tornaconto grazie ai degni sforzi

compiuti dai loro sovrani e da quelli, fra loro, che sono saggi

e dotti. Per quanto tempo ancora si ostinerà l'umanità nel suo

traviamento? Per quanto tempo ancora continuerà l'ingiustizia?

Per quanto tempo ancora il caos e la confusione regneranno

fra gli uomini? Per quanto tempo ancora la discordia

sconvolgerà il volto della società?

Quest'umile servo è attonito, perché tutti gli uomini sono

dotati della capacità di vedere e udire, ma li troviamo orbati

del privilegio di servirsene. Questo Servo è stato spinto a

vergare queste righe in virtù del tenero amore che nutre per

te. Da ogni parte soffiano i venti della disperazione e la lotta

che divide e affligge la razza umana aumenta quotidianamente.

Si possono già scorgere i segni di imminenti agitazioni

e caos, dato che la situazione generale appare lamentevolmente

difettosa. Imploro Dio, sia esaltata la Sua gloria,

che Si degni dì ridestare i popoli della terra, conceda che la

loro condotta divenga finalmente loro vantaggiosa e li aiuti a

compiere ciò che si addice al loro stadio.

L'uomo che comprendesse la grandezza del proprio stadio

e la sublimità del proprio destino non paleserebbe altro che

un buon carattere, azioni pure e una condotta decorosa e

lodevole. Se i dotti e i saggi di buona volontà guidassero le

genti, tutta la terra sarebbe considerata un unico paese. Per

certo questa è l'indiscussa verità. Questo servo si appella ad

ogni anima zelante e operosa a che faccia il massimo sforzo

155

e si levi per risollevare le sorti di tutti i paesi e per suscitare a

vita i morti con le vive acque della saggezza e della loquela,

in virtù dell'amore che nutre verso Dio, l'Unico,

l'Impareggiabile, l'Onnipotente, il Benefico.

Il saggio non può dimostrare il proprio sapere altrimenti

che attraverso le parole. Ecco il significato della Parola asserito

in tutte le Scritture, di epoche remote e più recenti: è

infatti mercé la sua potenza e il suo spirito animatore che i

popoli del mondo sono pervenuti a una così eminente posizione.

Parole e frasi devono, altresì, essere sia toccanti sia

penetranti. Ma queste due qualità non saranno infuse in

nessuna parola che non sia proferita unicamente per amor di

Dio e tenendo il dovuto conto di ciò che la situazione e le

persone domandano.

Il Grande Essere dice: L'umana favella è una realtà che

aspira a esercitare il proprio ascendente e richiede moderazione.

In quanto al suo ascendente, esso è condizionato dal

perfezionamento che a sua volta dipende dal distacco e dalla

purezza del cuore. In quanto alla sua moderazione, essa deve

esser congiunta a tatto e saggezza, conforme alle prescrizioni

delle Scritture e delle Tavole Sacre.

Ogni parola è dotata di spirito e perciò l'oratore o

l'espositore devono prudentemente parlare a tempo e luogo,

perché l'effetto che ciascuna parola produce è lampante e

manifesto. Il Grande Essere dice: Una parola può essere

paragonata al fuoco, un'altra alla luce e l'influenza che entrambe

esplicano è palese nel mondo. Perciò il saggio illuminato

deve usare innanzi tutto parole blande come il latte,

onde i figli degli uomini siano nutriti ed edificati e pervengano

all'ultima meta dell'esistenza umana che è lo stadio

della vera comprensione e nobiltà. E ancora dice: Una parola

è come la primavera che inverdisce e mette in fiore i teneri

virgulti del roseto del sapere, un'altra è come un veleno letale.

E’ necessario che il saggio accorto si esprima con massima

saggezza e tolleranza, così che la dolcezza delle sue

156

parole induca tutti a ottenere ciò che s'addice allo stadio

dell'uomo.

O amico mio! La Parola di Dio è regina delle parole:

immenso è il suo penetrante potere; essa ha sempre dominato

e continuerà a dominare il reame dell'esistenza. Il Grande

Essere dice: la Parola è la chiave maestra per il mondo

intero, poiché mediante la sua potenza si disserrano le porte

dei cuori umani, che in realtà sono le porte del cielo. Non

appena un barlume del suo sfolgorante splendore batté sullo

specchio dell'amore, in esso apparvero riflesse le benedette

parole « Io sono l'Amatissimo ». Essa è un oceano di

sconfinata ricchezza, che tutto racchiude. Ogni cosa

conoscibile non è altro che sua emanazione. Elevato,

infinitamente elevato è questo stadio, alla cui ombra s'aggira,

ammantata di lode e adorazione, l'essenza della grandezza.

Ahimè! pare che la febbre della negligenza e della follia

abbia gravemente indebolito l'umana capacità d'assaporare,

perché s'è trovato che le genti non hanno percepito la dolcezza

della Sua parola e ne sono prive. E’ deplorevole che

l'umanità si precluda i frutti dell'albero della saggezza, e

intanto i suoi giorni e le sue ore rapidi svaniscono. Voglia

Dio che la mano del potere divino protegga tutti gli uomini e

ne volga i passi verso l'orizzonte della vera comprensione.

align=left>In verità il nostro Misericordioso Signore è Colui Che

viene in soccorso il Sapiente, il Savio.

Vorrei aggiungere che è pervenuta la tua seconda lettera

spedita da Gerusalemme e che il suo contenuto è stato

attentamente letto alla Sua presenza. Egli mi ha invitato a

scrivere ciò che segue:

O Maqsúd ! Abbiamo udito la tua voce e sentito i sospiri

e i lamenti che la tua struggente brama ti ha strappato. Sia

lodato Iddio! In ogni tua parola si avvertivano i dolci aromi

dell'amore: voglia Dio che questa grazia duri eternamente. Il

Nostro Servitore Personale ha recitato i versi che hai composto;

il tuo nome è spesso menzionato alla presenza di que157

sto Vilipeso e a te sono volti gli sguardi del Nostro tenero

amore e della Nostra comprensione.

Grande è lo stadio dell'uomo e grandi devono essere i suoi

sforzi per la riabilitazione del mondo e il benessere delle

nazioni. Supplico l'Unico vero Dio che Si degni di

confermarti in ciò che s'addice allo stadio dell'uomo.

In ogni circostanza segui la guida della saggezza, giacché

certi individui che albergano malvage intenzioni sono stati e

sono ancora tutti intenti a trescare. Benevolo Iddio! A

quell'Essere infinitamente eccelso Che altro non cerca se non

di alimentare lo spirito d'amore e fratellanza fra gli uomini,

di ravvivare il mondo e di nobilitarne la vita, hanno imputato

accuse tali che la lingua e la penna si vergognano di

narrare.

Ti abbiamo ricordato e ora facciamo di te menzione: Lo

supplichiamo - esaltata è la Sua gloria - di proteggerti con la

mano della forza e della possanza e di darti agio di

align=left>riconoscere ciò che più ti varrà in questo mondo e nell'altro.

Egli è il Signore dell'Umanità, Possessore del Trono in Cielo

e del mondo quaggiù. Non v'è altro Dio che Lui, il Forte,

l'Onnipotente. Voglia Dio che questo Vilipeso sia fedele.

Non t'ha Egli dimenticato e mai ti dimenticherà.

Hai accennato che intendi rimanere a Damasco fino a

primavera, e poi recarti a Mosul, se ce ne saranno i mezzi.

Quest'umile servo supplica Dio - esaltata è la Sua gloria -

di fornire i mezzi opportuni e di aiutarti. Egli è Forte e

Potente.

Benché tutti gli abitanti di quella contrada siano stati

trattati con somma gentilezza, tuttavia in loro non si ravvisa

alcun segno di amicizia. Devi essere molto accorto e

saggio, perché essi sono sempre alla ricerca di cavilli per

negar la Causa. Possa l'Unico vero Dio conceder loro

l'equità.

Riguardo ai tuoi affari, se ti accontenterai di qualsiasi

cosa venga, farai cosa lodevole. Dedicarsi a una professione

158

è cosa meritevole di encomio, giacché chi è occupato nel

lavoro è molto meno incline a soffermarsi sulle amarezze

della vita. Dio voglia che tu senta gioia e radiosità, allegria

ed esultanza in qualunque città o terra ti capiti di soggiornare.

Quest'umile servo non ti dimenticherà mai, illustre e

gentile amico: Egli ti ha ricordato e continuerà a ricordarti. Il

decreto è in Dio, Signore di tutti i mondi. Spero che Egli

conceda l'assistenza divina ed elargisca la confermazione in

ciò che Gli è gradito e ben accetto.

Ogni parola della tua poesia è come uno specchio in cui si

riflettono i segni della devozione e dell'amore che nutri verso

Dio e i Suoi eletti. Fortunato te che hai libato il prezioso vino

della parola e ti sei abbeverato al rivo dolcemente scorrente

del vero sapere. Felice chi se n'è dissetato ed è pervenuto a

Lui e mal incolga agli incuranti. E’ stata una lettura invero

align=left>molto commovente, perché ne trasparivano la luce della

riunione e il fuoco della separazione.

Lungi da noi dubitare mai degli immensi favori di Dio,

perché se volesse, Egli potrebbe trasformare un mero atomo

in un sole e una goccia in un oceano. Egli schiude migliaia di

porte mentre l'uomo non può concepirne neppur una.

Così malaccorto è questo servo che con simili parole

cerca di comprovare la suprema forza di Dio - sia esaltata la

Sua gloria. Supplico Dio, il Sommo, di perdonarlo per queste

asserzioni e affermo che egli riconosce sempre le proprie

gravi colpe e manchevolezze, chiede all'oceano della

clemenza del suo Signore, l'Eccelso, che i suoi peccati siano

rimessi e invoca ciò che lo renda completamente dedito a

Dio e gli dia agio di innalzare la Sua lode, di rivolgersi verso

di Lui e di riporre in Lui tutta la sua fiducia. In verità Egli è

il Potente, il Perdonatore, il Misericordioso. Lode a Dio,

l'Onnipotente, l'Onnisciente.

Quest'umile essere ha letto il dialogo col viandante che

hai trascritto nella tua lettera al mio Signore, possa la mia

vita essere sacrificata per Lui. Quelle spiegazioni risvegliano

159

la gente dal torpore dell'incuria. In verità sono le azioni dell'uomo

che creano una profusione di forze sataniche, perché,

se gli uomini si attenessero e ottemperassero agli insegnamenti

divini, ogni traccia di male sarebbe bandita dalla

faccia della terra. Ma i principali fattori che evocano

align=left>l'apparizione dello spirito satanico sono le differenze

esistenti dappertutto tra gli uomini e il vasto diffondersi della

sedizione, della contesa, del conflitto e simili. Eppure lo

Spirito Santo ha sempre schivato queste cose. E’ inevitabile

che un mondo in cui si vedono soltanto lotte, litigi e

corruzione divenga trono, anzi metropoli, di Satana.

Quanti amati ed eletti di Dio hanno pianto e sospirato

notte e dì a che per avventura dalla corte del Suo compiacimento

spirasse una brezza soave e profumata

scacciando dal mondo i disgustosi e fetidi odori. Ma questo

scopo ultimo non poté esser conseguito e gli uomini ne

furono orbati a cagione delle loro male azioni, che attirarono

su loro la retribuzione di Dio, secondo i principi basilari del

Suo divino governo. In queste circostanze è Nostro dovere

pazientare finché non ci verrà soccorso da Dio, il Munifico

Perdonatore.

Magnificato sia il Tuo Nome, o Signore di tutti gli esseri

e Desio di tutte le creature! T'imploro, per la Parola che ha

fatto levar la voce al Roveto Ardente e gridare la Roccia, per

cui i favoriti si sono affrettati a raggiungere la corte della

Tua presenza, e i puri di cuore l'alba della luce del Tuo

sembiante e per il sospirar che elevano i veri amanti nella

loro separazione dai Tuoi eletti, e per i lamenti di coloro che

anelano a contemplare il Tuo volto avanti l'albeggiante

splendore della luce della Tua Rivelazione, di concedere

benignamente ai Tuoi servi facoltà di riconoscere ciò che hai

disposto per loro mediante il Tuo favore e la Tua grazia.

Prescrivi per loro dunque, con la Tua Gloriosa Penna, ciò

che volgerà i loro passi verso l'oceano della Tua generosità e

li condurrà presso le acque vive della Tua celeste riunione.

160

O Signore! Non guardare alle cose che hanno fatto, ma

guarda alla sublimità del Tuo celeste favore che ha preceduto

tutte le cose create, visibili e invisibili. O Signore! Rischiara

i loro cuori con il fulgido chiarore del Tuo sapere e illumina i

loro occhi con i rilucenti splendori dell'astro dei Tuoi doni.

Ti supplico, o Signore dei Nomi e Creatore dei cieli, per il

sangue sparso sul Tuo Sentiero, e per le teste infilzate sulle

lance per amor Tuo, e per le anime che si sono consunte

nella separazione dai Tuoi amati, e per i cuori infranti

nell'esaltar la Tua Parola, di concedere che gli abitatori del

Tuo reame siano uniti nell'omaggio alla Tua incomparabile

Parola così da riconoscer tutti la Tua unità e unicità. Non v'è

altro Dio che Te, l'Onnipotente, l'Eccelso, il Sapiente, il

Savio.

Oso sperare che Colui Che è il Provvido, l'Inaccessibile,

ascolti le suppliche di questo umile servo, abbigli i popoli

del mondo con la veste delle buone azioni e li purifichi da

insane inclinazioni. Egli è il Forte, il Potente, l'Onnisciente,

Colui Che di tutto è Accorto. Egli ascolta e vede: Egli è Colui

che tutto ascolta e vede.

161

12

SÚRIY-I -VAFÁ

(Tavola a Vafá)1

1 Muhammad-Husayn, uno dei primi credenti di Shíráz, che ebbe da

Bahá’u’lláh il soprannome di Vafá ( Fedeltà ).

162

163

Egli è l'Onnisciente

O Vafá ! Rendi grazie al tuo Signore per averti aiutato

ad abbracciare la Sua Causa, dato agio di

riconoscere la Manifestazione del Suo Essere e

innalzato a magnificare Colui Che è la Somma

Rimembranza in questo glorioso Annunzio.

Te benedetto, o Vafá, ché sei stato fedele al Patto di Dio e

al Suo Testamento, quando tutti l'hanno violato ripudiando

Colui nel Quale avevano creduto, nonostante che Egli sia

apparso col suffragio di tutte le testimonianze e sia albeggiato

all'orizzonte della Rivelazione nel manto di una

sovranità indiscussa.

T'incombe, però, di fare il massimo sforzo per giungere

all'essenza della fedeltà. Ciò comporta avere assoluta certezza

nel cuore e attestare con la lingua quello che Dio ha

attestato del Suo eccelso Essere, proclamando: « In verità,

bastevole a Me Stesso son Io nel Reame della Gloria ». Colui

al quale è dato, in questi giorni, di affermare solennemente

questa verità è pervenuto a ogni bene e su di lui discenderà,

di giorno e nottetempo, lo Spirito celeste, e lo aiuterà

benignamente a glorificare il Nome del suo Signore, e gli

concederà di sciogliere la lingua e difendere con il suo dire

la Causa del suo Signore, il Misericordioso, il Compassionevole.

E nessuno avrà questo potere eccetto colui che si

è forbito il cuore da tutto ciò che è creato fra cielo e terra e

s’è completamente distaccato da ogni cosa fuorché da Dio, il

Signore sovrano, il Benevolo, l'Onnipotente.

164

Levati a servire la Causa e dì: Giuro sulla giustizia di Dio!

In verità questo è il Punto Primo, ammantato nella Sua

nuova veste e manifestato nel Suo glorioso Nome. Tutto Egli

ora vede da questo Orizzonte: in verità è supremo sovra tutte

align=left>le cose. Tra le Angeliche Schiere è noto come Sommo Annunzio,

e nei Reami dell'Eternità quale Antica Bellezza, e

innanzi al Trono con questo Nome1 che ha fatto mancare il

piede a coloro cui è dato di comprendere.

Dì: giuro su Dio! In questa Rivelazione, prima ancora che

dal Reame della santità e della sublimità un solo versetto

fosse inviato, la suprema testimonianza di Dio s'era adempiuta

per tutti gli abitatori del cielo e della terra; abbiamo

inoltre rivelato l'equivalente di tutto quello che è stato inviato

align=left>nella Dispensazione del Bayán. Temete Dio e non permettete

che siano vanificate le vostre opere e non siate tra

coloro che sono immersi nel sopore. Aprite gli occhi onde

possiate vedere la Vetusta Beltà da questo fulgente e luminoso

stadio.

Dì, Dio mi è testimone! Assiso sulla nuvola cremisi con

gli eserciti della rivelazione alla Sua destra e gli angeli dell'ispirazione

alla sinistra il Promesso è disceso dal cielo, e

per ordine di Dio, l'Onnipotente, l'Onnipossente, il Decreto

s’è compiuto. Perciò a tutti è mancato il piede, tranne a coloro

che Dio ha protetto con la Sua tenera misericordia, coloro

che L'hanno riconosciuto nel Suo Essere e si sono

distaccati da tutto ciò che appartiene al mondo.

Ascolta le Parole del tuo Signore e forbisci il cuore da

ogni illusione, così che la fulgida luce del ricordo del tuo

Signore vi effonda il suo splendore e tal cuore giunga allo

stadio della certezza.

Sappi inoltre che la tua missiva pervenne al Nostro cospetto

e che ne comprendemmo e leggemmo il contenuto.

Prendemmo nota della tua domanda e ti risponderemo tosto.

1 Il Più Grande Nome.

165

Fa d'uopo in questo Giorno che ciascuno chieda a Dio ciò

che desidera e il tuo Signore risponderà alla sua petizione

con meravigliosi, incontestabili versetti.

Hai chiesto sull'argomento del ritorno. Sappi che la fine è

come il principio. Come consideri il principio, così devi considerare

la fine ed essere fra coloro che comprendono davvero.

Anzi considera il principio come la fine e viceversa, sì

che tu possa acquisire percezione chiara. Sappi inoltre che

ogni cosa creata è continuamente generata e ricondotta per

decreto del tuo Signore, il forte e possente Iddio.

In quanto al Ritorno, come Dio l'ha inteso nelle Sue sacre

ed eccelse Tavole in cui ha partecipato ai Suoi servi questo

tema, con ciò si indica il ritorno di tutte le cose create il Dì

della Resurrezione e in verità questa è l'essenza del Ritorno

che hai veduto nei giorni di Dio e tu sei tra coloro che

rendono testimonianza di questa verità.

Iddio è per certo capace di far apparire tutti i nomi in un

solo nome e tutte le anime in un'unica anima. Sicuramente

forte e possente Egli è. E questo Ritorno si compie per Suo

decreto nella forma che Egli vuole. In verità Egli è Colui

Che tutto fa e dispone. Inoltre devi comprendere

l'adempimento del Ritorno e della Resurrezione

esclusivamente secondo la Parola del Tuo Signore,

l'Onnipotente, l'Onnisciente. Per esempio, s'Egli prendesse

una manciata di terra e dichiarasse che essa è Colui Che

avete seguito nel passato, ciò sarebbe indubbiamente giusto e

vero, come se fosse la Sua Persona reale, e a nessuno è dato

il diritto di contestare la Sua autorità. Egli fa ciò che vuole e

dispone tutto quello che Gli aggrada. In questo stadio bada

altresì a non volgere lo sguardo a limitazioni e allusioni, ma

piuttosto a ciò per cui la Rivelazione è stata adempiuta e sii

tra coloro che comprendono. Così ti spieghiamo in chiaro ed

esplicito linguaggio, onde tu comprenda ciò che chiedesti al

tuo vetusto Signore.

Considera il Dì della Resurrezione. Se Dio sentenziasse

166

che l'infima creatura tra i fedeli sia il Primo che credette nel

Bayán, di ciò non dovresti minimamente diffidare e devi essere

tra coloro che sinceramente credono. In questo stadio,

non guardare a limitazioni e nomi umani, sibbene a ciò che

giustifica il rango del Primo che credette, cioè fede in Dio, e

riconoscimento del Suo Essere, e certezza dell'adempimento

del Suo comando perentorio e ineluttabile.

Considera la Rivelazione del Punto del Bayán - sia

esaltata la Sua gloria. Egli sentenziò che il Primo a credere in

Lui1 era Muhammad, Messaggero di Dio. E’ lecito

disputare con Lui, dicendo che quest'uomo proveniva dalla

Persia, l'Altro dall'Arabia, o che questo si chiamava Husayn,

mentre l'Altro portava il nome di Muhammad ? No, giuro sul

santo Essere di Dio, l'Eccelso, il Sommo. Sicuramente

nessun uomo intelligente e illuminato si curerebbe mai di

limiti o di nomi, ma baderebbe piuttosto a quello che fu

conferito a Muhammad e cioè la Causa dì Dio. Quest'uomo

illuminato considererebbe anche Husayn e la posizione

ch'egli deteneva nella Causa di Dio, l'Onnipotente, l'Eccelso,

il Sapiente, il Saggio. E poiché il Primo che credette in Dio

nella Dispensazione del Bayán era investito di un'autorità

simile a quella di cui fu investito Muhammad, Messaggero di

Dio, perciò il Báb sentenziò che egli era quest'ultimo, cioè il

Suo ritorno e la Sua resurrezione. Questo stadio è santificato

da ogni limite o nome e nulla può in esso scorgersi se non

align=left>Dio, l'Uno, l'Impareggiabile, l'Onnisciente.

Sappi inoltre che il Dì della Resurrezione, s'Egli sentenzierà

che una delle foglie è la manifestazione di tutti i Suoi

eccellenti titoli, a nessuno sarà dato il diritto di chiedere perché

o percome, e chi lo facesse sarebbe considerato miscredente

in Dio e annoverato tra coloro che hanno rigettato la

Sua Verità.

Attenti attenti a non comportarvi come le genti del Bayán,

1 Mullá Husayn.

167

che errarono gravemente, traviarono la gente, ignorarono il

Patto e il Testamento di Dio e dettero compagni a Lui, l'Uno,

l'Incomparabile, l'Onnisciente. In verità non riconobbero il

Punto del Bayán, perché se l'avessero riconosciuto non

avrebbero respinto la Sua manifestazione in questo Essere

luminoso e risplendente. E avendo fissato lo sguardo sui

nomi, allorché Egli al Suo Nome « il Più Eccelso » sostituì il

Suo Nome « il Più Glorioso » i loro occhi rimasero

abbagliati. Non Lo riconobbero in questi giorni e son annoverati

tra coloro che periscono. In verità, se Lo avessero

conosciuto mediante il Suo Essere o in virtù di ciò che ha

rivelato non L'avrebbero ripudiato, allorché apparve in questo

glorioso e incomparabile Nome, che Dio ha disposto

essere Spada della Sua Rivelazione fra terra e cielo, per il

quale la verità è separata dall'errore, da ora fino al Giorno in

cui l'umanità starà innanzi al Signore dei mondi.

Sappi inoltre che il Giorno della Sua Manifestazione,

fuorché Dio, tutte le cose create, alto o basso che sia il loro

rango, saranno tratte alla luce e poste sullo stesso piano. Il Dì

del Ritorno è imperscrutabile a tutti, fin dopo che la Rivelazione

divina si sarà adempiuta. In verità, Egli è Colui Che

dispone ciò che vuole. Quando la Parola di Dio è rivelata a

tutto il creato, chi dà ascolto all'Appello e ne fa conto è, in

verità, annoverato tra le anime più illustri, fosse pure un

portatore di ceneri. E chi se ne discosta è computato tra i più

meschini dei Suoi servi, ancorché potente fra gli uomini e

possessore di tutti i libri che sono nei cieli e sulla terra.

Devi guardare con visione divina alle cose che ti abbiamo

rivelato e inviato, e non alle genti e a ciò che è in uso fra

loro. In questo giorno esse sono come il cieco che, camminando

in pieno sole, chiede: Dov'è il sole? Risplende? Egli

negherebbe e smentirebbe la verità e non sarebbe tra coloro

che comprendono. Mai sarà capace di scorgere il sole o di

capire ciò che è sopraggiunto tra lui ed esso. Solleverebbe

obiezioni entro se stesso, leverebbe proteste e sarebbe tra i

168

ribelli. Tali sono queste genti. Abbandonale a se stesse, dicendo:

A voi ciò che voi desiderate e a noi quel che noi

desideriamo. Meschina è la sorte degli empi.

Sappi inoltre che la precedente Manifestazione affermò

che il ritorno e la resurrezione degli spiriti si sarebbero compiuti

il Dì della Resurrezione, mentre in realtà ci sono un

ritorno e una resurrezione per ciascuna creatura. Ma non desideriamo

menzionare cosa che non sia espressa nel Bayán, a

che i malevoli non abbiano a levare grande strepito. Oh! Potesse

disperdersi ciò che è sopravvenuto fra i figli degli

uomini e il loro Creatore, sì che essi potessero contemplare

l'invincibile sovranità e dominio di Dio, bere dalla Sorgente

dei Suoi rivi celestiali, essere aspersi dai flutti dell'oceano

della vera comprensione e purificati dal contagio degli empi

e dei sospettosi!

Riguardo alla tua domanda a proposito dei mondi di Dio.

Sappi, invero, che i mondi di Dio sono innumerevoli e infiniti

nella loro estensione. Nessuno può contarli o comprenderli

all'infuori di Dio, l'Onnisciente, il Più Saggio.

Considera il tuo stato quando dormi. In verità, Io dico che

questo fenomeno è il più misterioso dei segni di Dio fra gli

uomini, se lo meditassero in cuor loro. Osserva come ciò che

hai visto in sogno si realizzi in pieno dopo un considerevole

lasso di tempo. Se il mondo in cui ti sei trovato durante il

sogno coincidesse con quello in cui vivi, l'avvenimento

occorsoti in sogno dovrebbe necessariamente apparire in

questo mondo nello stesso istante in cui il sogno ha luogo. Se

così fosse, ne saresti stato tu stesso testimone. Ma non

essendo così, ne consegue che il mondo in cui vivi è

differente e separato da quello che hai sperimentato nel

sogno. Quest'ultimo non ha né principio né fine. Se tu

sostenessi che, per decreto del Gloriosissimo e Onnipotente

Dio, questo mondo è dentro te stesso e in te racchiuso,

sarebbe vero. Sarebbe ugualmente vero il sostenere che il tuo

spirito, trascese le limitazioni del sonno e liberato da ogni

169

vincolo terreno, per volere di Dio, è stato trasportato in un

regno che giace celato nella realtà più recondita di questo

mondo. In verità Io dico che la creazione di Dio abbraccia

altri mondi oltre questo mondo e altre creature oltre queste.

In ciascuno di questi mondi Egli ha creato cose che nessuno

può indagare all'infuori di Lui, l'Indagatore di Tutto, il Più

Saggio. Medita su ciò che ti abbiamo rivelato affinché tu

possa scoprire il disegno di Dio, il tuo Signore e Signore di

tutti i mondi. In queste parole sono racchiusi i misteri della

Divina Saggezza. Ci siamo astenuti dal soffermarCi su

questo tema a causa del dolore che Ci ha colpito per opera

delle azioni di coloro che le Nostre parole hanno creato, se

siete di quelli che porgono orecchio alla Nostra Voce.

Dov'è colui che può aiutarMi ed esserMi scudo davanti

alle spade di queste anime infedeli? Dov'è l'uomo illuminato

che guarderà alle Parole di Dio coi propri occhi e si

sbarazzerà delle opinioni e delle nozioni dei popoli del

mondo?

O servo! Esorta i servi di Dio a non respingere ciò che

non comprendono. Dì, implorate Iddio di aprire ai vostri

cuori i portali della vera comprensione, sì che possiate apprendere

ciò di cui nessuno ha notizia. In verità, Egli è il

Donatore, l'Indulgente, il Compassionevole.

Mi hai chiesto inoltre sulle ordinanze di Dio. Sappi per

certo che ogni cosa prescritta nel Libro è la verità, non v’è

alcun dubbio, e a tutti incombe di osservare ciò che è stato

inviato da Colui Che è il Rivelatore, l'Onnisciente. Se un

uomo le accantonasse pur essendone consapevole, in verità

Iddio Si allontanerebbe da lui e anche Noi Ce ne allontaneremmo,

poiché le Sue ordinanze costituiscono i frutti dell'Albero

divino e solo gl'incuranti e i ribelli se ne discosteranno.

In quanto al Paradiso: E una realtà e non ve ne può essere

alcun dubbio e ora in questo mondo esso si raggiunge

attraverso il Mio amore e il Mio compiacimento: chi lo ot170

tiene, Iddio lo aiuterà in questo basso mondo e, dopo la

morte, gli darà facoltà di accedere al Paradiso la cui vastità è

la vastità del cielo e della terra. Ivi le Damigelle della gloria

e della santità lo serviranno di giorno e nottetempo, mentre

l'astro dell'imperitura beltà del suo Signore effonderà sempre

align=left>su lui il suo fulgore ed egli risplenderà così radioso che

nessuno potrà sopportare di guardarlo. Questa è la dispensazione

della Provvidenza, ma la gente è separata da un

pesante velo. Comprendi similmente la natura del fuoco

infernale e sii tra coloro che sinceramente credono. Per ogni

atto compiuto vi sarà una ricompensa secondo il giudizio di

Dio: ne fanno fede le ordinanze e le proibizioni prescritte

dall'Onnipotente. Infatti se le opere non fossero retribuite e

non producessero alcun frutto, certamente vana sarebbe la

Causa di Dio - esaltato Egli è: Infinitamente sublime Egli è,

esaltato al di sopra di tali bestemmie! Ma per coloro che

sono liberi da ogni attaccamento l'azione è, in verità, la propria

ricompensa. Per ampliare questo tema dovremmo scrivere

numerose Tavole.

Giuro sulla giustizia dell'Unico vero Dio! La Penna non

può muoversi a cagione di ciò che è accaduto al suo Signore

e piange amaramente e piango anch'Io e dietro il Tabernacolo

dei Nomi, assiso sul Trono del Suo glorioso Nome,

piange anche l'occhio di Colui Che è l'Essenza della

Magnificenza.

Forbisciti il cuore, sì che ne possiamo far zampillare polle

align=left>sorgive di saggezza e di loquela, dandoti così facoltà di

levare la voce fra tutti gli uomini. Sciogli la lingua e

proclama la verità per amore del ricordo del tuo

compassionevole Signore. Nessuno paventa, riponi tutta la

tua fiducia in Dio, l'Onnipotente, l'Onnisciente. Dì, o genti,

align=left>ottemperate a tutto ciò che comprendete del Bayán Persiano

e ciò che non comprendete chiedete a questo infallibile

Ricordo, che vi possa spiegare chiaramente ciò che Iddio ha

inteso nel Suo Libro, perché in verità, per volere di Colui

171

Che è l'Onnipotente, il Forte, Egli conosce ciò che è

racchiuso nel Bayán.

Mi hai chiesto del monito che rivolgemmo alla gente,

allorché partimmo dall’Iraq, dicendo che quando scomparirà

il Sole, si metteranno in moto gli uccelli delle tenebre e sarà

issato lo stendardo di Sámirí.1 Giuro su Dio! Quegli uccelli

si sono mossi in questi giorni e Sámirí ha sollevato il suo

clamore. Fortunato chi comprende ed è annoverato tra gli

uomini sagaci: Li abbiamo anche avvertiti dell'apparizione

del vitello. Dio Mi è testimone! Tutti i Miei moniti si sono

adempiuti, come dovevano, essendo scaturiti dalle dita della

possanza e della gloria. Implora Dio di proteggerti dalla

malizia di costoro e di purificarti dalle insinuazioni dei

ribelli. Cingiti i fianchi, dunque, per la promozione della

Causa e non curarti delle parole proferite dalle genti del

Bayán, perché esse sono veramente incapaci di capire e non

hanno compreso l'essenza della Causa rivelata in questo

augusto, Sommo Annunzio. Così ti abbiamo ispirato e

abbiamo infuso nel tuo cuore ciò che ti affrancherà dalle

allusioni degli uomini.

La gloria di Dio sia su te e su coloro che danno ascolto

alle parole che tu dici per amor di Dio, tuo Signore, e rimani

incrollabile nella Sua Causa. Ogni lode a Dio, Signore dei

mondi.

1 L’artefice del Vitello d’Oro. Vedi Corano, 20:87-98.

172

173

13

LAWH-I-SIYYID-I-MIHDÍY-I-DAHAJÍ

align=left>(Tavola a Siyyid Mihdíy-i-Dahají)

174

175

Egli è il Più Santo, il Più Grande, Il Più Eccelso, il

Sommo

O nome Mio !1 Rendi grazie a Dio per esserSi degnato

di sceglierti quale pioggia di munificenza su ciò

che abbiamo seminato in terreno puro e benedetto

e averti dato facoltà di servire quale primavera

di tenera misericordia per i meravigliosi e sublimi

alberi che abbiamo piantato. Tanto grande è questo favore

che, fra tutte le cose create nel mondo dell'esistenza, nessuna

potrà mai sperare di competere con esso. T'abbiamo inoltre

profferto da bere il vino prelibato della parola dal calice delle

celesti elargizioni del tuo misericordioso Signore, che non è

altri che questa santa Lingua - la Quale, non appena si

sciolse, ravvivò l'intera creazione, creò il moto di tutti gli

esseri e fece sì che l'Usignolo intonasse le sue melodie. Questa

è la Fonte d'acqua viva per tutto ciò che dimora nel reame

dell'essere.

Molte volte, da questo Ramo che si muove sulla Tavola

del tuo Signore, il Possente, l'Illimitato, abbiamo alitato su te

i dolci aromi del Misericorde. Per la giustizia dell'Unico vero

Dio! Se tutte le cose create, visibili e invisibili, a Lui si

rivolgessero, le vedresti spiccare il volo verso la Mèta

Suprema, il Sito in cui il divino Albero di Loto esclama: In

1 Siyyid Mihdíy-i-Dahají, a cui questa Tavola fu indirizzata, ricevette da

Bahá’u’lláh il titolo di Ismu’lláhi’l-Mihdí, ( il nome di Dio, Mihdí ). In

seguito egli violò il Patto. ( Vedi Dio passa nel mondo, p. 329 ).

176

verità, non v'è altro Dio che Me, l'Onnipotente, il Munificentissimo.

Grande è la tua benedizione, perché stai viaggiando attraverso

le terre di Dio e sei stato personificazione di gioia e

di certezza per le genti di Bahá che a tutto hanno rinunziato

fuorché a Lui e hanno volto il cuore verso questa Corte,

che ha effuso il suo fulgore su tutti i reami, irrorandoli con

le acque spumeggianti di questo Oceano delle quali anche

tu sei stato asperso Oceano che ha pervaso tutte le cose

create.

Hai invero compreso cosa significa porgere aiuto a Dio e

ti sei levato a farlo mediante la forza della saggezza e della

parola. Dì: AssisterMi significa insegnare la Mia Causa. Di

tale tema traboccano intere Tavole. E’ questo l'immutabile

comandamento di Dio, eterno nel passato, eterno nel futuro.

Capitelo, o uomini illuminati. Coloro che hanno travalicato i

limiti della saggezza non comprendono il significato di assistere

Dio che il Libro spiega. Dì: Temete Dio e non spargete

semi di dissidio fra gli uomini. Osservate ciò che vi ha

ingiunto il vostro Signore, l'Onnipotente, l'Onnisciente. Egli

conosce la realtà della vittoria e ve l'ha insegnata con una

parola che le vane immagini di coloro che vagolano inquieti

nelle lande desolate del dubbio non potranno mai alterare.

O Nome Mio! Abbevera ancora una volta tutte le cose

create a questo calice che ha fatto rigonfiare i mari. Attizza

poi nei cuori l'ignea vampa che quest'Albero cremisi ha acceso,

sì che essi si levino a esaltare e magnificare il Suo

Nome fra i seguaci di tutte le Fedi.

Numerose tue missive sono state presentate innanzi al

Nostro Trono. Le abbiamo lette in pegno di grazia da parte

Nostra e per ciascun nome che tu in esse menzionasti abbiamo

rivelato ciò che scuoterà le menti e farà spiccare il volo

agli spiriti. Ti abbiamo inoltre ripetutamente dato agio di

ascoltare i canti degli uccelli del cielo e di tendere l'orecchio

ai trilli degli usignoli che gorgheggiano le loro melodie sui

177

rami. Così il Calamo di Dio s'è mosso in tuo ricordo,

affinché tu ammonisca gli uomini mediante il potere di

questa parola che Dio ha disposto essere rivelatrice dei segni

della Sua gloria.

Benedetto il sito ove s'innalza l'inno della Sua lode e

benedetto l'orecchio che ascolta ciò che è stato inviato dal

cielo del tenero amore del tuo Signore, il Misericordiosissimo.

Consiglia ai servi di Dio quello che abbiamo consigliato

a Te, sì che essi si astengano da tutto ciò che è loro proibito

nel Libro Primigenio. Chi commette atti che possano creare

disordine tra i popoli si è invero molto allontanato dall'aiutare

Iddio e la Sua Causa e nella Tavola che Dio ha designato

essere l'alba di tutte le Tavole è annoverato tra i sobillatori.

Dì: Se Ci piacesse, renderemmo vittoriosa la Causa mediante

il potere di una sola parola dalla Nostra presenza. In

verità, Egli è l'Onnipotente, l'Irresistibile. Se Dio avesse

questo intendimento, dalle foreste della possanza

apparirebbe il leone dell'invincibile forza il cui ruggito si

somiglia al rombo del tuono che rintrona di fra i monti. Ma,

poiché la Nostra amorevole provvidenza ogni cosa

sopravanza, abbiamo disposto che la vittoria totale debba

esser conseguita per mezzo di discorsi e di parole, sì che in

tutta la terra i Nostri servi possano godere dei beni divini. E

questo non è altro che un pegno della grazia che Dio ha loro

concesso. In verità il tuo Signore è Colui Che a tutto

provvede, il Più Eccelso.

Dì: Temete Dio e non commettete azioni che farebbero

gemere i Miei amati sulla terra. Così vi comanda questa Penna

che ha messo in moto la Penna della Gloria nell'arena

della saggezza e della vera comprensione.

Porgi i Miei saluti a coloro i cui volti rispecchiano il fulgore

di Bahá, indi menziona loro questa parola che consola

gli occhi dei giusti La gloria di Dio si posi su te e su coloro

178

che si sono tenacemente avvinti alla Corda di Dio, Rivelatore

dei versetti...

Frena gli abitanti di quella terra da atti di provocazione,

lotte, dissensi e da ogni altra cosa che crei disordini. Quel

che oggi è lodevole è la promozione della Causa. Se, per

esempio, chi insegue certe mire si dedicasse all'insegnamento

della Causa, in breve tutti coloro che dimorano in

quelle contrade sarebbero rivestiti del manto della fede.

Chi gustasse la dolcezza del seguente passo della Tavola

rivelata in onore di Nabíl di Qá’in,1 comprenderebbe subito

il significato di aiuto: L'umana favella è una realtà che aspira

a esercitare il proprio ascendente e che ha bisogno di moderazione.

In quanto al suo ascendente, esso è condizionato dal

perfezionamento che a sua volta dipende dal distacco e dalla

purezza del cuore. In quanto alla sua moderazione, essa deve

esser congiunta a tatto e saggezza, conforme alle prescrizioni

delle Scritture e delle Tavole Sacre.

O Mio Nome! La parola deve necessariamente possedere

una forza penetrante. Se è priva di questa qualità non riuscirà

a esercitare il proprio ascendente. E questo ascendente penetrante

dipende dalla purezza dello spirito e da un cuore immacolato

e richiede anche moderazione, senza la quale

l'ascoltatore non potrebbe sopportarla, ma sin dal principio

mostrerebbe opposizione. E si otterrà moderazione

mescolando la parola ai pegni della saggezza divina, vergati

nei Santi Libri e nelle Tavole Sacre. Così quando la sua

essenza sarà adorna di questi due requisiti, la parola si

dimostrerà potentemente efficace e sarà il principale fattore

per la trasformazione delle anime degli uomini. Questo è lo

stadio della vittoria suprema e del dominio celestiale. A colui

che vi perviene è conferito il potere di insegnare la Causa di

Dio e di prevalere sui cuori e sulle menti degli uomini.

O Mio Nome! L'Astro della parola, risplendendo

1 Nabíl-i-Akbar, Vedi p. 123.

179

luminoso dall'aurora della Rivelazione divina, ha così

rischiarato le Pergamene e le Tavole che il regno della parola

e l'eccelso dominio della comprensione fremono di gioia e

d'estasi e irradiano lo splendore della Sua luce, ma i più non

lo comprendono.

La ragione per cui il tema dell'aiuto e dell'assistenza è più

volte fluito e continuerà ancora a fluire dalla Penna della

Provvidenza è quella di ammonire gli amici di Dio a non

dedicarsi ad attività che ingenerino lotte e tumulti. Incombe a

tutti loro di cercare diligentemente i modi per aiutare la

Causa di Dio nella maniera che abbiamo spiegato. Questo

non è che un pegno della Sua grazia speciale conferita ai

Suoi amati si che ciascuno di loro possa pervenire allo stadio

descritto dalle parole: « Chi ha risvegliato un'anima ha in verità

risvegliato l'intera umanità ».

Il predominio terreno è stato e continuerà ad essere all'ombra

di questo stadio. L'ora per esso stabilita è preordinata

nel Libro di Dio. In verità Egli ne ha contezza; essa apparirà

mediante il potere della Sua Possanza. In verità Egli è il

Forte, Colui Che tutto soggioga, l'Onnipotente, l'Onnisciente,

il Sapientissimo.

Le anime santificate devono ponderare e meditare in cuor

loro sui metodi d'insegnamento. Dai testi delle meravigliose,

sacre Scritture devono imparare a memoria frasi e brani riguardanti

vari argomenti, così che nel corso dei loro

colloqui, ogni qual volta le circostanze lo richiedano, essi

possano recitare i versetti divini, poiché questi santi versetti

sono il più potente elisir, il sommo e più efficace talismano.

Così possente è la loro influenza che l'ascoltatore non avrà

motivo di esitare. Giuro sulla Mia vita! Questa Rivelazione è

dotata di tale forza, che sarà come un magnete per tutte le

nazioni e le tribù della terra. Chi si soffermi a meditare

attentamente scoprirà che non c’è ne vi può essere luogo per

nessuno ove fuggire.

Il Kitáb-i-Aqdas è stato rivelato in tal guisa che attrae e

180

comprende tutte le divine Dispensazioni. Benedetto chi lo

legge, benedetto chi lo intende, benedetto chi medita su di

esso, benedetto chi riflette sul suo significato. Così vasta è la

sua portata, che ha incluso tutti gli uomini prima ch'essi lo

riconoscessero. Tra non molto il suo sovrano potere, la sua

penetrante influenza e la grandezza della sua possanza saranno

manifestati sulla terra. In verità, il tuo Signore è l'Onnisciente,

Colui Che di tutto ha contezza.

O Mio Nome! Ascolta la Mia Voce proveniente dal sito

del Mio Trono. Egli desidera far sempre menzione del tuo

nome, poiché ti sei mostrato incrollabile nell'esaltare le Sue

virtù fra gli uomini. Invero il tuo Signore ama la fedeltà che

si trova nel regno del creato e l'ha preferita a molte delle

lodevoli qualità. In verità, Egli è il Forte, il Potente.

Sappi inoltre che abbiamo udito la lode che hai innalzato

nella tua comunione con Dio, tuo Signore, l'Eccelso, il

Benevolo. Grande invero è la benedizione che t'aspetta, perché

hai trascurato i tuoi affari a favore di questa Causa inviolabile,

possente e illuminata. Supplichiamo Dio di fare del

tuo appello un magnete che attragga le personificazioni dei

nomi nel mondo dell'esistenza, sì che tutti gli esseri si affrettino

spontaneamente a darle ascolto. Non v'è altro Dio che

Lui, l'Eccelso, il Preminente, il Sempre Benedetto, il

Sublime, l'Augusto, il Gloriosissimo, il Più Munifico,

l'Onnisciente, Colui Che di tutto ha contezza.

181

14

LAWH-I-BURHÁN

(Tavola della Prova)

Questa Tavola, rivelata dopo il martirio del Re dei

Martiri e dell'Amato dei Martiri (vedi Dio passa nel mondo,

pp. 206-7), fu indirizzata a Shaykh Muhammad - Báqir, che

Bahá'u'lláh stigmatizzò con l'epiteto di « Lupo ».In questa

Tavola Bahá'u'lláh menziona

Mir Muhammad - Husayn, l'Imám Jum'ih di Isfáhán,

soprannominato « la Serpe », che fu complice di Shaykh

Muhammad - Báqir nel perseguitare i bahá’í (vedi Dio passa

nel mondo, pp. 204, 206-7, 226).L'Epistola al Figlio del

Lupo fu indirizzata a Shaykh Muhammad Taqíy-i-Najafí,

figlio di Shaykh Muhammad - Báqir.

182

183

Egli è l'Onnipotente, l'Onnisciente, il Saggio! A

cagione di quello che le mani degli oppressori

hanno perpetrato, i venti dell'odio hanno infuriato

tutt'attorno all'Arca di Bathá.1 O Báqir!

Hai condannato coloro per i quali i libri del mondo hanno

pianto, in favore dei quali le scritture di tutte le religioni

hanno deposto. Tu, che hai smarrito la via, sei davvero

avviluppato in uno spesso velo. In nome di Dio! Hai

pronunziato giudizio contro coloro pei quali l'orizzonte della

fede è stato rischiarato. Ne sono testimoni Coloro Che sono

gli Orienti della Rivelazione e le Manifestazioni della Causa

del tuo Signore, il Più Misericordioso, i Quali hanno

sacrificato la Loro anima e tutto ciò che possedevano sulla

Sua retta Via. A causa della tua tirannia dappertutto ha

sparso lacrime la Fede di Dio e tu ancora ti trastulli e sei tra

gli esultanti. Non v'è odio nel Mio cuore, né per te né per

alcuno. Ogni uomo di dottrina vede te e quelli come te

travolti in un abisso di tangibile follia. Se tu avessi compreso

quello che hai fatto, ti saresti gettato dentro il fuoco e avresti

abbandonato la tua casa, fuggendo su per le montagne, o

urlato finché non fossi ritornato nel luogo per te disposto da

Colui Che è il Signore della forza e del potere. O tu che sei

come un nulla! Strappa i veli delle oziose fantasie e vane

illusioni, sì che tu possa mirare l'Astro del sapere sfolgorante

su questo limpido Orizzonte. Hai sbranato un rampollo del

Profeta, illudendoti d'aver servito la Fede di Dio. Così ti ha

suggerito la tua anima e sei, in verità, fra i negligenti. I tuoi

1 La Mecca.

184

atti hanno esacerbato i cuori delle Superne Schiere e di

coloro che hanno gravitato adoranti attorno alla Causa di

Dio, Signore dei mondi. A cagione della tua ferocia, l'anima

della Pura1 fu turbata e gli abitatori del Paradiso piansero

amaramente in quel benedetto Sito.

Giudica equamente, ti scongiuro in nome di Dio. Quali

prove addussero i dottori ebrei per condannare Colui Che era

lo Spirito di Dio,2 quand'Egli li sopravvenne con la verità?

Quali prove allegarono i Farisei e i preti idolatri per

giustificare il loro diniego di Muhammad, l'Apostolo di Dio,

quand'Egli andò fra loro portando un Libro che giudicava fra

il vero e il falso con una giustizia che trasformò in luce le

tenebre del mondo e rapì in estasi il cuore di quanti L'avevan

conosciuto? In verità, tu hai citato oggi le stesse prove

prodotte dagli stolti teologi d'allora. Lo attesta Colui Che è il

Sovrano del reame della grazia in questa grande Prigione.

Hai, invero, percorso le loro vie, anzi li hai sopravanzati in

crudeltà e ti sei stimato paladino della Fede e difensore della

Legge di Dio, l'Onnisciente, il Saggio. Per Colui Che è la

Verità! La tua nequizia ha fatto gemere Gabriele e strappato

lacrime alla Legge di Dio, per la quale le brezze della giustizia

hanno alitato su tutto ciò che è in cielo e sulla terra. Ti sei

scioccamente illuso che il giudizio da te pronunziato t'abbia

recato giovamento? No, per Colui Che è il Re di tutti i

Nomi! Del tuo discapito fa testimonianza Colui presso il

align=left>Quale è il sapere d'ogni cosa, inciso nella Tavola preservata.

Quando redigesti la tua sentenza, ti accusò perfino la tua

penna. Ne fa fede, nel Suo stadio inaccessibile, il Calamo di

Dio, l'Eccelso.

O tu che hai tralignato! Non Mi hai mai visto, né ti sei

associato con Me, né sei stato Mio compagno, sia pure per

la frazione di un istante. Come hai potuto quindi ordinare

1 Fátimih, figlia di Muhammad.

2 Gesù.

185

agli uomini di maledirMi! Hai seguito in ciò gl'impulsi

delle tue brame o hai obbedito al tuo Signore? Mostra un

align=left>segno, se sei uomo veritiero! Attestiamo che ti sei gettato

alle spalle la legge di Dio abbandonandoti ai dettami delle

tue passioni. In verità nulla sfugge alla Sua scienza; in verità,

Egli è l'Incomparabile, Colui Che di tutto ha contezza. O

infingardo! Ascolta ciò che il Misericorde ha rivelato nel

Corano: « Non dite a chi vi porge il saluto di "Pace", "Tu

non sei credente" ».1 Così ha decretato Colui nelle Cui mani

sono i regni della Rivelazione e del creato, se sei tra coloro

che danno ascolto. Hai accantonato il comandamento di Dio

e ti sei aggrappato alle sollecitazioni del tuo desiderio. Guai

a te, adunque, o incurante dubbioso! Se neghi Me, con quale

prova puoi tu suffragare la verità di quello che possiedi? Esibiscila

dunque, o tu che hai dato pari a Dio e ti sei discostato

dalla Sua sovranità che ha pervaso i mondi.

Stolto! Sappi che vero sapiente è colui che ha riconosciuto

la Mia Rivelazione, bevuto all'Oceano del Mio sapere, che

si è librato nell'atmosfera del Mio amore, che ha gettato via

tutto tranne Me e tenuto stretto ciò che è stato inviato dal

Regno del Mio meraviglioso Verbo. In verità, costui è come

occhi per l'umanità e spirito di vita nel corpo dell'intera creazione.

Glorificato sia il Misericordiosissimo Che l'ha illuminato

e l'ha fatto sorgere a servire la Sua grande e possente

Causa. Un tal uomo è certo benedetto dalle Superne Schiere

e da coloro che dimorano nel Tabernacolo della Grandezza e

hanno libato il Vino Sigillato, nel Mio Nome, l'Onnipotente,

il Più Possente. O Báqir! Se sei fra coloro che occupano un

sì sublime stadio, produci allora un segno proveniente da

Dio, il Creatore dei Cieli. E se invece riconosci la tua

impotenza, imbriglia le passioni e torna al tuo Signore,

chissà mai che non voglia perdonare i tuoi peccati, che hanno

fatto bruciare le foglie del Divino Albero di Loto, gridare

1 Corano, 4 : 94.

186

la Roccia e versar lacrime agli occhi degli uomini sagaci. Per

causa tua, s'è lacerato il velo della Divinità, è affondata

l'Arca, è stata azzoppata la Cammella e lo Spirito1 Si è lamentato

nei Suoi recessi sublimi. Contrasti Colui Che è venuto

a te con le testimonianze di Dio e con quei Suoi segni,

che tu stesso possiedi e che sono retaggio di tutti coloro che

dimoran sulla terra? Apri gli occhi, onde tu possa vedere

questo Vilipeso rifulgere all'orizzonte della volontà di Dio, il

Sovrano, il Verace, il Risplendente. E poi dischiudi l'orecchio

del tuo cuore, a che tu possa ascoltare la Parola del Divino

Albero di Loto, che è stata levata da Dio, il Benefico,

align=left>l'Onnipossente. In verità, malgrado ciò che gli è accaduto a

cagione della tua efferatezza e dei misfatti di coloro che sono

come te, quest'Albero grida a gran voce e chiama tutti gli

uomini presso il Sadratu'l-Muntahá2 e l'Orizzonte Supremo.

Benedetta l'anima che si è rispecchiata nel Più Possente Segno

e felice l'orecchio che ha udito la Voce Sua dolcissima.

Guai a chiunque abbia volto le terga e agisca iniquamente.

O tu che ti sei allontanato da Dio! Se guardassi il Divino

Albero di Loto con occhio d'equità, vedresti i segni della tua

spada sui suoi virgulti, sui suoi rami e sulle sue foglie, nonostante

che Dio ti abbia creato allo scopo di riconoscere quell'Albero

e di servirlo. Rifletti, acché tu possa ravvisar la tua

nequizia ed essere annoverato tra coloro che si son pentiti.

Credi forse che paventiamo la tua barbarie? Sappi e sii ben

certo che fin dal primo giorno in cui la voce del Calamo Sublime

si levò fra terra e cielo, offrimmo anima, corpo, figli e

ricchezze sulla via di Dio, l'Eccelso, il Grande, e Ce ne

gloriamo fra tutte le cose create e le Celesti Schiere. Ne fan

fede le cose che Ci sono occorse su questa Retta Via. In

1 Gesù.

2 Il Sacro Albero di Loto, l’Albero oltre il quale non si passa ( vedi

Corano, 53 : 8-18 ). Simbolo della Manifestazione di Dio ( vedi Dio

passa nel mondo, p. 94 ).

187

nome di Dio! E’ stato amareggiato il Nostro cuore,

crocefisso il Nostro corpo e sparso il Nostro sangue, ma gli

occhi erano fissi sull'orizzonte del tenero amore del loro

Signore, il Testimone, l'Onniveggente. Più gravi le sciagure,

più profondo si fece l'amore delle genti di Bahá. Della loro

sincerità fa fede ciò che il Misericordiosissimo ha

inviato nel Corano. Egli dice: « Auguratevi la morte dunque

se siete sinceri! »1 Chi è da preferire, chi si è rifugiato dietro

pesanti cortine o chi si è offerto sulla via di Dio? Giudica

imparzialmente e non essere di coloro che vagolano inquieti

nelle lande desolate della falsità. A tal segno furono

trascinati dalle vive acque dell'amore del Misericorde che né

le armi del mondo, né le spade delle nazioni li hanno distolti

dal volgere il viso verso l'Oceano della munificenza del loro

Signore, il Donatore, il Generoso.

In nome di Dio! Le tribolazioni non sono riuscite a svigorirMi

e il ripudio dei teologi è stato incapace di fiaccarMi.

Ho parlato, e ancora parlo, al cospetto degli uomini. « La

porta della grazia è stata disserrata e Colui Che è l'Alba della

giustizia è venuto da Dio, Signore della forza e del potere,

con chiari segni e palesi testimonianze!» Presentati al Mio

cospetto, sì che tu possa ascoltare i misteri che il figlio di

'Imrán 2 udì sul Sinai della Saggezza. Così ti comanda, dalla

Sua grande Prigione, Quei Che è l'Oriente della Rivelazione

del tuo Signore, il Dio della Misericordia.

T'ha inorgoglito il tuo primato? Studia ciò che Dio ha

rivelato al Sovrano reggitore, il Sultano di Turchia, che Mi

ha rinchiuso in questa roccaforte, sì che tu possa aver notizia

delle condizioni di questo Vilipeso, decretate da Dio, l'Uno,

il Singolo, Colui Che di tutto ha contezza. Sei felice di veder

i tuoi seguaci abietti e indegni? Essi ti danno man forte come

prima di loro altra gente fece, coloro che seguirono Annas, il

1 Corano, 2 : 88.

2 Mosè.

188

quale, senza chiare prove e testimonianze, condannò lo

Spirito.1

align=left>Studia il Kitáb-i-Iqán e ciò che il Misericordiosissimo ha

inviato al Re di Parigi2 e ai suoi pari, onde tu sappia cos'è

accaduto nel passato e ti convinca che non abbiamo cercato

di mettere sossopra il paese, dopo che fu ben ordinato. Esortiamo

i Suoi servi solo per amor di Dio. A Lui si volga chi lo

desideri e chi lo desideri si volga altrove. In verità, il Nostro

Signore, il Misericorde, è Colui Che basta a Se Stesso, il

Lodatissimo. O schiere di teologi! E’ questo il giorno in cui

nulla di nulla, né cosa fra le cose, né nome fra i nomi, potrà

in alcun modo giovarvi se non mediante questo Nome, che

Dio ha fatto Manifestazione della Sua Causa e Oriente dei

Suoi Più Eccelsi Titoli per tutti coloro che sono nel regno del

creato. Benedetto l'uomo che ha riconosciuto la fragranza del

Misericordiosissimo e che è stato annoverato fra gl'incrollabili.

Le vostre scienze non vi varranno in questo

giorno, né arti, né tesori, né gloria. Liberatevene e volgete il

align=left>viso verso la Parola Più Sublime, mediante la quale le

Scritture, i Libri e questa luminosa Tavola sono stati

chiaramente esposti. O schiere di teologi, gettate via ciò che

avete fabbricato con la penna delle vostre oziose fantasie e

vane illusioni! Nel Nome di Dio! L'Astro del Sapere ha

align=left>brillato all'orizzonte della certezza.

O Báqir! Leggi e rammenta ciò che in antico disse un

credente del tuo ceppo: « Ucciderete voi un uomo sol perché

dice: "il mio Signore è Dio"? Mentre v'ha portato prove

chiare dal vostro Signore? Se è un mendace, su di lui ricadrà

la sua menzogna, se è sincero vi colpirà parte di quel che

vi minaccia, poiché Iddio non dirige chi è prevaricatore

bugiardo! ».3

1 Gesù.

2 Napoleone III.

3 Corano, 40 : 29.

189

O tu che hai tralignato! Se hai qualche dubbio riguardo

il Nostro comportamento, sappi che facciamo fede di ciò di

cui ha fatto fede Dio, avanti che cieli e terra fosser creati:

che non v’è altro Dio che Lui, l'Onnipotente, il Generosissimo.

Attestiamo che Egli è Uno nella Sua essenza, Uno nei

Suoi attributi: non ha nessuno che L'uguagli nell'universo

intero, né compagno in tutto il creato; ha inviato i Suoi Messaggeri

e i Suoi Libri ad annunciare alle Sue creature la Via

Piana.

E’ stato informato lo Scià? e ha preferito chiudere gli

occhi davanti alle tue azioni? O lo ha attanagliato la paura

innanzi agli ululati di un branco di lupi che, senza alcuna

chiara prova o alcun Libro, si sono lasciati alle spalle la Via

di Dio, seguendo la tua? Abbiamo sentito dire che le provincie

della Persia sono state adornate con l'ornamento della

Giustizia. Ma osservandole con cura, abbiamo scoperto che

sono orienti di tirannide e albe d'ingiustizia.

Vediamo la giustizia ghermita dagli artigli della tirannia.

Imploriamo Dio di liberarla mediante il potere della Sua

forza e della Sua sovranità. In verità Egli getta la Sua ombra

protettrice su tutto ciò che è nei cieli e sulla terra. Nessuno

ha il diritto di protestare contro alcuno per ciò che è accaduto

alla Causa di Dio. Incombe a chiunque abbia volto il viso

verso l'Orizzonte Più Sublime di tener stretta la corda della

pazienza e di riporre la propria fiducia in Dio, l'Aiuto nel

Pericolo, l'Incoercibile. O voi amati di Dio! Dissetatevi alla

fonte perenne della saggezza, camminate nel giardino della

align=left>saggezza, libratevi nell'atmosfera della saggezza e parlate

con saggezza ed eloquenza. Così vi comanda il vostro

Signore, l'Onnipossente, l'Onnisciente.

O Báqir! Non contare sulla tua gloria e sul tuo potere. Sei

come l'ultimo sprazzo di sole in cima ai monti, che ben

presto svanirà secondo il decreto di Dio, Colui Che tutto

possiede, l'Eccelso. La gloria tua e dei tuoi pari è stata tolta e

ciò è invero quello che è stato disposto da Colui presso il

190

Quale è la Tavola Madre. Dove si trova quei che repugnò a

Dio e dov'è finito chi negò i Suoi segni e si allontanò dalla

Sua sovranità? Dove sono coloro che hanno massacrato i

Suoi eletti e sparso il sangue dei Suoi santi? Rifletti, acché,

per avventura, tu possa percepire il soffio dei tuoi atti, o

stolto dubbioso! A causa tua l'Apostolo1Si lamentò e la

Casta2 pianse e i paesi furono devastati e le tenebre sono

calate su tutte le contrade. O Schiere di teologi! A causa

vostra le genti sono state umiliate, il vessillo dell’Islam

ammainato e il suo possente trono sovvertito. Ogni qual

volta un uomo perspicace cercava di aggrapparsi a ciò che

avrebbe esaltato l’Islam, avete sollevato tale clamore da

impedirgli di raggiungere il suo intento, mentre il paese

rimaneva immerso in tangibile rovina.

Pensa al Sultano di Turchia! Non voleva la guerra, ma la

volevano quelli come te. Quando si accesero i suoi fuochi e

divamparono le sue fiamme, il governo e il popolo ne furono

indeboliti. Ne fa fede ogni uomo equo e sagace. Le sue calamità

tanto s'inasprirono che il loro fumo avvolse la Terra del

Mistero3 e i suoi dintorni, e apparve allora ciò che era stato

rivelato nella Tavola al Sultano. Così è stato decretato nel

Libro, per ordine di Dio, l'Aiuto nel Pericolo, Colui Che da

Sé esiste.

O Mio Calamo Supremo! Tralascia di menzionare il Lupo

e rammenta la Serpe,4 la cui crudeltà ha fatto piangere tutto

il creato e fremere le membra dei santi. Così ti comanda il

Signore di tutti i Nomi, in questo glorioso Stadio. A cagione

della tua iniquità, la Casta2 ha pianto, eppure ti lusinghi di

appartenere alla famiglia dell'Apostolo di Dio! A ciò ti ha

1 Muhammad.

2 Fátimih figlia di Muhammad.

3 Adrianopoli.

4 L’Imám-Jum’ih di Isfáhán, vedi p. 181.

191

sospinto la tua anima, o tu che ti sei allontanato da Dio, Signore

di tutto ciò che è stato e che sarà. Giudica equamente,

o Serpe! Per quale crimine hai colpito i figli1 dell'Apostolo

di Dio e depredato le loro proprietà? Hai forse negato Colui

Che t'ha creato col Suo comando: « sii e fu »?Hai agito coi

figli dell'Apostolo di Dio come 'Ad agì con Húd o Thamúd

con Sálih o gli Ebrei con lo Spirito di Dio,2 Signore di tutta

l'esistenza. Neghi forse i segni del tuo Signore, davanti ai

quali, inviati che furono dal Firmamento della Sua Causa, i

libri del mondo s'inchinarono? Medita sì che tu possa divenir

accorto del tuo atto, o perverso negligente! Tra non molto i

venti del castigo ti sopraggiungeranno, come sopraggiunsero

su altri prima di te. Aspetta, o tu che hai dato compagni a

Dio, Signore del visibile e dell'invisibile. Questo è il giorno

che Iddio ha annunziato per bocca del Suo Apostolo. Rifletti

acché tu possa comprendere ciò che il Misericorde ha inviato

nel Corano e in questa Tavola vergata. Questo è il giorno in

cui Quei che è l'Oriente della Rivelazione è giunto con chiari

segni che nessuno può enumerare. Questo è il giorno in cui

ogni uomo illuminato ha avvertito la fragranza della brezza

del Misericorde nel mondo della creazione e ognun che

intende si è affrettato verso le vive acque della misericordia

del Suo Signore, il Re dei Re. O negligente! La storia del

Sacrificio3 s'è ripetuta e colui che doveva essere immolato

ha volto i passi verso il sito del sacrifizio e non ne è ritornato

a cagione di ciò che le tue mani hanno perpetrato, o perverso

esecratore. T'illudevi che il martirio potesse umiliare questa

Causa? No, per Colui Che Dio ha fatto Depositario della Sua

Rivelazione, se sei fra coloro che comprendono. Male

align=left>t'incolga, o tu che hai dato soci a Dio e male incolga a coloro

che, senza prova esauriente e chiaro Libro, t'hanno preso a

1 Il Re dei Martiri e l’Amato dei Martiri.

2 Gesù.

3 Ismaele.

192

loro guida. Quanti oppressori prima di te si sono levati per

spegnere la luce di Dio e quanti empi hanno ucciso e

depredato, finché il cuore e le anime degli uomini gemettero

a cagione della loro spietatezza! Il sole della giustizia s'è

oscurato, dacché l'incarnazione della tirannia s'è insediata sul

trono del livore, e le genti ancora non comprendono. Sono

stati massacrati i figli dell'Apostolo e razziati i loro beni. Dì:

a parer tuo furono loro o il loro patrimonio che negarono

Dio? Giudica equamente, o ignorante che sei stato tagliato

via da Dio, come per un velo. Ti sei aggrappato alla

sopraffazione e hai accantonato la giustizia; perciò tutto il

creato ha pianto e sei ancora fra i ribelli. Hai messo a morte

vecchi e depredato giovani. T'illudi forse di poter godere di

ciò che la tua nequizia ha accumulato? No, per Me Stesso!

Così t'annunzia Colui Che tutto sa. Nel Nome di Dio! A

nulla ti varranno le cose che possiedi e ciò che hai

ammassato con la crudeltà. Ne fa fede il tuo Signore,

l'Onnisciente. Ti sei levato a spegnere la luce di questa

Causa; ma fra non molto, per Suo decreto, sarà il tuo fuoco

ad esser spento. In verità, Egli è il Signore della forza e del

potere. I casi e le vicende del mondo e le potenze delle

nazioni non hanno la forza di vanificarLo; Egli fa quel che

Gli aggrada e ordina ciò che vuole mediante il potere della

Sua sovranità. Pensa alla cammella: sebbene fosse solo un

animale, il Misericordiosissimo la innalzò a un si elevato

stadio che le lingue della terra l'hanno menzionata e ne

hanno celebrato le lodi. In verità, Egli con la Sua ombra

align=left>protettrice sovrasta a tutto ciò che è nei cieli e sulla terra.

Non v'è altro Dio che Lui, il Potente, il Grande. Così

abbiamo adornato il cielo della Nostra Tavola con i soli delle

Nostre Parole. Benedetto chi vi è pervenuto ed è stato

illuminato dalla loro luce e mal incolga a coloro che si sono

discostati che Lo hanno negato e che lungi da Lui si sono

smarriti. Lode a Dio, Signore dei mondi!

193

face=TimesNewRomanPS-BoldMT>

15

KITÁB-I-'AHD

(Libro del Patto)

194

195

Sebbene il Glorioso Reame non possegga alcuna

delle vanità del mondo, tuttavia nei forzieri della

fiducia e della rassegnazione abbiamo legato ai

Nostri eredi un eccellente e preziosissimo retaggio.

Non abbiamo lasciato tesori terreni, e nulla abbiamo

aggiunto agli affanni che essi comportano. In nome di Dio!

Nelle ricchezze mondane si nasconde il timore e si cela il

pericolo. Riflettete e rammentate ciò che il Misericordiosissimo

ha rivelato nel Corano: « Guai ad ogni diffamatore

maligno! Che ammucchia ricchezze e le prepara pel dopo ».1

Effimeri sono i beni del mondo; tutto quel che perisce e muta

non è, né mai è stato, degno d'attenzione, fuorché in misura

stabilita.

Questo Vilipeso ha sopportato sventure e tribolazioni, ha

rivelato i Santi Versetti ed esposto prove con il solo intento

di soffocare la fiamma dell'odio e dell'inimicizia, sì che

l'orizzonte dei cuori umani fosse rischiarato dalla luce della

concordia e conseguisse pace e tranquillità reali. Dall'alba

della Tavola divina rifulge luminoso l'astro di questa parola,

e incombe a tutti di fissare gli occhi su di essa: Vi esortiamo,

o popoli del mondo, a osservare ciò che innalzerà il vostro

stadio. Aggrappatevi al timor di Dio e attenetevi strettamente

a ciò che è giusto. In verità vi dico, la lingua serve a

menzionare ciò che è buono, non contaminatela con discorsi

sconvenienti. Dio ha perdonato quel che è passato. D'ora in

poi dovrete tutti dire ciò che è decente e decoroso e astenervi

da insulti e da calunnie e da qualunque cosa ingeneri

1 Corano, 104 : 1-2.

196

tristezza. Eccelso è lo stadio dell'uomo! Or non è molto dagli

scrigni del Nostro Calamo Glorioso sono traboccate queste

nobili parole: Grande e benedetto è questo Giorno - il Giorno

in cui tutto ciò che è latente nell'uomo è stato e sarà palesato.

Altissimo è lo stadio dell'uomo, s'egli s'aggrappa alla

align=left>rettitudine e alla verità e rimane saldo e incrollabile nella

Causa. Agli occhi del Misericordiosissimo il vero uomo si

rassomiglia al firmamento: suo sole e sua luna sono la vista e

l'udito; sue stelle, il carattere luminoso e risplendente. Egli

occupa lo stadio più sublime e la sua influenza educa il

mondo dell'essere.

Ogni anima ricettiva che in questo Giorno ha respirato la

fragranza della Sua veste e che, con cuore puro, ha drizzato

align=left>il volto verso il gloriosissimo Orizzonte, nel Libro Cremisi è

annoverata fra le genti di Bahá. Afferrate in Mio Nome il

calice del Mio tenero amore e bevetene a sazietà nel Mio

glorioso e mirabile ricordo.

O voi che dimorate sulla terra! La religione di Dio è per

l'amore e l'unità; non fatene una causa d'inimicizia e di

discordia. Agli occhi degli uomini illuminati e di coloro che

contemplano la Visione Più Sublime, tutto ciò che è strumento

efficace per la difesa e la promozione della felicità e

del benessere dei figli degli uomini è già stato rivelato dalla

Penna della Gloria. Ma gli stolti della terra, cresciuti nelle

passioni e nei turpi desideri, non hanno dato ascolto alla

consumata saggezza di Colui Che in verità è l'Onnisciente,

mentre le loro parole e le loro opere sono ispirate a oziose

fantasie e vane illusioni.

O amati e fiduciari di Dio! I re sono le manifestazioni del

potere e le albe della potenza e della ricchezza di Dio.

Pregate per loro. Egli li ha investiti della sovranità della terra

e ha prescelto i cuori umani come Suo dominio.

Conflitti e contese sono categoricamente proibiti nel Suo

Libro. Così comanda Dio in questa Somma Rivelazione, e

tale decreto Egli preserva dall'annullamento e ammanta con

197

lo splendore della Sua conferma. In verità, Egli è l'Onnisciente,

il Sapientissimo.

Incombe a tutti di aiutare quelle albe di potere e quelle

fonti di comando che sono adorne dell'ornamento dell'equità

e della giustizia. Benedetti i governanti e i dotti tra le genti di

Babà. Essi sono i Miei fiduciari tra i Miei servi e le manifestazioni

dei Miei comandamenti tra le Mie genti. Su loro si

posino la Mia gloria, le Mie benedizioni e la Mia grazia che

hanno pervaso il mondo dell'essere. A questo proposito i

detti rivelati nel Kitáb-i-Aqdas sono tali che dall'orizzonte

delle loro parole risplende chiara e luminosa la luce della divina

grazia.

O Miei Rami! Una forza possente, un potere perfetto è

celato nel mondo dell'essere: fissate gli occhi su di esso e

sulla sua influenza unificatrice e non sulle differenze che ne

derivano.

Questa è la Volontà del divino Testatore: Incombe a tutti

gli Aghsán, gli Afnán e i Miei congiunti di rivolgere il viso

verso il Più Possente Ramo. Riflettete su quello che abbiamo

rivelato nel Nostro Libro Più Santo: « Quando l'oceano della

Mia Presenza sarà refluito e il Libro della Mia Rivelazione

terminato, volgete il viso verso Colui Che Dio ha designato,

Colui Che è germogliato da questo Antico Ceppo ».L'oggetto

di questo sacro versetto non è altri che il Più Possente Ramo

align=left>[Abdu'l-Bahá]. Così Ci siamo degnati di rivelarvi la Nostra

Possente Volontà e, in verità, Io sono il Misericordioso,

l'Onnipossente. In verità Dio ha disposto che lo stadio del

Ramo Maggiore [Muhammad -'Alí] sia inferiore a quello del

Ramo Massimo ['Abdu’l-Bahá]. In verità Egli è l'Ordinatore,

l'Onnisciente. Abbiamo trascelto « il Maggiore » dopo « il

Massimo », secondo il decreto di Colui Che è l'Onnisciente,

Colui Che è di tutto accorto.

Si ingiunge a tutti di mostrare amore verso gli Aghsán,

ma Dio non ha concesso loro alcun diritto sulle altrui proprietà.

198

O Miei Aghsán, Miei Afnán e Miei congiunti! Vi esortiamo

a temere Iddio, a compiere azioni lodevoli e a fare ciò

che è decente e decoroso e che serve ad esaltare il vostro

stadio. In verità vi dico, il timor di Dio è il più grande condottiero

che può rendere vittoriosa la Causa di Dio, e gli

eserciti che meglio si confanno a tale condottiero sono sempre

stati e sono un buon carattere e azioni pure e sante.

Dì: O servi! Non permettete che gli strumenti dell'ordine

siano fatti causa di confusione e il mezzo dell'unione divenga

occasione di discordia. Osiamo sperare che le genti di Bahá

siano guidate dalle benedette parole: « Dì: tutte le cose

appartengono a Dio ». Questo eccelso detto è come acqua

che spegne il fuoco dell'odio e dell'inimicizia serpeggiante

nei cuori e nei petti degli uomini. In virtù di questa sola

frase, popoli e tribù contendenti otterranno la luce della vera

unità. Per certo Egli dice il vero e apre il cammino. Egli è

l'Onnipotente, il Magnifico, il Benevolo.

Incombe a tutti di mostrare cortesia e riguardo verso gli

Aghsán, acciocché la Causa di Dio ne sia glorificata e la Sua

Parola, esaltata. Questa ingiunzione è stata più volte

menzionata e vergata nei Sacri Testi. Fortunato colui che può

ottenere ciò che l'Ordinatore, l'Antico dei Giorni ha

prescritto per lui. Vi si comanda altresì di rispettare i membri

della Sacra Famiglia, gli Afnán e i congiunti. E ancora vi

esortiamo a servire tutte le nazioni e a lottare per il

miglioramento del mondo.

Dal cielo della parola di Colui Che è il Desìo del mondo è

stato inviato ciò che conduce alla rigenerazione del mondo e

alla salvezza dei popoli e delle tribù della terra. Porgete

ascolto ai consigli del Calamo Glorioso. Meglio è questo per

voi di tutto ciò che è sulla terra. Ne fa fede il Mio glorioso,

meraviglioso Libro.

199

16

LAWH-I-ARD-I-BÁ

(Tavola della Terra di Bá)

200

201

Lode sia a Quei Che ha onorato la Terra di Bá1 con la

presenza di Colui attorno al Quale tutti i nomi gravitano.

Ogni atomo della terra ha annunciato a tutte le cose create

che da dietro la porta della Città-prigione è apparso,

align=left>risplendente all'orizzonte, l'Astro della bellezza del grande,

Più Possente Ramo di Dio - il Suo antico e immutabile

Mistero - il Quale Si sta recando in altri lidi. L'afflizione si è

quindi abbattuta su questa Città-prigione, mentre un'altra

terra gioisce. Eccelso, infinitamente eccelso è il Signore

nostro, Artefice dei cieli e Creatore di tutte le cose, Colui

mercé la Cui sovranità le porte della prigione si dischiusero,

in adempimento a tutto quello che era stato promesso nelle

antiche Tavole. In verità, Egli è potente in ciò che vuole e

nella Sua mano è il dominio del creato. Egli è l'Onnipotente,

l'Onnisciente, il Sapientissimo.

Benedetto, due volte benedetto, è il suolo che i Suoi

piedi hanno calcato, l'occhio che la bellezza del Suo sembiante

ha rallegrato, l'orecchio che ha avuto il privilegio

d'ascoltare il Suo appello, il cuore che ha gustato la dolcezza

del Suo amore, il petto che si è dilatato al Suo ricordo, la

penna che ha proclamato la Sua lode, la pergamena che ha

recato la testimonianza dei Suoi scritti. Imploriamo Iddio -

benedetto ed esaltato Egli sia - che ci dia l'onore

d'incontrarLo presto. In verità, Egli è Colui Che tutto ascolta,

l'Onnipotente, Colui Che è pronto a rispondere.

1 Beirut. Questa Tavola è “ una lettera dettata da Bahá’u’lláh e indirizzata

dal suo amanuense Mirzá Áqá Ján ad ‘Abdu’l-Bahá, mentre Questi Si

trovava a Beirut “.( The World Order of Bahá’u’lláh, p. 136 ).

202

203

17

PASSI SCELTI,

TRATTI DA ALTRE TAVOLE

204

205

Iddio attesta che non v'è altro Dio all'infuori di

Lui e che Quei Che è disceso dal cielo della rivelazione

divina è il Segreto Nascosto, l'Impenetrabile

Mistero, il Cui avvento è stato predetto

nel Libro di Dio e annunziato dai Suoi Profeti e Messaggeri.

Per Suo mezzo i misteri sono stati rivelati, i veli squarciati

e i segni e le prove mostrati. Ecco! Egli è stato ora manifestato,

e trae alla luce tutto ciò che vuole, e cammina sugli alti

luoghi della terra, investito di maestà e potere trascendenti.

Benedetto quel forte che infrangerà gli dèi delle vane illusioni

mediante il potere del Nome del suo Signore, Colui

Che governa su tutti gli uomini.

O Mio Afnán! Ci è caro menzionare il tuo nome in segno

di grazia da parte Nostra, sì che i dolci aromi del Mio ricordo

ti attraggano al Mio Regno e ti accostino al Tabernacolo

della Mia maestà che è stato innalzato in forza di questo

Nome - Nome che ha scosso ogni fondamenta.

Dì: O genti della terra! Per la giustizia di Dio! Tutto ciò

che vi è stato promesso nei Libri del vostro Signore, Reggitore

nel Dì del Ritorno, è apparso ed è stato palesato. Badate

che i casi e le vicende del mondo non vi distolgano da

Colui Che è la Verità Sovrana. Tra non molto tutto quel che

vedete perirà e solo ciò che ha rivelato Iddio, Signore dei

Signori, rimarrà.

Dì: Questo è Giorno d'azioni meritorie, se solo lo sapeste.

Questo è Giorno in cui Iddio è glorificato e le Sue parole

align=left>palesate, poteste solo comprenderlo. Abbandonate le cose in

uso fra gli uomini e aggrappatevi a ciò che vi ha ordinato

206

Iddio l'Aiuto nel Pericolo, l'Esistente da Sé. S'avvicina il

giorno in cui a nulla vi varranno tutti i tesori della terra. Ne

fa fede il Signore dei Nomi, Colui Che proclama: In verità,

non v’è altro Dio che Lui, la Verità Sovrana, il Conoscitore

delle arcane cose.

Fortunato te, o Mio Afnán, ché hai avuto l'onore di ricevere

i Miei Santi Versetti, hai aspirato le soavi fragranze

della Mia Rivelazione e risposto al Mio Appello, mentre i

Miei servi e le Mie creature, gettandosi alle spalle il Libro

Primigenio e attenendosi ai dettami degli esponenti di fantasie

oziose e di vane illusioni, Mi hanno lanciato accuse. Così

ha parlato la Lingua della Grandezza nel reame della parola

per ordine di Dio, Signore del Creato.

Persevera zelante nel servizio della Causa e, in forza del

Nome del tuo Signore, Possessore di tutte le cose visibili e

invisibili, preserva lo stadio che t'è stato conferito. Giuro

sulla giustizia di Dio! Chi avesse contezza di ciò che è velato

agli occhi umani, rapito in estasi s’involerebbe verso Dio,

Signore di tutto quello che è stato e che sarà.

Su te si posi la Sua gloria e su coloro che Gli si sono

avvicinati, cogliendo il significato di ciò che l'eccelso

Calamo di Dio, Onnipotente, Colui Che tutti ama, ha vergato

in questa Tavola.

OGNI lode a Te, o mio Dio, ché hai adornato il mondo

con la fulgida aurora susseguente la notte in cui nacque Colui

Che precorse la Manifestazione della Tua trascendente

align=left>sovranità, Alba della Tua divina Essenza e Rivelazione della

Tua suprema Signoria. Ti supplico, Creatore dei cieli e Artefice

dei Nomi, di aiutare benigno coloro che han cercato

asilo all'ombra della Tua doviziosa misericordia e levato la

voce tra i popoli del mondo in glorificazione del Tuo Nome.

align=left>207

O mio Dio! Tu vedi che il Signore di tutta l'umanità,

rinchiuso nella Sua Più Grande Prigione, invoca il Tuo

Nome, mira il Tuo volto, proclama ciò che ha estasiato i cittadini

dei Tuoi regni della rivelazione e del creato. O mio

Dio! Vedo il Mio Essere prigioniero nelle mani dei Tuoi

servi, e pur la luce della Tua sovranità e le rivelazioni della

Tua invincibile potenza rifulgono luminose dal Suo volto,

dando a ognuno certezza che Tu sei Dio e che non v'è altro

Dio all'infuori di Te. La forza del forte non può vanificarTi,

né il potere dei potenti prevalere su di Te. In virtù della Tua

sovranità che tutto abbraccia Tu fai ciò che vuoi e in forza

del Tuo decreto che pervade l'intera creazione, disponi come

T'aggrada.

T'imploro per la Gloria della Tua Manifestazione e per la

forza della Tua possanza, della Tua sovranità e della Tua

eccellenza di accordare la vittoria a coloro che si sono levati

per servirTi, che hanno aiutato la Tua Causa e si sono fatti

umili innanzi allo splendore della luce del Tuo volto. O mio

Dio, falli trionfare sui Tuoi nemici e rendili incrollabili nel

Tuo servizio, affinché per loro mezzo siano dimostrate in

tutti i Tuoi reami le prove del Tuo dominio e manifestati

nelle Tue terre i pegni della Tua indomabile potenza. In

verità il potere Tu hai di fare quello che vuoi; non v'è altro

Dio che Te l'Aiuto nel Pericolo, l'Esistente da Sé.

Questa gloriosa Tavola abbiamo Noi rivelato il giorno

dell'Anniversario della Nascita [del Báb] perché tu la reciti

in ispirito di umiltà e di preghiera e renda grazie al tuo Signore

l'Onnisciente, Colui Che di tutto ha contezza. Fa' ogni

sforzo per rendere servigio a Dio, affinché da te appaia ciò

che immortali la tua memoria nel Suo glorioso ed eccelso

paradiso.

Dì: Glorificato sii Tu, o mio Dio! T'imploro per l'Oriente

dei Tuoi segni, il Rivelatore dei Tuoi chiari pegni, di concedere

ch'io mi tenga sempre saldo alla corda della Tua

amorevole provvidenza e mi aggrappi tenacemente al manto

208

della Tua generosità. Annoverami dunque fra coloro ai quali

i casi e le vicende del mondo non hanno impedito di servirTi

e di esserTi fedeli, che l'assalto dei popoli non ha avuto il

potere di trattenere dal magnificare il Tuo Nome e dal

celebrare la Tua lode. O mio Signore, degnaTi di aiutarmi a

eseguire tutto ciò che ami e desideri. Dammi altresì agio di

fare ciò che esalti il Tuo Nome e faccia divampare il fuoco

del Tuo amore.

In verità, Tu sei il Munifico Perdonatore.

O HUSAYN ! Ti conceda Iddio d'esser sempre splendido

e radioso, palpitante nella luce del Sole della Verità e - lodevolissima

fra le azioni - di sciogliere la lingua in magnificazione

del Suo Nome.

Pensa alle moltitudini che, pur parendo sì bramose e assetate,

allorché l'Oceano delle acque vive spumeggiò nel

mondo dell'essere, ne rimasero prive, poiché non

rinunziarono alle oziose fantasie, né divennero edotte di

Colui Che è Oggetto di tutto il sapere. Questa perdita è la

mercede per le azioni che le loro mani hanno commesso nel

passato.

Rendi grazie all'Amato del mondo, ché S'è degnato d'aiutarti

a ottenere la confermazione in questa gloriosa Causa.

SupplicaLo altresì di rendere i Suoi amati incrollabili in essa,

poiché i sediziosi scritti dei sobillatori sono sparsi in ogni

dove e alto si leva il clamore dei profeti di sventura. Felice

chi, gettatosi alle spalle ogni altra cosa fuorché Dio, s'è aggrappato

a ciò che il Signore della forza e del potere gli ha

intimato.

La Sua Gloria sia su te e su coloro che, da Lui aiutati,

hanno riconosciuto e abbracciato questa possente Causa.

align=left>209

QUESTA è una Tavola che il Signore di tutta l'esistenza

ha inviato dal Suo glorioso stadio in onore di uno che ha

creduto in Dio, l'Onnipotente, Colui Che tutti ama.

Benedetto il viandante che ha riconosciuto il Desiato, e il

ricercatore che ha dato ascolto all'Appello di Colui Che è la

Mèta designata dell'intera umanità, e il dotto che ha creduto

in Dio, l'Aiuto nel Pericolo, Colui Che da Sé esiste.

Quanti sapienti si sono allontanati dalla via di Dio e

quanti ignoranti, che hanno compreso la verità, sono invece

accorsi a Lui, esclamando: « Lodato sii Tu o Signore di tutte

le cose, visibili e invisibili ».

Per la giustizia di Dio! L'orizzonte del mondo è rischiarato

dalla luce del Sommo Astro, ma per lo più l'umanità non

la distingue. Invero Colui Che è la Verità Sovrana Si muove

sotto gli occhi di tutti. Ne fa fede Quei Che nel più intimo

cuore del mondo proclama: « In verità non v’è altro Dio che

Me, Onnipotente sopra tutte le cose, e del passato e del

futuro ».

align=left>Grande è la benedizione del credente che si è diretto verso

Lui ed è stato ammesso al Suo cospetto; mal incolga a ogni

negatore che s'è distolto da Dio, seguendo i reprobi e i reietti.

O AMICO ! Nel Bayán ordinammo che in questa Somma

Rivelazione tutti guardassero coi propri occhi e ascoltassero

con le proprie orecchie. Ma allorché l'orizzonte del mondo fu

rischiarato dalla fulgida luce di questa Rivelazione, molti

dimenticarono tal divino comandamento, non videro più tale

celeste esortazione e s’immersero nel vano immaginare, divisato

dalle loro menti. Invero la faccia del sole dell'equità e

della giustizia è celata dietro nubi di oziose fantasie che

stolte menti hanno concepito. Non v'ha dunque maraviglia

210

align=left>che i moti degli uccelli delle tenebre destino l'attenzione. In

forza del Nome dell'Amatissimo, invita le anime ricettive

presso la Santa Corte di Dio, sì che per avventura non

abbiano a rimanere prive della celeste Fonte d'acqua viva. In

verità Egli è il Benevolo, il Perdonatore.

Lo sguardo del tenero amore di Dio - esaltato e glorificato

Egli sia - è sempre stato rivolto verso i Suoi amati amici; in

verità Egli è Colui Che sa e ricorda.

O JAVÁD !Tale è la grandezza di questo Giorno che

l'Ora stessa è perturbata, e tutte le sacre Scritture

testimoniano la sua irresistibile maestà. In questo Giorno il

Libro solennemente attesta la Sua gloria e la Bilancia è

mossa a levar la voce. Questo è il giorno in cui il Sirát

proclama: « Sono la retta Via » e il monte Sinai esclama: «

In verità il Signore della Rivelazione è giunto ».

Sopraffatte da ubriachezza di corrotte inclinazioni, le

genti della terra si ritrovano in uno stato di stordimento

stuporoso. Perciò sono tagliate via dai mirabili segni di Dio,

precluse dalla meta estrema e prive delle prodighe effusioni

della divina grazia.

Incombe ai popoli del mondo di esser tolleranti. Devono

trasmettere la Parola di Dio secondo la speciale misura di

comprensione e di capacità di chi ascolta, acché per

avventura i figli degli uomini, scossi dalla loro incuria,

drizzino il volto verso questo Orizzonte, infinitamente

eccelso di là da ogni orizzonte.

O Javád ! Iddio ti ha elargito e ti elargirà sempre le Sue

infinite grazie. Sia lodato Iddio! Sei stato protetto dal più

grande terrore e sei riuscito ad accostarti alla Somma Munificenza

quando l'intrusione dei veli della gloria esteriore,

cioè i teologi del secolo, impedì a tutti di riconoscere l'eterno

211

Re. Abbi cara come la vita questa testimonianza pronunciata

dal Calamo Glorioso e adoprati con tutta la tua forza a

align=left>preservarla in forza del Nome di Colui Che è l’Amato

dell'intera creazione, acciocché questo sublime onore sia al

sicuro da occhi e mani di ladroni. In verità il tuo Signore è

l'Onnisciente Espositore.

Porgi i saluti di questo Vilipeso ai carissimi amici in

quella contrada e rammenta loro le Nostre meravigliose ed

eccelse rimembranze, acché per avventura dimentichino le

cose in uso fra loro e, volti i cuori a ciò che appartiene a Dio,

restino mondi da atti e occupazioni sconvenienti.

La gloria dell'Onnipotente, l'Onnisciente, sia su te e su

coloro che sono a te congiunti.

FACCIAMO menzione di uno che, attratto dal Nostro

Appello lanciato dalla vetta di gloria trascendente, ha

drizzato il volto verso Dio, Signore del creato. Egli è

annoverato fra coloro che hanno dato ascolto e risposto al

richiamo del loro Signore, mentre i popoli del mondo sono

avviluppati da fitti veli. Egli attesta ciò che Dio ha attestato,

e confessa la sua fede in ciò che la Lingua della

Magnificenza ha proferito. Ne fa testimonianza il Signore

dei Nomi in questa meravigliosa Tavola.

O Mia eccelsa Penna! Rècagli, da parte Mia, la lieta

novella delle cose che gli ha serbato il Forte, Onnipotente

Iddio. In verità, egli è stato per lo più assillato da molteplici

affanni e invero il suo misericorde Signore è Colui Che tutto

vede e sa. Gioisci d'infinita gioia, che questo Vilipeso abbia

rivolto il viso verso te, menzionato il tuo nome prima d'ora e

or pure lo menzioni.

Ai Miei amati amici porgi rimembranze nel Mio Nome e

annunzia loro la novella dei benevoli favori del loro Signore,

align=left>212

il Donatore, il Generosissimo. Da questo eccelso stadio

inviamo i Nostri saluti ai credenti che hanno afferrato la

Salda Impugnatura e bevuto il vino prelibato della costanza

profferto dalla mano del favore del loro Signore,

Onnipotente, Lodatissimo.

In questo Giorno il senso dell'udito esclama: « E’ questo

il mio Giorno, in cui mi è dato ascoltare la meravigliosa

Voce proveniente dai recinti della Prigione del mio Signore,

il Perspicuo, Che tutto ascolta ». E il senso della vista a gran

voce annuncia: « In verità, questo è il mio Giorno, perché

align=left>vedo l'Alba della Gloria risplender luminosa per ordine di

Colui Che è l'Onnipotente Ordinatore ». Benedetto l'orecchio

che ha udito l'appello: « Guarda e Mi vedrai »1 e felice

l'occhio che ha mirato il meraviglioso Segno, albeggiante da

questo limpido orizzonte.

Dì: O schiere di potenti e dotti e saggi! Il Giorno Promesso

è giunto ed è apparso il Signore degli Eserciti. Gioite

di gioia grande per questo supremo gaudio. Indi aiutateLo in

forza della saggezza e della parola. Così vi ordina Colui Che

ha sempre proclamato: « In verità non v'è altro Dio che Me,

l'Onnisciente, il Sapientissimo ».

La Sua gloria si posi su te e su coloro che sono con te e su

coloro che ti amano e danno ascolto alle parole che dici in

glorificazione di questa possente, trascendente Rivelazione.

O TU che porti il Mio Nome, Júd2 [Munificenza]! A te la

Mia gloria. Tendi l'orecchio a ciò che hai già udito allorché

l'Astro della testimonianza sfolgorava luminoso

sull'orizzonte dell"Iràq, e Baghdad era Sede del Trono del

tuo Signore, l'Eccelso, il Possente.

1 Corano, 7 : 143.

2 Vedi p. 68, nota 1.

213

Faccio testimonianza che tu hai dato ascolto alla melodia

di Dio e ai Suoi soavi accenti, hai sentito tubare la Colomba

della divina Rivelazione e udito l'Usignolo della fedeltà

gorgheggiare le sue melodie sul Ramo della Gloria: in verità

non v'è altro Dio che Me, l'Incomparabile, Colui Che di tutto

ha contezza.

O tu che porti il Mio Nome! Gli sguardi del tenero amore

di Dio sono stati e sono sempre a te rivolti. Al Suo cospetto,

hai udito la Voce dell'Unico vero Dio - sia esaltata la Sua

gloria - e mirato il chiaro splendore della luce del divino

sapere. Medita un istante! Sublime è il Verbo di Colui Che è

la Verità Sovrana e spregevole l'ozioso disquisire delle genti!

Cumuli di vana fantasia hanno ostruito le orecchie degli uomini

impedendo che udissero la Voce di Dio, e i veli del

sapere umano e delle false immagini hanno vietato ai loro

occhi di contemplare la fulgida luce del Suo sembiante. Col

braccio della possanza e della forza abbiamo salvato molte

anime dalle paludi di un imminente estinzione aiutandole a

pervenire all'Alba della gloria. Abbiamo altresì messo a nudo

i divini arcani e in parole molto esplicite abbiamo predetto

futuri eventi, si che né dubbi d'infedeli, né negazioni di ribelli,

sussurri d'incuranti potessero celare ai ricercatori

della verità la Sorgente della luce dell'Unico vero Dio.

Nondimeno pare che alcuni siano stati colti da mal caduco ed

altri sradicati come tronchi cavi. Abbandonano Dio l'Eccelso

- Colui innanzi alla Cui rivelazione di un solo versetto tutte

le Scritture del passato e di tempi più recenti impallidiscono,

facendosi trascurabili e insignificanti - e volgono il cuore a

favole mendaci e inseguono parole vuote.

Hai certamente libato all'Oceano della Mia parola e visto

il fulgido splendore del globo della Mia saggezza. Hai anche

udito i detti degl'infedeli che né hanno contezza delle

fondamenta della Fede né hanno bevuto questo Vino

prelibato il cui sigillo è stato infranto in forza del Mio Nome,

l'Aiuto nel Pericolo, l'Esistente da Sé. Implora Iddio che

214

conceda a quei credenti, infusi di vera comprensione, facoltà

di fare ciò che Gli è gradito.

Nonostante che sia risuonato questo Appello e sia apparsa

sì mirabile Rivelazione, stranamente notiamo che gli uomini

hanno, per la maggior parte, riposto il cuore sulle vanità del

mondo e sono in profonda costernazione e tormento a

cagione dei dubbi e delle maligne insinuazioni dilaganti. Dì:

Questo è il Giorno di Dio Stesso; temeteLo e non siate fra

coloro che non han creduto in Lui. Gettatevi alle spalle le

oziose fole e guardate alla Mia Rivelazione coi Miei occhi.

Questo vi è stato raccomandato nei Libri e nelle Scritture

celesti, nelle Pergamene e nelle Tavole.

Lèvati a servire la Causa del tuo Signore; indi partecipa

alle genti la lieta novella di questa Luce risplendente la cui

rivelazione è stata annunziata da Dio tramite i Suoi Profeti e

Messaggeri. E poi esorta tutti a essere accorti come Egli comanda

e in Nome di Dio consigliali dicendo: In questo

Giorno di Dio incombe a ognuno di dedicarsi all'insegnamento

della Causa con massima tenacia e avvedutezza. Se

scoprono un terreno puro, vi spargano la semenza della

Parola di Dio; altrimenti, meglio non far parola.

Or non è molto nel Libro Cremisi il Gloriosissimo Calamo

ha rivelato questo detto: « Il cielo della saggezza divina

è rischiarato da due astri: la consultazione e la misericordia

». Voglia Dio che tutti possano ottemperare a questa parola

ponderosa e benedetta.

Pare che a taluni faccia difetto ogni capacità d'intendere.

Per aggrapparsi alla corda dell'oziosa fantasia si sono lasciati

sfuggire la Salda Impugnatura. Giuro sulla Mia vita! Se

align=left>riflettessero un istante con equità su ciò che il

Misericordiosissimo ha inviato, verrebbero loro spontanee

queste parole: « Per certo Tu sei la Verità, la palese Verità ».

T'incombe di volgere lo sguardo in ogni circostanza all'Unico

vero Dio e di cercare di servire zelante la Sua Causa.

Rammenta allorché eri in Mia compagnia, nel Tabernacolo

215

della Gloria, e da Me udisti ciò che Colui Che conversò con

Dio [Mosè] udì sul Sinai del divino sapere. Così Ci degnammo

di aiutarti, ti demmo agio di riconoscere la Verità e ti

mettemmo in guardia, acciocché rendessi grazie al tuo

munifico Signore. Devi preservare questo sublime stadio

mediante il potere del Mio Nome, l'Onnipotente, il Fedele.

Porgi i Miei saluti ai Miei amati e fa' che ascoltino la Mia

dolce Voce. Questo ti ingiunge Colui Che ti ha dato ordini in

passato; in verità sono l'Ordinatore Colui Che di tutto ha

contezza. Gloria a te e a coloro che ascoltano le tue parole su

questa cospicua Causa e che ti amano per amor di Dio,

align=left>Signore dei mondi.

O HAYDÁR!1 Questo Vilipeso ha udito la tua voce

levarsi al servizio della Causa di Dio e ben conosce il

gioioso sentimento che l'amor Suo ha suscitato nel tuo cuore

e i tuoi spasimi d'angoscia innanzi a ciò che ha colpito i Suoi

amati. Giuro sul Signore della misericordia! Il mondo intero

è oppresso dal cordoglio, mentre l'umanità è confusa da

dubbi e divergenze. Il popolo di Dio, Signore dei Nomi, è

così strettamente assediato dal nemico che l'eccelso Paradiso

ha pianto e gli abitanti del Sommo Cielo e coloro che, notte e

dì, gravitano adoranti attorno al Trono hanno tratto alti lamenti.

O 'Alí! Affanni e tribolazioni non hanno il potere di fermare

il tuo Signore, il Misericordiosissimo. Invero Egli S'è

levato a difendere la Causa di Dio in tal guisa che né la

soverchiante potenza del mondo né la tirannide delle nazioni

mai Lo intimoriranno. Egli grida a gran voce fra la terra e il

cielo dicendo: Il Giorno Promesso è giunto. Il Signore del

1 Vedi p. 53, nota 1.

align=left>216

Creato proclama: In verità non v'è altro Dio che Me, l'Onnipotente,

il Munificentissimo.

O 'Alí!G1'immaturi desiderano spegnere la luce di Dio

con le loro bocche e soffocare coi loro atti la fiamma del Roveto

Ardente. Dì, meschina davvero è la vostra sorte, o personificazioni

dell'inganno. Temete Dio e non respingete la

grazia celestiale che ha irradiato il suo fulgore su tutte le

regioni. Dì, è apparso Colui Che è l'Esponente del Nome

ascoso, se solo lo sapeste. E’ arrivato Colui il Cui avvento è

stato predetto nelle sacre Scritture, se solo lo capiste. L'orizzonte

del mondo è rischiarato dagli splendori di questa

Somma Rivelazione. Accorrete con cuori radiosi e non siate

di coloro che mancano d'intendimento. E’ sopravvenuta l'Ora

stabilita e l'umanità è piegata. Ne sono testimoni gli onorati

servi di Dio.

O Haydár 'Alí! Giuro sulla giustizia di Dio! La Tromba

del Bayán ha dato uno squillo secondo il decreto del Signore,

il Misericordioso, e tutti coloro che sono nei cieli e sulla

terra sono andati in deliquio tranne chi si è distaccato dal

mondo, tenendo stretta la Corda di Dio, Signore

dell'umanità. Questo è il Giorno in cui la terra risplende della

fulgida luce del tuo Signore, ma la gente s'è smarrita

nell'errore e un velo l'ha tagliata fuori. Noi desideriamo

rigenerare il mondo, ma essi hanno deciso di por fine alla

Mia vita. A ciò li hanno sospinti i loro cuori in questo

Giorno - Giorno che è stato rischiarato dalla radiosa luce del

sembiante del suo Signore, l'Onnipotente, l'Onnipossente,

l'Illimitato. Il Libro Primigenio ha levato la voce, ma la gente

non ha l'udito. La Tavola Preservata è stata rivelata secondo

verità, ma i più non la leggono. Hanno smentito il benevolo

favore di Dio dopo che è stato loro inviato e si sono

discostati da Dio, Conoscitore di cose invisibili. Si afferrano

al manto delle vane fantasie, girando le terga all'ascoso

Nome dell'Onnipotente.

Dì, o accolta di teologi! Vi scongiuro in nome di Dio,

217

siate equi nel giudicare. Esibite dunque tutte le prove e le

testimonianze che avete, se dovete essere annoverati tra gli

abitatori di questa gloriosa abitazione. Rivolgete i cuori

verso l'Alba della Rivelazione divina acciocché Ci sia

possibile svelare ai vostri occhi l'equivalente di tutti i

versetti, le prove, le testimonianze, le affermazioni e le

dimostrazioni che voi e le altre tribù della terra possedete.

Temete Dio e non siate di coloro che meritano il castigo di

Dio, Signore del creato.

Questo è il Giorno in cui l'Oceano del sapere ha levato la

Voce e ha deposto le sue perle. Se solo lo sapeste! In verità il

cielo del Bayán è stato innalzato per decreto di Dio, l'Aiuto

nel Pericolo Colui Che esiste da Sé. Giuro su Dio! L'Essenza

del sapere esclama: Ecco! Colui Che è l'Oggetto di tutto il

sapere è venuto e col suo avvento sono stati abbelliti i sacri

Libri di Dio, il Benigno, l'Amorevole. Ogni rivelazione di

grazia, ogni traccia di santi doni da Lui emana e a Lui

ritorna.

Temete Dio, o schiere di stolti, e non martoriate coloro

che non hanno voluto altro se non ciò che Dio ha voluto.

Inoltre, se ascoltate il mio appello, non seguite le vostre

egoistiche brame. S'avvicina il giorno in cui tutto ciò che

oggi vedete sarà svanito e allora piangerete per esser venuti

meno al vostro dovere verso Dio. Ne fa fede questa Tavola

scolpita.

Gioisci di gioia grande, perché ti abbiamo ricordato ora e

nel passato. In verità la soave fragranza di questa rimembranza

durerà immutata per tutta l'eternità dei Nomi di Dio,

Signore dell'umanità. Ci siamo degnati di accettare le tue

preghiere, la tua lode, la tua opera d'insegnamento e i servigi

che hai reso per amore di questo possente Annunzio.

Abbiamo anche ascoltato ciò che la tua lingua ha proferito

nelle riunioni e negli incontri. In verità tutto ode e osserva il

tuo Signore. T'abbiamo abbigliato con la veste del Mio

compiacimento nel Mio celeste Reame e dal Divino Albero

218

di Loto che s'innalza sul limitare della valle della sicurezza e

align=left>della pace posta nel Sito luminoso oltre la gloriosa Città, ti

annunciamo a gran voce: In verità non v'è altro Dio che Me,

l'Onnisciente, il Sapientissimo. Ti abbiamo tratto

all'esistenza per servirMi, glorificare la Mia Parola e

proclamare la Mia Causa. Concentra le tue energie in ciò per

align=left>cui sei stato creato in virtù del Volere del supremo

Ordinatore, l'Antico dei Giorni.

In questo momento rammentiamo i Nostri amati e annunziamo

loro le liete novelle dell'inesauribile grazia di Dio

e delle cose che sono state loro procurate nel Mio limpido

Libro. A causa dell'amore per Me avete sopportato il biasimo

dei nemici e subito incrollabili nella Mia Via le efferate crudeltà

che gli empi vi hanno inflitto. Ne sono Io Stesso testimone

e sono l'Onnisciente. Quanti luoghi sono stati nobilitati

dal vostro sangue per amor di Dio. In quante città s'è levato

il suono del vostro lamento e s'è innalzato il gemito della

vostra ambascia. In quante prigioni vi hanno gettati gli

eserciti della tirannide. Sappiate per certo che Egli vi darà la

vittoria, vi esalterà tra i popoli del mondo e mostrerà il

vostro alto rango innanzi agli occhi di tutte le nazioni. Non

align=left>sopporterà che la mercede dei Suoi favoriti sia perduta.

Badate che gli atti perpetrati dalle personificazioni dell'oziosa

fantasia non vi rattristino o che le azioni commesse

dai caparbi oppressori non vi addolorino. Afferrate il calice

della costanza con la forza del Suo Nome, bevetene anelanti

in virtù della Sovranità di Dio, il Forte, l'Onnipotente. Così

l'Astro della Mia affettuosa compassione e del Mio tenero

amore ha sfolgorato all'orizzonte di questa Tavola acciocché

rendiate grazie al vostro Signore l'Onnipotente, il Munificentissimo.

La gloria che è sorta risplendente dal cielo della Mia

parola si posi su te e su coloro che a te si son rivolti e che

hanno prestato ascolto alle parole che la tua bocca ha

proferito riguardo questa gloriosa e augusta Rivelazione.

219

PER la giustizia di Dio! Il Libro Primigenio è palesato e

chiama l'umanità a convegno innanzi a Dio, Signore dei

mondi, mentre i mari proclamano: E’ apparso il Sommo

Oceano, dai cui flutti si ode il muggente grido: « In verità,

non v'è altro Dio che Me, l'Impareggiabile, l'Onnisciente ». E

gli alberi stormendo esclamano: O popoli del mondo! La

voce del Divino Albero di Loto risuona chiaramente e lo

squillante grido della Penna della Gloria si leva vibrante:

Date ascolto e non siate tra gl'incuranti. Il sole proclama: O

accolta di teologi! Il cielo della religione si è spezzato e si è

spaccata la luna e i popoli della terra sono radunati in una

nuova resurrezione. Temete Dio e non seguite gl'impulsi

delle vostre passioni, seguite piuttosto Colui di Cui hanno

testimoniato le Scritture di Dio, l'Onnisciente il

Sapientissimo.

In questa Rivelazione s’è ripetuto l'episodio del Sinai e

Colui Che conversò sul Monte a gran voce annuncia: In verità,

il Desiato è giunto, assiso sul trono della certezza, se

solo lo capiste. Egli ha esortato tutti gli uomini ad attenersi a

ciò che condurrà all'esaltazione della Causa di Dio e guiderà

l'umanità verso la Sua retta Via.

Quanti oppressi sono stati estasiati dall'Appello di Dio!

Quanti potenti si sono abbandonati ad atti di aggressione che

hanno strappato gemiti agli abitatori dell'eccelso Paradiso e

pianti di dolore agli ospiti di questa gloriosa abitazione!

Quanti poveri si sono dissetati col vino prelibato della rivelazione

divina e quanti ricchi si sono allontanati, hanno ripudiato

la verità e proclamato la loro miscredenza in Dio, Signore

di questo benedetto e meraviglioso Giorno.

Dì: Temete Dio osservate altresì l'equità nel vostro giudicare

questo grande Annunzio innanzi al quale, appena risplendette,

ogni ponderoso annunzio umilmente s'inchinò in

adorazione. Dì: O accolta di stolti! Se Lo smentite con quale

prova potrete dimostrare il vostro ossequio ai passati Messaggeri

di Dio o suffragare la vostra fede in ciò che Egli ha

220

inviato da questo possente ed eccelso Reame? A che vi

giovano i vostri possedimenti? Che protezione vi posson

dare i vostri tesori? Nessuna, lo giuro sullo Spirito di Dio che

pervade ciò che è nei cieli e sulla terra. Gettate via ciò che

avete accumulato con la mano dell'oziosa fantasia e delle

vane illusioni e afferrate il Libro di Dio, inviato in virtù della

Sua irresistibile, inviolabile autorità.

La tua missiva è stata presentata innanzi a questo Vilipeso

e in tuo onore abbiamo rivelato questa Tavola da cui spira la

fragranza del benevolo favore del tuo Signore, il

Compassionevole, il Munifico. Imploriamo Dio di far di te

un vessillo innalzato nella città del Suo ricordo e di esaltare

il tuo stadio in questa Causa - Causa alla cui ombra i sinceri

di Dio vedranno i popoli e le tribù della terra cercare asilo. In

verità, il tuo Signore sa e informa. Lo supplichiamo ancora

di nutrirti col meglio di ciò che è stato riposto nel Suo Libro.

In verità Egli è Colui Che ode e risponde.

Persisti nell'aiutare la Sua Causa con la forza corroborante

degli eserciti della saggezza e della parola. Così ha decretato

Iddio, il Benevolo, il Lodatissimo. Benedetto il credente che

ha abbracciato la Verità in questo Giorno e l'uomo di ferma

risolutezza che gli eserciti della tirannide non hanno avuto il

potere d'impaurire.

La gloria che ha sfolgorato all'orizzonte della parola sia su

te e su quei credenti che hanno preso il Calice del Suo vino

sigillato mediante il potere del Suo Nome, l'Esistente da Sé,

e si sono dissetati ad onta dei negatori di Quei in Cui in

passato avevano professato fede - coloro che hanno repugnato

alla verità di questo grande Annunzio di cui Dio ha

testimoniato nel Suo prezioso, antico Libro.

221

O MUHAMMAD Husayn! Accingiti a ricevere le

effusioni del tenero amore di Dio, Signore dei mondi. Il

Misericordiosissimo S'è degnato di donarti le perle del

sapere dall'Oceano della grazia di Dio, l'Onnipotente, il Più

Eccelso.

Dov'è l'illuminato che riconoscerà e comprenderà la verità?

Dove si trova l'ascoltatore che udrà la Mia meravigliosa

Voce chiamare dal glorioso reame? Dov'è l'anima che

volgerà il viso verso il Divino Albero di Loto in tal guisa che

né la soverchiante possanza dei re né i violenti tumulti dei

loro sudditi la sconfiggano, che leverà la voce nel cuore del

creato mediante il potere della saggezza e della parola

align=left>attestando ciò che ha attestato Iddio, che in verità non v'è

altro Dio che Lui, il Forte, l'Invincibile, l'Onnipotente, il

Sapiente, il Savio?

O Husayn! il tuo nome è stato menzionato nella Più

Grande Prigione alla presenza di questo Vilipeso e per te

abbiamo rivelato cose alle quali nessuno dei libri del mondo

può essere paragonato. Ne è testimone l'eterno Re; ma gli

uomini sono per lo più annoverati tra gl'ignavi. Dall'oriente

della testimonianza abbiamo lanciato l'Appello a tutti coloro

che dimorano nel reame del creato. Tra gli uomini vi sono

alcuni che sono stati trasportati dalla fragranza della parola

del loro Signore a tal segno che hanno dimenticato tutto ciò

che appartiene agli uomini nel loro anelito di pervenire alla

corte della presenza di Dio, Signore del trono possente. Vi

sono certuni invece che sono profondamente confusi ed esitanti.

Altri hanno messo le ali affrettandosi a rispondere

all'Appello del loro Signore, l'Antico dei Giorni. Altri ancora

hanno voltato le terga, respinto la verità e finito per rinnegare

Dio, l'Onnipotente, il Lodatissimo. E altri infine hanno

pronunziato giudizio contro di Lui con tale crudeltà che ogni

anima saggia e perspicace è stata mossa al pianto. Ci siamo

degnati di convocarli presso il fiume che è vera vita, ma essi,

con palese ingiustizia, hanno decretato di spargere il Mio

222

sangue. Così l'Astro della saggezza ha brillato dall'orizzonte

della parola del tuo Signore, il Misericordiosissimo. Se

perverrai alla sua luce, t'incombe di magnificare la lode del

tuo Signore dicendo: Ti rendo grazie, o Dio dei mondi

align=left>Benedetto te e coloro che il mondo e le sue lusinghe non

hanno stornato da questo limpido Orizzonte.

Porgi i Miei saluti ai Miei amati. Li esortiamo a praticare

la saggezza secondo il decreto del Mio meraviglioso Libro.

O MIA ancella e Mia foglia! Gioisci di gioia grande ché il

tuo appello è asceso al Divino Albero di Loto e ha ricevuto

risposta dall'Orizzonte d'ogni gloria. In verità, non v'è altro

Dio che Me, l'Esule, il Vilipeso.

Ci siamo rivelati agli uomini, abbiamo svelato la Causa,

guidata tutta l'umanità verso la Retta Via di Dio, promulgate

le leggi e ingiunto agli uomini ciò che sarà di vero giovamento

a tutti in questo mondo e nell'altro; ma è stato sentenziato

di spargere il Mio sangue, per cui la Damigella del

Cielo ha pianto amaramente, il Sinai s’è rammaricato e lo

Spirito Fedele ha singhiozzato pel dolore.

In questi giorni le genti, seguendo le orme di ogni ignorante

sviato, si sono orbate delle effusioni della divina grazia.

Hanno girato le spalle all'Oceano del divino sapere e

fissato gli occhi su quegli stolidi che si vantano d'essere profondamente

versati nella cultura, mentre non v'è nessuna

prova da parte di Dio, Signore dell'umanità, che li suffraghi.

Fortunata te poiché hai abbandonato le futili illusioni e

afferrato la Corda di Dio che nessuno può recidere. Considera

il benevolo favore di Dio, sia esaltata la Sua gloria

Quanti re e regine sulla terra, nonostante il loro lungo bramare,

attendere e pregustare, sono stati esclusi da Colui Che

223

è il Desio del mondo, mentre tu l'hai raggiunto. Voglia Dio

che tu compia un'azione la cui fragranza permanga finché

dureranno i Nomi di Dio - sia esaltata la Sua gloria. Per la

giustizia di Dio! Il titolo « o Mia ancella » di gran lunga sopravanza

tutto ciò che è visibile nel mondo. Tra non molto

gli occhi dell'umanità saranno illuminati e rallegrati dal riconoscere

ciò che il Nostro Calamo Glorioso ha rivelato.

Benedetta te e benedetta la madre che t'ha allattata. Apprezza

il valore di questo stadio e levati a servire la Sua

Causa in tal guisa che le oziose fantasie e le insinuazioni

degli scettici non ti distolgano da questo nobile proposito.

L'Astro della certezza risplende luminoso, ma i popoli del

mondo si aggrappano a vane chimere. L'Oceano del divino

sapere ha spumeggiato mentre i figli degli uomini si

afferrano al manto degli stolti. Se non fosse per l'inesauribile

grazia di Dio - sia esaltata la Sua gloria - nessun antidoto

potrebbe mai sanare questi malanni inveterati.

Porgi i Miei saluti alle ancelle di Dio in codesta contrada

e annunzia loro la lieta novella che hanno la Sua tenera misericordia

e la Sua grazia. Alto in verità è lo stadio che t'abbiamo

destinato. T'incombe di render lode e grazie al tuo

Signore, il Munifico, il Generosissimo. Sia glorificato Iddio,

l'Eccelso, il Grande.

UNA volta da Colui Che è il Possessore di tutti gli esseri

e il Signore del Trono superno e della terra quaggiù - sia

esaltata la gloria della Sua favella - si udì questa Parola

sublime: Devozione e distacco sono come due sommi astri

nel cielo dell'insegnamento. Beato Colui Che è pervenuto a

questo stadio supremo, questa dimora di santità e sublimità

trascendente.

224

QUESTA è una Tavola che il Misericordiosissimo ha

inviato dal Regno della favella a tutti coloro che dimorano

sulla terra. Felice l'uomo che ascolta e fa conto e mal incolga

ai traviati e ai dubbiosi. Questo è il Giorno che è stato

rischiarato dalla fulgente luce del Sembiante di Dio - il

Giorno in cui la Lingua della Magnificenza proclama a gran

voce: Il Regno è di Dio, Signore del Dì della Resurrezione.

Il tuo nome e stato menzionato al Nostro Cospetto e Ci

siamo degnati di rivelare per te ciò che nessuna lingua al

mondo può narrare. Gioisci di gioia grande poiché sei stato

ricordato nella Più Grande Prigione e da questa eccelsa dimora

il Sembiante dell'Antico dei Giorni S'è rivolto verso te.

Abbiamo veramente rivelato i segni, mostrato le irrefutabili

testimonianze e chiamato tutti gli uomini alla retta Via.

Tra la gente alcuni si sono allontanati e hanno rigettato la

verità, altri hanno pronunziato giudizio contro di Noi senza

prove o testimonianze. I primi a discostarsi da Noi sono stati

i capi spirituali nel mondo di quest'era - coloro che notte e dì

Ci invocano e menzionano il Mio Nome standosene assisi

sui loro alti troni. Ma allorché Mi rivelai agli uomini,

insorsero contro di Me in tal guisa che perfino le pietre trassero

amari gemiti e lamenti.

Grande è la tua benedizione, poiché quando, investito di

potere e sovranità invincibili, venne il tuo Signore, hai

ascoltato la Sua Voce, rivolto il viso verso Lui e fatto conto

del Suo Appello.

O MIA ancella, o Mia foglia! Rendi grazie al Dilettissimo

del mondo per aver tu ottenuto questa sconfinata grazia

mentre i dotti e gli uomini più illustri ne sono rimasti privi.

Ti abbiamo nominata « foglia » affinché come le foglie, tu

possa essere mossa dall'aura gentile della Volontà di Dio -

225

sia esaltata la Sua gloria - a somiglianza delle foglie degli

alberi che i venti impetuosi muovono. Rendi grazie al tuo

Signore per questa luminosa parola. Se comprendessi la dolcezza

del titolo « o Mia ancella » ti ritroveresti distaccata da

tutta l'umanità, lo spirito devotamente rivolto notte e dì a

Colui Che è l'unico Desio del mondo.

Con parole d'ineguagliabile bellezza abbiamo degnamente

menzionato le foglie e le ancelle che si sono dissetate con le

acque vive della grazia celeste e hanno tenuto gli occhi

rivolti verso Dio. Felici e benedette davvero! Tra non molto

Iddio rivelerà il loro stadio la cui sublimità nessuna parola

può adeguatamente esprimere e nessuna descrizione

convenientemente raffigurare.

Ti esortiamo a fare ciò che servirà a promuovere gl'interessi

della Causa di Dio fra uomini e donne. Egli ode il

grido degli amici e vede le loro azioni. In verità, Egli è Colui

Che ode e vede.

A te e a loro la gloria di Dio, il Forte, l'Onnisciente, il

Sapientissimo.

O ANCELLA di Dio! Ascolta la Voce del Signore dei

Nomi, Che dalla Sua prigione ha posato su di te il Suo

sguardo e di te fa menzione.

Egli ha soccorso ogni viandante, S'è degnato di rispondere

a ogni postulante e di accogliere ogni ricercatore della verità.

In questo Giorno la retta Via è palesata, è drizzata la Bilancia

della giustizia divina e risplende la luce del sole del Suo

favore, ma come nubi sono giunte le opprimenti tenebre del

popolo della tirannide creando un penoso ostacolo fra l'Astro

della grazia celeste e i popoli del mondo. Benedetto chi ha

squarciato i veli intervenuti ed è illuminato dalla radiosa luce

della Rivelazione divina. Pensa quanti stimavano d'esser nel

226

novero dei saggi e dei dotti, ma nel Giorno di Dio furono

privati delle effusioni dei favori celesti.

O Mia foglia, o Mia ancella! Apprezza il valore di questa

benedizione e di questa tenera misericordia che ti sono state

elargite e che hanno guidato i tuoi passi verso l'Alba della

gloria.

Porgi i saluti da parte di questo Vilipeso alle ancelle che

adorano Dio e rallegra i loro cuori con l'assicurazione della

Sua amorevole provvidenza.

FISSA lo sguardo sulla saggezza in ogni cosa, poiché essa

è un antidoto infallibile. Quante volte ha convertito il miscredente

in credente e in amico il nemico! Il suo uso è sommamente

necessario, poiché questo tema è stato esposto in numerose

Tavole rivelate dall'empireo del Volere di Colui Che

è la Manifestazione della luce dell'unità divina. Fortunato chi

agisce in conformità.

Concentra senza posa l'attenzione su ciò che farà sì che la

Parola di Dio venga esaltata. In questa somma Rivelazione

buone opere e carattere lodevole sono considerati eserciti di

Dio, come la Sua benedetta e santa Parola. Questi eserciti

sono magneti per i cuori umani e strumenti efficaci per disserrare

le porte. Fra tutte le armi del mondo questa è la più

affilata.

Implora Dio che Si degni di assistere tutti gli uomini a

ottemperare a ciò che il Suo gloriosissimo Calamo ha

vergato nei Libri e nelle Tavole Sacre.

QUESTO Vilipeso menziona colui che ha drizzato il volto

verso l'Incomparabile, l'Onnisciente, colui che Ne attesta

227

l'unità come l'ha attestata la Gloriosissima Penna mentre rapida

si muove nell'arena della favella. Benedetta l'anima che

ha riconosciuto il suo Signore e mal incolga ai gravemente

traviati e ai dubbiosi.

L'uomo è come un albero: carico di frutti, è stato e sempre

sarà degno di lode e di encomio; sterile, serve solo per il

fuoco. I frutti dell'albero umano sono eccellenti, molto

ambiti e assai pregiati. Tra questi vi sono il buon carattere, le

azioni virtuose e il bel parlare. Per gli alberi materiali della

terra la primavera si ripete una volta all'anno, mentre per gli

alberi umani essa ricorre nei Giorni di Dio - sia esaltata la

Sua gloria. Se in questa divina primavera gli alberi delle vite

umane si ricoprissero dei frutti menzionati, certamente il

fulgore della luce della Giustizia illuminerebbe tutti gli

abitanti della terra e tutti vivrebbero felici e contenti nell'ombra

protettrice di Colui Che è la Mèta dell'intera umanità.

L'Acqua per questi alberi è l'acqua viva delle sacre Parole

proferite dall'Amato del mondo. Ora essi sono piantati e,

subito dopo, grazie alle effusioni delle piogge della divina

misericordia, i loro rami hanno raggiunto i cieli. Ma un albero

rinsecchito non è stato né sarà mai degno di menzione.

Felice il fedele che, ammantato nella veste dello sforzo, si

è levato a servire questa Causa: quell'anima ha veramente

raggiunto la Mèta desiata e appreso lo Scopo per cui è stata

creata. Ma miriadi di volte ahimè per i ribelli che sono come

align=left>foglie secche cadute nella polvere. Fra non molto raffiche

letali li trascineranno nel luogo a loro destinato. Ignoranti

arrivarono, ignoranti rimasero e ignoranti si ritirarono nelle

loro abitazioni.

Il mondo continua a proclamare queste parole: Attenti,

sono effimero e tali sono tutte le mie parvenze e i miei

colori. Guardatevi dai casi e dalle vicende in me divisati e

scuotetevi dal torpore. Tuttavia non v'è occhio veggente che

veda né orecchio attento in ascolto.

In questo Giorno l'orecchio interiore esclama: Fortunato

228

me davvero, oggi è il mio giorno, poiché la Voce di Dio alta

si leva. E l'essenza della vista grida: Benedetta sono, questo è

il mio giorno, perché all'eccelso Orizzonte la Vetusta Beltà

risplende luminosa.

Fa d'uopo che le genti di Bahá invochino e supplichino il

Signore dei Nomi sì che i popoli del mondo non vengano

privati delle effusioni di grazia nei Suoi giorni.

In passato i teologi erano assillati da una domanda, domanda

che Colui Che è la Verità Sovrana li ha uditi porre

ripetutamente, nei primi anni della Sua vita: « Qual è la

Parola che il Qá’im pronunzierà e che metterà in fuga i capi

della religione? » Dì, quella Parola è ora palesata, e voi siete

fuggiti ancor prima di sentirla proferire, eppure non capite. E

quella benedetta, recondita, celata e preziosa Parola è questa:

« "EGLI" è ora apparso nella veste di "IO". Colui Che era

ascoso a occhi mortali esclama: Ecco! Sono il Più Palese ».

Questa è la Parola che ha fatto tremare le membra ai

miscredenti. Sia glorificato Iddio! Tutte le sacre Scritture

antiche attestano la grandezza di questo Giorno, la grandezza

di questa Manifestazione, la grandezza dei Suoi segni, la

grandezza della Sua Parola, la grandezza della Sua costanza,

la grandezza del Suo stadio preminente. Ma nonostante tutto

i popoli, ancora immersi nell'ignavia, sono tagliati via come

da un velo. In verità tutti i Profeti hanno bramato di

pervenire a questo Giorno. Davide dice: « Chi mi

condurrà nella Città della fortezza? »1 Per Città della

fortezza s'intende 'Akká: i suoi bastioni sono assai robusti e

questo Vilipeso è imprigionato entro le sue mura. Così è

rivelato nel Corano: « Trai fuori il tuo popolo dalle tenebre

alla luce e ricorda loro le giornate di Dio »2

La gloria di cui questo Giorno è investito è stata esplicitamente

menzionata e chiaramente spiegata in molti santi

1 Salmi, 59 : 9 ; 108 : 10.

2 Corano 14 : 5.

229

Libri e sacre Scritture. Ma i teologi d'oggigiorno hanno precluso

agli uomini questo stadio trascendente e nascosto loro

questo Pinnacolo di Gloria, questa Suprema Mèta.

Te benedetto, ché le tenebre delle vane immagini non

hanno avuto il potere di sottrarti la luce della certezza e

l'assalto della gente non ti ha distolto dal Signore dell'umanità.

Apprezza il valore di questo alto stadio e supplica Iddio

- esaltata è la Sua gloria - che ti dia benignamente facoltà di

tutelarlo. Il dominio imperituro è appartenuto esclusivamente

all'Unico vero Dio e ai Suoi amati e a loro continuerà ad

appartenere per sempre.

La gloria che ha brillato all'orizzonte dell'eternità si posi

su te e su coloro che si sono aggrappati alla Corda di Dio che

nessuno può recidere.

COLUI Che guida alla vittoria certa è giunto! Per la giustizia

di Dio! Egli ha piena facoltà di rivoluzionare il mondo

mediante il potere di una sola Parola. Dopo aver ingiunto a

tutti gli uomini di attenersi alla saggezza Egli Si è

aggrappato alla corda della pazienza e alla rassegnazione.

I corpi d'argilla del mondo si sono mossi per visitare

l'adorna, luminosa, cremisi Città di Dio e certi emissari persiani

stanno nascostamente fomentando discordie, benché in

apparenza si atteggino a persone gentili e mansuete. Iddio

Benevolo! Quando si trasformerà in sincerità questa

dilagante ipocrisia? Le esortazioni di Dio, l'Unico Vero,

hanno pervaso il mondo, ma finora la loro influenza non s'è

manifestata: le indegne azioni hanno impedito agli uomini di

pervenire a Lui. Supplichiamo Dio - esaltato e glorificato

Egli è - di riversare su tutti i Suoi servi, dalle nubi della

grazia divina, le scroscianti piogge del Suo favore. In verità

Egli è potente sopra tutte le cose.

O 'Alí Haydár! O tu che ti sei levato per servire la Mia

230

Causa e sei intento a magnificare la lode di Dio, Signore del

trono possente! Per gli emblemi della giustizia e per gli esponenti

dell'equità è indiscutibilmente chiaro ed evidente che

align=left>questo Vilipeso, corroborato dalla trascendente forza del Regno,

cerca di cancellare di fra i popoli e le tribù della terra

ogni traccia di disordine, discordia, dissenso, divergenza o

divisione; e per nessun'altra ragione che questo grande, questo

importante intendimento Egli è stato ripetutamente gettato

in prigione e per lunghe notti costretto a ceppi e catene.

Benedetto chi giudica con giustizia ed equità questa Causa

invincibile, questo glorioso Annunzio.

QUESTA è una Tavola inviata dal Signor misericorde acciocché

i popoli del mondo si accostino a questo Oceano che

s'è gonfiato mediante il potere del Suo augusto Nome. Tra

gli uomini alcuni si sono distolti da Lui negandoNe la testimonianza,

mentre altri hanno libato il vino della certezza

nella gloria del Suo Nome che pervade tutto il creato. Grave

davvero è la perdita subita da coloro che hanno teso l'orecchio

al gracchiare del corvo e si sono rifiutati di ascoltare i

soavi trilli dell'Uccello Celestiale che canta sui rami dell'Albero

dell'Eternità: In verità non v'é altro Dio che Me, l'Onnisciente,

il Sapientissimo. Questo è il Giorno che gli splendori

della luce del Nostro Sembiante han rischiarato - il

Giorno attorno al quale tutti i giorni e le notti gravitano

adoranti. Benedetto l'uomo illuminato che ha compreso e

l'assetato che ha bevuto a questa Fonte rilucente. Benedetto

l'uomo che riconosce la verità, sforzandosi generosamente di

servire la Causa del suo Signore, il Forte, l'Onnipotente.

O servo che hai posato lo sguardo sul Mio volto! Ascolta

la voce del tuo Signore, il Gloriosissimo, levarsi alta

dall'orizzonte della maestà e della magnificenza. In verità il

231

Suo Appello ti trarrà presso il reame della gloria e ti sospingerà

a innalzare la Sua lode, in tal guisa che ogni creatura

ne sarà estasiata, e ti farà magnificare la Sua gloria in tal

modo da smuovere l'intera creazione. In verità il tuo Signore

è il Protettore, il Benevolo Colui Che di tutto ha contezza.

Raduna gli amici di Dio in quella contrada e annunzia

loro il Mio incomparabile ricordo. Abbiamo per loro rivelato

una Tavola dalla quale la fragranza del Misericordiosissimo

s'è sparsa sui reami dell'esistenza, acciocché essi gioiscano di

gioia grande e rimangano irremovibili in questa meravigliosa

Causa. Mentre Ci trovavamo in prigione abbiamo rivelato un

Libro che abbiamo intitolato « Il Libro Più Santo ».

Abbiamo in esso emanate leggi e l'abbiamo adornato coi

comandamenti del tuo Signore Che impera su tutti coloro

che sono nei cieli e sulla terra. Dì: Prendetelo, o genti, e

osservate ciò che in esso è stato inviato dei mirabili precetti

del vostro Signore, il Munifico, il Perdonatore. In verità ciò

vi darà prosperità in questo mondo e nell'altro e vi

purificherà da tutto quello che non vi s'addice. Invero Egli è

l'Ordinatore, l'Espositore, il Donatore, il Generoso, il

Benevolo, il Lodatissimo.

Grande è la tua benedizione poiché sei rimasto fedele al

Patto e al Testamento di Dio e perché sei stato onorato con

questa Tavola per la quale il tuo nome è vergato nella Mia

Tavola Custodita. Dèdicati al servizio della Causa del tuo

Signore, custodisci nel cuore il Suo ricordo e celebra la Sua

lode in tal guisa che ogni anima ribelle e incurante sia scossa

dal torpore.

Così Ci siamo degnati di conferirti un pegno di favore

dalla presenza Nostra; in verità Io sono il Perdonatore, il

Misericordiosissimo.

DESIDERIAMO menzionare colui che ha drizzato il

volto verso di Noi e lasciar che ancora si disseti con le acque

232

vivificanti della Nostra benevola provvidenza, acciocché egli

possa accostarsi al Mio Orizzonte, fregiarsi dei Miei

attributi, librarsi nella Mia atmosfera, essere confermato in

ciò che farà apparire la santità della Mia Causa tra le Mie

genti e celebrare la Mia lode in tal guisa che ogni anima

esitante si affretterà, ogni creatura immota spiccherà il volo,

ogni spoglia mortale si consumerà, ogni cuore raggelato sarà

ricondotto in vita e ogni spirito avvilito si risolleverà gioioso.

Questo incombe a chi ha rivolto il viso verso il Mio, è

entrato nell'ombra del Mio tenero amore e ha ricevuto i Miei

versetti che hanno pervaso il mondo intero.

O 'Alí! Colui Che è l'Alba della Rivelazione divina ti

chiama con questa mirabile parola. Per la giustizia di Dio! Se

tu fossi qui davanti al Mio Trono e porgessi ascolto alla

Lingua della Magnificenza e della Possanza, sacrificheresti

corpo, anima, l'intero tuo essere in pegno del tuo amore per

align=left>Dio, il Sovrano, il Protettore, l'Onnisciente, il Sapientissimo,

e tanto fremeresti al fascino della Sua Voce che nessuna penna

potrebbe dipingere il tuo stato e ogni eloquente oratore rimarrebbe

sconfitto nel tentativo di descriverlo. Fermati e

medita su questa Rivelazione e sulla sua invincibile sovranità;

aiutala di poi come s’addice al tuo Signore, il Benevolo,

il Munificentissimo. Guida le persone verso l'Alba della gloria.

In verità Egli è assiso sul Suo possente Trono. Per mezzo

Suo l'Orizzonte di questa Prigione ha brillato e tutti coloro

che sono nei cieli e sulla terra sono stati illuminati.

Ci siamo degnati di menzionare il tuo nome nel passato e

lo menzioniamo ora in questa Tavola benevola acciocché tu

possa ancora una volta respirare la soave fragranza del

Misericordiosissimo. Questo è solo un pegno del Mio favore

per te: rendi grazie al tuo Signore, il Munificentissimo, l'Onniveggente.

Non ti crucciare perché gli uomini non riescono a comprendere

la Verità. Tra non molto li vedrai volgersi verso

Dio, Signore di tutta l'umanità. Mediante il potere della

233

Parola Più Sublime, abbiamo in verità pervaso il mondo

intero e s'avvicina il momento in cui Dio soggiogherà i cuori

di tutti coloro che dimorano sulla terra. In verità Egli è l'Onnipotente,

il Forte.

Da questa terra ricordiamo anche tuo fratello acciocché

egli gioisca della Mia menzione di lui e sia tra coloro che

riflettono.

O amico! Dalla Sua Più Grande Prigione l'Amatissimo ti

chiama e ti esorta a osservare ciò che la Mia eccelsa Penna

ha rivelato nel Mio Più Santo Libro affinché tu lo tenga

stretto con quella risolutezza e quella forza che nascono da

Me; in verità Io sono l'Ordinatore, l'Onnisciente.

Grande davvero è la tua benedizione perché ti è stata

elargita la Sua grazia inesauribile e sei stato aiutato a riconoscere

questa Causa - una Causa per la cui potenza sono

stati ravvolti i cieli e ogni eccelso e imponente monte, sgretolato.

Per la Nostra sconfinata grazia facciamo altresì menzione

di tua madre alla quale è stato dato di riconoscere Dio. Le

porgiamo i Nostri saluti da questo glorioso stadio. Ricordiamo

ciascuno di voi, uomini e donne, e da questo Sito -

Scenario di gloria incomparabile - vi consideriamo tutti una

sola anima e vi annunziamo le liete novelle delle divine

benedizioni che hanno preceduto tutte le cose create e del

Mio ricordo che tutti comprende, giovani e vecchi. La gloria

di Dio si posi su voi, o genti di Bahá. Gioite di gioia grande

al Mio ricordo, perché invero Egli è sempre con voi.

DÀ ascolto a ciò che lo Spirito ti rivela nei giorni di Dio,

align=left>l'Aiuto nel Pericolo, Colui Che esiste da Sé, sì che il Suo

appello t'innalzi alla Vetta di gloria trascendente e ti tragga

verso lo Stadio ove tutto il tuo essere vedrai avvampare col

234

fuoco dell'amor di Dio, in tal guisa che né il potere dei governanti

né i sussurri dei loro vassalli potranno spegnerlo e

tu ti leverai fra i popoli del mondo per celebrare la lode del

Tuo Signore, il Possessore dei Nomi. Ecco cosa ti si addice

in questo Giorno.

Ti narreremo le cose che avvennero in passato affinché tu

possa gustare la dolcezza di questa parola e aver notizia degli

eventi accaduti nelle epoche trascorse. In verità il tuo

Signore è l'Ammonitore, il Benevolo, l'Amatissimo.

Rammenta i giorni in cui Colui Che conversò con Dio nel

deserto accudiva alle pecore di Jetro, Suo suocero. Egli udì

la Voce del Signore dell'umanità promanante dal Roveto

Ardente, che era stato suscitato sulla Terra Santa, esclamare:

« O Mosè! In verità, Io sono Dio, tuo Signore e Signore dei

tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe ». Fu così trasportato

dagli accenti seduttori di quella Voce che Si allontanò dal

mondo e mosse verso il Faraone e le sue genti, investito del

potere del tuo Signore Che impera su tutto quello che è stato

e che sarà. I popoli del mondo odono ora ciò che udì Mosè,

ma non comprendono.

Dì, giuro sulla giustizia di Dio! Tra non molto la pompa

dei ministri di stato e la potenza dei governanti passeranno,

saranno devastati i palazzi dei potenti e ridotti in polvere i

solenni edifizi degli imperatori, ma ciò che vi abbiamo predisposto

nel Reame durerà. O genti, v'incombe di fare il

massimo sforzo sì che i vostri nomi siano menzionati innanzi

al Trono e Voi produciate ciò che possa immortalare le

vostre memorie per l'eternità di Dio, Signore di tutto l'essere.

RicordaMi agli amanti in quella terra, porgi loro i Miei

saluti e rallegra i loro cuori con la novella di ciò che è stato

per loro rivelato da questo stadio glorioso.

Dì, badate che la soverchiante prepotenza degli oppressori

non vi allarmi. S'avvicina il giorno in cui ogni emblema di

vanagloria sarà vanificato; allora vedrete l'invincibile

235

sovranità del Signore vostro dominare su tutte le cose visibili

e invisibili.

Attenti che i veli non vi privino delle effusioni del Suo

favore in questo Giorno. Gettate via le cose che vi distolgono

da Dio e perseverate in questa lunghissima Via. Desideriamo

per voi solo quello che vi giova e che è stato vergato sulla

Sua Tavola Custodita. Ricordiamo spesso i Nostri amati; ma

li abbiamo trovati in fallo in ciò che si addice loro presso la

Corte del favore del loro Signore, il Benevolo, il Perdonatore,

eccettuati coloro che Dio vuole dispensare. In verità,

Egli ha il potere di fare ciò che vuole; dà e toglie; è l'Eterna

Verità, il Conoscitore delle arcane cose.

O amanti del Misericordiosissimo, afferrate il calice della

vita eterna profferto dalla mano dei munifici favori del

vostro Signore, Possessore dell'intera creazione, e bevete a

sazietà. Giuro su Dio, ciò vi estasierà tanto che vi leverete a

magnificare il Suo Nome e a proclamare le Sue parole tra i

popoli del mondo e conquisterete le città dei cuori umani nel

nome del vostro Signore, l'Onnipotente, il Lodatissimo.

Inoltre, annunziamo a tutti le liete novelle di ciò che abbiamo

rivelato nel Nostro Libro Più Santo - Libro dal cui

Orizzonte l'astro dei Miei comandamenti rifulge su ogni

osservante e ogni osservato. Tenetelo stretto e fate quello che

in esso e rivelato. In verità meglio è questo per voi di tutto

ciò che è stato creato nel mondo, se solo lo sapeste. Attenti

che le vanità della vita umana non vi impediscano di

volgervi verso Dio, l'Unico Vero. Meditate in cuor vostro sul

mondo e i suoi conflitti e le sue vicende, sì che comprendiate

il suo valore e lo stadio di coloro che su di esso hanno

riposto il cuore, scostandosi da ciò che è stato inviato nella

Nostra Tavola Custodita.

Così abbiamo rivelato questi santi versetti e te li abbiamo

inviati, acciocché tu possa levarti per glorificare il Nome di

Dio, l'Aiuto nel Pericolo, Colui Che esiste da Sé.

236

La gloria di Dio sia con te e con coloro che hanno bevuto

questo Vino squisito e suggellato.

QUESTO Vilipeso ha letto la tua lettera nella Più Grande

align=left>Prigione e ha appreso del tuo quesito riguardante i comandamenti

di Dio sui problemi della resurrezione e dei mezzi di

sussistenza. E’ bene che tu abbia posto queste domande, perché

te ne varrai non solo tu, ma anche gli altri servi di Dio,

tanto esteriormente quanto interiormente. In verità Dio sa

tutto e risponde subito agli appelli.

La causa suprema per cui fu creato il mondo con tutto ciò

che in esso si trova è che l'uomo conosca Dio. In questo

Giorno chiunque l'olezzo della veste della Sua misericordia

guidi alla pristina Dimora, che è lo stadio del riconoscere la

Fonte dei divini comandamenti e l'Alba della Sua

Rivelazione, ha ottenuto ogni bene per l'eternità. Raggiunto

questo eccelso stadio, ogni anima ha un duplice dovere:

primo, perseverare nella Causa con tale fermezza che,

quand'anche tutti i popoli del mondo cercassero di impedirle

di volgersi verso la Fonte della Rivelazione, non ci

riuscirebbero; secondo, ottemperare alle divine ordinanze

sgorgate dalla fonte perenne della Sua Penna ispirata; perché

l'umana conoscenza di Dio non può svilupparsi

completamente e adeguatamente se non mediante

l'osservanza di tutto ciò che Egli ha disposto e che è scritto

nel Suo santo Libro.

Or volge un anno che dal cielo del favore del Signore dei

Nomi fu inviato il Più Santo Libro: voglia Dio, che ti sia

benignamente dato agio di fare ciò che è stato ivi rivelato.

Riguardo ai mezzi di sussistenza, pur riponendo tutta la

align=left>tua fiducia in Dio, devi dedicarti a un'occupazione. Sicuramente

dal cielo del Suo favore Egli t 'invierà ciò che t'era

destinato. In verità Egli è il Dio della potenza e della forza.

237

Rendi grazie a Dio perché la tua missiva è giunta alla

presenza di questo Prigioniero e dal Seggio dell'autorità divina

è stata rivelata la risposta che ti viene ora inviata. E’

questa un'immensa benedizione che Iddio ha concesso; ancorché

per ora non sia evidente, presto lo sarà. Devi dire:

Magnificato sia il Tuo Nome, o Signore mio Dio! Sono

colui che ha drizzato il volto verso di Te e in Te ha riposto

tutta la fiducia. T'imploro pel Tuo Nome per il quale l'oceano

della Tua parola ha spumeggiato e hanno spirato le brezze

del Tuo sapere, di concedere che io sia benevolmente aiutato

a servire la Tua Causa e ispirato a ricordarTi e lodarTi. Mandami

dunque dal cielo della Tua generosità ciò che mi preserverà

da tutto fuorché Te e che mi gioverà in tutti i Tuoi

mondi.

In verità, Tu sei il Forte, l'Inaccessibile, il Supremo, il

Savio, il Sapiente.

238

239

NOTE

240

241

BRANI TRADOTTI DA SHOGHI EFFENDI

Nel preparare questo libro, ogni qual volta fu possibile,

sono state utilizzate le traduzioni di Shoghi Effendi; sovente

sono state incluse brevi frasi da lui tradotte: ma sono troppe

per poterle enumerare. Nell'elenco che segue figurano due

categorie di traduzioni: primo, una traduzione diretta della

Tavola in esame o di un suo brano; secondo, un tipo di traduzione

un po' meno diretta: nei Suoi scritti più tardi, talvolta,

Bahá’u’lláh citava interi brani di altre Sue Tavole, ma nel

farlo spesso operava alcuni cambiamenti; pertanto quando

nel caso di simili citazioni è stata utilizzata la traduzione di

Shoghi Effendi - come per esempio l'Epistola al Figlio del

Lupo - è stato necessario apportare alcune modifiche per

uniformarsi alla Tavola originaria, da Bahá’u’lláh ivi citata,

e qui tradotta; tali modificazioni, peraltro assai lievi, non

sono state indicate, ma chiunque confronti il testo di questo

libro con quello da cui la traduzione di Shoghi Effendi è

tratta le potrà agevolmente rilevare.

Abbreviazioni

AGD L'Avvento della Giustizia Divina

DP Dio passa nel mondo

EFL L'Epistola al Figlio del Lupo

GP Il Giorno Promesso

PC Le Parole Celate (arabe)

SSB Spigolature dagli Scritti di Bahá'u'lláh

SW Star Of the West (uno dei primi periodici sul

quale furono pubblicate alcune delle prime

traduzioni di Shoghi Effendi)

WOB The World Order of Bahá’u’lláh (compilazione

di lettere scritte da Shoghi Effendi tra il 1929 e

il 1936)

242

Pagina rigo

3 - L'intera Tavola del Carmelo. (SSB XI)

10 18 « In verità, per amor vostro... » a « .. .di ogni

teologo sviato». (GP p. 111)

10 28 « Aprite le porte dei vostri cuori... » a « ...un

doloroso errore ». (GP p. 111)

12 22 « O accolta di sacerdoti... » a « ...nella Sua

grande gloria! ». (GP p. 107)

12 30 « Chi invita gli uomini... » a « .. .che sono sulla

terra ». (GP p. 107)

13 8 « Lasciate che la Brezza... » a « ...tra coloro

che son certi ». (GP p. 107)

13 12 « O accolta di vescovi!... » a « ...dal Suo

intento ». (GP p. 106)

13 26 « O accolta di monaci!... » a « ...il

Misericordiosissimo ». (GP p.107)

13 34 « Betlemme e scossa... » a ... Colui Che tutto

conosce ». (GP p.108)

14 31 « Mai sono passato... » a « ...su te crocifisso ».

(GP p. 49)

21 1 « comportarsi verso.. » a « onestà e sincerità.. ».

(DP p. 225)

24 25 « O genti di Dio!... » a « ...vita per il mondo ».

(AGD p. 29)

32 4 « In verità, il buon carattere... » a « ...lo

sfolgorar del sole...». (AGD p. 26)

32 15 « O Figlio dello Spirito... » a « ...agli occhi ».

(PC arabe, n0 2)

33 11 « Ti menzioneremo ora... » a « ...il Signore del

creato ». (EFL, p.95)

35 5 « giornali che rapidamente si susseguono » e «

align=left>lo specchio del mondo». (DP p. 225)

35 9 « un fenomeno possente e meraviglioso ». (DP

p. 225)

47 12 « Il sapere è come un'ala... » a « ...il Libro

primigenio ». (EFL p.19)

58 18 « In verità vi dico: Il timor di Dio... » a « ...e la

posseggono». (EFL p. 19)

59 3 « ..la penna dell'Altissimo... » a « ...che siete

perspicaci! ». (EFL p. 20)

243

Pagina rigo

59 18 « O figlio dell'uomo!... » a « ...mal incolga agli

ostinati ».(EFL p. 21)

62 3 « Luce dell'uomo... » a « ...unità fra gli uomini ».

(AGD p.29)

63 18 « Incombe ai.. » a «.il Provvido, l'Onnisciente ».

(WOB p.23)

65 11 « La mia prigionia... » a « ...e la Mia penna ».

(EFL p. 17)

71 22 « Di tutti gli omaggi... » a « .. giustizia alla Sua

Causa ». (WOB p.100)

78 4 « O Afnán!.. » a «...esseri insignificanti e vani ».

(SSB XLIII)

79 20 «In questo giorno, ogni uomo illuminato... » a

« ...dal sacro Libro di Dio ». (SSB XLIII)

81 32 « O genti di giustizia!... » a « ...di tutti gli

uomini ». (SSB XLIII)

86 13 « Volgete i cuori, o genti di Dio.. » a «..Colui Che

tutto possiede, l'Altissimo ». (SSB XLIII)

106 35 « O tu che hai drizzato il volto... » a

«...possente, meraviglioso stadio ». (EFL p. 92)

110 24 << Esorta gli uomini…>> a <<…il Signore del

creato >>. ( EFL p.95 )

115 9 « Gli eserciti che... » a « . ..e sovra tutte le cose

regna ». (EFL p.19)

117 11 « O Genti di Dio! .. » a « ...vita per il mondo ».

(AGD p, 29)

126 25 « Sia casto il vostro occhio... » a « ...e illuminato

il cuore ». (AGD p. 26)

141 -- Tutte le Parole di Saggezza, tranne il tredicesimo

e quattordicesimo versetto. (SW, vol. 14, n0 4,

p. 99)

145 22 « L'uomo è il Talismano supremo... » a

« ...depressioni né colline ». (SSB CXXII)

147 17 « Osservate i disordini... » a «..che continueranno

a sorreggerla ». (SSB CXII)

148 14 « In un altro passo...» a « ...giustizia e della

saggezza ». (SSB CXII)

148 19 « Benedetto il re... » a « . . completamente

trasformata ». (SSB CXII)

244

Pagina rigo

148 26 « Desideroso di rivelare... » a « ...dal massacro e

dalla tirannia ». (SSB CXVII)

149 22 « Si avvicina il giorno... » a « ..che è stato scritto ».

(SSB CXVII)

150 28 « E’ un vero uomo...» a «..l'umanità i suoi cittadini».

(SSB CXVII)

151 14 « Il Grande Essere dice... » a « .. profondamente

angustiato ». (SSB CX)

152 14 « Incombe a coloro... » a «.. un'influenza deleteria ».

(SSB CX)

154 9 « Voglia Dio che... » a « ...il volto della società? ».

(SSB CX)

154 21 « Da ogni parte soffiano... » a « . . si addice al loro

stadio ». (SSB CX)

168 16 « Riguardo alla tua domanda... » a « ...alla Nostra

Voce ». (SSB LXXIX)

183 1 «Egli è l'Onnipotente.. » a «..nella Tavola preservata

». (EFL p. 56)

184 30 « O tu che hai tralignato:... » a « ...il Dio della

Misericordia ». (EFL p. 57)

188 3 « Studia il Kitáb - i - Iqán... » a « . . all'orizzonte

della certezza ». (EFL p. 67)

189 1 « O tu che hai tralignato!... » a « ...in tangibile

rovina ». (EFL p.68)

190 24 « O Mio Calamo Supremo!... » a « . ..Signore

dei mondi! ». (EFL p. 69)

197 17 « Incombe a tutti gli Aghsán... » a « . . il

Misericordioso, l'Onnipossente». (WOB p. 134)

201 1 « Lode sia a Quei... » a « ...un'altra terra

gioisce ». (WOB p. 136)

201 17 « Benedetto, due volte benedetto... » a « ...dei

Suoi scritti ». (WOB p. 136)

Autor: Bahá’u’lláh - Kategorie: Scritture Bahá’í - Strany: 0 - Kapitoly: 0
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