"...immergetevi in quest'Oceano nelle cui profondita sono
celate le perle della saggezza e della parola..."
Bahá’u’lláh
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Abdu'l-Bahá - Antologia


‘ABDU’L - BAHÁ

ANTOLOGIA

CASA EDITRICE BAHÁ'Í

ROMA - ITALIA

1987

4

Tradotto e pubblicato per concessione

di « The Universal House of Justice »

under the Berne Convention

Titolo originale

« Selections from the Writings of ‘Abdu'l-Bahá »

Compiled by the Research Department of

the Universal House of Justice

align=left>Translated by

A Committee

at the Bahá’í World Centre

and by

MARZIEH GAIL

1° edizione italiana 1987

© Copyright 1987 dell'Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá'í d'Italia

CASA EDITRICE BAHÁ'Í S.R.L.

Sede legale: 00197 Roma, Via A. Stoppani, 10 - Tel. 879647

Deposito e amm.ne: 00162 Roma, Circ.ne Nomentana, 484 - Tel.4270547

5

PREFAZIONE AL TESTO INGLESE

L'esposizione della Rivelazione Bahá'í data da 'Abdu’l-

Bahá è registrata nelle Sue opere scritte, nelle numerose compilazioni

di trascrizioni dei Suoi discorsi e nella Sua corrispondenza.

Alcune opere scritte, come The Secret of Divine

Civilization (Il Segreto della Civiltà Divina), A Traveller's

Narrative (Il Racconto di un Viaggiatore), Le Ultime Volontà

e Testamento, sono disponibili nella versione inglese.1 Sono

state altresì date alle stampe molte compilazioni di

trascrizioni dei Suoi discorsi, fra le quali possiamo menzionare

Le Lezioni di San Giovanni d'Acri, Memorials of the

Faithful, La Saggezza di 'Abdu’l-Bahá. Ma da circa sessant’anni

align=left>non è più stata pubblicata in lingua inglese alcuna

vasta compilazione delle Sue innumerevoli lettere, e l'opera

The Tablets of ‘Abdu’l-Bahá, stampata in tre tomi negli Stati

Uniti fra il 1909 e il 1916, pur nella seconda edizione, è da

tempo esaurita.

Questa antologia si propone una selezione più vasta di

quella presentata nelle precedenti opere e, studiandola, il

lettore potrà farsi un'idea della grande varietà dei temi trattati

dal Maestro nella Sua corrispondenza. Essa comprende

alcune Tavole tradotte da un Comitato presso il Centro Mon-

1 Le Ultime Volontà e Testamento anche in una versione italiana

parziale,( n.d.t.).

face=TimesNewRomanPSMT>

6

diale sulla guida di vecchi manoscritti di Shoghi Effendi che

risalgono ai tempi di 'Abdu’l-Bahá e altre - più numerose -

tradotte da Marzieh Gail, sul testo inviatole dal Centro

Mondiale, dove esiste una collezione che comprende oltre

diciannovemila scritti originali e copie autenticate. Sono state

escluse invece alcune celebri Tavole, come quella indirizzata

a Auguste Forel1 o gran parte della Tavola all'Aia, che sono

disponibili in pubblicazioni separate.

Felici e benedetti destinatari della stragrande maggioranza

delle Tavole qui incluse furono i primi credenti orientali e

occidentali, individui, gruppi, comitati o assemblee di amici,

ed è impossibile sopravvalutare l'importanza che esse ebbero

per le emergenti comunità occidentali di quei tempi in cui la

letteratura bahá'í in lingua inglese scarseggiava.

E’ auspicabile che la pubblicazione di questi scritti del

Maestro giovi ad accrescere il fervore di tutti coloro che Lo

amano, nel rispondere al Suo appello e a migliorare la loro

comprensione della mirabile armonia fra umano e divino che

Egli, il Mistero di Dio, così perfettamente esemplificò.

1 Cf. ‘Abdu’l-Bahá e Auguste Forel (Roma: Casa Editrice Bahá’í , 1984).

( n.d.t. ).

7

CITAZIONI DAL CORANO

La numerazione delle sure e dei versetti è quella di Il

Corano, Introduzione, traduzione e commento di Alessandro

Bausani, Sansoni, Firenze, 1961, di cui si è altresì quasi sempre

seguito anche il testo.

8

9

‘ABDU’L – BAHÁ

ANTOLOGIA

10

11

1. O genti del mondo! Il Sole della Verità è sorto a illuminare

tutta la terra e a spiritualizzare il consorzio umano.

Lodevoli sono i risultati e i frutti, copiosi i santi segni scaturiti

da questa grazia. È misericordia schietta e grazia purissima;

è luce per il mondo e tutte le sue genti; è armonia e

fratellanza, amore e solidarietà; è vera compassione e unità; è

la fine dell'estraneità; è un essere uniti con tutti sulla terra, in

perfetta dignità e libertà.

La Bellezza Benedetta dice: « Siete tutti frutti di un solo

albero, foglie dello stesso ramo ». Egli ha qui paragonato

questo mondo dell'essere a un unico albero, e tutte le sue

genti alle foglie, ai fiori e ai frutti di quell'albero. È necessario

che il ramoscello fiorisca e che foglie e frutti crescano e

dalla connessione reciproca di tutte le parti componenti

l'albero del mondo dipendono la fioritura delle foglie e dei

fiori e la dolcezza della frutta.

È per questo che tutti gli esseri umani devono vigorosamente

sorreggersi l'un l'altro e cercare la vita eterna; ed è

per questo che gli amanti di Dio in questo mondo contingente

devono diventare i doni e le grazie inviate da quel clemente

Sovrano dei regni visibile e invisibile. Si purifichino la vista e

vedano tutti gli uomini quali foglie e fiori e frutta dell'albero

dell'essere. S'ingegnino sempre di usare gentilezza a uno dei

loro fratelli, di offrire a qualcuno amore, considerazione,

premuroso aiuto. Non vedano nemici o persone malevole, ma

pensino a tutti gli uomini come ad amici; considerino intimo

l'estraneo, compagno lo straniero, si tengano liberi da

pregiudizi e non traccino linee di demarcazione.

In questo giorno, il favorito alla Soglia del Signore è

colui che porge la coppa della fedeltà, che dona, anche agli

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avversari, il gioiello della munificenza e tende, sia pure al suo

oppressore decaduto, una mano soccorritrice; è colui che sa

essere amico amorevole anche del nemico più feroce. Tali

sono gli Insegnamenti della Bellezza Benedetta, tali i consigli

del Più Grande Nome.

Cari amici! Il mondo è in guerra e la razza umana in

travaglio e in contesa mortale. È calata la tenebrosa notte

dell'odio e la luce della buona fede è spenta. I popoli e le

tribù della terra, affilati gli artigli, si stanno avventando gli

uni contro gli altri. Stanno per essere distrutte le fondamenta

della razza umana; migliaia di famiglie sono raminghe e

depredate e ogni anno vede migliaia e migliaia di esseri

umani rotolare nel sangue su polverosi campi di battaglia.

Sono state ripiegate le tende della vita e della gioia. I

generali comandano, pavoneggiandosi del sangue versato,

facendo a gara nell'incitamento alla violenza. « Con questa

spada » dice uno « ho decapitato un popolo! ». E un altro:

« Ho fatto mordere la polvere a una nazione! ». E un altro

ancora: « Ho abbattuto un governo! ». Di tali cose gli uomini

si danno vanto, di tali cose si gloriano! Amore -- onestà --

sono dappertutto condannati, e disprezzate l'armonia e la

devozione alla verità.

La Fede della Bellezza Benedetta invita l'umanità alla

salvezza e all'amore, all'amicizia e alla pace; drizzato il suo

tabernacolo sulle vette della terra, essa rivolge il suo appello

a tutte le nazioni. Perciò, voi che siete gli amanti di Dio,

apprezzate il valore di questa preziosa Fede, obbeditene gli

insegnamenti, camminate su questa strada che è tracciata

diritta e mostrate alle genti questa via. Levate le voci e

cantate la canzone del Regno. Divulgate ovunque i precetti e i

consigli dell'amorevole Signore, sì che questo mondo si

trasformi in un altro mondo, e questa buia terra sia inondata

di luce, e il cadavere dell'umanità risorga a vita, sì che ogni

anima aspiri all'immortalità, mercé le sante brezze di Dio.

I vostri giorni fuggenti saranno ben presto terminati e

13

la fama e le ricchezze, le comodità e le gioie che il mondo,

align=left>questo immondezzaio, offre svaniranno senza lasciare traccia.

Convocate dunque le genti innanzi a Dio e invitate l'umanità

a seguire l'esempio delle Schiere celesti. Siate padri

amorevoli per gli orfani, e rifugio per gl'indifesi, e tesoro per

i poveri, e rimedio per gl'infermi. Siate soccorritori per ogni

vittima dell'oppressione, patroni dei diseredati. Pensate sempre

a come render servigio a ogni membro della razza umana.

Non curatevi di avversione, repulsione, disprezzo, ostilità,

ingiustizia: agite nella maniera opposta. Siate gentili con

sincerità, non solo in apparenza. Su questo concentri ogni

amato di Dio la propria attenzione: essere misericordia di Dio

per l'uomo, essere la grazia del Signore. Ciascuno benefichi e

avvantaggi in qualche modo coloro la cui via egli incroci;

s'ingegni a migliorare il carattere di tutti e a indirizzare le

menti degli uomini. In tal modo, la luce della guida divina

risplenderà e le benedizioni di Dio culleranno tutta l'umanità:

perché l'amore è luce, qualunque ne sia la dimora; e l'odio è

tenebra, ovunque si annidi. O amici di Dio! Affinché il

Mistero nascosto possa essere rivelato e dischiusa la sacra

essenza di ogni cosa, prodigatevi per fugare quelle tenebre

per sempre.

2. O mio Signore! Mi sono avvicinato a Te, nel profondo

di questa notte tenebrosa, confidando in Te con la lingua del

mio cuore, fremente di gioia ai dolci aromi spiranti dal Tuo

align=left>regno, il Più Glorioso, e Ti invoco così dicendo:

O mio Signore! Non trovo parole per glorificarTi, non

vedo strada per cui l'uccello della mia mente possa innalzarsi

al Tuo Santo Regno, perché Tu sei santificato, nella Tua

essenza, di là da quell'encomio, e nel Tuo essere trascendi

align=left>quelle lodi che Ti sono rese dalle genti che hai creato. Nella

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santità del Tuo essere Tu hai sempre travalicato la comprensione

dei dotti fra le Schiere superne e per sempre rimarrai

avvolto nella santità della Tua realtà, intatto dalla conoscenza

degli abitanti del Tuo Regno eccelso che esaltano il Tuo

Nome.

O Dio, mio Dio! Come posso glorificarTi o descriverTi,

inaccessibile qual sei; oltremodo eccelso e santificato sei Tu,

di là da ogni descrizione e lode.

O Dio, mio Dio! Abbi pietà dunque della mia confusione,

della mia povertà, della mia miseria, della mia umiliazione!

Dammi da bere dalla generosa coppa della Tua grazia e del

Tuo perdono, ridestami coi dolci aromi del Tuo amore,

rallegra il mio petto con la luce del Tuo sapere, purifica la

mia anima coi misteri della Tua unicità, riconducimi alla vita

con le aure gentili che spirano dai giardini della Tua

misericordia - finché io mi separi da tutto fuorché Te, e mi

aggrappi all'orlo del Tuo manto di magnificenza, e consegni

all'oblio tutto ciò che non sia Te, e sia accompagnato dalle

soavi brezze che soffiano in questi Tuoi giorni, e giunga alla

fedeltà alla Tua Santa Soglia, e sorga a servire la Tua Causa,

e sia umile innanzi ai Tuoi amati e assoluto nulla al cospetto

dei Tuoi prescelti.

In verità Tu sei il Patrono, il Soccorritore, l'Eccelso, il

Generosissimo.

O Dio, mio Dio! T'imploro per l'albeggiare della luce della

Tua Bellezza che ha illuminato tutta la terra e per lo sguardo

dell'occhio della Tua divina compassione che considera ogni

cosa, per il ribollente oceano delle Tue largizioni che

tutte le cose sommerge e per le Tue roride nuvole di

munificenza riversanti doni sulle essenze di tutte le creature

e per gli splendori della Tua misericordia che esisteva

prima che il mondo fosse -- di aiutare i Tuoi eletti ad essere

fedeli, e di assistere i Tuoi amati a servire alla Tua

eccelsa Soglia, e di concedere loro la vittoria mediante i battaglioni

della Tua possanza che trionfa su ogni cosa, e di

15

align=left>rafforzarli con una grande legione combattente dalle Superne

Schiere.

O mio Signore! Sono fragili anime in attesa presso la Tua

porta, poveri nella Tua corte, assetati della Tua grazia,

bisognosi del Tuo soccorso, il viso rivolto verso il regno della

Tua unicità, anelanti ai doni delle Tue largizioni. O mio

Signore! Inonda le loro menti con la Tua santa luce; purifica i

loro cuori con la grazia della Tua assistenza; allieta i loro

petti con la fragranza delle delizie che esalano dalle Tue

Coorti supreme; fa' luminosi i loro occhi col mirare le prove e

i segni della Tua possanza; fa' di loro insegne di purezza,

vessilli di santità spiegati sopra tutte le creature sulle vette

della terra; fa' che le loro parole smuovano cuori pur duri

come roccia. Possano levarsi al Tuo servizio e dedicarsi al

Regno della Tua divinità, e drizzare il volto verso il reame

della Tua Esistenza Indipendente, e divulgare ovunque i Tuoi

segni, ed essere illuminati dalle Tue fluenti luci, e svelare i

Tuoi reconditi misteri. Possano guidare i Tuoi servi a dolci

acque e alla fonte della Tua misericordia che zampilla e

guizza nell'intimo cuore del Firmamento della Tua unicità.

align=left>Possano alzare la vela del distacco sull'Arca della Salvazione

e incedere sui mari del Tuo sapere; possano spiegare le ali

dell'unità onde assurgere al Regno della Tua unicità per

divenire servitori cui le Schiere Superne plaudiranno, che gli

abitanti del Tuo gloriosissimo reame loderanno; possano

udire gli araldi del mondo invisibile che proclamano gridando

la Suprema Buona Novella; possano - nel loro desiderio d'incontrarTi

- invocarTi e lodarTi, intonando meravigliose

orazioni all'albeggiare della luce - o mio Signore Che disponi

ogni cosa - versando lacrime mattina e sera, bramosi di

entrare nell'ombra della Tua misericordia che non ha mai

fine.

Aiutali, o mio Signore, in ogni condizione, sostienili sempre

con i Tuoi angeli di santità, coloro che sono le Tue

schiere invisibili, i Tuoi battaglioni celesti che piegano a

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sconfitta gli eserciti coalizzati di questo basso mondo.

In verità, Tu sei il Possente, il Forte, il Potente, Colui Che

tutto pervade e Che ha dominio su tutto ciò che è.

O Santo Signore! O amorevole Signore! Vaghiamo attorno

alla Tua dimora, bramosi di mirar la Tua bellezza e amanti

tutte le Tue vie. Siamo sventurati, meschini e di poco conto.

Siamo poveri: mostraci misericordia, concedici generosità;

non guardare ai nostri falli, nascondi i nostri peccati senza

fine. Qualunque cosa siamo, siamo sempre Tuoi, e ciò che

parliamo o sentiamo è in lode a Te, ed è il Tuo volto che

cerchiamo, la Tua via che seguiamo. Tu sei il Signore

amorevole, noi peccatori, sviati e lontani da casa. Perciò, o

Nube di misericordia, concedici qualche goccia di pioggia. O

Fiorente Aiuola di grazia, mandaci un'aura profumata. O

Mare di tutti i doni, fa' scorrere verso di noi una grande

ondata. O Sole di Generosità, inviaci uno strale di luce;

concedici pietà, donaci grazia. Per la Tua bellezza, veniamo

senz'altro viatico fuorché i nostri peccati, senza opere buone

di cui parlare; abbiamo solo speranze. Se il Tuo velo

occultatore non ci ricoprisse e la Tua protezione non ci fosse

scudo e cuna, quale forza avrebbero queste anime indifese

per sorgere al Tuo servizio, quale nerbo avrebbero questi

sciagurati per dar mostra di coraggio? Tu Che sei il Possente,

l'Onnipotente, concedici il Tuo aiuto, il Tuo favore; siamo

inariditi, ravvivaci con gli scrosci delle Tue nuvole di grazia;

siamo insignificanti, illuminaci con i fulgidi raggi dell'Astro

della Tua unicità. Immergi questi pesci assetati nell'oceano

della Tua misericordia, guida questa carovana sperduta fino

al rifugio della Tua unicità; conduci alla sorgente della

vita coloro che hanno vagato lungi dalla retta via e a

coloro che hanno smarrito la strada concedi asilo nei precinti

della Tua possanza. Accosta a queste labbra riarse le copiose,

dolcemente scorrenti acque del cielo, suscita questi

morti a vita eterna. Agli occhi accecati concedi di vedere.

Fa' che il sordo oda, che il mutolo parli. Infiamma chi è

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scoraggiato, fa' memore l'incurante, ammonisci l'orgoglioso,

risveglia ogni dormiente.

Tu sei il Possente, Tu sei l'Elargitore, Tu l'Amorevole. In

verità, Tu sei il Benefico, il Più Eccelso.

O amati di Dio, soccorritori di questo evanescente Servo!

Il Sole della Realtà, allorché elargì i Suoi infiniti doni

dall'Oriente di tutti i desideri e accese con la Sua sacra luce

questo mondo dell'essere da polo a polo, con tale veemenza

effuse i Suoi raggi da cancellare per sempre le stigie tenebre,

per cui questo mondo di polvere divenne l'invidia delle sfere

celesti e questo umile sito assunse lo stato e lo sfarzo del

reame superno. Vi spirò la brezza gentile della santità,

esalando dolci profumi; vi trascorsero i venti primaverili del

cielo e, dalla Sorgente di tutti i doni, spirarono aure feconde

apportatrici di sconfinata grazia. Poi si levò la radiosa aurora

e vi giunse notizia di grande gioia. La primavera divina era

venuta a drizzare le tende su questo mondo contingente, sì

che tutta la creazione saltò e danzò. La terra inaridita generò

boccioli imperituri, la polvere inanimata si ridestò alla vita

eterna. Poi dal suolo sbocciarono fiori di mistica dottrina e

fresca verzura, a parlare della conoscenza di Dio. Il mondo

contingente dispiegò i munifici doni di Dio, il mondo visibile

rispecchiò glorie di reami nascosti agli sguardi. La

convocazione di Dio fu proclamata, la mensa del Patto Eterno

approntata, la coppa del Testamento passata di mano in

mano, l'invito universale diramato. Allora, fra la gente, chi fu

infiammato dal vino del paradiso, chi lasciato privo di questa

suprema largizione; chi ebbe la vista esteriore ed intima

illuminata dalla luce della grazia, chi, all'udire gl'inni

dell'unità, fece balzi di gioia. Vi furono uccelli che presero a

gorgheggiare nei giardini della santità, usignoli sui rami del

rosaio del cielo che innalzarono i loro malinconici canti. Allora

sia il Reame superno sia il mondo quaggiù ebbero vesti e

ornamenti e questa terra divenne l'invidia dei sommi cieli.

Eppure, ahimè, ahimè, i negligenti hanno persistito nel

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loro sonno incurante e gli stolti hanno disdegnato questo

sacro dono. I ciechi rimangono avvolti nei loro veli, i sordi

non partecipano a ciò che è accaduto, i morti non hanno

speranza di pervenirvi, com'Egli dice: « ...gente che dispera

della vita dell'Oltre, così come i negatori disperano del sorgere

nuovo degli abitatori dei sepolcri ».1

In quanto a voi, o amati di Dio, sciogliete la lingua a

renderGli grazie, lodate e glorificate la Beltà dell'Adorato,

poiché avete bevuto da questo calice purissimo e questo vino

vi ha riscaldati e accesi. Avete scoperto i dolci aromi della

santità, aspirato il muschio della fedeltà dalla veste di

Giuseppe. Vi siete cibati dell'ambrosia della lealtà dalle mani

di Colui Che è l'unico Amato, vi siete nutriti di vivande

immortali al munifico desco del Signore. Questa abbondanza

è un favore speciale elargito da un amorevole Iddio, è una

benedizione e un prezioso dono scaturiti dalla Sua grazia. Nel

Vangelo Egli dice: « Molti sono chiamati, ma pochi gli

eletti ».2 Cioè, molti ricevono l'offerta, ma rare sono le anime

prescelte per ricevere il grande dono della guida. « Tale è il

favore di Dio ch'Ei concede a chi vuole, e Dio è il Signor dei

Favori Supremi ».3

O amati di Dio! Dalle genti del mondo venti contrari

battono e soffiano contro la Fiaccola del Patto. L'Usignolo

della fedeltà è assediato da rinnegati, che sono quali corvi di

livore. La Colomba della rimembranza di Dio è duramente

oppressa da folli uccelli della notte e la Gazzella dimorante

nei prati dell'amor di Dio è braccata da rapaci fiere. Mortale è

il pericolo, tormentosa la pena.

Gli amati di Dio devono rimanere irremovibili come

montagne, fermi come mura inespugnabili. Devono resistere

incrollabili anche di fronte alle più dure avversità, incuranti

1 Corano, 60; 13.

2 Matteo, 22; 14.

3 Corano, 57; 21.

19

del peggiore dei disastri. Si aggrappino all'orlo della veste

dell'Onnipotente Iddio e ripongano la loro fede nella Bellezza

dell'Eccelso; si appoggino all'indefettibile aiuto proveniente

dall'Antico Regno e confidino nella cura e nella protezione

del generoso Signore. Prendano sempre vigore e ristoro nella

rugiada della grazia celeste e con gli aliti dello Spirito Santo

si ravvivino e si rinnovino in ogni istante. Si levino a servire

il loro Signore e facciano tutto il possibile per diffondere

ovunque le Sue sante brezze. Siano baluardo possente a

difesa della Sua Fede e inespugnabile cittadella per gli

eserciti dell'Antica Bellezza. Sorveglino fedelmente da tutti i

lati l'edificio della Causa di Dio; divengano fulgide stelle dei

Suoi cieli luminosi, poiché le orde delle tenebre assalgono

questa Causa da ogni parte e i popoli della terra s'affannano

d'estinguere questa Luce palese. E se tutte le tribù del mondo

stanno sferrando il loro assalto, come potrà la nostra

attenzione essere distolta, sia pure per un solo istante?

align=left>Abbiatene certa contezza, siate vigili e custodite la Causa di

Dio.

Oggi il più urgente fra tutti i compiti è la purificazione del

carattere, la riforma della morale, la correzione della

condotta. Fa d'uopo che gli amati di Dio si levino fra tutte le

genti con tali qualità e siffatte azioni che i venti gentili

spiranti sui giardini della santità profumino tutta la terra e

riportino alla vita le anime morte. La sola ragione per cui

Iddio S'è manifestato e dal reame dell'invisibile sono irradiate

queste luci infinite, è l'educazione delle anime di tutti gli

uomini e l'affinamento del carattere di tutti coloro che

dimorano sulla terra -- sì che gli individui benedetti che si

sono affrancati dalla caligine del mondo animale si levino

con quelle qualità che sono ornamento della realtà dell'uomo.

Lo scopo è che gli uomini del mondo si tramutino in

popolo del Cielo e coloro che camminano nelle tenebre giungano

alla luce, e gli esclusi penetrino nell'intima cerchia del

Regno, e coloro che sono una nullità divengano intimi amici

20

della Gloria imperitura; che i diseredati ottengano una parte

del mare sconfinato e gl'ignoranti bevano alla fonte viva del

sapere; che gli assetati di sangue dimentichino ogni ferocia, e

coloro che hanno unghie aguzze divengano gentili e

tolleranti, e gli amanti della guerra cerchino invece la vera

conciliazione; e che i bruti, dagli affilati artigli, godano i

benefici della pace duratura; che gli infami sappiano che

esiste un reame di purezza e i corrotti pervengano ai fiumi

della santità.

Se dall'intimo essere dell'umanità non si riveleranno questi

doni divini la generosa elargizione della Manifestazione

risulterà infruttuosa e non sortiranno alcun effetto i raggi

dardeggianti del Sole della Verità.

Perciò, o amati del Signore, sforzatevi con tutta l'anima di

ricevere una parte dei Suoi santi attributi e cogliete la vostra

porzione dei doni della Sua santità - sì che possiate divenire

segni di unità, stendardi di unità e scoprire il significato

dell'unità; sì che possiate, in questo giardino di Dio, levare le

voci e cantare i gioiosi inni dello spirito. Siate come gli

uccelli che Gli rendono grazie e nelle fiorenti pergole della

vita cantate tali melodie che abbaglino le menti di color che

sanno. Issate un vessillo sui più alti picchi del mondo, una

bandiera del favore di Dio che s'increspi e ondeggi ai venti

della Sua grazia; piantate un albero nel campo della vita, fra

le rose di questo mondo visibile, che produca frutta fresca e

dolce.

Giuro sul vero Maestro che se agirete in ossequio agli

ammonimenti di Dio, rivelati nelle Sue Tavole luminose,

questa polvere oscura rispecchierà il Regno dei cieli e questo

mondo basso il reame del Gloriosissimo.

O amati del Signore! Sia lode a Lui, le invisibili, prorompenti

grazie del Sole della Verità vi avvolgono da ogni

lato e tutto attorno i portali della Sua misericordia sono

socchiusi. È ora tempo di beneficiare e usufruire di tali largizioni.

Comprendete il valore di questo tempo, non lasciatevi

21

sfuggire l'occasione. Tenetevi del tutto liberi dalle cure di

questo mondo tenebroso e fatevi conoscere per gli attributi di

quelle essenze che prendono dimora nel Regno. Allora

vedrete quanto sia grande la gloria dell'Astro celeste e quanto

abbaglianti e luminosi siano i segni della munificenza provenienti

dal reame dell'invisibile.

3. O amati di Dio! O figli del Suo Regno! In verità, in

verità, i nuovi cieli e la nuova terra sono giunti. La Città

santa, la nuova Gerusalemme, è discesa dal cielo nella forma

di un'ancella del paradiso, velata, leggiadra, ineguagliabile,

pronta a ricongiungersi ai suoi amanti sulla terra. Le angeliche

schiere delle Coorti Celesti si sono unite in un coro che

è risonato per tutto l'universo, acclamando tutte con forza e

possanza: « Ecco la Città di Dio, la Sua dimora, ove albergheranno

i puri e i santi fra i Suoi servi. Egli vivrà con

loro, poiché essi sono il Suo popolo ed Egli il loro Signore ».

Egli ne ha asciugato le lagrime, acceso la luce, rallegrato i

cuori ed estasiato le anime. Non li coglierà né morte né

cordoglio e non li affliggeranno né pianto né tribolazioni. Il

Signore Iddio Onnipotente Si è insediato nel Suo Regno e ha

rinnovato tutte le cose. Questa è la verità e quale verità può

essere più grande di quella annunziata dall'Apocalisse di san

Giovanni il Teologo?

Egli è l'Alfa e l'Omega. Egli è Colui Che darà all'assetato

dalla fonte dell'acqua di vita e donerà agl'infermi il rimedio

della vera salvazione. Colui che tale grazia aiuta in verità

riceve il più glorioso retaggio dai Profeti e dai Santi di Dio. Il

Signore sarà il suo Dio ed egli il Suo diletto figliolo.

Gioite, dunque, o amati e prescelti del Signore, e voi, figli

e popolo di Dio, levate la voce a lodare e magnificare il

Signore, l'Eccelso, poiché la Sua luce ha brillato, sono ap22

parsi i Suoi segni e i flutti del Suo ribollente oceano hanno

deposto su ogni spiaggia molte preziose perle.

4. Sia lode a Colui Che ha creato il mondo dell'essere e

plasmato tutto ciò che è, Colui Che ha innalzato i sinceri a

luogo di gloria1 e Che ha fatto sì che il mondo invisibile

apparisse sul piano del visibile - eppure, nel loro ebbro

stupore2, la gente va brancolante e traviata.

Egli ha costruito le fondamenta dell'eccelsa Cittadella, ha

inaugurato il Ciclo della Gloria, ha prodotto una nuova

creazione in questo giorno che è palesemente il Giorno del

Giudizio - e ancora persistono gl'ignavi nel sonno della loro

ebbrezza.

Ha suonato il Corno3, e stato dato fiato alla Tromba4, il

Banditore ha levato il grido e tutti sulla terra son caduti in

deliquio ma continuano ancora a dormire i morti, nei sepolcri

dei loro corpi.

E la tromba ha nuovamente squillato5, e al primo squillo è

seguito il secondo6, e la terribile calamità è sopraggiunta, e

ogni madre nutrice ha dimenticato il poppante alla mammella7

- eppure la gente, confusa e distratta, non ascolta ancora.

E la Resurrezione è albeggiata, e l'Ora è scoccata, e la Via

è stata tracciata diritta e drizzata la Bilancia e tutti sulla terra

sono stati radunati8 - ma ancora non v’è alcuno che veda

segno della via.

1 Corano, 17; 79.

2 Corano, 15; 72.

3 Corano, 39; 68, Epistola al Figlio del Lupo, p. 92 e segg.

4 Corano, 74; 8.

5 Corano, 39; 68.

6 Corano, 79; 6.

7 Corano, 22; 2.

8 Corano, 34; 40.

23

La luce ha sfolgorato, e lo splendore inonda il Monte

Sinai, e un'aura gentile spira dai giardini del Longamine

Signore; le dolci brezze dello spirito trascorrono e coloro che

giacciono sepolti negli avelli stanno risorgendo - e ancora

gl'ignavi sono assopiti nei sepolcri.

Sono state accese le fiamme dell'inferno e avvicinati i

cieli; i giardini celestiali son fioriti, e fresche polle tracimano,

e il paradiso riluce nella sua bellezza - ma gl'ignari sono

ancora impantanati nei loro vacui sogni.

È caduto il velo, il sipario è sollevato, le nuvole si son

squarciate, il Signore dei Signori è in piena vista - eppure

tutto questo non ha sfiorato i peccatori.

È Lui che ha plasmato per voi la nuova creazione1, e Che

ha portato la catastrofe2 superiore ad ogni altra, e Che ha

radunato i santi nel superno reame. In questo, in verità, vi

sono segni per chi abbia occhi a vedere.

E tra i Suoi segni v'è l'apparizione di presagi e profezie

gioiose, di allusioni e indizi, la diffusione di molte e varie

novelle, e le previsioni dei giusti, coloro che sono ora giunti

alla mèta.

E tra i Suoi segni vi sono i Suoi splendori sorgenti all'orizzonte

dell'unicità, le Sue luci promananti dall'oriente

della possanza e l'annunzio della Più Grande Lieta Novella da

parte del Suo Araldo, l'Unico, l’Incomparabile. In verità, in

questo v’è una brillante prova per la schiera di color che

sanno.

Fra i Suoi segni v'è il Suo esser manifesto, il Suo essere

visto da tutti, il Suo ergerSi a Propria prova e la Sua presenza

fra testimoni in tutte le contrade, fra gente che si avventò

contro di Lui come un branco di lupi e Lo cinse d'assedio da

ogni lato.

Fra i Suoi segni v'è il Suo resistere a possenti nazioni

1 Corano, 29; 20.

2 Corano, 79; 34.

24

e Stati trionfanti, e a uno stuolo di nemici assetati del Suo

sangue, sempre intenti a far la Sua rovina, dovunque Egli Si

trovasse. In verità, è cosa che merita il minuzioso esame di

ognun che ponderi i segni e i portenti di Dio.

Un altro dei Suoi segni è l'incanto del Suo discorso, la

facondia del Suo eloquio, la rapidità con cui le Sue Scritture

furono rivelate, le Sue parole di saggezza, i Suoi versetti, le

Sue epistole, le Sue orazioni, le Sue spiegazioni dei versetti

del Corano, astrusi e chiari. Per la tua vita! Ciò è palese come

il giorno a chiunque vi guardi con occhio di giustizia.

E ancora fra i Suoi segni vi sono l'albeggiante sole del Suo

sapere, e la luna crescente delle Sue arti e abilità, e il Suo

dimostrare perfezione in tutte le Sue maniere, come attestano

i dotti e i sapienti di molte nazioni.

E ancora fra i Suoi segni v'è il fatto che la Sua bellezza

restò inviolata e il Suo tempio umano fu protetto, mentre Egli

rivelava i Suoi splendori, ad onta degli attacchi concertati di

tutti i Suoi nemici, che a migliaia Lo incalzarono con il

dardeggiare delle loro frecce, picche e spade. Invero vi sono

qui portenti e motivi per ogni giudice imparziale.

E tra i Suoi segni vi sono la Sua tolleranza, le Sue tribolazioni

e le Sue angustie, la Sua agonia in ceppi e in catene,

e il Suo proclamare ogni momento: « Venite a Me,

venite a Me, o giusti! Venite a Me, venite a Me, o amanti del

bene! Venite a Me, venite a Me, o albeggianti punti di luce! »

In verità sono spalancati i portali del mistero - ma ancora

gl'iniqui si gingillano in varie disquisizioni!1

Ancora un altro dei Suoi segni è la promulgazione del Suo

Libro, la Sua Sacra Scrittura decisiva dove Egli redarguì i

sovrani e il Suo duro ammonimento a colui2 il cui possente

dominio era noto in tutto il mondo, il cui grande trono

1 size=2>Corano, 6; 91 – 52; 12.

2 Napoleone III.

25

crollò poi nel volgere di pochi giorni - fatto chiaramente

dimostrato e ampiamente risaputo.

E fra i Suoi segni vi sono la sublimità della Sua grandezza,

il Suo eccelso stato, la Sua gloria torreggiante e il rifulgere

della Sua bellezza sull’orizzonte della Prigione: in tal guisa

che innanzi a Lui si chinavano le fronti, si abbassavano le

voci e umili erano i volti che a Lui si rivolgevano. È questa

una prova che mai evo passato vide.

Ancora fra i Suoi segni vi sono le mirabilia che continuamente

operò, i miracoli che compì, i portenti che senza posa

apparivano da Lui come lo scrosciare dei Suoi nembi - e

l'aver riconosciuto persino i negatori, la Sua possente luce.

Per la Sua vita! Ciò fu chiaramente accertato, fu dimostrato

alle persone d'ogni credo che giunsero al cospetto del Signore

vivente, esistente da Sé.

E un altro ancora dei Suoi segni sono i dilaganti raggi del

sole della Sua èra, la luna crescente dei Suoi tempi nel

firmamento di tutte le età: il Suo giorno, che spicca allo zenit

di tutti i giorni, per rango e per potere, scienze e arti, ampiamente

diffuse, che hanno abbagliato il mondo ed

esterrefatto le menti degli uomini.

In verità ciò è cosa dimostrata e comprovata per tutti i

tempi.

5. La grande Luce del mondo, che un tempo risplendeva

su tutta l'umanità, è tramontata, per rifulgere in perpetuo

dall'Orizzonte di Abhá, il Suo Regno di gloria imperitura, e

dall'alto irradiare splendore sui Suoi amati e alitare nei loro

cuori ed anime il soffio della vita eterna.

Ponderate nei vostri cuori ciò che Egli ha predetto nella

Sua Tavola della Divina Visione che è stata divulgata in tutto

il mondo. Dice: « Al che ella gemette ed esclamò: ‘Possa

il mondo e tutto ciò che vi si trova essere un riscatto per

le Tue tribolazioni o Sovrano del cielo e della terra! Perché

26

mai Ti sei rimesso nelle mani degli abitatori di questa cittàprigione

di ‘Akká? Va’ in altri domini, nei Tuoi recessi superni,

su cui le genti dei nomi non hanno mai posato gli

occhi’. Sorridemmo senza far motto. Riflettete su queste

parole eccelse e comprendete l'intendimento di questo recondito,

sacro mistero ».

O amati del Signore! Attenti, attenti, non siate indecisi o

titubanti; non lasciatevi cogliere da timore, angustia o

sgomento. Badate bene che questo calamitoso giorno non

smorzi in voi la vampa dell'ardore e non spenga le tenere

speranze. Oggi è giorno di fermezza e di costanza: benedetti

coloro che restano fermi e incrollabili come roccia ad

affrontare la bufera e la tensione di quest'ora tempestosa. In

verità essi saranno i ricettacoli della grazia di Dio; riceveranno

la Sua divina assistenza e saranno veramente vittoriosi.

Risplenderanno fra gli uomini di quella radiosità che gli

abitatori del Padiglione della Gloria lodano e magnificano.

Per loro è pronunziata questa allocuzione celestiale, rivelata

nel Suo Più Santo Libro: « Non si turbino i vostri cuori, o

genti, quando la gloria della Mia presenza sarà scomparsa e

l'oceano dei Miei detti si fermerà. V'è una saggezza nella Mia

presenza fra voi e ve n'è ancora un'altra nella Mia assenza,

imperscrutabile a tutti fuorché a Dio, l'Incomparabile,

l'Onnisciente. In verità, Noi vi contempleremo dal Nostro

regno di gloria e aiuteremo chiunque si leverà per il trionfo

della Nostra Causa con le schiere delle Legioni superne e una

coorte dei Nostri angeli prediletti ».

Il Sole della Verità, la Più Grande Luce, è tramontato

all'orizzonte del mondo per sorgere con splendore imperituro

nel Reame dell'Illimitato. Nel Suo Più Santo Libro Egli dice

ai fermi e agl'incrollabili fra i Suoi amici: « Non angosciatevi,

o popoli del mondo, quando tramonterà l'astro della

Mia beltà e il cielo del Mio tabernacolo sarà occultato ai

vostri occhi. Levatevi a secondare la Mia Causa e ad esaltare

il Mio Verbo fra gli uomini ».

27

6. O gente del Regno! Quante anime trascorsero tutta la

vita nella preghiera, sopportarono la mortificazione della

carne, anelarono di conquistarsi un accesso al Regno e pur

align=left>fallirono, mentre voi senza fatica né pena né rinunzia avete

ottenuto la palma e vi siete entrati.

È come ai tempi del Messia, allorché i Farisei e i devoti

furono diseredati, mentre Pietro, Giovanni e Andrea, che non

erano avvezzi né alla pia adorazione né a pratiche ascetiche,

furono vincitori. Orbene, ringraziate Iddio per avervi cinto il

capo con un serto di gloria imperitura, per avervi concesso

questa immensa grazia.

È ora tempo che voi, in segno di ringraziamento per tale

largizione, cresciate in fede e costanza giorno dopo giorno e

sempre più vi avviciniate al Signore Iddio vostro, a tal segno

magnetizzati e infiammati, che le vostre sante melodie in lode

dell'Amato s'innalzino fino alle superne Schiere e ciascuno di

voi, sì come usignolo in questo roseto di Dio, glorifichi il

Signore degli Eserciti e divenga maestro di tutti coloro che

dimorano sulla terra.

7. O amici spirituali di ‘Abdu’l-Bahá! È giunto un fido

messo a recare nel mondo dello spirito un'ambasciata dagli

amati di Dio. Questo fausto corriere è il soffio di un grande

ardore e delle vivificanti brezze dell'amor di Dio. Egli fa sì

che il cuore danzi per la gioia e colma l'anima di un'estasi

d'amore e rapimento. Tanto a fondo è penetrata nelle anime e

align=left>nei cuori la gloria dell'Unità Divina che tutti sono ora legati

l'uno all'altro da vincoli celesti, tutti sono come un unico

cuore, un’anima sola. Perciò nell'intimo del cuore si

rispecchiano ora chiari e nitidi, riflessi dello spirito e impressioni

del Divino. Imploro Dio che consolidi questi

nodi spirituali giorno dopo giorno e che sempre più accresca

il fulgore di questa mistica unità, finché da ultimo siano

tutti quali truppe schierate sotto le insegne del Patto al ri28

paro dell'ombra protettrice della Parola di Dio, acché possano

lottare con tutte le loro forze fino a quando i cuori del mondo

non siano tutti avvinti da un'intima e ardente fratellanza

universale, da incontaminato amore e spirituale

dimestichezza. Allora tutta l'umanità, a causa di questo nuovo

e abbagliante munifico dono, sarà riunita in una sola patria.

Conflitti e dissapori svaniranno allora dalla faccia della terra,

l'umanità sarà allora cullata nell'amore per la beltà del

Gloriosissimo. La discordia si tramuterà in concordia, il

align=left>dissenso in unanimità. Saranno divelte le radici del

malanimo, distrutte le basi dell'aggressione. I fulgidi raggi

dell'unione cancelleranno le tenebre delle limitazioni e gli

splendori del cielo faranno del cuore umano una miniera di

ricca vena d'amor di Dio.

O amati del Signore! È questo il momento d'associarvi con

tutte le genti della terra in perfetta gentilezza e amore e

d'essere per loro segni e prove della grande mercé di Dio.

Dovete divenire l'anima del mondo, lo spirito vivente nel

corpo dei figli degli uomini. In questa Età di portenti, in

quest'ora in cui l'Antica Bellezza, il Più Grande Nome, è sorta

all'orizzonte del mondo recando infiniti doni, la Parola di Dio

ha infuso nelle intime essenze dell'umanità una potenza così

grandiosa, che ha spogliato d'ogni efficacia le qualità umane,

unificando le genti con la Sua trionfante possanza in un vasto

mare di unicità.

È tempo che gli amanti di Dio innalzino i vessilli dell'unità,

intonino nelle assemblee del mondo i versetti dell'amicizia

e dell'amore e dimostrino a tutti che la grazia di

Dio è una sola. Così sulle alte vette della terra saranno

drizzati i tabernacoli della santità, ove tutte le genti saranno

radunate nell'ombra protettiva della Parola dell'Unicità.

Questo grande dono albeggerà sul mondo allorché gli

amanti di Dio sorgeranno a praticare i Suoi Insegnamenti e a

spargere per ogni dove i freschi, soavi aromi dell'amore

universale.

29

In ciascuna dispensazione v'è stato il comandamento del

cameratismo e dell'amore, ma era un comandamento ristretto

alla comunità di coloro che si trovavano in reciproco accordo,

escludendo i nemici dissidenti. Ma in quest'èra di portenti, sia

lodato Iddio, i comandamenti di Dio non sono né limitati, né

circoscritti a un qualunque gruppo di persone: a tutti gli amici

è stato invece comandato di mostrare cameratismo e amore,

align=left>considerazione e generosità e amorevolezza verso ogni

comunità del mondo. E ora gli amanti di Dio devono levarsi a

eseguire queste Sue istruzioni: siano padri gentili per i figli

della razza umana, e fratelli compassionevoli per la gioventù,

e abnegante prole per chiunque sia incurvato dagli anni. Ciò

vuol dire che dovete appalesare tenerezza e amore verso ogni

essere umano, vi fosse anche nemico, e accoglierlo con

schietta amicizia, allegrezza e tenero riguardo. Quando

incontrate crudeltà e persecuzioni per mano d'altri, siate loro

fedeli; quando siete bersagliati dalla malevolenza, rispondete

con cuore amico. Alle lance e alle frecce che vi vengono

scagliate, offrite il petto quale bersaglio di lucido specchio; e

in cambio di ingiurie, dileggi e parole taglienti, mostrate

sovrabbondante amore. Così tutte le genti vedranno la forza

del Più Grande Nome, e ogni nazione riconoscerà la possanza

dell'Antica Bellezza, e vedrà com'Egli abbia abbattuto le

mura della discordia e sicuramente guidato tutte le genti della

terra verso l'unità, come abbia rischiarato il mondo dell'uomo

e fatto sì che da questa terra di polvere sgorgassero fiumi di

luce.

Queste creature umane sono quali fanciulli avventati e

sconsiderati. Questi pargoli devono essere allevati con infinita,

amorosa cura e teneramente nutriti negli abbracci della

misericordia, sì che possano gustare la dolce spirituale

ambrosia dell'amor di Dio, sì che possano divenire fiaccole

irradianti il loro bagliore per tutto questo mondo oscuro e

vedere quali fulgidi serti di gloria il Più Grande Nome,

l'Antica Bellezza, abbia posato sulle fronti dei Suoi amati,

30

quali grazie abbia conferito ai cuori di coloro che tien cari,

quale amore abbia infuso nei petti dell'umanità e quali tesori

di amicizia abbia fatto apparire fra tutti gli uomini.

O Dio, mio Dio! Aiuta i Tuoi fidi servitori ad avere

cuori amorevoli e teneri. Aiutali a divulgare, fra tutte le

nazioni della terra la luce di guida che viene dalle

superne Schiere. In verità, Tu sei il Forte, il Potente, il

Possente, Colui Che tutto soggioga, l'Eterno Donatore. In

verità, Tu sei il Generoso, il Gentile, l'Amoroso, il Più

Munifico.

8. O amati di ‘Abdu’l-Bahá e ancelle del Misericorde! È

mattino presto e le corroboranti brezze del Paradiso di Abhá

spirano su tutto il creato, ma possono risvegliare solo i puri di

cuore e solamente a sensi puri è dato di scoprirne la

fragranza. Soltanto occhi veggenti mirano i raggi del sole;

solo orecchie attente odono il canto delle Schiere superne. Le

copiose piogge della primavera, largizioni del Cielo, che pur

scendono su tutte le cose, fecondano solo la buona terra; esse

non amano terreni salmastri, dove di tutta la munificenza non

può apparire risultato alcuno.

Oggi i soavi e santi aliti del Regno di Abhá trascorrono su

ogni contrada, ma solo i puri di cuore s'avvicinano e ne

beneficiano. È speranza di quest'anima vilipesa che, per la

grazia dell'Esistente da Sé e per la forza manifesta della

Parola di Dio, siano sgomberate le menti dei disattenti, sì che

percepiscano questi dolci profumi redolenti da reconditi

roseti dello spirito.

O amici di Dio! I veri amici sono come medici valenti

e gl'Insegnamenti di Dio quale balsamo risanatore, farmaco

per la coscienza umana. Essi sgombrano il capo, così che

l'uomo possa aspirarli e deliziarsi del loro dolce aroma;

risvegliano i dormienti; donano consapevolezza ai negligen31

ti, una porzione ai diseredati e ai disperati una speranza.

In questo giorno l'anima che agisca secondo i precetti e i

consigli di Dio sarà medico divino per l'umanità e, come la

tromba di Isráfíl,1 chiamerà a vita i morti di questo mondo

contingente, perché le confermazioni del Regno di Abhá non

cessano mai e quell'anima virtuosa ha, a soccorrerla,

l'indefettibile aiuto delle Legioni supreme. Così una misera

zanzara diverrà un’aquila nel pieno del vigore e un fragile

passerotto si trasformerà in falco reale sulle vette dell'antica

gloria.

Perciò non guardate alla misura della vostra capacità, non

chiedete se siete degni del compito: riponete le vostre

speranze sull'aiuto e sulla bontà, sui favori e sulle elargizioni

di Bahá'u'lláh -- possa esser la mia vita offerta per i Suoi

amici! Spronate il destriero d'un nobile cimento sul campo

del sacrificio e da questo ampio arengo portate via il premio

della grazia divina.

O ancelle del Signore misericordioso! Quante regine di

questo mondo posarono il capo su un cuscino di polvere e

scomparvero. Di loro non rimase frutto, né traccia, né segno,

neppure il nome. Per loro non vi fu più largizione di grazie,

non vi fu più vita. Ma non così per le ancelle che servirono

alla Soglia di Dio: queste hanno brillato nei cieli dell'antica

gloria, come palpitanti stelle, irradianti i loro splendori fino

agli estremi confini del tempo. Esse hanno realizzato nel

Paradiso di Abhá i loro più ardenti voti; hanno assaporato il

miele del ricongiungimento nella congregazione del Signore.

Anime siffatte trassero profitto dall'esistenza qui sulla terra:

colsero il frutto della vita. In quanto alle altre « le

sopraggiunse sicuramente un tempo in cui furono come cosa

non detta ».

1 È credenza che Isráfíl sia l'angelo incaricato di suonare la tromba il

Giorno della Resurrezione per risvegliare i morti al cenno del

Signore.

32

O amanti di questo vilipeso! Forbitevi gli occhi, sì che non

guardiate ad alcuno come fosse diverso da voi. Non vedete

estranei, ma in ciascun uomo un amico, perché l'amore e

l'unità divengono difficili quando lo sguardo punti sulle

diversità. E in questa nuova, portentosa età, le Sacre Scritture

dicono che dobbiamo essere uniti con tutte le genti; che non

dobbiamo vedere né asprezza, né ingiustizia, né malanimo, né

ostilità, né livore, bensì volgere gli occhi verso il firmamento

dell'antica gloria. Ogni creatura è un segno di Dio ed è per

align=left>grazia del Signore e della Sua forza che ciascuna di esse mise

piede nel mondo; perciò le creature non sono estranee, ma

congiunti, non sconosciuti, ma amici e come tali si devono

trattare.

Perciò gli amati di Dio devono familiarizzare in affettuosa

amicizia con estranei e amici, mostrare a tutti la massima

gentilezza, non curarsi della misura dell'altrui capacità, né

mai chiedersi se meritano amore. Siano sempre, gli amici,

premurosi e oltremodo gentili. Non si lascino mai sopraffare

dalla cattiveria della gente, dall'aggressione e dall'odio,

ancorché profondo. Se gli altri vi scagliano strali, offrite

in cambio latte e miele; se essi vi avvelenano la vita,

voi addolcite le loro anime; se v'insultano, insegnate loro

come consolarsi; se vi feriscono, siate balsamo per le loro

piaghe; se vi sferzano, porgete alle loro labbra una coppa

ristoratrice.

O Dio, mio Dio! Questi sono Tuoi deboli servitori; sono

Tuoi leali famigli e Tue ancelle, che si sono prosternati

dinanzi alla Tua eccelsa Parola e umiliati presso la Tua

Soglia di luce, che hanno reso testimonianza alla Tua unicità

per la quale al Sole è stato dato meridiano fulgore. Essi hanno

ascoltato l'appello che Tu hai lanciato dal Tuo celato Reame

e, i cuori frementi d'estatico amore, hanno risposto al Tuo

invito.

O Signore, riversa su loro le effusioni della Tua misericordia,

piovi su loro tutte le acque della Tua grazia. Fa’ che

33

crescano quali leggiadre piante nel giardino del cielo e attingendo

dalle roride, scroscianti nubi delle Tue largizioni e

dalle profonde cisterne della Tua sovrabbondante grazia, fa’

che questo giardino fiorisca e mantienilo sempre verde e

luminoso, sempre fresco e scintillante e ameno.

In verità, Tu sei il Possente, l'Eccelso, il Forte, il Solo

Che, nei cieli e sulla terra, permane immutato. Non v'è altro

Dio che Te, il Signore dei chiari pegni e segni.

9. O tu dal cuore traboccante affetto per il Signore! Da

questo luogo consacrato mi rivolgo a te, per allietare il tuo

cuore con questa mia missiva, una lettera tale da far sì che il

cuore di colui che crede nell'unicità di Dio assurga a vette di

letizia.

Ringrazia Iddio, ché t'ha permesso di accedere al Suo

Regno di possanza. Fra non molto le grazie del tuo Signore

scenderanno su di te, l'una dopo l'altra, ed Egli farà di te un

segno per ogni ricercatore della verità.

Tieniti stretto al Patto del tuo Signore e, col trascorrere dei

giorni, accresci la tua provvista d'amore per i Suoi amati.

Attendi con tenerezza ai servitori del Misericordiosissimo,

che tu possa issare la vela dell'amore sull'arca della pace che

solca i mari della vita. Non rattristarti per alcuna cosa, non

adirarti con alcuno. Fa d'uopo che tu sia pago della Volontà

di Dio, verace, amoroso e fidato amico per tutte le genti della

terra, senza eccezione alcuna. Ecco la qualità dei sinceri, ecco

il comportamento dei santi, l'emblema dei credenti nell'unità

di Dio e il manto della gente di Bahá.

Ringrazia e benedici il Signore, ché ti ha concesso di offrirGli

il Diritto di Dio.1 È questo un favore speciale per te

da parte Sua; lodaLo dunque per tale comandamento statuito

1 Huqúqu’lláh.

34

nelle Scritture del tuo Signore, di Colui Che è l'Antico dei

align=left>Giorni.

In verità, Egli è l'Amorevole, il Tenero, l'Eterno Largitore.

10. Cara ancella di Dio! La tua lettera è pervenuta e ne è

stato esaminato il contenuto. Hai chiesto una regola onde

guidare la tua vita. Credi in Dio e tieni gli occhi fissi sul

Reame eccelso; sii innamorata della Bellezza di Abhá; rimani

incrollabile nel Patto; ambisci ad assurgere al Firmamento

della Luce Universale. Sii distaccata da questo mondo e

rigenerata mercé i dolci aromi di santità che spirano dal regno

dell'Altissimo. Sii un invito all'amore, gentile con tutta la

razza umana. Ama i figli degli uomini e partecipa ai loro

dolori. Sii tra coloro che favoriscono la pace. Offri la tua

amicizia; sii degna di fiducia, balsamo per ogni piaga,

farmaco per ogni malanno. Unisci le anime, recita i versetti

della guida. Attendi alla preghiera del tuo Signore e sorgi a

ben guidare la gente. Sciogli la lingua e insegna, e fa’ che il

tuo volto sia rischiarato dal fuoco dell'amor di Dio. Non

riposare mai, non concederti un attimo di respiro. Potrai così

divenire segno e simbolo dell'amor di Dio e vessillo della Sua

grazia.

11. Servire gli amici significa servire il Regno di Dio e la

sollecitudine verso i poveri è uno dei più grandi insegnamenti

di Dio.

12. Sappi con certezza che l'Amore è il segreto della santa

Dispensazione di Dio, la manifestazione del Misericordiosissimo,

la sorgente delle effusioni spirituali. L'Amore

è la gentile luce del Cielo, l'eterno soffio dello Spirito San35

to che dà vita all'anima umana. L'Amore è la causa della

rivelazione di Dio all'uomo, il legame vitale insito nella realtà

delle cose, in conformità con la creazione divina. L'Amore è

l'unico strumento che garantisca vera felicità in questo mondo

e nell'altro. L'Amore è la luce che guida nelle tenebre, la

maglia vivente che unisce Dio con l'uomo, che assicura il

progresso di ogni anima illuminata. L'Amore è la massima

legge che regge questo possente ciclo spirituale, l'unica forza

che incatena fra loro i diversi elementi di questo mondo

materiale, la suprema forza magnetica che governa i moti

delle sfere nei regni del cielo. L'Amore rivela con inesausta

e illimitata potenza i misteri latenti nell'universo.

L'Amore è spirito di vita per il corpo adorno dell'umanità,

fondatore della vera civiltà in questo mondo mortale e apportatore

di gloria imperitura per ogni razza e nazione d'alti

intendimenti.

Qualunque popolo ne sia da Dio benevolmente favorito, il

suo nome sarà sicuramente magnificato ed esaltato dalle

Schiere supreme, dalla coorte degli angeli e dai cittadini del

Regno di Abhá. E qualunque popolo distolga il cuore da

questo Amore Divino - la rivelazione del Misericorde -

commetterà un grave errore, cadrà nella disperazione e sarà

completamente distrutto. Quel popolo si vedrà negato ogni

rifugio e, come le infime creature della terra, cadrà vittima di

degradazione e infamia.

O amati del Signore! Sforzatevi di divenire manifestazioni

dell'amor di Dio, fari di guida divina risplendenti fra le tribù

della terra con la luce dell'amore e della concordia.

Ogni bene ai rivelatori di questa luce gloriosa!

13. O figlia del Regno! La tua lettera del 5 dicembre

1918 è pervenuta. Recava la buona novella che in estate gli

amici di Dio e le ancelle del Misericorde, riunitisi a Green

36

Acre, notte e giorno hanno commemorato Dio, hanno servito

l'unità del mondo dell'umanità, mostrato amore verso tutte le

religioni, tenendosi lontani da ogni pregiudizio religioso e

mostrando gentilezza a tutte le genti. Le religioni divine

devono essere causa di unione tra gli uomini, strumenti di

unità e di amore; devono promulgare la pace universale,

align=left>liberare l'uomo da ogni pregiudizio, conferire gioia e letizia,

usare gentilezza con tutti ed eliminare ogni differenza e

distinzione. Come Bahá’u’lláh dice rivolgendoSi al mondo

dell'umanità: « O genti! Siete frutti di un solo albero e foglie

dello stesso ramo ». Tutt'al più può dirsi che alcune anime

sono ignoranti, devono essere educate; taluni sono infermi,

devono essere risanati; altri sono ancora infanti, devono

essere aiutati a maturare, mostrando loro la massima

gentilezza. Così si comporta la gente di Bahá.

Spero che i tuoi fratelli e le tue sorelle divengano amici

del mondo dell'umanità.

14. O voi due anime benedette! Le vostre lettere sono

pervenute. Mostravano che avete investigato la verità e siete

stati liberati da imitazioni e superstizioni, che guardate coi

vostri occhi e non con quelli degli altri, che ascoltate con le

vostre orecchie e non con quelle degli altri e scoprite i misteri

con l'ausilio della vostra coscienza e non con quella degli

altri, perché l'imitatore dice che il tale ha visto, e il talaltro ha

udito, e l'altro ancora ha scoperto; in altre parole egli dipende

dalla vista, dall'udito e dalla coscienza altrui e non ha volontà

propria.

Ora, sia lodato Iddio, voi avete dimostrato forza di volontà

e vi siete volti verso il Sole della Verità. La pianura dei

vostri cuori è stata illuminata dalle luci del Signore del

Regno, siete stati guidati sulla retta via, avete percorso la

strada che conduce al Regno, siete entrati nel Paradiso di

Abhá e vi siete assicurati una porzione e una parte del frutto

37

dell'Albero della Vita.

Benedetti voi, una buona dimora vi attende. A voi saluti e

lode.

15. O prigioniera dell'amor di Dio! La lettera che scrivesti

al tempo della tua partenza è pervenuta, recandomi

gioia. È mia speranza che tu apra bene l'occhio interiore, onde

ti sia dischiusa l'essenza dei misteri divini.

Incominciasti la tua missiva con una frase benedetta, dicendo:

« Sono Cristiana ». Volesse il cielo che tutti fossero

veri Cristiani! È facile essere Cristiani a parole; ma difficile

esserlo davvero. Oggi vi sono circa cinquecento milioni di

Cristiani, ma i veri sono rarissimi. Cristiani sono le anime dai

cui volti leggiadri risplende il fulgore di Cristo, le anime che

mostrano le perfezioni del Regno; è cosa di grande importanza,

perché essere Cristiani significa personificare ogni

possibile eccellenza. Spero che anche tu possa diventare una

vera Cristiana. Loda Dio perché alla fine, mercé gli insegnamenti

align=left>divini, sei pervenuta ai più alti gradi della capacità di

vedere e intuire e ti sei solidamente radicata nella certezza e

nella fede. È mia speranza che anche altri ottengano occhi

illuminati e orecchie attente e conseguano la vita eterna: sì

che questi numerosi fiumi, ciascuno scorrente in un alveo

diverso e separato, trovino la strada per ritornare nell'unico

mare che li circonda e mescolarsi e sollevarsi in un'ondata di

sorgente unicità, sì che l'unità della verità, mercé il potere di

Dio, cancelli queste illusorie differenze. Questo è l'essenziale:

perché una volta conseguita l'unità, tutti gli altri problemi

scompariranno da soli.

O onorata signora! Secondo gli insegnamenti divini in

questa gloriosa dispensazione non dobbiamo sminuire e chiamare

ignorante nessuno dicendogli: « Tu non sai, ma io so ».

Al contrario, dobbiamo guardare agli altri con rispetto e

quando ci sforziamo di spiegare o dimostrare qualcosa, dobbiamo

parlare in atteggiamento di ricercatori della verità,

38

dicendo: « Ecco, abbiamo questo davanti a noi. Cerchiamo di

stabilire dove e in quale forma sia possibile trovare la verità

». Chi insegna non deve reputare se stesso dotto e gli

altri ignoranti. Un pensiero di questo genere alimenta l'orgoglio

e l'orgoglio non aiuta a esercitare influenza sugli altri.

Chi insegna non deve credersi in nulla superiore: deve esprimersi

con infinita gentilezza, umiltà e modestia, perché un

discorso siffatto influenza e educa le anime.

Onorata signora! Per un unico scopo i Profeti tutti furono

inviati sulla terra; per questo fu palesato Cristo, per questo

Bahá’u’lláh levò l'appello del Signore: perché il mondo

dell’uomo divenisse il mondo di Dio, questo basso regno il

Regno dei cieli, questa tenebra, luce, questa satanica nequizia,

tutte le virtù del cielo -- e unità, amicizia e amore fossero

conseguiti per tutta la razza umana; perché ancora una volta

apparisse l'unità fondamentale e le basi della discordia

fossero distrutte e la grazia sempiterna divenisse la messe

dell'umanità.

Onorata signora! Nei cicli passati, per quanta armonia si

fosse creata, non si poteva conseguire l'unità del genere

umano, perché mancavano i mezzi. I continenti rimanevano

lontani e divisi, e anzi persino fra i popoli dello stesso continente

i rapporti e lo scambio di pensieri furono quasi impossibili:

di conseguenza non si poterono conseguire fra i

popoli e le tribù della terra rapporti, comprensione reciproca

e unità. Ma in questo giorno i mezzi per comunicare si sono

moltiplicati e i cinque continenti della terra sono virtualmente

divenuti uno. Ed è facile per tutti, oggi, recarsi nei vari paesi,

associarsi e scambiare opinioni con diversi popoli, e

conoscere a fondo, attraverso la stampa, le convinzioni

religiose e i pensieri di tutti. In tal guisa tutti i membri della

famiglia umana, siano essi popoli o governi, città o villaggi,

son divenuti sempre più interdipendenti. Nessuno infatti

può più rimanere autosufficiente, dal momento che legami

politici uniscono tutti i popoli e le nazioni e ogni giorno si

39

rafforzano i vincoli del commercio e dell'industria, dell'agricoltura

e dell'educazione. Ecco che oggigiorno può realizzarsi

align=left>l'unità di tutta l'umanità: questa non è che una delle mirabilia

di questa meravigliosa età, di questo secolo glorioso.

Di ciò ère passate furono prive, giacché questo secolo - il

secolo della luce -- è stato dotato di gloria, poteri e illuminazioni

straordinari e senza precedenti. Di qui, il mirabile

svelarsi, ogni giorno, di un nuovo prodigio: e alla fine si

vedrà di quale splendore rifulgeranno le sue luci nell'accolta

umana.

align=left>Osservate come il suo fulgore albeggi ora sull'oscuro

orizzonte del mondo. La prima luce è l'unità in campo politico,

e i primi bagliori già li possiamo discernere. La seconda

luce è l'unità di pensiero nelle imprese del mondo, il

cui adempimento sarà ben presto testimoniato. La terza luce è

l'unità nella libertà, che presto si realizzerà. La quarta luce è

l'unità della religione che è la pietra angolare di tutto l'edificio

e che, per il potere di Dio, sarà rivelata in tutto il suo

fulgore. La quinta luce è l'unità delle nazioni - unità che sarà

senza dubbio stabilita in questo secolo, sì che tutti i popoli

del mondo si reputeranno come cittadini di una comune

patria. La sesta luce è l'unità delle razze, che fa di tutti coloro

che dimorano sulla terra popoli e genti della medesima razza.

La settima luce è l'unità dell'idioma, cioè la scelta di una

lingua universale cui tutti i popoli saranno educati e nella

quale converseranno. Tutto ciò avverrà inevitabilmente, ché il

potere del Regno di Dio presterà aiuto e soccorso.

16. O illuminati amati e ancelle del Misericorde! In un

tempo in cui la cupa notte dell'ignoranza, dell'incuria del

mondo divino, della separazione da Dio aveva avviluppato la

terra, albeggiò un fulgido mattino e una luce sorgente

rischiarò l'oriente del cielo. Poi si levò il Sole della Verità e

gli splendori del Regno furono riversati su oriente e

40

occidente. Coloro che avevano occhi a vedere, rallegrandosi

alla lieta novella, esclamarono: « Benedetti, benedetti

noi siamo! », e videro l'intima realtà di tutte le cose, e scoprirono

i misteri del Regno. Poi, liberati da fantasie e da

dubbi, mirarono la luce della verità e tanto s'inebriarono nel

bere dal calice dell'amor di Dio, che obliarono del tutto il

mondo e il loro proprio essere. Danzando di gioia corsero al

sito del martirio e là, ove si muore per amore, gettarono via

testa e cuore.

Ma coloro che avevano occhi ciechi, sbalorditi da tutto

quel tumulto, gridarono: « Dov'è la luce?» e ancora: « Non

vediamo luce, né sole sorgente! Non c'è niente di vero: è solo

fantasia e nulla più ». Come pipistrelli costoro si rifugiarono

in sotterranee oscurità dove, a loro modo di pensare,

trovarono una misura di sicurezza e pace.

Ora, però, non è che l'inizio dell'aurora e la calura dell'Orbe

della Verità sorgente non è ancora nel pieno del vigore.

Allorché il sole sarà giunto al mezzogiorno, le sue fiamme

arderanno così roventi da ravvivare financo le cose striscianti

sotto terra; e ancorché non sia dato loro di mirar la

luce, pure saranno tutti posti in frenetico moto dall'impatto di

quel calore.

Perciò, rendete grazie, o amati di Dio, ché, nel giorno

dell'aurora, avete drizzato i volti verso la Luce del Mondo,

mirando i suoi splendori. Voi avete ricevuto una parte della

luce della verità, avete beneficiato di una porzione di quei

doni imperituri; e perciò, in segno di gratitudine per questa

largizione, non riposate un solo istante, non ve ne state silenti,

recate all'orecchio degli uomini le liete novelle del Regno,

divulgate dappertutto la Parola di Dio.

Agite secondo i consigli del Signore: cioè, levatevi in tal

guisa e con qualità siffatte da conferire al corpo di questo

mondo un'anima vivente e da portare questa giovane fanciulla,

l'umanità, allo stadio della maturità. Per quel che siete

capaci, accendete una fiaccola d'amore in ogni riunione e con

41

la vostra tenerezza rallegrate e confortate ogni cuore. Abbiate

a cuore gli estranei come fossero vostri cari; mostrate a coloro

che non conoscete la medesima amorevole cortesia che

concedete ai vostri fedeli amici. Se qualcuno vuol venire alle

mani con voi, cercate d'essergli amico; se vuol pugnalarvi,

align=left>siate balsamo per le sue ferite; se di voi si fa beffe e vi deride,

andategli incontro con amore. Qualcuno accumula accuse su

voi, e voi elogiatelo; vi dà un veleno mortale, e voi offritegli

in cambio il miele più scelto; minaccia la vostra vita, e voi

donategli un farmaco che lo curi per sempre. Se egli fosse per

voi la sofferenza in persona, siate la sua medicina; se aculeo,

voi per lui rose e soffice erba. Modi e parole siffatte da parte

vostra potranno far sì che questo mondo oscuro divenga

finalmente luminoso che questa terra di fango diventi un

paradiso e questa diabolica prigione, una reggia del Signore -

sì che cessino per sempre guerre e lotte, e l'amore e la fiducia

piantino le tende sulle vette del mondo. Tale è l'essenza degli

ammonimenti di Dio; tali in sintesi sono gl'insegnamenti per

la Dispensazione di Bahá.

17. O voi che siete gli eletti del Regno di Abhá! Lodate il

Signore degli Eserciti, Che, ritto sulle nuvole, è disceso in

questo mondo dal firmamento del reame invisibile, così che

Oriente e Occidente furono infiammati dalla gloria del Sole

della Verità, e fu levato l'appello del Regno, e gli araldi del

reame superno cantarono, con melodie delle Schiere celesti,

le liete novelle dell'Avvento. Allora tutto il mondo dell'essere

fremette di gioia, ma la gente, come dice il Messia,

continuò a dormire: perché il giorno della Manifestazione, il

Signore degli Eserciti, quando discese, li trovò avviluppati

nel torpore dell'incoscienza. Egli dice nel Vangelo: la Mia

venuta è come quando il ladro è in casa e il padrone di casa

non veglia.

Fra tutti gli uomini Egli ha prescelto voi e i vostri occhi

sono stati dischiusi alla luce della guida, le vostre orecchie

42

aperte alla musica delle Legioni supreme; benedetti da sovrabbondante

grazia, i vostri cuori e le vostre anime sono

stati tratti a nuova vita. Ringraziate e lodate Dio, ché la mano

delle infinite largizioni vi ha posato sul capo questa corona

tempestata di gemme, questo diadema i cui scintillanti gioielli

manderanno bagliori e faville fino agli estremi limiti del

tempo.

Per ringraziarLo di tutto questo, fate uno sforzo possente e

ponetevi una nobile mèta. In virtù del potere della fede,

obbedite agli insegnamenti di Dio e fate che tutte le vostre

azioni si conformino alle Sue leggi. Leggete Le Parole Celate,

ponderatene gl'intimi significati e agite in conformità.

Leggete, con grande attenzione, le Tavole di Tarázát (Ornamenti),

Kalimát (Parole del Paradiso), Tajallíyyát (Fulgori),

Ishráqát (Splendori) e Bishárát (Liete Novelle); e innalzatevi

secondo l’ingiunzione degli insegnamenti celesti. Possa così

ciascuno di voi essere quale fiaccola irradiante luce, centro di

attrazione ovunque la gente si riunisca; e da voi, come da

aiuola fiorita, esalino soavi profumi.

Come mare ruggente levate un fragore; come prodiga

nube, piovete la grazia del cielo. Levate le voci a cantare le

canzoni del Regno di Abhá. Spegnete i fuochi della guerra,

issate alti i vessilli della pace, adopratevi per l'unità del genere

umano e ricordate che la religione è canale d'amore

verso tutte le genti. Sappiate che i figli degli uomini sono

pecorelle di Dio ed Egli è il loro buon Pastore, Che Si cura

teneramente dell'intera Sua gregge e la pasce nei Suoi verdi

pascoli e la abbevera alla fonte della vita. Tale è la strada del

Signore; tale la Sua largizione; tale, fra i Suoi insegnamenti,

il Suo precetto dell'unità del genere umano.

I portali della Sua grazia sono spalancati e i Suoi segni

sono promulgati e la gloria della verità risplende: non hanno

fine le benedizioni. Apprezzate il valore di questo tempo.

Sforzatevi con tutto il cuore, levate la voce e gridate, finché

questo mondo oscuro sia inondato di luce, e questo angusto

43

sito d'ombre si dilati, e questo polveroso cumulo che dura un

attimo fuggente si trasformi a rispecchiare gli eterni giardini

del paradiso, e questo globo di terra riceva la sua parte di

grazia celestiale.

Allora ogni aggressione si sgretolerà, e tutto ciò che

comporta disarmonia sarà distrutto, e sarà eretto l'edificio

dell'unità - si che l'Albero Benedetto getti la sua ombra su

oriente e occidente, e il Tabernacolo dell'unità del mondo sia

drizzato sulle alte vette, e vessilli d'amore e fratellanza

sventolino dai loro pennoni in tutto il mondo, finché il mare

della verità non levi alti i suoi flutti, e la terra non produca

rose e dolci verzure di benedizioni senza fine, e diventi da

align=left>polo a polo il Paradiso di Abhá.

Questi sono i consigli di ‘Abdu'l-Bahá. È mia speranza che

mercé le largizioni del Signore degli Eserciti diveniate l'essenza

spirituale e il fulgore del genere umano, legando tutti i

cuori con vincoli d'amore; che in forza della Parola di Dio

portiate a vita i morti ora sepolti negli avelli dei loro desideri

sensuali; che mediante i raggi del Sole della Verità restituiate

la vista a coloro il cui occhio interiore è cieco; che portiate

salute spirituale a chi sia spiritualmente infermo. Questo io

spero, per le munificenze e le largizioni dell'Amato.

Parlo sempre di voi e vi ricordo. Prego il Signore e con le

lagrime agli occhi Lo imploro di conferirvi questi doni, e di

rallegrare i vostri cuori, e di allietare le vostre anime, e di

concedervi sovrabbondante gioia e delizie celestiali...

O amoroso Provvidente! Queste anime hanno ascoltato

gli appelli del Regno e mirato la gloria del Sole della

Verità. Sono assurte ai corroboranti cieli dell'amore; sono

innamorate della Tua natura e adorano la Tua bellezza. Si

sono volte a Te, parlando assieme di Te, cercando la Tua

dimora, desiderose di bere ai ruscelli del Tuo celeste

reame.

Tu sei il Donatore, l'Elargitore, l'Eterno Amante.

44

18. O tu che hai cuore veggente! Sebbene, in senso materiale,

tu sia privo della vista del corpo, tuttavia, sia lodato

Iddio, hai visione spirituale. Il tuo cuore vede e il tuo spirito

ode. La vista del corpo è soggetta a mille malanni e sicuramente

alla fine andrà perduta; perciò non le si deve attribuire

alcuna importanza. Ma la vista del cuore è illuminata:

vede e scopre il Regno divino, è durevole ed eterna. Loda

Dio, dunque, ché la vista del tuo cuore è illuminata e

sensibile l'udito della tua mente.

Ciascuna delle riunioni che avete organizzato, dove sentite

emozioni spirituali e comprendete realtà e significati, è come

il firmamento e quelle anime sono come fulgide stelle

irradianti la luce della guida.

Felice l'anima che, in quest'èra luminosa, cerca insegnamenti

celesti e benedetto il cuore ravvivato e attratto dall'amor

di Dio.

19. Sia lodato Colui dei Cui splendori la terra e i cieli

rifulgono, per le Cui fragranti brezze i giardini di santità che

adornano i cuori degli eletti fremono di gioia, Colui Che ha

effuso la Sua luce e illuminato il volto del firmamento. In

verità, vi apparvero luminose e luccicanti stelle, scintillanti,

sfavillanti, irradianti i loro raggi sull'orizzonte supremo. Esse

trassero grazia e lucentezza dai munifici doni del Regno di

Abhá, poi, stelle di guida, versarono le loro luci su questa

terra.

Lode a Colui Che ha foggiato questa nuova èra, questo

evo di maestà, quale aperto proscenio ove le realtà di tutte le

cose possano essere mostrate agli sguardi. Ora le nuvole della

munificenza stanno piovendo e i doni dell'amorevole Signore

sono chiaramente manifesti, perché i mondi visibile e

invisibile sono stati illuminati e il Promesso è venuto sulla

terra e s'è accesa la beltà dell'Adorato.

Acclamata, benedetta e benvenuta sia quell'Universale

45

Realtà, quel Verbo Perfetto, quel Libro Manifesto, quello

Splendore albeggiato nell'alto dei cieli, quella Guida di tutte

le nazioni, quella Luce del mondo -- l'ondeggiante oceano

della Cui sovrabbondante grazia ha inondato tutto il creato, in

tal guisa che i suoi flutti hanno deposto sulle sabbie di questo

mondo visibile le loro luminose perle. È ora apparsa la Verità

e il falso se n'è fuggito; è albeggiato il mattino e il giubilo è

arrivato, perciò ne sono santificate le anime degli uomini,

purificati gli spiriti, allietati i cuori, purgate le menti,

risanati i segreti pensieri, forbite le coscienze, santificati gli

intimi esseri: perché il Dì della Resurrezione è sopraggiunto e

le largizioni del Tuo Signore, l'Indulgente, hanno pervaso

tutte le cose. Saluti e lode a quelle luminose, fulgide stelle

che effondono i loro raggi dall'alto dei cieli, quei corpi celesti

del roteante zodiaco del Regno di Abhá. Su loro gloria si

posi.

E ora, o uomo onorato che hai dato ascolto al Grande

Annunzio, sorgi al servizio della Causa di Dio mediante la

forza irresistibile del Regno di Abhá e mercé le brezze che

soffiano dallo spirito delle Legioni superne. Non addolorarti

di ciò che i Farisei e coloro che spargono false notizie fra gli

scrittori della stampa dicono di Bahà. Rammenta i giorni di

align=left>Cristo, e le afflizioni che la gente Gli procurò, e tutti i

tormenti e le tribolazioni inflitti ai Suoi discepoli. E ora voi,

che siete amanti della Bellezza di Abhá, incorrerete, per amor

Suo nel biasimo della gente e tutto quanto accadde a quelli

della trascorsa età capiterà a voi. Allora i volti degli

eletti rifulgeranno per gli splendori del Regno di Dio e

brilleranno nelle ère, anzi, per tutti i cicli del tempo, mentre i

negatori rimarranno nel loro tangibile discapito. Sarà come

diceva il Signore Cristo: vi perseguiteranno a causa del Mio

nome.

Rammenta loro queste parole e dì: « In verità, i Farisei

insorsero contro il Messia ad onta della fulgida bellezza del

Suo volto e di tutta la Sua avvenenza e gridarono che Egli

46

non era il Messia [Masíh], sibbene un mostro [Masíkh],

perché aveva preteso di essere l'Onnipotente Iddio, il Signore

sovrano di tutti e aveva detto loro: ‘Sono il Figlio di Dio - e

in verità nell'intimo essere del Suo unico Figlio, il Suo

possente Pupillo, chiaramente rivelato con tutti i Suoi

attributi e perfezioni, Si trova il Padre’. Questo, dicevano, è

un'aperta bestemmia, una calunnia contro il Signore secondo

il chiaro, inconfutabile testo del Vecchio Testamento. Perciò

Lo condannarono, decretando che il Suo sangue fosse sparso

e Lo appesero alla croce, dov'Egli gridò: ‘O Mio amato

Signore, fin quando Mi abbandonerai a loro? TraiMi a Te,

riparaMi vicino a Te, damMi una dimora presso il Tuo trono

di gloria. In verità Tu sei l'Esauditore delle Preghiere, Tu sei

il Clemente, il Misericordioso. O Mio Signore! In verità

questo mondo con tutta la sua immensità non può più

contenerMi e amo questa croce per amore della Tua bellezza,

e per la brama del Tuo regno superno, e a causa di questo

fuoco, attizzato dagli impeti della Tua santità, che arde nel

Mio cuore. AiutaMi, o Signore, ad ascendere a Te, sostieniMi

sì che Io possa raggiungere la Tua sacra Soglia, o Mio

amorevole Signore! In verità, Tu sei il Misericorde, il

Possessore di abbondante grazia! In verità, Tu sei il

Generoso! In verità, Tu sei il Compassionevole! In verità, Tu

sei l'Onnisciente! Non v'è altro Dio che Te, il Potente, il

Forte!’ ».

I Farisei non avrebbero mai osato calunniarLo e accusarLo

di quel grande peccato, se non fosse stato perché ignoravano

l'intima essenza dei misteri, e non si dettero cura dei Suoi

splendori, e non considerarono le Sue prove. Altrimenti

avrebbero accettato le Sue parole, e reso testimonianza ai

versetti che Egli rivelò, e confessato la verità dei Suoi discorsi;

avrebbero cercato asilo nell'ombra protettrice del Suo

vessillo, appreso dei Suoi segni e pegni, e si sarebbero

rallegrati della Sua lieta novella.

Sappi che l'Essenza Divina, chiamata l'Invisibile degli

47

Invisibili, non può descriversi ed è di là dalla portata della

mente; essa è santificata di là da ogni menzione e definizione,

di ogni cenno o allusione, di ogni acclamazione o lode. Per il

fatto che Essa è ciò che è, l'intelletto è incapace di afferrarLa

e l'anima che cerca di conoscerLa non è che un vagabondo

nel deserto, assai lontano dalla retta via. « Non l'afferrano gli

sguardi ed Egli tutti gli sguardi afferra. È di sguardo sottile e

di tutto ha notizia »1.

Ma a chi contempli l'intima essenza di tutte le cose e

l'individualità di ciascuna di esse, è dato mirare i segni della

misericordia del suo Signore in ogni cosa creata e vedere i

raggi dei Suoi Nomi e Attributi spargersi per tutto il reame

dell'essere, con tali segni quali nessuno potrà negare salvo i

caparbi e gl'incoscienti. Vedrà allora come l'universo sia

pergamena dischiudente i Suoi reconditi segreti, preservati

nella Tavola celata. E non v'è atomo tra tutti gli atomi dell'esistenza,

né creatura frammezzo alle creature che non dica

la Sua lode e non narri dei Suoi attributi e nomi, che non

riveli la gloria della Sua possanza, e che non guidi alla Sua

unicità e alla Sua misericordia: non lo negherà nessuno che

abbia orecchie a udire, occhi a vedere e mente sana.

E colui che miri l'intera creazione e osservi i suoi atomi

potrà vedere che i raggi dei Sole della Verità si riversano su

tutte le cose e vi risplendono, e dicono dei fulgori di quell'Astro

Diurno, dei Suoi misteri e del balenar delle Sue luci.

Guarda gli alberi, i fiori e i frutti, persino le pietre. Ivi vedrai

i raggi del Sole battere, chiaramente visibili in essi e da essi

palesati.

Ma chi volga lo sguardo a uno Specchio, brillante, immacolato

e puro, ove la Beltà divina sia riflessa, qui troverà il

Sole risplendente coi Suoi raggi, il Suo calore, il Suo disco,

la Sua bella forma tutta intera. Perché ciascuna entità

separata possiede la parte di luce solare che le è stata asse-

align=left>1 Corano, 6; 103.

48

gnata e parla del Sole, ma quella Realtà Universale in tutto il

Suo splendore, quello Specchio immacolato le Cui qualità

sono commisurate alle qualità del Sole ivi riflesse -- esprime,

align=left>nella loro interezza, gli attributi della Sorgente della Gloria.

E quella Realtà Universale è l'Uomo, l'Essere divino,

l'Essenza che sempre permane. « InvocateLo come Dio, o

invocateLo come Misericorde, a Lui appartengono i nomi più

belli »1 .

Ecco il significato delle parole del Messia, che il Padre è

nel Figlio.2 E se uno specchio immacolato proclamasse: « In

verità in me risplende il sole, con tutte le sue qualità, i suoi

pegni e segni » queste parole di quello specchio, come puoi

ben vedere, non sarebbero né ingannevoli né false. No, per

Colui Che Lo creò, Che Gli dette forma, Che Lo plasmò

e Ne fece un'entità conforme agli attributi della gloria

entro di Esso! Lodato sia Colui Che Lo creò! Lodato sia

Colui Che Lo plasmò! Lodato sia Colui Che Lo rese manifesto!

Queste sono le parole che Cristo proferì: fu per esse che la

gente cavillò e Lo assalì, quand'Egli disse loro: « In verità il

Figlio è nel Padre e il Padre è nel Figlio »3. Sappilo e

apprendi i segreti del tuo Signore. In quanto ai negatori, un

velo li separa da Dio: essi non vedono, non sentono, non

comprendono. « …lasciali gingillarsi nelle loro discussioni

».4 Abbandonali a vagabondare lungo alvei di

fiume dove non v'è acqua corrente. Come animali al pascolo,

essi sono incapaci di distinguere le pietre dalle perle. Non

sono forse esclusi dai misteri del tuo Signore, il Clemente, il

Misericordioso?

In quanto a te, rallegrati di questa ottima tra le liete

1 Corano, 17; 110.

2 Giovanni, 14; 11.

3 Giovanni, 14; 10.

4 size=2>Corano, 6; 91.

49

novelle e sorgi ad esaltare la Parola di Dio e a diffondere

ovunque i Suoi dolci aromi in questa vasta e possente terra.

Sappi con certezza che il tuo Signore ti soccorrerà con una

legione delle Schiere Superne e degli eserciti del Regno di

Abhá. Essi si lanceranno all'attacco e assaliranno impetuosamente

le forze degli ignoranti, dei ciechi. Tra non molto

vedrai il rossore dell'aurora spargersi dal Più Eccelso Reame

e il mattino invadere tutte le regioni. Fugherà le tenebre, e il

buio della notte svanirà e passerà, e rifulgerà la luminosa

fronte della Fede, e l'Astro Diurno si leverà e inonderà il

mondo. Quel giorno il fedele si rallegrerà e l'incrollabile si

beerà; allora i diffamatori si toglieranno d'attorno e gl'irresoluti

saranno annientati, quali scurissime ombre che si dileguano

alle prime luci della sorgente aurora.

Saluti e lode a te.

O Dio, mio Dio! Questo è il Tuo servo radioso, il Tuo

schiavo spirituale, che si è avvicinato a Te e si è accostato

alla Tua presenza. Egli ha rivolto il viso a Te, riconoscendo

la Tua unicità, confessando la Tua unità, e ha

align=left>chiamato il Tuo nome fra le nazioni, e ha guidato le genti

alle acque scorrenti della Tua misericordia, o Tu

generosissimo Signore! A chi chiedeva ha pòrto da bere

dalla coppa della guida, traboccante del vino della Tua

infinita grazia.

O Signore, aiutalo in ogni condizione, fa’ sì che apprenda

i Tuoi reconditi misteri e riversa su di lui le Tue

perle nascoste. Fa’ di lui un vessillo ondeggiante dall'alto

d'un castello ai venti del Tuo celeste soccorso, fa’ di lui

una fonte di acque cristalline.

O mio indulgente Signore! Accendi i cuori con i raggi

di una lampada che sparge i suoi raggi, svelando le realtà

di tutte le cose a coloro tra la Tua gente cui hai generosamente

conferito il Tuo favore.

50

In verità, Tu sei il Possente, il Forte, il Protettore,

il Benefico! In verità, Tu sei il Signore di tutte le misericordie.

20.1 Quando Cristo apparve venti secoli fa, gli Ebrei,

align=left>sebbene Ne attendessero ansiosamente l'arrivo e pregassero

giornalmente con le lacrime agli occhi dicendo: « O Dio,

affretta la Rivelazione del Messia », pure quando il Sole

della Verità sorse, Lo contraddissero sollevandosi contro di

Lui con asperrima inimicizia e infine crocifissero quello

Spirito Divino, il Verbo di Dio, e Lo chiamarono Belzebù, il

maligno, com'è narrato nel Vangelo. Ciò fu dovuto al fatto

che ragionavano così: ‘La Rivelazione di Cristo, secondo il

chiaro testo della Torà, deve essere attestata da certi segni e,

fino a che questi segni non siano apparsi, chiunque avanzi la

pretesa di essere un Messia non è che un impostore. Fra

questi segni v'è quello che il Messia deve venire da un luogo

sconosciuto, invece noi tutti sappiamo che la casa di

quest'uomo è a Nazaret, e che cosa di buono può venire da

Nazaret? Il secondo segno è che Egli dovrà governare con

una verga di ferro, cioè a dire che Egli dovrà adoperare la

spada: questo Messia invece non ha neanche un bastoncello.

Un'altra delle condizioni e dei segni è che Egli deve sedere

sul trono di Davide e instaurarne la sovranità. Orbene, lungi

dall'essere assiso su di un trono, quest'uomo non ha nemmeno

una stuoia su cui sedersi. Un'altra condizione è questa: la

promulgazione di tutte le leggi della Torà; ma quest'uomo ha

align=left>abrogato tali leggi e ha perfino violato il Sabato, sebbene sia

chiaramente prescritto nella Torà che chiunque pretenda

d'esser profeta, riveli miracoli e profani il Sabato deve essere

condannato a morte. Un altro segno è che il suo regno di

1 Appositamente scritto per Bahá’u’lláh e la Nuova Era, l’immortale

opera del dottor Esslemont.

align=left>51

giustizia avrebbe dovuto essere così progredito che la

rettitudine e il ben operare avrebbero dovuto estendersi dagli

esseri umani financo agli animali; la serpe e il topo avrebbero

dovuto condividere la stessa tana, l'aquila e la pernice lo

stesso nido, il leone e la gazzella dimorare nella stessa

pastura e il lupo e l'agnello bere alla stessa fonte. Ingiustizia e

tirannia sono invece ora così prevalenti ai suoi tempi, che lo

hanno crocifisso! Un'altra condizione è che nei giorni del

Messia gli Ebrei avrebbero prosperato e trionfato su tutti gli

altri popoli del mondo, mentre essi ora vivono in uno stato di

infimo abbrutimento e di servitù nell'Impero dei Romani.

Com'è possibile dunque che costui sia il Messia promesso

nella Torà?’

In questo modo essi disconobbero quel Sole di Verità, e

invece quello Spirito di Dio era certamente quello promesso

nella Torà. Senza dunque comprendere il significato di questi

segni, crocifissero il Verbo di Dio! I Bahá'í sostengono che i

predetti segni si ebbero effettivamente nella Manifestazione

di Cristo, sebbene non nel senso interpretato dagli Ebrei,

poiché la descrizione della Torà è allegorica. Per esempio:

nel caso della sovranità, i Bahá'í dicono che la sovranità di

Cristo fu celestiale, divina, sempiterna, e non una sovranità

align=left>napoleonica che svanisce in breve tempo. Da circa duemila

anni questa sovranità di Cristo è stata solidamente stabilita e

dura tuttora, e per tutta l'eternità quell'Essere Santo sarà

esaltato su un trono immortale.

Similmente tutti gli altri segni furono manifestati, ma gli

Ebrei non lo compresero. Nonostante che questi venti secoli

siano ormai trascorsi, dacché Cristo apparve nello splendore

divino, gli Ebrei sono ancora in attesa del Messia, negando

che Cristo lo sia stato, e ritenendo di essere nel vero.

21. O illustre personaggio, ricercatore della verità! La

tua lettera del 4 aprile 1921 è stata letta con amore.

52

L'esistenza dell'Essere Divino è stata chiaramente dimostrata,

sulla base di prove logiche, ma la realtà della Divinità

trascende la portata della mente. A chi esamini la cosa attentamente,

è dato vedere come un piano inferiore dell'esistenza

non possa mai comprenderne uno superiore. Per esempio,

al regno minerale, che è inferiore, è precluso comprendere

il mondo vegetale; per il minerale siffatta comprensione

sarebbe del tutto impossibile. In ugual modo il regno

vegetale, per quanto si sviluppi, non potrà mai farsi un concetto

del regno animale, e una simile comprensione sarebbe

impensabile al suo livello, perché l'animale occupa un piano

superiore al vegetale: questo albero non può capire nulla di

facoltà come l'udito e la vista. E il regno animale, per quanto

si evolva, non potrà mai prendere coscienza della realtà dell'intelletto,

che scopre l'intima essenza di tutte le cose e

comprende realtà che non possono vedersi, perché il piano

umano, paragonato a quello dell'animale, è molto alto. E

sebbene tutti questi esseri coesistano nel mondo contingente,

in ciascun caso la differenza di stadio impedisce loro di

afferrare il tutto; nessun grado inferiore può comprenderne

uno superiore, tale comprensione essendo impossibile.

Ma il piano superiore comprende l'inferiore. Per esempio,

l'animale comprende il minerale e il vegetale, l'umano

comprende i piani dell'animale, del vegetale e del minerale.

Ma è impossibile che il minerale comprenda i reami dell'uomo.

E nonostante che tutte queste entità coesistano nel mondo

fenomenico, nondimeno non accadrà mai che un grado

inferiore ne comprenda uno superiore.

Dunque, come potrebbe una realtà contingente, cioè l'uomo,

comprendere la natura di quell'Essenza primeva che è

l'Essere Divino? La differenza di stadio tra l'uomo e la Realtà

Divina è migliaia di migliaia di volte più grande della

differenza fra vegetale e animale. E ciò che a un essere umano

è dato di evocare nella propria mente non è altro che la

fantasiosa immagine della propria condizione umana: egli

53

non comprende la realtà di Dio, ma ne è compreso. Cioè,

l'uomo afferra le proprie concezioni illusorie, ma la Realtà

della Divinità non potrà mai essere afferrata: Essa comprende

tutte le cose create e le serra tutte nelle Sue mani. La Divinità

che l'uomo immagina per sé esiste solo nella sua mente, non

nella realtà. Ma l'uomo esiste sia nella propria mente sia nella

realtà; perciò egli è più grande di quella fantasiosa realtà che

egli medesimo è capace di immaginare.

Gli estremi limiti di quest'uccello d'argilla sono questi:

egli può svolazzare per breve tratto nello spazio illimitato; ma

non potrà mai librarsi fino al Sole nell'alto dei cieli. E tuttavia

dobbiamo esporre prove ragionate o ispirate sull'Esistenza

dell'Essere Divino, cioè prove commisurate alla comprensione

dell'uomo.

È ovvio che le cose create sono tutte collegate le une alle

altre da un legame completo e perfetto, come, per esempio, lo

sono le membra del corpo umano. Osservate come tutte le

membra e le parti componenti il corpo umano siano connesse

l'una all'altra. In ugual maniera i membri di questo universo

sconfinato sono tutti legati l'uno con l'altro. Il piede e il passo

per esempio, sono collegati con l'orecchio e con l'occhio;

l'occhio deve guardare avanti prima di ogni passo. L'orecchio

deve udire prima che l'occhio osservi attentamente. E

qualunque membro del corpo umano difettoso è causa di un

difetto nelle altre membra. Il cervello è collegato con il cuore

e con lo stomaco, i polmoni con tutte le membra. Altrettanto

dicasi per le altre membra del corpo.

E ciascuna di queste membra ha una propria specifica

funzione. La forza della mente - la si chiami preesistente o

contingente - dirige e coordina tutte le membra del corpo

umano, provvedendo a che ciascuna parte o membro svolga a

dovere la propria specifica funzione. E ove vi sia un'interruzione

nella facoltà della mente, tutte le membra cessano di

svolgere le loro funzioni essenziali, il corpo e le funzioni

54

delle sue membra si inceppano, e tutti i poteri dell'uomo

vengono a mancare.

In ugual modo, guardate questo universo sconfinato: esiste

inevitabilmente una potenza universale, che comprende tutto,

che dirige e regola tutte le parti di questa infinita creazione; e

se non fosse per una tale Direzione e Coordinazione,

l'universo sarebbe imperfetto e difettoso, sarebbe come un

folle. E invece potete vedere come questa creazione

sconfinata svolga le proprie funzioni in ordine perfetto, come

ogni sua parte adempia il proprio compito con assoluta

attendibilità, come non possa trovarsi pecca in tutto il suo

operare. Perciò è chiaro che esiste una Forza Universale, a

dirigere e regolare quest'infinito universo. È un fatto che ogni

mente razionale può comprendere.

Inoltre le creature, sebbene crescano e si sviluppino, sono

tutte soggette a influenze dall'esterno. Per esempio, il sole

emana calore, la pioggia nutre, il vento porta la vita, così che

l'uomo possa svilupparsi e crescere. È perciò chiaro che il

corpo umano è soggetto a influenze esterne e che, senza

quelle influenze, l'uomo non può crescere. E similmente

quelle influenze esterne sono a loro volta soggette ad altre

influenze. Per esempio la crescita e lo sviluppo di un essere

umano dipendono dall'esistenza dell'acqua, e l'acqua dipende

dall'esistenza della pioggia, e la pioggia dipende dall'esistenza

delle nubi, e le nubi dipendono dall'esistenza del sole, il

quale fa sì che la terra e il mare producano il vapore, che

condensando forma le nuvole. Dunque, ciascuna di queste

entità esercita una sua influenza ed è a sua volta influenzata.

Questo processo conduce inevitabilmente a Uno Che

influenza tutto e non è influenzato da nessuno, interrompendo

in tal modo la catena. L'intima realtà di quell'Essere,

tuttavia, non è conosciuta, benché Ne siano chiari e palesi gli

effetti.

E inoltre tutti gli esseri creati sono limitati e tale loro

limitazione dimostra la realtà dell'Illimitato; perché l'esi55

stenza di un essere limitato implica l'esistenza di un Essere

Illimitato.

Per riassumere, vi sono molte prove come queste, che

dimostrano l'esistenza di quella Realtà Universale. E quella

Realtà, essendo preesistente, è intatta dalle condizioni che

governano i fenomeni; perché qualunque realtà soggetta alle

circostanze e al gioco degli eventi è contingente, e non preesistente.

Sappi dunque: quella divinità che altre comunità e

altri popoli hanno evocato, rientra nell'ambito della loro

immaginazione e non la trascende, mentre la realtà della

Divinità travalica ogni concezione.

In quanto alle Sante Manifestazioni di Dio, Esse sono i

punti focali dove appaiono in tutto il loro splendore i segni, le

prove e le perfezioni di quella sacra, preesistente Realtà. Esse

sono una garanzia imperitura, una gloria celeste e da Loro

dipende la vita eterna dell'umanità. Un esempio: il Sole della

Verità dimora in un cielo ove non v’è anima che abbia

accesso, un cielo che la mente non può raggiungere; Egli

trascende di gran lunga la comprensione di tutte le creature.

Eppure le Sante Manifestazioni di Dio sono come uno

specchio, levigato, immacolato, che riceve dal Sole fiumi di

luce e poi ne irradia la gloria sul resto del creato. In quella

nitida superficie, si trova il Sole chiaramente rivelato in tutta

la Sua maestà. Così, se il riflesso proclamasse: « Io sono il

Sole », non sarebbe altro che la verità; e se esclamasse: « Io

non sono il Sole », ciò sarebbe altrettanto vero. E ancorché in

quello specchio immacolato l'Astro sia chiaramente visibile

con tutta la Sua gloria, la Sua bellezza, le Sue perfezioni,

pure Esso non è sceso nei reami inferiori dal Suo eccelso

stadio, non Si è calato nello specchio; ma continua a

dimorare nelle superne altezze della Sua santità, come farà

per sempre.

E inoltre tutte le creature della terra hanno bisogno della

munificenza del sole, perché la loro esistenza dipende dalla

sua luce e dal suo calore; private del sole, esse sareb56

bero spazzate via. Questo significa essere con Dio, come è

scritto nei Santi Libri: l'uomo deve essere col suo Signore.

È chiaro, dunque, che la realtà essenziale di Dio è rivelata

nelle Sue perfezioni; e il sole, con le sue perfezioni riflesse in

uno specchio, è una cosa visibile, un'entità esprimente con

chiarezza il munifico dono di Dio.

È mia speranza che ti sia dato di acquistare occhio veggente,

udito attento e che dai tuoi occhi possano essere rimossi

i veli.

22. O tu che hai il viso rivolto verso Dio! Chiudi gli occhi

ad ogni altra cosa e aprili al reame del Gloriosissimo. Da Lui

solo implora tutto quel che desideri; a Lui solo chiedi ciò di

cui vai in cerca. Con uno sguardo Egli esaudisce centomila

speranze, in un occhiata sana miriadi di insanabili mali, con

un rapido sguardo concede balsamo a ogni ferita; con un sol

cenno libera i cuori dalle catene del dolore. Egli fa quel che

fa, e quali risorse abbiamo noi? Egli porta a compimento il

Suo Volere e ordina quel che Gli aggrada. È dunque meglio

per te piegare il capo sottomesso e porre la tua fiducia nel

Misericordioso Signore.

23. O tu che cerchi la verità! La tua lettera del 13

dicembre 1920 è pervenuta.

Dai tempi di Adamo, fino ad oggi, le religioni di Dio sono

state palesate, l'una dopo l'altra, e hanno assolto le proprie

specifiche funzioni, vivificando l'umanità e portando

educazione e lume. Esse hanno liberato le genti dalle tenebre

del mondo della natura, introducendole nel fulgore del

Regno. Ciascuna di queste successive Fedi e Leggi, dopo

essere stata rivelata, rimase per alcuni secoli quale albero ca57

rico di abbondanti frutta, e da essa dipese la felicità del

genere umano. Ma poi, col trascorrere dei secoli, invecchiò e

smise di fiorire e non produsse più frutti: ed è per questo che

fu poi ringiovanita.

La religione di Dio è una sola, ma deve essere sempre

rinnovata. Mosè, per esempio, fu inviato fra gli uomini e

istituì una Legge e, grazie a questo, i Figli di Israele, liberati

dall'ignoranza, pervennero alla luce; sollevati dall'abiezione,

ottennero gloria imperitura. Eppure, col lento trascorrere

degli anni, quella radiosità svanì, quello splendore declinò,

quel fulgente mattino divenne notte; e quando quella notte si

fece ancora più oscura, albeggiò la stella del Messia, sì che di

nuovo una gloria rischiarò il mondo.

Vogliamo dire: la religione di Dio è una sola, ed è maestra

dell'umanità, ma pure bisogna che sia rinnovata. Quando si

pianta un albero, esso cresce giorno dopo giorno; mette fiori e

foglie e succulenti frutti. Ma dopo lungo tempo, invecchia, e

cessa di produrre frutti. Allora l'Agricoltore della Verità ne

raccoglie il seme e lo pianta in puro terreno; ed ecco ergersi il

primo albero, tale qual era prima.

Osserva con attenzione come in questo mondo dell'esistenza

ogni cosa debba essere rinnovata. Guarda al mondo

materiale circostante, vedi come sia stato oggi rinnovato. I

pensieri sono cambiati, i modi di vita sono stati riveduti, le

scienze e le arti mostrano un nuovo vigore, vi sono nuove

scoperte e invenzioni, nuove percezioni. Com'è dunque possibile

che una forza vitale qual'è la religione - garante dei

grandi progressi dell'umanità, strumento per conseguire la

vita eterna, apportatrice di infinita eccellenza, luce di entrambi

i mondi - non venga rinnovata? Ciò sarebbe incompatibile

con la grazia e la bontà del Signore.

La religione, inoltre, non è una serie di credenze, un insieme

di abitudini; essa consiste degli insegnamenti del Signore

Iddio, insegnamenti che costituiscono la vita del genere

umano, che spronano la mente a nobili pensieri, raffi58

nano il carattere e gettano le basi per l'onore imperituro dell'uomo.

Osserva: sarebbe mai possibile placare queste febbri nel

mondo della mente, questi fuochi di guerra e di odio, di

risentimento e di livore tra le nazioni, queste aggressioni di

popoli contro altri popoli, che hanno distrutto la tranquillità

del mondo intero, altrimenti che mediante le acque vive dei

precetti di Dio? No, mai!

Ed è chiaro: è necessario avvalersi di una forza che trascenda

e travalichi le forze della natura, onde trasformare in

luce questo buio tenebroso e questi odi, risentimenti, rancori

e livori, queste interminabili risse e guerre cangiare in

amicizia e amore fra tutte le genti della terra. Questa forza

non è altro che il soffio dello Spirito Santo e il possente afflato

della Parola di Dio.

24. O giovane spirituale! Rendi lode a Dio, ché hai trovato

la strada verso il Regno degli Splendori, e hai squarciato i

veli delle vane fantasie, e ti è stata palesata l'essenza

dell'intimo mistero.

Tutte queste genti si sono figurate un dio nel reame della

loro mente e adorano quell'immagine che si sono costruiti.

Ma quell'immagine è compresa, e la mente umana la

comprende, e certamente chi comprende è più grande di ciò

che è compreso; infatti l'immaginazione è solo il ramo, mentre

la mente è il ceppo; e certamente il ceppo è più grande del

ramo. Guarda dunque come tutte le genti del mondo si

inginocchino dinanzi a una fantasia da loro stessi foggiata,

come si siano create nella mente un creatore, chiamandolo

l'Artefice di tutto ciò che è - mentre in verità non è che

un'illusione. E così le genti adorano soltanto un inganno della

percezione.

Ma quell'Essenza delle Essenze, quell'Invisibile degli Invisibili,

è santificata, di là da ogni speculazione umana, irrag59

giungibile a menti d'uomo. Né mai quella primeva Realtà

dimorerà nell'ambito degli esseri contingenti. Il Suo è un

reame differente: non è dato averne contezza; né è lecito

entrarvi; qualunque ingresso è vietato. Il massimo che se ne

possa dire è che è possibile dimostrarNe l'esistenza: ma di

quell'esistenza ogni condizione è ignota.

Che tale Essenza esista, i filosofi e gli eruditi dottori

hanno tutti compreso; ma ogniqualvolta s'attentarono di apprendere

qualcosa del Suo essere, rimasero attoniti e sgomenti

e infine, distrutta ogni speranza, se ne andarono, abbandonando

disperati questa vita. Perché per comprendere lo

stato e l'intimo mistero di quell'Essenza delle Essenze, di quel

Sommo Segreto dei Segreti, occorrono altra forza e altre

facoltà; e tale forza, tali facoltà sono assai di più di quanto

l'umanità possa sopportare, perciò di Lui non può giungerle

notizia.

E chi per esempio, pur dotato dei sensi dell'udito, del

gusto, dell'olfatto e del tatto, fosse privo del senso della vista,

non avrebbe la possibilità di guardarsi attorno; perché è

impossibile comprendere la vista mediante l'udito o il gusto,

o l'olfatto o il tatto. Similmente, date le facoltà di cui l'uomo

dispone, è cosa che trascende il reame del possibile che egli

colga quell'invisibile Realtà, santa e santificata di là da tutti i

dubbi degli scettici. Per far ciò sono richieste altre facoltà,

altri sensi; solo se tali poteri fossero messi a sua disposizione

l'essere umano potrebbe acquisire qualche nozione di quel

mondo; altrimenti, no.

25. O ancella di Dio! Narrano le storie dell'oriente che

Socrate si recò in Siria e Palestina e colà, da uomini dotti

nelle cose di Dio apprese certe verità spirituali; che di ritorno

in Grecia, egli promulgò due credenze: una, l'unità di

Dio, l'altra, l'immortalità dell'anima dopo la separazione

60

dal corpo; e questi concetti, tanto estranei al loro pensiero,

suscitarono grande turbamento tra i Greci, i quali infine lo

uccisero tramite veleno.

E questo è un fatto storico; infatti i Greci credevano in

molti dèi e Socrate dimostrò che Dio è uno solo, il che era

ovviamente in conflitto con le loro convinzioni.

Fondatore del monoteismo fu Abramo; è a Lui che può

farsi risalire questo concetto e tale credenza era diffusa fra i

Figli d'Israele, già ai tempi di Socrate.

Ma tutto questo non ha riscontro nelle storie degli Ebrei;

molti sono i fatti che non si ritrovano nella storia ebraica.

Non tutti gli eventi della vita di Cristo sono narrati nella

storia di Giuseppe, l'Ebreo, eppure fu lui che scrisse la

cronaca dei tempi di Cristo. E non ci si può rifiutare di

credere a quegli eventi per il solo fatto che non sono inclusi

nella storia di Giuseppe.

align=left>Le storie dell'oriente affermano anche che Ippocrate

soggiornò per lungo tempo nella città di Tiro, e Tiro è una

città della Siria.

26. O tu che cerchi il Regno dei Cieli! La tua lettera è

pervenuta e il suo contenuto è stato esaminato.

Le Sante Manifestazioni di Dio posseggono due stadi: uno

è fisico, l'altro spirituale. In altre parole, uno stadio è quello

di un essere umano, l'altro è quello della Realtà Divina. Se le

Manifestazioni di Dio sono soggette a prove, lo sono

solamente nello stadio umano, non nello splendore della Loro

Realtà Divina.

Inoltre, questi cimenti sono tali solo dal punto di vista

dell'umanità. Cioè, in apparenza, la condizione umana delle

Sante Manifestazioni è cimentata e allorché Ne sono state in

tal modo rivelate la forza e la pazienza in pieno vigore, altri

uomini ne ricevono istruzione e apprendono quanta fermezza

e pazienza dovranno loro stessi avere nei cimenti e nelle tri61

bolazioni. Infatti il Divino Maestro deve insegnare mediante

le parole e anche per mezzo delle azioni, rivelando così a tutti

la retta via della verità.

In quanto al mio stadio, è quello di servo di Bahá:

'Abdu'l-Bahá, espressione visibile dell'asservimento alla Soglia

della Bellezza di Abhá.

27. Nei cicli trascorsi, ogni Manifestazione di Dio ha

avuto un Proprio rango nel mondo dell'esistenza e ha rappresentato

uno stadio nello sviluppo dell'umanità. Ma la

Manifestazione del Più Grande Nome -- possa la mia vita

essere un sacrificio per i Suoi amati -- fu l'espressione del

conseguimento della maggiore età, la maturazione dell'intima

realtà dell'uomo in questo mondo dell'essere. E infatti il sole,

fonte e sorgente di luce e di calore, foco di splendori, riunisce

in sé tutte le perfezioni palesate dagli altri astri albeggianti

sul mondo. Fa’ dunque uno sforzo onde tu possa prendere

posto sotto il sole e ricevere una generosa porzione della sua

align=left>dardeggiante luce. In verità ti dico, raggiunto questo stadio,

vedrai i santi chinare la testa in grande umiltà dinanzi a Lui.

Affrettati ad afferrare la vita, prima che la morte

sopraggiunga; a cogliere la primavera, prima che abbia inizio

l'autunno; e prima che la malattia colpisca, carpisci la salute -

sì che, divenuto medico dello spirito, tu possa risanare, con

gli aliti dello Spirito Santo, ogni genere d'infermità in questo

rinomato e glorioso evo.

28. O foglia sull'Albero della Vita! L'Albero della Vita di

cui si fa menzione nella Bibbia è Bahá’u’lláh e le figlie del

Regno sono le sue foglie. Ringrazia dunque Iddio che sei

stata legata a quell'Albero e che sei rigogliosa, tenera e

fresca.

62

Le porte del Regno sono spalancate e le anime elette,

sedute all'agape del Signore, partecipano a quel banchetto

celestiale. Sia lodato Iddio, anche tu ti trovi a quella mensa,

prendi la tua porzione del munifico cibo del cielo, stai servendo

il Regno e conosci i dolci aromi del Paradiso di Abhá.

Adoprati adunque con tutta la tua forza di ben guidare la

gente e mangia il pane che è disceso dal cielo. Poiché questo

è il significato delle parole di Cristo: « Io sono il pane

vivo, disceso dal cielo... Chi mangia questo pane vivrà in

eterno »1.

29. O tu che sei stata conquistata dalla verità e magnetizzata

dal Regno Celeste! La tua lunga lettera è pervenuta

arrecando grande gioia, poiché era un chiaro segno dei tuoi

strenui sforzi e alti proponimenti. Sia lodato Iddio, vuoi il

bene degli uomini, aneli al Regno di Bahá e brami di vedere

il progresso della razza umana. E mia speranza che in virtù di

questi alti ideali, di questi nobili moti del cuore e di

queste novelle del cielo, tu possa divenire così luminosa che

la luce del tuo amore per Dio irradi la sua gloria per tutte le

ere.

Hai detto di essere un'allieva nella scuola del progresso

spirituale. Te beata! Se queste scuole di progresso conducono

all'università del cielo, allora se ne svilupperanno branche del

sapere onde l'umanità guarderà alla tavola dell'esistenza come

a una pergamena che si srotola senza aver mai fine; e tutte le

cose create vi appariranno come lettere e parole. Allora si

apprenderanno i differenti livelli di significato e in ciascun

atomo dell'universo si vedranno i segni dell'unità di

Dio. Allora l'uomo udrà l'appello del Signore del Regno e

vedrà le confermazioni dello Spirito Santo venire in suo

1 Giovanni, 6; 51, 58.

63

align=left>soccorso. Sentirà allora tale beatitudine, tale estasi, che il

gran mondo, pur vasto qual esso è, non potrà più contenerlo

ed egli partirà verso il Regno di Dio e assurgerà anelante al

reame dello spirito. Perché quando gli siano cresciute le ali,

l'uccello non rimane più sulla terra, ma spicca il volo verso il

firmamento -- ad eccezione di quegli uccelli che abbian lacci

al piede, ali spezzate o appesantite dal fango.

O ricercatrice della verità! Il mondo del Regno è uno solo.

L'unica differenza è che la primavera, con il suo perenne

ritornare, suscita un grande, un nuovo sommovimento fra

tutte le creature. Allora pianure e colline prendono vita, e gli

alberi diventano d'un verde delicato, e foglie, fiori e frutta

germogliano in bellezza, numerosissimi e teneri. Perciò le

dispensazioni degli antichi evi sono intimamente connesse

alle seguenti: in effetti sono la stessa identica cosa, ma come

cresce il mondo così cresce la luce, e cresce anche l'effusione

della grazia celeste e allora l'Astro risplende di meridiano

align=left>splendore.

O ricercatrice del Regno! Ciascuna Manifestazione

divina è la vita del mondo, il medico esperto di ogni anima

sofferente. Il mondo dell'uomo è ammalato e quel Medico

esperto ne conosce la cura, poiché porta con sé insegnamenti,

consigli e moniti che sono rimedio per ogni pena, balsamo

risanatore per ogni piaga. È certo che il buon medico conosce

sempre i bisogni del paziente e sa praticare la cura. Perciò,

applica gli Insegnamenti della Bellezza di Abhá alle urgenze

del giorno presente e vedrai come esse subito guariranno il

corpo infermo del mondo. In verità, essi sono l'elisir che arreca

la salute eterna.

Il trattamento prescritto dagli antichi medici sapienti non

è lo stesso che hanno prescritto coloro che vennero dopo;

varia bensì in rapporto all'afflizione del paziente; ma, pur

mutando, il rimedio è sempre inteso a restituire al paziente

la salute. Nelle dispensazioni del passato il debole

corpo del mondo non avrebbe potuto sopportare una cura

64

rigorosa o potente. Ecco perché Cristo disse: « Molte cose

ho ancor da dire; cose che vanno dette, ma per il momento

non siete capaci di portarne il peso. Ma quando verrà lo

Spirito Consolatore, che il Padre manderà, Egli vi chiarirà la

verità »1 face=TimesNewRomanPSMT>.

Perciò, in questo evo di splendori, insegnamenti un tempo

limitati ai pochi sono messi alla portata di tutti, sì che la

misericordia del Signore abbracci oriente e occidente, l'unità

del mondo dell'umanità appaia in tutta la sua bellezza e i

dardeggianti raggi della realtà inondino di luce il reame della

mente.

La discesa della Nuova Gerusalemme significa una Legge

celeste, una Legge garante della felicità umana e del fulgore

del mondo di Dio.

Emmanuel,2 era in verità l'Araldo della Seconda Venuta di

Cristo, Colui Che convocava alla via del Regno. È evidente

che la Lettera è un elemento della Parola, e che essa sia un

elemento della Parola significa che il suo valore dipende dalla

Parola, cioè che la sua grazia deriva dalla Parola, alla quale

essa è spiritualmente affine e della quale è considerata parte

integrale. Gli Apostoli erano come Lettere e Cristo era

l'essenza della Parola; e il significato della Parola, che è grazia

imperitura, fa rifulgere quelle Lettere. Essendo un elemento

della Parola, la Lettera è, nel suo intimo significato,

consonante ad essa.

È nostra speranza che tu ti levi in questo giorno a promuovere

ciò che Emmanuel predisse. Sii certa che ci riuscirai,

perché le confermazioni dello Spirito Santo discendono

ininterrottamente e la potenza della Parola avrà tale influenza

che la Lettera diverrà lo specchio ove si rifletterà lo splen-

1 Cf. Giovanni, 15; 26, 16; 12-13.

size=1>

2 A proposito di questa Tavola il segretario di Shoghi Effendi scrisse a

suo nome, il 9 maggio 1938 : « …questo si riferisce ovviamente al Báb,

come il testo dimostra chiaramente, e non è assolutamente un accenno a

Swedenborg ».

face=TimesNewRomanPSMT>

65

dido Sole, cioè la Parola, e la grazia e la gloria della Parola

illumineranno tutta la terra.

In quanto alla Gerusalemme celeste che è discesa per

posarsi sulle vette del mondo, e al Santo dei Santi di Dio, il

Cui vessillo è ora dispiegato, essa comprende in sé tutte le

perfezioni, tutto il sapere delle dispensazioni del passato e

annunzia altresì l'unità dei figli degli uomini. È la bandiera

della pace universale, lo spirito della vita eterna; è la gloria

delle perfezioni di Dio, la grazia che compenetra tutta

l'esistenza, l'ornamento che decora tutto il creato, la sorgente

della pace interiore per tutta l'umanità.

Rivolgi l'attenzione alle sante Tavole; leggi gli Ishráqát, i

Tajallíyyát, le Parole del Paradiso, le Liete Novelle, i Tarázát,

il Libro Più Santo. Allora vedrai come questi Insegnamenti

celestiali siano oggi il rimedio per codesto mondo

malato e sofferente e un balsamo risanatore per le piaghe del

corpo dell'umanità. Essi sono lo spirito della vita, l'arca della

salvazione, il magnete che attrae l'eterna gloria, la forza dinamica

che sprona l'intimo essere dell'uomo.

30. L'esistenza è di due tipi: una è l'esistenza di Dio che

trascende la comprensione dell'uomo. Egli, l'invisibile,

l'eccelso, l'incomprensibile, non è preceduto da alcuna causa

ma è l'Origine della causa delle cause. Egli, l'Antico, non ha

avuto inizio ed è indipendente da ogni cosa. Il secondo tipo di

esistenza è l'esistenza umana. È un'esistenza comune,

comprensibile alla mente umana, non antica, ma dipendente e

mossa da una causa. La sostanza mortale non diviene eterna e

viceversa; la specie umana non diviene il Creatore e

viceversa. È impossibile che la sostanza innata si trasformi.

Nel mondo dell'esistenza - come si può capire - vi sono

diversi stadi di mortalità: il primo stadio è il mondo

minerale, poi viene il mondo vegetale. In quest'ultimo mon66

do il minerale esiste, ma con un tratto distintivo che è la

caratteristica vegetale. Del pari nel mondo animale sono

presenti caratteristiche minerali e vegetali cui si aggiungono

le qualità del mondo animale, cioè le facoltà dell'udito e della

vista. Nel mondo umano vi sono le caratteristiche dei mondi

minerale, vegetale e animale e inoltre sono presenti le qualità

del genere umano, vale a dire le caratteristiche dell'intelletto

che scopre le realtà delle cose e comprende principi

universali.

Pertanto sul piano del mondo contingente l'uomo è l'essere

più perfetto. Per uomo s'intende l'individuo perfetto, che è

simile a uno specchio dove si manifestano e si rispecchiano le

perfezioni divine. Il sole però non discende dalle altezze della

sua santità per entrare nello specchio; ma quando questo sia

purificato e rivolto verso il Sole della Verità, le perfezioni di

questo Sole, che sono la luce e il calore, vi si rispecchiano e

vi si manifestano. Queste anime sono le Divine

Manifestazioni di Dio.

31. O tu che sei caro e saggio! La tua lettera del 27

maggio 1906 è pervenuta: il suo contenuto, assai gradito, ha

recato grande gioia.

Hai chiesto se questa Causa, questa Causa nuova e viva,

possa prendere il posto dei riti e cerimoniali religiosi, ormai

morti, d'Inghilterra; se sia possibile, ora che sono comparsi

vari gruppi, i cui membri sono alti prelati e teologi, di gran

lunga superiori per cultura a quelli del passato, che questa

align=left>nuova Causa tanto colpisca i membri di quei gruppi da riunire

loro e gli altri al riparo della sua ombra protettrice.

Caro amico! Sappi che l'illustre Personaggio di ciascuna

èra è dotato secondo le perfezioni di quell'èra. Quel Personaggio

che negli evi passati Si ergeva al di sopra dei Suoi

align=left>compagni aveva talenti proporzionati alle Virtù della Sua

èra. Ma in questi tempi di splendore, in questa èra di Dio,

67

l'eminente Personaggio, l'Orbe luminoso, la Persona eletta

rifulge di tali perfezioni e potenza che abbaglierà infine le

menti di ogni gruppo e comunità. E questo Personaggio Che

eccelle fra tutti gli altri per perfezioni spirituali e doti celestiali

ed è invero foco delle grazie divine e perno del circolo

di luce, includerà tutti gli altri e non v'è alcun dubbio che

risplenderà con tale potenza da radunare tutte le anime entro

la sua ombra protettrice.

Se esaminate la cosa con attenzione, vi sarà chiaro che ciò

si conforma a una legge universale, che si può trovare

operante in tutte le cose: il tutto attrae la parte e, nel cerchio,

il centro è il perno del compasso. Rifletti sullo Spirito:1

essendo Egli il foco della forza spirituale, la sorgente delle

divine largizioni, sebbene agli inizi abbia raccolto attorno a

align=left>Sé pochissime anime, più tardi, in virtù di quel potere che

tutto soggioga di cui disponeva, poté unire al riparo del

Tabernacolo della Cristianità tutte le sètte differenti.

Paragona passato e presente e guarda quale sia la differenza;

potrai così conseguire verità e certezza.

Le differenze fra le religioni del mondo sono dovute ai

diversi tipi di mente. Finché le facoltà della mente saranno

differenti, è certo che i giudizi e le opinioni degli uomini

differiranno. Ma se sarà introdotta un'unica capacità di percezione,

universale una capacità comprendente tutte le altre

- le differenti opinioni si fonderanno e appariranno armonia e

unità spirituale. Per esempio, quando il Cristo fu manifestato

le menti le opinioni, gli atteggiamenti emotivi dei vari popoli

contemporanei, Romani, Greci, Siriani, Israeliti eccetera,

differivano tra loro. Ma quando si attinse alla Sua forza

universale, nel volgere di trecento anni, essa riuscì a radunare

tutte quelle menti divergenti sotto la protezione e il governo

di un unico Punto centrale, tutte partecipi delle stesse

emozioni spirituali entro i loro cuori.

1 Gesù.

68

Per usare una metafora, quando un esercito sia posto agli

ordini di vari comandanti, ciascuno con una propria strategia,

essi ovviamente differiranno sui fronti di combattimento e sui

movimenti di truppe; ma quando assuma la guida il

Comandante Supremo, profondamente versato nell'arte della

guerra, gli altri piani scompaiono, perché l'espertissimo

generale prende tutto l'esercito sotto il suo controllo.

S'intende che questa è una metafora, non un paragone esatto.

Ora se tu dicessi che ciascuno degli altri generali conosce a

fondo l'arte militare, è assai efficiente ed esperto, e perciò

non può assoggettarsi agli ordini di una persona, per quanto

align=left>indescrivibilmente grande essa possa essere, la tua affermazione

sarebbe insostenibile, perché è possibile dimostrare che

quella situazione è quel che accade e non ve n'è alcun dubbio.

Così avviene nel caso delle sante Manifestazioni di Dio. E

in particolare così accade nel caso della realtà divina del

Più Grande Nome, la Bellezza di Abhá. Quando sarà rivelato

a tutti i popoli riuniti del mondo e apparirà con tale avvenenza

e fascino -- seducente come un Giuseppe nell'Egitto

dello spirito -- Egli assoggetterà tutti gli amanti della

terra.

In quanto a quelle anime che sono nate in questa vita quali

entità eteree e radiose eppure, a cagione di menomazioni e

tribolazioni, sono private di grandi e reali vantaggi e lasciano

questo mondo senza aver vissuto appieno - ciò è veramente

motivo di afflizione. È questa la ragione per cui le

Manifestazioni universali di Dio svelano i Loro sembianti

all'uomo e sopportano ogni calamità e dolorosa afflizione e

offrono la vita in olocausto: far sì che queste persone, coloro

che sono pronti, che hanno capacità, divengano orienti di luce

e donare loro una vita che non si spegne. Questo è il vero

align=left>sacrificio: offrire se stessi, come fece Cristo, in olocausto per

la vita del mondo.

In quanto all'influenza dei santi Esseri, e al perpetuarsi

della Loro grazia per gli uomini dopo che essi hanno depo69

sto le Loro spoglie umane, questo è, per i Bahá'í, un fatto

indiscutibile. Infatti, la grazia traboccante, i fluenti splendori

delle sante Manifestazioni appaiono dopo la Loro ascensione

da questo mondo. L'esaltazione della Parola, la rivelazione

del potere di Dio, la conversione di anime timorate di Dio, il

conferimento della vita eterna - fu dopo il martirio del Messia

che tutte queste cose si moltiplicarono e si intensificarono.

Del pari, dopo l'ascensione della Bellezza Benedetta le

largizioni sono state più copiose, la luce è più fulgente, più

possenti i pegni della possanza di Dio, più forte l'influenza

della Parola e fra non molto tempo il movimento, il calore, la

lucentezza, le benedizioni del Sole della Sua realtà

pervaderanno tutta la terra.

Non rattristarti se la Causa Bahá'í progredisce lentamente

in quella terra. È solo l'inizio dell'aurora. Pensa che, nella

Causa di Cristo, trascorsero trecento anni prima che la sua

grande influenza si manifestasse. Oggi, a meno di sessant'anni

dalla sua nascita, la luce di questa Fede è stata diffusa

per tutto il pianeta.

In quanto all'associazione sanitaria di cui sei membro,

quando entrerà al riparo di questa Fede la sua influenza si

centuplicherà.

Tu vedi quanto sia grande l'amore fra i Bahá'í e quell'amore

è la cosa più importante. Come l'amore ha acquistato

sì gran forza fra i Bahá'í ed è di gran lunga più grande che fra

le genti delle altre religioni, così è per tutto il resto, perché

l'amore è la base di tutto.

In quanto alla traduzione dei Libri e delle Tavole della

Bellezza Benedetta, tra non molto si faranno versioni in tutte

le lingue, possenti chiare e belle. E allorquando essi saranno

tradotti, secondo gli originali, e con vigore e bellezza di stile,

lo splendore dei loro intimi significati si spargerà ovunque a

illuminare gli occhi di tutto il genere umano. Fa’ del tuo

meglio per garantire che la traduzione sia conforme

all'originale.

70

La Bellezza Benedetta Si recò ad Haifa in parecchie occasioni.

Tu Lo hai visto colà, ma a quel tempo non Lo conoscevi.

È mia speranza che tu pervenga al vero incontro con

Lui, cioè a vederLo con l'occhio interiore, non con quello

esteriore.

L'essenza degli Insegnamenti di Bahá'u'lláh è l'amore universale,

perché l'amore include ogni eccellenza dell'umanità,

fa progredire ogni anima, conferisce a tutti il retaggio della

align=left>vita eterna. Tra non molto tu testimonierai che i Suoi Precetti

celestiali, gloria della realtà, rischiareranno i cieli del mondo.

La breve preghiera che scrivesti alla fine della tua lettera

era veramente originale, toccante e bella. Recitala sempre.

32. O ancelle del Signore! In questo secolo - il secolo

del Signore Onnipotente - l'Astro dei Reami eccelsi, la Luce

della Verità, risplende nel suo fulgore meridiano e i suoi

raggi illuminano tutte le contrade: questa è l'èra dell'Antica

Bellezza, il giorno della rivelazione della possanza e della

forza del Più Grande Nome - possa la mia vita essere offerta

in sacrificio per i Suoi amati.

Nelle ere avvenire, la Causa di Dio prospererà e crescerà

cento volte tanto e l'ombra del Sadratu’l-Muntahá darà riparo

a tutta l'umanità; pure il secolo presente resterà ineguagliato,

poiché ha visto sorgere quel Mattino e albeggiare quel Sole.

In verità, questo secolo è la sorgente della Sua Luce e

l'oriente della Sua Rivelazione. Evi e generazioni future

vedranno diffondersi la sua radiosità e palesarsi i suoi segni.

Sforzatevi ordunque, acché possiate ottenere tutta la vostra

parte delle Sue largizioni.

71

33. O servo di Dio! Abbiamo esaminato quello che

scrivesti a Jináb-i-Ibn-i-Abhar e la tua domanda sul versetto:

« Chiunque accampi il vanto di una diretta Rivelazione da

Dio, prima che spirino appieno mille anni, egli è sicuramente

un mendace impostore ».

Il significato è che chiunque pretenda prima dello spirare

di un intero millennio - anni conosciuti e chiaramente

stabiliti dall'uso comune senza bisogno di alcuna interpretazione

- di ricevere una Rivelazione direttamente da Dio,

ancorché dovesse rivelare certi segni, quell'uomo sarebbe sicuramente

falso e impostore.

Questo non allude alla Manifestazione Universale, perché

è chiaramente spiegato negli Scritti Sacri che dovranno trascorrere

secoli, anzi millenni, prima che appaia nuovamente

una Manifestazione come questa.

Ma è possibile che, spirato un intero millennio, a certi

Santi Esseri sia dato il potere di trasmettere una Rivelazione:

ma non sarà una Manifestazione Universale. Perciò ogni

giorno del ciclo della Bellezza Benedetta è in realtà equivalente

a un anno e ogni anno a mille.

Considera, per esempio, il Sole: il suo transito da un segno

dello zodiaco all'altro si verifica in breve lasso di tempo, ma

solo dopo un lungo periodo esso raggiunge la pienezza nel

suo fulgore, calore e gloria, sotto il segno del Leone. Deve

prima compiere un'intera rivoluzione attraverso le altre

costellazioni prima di rientrare nel segno del Leone, e risplendere

in tutto il suo splendore. Negli altri suoi stadi non

rivela tutto il suo calore e la sua luce.

La sostanza del discorso è questa: prima dello spirare di un

millennio nessuno potrà ardire di sussurrare una sola parola.

Tutti dovranno considerarsi alla stregua di sudditi, sottomessi

e obbedienti ai comandamenti di Dio e alle leggi della Casa

di Giustizia. E chi deviasse, sia pure d'una punta d'ago, dai

decreti della Casa Universale di Giustizia o esitasse a

sottomettersi sarebbe tra i proscritti e i reietti.

72

In quanto al ciclo della Bellezza Benedetta - l'èra del

Più Grande Nome - esso non è limitato a mille o duemila

anni...

Quando si dice che il periodo di mille anni ha inizio con la

Manifestazione della Bellezza Benedetta e che ogni suo

giorno è mille anni, s'intende riferirsi al ciclo della Bellezza

Benedetta, che in questo contesto si prolungherà per molti evi

fino a un remotissimo futuro.

34. O tu che servi il mondo dell'umanità! La tua lettera

è pervenuta: il suo contenuto, prova decisiva, segno brillante,

ci ha molto rallegrati. In questo evo illuminato - l'evo del

progresso del mondo dell'umanità - è cosa degna e confacente

esser disposti a sacrificarsi e servire la razza umana. Ogni

causa universale è divina e ogni causa particolare è terrena. I

principi delle divine Manifestazioni di Dio erano, dunque,

universali e onnicomprensivi.

Ogni anima imperfetta è rivolta verso se stessa e pensa

solo al proprio bene. Ma allorché i suoi pensieri si allargano

di poco, essa incomincia a pensare al benessere e all'agiatezza

della sua famiglia. Se le sue idee si allargano ulteriormente, si

preoccupa della felicità dei suoi concittadini; e se si allargano

ancora, pensa alla gloria della sua terra e della sua razza. Ma

quando le idee e le opinioni giungono all'apice

dell'espansione e pervengono allo stadio della perfezione, allora

essa si interessa dell'elevazione del genere umano, diverrà

amica di tutti gli uomini e mirerà al bene e alla prosperità

di tutti i Paesi. Questo è un segno di perfezione.

Così, le Divine Manifestazioni avevano una concezione

universale e onnicomprensiva. Esse si prodigarono per amore

della vita di tutti e si dedicarono al servizio dell'educazione

universale. L'ambito dei loro intendimenti non era limitato -

no, era vasto e includeva tutti.

Perciò, anche voi dovete pensare a tutti, si che l'uma73

nità possa essere educata, il carattere temperato e questo

mondo si cangi in un Giardino dell'Eden.

Amate tutte le religioni e tutte le razze di vero e sincero

amore e mostratelo nei fatti e non solo con le parole; queste

non hanno importanza, perché, nei discorsi, tutti gli uomini

sono amici, ma meglio è agire.

35. O esercito di Dio! È pervenuta una lettera firmata

congiuntamente da tutti voi. Era eloquente e profumata: una

delizia a leggersi.

Avete scritto del mese del digiuno. Fortunati voi che avete

obbedito al comandamento di Dio e osservato il digiuno in

questa santa stagione: perché questo digiuno materiale è un

segno esteriore del digiuno spirituale, un simbolo di

align=left>autocontrollo, significa allontanarsi dagli appetiti egoistici,

assumere qualità dello spirito, lasciarsi trasportare dagli aliti

del cielo e accendersi d'amor di Dio.

Quella missiva esprimeva altresì la vostra unità e la vicinanza

dei vostri cuori. È mia speranza che l'Occidente,

mercé l'infinita grazia che Dio elargisce in questa nuova èra,

divenga l'Oriente, il sito donde sorge il Sole della Verità, e i

credenti occidentali fonti di luce, espressioni dei segni di Dio;

che essi siano protetti dai dubbi degli ignavi e rimangano

fermi e incrollabili nel Patto e nel Testamento; che notte e dì

si ingegnino per risvegliare i dormienti, e dare

consapevolezza agl'incoscienti, e condurre i reietti fra gli

intimi nell'intima cerchia, ed elargire ai diseredati la loro

parte di grazia eterna: siano essi araldi del Regno, e parlino ai

cittadini di questo basso mondo, invitandoli a entrare nell'eccelso

reame.

O esercito di Dio! Oggi, in questo mondo, tutte le genti

vagano errabonde in un proprio deserto, andando qua e là

dove le portano i loro capricci e fantasie seguendo una propria

particolare chimera. Fra tutte le brulicanti masse della

74

terra, solo questa comunità del Più Grande Nome è libera e

indipendente da schemi umani e non promuove intendimenti

egoistici. Unica fra tutti, questa gente si è levata con intenti

purificati dall'egoismo, seguendo gli Insegnamenti di Dio,

prodigandosi e sforzandosi alacremente per raggiungere

align=left>un'unica mèta: trasformare questa infima polvere in un alto

cielo, fare di questa terra uno specchio del Regno, tramutare

questo mondo in un mondo differente e far sì che tutta

l'umanità segua le vie dell'onestà e adotti un nuovo modo di

vivere.

O esercito di Dio! In virtù della protezione e dell'aiuto

concessi dalla Bellezza Benedetta - possa la mia vita essere

sacrificata per i Suoi amati - dovete comportarvi in tal

guisa da spiccare eminenti e luminosi come il sole in mezzo

agli altri. E chi di voi si recasse in una città dovrebbe

diventare centro di attrazione per la sincerità, la lealtà e

l'amore, l'onestà, la fedeltà, la veridicità e bontà verso

tutte le genti del mondo, sì che tutti nella città dicessero:

« Non v'è dubbio che quest'uomo è Bahá'í, perché in lui le

maniere, il comportamento, la condotta, la morale, la natura e

la disposizione riflettono gli attributi dei Bahá'í ». Non potrà

dirsi che siete stati fedeli al Patto e al Testamento di Dio

finché non sarete giunti a questo stadio. Egli ha stretto con

noi tutti un Patto vincolante, mediante Testi irrefutabili,

chiedendoci di agire in conformità con i Suoi sacri ordini e

consigli.

O esercito di Dio! È venuto il momento che gli effetti e

le perfezioni del Più Grande Nome si palesino in questa età

align=left>eccellente, sì da dimostrare, al di là di ogni possibile dubbio,

che questa è l'èra di Bahá'u'lláh, ed è la più illustre di tutte le

ère.

O esercito di Dio! Ogni qual volta vedete una persona la

cui attenzione sia tutta rivolta verso la Causa di Dio, il cui

unico scopo sia questo, porre ad effetto la Parola di Dio, che

notte e dì con pure intenzioni renda servigio alla Causa,

75

nel cui contegno non si veda la minima traccia di egoismo o

interesse personale, ma che invece vaghi errabonda nel deserto

dell'amor di Dio, e beva solo dalla coppa della conoscenza

di Dio, tutta intenta a spargere i dolci aromi di Dio,

innamorata dei santi versetti del Regno di Dio - siate certi che

una cotal persona sarà sostenuta e rafforzata dal cielo; che,

come la stella del mattino, essa brillerà per sempre luminosa

dai cieli della grazia eterna. Ma chi mostri la minima traccia

di desideri egoistici e di amor proprio, i suoi sforzi non

porteranno a nulla ed egli sarà distrutto e rimarrà infine

disperato.

O esercito di Dio! Sia lodato Iddio, Bahá’u’lláh ha tolto

le catene dal collo dell'umanità, e ha liberato gli uomini da

tutto ciò che li impediva, e ha detto: Siete frutti di un solo

albero e foglie di un unico ramo; siate compassionevoli e

gentili con tutto il genere umano. Trattate gli stranieri come

amici, amate gli estranei come i vostri familiari. Vedete nel

nemico un amico; nel demone un angelo; abbiate verso il

tiranno lo stesso grande amore che nutrite per chi è leale e

sincero, e quali gazzelle delle profumate città di Khatá e

Khutan1 ai lupi famelici offrite dolce muschio. Siate rifugio

per il timoroso; recate pace e riposo a chi è turbato; siate

viatico per l'indigente; tesoro di ricchezza per il povero; farmaco

risanatore per il dolente; medico e tutore per il sofferente;

fatevi promotori di amicizia, onore, riconciliazione e

devozione a Dio in questo mondo di non-esistenza.

O esercito di Dio! Fate uno sforzo possente: caso mai

possiate inondare di luce questa terra, sì che questa capanna

di fango che è il mondo, diventi Paradiso di Abhá. Sono calate

le tenebre, dilaga la brutalità. Questo mondo dell'uomo è

ora un'arena di animali feroci, un campo ove l'ignorante,

l'ignavo, hanno fortuna. Le anime degli uomini sono famelici

align=left>lupi e fiere dagli occhi ciechi, sono veleno mortale o

1 Città della Cina famose per i loro animali ricchi di muschio.

76

inutile zizzania - tutti tranne pochissimi che hanno invece

align=left>generosi intendimenti e piani per il benessere del prossimo:

ma per questo -- cioè servire il genere umano -- dovete

immolare la vita e, nell'offrire voi stessi, gioire.

O esercito di Dio! L'Eccelso, il Báb, immolò la vita. La

Perfezione Benedetta offrì cento vite ad ogni respiro; subì

align=left>sciagure, patì affanni, fu imprigionato, incatenato, cacciato

dalla Sua casa e bandito in terre lontane, per trascorrere infine

i Suoi giorni nella Più Grande Prigione. Del pari grandi

moltitudini di amanti di Dio, che seguirono questa via, hanno

gustato il miele del martirio e sacrificato tutto - vita,

possedimenti, congiunti - tutto ciò che avevano.

Quante case ridotte in macerie e dimore distrutte e saccheggiate;

quanti nobili edifici rasi al suolo e palazzi ridotti

un sepolcro. E tutto questo avvenne affinché l'umanità fosse

illuminata, l'ignoranza cedesse il passo al sapere, gli uomini

terreni divenissero celestiali, la discordia e il dissenso fossero

sradicati e il Regno della Pace instaurato in tutto il mondo.

Prodigatevi dunque perché questa grazia si palesi e questa

dilettissima fra tutte le speranze si realizzi in pieno splendore

per il consorzio umano.

O esercito di Dio! Badate di non nuocere ad anima viva

o di non addolorare un cuore; attenti a non ferire con le parole

alcuno, noto o sconosciuto, amico o nemico. Pregate per

tutti; chiedete che tutti siano benedetti, tutti perdonati. Attenti,

attenti, che nessuno di voi cerchi vendetta, sia pure

contro chi abbia sete del suo sangue. Attenti, attenti, a non

offendere i sentimenti altrui, fosse pure un malfattore, uno

che vi voglia male. Non guardate alle creature, rivolgetevi al

Creatore. Non vedete le persone riottose, sebbene il Signore

degli Eserciti. Non guardate la polvere, mirate in alto verso il

fulgido sole, che ha fatto risplendere di luce ogni oscuro

lembo di terra.

O esercito di Dio! Quando colpisce la sventura, siate

pazienti e calmi. Per dolorose che siano le vostre pene, non

77

lasciatevene turbare e, con perfetta fiducia nella copiosa

grazia di Dio, affrontate le tempeste delle tribolazioni e dei

duri cimenti.

L'anno scorso un gruppo d'infedeli, interni ed esterni, noti

e ignoti, presentarono al cospetto del Sultano di Turchia false

imputazioni contro questi esuli senza tetto, sporgendo contro

di noi gravi accuse prive di qualunque fondamento. Il

Governo, avvedutamente, decise di controllare i capi

d'incriminazione e inviò in questa città una commissione

d'inchiesta. È facile capire quale occasione abbia ciò fornito

ai nostri nemici e quale tempesta abbiano essi scatenato, cosa

che né lingua né penna possono narrare. Solo chi l'abbia visto

coi propri occhi potrebbe sapere quale tumulto essi crearono

e quale terremoto di angoscia ne risultò. E ciò malgrado, la

reazione fu di contare su Dio soltanto e di rimanere calmi,

fiduciosi, tolleranti, indisturbati, a tal segno che chi

avesse ignorato la situazione avrebbe pensato che fossimo

sereni nel cuore e nella mente, perfettamente felici, prosperi e

tranquilli.

Poi accadde che gli accusatori, coloro che ci avevano mosso

diffamatorie accuse, si associarono ai membri della Commissione

per indagare sulle imputazioni, così che querelanti,

testimoni e giudici erano le medesime persone e la

conclusione era scontata. Nondimeno, per essere giusti, dobbiamo

dire che Sua Maestà il Sultano di Turchia non ha

prestato attenzione a queste false accuse, a queste diffamazioni,

a queste storie e calunnie e ha agito con giustizia...

O Provvidente! Tu hai alitato sugli amici in Occidente la

soave fragranza dello Spirito Santo e con la luce della guida

divina hai rischiarato il cielo occidentale. Tu hai permesso

che coloro che un tempo erano lontani Ti si facessero vicini;

gli stranieri hai trasformato in amici amorevoli; hai ridestato i

dormienti; hai dato consapevolezza ai disattenti.

O Provvidente! Assisti questi nobili amici a ottenere la

Tua approvazione e fa’ che siano altrettanto amici per amici

78

e sconosciuti. Conducili nel mondo che permane in eterno;

concedi loro una parte di grazia celeste; fa’ che siano veri

Bahá'í, sinceramente di Dio; salvali dalle apparenze esteriori

e insediali solidamente nella verità. Fa’ di loro segni e prove

del Regno, stelle luminose sugli orizzonti di questa bassa

vita. Rendili conforto e consolazione per l'umanità e servi

della pace del mondo. Inebriali col vino del Tuo consiglio e

concedi a tutti di calcare la via dei Tuoi comandamenti.

O Provvidente! Il più fervido voto di questo servitore

della Tua Soglia è vedere gli amici dell'oriente e dell'occidente

stretti in un abbraccio: vedere tutti i membri dell'umano

consorzio amorevolmente riuniti in un'unica grande

assemblea, come gocce d'acqua raccolte in un solo mare possente,

vedere tutti quali uccelli in un unico roseto, perle di

uno stesso oceano, foglie di un unico albero, raggi del medesimo

sole.

Tu sei il Possente, il Forte; Tu sei il Dio della forza,

align=left>l'Onnipotente, l'Onniveggente.

36. O voi due elette ancelle del Signore! È pervenuta la

lettera di mamma Beecher: parlava a nome di entrambe e per

questo mi rivolgo a voi due assieme. Ciò mi sembra molto

bello, perché i vostri esseri puri sono come un'unica gemma

preziosa, sono due virgulti germogliati da un unico albero;

entrambe adorate lo stesso Amato, entrambe anelate allo

stesso fulgido Sole.

È mia speranza che tutte le ancelle di Dio in quella contrada

si uniscano come le onde di un unico infinito mare,

onde che, pur spinte là dove il vento vuole, sono in sé separate,

eppure in verità sono congiunte con l'illimitato oceano.

È bello che gli amici siano vicini come fasci di luce, che

stiano assieme fianco a fianco in una solida linea ininterrotta,

perché ora i raggi della realtà provenienti dal Sole del

mondo dell'esistenza hanno unito in adorazione tutti gli ado79

ratori di questa luce e, mercé una grazia infinita, hanno radunato

tute le genti in questo vasto asilo; perciò tutte le anime

devono divenire come un’anima sola e tutti i cuori come un

sol cuore. Affrancàti dalle multiple identità nate dalla

passione e dal desiderio, possano tutti trovare, nell'unità del

loro amore per Dio, un nuovo stile di vita.

O ancelle di Dio! È ora tempo che diveniate sì come

munifiche coppe traboccanti e che, a simiglianza dei venti

salutari che spirano dal Paradiso di Abhá, spargiate fragranza

di muschio in tutta quella contrada. Liberatevi dalla vita di

questo mondo e ad ogni stadio anelate alla non-esistenza;

perché il raggio, riassorbito nel sole, è cancellato e, giunta nel

mare, la goccia svanisce e il vero amante, quando trovi

l'Amato immola l'anima.

E quell'essere che non abbia ancora posto piede nella

pianura del sacrificio, è privato d'ogni grazia e favore; e la

pianura del sacrificio è il reame dove si muore all'io, sì che

possa brillare la radiosità del Dio vivente. L'arena del martire

è il sito del distacco dall'io onde si levino gl'inni dell'eternità.

Fate tutto quello che potete per farvi venire a noia ogni

egoismo e legatevi a quel Volto di Splendori, e, una volta

align=left>raggiunte tali vette di servizio, troverete, radunate alla vostra

ombra, tutte le cose create. Qui è la grazia infinita, la

sovranità suprema, la vita che non perisce. Ogni altra cosa è,

alla fine, palese perdizione e grande rovina.

Sia lodato Iddio, il portale della grazia infinita è spalancato,

align=left>la mensa celeste è apparecchiata, i famigli e le ancelle

del Misericorde presenziano alla festa. Prodigatevi per

avere la vostra parte di questo cibo eterno, così che siate

amate in questo mondo e nell'altro.

37. Cari amici di ‘Abdu'l-Bahá! È pervenuta la vostra

lettera benedetta, ove si dice di un'elezione di un'Assemblea

Spirituale. Il sapere che, sia lodato Iddio, gli amici di quel80

l'area, in perfetta unità, amicizia e amore, hanno fatto questa

nuova elezione e hanno faustamente votato per anime

align=left>santificate, favorite alla Santa Soglia e rinomate fra gli amici

per incrollabilità e fermezza nel Patto ha rallegrato il mio

cuore.

Ora quei rappresentanti eletti devono levarsi e servire con

spiritualità, gioia e purezza d'intenti, fortemente attratti dalle

fragranze dell'Onnipotente e sorretti dallo Spirito Santo.

Innalzino il vessillo della guida e, quali soldati delle Schiere

superne, esaltino la Parola di Dio, spargano i Suoi dolci

aromi, educhino le anime degli uomini e promuovano la Più

Grande Pace.

In verità, sono state elette anime benedette: nel leggere i

loro nomi, ho sentito un palpito di gioia spirituale sapendo

che, sia lodato Iddio, in quel Paese sono state suscitate

persone che sono serve del Regno pronte a offrire la vita per

Colui Che non ha né simili né pari.

Miei cari amici! Illuminate questa Assemblea con lo

splendore dell'amor di Dio: fatevi risuonare la gioiosa musica

delle sante sfere, rinvigoritela con quei cibi che sono serviti

alla Cena del Signore, al celeste banchetto di Dio. Riunitevi

in perfetta letizia e all'inizio della riunione recitate questa

preghiera:

O Signore del Regno! Anche se i nostri corpi sono qui

riuniti, i nostri cuori ammutoliti sono trasportati dal Tuo

amore ed estasiati dai raggi del Tuo fulgido volto. Siamo

deboli, ma aspettiamo le rivelazioni della Tua forza e della

Tua possanza; siamo poveri, privi di beni e di mezzi, ma

prendiamo ricchezze dai tesori del Tuo Regno; siamo

gocce, ma attingiamo alle profondità del Tuo oceano.

Siamo polvere, ma luccichiamo nella gloria del Tuo

splendido Sole.

O nostro Provvidente! Invia il Tuo soccorso, sì che

ciascuno di coloro che sono qui riuniti possa divenire

81

fiaccola accesa, centro d'attrazione, invito ai Tuoi celesti

reami, finché alfine questo basso mondo sia da noi reso

immagine speculare del Tuo Paradiso.

Miei cari amici! Incombe alle assemblee di quelle regioni

di mantenersi collegate e di corrispondere fra loro e con le

assemblee dell'oriente, divenendo così strumenti di unione in

tutto il mondo.

O amici spirituali! Tale dev'essere la vostra costanza che

se i malevoli mettessero a morte tutti i credenti e solo uno

sopravvivesse, quel credente, solo e isolato, resisterebbe a

tutti i popoli del mondo e andrebbe spargendo Ovunque dolci

e sante fragranze di Dio. Perciò se vi pervenisse dalla Terra

Santa una notizia terrificante, una parola di eventi spaventosi,

fate in modo di non esitare, non lasciatevi addolorare, né

scuotere; sibbene alzatevi immediatamente, con ferrea

risolutezza, e servite il Regno di Dio.

Questo Servo della Soglia di Dio è sempre stato in pericolo:

è in pericolo ora. Non ho mai avuto speranza di salvezza

e il mio più fervido voto è questo: vuotare la munifica

traboccante coppa del martirio e dar la vita nell'arena del

sacrificio, assaporando quel vino che è il più prezioso fra i

doni di Dio. Ecco la mia più ardente speranza, ecco il mio

desiderio più fervente.

Sentiamo che le Tavole di Ishráqát (Splendori), Tarázát

(Ornamenti), Bishárát (Liete Novelle), Tajallíyyát (Fulgori) e

Kalimát (Parole del Paradiso) sono state tradotte e pubblicate

in quelle regioni. In queste Tavole avete un modello del

modo di essere e di agire.

38. O ancella di Dio, che come fresco e tenero ramo

tremi ai venti dell'amor di Dio! Ho letto la tua lettera, che

parla del tuo grande amore, della tua profonda devozione e

dice che sei intenta a ricordare il tuo Signore.

82

Affidati a Dio. Dimentica il tuo volere e afferrati al Suo,

accantona ogni tuo desiderio e aggrappati al Suo, sì che tu

possa essere santo, spirituale esempio, conforme al Regno,

per le Sue ancelle.

Sappi, o ancella, che agli occhi di Bahá, le donne sono

considerate pari agli uomini e Dio ha creato tutta l'umanità a

Propria immagine e somiglianza. Cioè uomini e donne rivelano

i Suoi nomi e attributi in egual misura e dal punto di

vista spirituale fra loro non v'è differenza. Chiunque maggiormente

s'avvicini a Dio, quello è il favorito, uomo o donna

che sia. Quante ancelle, ardenti e devote, si sono dimostrate,

al riparo dell'ombra di Bahá, superiori agli uomini e hanno

superato i famosi della terra.

Ma la Casa di Giustizia, secondo il testo esplicito della

Legge di Dio, è riservata agli uomini; così è per una saggezza

del Signore Iddio che fra non molto sarà palesata chiaramente

come il sole a mezzodì.

In quanto a voi, o ancelle che siete innamorate delle celesti

fragranze, organizzate sante adunanze e fondate Assemblee

Spirituali, poiché queste sono le basi onde spargere i dolci

aromi di Dio, esaltare la Sua Parola, innalzare la lampada

della Sua grazia, promulgare la Sua religione e promuovere i

Suoi insegnamenti; v'è forse grazia maggiore di questa?

Queste Assemblee Spirituali, lo Spirito di Dio le aiuta,

‘Abdu’l-Bahá le difende e stende le Sue ali su di esse: v’è

forse grazia maggiore di questa? Queste Assemblee Spirituali

sono fulgide lampade e celestiali giardini, donde le fragranze

della santità aleggiano su tutte le regioni, e le luci del sapere

s'irradiano su tutte le cose create, e lo spirito della vita scorre

align=left>in ogni direzione. In verità, esse sono le possenti fonti del

progresso umano, in ogni momento e in qualunque

circostanza. V'è forse grazia maggiore di questa?

39. O ancella di Dio! È pervenuta la tua lettera re83

cando la notizia che in quella città è stata formata un'Assemblea.

Non guardate all'esiguità del vostro numero, ma cercate

cuori che siano puri. Una sola anima santa è meglio di mille

altre anime. Se un piccolo gruppo di anime s'incontrano con

amore, con assoluta purezza e santità e cuori liberi dal mondo,

animate dai sentimenti del Regno e dalle possenti forze

divine, unite nel loro lieto sodalizio, quell'adunanza influenzerà

il mondo intero. La natura di quel gruppo di persone, le

parole che pronunziano, le azioni che compiono sbloccheranno

le largizioni del Cielo e daranno un saggio dell'eterno

gaudio. Le coorti delle Legioni supreme le difenderanno e gli

angeli del Paradiso di Abhá discenderanno a schiere in loro

aiuto.

« Angeli » significa le confermazioni di Dio e i Suoi poteri

celestiali. Del pari angeli sono quegli esseri benedetti che

abbiano reciso ogni legame con questo basso mondo, che si

siano affrancati dalle catene dell'egoismo e dai desideri della

carne e abbiano ancorato il cuore ai celesti reami del Signore.

Queste anime appartengono al Regno, sono celestiali;

appartengono a Dio, sono spirituali; sono rivelatori della

sovrabbondante grazia di Dio, orienti delle Sue largizioni

spirituali.

O ancella di Dio! Sia lode a Lui, il tuo caro marito ha

aspirato i dolci aromi che aleggiano dai giardini del cielo.

Ora, giorno dopo giorno tu devi, mercé l'amor di Dio e le tue

buone azioni, condurlo sempre più vicino alla Fede.

Ciò che è accaduto a San Francisco è veramente terribile.1

Disastri di questa portata dovrebbero servire a risvegliare la

gente e a diminuire nei cuori l'amore per questo effimero

mondo. È in questo basso mondo che accadono simili

tragedie: è questa una coppa che contiene vino amaro.

1 Il terremoto del 1906.

84

40. O voi che ‘Abdu’l-Bahá ama! Ho letto con grande

gioia le vostre relazioni; sono tali da recare consolazione e

vigore al cuore e letizia all'anima. Se, grazie ai santi aliti e

alle divine confermazioni del Misericordiosissimo, resisterà e

rimarrà stabile e ferma, questa Assemblea produrrà eminenti

risultati e riuscirà in imprese di grande importanza.

Le Assemblee Spirituali da formarsi in questa Èra di Dio,

in questo santo secolo, non hanno avuto - è indiscutibile - né

pari né simiglianti nei cicli passati, perché quelle congreghe

che detenevano il potere dipendevano dall'appoggio di

potenti condottieri, mentre queste Assemblee si fondano sul

sostegno della Bellezza di Abhá. Difensori e patroni delle

prime erano un principe, o un re, o un alto prelato, o la massa

della gente. Ma queste Assemblee Spirituali hanno quale

difensore, sostenitore, soccorritore, ispiratore, l'onnipotente

align=left>Iddio.

Non guardate al presente, fissate lo sguardo ai tempi avvenire.

Agli inizi il seme è piccolo, ma alla fine è un albero

potente. Non guardate al seme, guardate all'albero, ai virgulti,

alle foglie e ai frutti. Considerate i giorni di Cristo, quando

solo un piccolo gruppo Lo seguiva; osservate poi quale

possente albero sia divenuto quel seme, miratene i frutti. E

ora accadranno cose ancora più grandi, perché questo è

l'invito del Signore degli Eserciti, è lo squillo di tromba del

Signore vivente, è l'inno della pace mondiale, è lo stendardo

della giustizia, della fiducia e della comprensione innalzato

fra tutti i diversi popoli del globo, è lo splendore del Sole

della Verità, è la santità dello Spirito di Dio. Questa potentissima

dispensazione si diffonderà in tutto il mondo, e

tutti i popoli si riuniranno e troveranno riparo sotto le sue

insegne. Conosci dunque l'importanza di questo minuscolo

seme che il vero Agricoltore ha seminato, con le mani della

Sua misericordia, nei campi arati del Signore e ha irrorato

con le piogge delle largizioni e munificenze e ora coltiva nel

calore e nella luce dell'Astro della Verità.

85

align=left>Perciò, amati di Dio, rendete grazie a Lui, Che vi ha fatti

oggetti di tali munificenze e ricettacoli di tali doni. Benedetti

voi e a voi liete novelle, per questa copiosa grazia.

41. O tu che sei saldo nel Patto e incrollabile! Mi è

stata mostrata la lettera che hai scritta...: le opinioni che vi

sono espresse sono assai lodevoli. È necessario che l'Assemblea

Spirituale Consultativa di New York sia in completo

accordo con quella di Chicago e che queste due assemblee di

consultazione approvino congiuntamente qualunque cosa reputino

conveniente pubblicare e distribuire. Dopo di che, ne

inviino una copia ad ‘Akká ove possa essere approvata; il

materiale sarà allora restituito per essere pubblicato e distribuito.

La questione del coordinamento e dell'unione fra le due

Assemblee Spirituali, di Chicago e di New York, è della

massima importanza, e allorché si formerà un'Assemblea

Spirituale anche a Washington, le due Assemblee devono

stringere vincoli di unità anche con essa. Per riassumere, è

desiderio del Signore Iddio che gli amati di Dio e le ancelle

del Misericordioso in Occidente si stringano in più stretta

armonia e unità giorno dopo giorno: finché ciò non avverrà il

lavoro non potrà certo progredire. Le Assemblee Spirituali

align=left>sono collettivamente il più efficace fra tutti gli strumenti per

instaurare unità e armonia. È una questione della massima

importanza; esse sono il magnete che attrae le confermazioni

di Dio. Allorché la bellezza dell'unità degli amici - questo

Divino Amato - sia pavesata con gli ornamenti del Regno di

Abhá, è certo che in breve volgere di tempo questi Paesi

diverranno il Paradiso del Gloriosissimo e dall'occidente gli

splendori dell'unità spargeranno i loro fulgidi raggi su tutta la

terra.

Stiamo prodigandoci con tutta l'anima, senza riposare né

86

giorno né notte, senza fermarci un attimo, per trasformare

questo mondo umano in uno specchio dell'unità di Dio.

Quanto più dunque dovranno riflettere quell'unità gli amati

del Signore? E questa vagheggiata speranza, questo nostro

ardente anelito sarà visibilmente esaudito solo il giorno in cui

i veri amici di Dio si leveranno ad applicare i Precetti della

Bellezza di Abhá - possa la mia vita essere un sacrificio per i

Suoi amanti! Uno dei Suoi precetti è questo, che l'amore e la

buona fede debbono tanto dominare il cuore umano che gli

uomini reputino lo straniero un amico intimo, il malfattore un

congiunto, l'ostile un amato, il nemico un caro e intimo

compagno. Chi li uccide, essi lo chiameranno

dispensatore di vita; chi si allontana da loro, lo

vedranno come uno che va verso di loro; chi nega il loro

messaggio, lo guarderanno come uno che ne riconosce la

verità. Ciò significa che devono trattare tutta l'umanità come

trattano i simpatizzanti, i confratelli, gli amati e gli amici

intimi.

Se questa fiaccola rischiarasse la comunità del mondo,

trovereste che tutta la terra esala profumo, che è divenuta un

delizioso paradiso e il suo volto è l'immagine del sommo

cielo. Allora tutto il mondo sarebbe una sola patria, i suoi

diversi popoli un'unica tribù, le nazioni d'oriente e d'occidente

una famiglia unita.

È mia speranza che quel giorno venga, che quello splendore

rifulga, che quella visione sia svelata in tutta la sua

align=left>bellezza.

42. O collaboratori che siete sostenuti dagli eserciti del

regno del Gloriosissimo! Benedetti voi che vi siete riuniti al

riparo dell'ombra della Parola di Dio e avete trovato rifugio

nella caverna del Suo Patto; avete portato la pace nei vostri

cuori prendendo dimora nel Paradiso di Abhá e siete

cullati dai venti gentili che spirano dalla loro sorgente sita

87

nella Sua bontà; vi siete levati a servire la Causa di Dio e a

divulgare la Sua religione, a promuovere la Sua Parola e ad

align=left>innalzare i vessilli della santità in tutte quelle regioni.

Per la vita di Bahá! In verità la perfetta potenza della

Realtà Divina aliterà entro di voi le grazie dello Spirito Santo

e vi aiuterà a compiere un’impresa di cui l'occhio della creazione

non ha mai visto l'uguale.

O Lega del Patto! In verità la Bellezza di Abhá ha promesso

agli amati incrollabili nel Patto che Egli rafforzerà le

loro imprese con il più forte degli appoggi e li soccorrerà con

la Sua trionfante possanza. Tra non molto vedrete che la

vostra illuminata assemblea ha lasciato segni e pegni cospicui

nei cuori e nelle anime degli uomini. Tenetevi stretti all'orlo

della veste di Dio, volgete tutti i vostri sforzi alla promozione

del Suo Patto e adoperatevi di ardere sempre più luminosi del

fuoco del Suo amore, sì che i vostri cuori possano balzare per

la gioia nelle brezze dell'asservimento che prorompono dal

petto di ‘Abdu'l-Bahá. Rianimate i vostri cuori, rafforzate i

vostri passi, confidate nelle sempiterne grazie che vi saranno

align=left>elargite, l'una dopo l'altra, dal Regno di Abhá. Ogni qual

volta vi riunirete in quella radiosa assemblea, sappiate che gli

splendori di Bahá rifulgono su di voi. Fa d'uopo che

cerchiate l'accordo e siate uniti, che siate in intima

comunione l'uno con l'altro, uniti nel corpo e nell'anima,

fino a emulare le Pleiadi o un vezzo di perle lucenti. Così

sarete solidamente insediati; così prevarranno le vostre

parole, brillerà la vostra stella e si consoleranno i vostri

cuori...

Ogni qual volta entrate nella sala del consiglio, recitate

questa preghiera con cuore traboccante di amor di Dio e con

lingua monda di tutto tranne del ricordo di Lui, affinché

l'Onnipotente Si degni di aiutarvi a conseguire la suprema

vittoria.

O Dio! mio Dio! Noi siamo quei Tuoi servi che

88

devotamente si sono volti verso il Tuo santo viso, che si

sono distaccati da tutto fuorché da Te in questo glorioso

Giorno. Ci siamo radunati in questa Assemblea Spirituale,

uniti nei nostri intenti e nei nostri pensieri e con i nostri

propositi concordi nell'esaltare il Tuo Verbo fra il genere

umano. O Signore nostro Dio! Fa’ di noi segnacoli della

align=left>Tua guida divina, vessilli della Tua eccelsa Fede fra gli

uomini, servi del Tuo possente Patto, o Tu nostro

Altissimo Signore! Fa’ di noi manifestazioni della Tua

divina unicità nel Tuo Regno di Abhá, stelle risplendenti

che brillano su tutte le regioni. Signore! Aiutaci a

diventare mari fluttuanti con le onde della Tua

meravigliosa grazia, rivoli scorrenti dalle Tue gloriosissime

altezze, buoni frutti sull'albero della Tua Causa beata,

alberi ondeggianti alle brezze nella Tua vigna celeste. O

Dio! Fa’ che le nostre anime attingano ai versi della Tua

divina unità, che i nostri cuori siano allietati dalla Tua

grazia traboccante, affinché possiamo riunirci come le

onde d'un unico mare e fonderci insieme come i raggi

della Tua fulgente luce, affinché i nostri pensieri, i nostri

intenti, i nostri sentimenti possano divenire un'unica realtà

manifestante lo spirito dell'unione in tutto il mondo. Tu sei

il Clemente, il Munifico, il Generoso, l'Onnipossente, il

Misericordioso, il Pietoso.

43. I requisiti fondamentali di coloro che si riuniscono

a consiglio sono: purezza d'intenti, radiosità di spirito, distacco

da tutto fuorché da Dio, attrazione alle Sue Divine

Fragranze, umiltà e modestia fra i Suoi amati, pazienza e

sopportazione nelle difficoltà e dedizione alla Sua Soglia eccelsa.

Se saranno benignamente aiutati a conseguire siffatti

attributi, il Regno invisibile di Bahá concederà loro la

vittoria.

89

44. I membri1 debbono quindi tener consiglio in tal guisa

che non vi sia occasione alcuna di animosità o discordia. E

ciò avviene quando ogni membro esprima, in assoluta libertà,

la propria opinione ed esponga il proprio argomento. Se

qualcuno solleva obiezioni, nessuno deve sentirsi minimamente

offeso, perché fin quando il tema non sia stato

esaurientemente discusso, la via giusta non potrà essere rivelata.

La luminosa scintilla della verità si sprigiona soltanto

dallo scontro delle differenti opinioni. Se dopo la discussione

si prenderà una decisione all'unanimità, tanto meglio; ma se,

Dio non voglia, sorgessero divergenze di opinione, dovrà

prevalere la voce della maggioranza.

45. La prima condizione è quella dell'amore e dell'armonia

assoluta fra i membri dell'Assemblea. Essi non devono

sentirsi estranei gli uni agli altri, bensì manifestare fra loro

l'Unità di Dio, poiché sono onde di un solo mare, gocce dello

stesso fiume, stelle di un firmamento, raggi di un unico sole,

alberi di un solo verziere, fiori dello stesso giardino.

Dovessero mancare armonia di pensiero e unità assoluta,

quell'adunanza sarebbe dispersa e quell'Assemblea vanificata.

La seconda condizione è che i membri dell'Assemblea

eleggano congiuntamente un presidente e stabiliscano direttive

e regolamenti per gli incontri e le discussioni. Il presidente

deve prendersi cura di tali regole e regolamenti e proteggerli

e applicarli; gli altri membri devono essere sottomessi

e astenersi dal conversare su temi futili e non attinenti.

Quando si adunano devono volgere il viso al Regno

Supremo e chiedere aiuto al Glorioso Reame. Debbono poi

esprimersi con massima riverenza, cortesia, dignità, oculatezza

e moderazione. In ogni cosa, devono ricercare la verità

size=1>

1 Di un’Assemblea Spirituale.

90

e non insistere sulle loro proprie opinioni, perché la caparbietà

e l'insistenza nel far valere i propri punti di vista finiranno

per condurre alla discordia e all'alterco e la verità resterà

nascosta. Gli onorevoli membri debbono esprimere le

loro idee in tutta libertà e non è in alcun modo tollerabile che

qualcuno sminuisca il pensiero altrui: anzi, ognuno deve

esporre la verità con moderazione e, se dovessero sorgere

differenze di opinione, dovrà prevalere la voce della maggioranza,

alla quale tutti dovranno obbedire e sottomettersi. Non

è inoltre consentito che alcuno degli onorati membri muova

obiezioni o critiche, durante o dopo le adunanze, contro

qualsiasi decisione presa, anche se non fosse giusta, perché

tale critica impedirebbe che le decisioni siano messe in atto.

Riassumendo, qualsiasi cosa fatta in armonia, con amore e

purezza di intenti, è causa di luce, mentre se prevale la più

piccola traccia di discordia ne viene, come risultato tenebre

su tenebre... Se ne terra conto, quell'Assemblea sarà di Dio,

altrimenti essa sarà apportatrice di quella freddezza e distacco

che procedono dal Maligno... Se si sforzeranno di attenersi a

queste condizioni, la Grazia dello Spirito Santo sarà riversata

su di loro, e quell'assemblea diverrà centro di benedizioni

divine, gli eserciti della celeste confermazione scenderanno

in loro aiuto ed essi riceveranno, giorno dopo giorno, una

novella effusione di Spirito.

46. O voi che siete saldi nel Patto! ‘Abdu’l-Bahá è

costantemente in comunicazione spirituale con ogni Assemblea

Spirituale che sia istituita mercé il favore divino, i cui

membri si rivolgano, in perfetta devozione, al Regno Divino

e siano fermi nel Patto. A loro egli è sinceramente avvinto e

legato da vincoli imperituri. Perciò il suo contatto con quel

consesso è sincero, costante e ininterrotto.

In ogni istante imploro che riceviate assistenza, doni e

91

ulteriore favore e grazia, così che le confermazioni di Bahá'u'lláh

si sollevino sempre come il mare, le luci del Sole

della Verità risplendano su tutti voi e voi siate confermati nel

servizio, diveniate manifestazioni di favore e vi rivolgiate,

all'alba, verso la Terra Santa ricevendone intense emozioni

spirituali.

47. O veri amici! La vostra lettera è pervenuta, recando

grande gioia. Sia lodato Iddio, avete preparato un trattenimento

e istituito una festa da celebrarsi ogni diciannove

giorni. Qualunque riunione sia organizzata in perfetto amore,

i cui partecipanti rivolgano il viso verso il Regno di Dio,

dove si discorra dei Precetti di Dio, il cui risultato sia il

progresso dei presenti - quella riunione appartiene al Signore

e quel festivo desco è disceso dal cielo.

È mia speranza che quella festa sia celebrata una volta

ogni diciannove giorni, perché vi avvicini l'uno all'altro; essa

è sorgente di unità e di gentilezza.

Guardate fino a qual segno il mondo sia in continuo

subbuglio e conflitto e a qual punto siano giunte le sue nazioni.

Voglia il Cielo che gli amanti di Dio riescano a innalzare

il vessillo dell'unità umana, così che l'unicolore tabernacolo

del Regno del Cielo proietti la sua ombra protettrice

su tutta la terra, scompaiano le incomprensioni fra i popoli

del mondo, tutte le nazioni si fondano fra loro, trattandosi

reciprocamente come l'amante tratta l'amato.

È vostro dovere essere oltremodo gentili con ogni essere

umano e volergli bene, lavorare per l'edificazione della

società, alitare nei morti il soffio della vita, agire in conformità

con le istruzioni di Bahá'u'lláh e seguire la Sua via --

finché non trasformerete il mondo dell'uomo nel mondo di

Dio.

48. O voi, servitori fedeli dell'Antica Bellezza. In ogni

92

ciclo e Dispensazione, le Feste sono state caldeggiate e

amate, e imbandire un desco per gli amanti di Dio è stato

stimato atto encomiabile. Ciò è vero soprattutto oggi, in

questa incomparabile Dispensazione, in quest'èra magnifica;

esse sono oggi vivamente applaudite, perché in verità sono

annoverate tra le riunioni celebrate per adorare e glorificare

Iddio. Qui s'intonano versetti sacri, odi e lodi celesti, e il

cuore è ravvivato e trasportato lungi da se stesso.

L'intento principale è quello di suscitare questi moti dello

spirito, ma contemporaneamente è molto naturale che i

presenti mangino assieme, sì che il mondo del corpo rispecchi

quello dello spirito, e la carne assuma le qualità dell'anima,

e come vi abbondano delizie spirituali, così vi siano

pure delizie materiali.

Felici voi che osservate questa regola, con tutti i suoi

significati mistici mantenendo così gli amici di Dio vigili e

attenti e recando loro gioia e pace dello spirito.

49. La tua lettera è pervenuta. Hai scritto della Festa del

Diciannovesimo Giorno, e ciò mi ha rallegrato il cuore.

Queste riunioni fanno scendere dal Cielo la mensa divina e

attirano le confermazioni del Misericordiosissimo. Confido

che le brezze dello Spirito Santo spirino su essa, e che ciascuno

dei presenti, con lingua eloquente e cuore traboccante

d'amore per Dio, acclami, in grandi assemblee, il sorgere del

Sole della Verità, l'alba dell'Astro che dà luce a tutto il

mondo.

50. Avete chiesto della Festa da tenersi una volta in

ogni mese bahá'í. Questa Festa è per creare amore e amicizia,

per ricordare Dio e supplicarLo con cuore contrito e per

incoraggiare atti di carità.

93

Ciò significa che in quelle riunioni gli amici devono

soffermare su Dio i loro pensieri e glorificarLo, leggere preghiere

e versetti sacri, e trattarsi vicendevolmente con sommo

amore e affetto.

51. In quanto alla Festa del Diciannovesimo Giorno,

essa rallegra la mente e il cuore. Se verrà celebrata nel giusto

modo, gli amici si ritroveranno, ogni diciannove giorni,

ristorati spiritualmente e dotati di un potere che non è di

questo mondo.

52. O servitore dell'Unico vero Dio! Sia lodato il Signore,

in ogni contrada si trovano amati di Dio: essi sono tutti

align=left>al riparo dell'ombra dell'Albero della Vita e sotto la

protezione della Sua buona provvidenza. La Sua cura e il Suo

tenero amore si sollevano come gli eterni flutti del mare e dal

Suo eterno Reame piovono continuamente le Sue benedizioni.

Noi dobbiamo pregare che le Sue benedizioni siano elargite

ancor più copiosamente e aggrapparci a quegli strumenti

che permetteranno un più completo effondersi della Sua

grazia e procureranno una maggior misura della Sua divina

assistenza.

Uno dei più grandi di questi mezzi è lo spirito della

vera amicizia e dell'amorevole comunione fra gli amici. Ricorda

il detto: « Tra tutti i pellegrinaggi il più grande è

quello teso a recare sollievo a un cuore oppresso dal dolore

».

53. In verità ‘Abdu’l-Bahá respira la fragranza dell'amore

di Dio da ogni luogo d'incontro dove si pronunzi la

Parola di Dio, e si espongano prove e argomenti che effon94

dano i loro raggi da un capo all'altro del mondo, e si narrino

le tribolazioni subite da ‘Abdu’l-Bahá per mano dei malvagi

che hanno violato il Patto di Dio.

O ancella del Signore: non pronunziare una sola parola

di politica; il tuo compito riguarda la vita dell'anima, perché

in verità ciò porta l'uomo alla gioia del mondo di Dio. Non

menzionare i sovrani del mondo e i loro governi terreni, se

non per parlarne bene. Limitati piuttosto a usar la tua parola

per diffondere le liete novelle del Regno di Dio, per

dimostrare l'influenza della Sua Parola e la santità della Sua

Causa. Narra di gioie durevoli e di delizie spirituali, di qualità

divine e di come il Sole della Verità sia sorto sugli orizzonti

della terra; parla dello spirito della vita che soffia nel corpo

del mondo.

54. Avete scritto sugli incontri degli amici e di come

siano traboccanti di pace e di gioia. È naturale che sia così!

Perché ovunque siano riunite persone spirituali, là nella Sua

bellezza regna Bahá'u'lláh. Quindi è certo che tali riunioni

producono felicità e pace infinite. Oggi incombe a tutti, senza

eccezioni, di rinunziare alla menzione di ogni altra cosa e di

ignorare tutto. Possano il loro parlare, il loro stato interiore

così riassumersi: « Fa’ che tutte le mie parole di preghiera e

lode siano limitate a un solo ritornello; fa’ che tutta la mia

vita sia solo asservimento a Te! » Usino cioè ogni pensiero,

ogni parola per insegnare la Causa di Dio, per diffondere la

Sua Fede e ispirare tutti a fregiarsi delle qualità di Dio; per

amare l'umanità; per essere puri e santi in tutto e senza

macchia nella vita pubblica e privata; per essere

giusti, distaccati, ferventi e infiammati. A tutto bisogna

rinunziare fuorché al ricordo di Dio e tutto disprezzare

tranne la Sua lode. Oggi il mondo ballerà e danzerà al

suono di questa melodia delle Superne Schiere: « Glorificato

sia il mio Signore il Gloriosissimo! » Ma, sappiatelo,

95

tranne questo divino canto nessun canto scuoterà il

mondo, e oltre a questo trillo dell'usignolo della verità,

proveniente dal Giardino di Dio, nessuna melodia alletterà i

cuori. « Donde viene questo Cantore Che dice il nome

dell'Amato? »

55. È opportuno che gli amici tengano una riunione, un

incontro durante il quale glorificheranno Dio e fisseranno il

cuore su di Lui, leggeranno e reciteranno i Sacri Scritti della

Bellezza Benedetta - possa la mia anima essere il prezzo del

riscatto dei Suoi amati! Le luci del Gloriosissimo Reame, i

raggi dell'Orizzonte Supremo saranno effusi su queste fulgide

assemblee, perché esse altro non sono che i Mashriqu'l-

Adhkár, gli Orienti della Rimembranza di Dio che, secondo

l'indicazione della Penna Più Eccelsa, devono essere eretti in

ogni villaggio e città... Questi convegni spirituali devono

svolgersi in massima purezza e dedizione, sì che da quel sito,

e dalla sua terra, e dall'aria tutt'intorno, si respirino le

fragranti brezze dello Spirito Santo.

56. Ogni qual volta un gruppo di persone s'incontrerà in

un luogo, glorificherà Iddio e parlerà dei misteri di Dio, senza

alcun dubbio le brezze dello Spirito Santo spireranno soavi su

loro e ciascuno ne beneficerà.

57. Abbiamo appreso che hai in mente di abbellire di

tanto in tanto la tua casa con un convegno di Bahá'í, alcuni

dei quali glorificheranno il gloriosissimo Signore... Sappi che

se lo farai, quella casa terrena diverrà una celeste dimora e

quell'edificio di pietra un congresso dello spirito.

96

58. Hai posto un quesito sui luoghi di culto e sul perché

si costruiscono. La saggezza dell'erigere tali edifizi è che a

una data ora, sapendo che è tempo d'incontrarsi, tutti si

riuniscano e in armoniosa sintonia si raccolgano in preghiera;

col risultato che da questo convegno, nel cuore umano

nasceranno e fioriranno unità e affetto.

59. Per lungo tempo ‘Abdu’l-Bahá ha desiderato che in

quella regione fosse eretto un Mashriqu'l-Adhkár. Sia lodato

Iddio, grazie agli strenui sforzi degli amici, è stata recentemente

recata la gioiosa notizia di tale evento. Questo

servigio è oltremodo accetto alla Soglia di Dio, poiché il

Mashriqu'l-Adhkár ispira gli amanti di Dio e ne delizia i cuori,

e li fa divenire incrollabili e saldi.

È una questione di grandissimo significato. Se l'erezione

della Casa di Adorazione in un luogo pubblico dovesse suscitare

l'ostilità dei malevoli, allora la riunione dovrebbe, in

ciascuna località, svolgersi in un luogo nascosto. Perfino nei

piccoli borghi si deve riservare un luogo quale Mashriqu'l-

Adhkár, fosse pure sotto terra.

Ora, sia lodato Iddio, voi siete riusciti. Ricordate Iddio

all'alba, alzatevi a lodarLo e glorificarLo. Benedetti e felici

voi, o giusti, che avete fondato l'Oriente delle Lodi di Dio. In

verità chiedo al Signore che faccia di voi stendardi di

salvazione e vessilli di redenzione, ondeggianti in alto su

valli e colline.

60. Sebbene alle apparenze esteriori sia solo una struttura

materiale, il Mashriqu'l-Adhkár ha tuttavia un effetto

spirituale: esso forgia vincoli d'unità fra cuore e cuore ed è

centro di raccolta per le anime umane. Ogni città dove, ai

tempi della Manifestazione, fu costruito un tempio, otteneva

97

sicurezza e costanza e pace, perché quegli edifizi erano dedicati

alla perpetua glorificazione di Dio, e solo nel rimembrare

Iddio il cuore può trovare pace. Benevolo Iddio! L'edificio

della Casa di Adorazione ha una possente influenza su ogni

fase della vita. In Oriente, l'esperienza ha chiaramente

dimostrato che questo è un dato di fatto. Ogni qual volta

in un piccolo villaggio una casa era designata quale

Mashriqu'l-Adhkár ciò produceva un segnalato effetto; ben

maggiore sarà dunque l'impatto di un edificio appositamente

costruito.

61. O Signore! Tu Che benedici tutti coloro che sono

incrollabili nel Patto permettendo loro, in virtù del loro amore

per la Luce del Mondo, di spendere ciò che hanno in offerta

per il Mashriqu'l-Adhkár, sorgente dei Tuoi raggi sparsi sulla

terra e araldo dei Tuoi segni, aiuta in questo mondo e

nell'altro questi giusti, questi onesti e questi pii a giungere

sempre più vicino alla Tua sacra Soglia, e fa’ luminosi i loro

volti con i Tuoi abbaglianti splendori.

In verità, Tu sei il Generoso, il Largitore Eterno.

62. O mia diletta figlia del Regno! La lettera che hai

scritto al dottor Esslemont è stata da lui inoltrata nella Terra

del Desio [La Terra Santa]. L'ho letta tutta con massima

attenzione. Da una parte ne sono stato profondamente

commosso, per aver tu reciso quelle tue belle trecce con le

cesoie del distacco da questo mondo e dell'abnegazione sulla

strada del Regno di Dio. Dall'altra, ne sono stato assai

compiaciuto, perché quell'amatissima figlia ha mostrato sì

grande spirito di abnegazione da offrire una parte così preziosa

del suo corpo sulla strada della Causa di Dio. Se tu

avessi chiesto la mia opinione, non avrei assolutamente ac98

consentito che tu tagliassi via neppure una ciocca delle tue

belle chiome fluenti, niente affatto; avrei offerto io stesso una

align=left>contribuzione per il Mashriqu'l-Adhkár in tuo nome. Ma

questo gesto è un'eloquente testimonianza del tuo nobile

spirito d'abnegazione. In verità hai sacrificato la vita e grandi

saranno i risultati spirituali che ne otterrai. Confida che

giorno dopo giorno progredirai e crescerai in fermezza e

costanza. I favori di Bahá’u’lláh ti avvolgeranno e ripetutamente

ti saranno annunziate liete novelle dal cielo. E sebbene

siano i capelli che hai sacrificato, tuttavia sarai colmata

di Spirito, e benché sia questa parte peritura del corpo che hai

deposto sulla via di Dio, tuttavia troverai il Dono Divino,

mirerai la Beltà Celeste, otterrai gloria imperitura e perverrai

alla vita eterna.

63. O anime benedette!1 La lettera che avete scritto a

align=left>Rahmatu'lláh è stata letta attentamente. Molte e svariate

erano le buone notizie che annunziava, cioè, che mediante la

forza della fede e della costanza nel Patto, si sono avute molte

riunioni e gli amati sono dappertutto svegli e attivi.

‘Abdu’l-Bahá ha sempre ardentemente desiderato che il

align=left>suolo di quel santo luogo, che agli inizi della Causa è stato

corroborato e rinverdito mercé le piogge primaverili della

grazia, sbocci e fiorisca rallegrando ogni cuore.

Sia lodato il Signore, la Causa di Dio è stata proclamata in

Oriente e in Occidente a tal punto che nessuna mente aveva

align=left>mai pensato che i dolci aromi del Signore avrebbero così

rapidamente profumato tutte le regioni. Questo, in verità, è

avvenuto solo mercé i perfetti favori della Bellezza sempre

benedetta, da Cui più volte sono giunti copiosa grazia e

potere trionfante.

Ecco uno dei portentosi eventi accaduti di recente: nel

1 I Bahá’í di Najaf-Ábád.

99

cuore del Continente Americano si sta erigendo l'edificio del

Mashriqu'l-Adhkár e numerose anime delle regioni circostanti

stanno offrendo contribuzioni per l'erezione di questo

santo Tempio. Fra loro vi è una stimata dama della città di

Manchester, la quale ha voluto offrire il proprio obolo.

Non avendo parte di beni e ricchezze terrene, si è tagliata

con le sue stesse mani le belle, lunghe e preziose trecce che

graziosamente le ornavano il capo e le ha poste in vendita sì

che il ricavato potesse promuovere la causa del Mashriqu'l-

Adhkár.

Considerate come, sebbene agli occhi delle donne nulla sia

più prezioso di una chioma ricca e fluente, tuttavia nonostante

align=left>questo, quell'onoratissima dama ha dato prova di

uno spirito di abnegazione così raro e bello.

E sebbene ciò non fosse richiesto - e certo ‘Abdu’l-Bahá

non avrebbe acconsentito a tale azione - tuttavia poiché quel

gesto rivela uno spirito di devozione così nobile e alto, Egli

ne fu profondamente toccato. Nonostante che i capelli siano

preziosissimi agli occhi delle donne occidentali, più preziosi

anche della vita, tuttavia ella li offerse in sacrificio per la

Causa del Mashriqu'l-Adhkár!

Si narra che ai tempi dell'Apostolo di Dio1 Egli espresse il

desiderio che un esercito avanzasse in una certa direzione e

fu concesso ai fedeli il permesso di raccogliere contribuzioni

per la guerra santa. Fra i molti vi fu un uomo che offrì mille

cammelli, carichi di grano, un altro che dette la metà dei suoi

averi e un altro ancora che offrì tutto quello che aveva. Ma

una donna, indebolita dagli anni, che possedeva solo un

pugno di datteri, andò dall'Apostolo e depose ai Suoi piedi il

suo umile obolo. Al che il Profeta di Dio -- possa la mia

vita esserGli offerta in sacrificio -- ordinò che quel

pugno di datteri fosse posto al di sopra di tutte le

offerte che erano state raccolte, affermandone così il merito

1 Muhammad.

100

e la superiorità su tutte le altre. Così fu fatto perché quella

vecchia non aveva altro possedimento terreno.

Del pari anche questa stimata signora non aveva nient'altro

da contribuire fuorché i suoi preziosi capelli, e questi

ella gloriosamente sacrificò per la causa del Mashriqu'l-

Adhkár.

Ponderate e riflettete quanto forte e potente sia divenuta la

Causa di Dio! Una donna in Occidente ha dato la chioma per

la gloria del Mashriqu'l-Adhkár.

È una vera lezione per coloro che comprendono.

In conclusione sono molto contento degli amati di NajafÁbád

perché dagli albori della Causa fino ad oggi essi hanno

mostrato in ogni circostanza grande spirito di abnegazione.

Zaynu'l-Maqarrabín ha pregato per tutta la vita con tutta la

sincerità della sua anima immacolata per i credenti di NajafÁbád

e ha implorato per loro la grazia di Dio e le Sue

confermazioni divine.

Sia lodato il Signore, le preghiere di questa bella anima

sono state esaudite, perché i loro effetti sono ovunque palesi.

64. Il Mashriqu'l-Adhkár è una delle più importanti

istituzioni del mondo e ha molte branche sussidiarie. Benché

sia una Casa di Adorazione, è anche collegata a un ospedale,

una farmacia, un ostello per i viaggiatori, una scuola per gli

orfani e un'università per studi avanzati. Ogni Mashriqu'l-

Adhkár è collegato a queste cinque cose. È mia speranza che

il Mashriqu'l-Adhkár sia ora costruito in America e che a

poco a poco sia seguito dall'ospedale, dalla scuola,

dall'università, dalla farmacia e dall'ostello, tutti funzionanti

secondo i metodi più efficaci e regolari. Informatene gli

amati del Signore, sì che comprendano quanto sia grande

l'importanza di questo « Oriente della Rimembranza di Dio ».

Il Tempio non è solo luogo di preghiera; è completo sotto

ogni aspetto.

101

Cara ancella di Dio! Se tu sapessi quale alto stadio sia

destinato alle anime distaccate dal mondo, possentemente

attratte verso la Fede, che insegnano sotto l'ombra protettrice

di Bahá'u'lláh! Ti rallegreresti e, con esultanza ed estasi,

spiegheresti le ali spiccando il volo verso il cielo -- perché sei

seguace di questa via e viandante verso quel Regno.

In quanto alla terminologia usata nella mia lettera, dove ti

si ingiunge di consacrarti al servizio della Causa di Dio, il

significato è questo: limita i tuoi pensieri all'insegnamento

della Causa. Agisci notte e dì secondo gli insegnamenti, i

consigli e gli ammonimenti di Bahá’u’lláh. Questo non

preclude il matrimonio. Puoi prendere marito e nello stesso

tempo servire la Causa di Dio; l'una cosa non preclude l'altra.

Apprezza il valore di questi giorni; non lasciarti sfuggire

l'occasione. Implora Dio che faccia di te una fiaccola accesa,

sì che tu possa guidare grandi moltitudini attraverso questo

mondo tenebroso.

65. O eletta ancella del Regno dei cieli! La tua lettera è

pervenuta. Esprime alte aspirazioni e nobili intendimenti,

annunziando che hai in animo d'intraprendere un viaggio in

Estremo Oriente e che sei pronta a sopportare le più gravi

difficoltà, al fine di guidare le anime e di divulgare ovunque

le liete novelle del Regno di Dio. Questa tua intenzione

denota, cara ancella di Dio, che ti proponi la più nobile di

tutte le mete.

Quando trasmetti la lieta novella, dì: il Promesso di tutte le

genti del mondo è stato ora palesato; ogni popolo e ogni

religione attendono un Promesso e Bahá’u’lláh è l'Atteso da

tutti; perciò la Causa di Bahá’u’lláh porterà l'unità del

genere umano, il tabernacolo dell'unione sarà drizzato

sulle vette del mondo e i vessilli dell'universalità di tutto il

genere umano saranno dispiegati sulle cime della terra.

Quando scioglierai la lingua per trasmettere questa grande

102

buona notizia, questo diverrà lo strumento per insegnare alla

gente.

Ma la terra ove stai progettando di fare un viaggio è

lontanissima, e, se non sarà disponibile un gruppo di persone,

la lieta novella non potrà sortirvi grande effetto. Se lo credi,

recati invece in Persia e, di ritorno, passa per il Giappone e

per la Cina. Questo sembra molto meglio e assai più

piacevole. In ogni caso, fa’ quello che sembra fattibile e sarà

approvato.

66. O tu che hai cercato lume dalla luce della guida!

Rendi lode a Dio, ché ti ha guidato verso la luce della verità e

ti ha invitato a entrare nel Regno di Abhá. La tua vista è stata

rischiarata e il tuo cuore trasformato in un roseto. Prego per

te, che tu possa sempre crescere in fede e certezza, brillare

come una fiaccola nelle assemblee e conferire agli altri la

luce della guida.

Ogniqualvolta un'illuminata assemblea degli amici di Dio

si riunisce, ‘Abdu’l-Bahá, pur fisicamente assente, è presente

spirito e anima. Sono sempre in viaggio per l'America e

sicuramente sono insieme con amici spirituali e illuminati. La

distanza è annullata e non impedisce lo stretto e

profondo sodalizio di due anime che siano tenacemente

legate nel cuore, anche se si trovano in paesi diversi. Sono

dunque tuo intimo compagno, in armoniosa sintonia con la

tua anima.

67. O signora del Regno! La lettera che hai inviato da

New York è pervenuta. Il suo contenuto ha recato gioia e

letizia, perché indicava che con incrollabile risolutezza e

puro intendimento hai deciso di recarti a Parigi, per accendere

in quella silente città il fuoco dell'amor di Dio e in

mezzo a quelle tenebre della natura risplendere come fiaccola

103

lucente. Questo viaggio è assai lodevole e opportuno. Quando

arriverai a Parigi, dovrai prodigarti, per quanto esiguo possa

essere il numero degli amici, di istituire l'assemblea del Patto

e di vivificare le anime mercé il potere del Patto.

Parigi è oltremodo esanimata e si trova in uno stato di

torpore e finora non si è infiammata, benché la nazione

francese sia attiva e vivace: il mondo della natura ha ricoperto

col suo padiglione tutta Parigi, uccidendo i sentimenti

religiosi. Ma questa forza del Patto riscalderà ogni anima

raggelata, getterà luce su ogni cosa oscura e offrirà al prigioniero

della natura la vera libertà del Regno.

Sorgi adesso a Parigi con la forza del Regno, con una

confermazione divina, con ardore e zelo genuini e con una

fiamma dell'amore di Dio. Ruggisci come un leone e mostra

tale estasi e amore frammezzo a queste poche anime che dal

Regno divino possano giungerti continuamente lodi e

glorificazioni e discendano su te possenti confermazioni. Sta

tranquilla. Se agirai in tal modo e innalzerai il vessillo del

Patto, Parigi s'incendierà. Sii sempre attaccata a Bahá'u'lláh e

cercaNe le confermazioni perché queste trasformano la

goccia in un mare e tramutano in aquila il moscerino.

68. O voi che siete saldi nel Patto e nel Testamento! La

vostra lettera è pervenuta e i vostri benedetti nomi sono stati

attentamente letti uno per uno. La lettera conteneva

ispirazioni divine e palesi elargizioni, perché indicava l'unione

degli amici e l'armonia di tutti i cuori.

Oggi foco del più straordinario favore di Dio sono l'unione

e l'armonia fra gli amici, così che queste unità e concordia

siano la causa della promulgazione dell'unità del mondo

dell'umanità, liberino la terra da queste fitte tenebre di inimicizia

e di rancore e il Sole della Verità risplenda in pieno e

align=left>perfetto fulgore.

104

Oggi tutte le genti del mondo indulgono a interessi egoistici

e fanno il massimo sforzo per promuovere il proprio

tornaconto materiale. Esse adorano se stesse e non la realtà

divina, né il mondo dell'umanità; perseguono zelantemente il

proprio vantaggio e non il bene comune. E così agiscono,

perché prigioniere del mondo della natura e ignare dei divini

precetti, della munificenza del Regno e del Sole della Verità.

Ma a voi, sia lodato Iddio, è stato ora conferito il favore

speciale di questa largizione, siete divenuti gli eletti, siete

stati informati delle istruzioni del cielo, avete ottenuto

accesso al Regno di Dio, vi siete fatti ricettacoli di illimitate

grazie e siete stati battezzati con l'Acqua della Vita, il fuoco

dell'amor di Dio e lo Spirito Santo.

Prodigatevi, dunque, con tutto il cuore e con l'anima, sì

che diveniate fiaccole accese nell'assemblea del mondo,

fulgide stelle sull'orizzonte della Verità e causa della propagazione

della luce del Regno, affinché il mondo dell'umanità

sia trasformato in un regno divino, il mondo basso

divenga il mondo del cielo, l'amore di Dio e la misericordia

del Signore drizzino la tenda sulla vetta della terra, le anime

umane divengano onde dell'oceano della verità, il mondo

dell'umanità cresca come un unico benedetto albero, i versetti

dell'unicità siano cantati e le melodie della santità raggiungano

le Schiere Superne.

Notte e dì invoco e supplico il Regno di Dio e imploro per

voi infinita assistenza e confermazione. Non tenete conto

delle vostre attitudini e capacità, fissate lo sguardo sulla

perfetta generosità, sul dono divino e sulla forza dello Spirito

Santo - quella forza che trasforma la goccia in un mare e la

stella in un sole.

Sia lodato Iddio, le schiere delle Legioni Supreme garantiscono

la vittoria e la forza del Regno è pronta a dare

soccorso e sostegno. Se scioglieste la lingua in ogni istante

per rendere grazie e mostrarvi grati, non potreste ancora

ripagare il vostro debito di gratitudine per queste largizioni.

105

Considerate: eminenti personaggi la cui fama s'è sparsa in

tutto il mondo fra non molto svaniranno nel nulla essendo

stati privati di questa grazia del cielo; non si lasceranno dietro

né nome né fama, di loro non sopravviverà né frutto né

traccia. Ma poiché su di voi sono albeggiati i fulgori del Sole

della Verità e avete conseguito la vita eterna, risplenderete e

rilucerete per sempre sull'orizzonte dell'esistenza.

Pietro era pescatore e Maria Maddalena contadina, ma

avendo avuto il favore speciale della grazia di Cristo, l'orizzonte

align=left>della loro fede fu illuminato e ancor oggi essi risplendono

sull'orizzonte della gloria eterna. In questo stadio, meriti

e capacità non sono da considerare; si deve piuttosto tener

conto dei fulgidi raggi del Sole della Verità, che hanno

illuminato questi specchi.

Mi invitate in America. Anch'io desidero vedere quei volti

illuminati e conversare e stare insieme con quei fedeli amici.

Ma la forza magnetica che mi condurrà fino a quei lidi sono

l'unione e l'armonia fra gli amici, il loro comportamento e la

loro condotta conforme agli insegnamenti di Dio e la loro

fermezza nel Patto e nel Testamento.

O Divina Provvidenza! Questa assemblea è formata da

Tuoi amici che sono attratti alla Tua bellezza e infiammati

dal fuoco del Tuo amore. Trasforma queste anime in

angeli del cielo, risuscitale mercé l'alito del Tuo Santo

Spirito, concedi loro lingue eloquenti e cuori risoluti,

conferisci loro forza celestiale e sentimenti misericordiosi,

rendili promulgatori dell'unità del genere umano e causa

d'amore e di concordia nel mondo dell'umanità, così che la

perigliosa oscurità di ignoranti pregiudizi svanisca grazie

alla luce del Sole della Verità, si illumini questo squallido

mondo, questo regno della materia assorba i raggi del

mondo dello spirito, questi differenti colori si fondano in

un unico colore e la melodia della luce s'innalzi fino al

regno della Tua santità.

106

In verità, Tu sei l'Onnipotente, il Più Possente!

69. Hai scritto a proposito dell'organizzazione. Gli insegnamenti

divini e gli ammonimenti e le esortazioni di

Bahá’u’lláh sono chiaramente evidenti. Essi costituiscono

l'organizzazione del Regno e porli in atto è un obbligo; allontanarsene

anche di poco è errore assoluto.

Hai scritto a proposito del mio viaggio in America. Se tu

potessi vedere quali flutti di costante occupazione mi sommergono,

capiresti che manca il tempo per viaggiare; nei

periodi di fissa dimora perfino un parziale riposo è impossibile.

Se Dio vorrà confido che, grazie alla munificenza di

Bahá’u’lláh, non appena si avranno i mezzi per ottenere

quiete della mente e del cuore, deciderò di mettermi in

viaggio e te ne informerò.

70. O fiaccola accesa! La tua lettera è pervenuta. Il suo

contenuto ha recato letizia spirituale, perché era pervasa da

sentimenti spirituali e indicava l'attrazione del tuo cuore,

attaccamento al Regno di Dio e amore per i Suoi divini

insegnamenti.

In verità, tu mostri nobile impegno, hai intendimenti puri e

santificati, desideri soltanto compiacere Iddio, non cerchi

altro che di ottenere favori illimitati e ti prodighi per

align=left>promulgare gli insegnamenti divini e spiegare astrusi

problemi metafisici. È mia speranza che, col favore di Bahá'u'lláh,

tu e la tua onorata consorte possiate crescere giorno

per giorno in fermezza e solidità, così che possiate divenire

due vessilli spiegati e due fulgide luci in quell'eccelso Paese.

Compiere lunghi viaggi in ottobre, nel nord, nel sud,

nell'est e nell'ovest, in compagnia di quella fiaccola di amor

107

di Dio che è la signora Maxwell sarebbe assai accettabile. È

mia speranza che ella possa ristabilirsi completamente; quest'amata

ancella di Dio è come una vampa di fuoco e notte e

dì non pensa ad altro che a servire Iddio. Per il momento,

viaggia negli Stati del nord e in inverno recati in quelli del

sud. Il tuo servizio deve consistere nel pronunziare discorsi

eloquenti durante riunioni dove tu possa promulgare gli

insegnamenti divini. Se possibile, trova il tempo di fare un

viaggio nelle Isole Hawai.

Gli eventi accaduti sono stati tutti registrati cinquant'anni

or sono nelle Tavole di Bahá’u’lláh - Tavole che sono state

stampate, pubblicate e divulgate in tutto il mondo. Gli

insegnamenti di Bahá’u’lláh sono la luce di quest'èra e lo

spirito di questo secolo. Spiegali uno per uno nelle riunioni.

Il primo è la ricerca della verità,

il secondo, l'unità del genere umano,

il terzo, la pace universale,

il quarto, la conformità fra scienza e rivelazione divina,

il quinto, l'abbandono dei pregiudizi razziali, religiosi e

politici, pregiudizi che distruggono le fondamenta

dell'umanità,

il sesto è onestà e giustizia,

il settimo, il miglioramento della morale e l'educazione

spirituale,

l' ottavo, la parità fra i sessi,

il nono, la diffusione del sapere e dell'istruzione,

il decimo, i problemi economici,

e così via. Prodigatevi affinché le anime pervengano alla

luce della guida e si aggrappino all'orlo del manto di Bahá'u'lláh.

La lettera che hai accluso è stata letta attentamente.

Quando l'anima umana sia affinata e forbita, si stabiliscono

legami spirituali e da questi vincoli si producono sensazioni

che il cuore percepisce. Il cuore umano rassomiglia a uno

specchio. Quando esso sia purificato, i cuori umani entrano

108

in sintonia e si rispecchiano l'uno nell'altro e così si generano

sentimenti spirituali. È come il mondo dei sogni in cui l'uomo

è distaccato dalle cose tangibili e percepisce quelle dello

spirito. Quali meravigliose leggi in opera, quali rimarchevoli

scoperte! Ed è anche possibile registrare comunicazioni

dettagliate...

Infine, spero che a Chicago gli amici divengano uniti e

illuminino la città, perché ivi apparve l'alba della Causa e da

questo dipende la sua precedenza rispetto alle altre città.

Perciò se ne deve avere rispetto, sì che, se Dio vorrà, possa

essere liberata da ogni afflizione spirituale e conseguire perfetta

salute e divenire un centro del Patto e del Testamento.

71. Amata ancella di Dio! La tua lettera è pervenuta e il

suo contenuto rivelava che gli amici, in perfetta energia e

vitalità, si prodigano per propagare gli insegnamenti celesti.

Questa notizia ha recato profonda gioia e letizia. Ogni èra ha

un proprio spirito: lo spirito di quest'èra illuminata si trova

negli insegnamenti di Bahá’u’lláh. Essi infatti gettano le basi

dell'unità del mondo dell'umanità e promulgano la fratellanza

universale; si fondano sull'unità fra scienza e religione e sulla

ricerca della verità; sostengono il principio che la religione

dev'essere causa di amicizia, unione e armonia fra gli uomini;

stabiliscono la parità dei sessi e propongono principi

economici intesi alla felicità delle persone; propugnano

l'educazione universale, affinché ogni anima abbia per quanto

possibile una parte di sapere; abrogano e annullano ogni

pregiudizio religioso, razziale, politico, patriottico,

economico e così via. Questi insegnamenti, disseminati nelle

Epistole e nelle Tavole, sono causa di illuminazione e di vita

per il mondo dell'umanità. Chiunque li promulghi sarà per

certo assistito dal Regno di Dio.

Il Presidente della Repubblica, il dottor Wilson, sta in

109

verità servendo il Regno di Dio, poiché non si dà pace e lotta

giorno e notte affinché i diritti di tutti gli uomini siano

preservati sani e salvi, affinché le nazioni, piccole e grandi,

possano vivere nella pace e nella sicurezza, sotto la protezione

dell'Onestà e della Giustizia. Questo proponimento è

nobile davvero. Confido che l'incomparabile Provvidenza assista

e confermi anime siffatte in ogni condizione.

72. O vero amico! Leggi, alla scuola di Dio, le lezioni

dello spirito e impara dal Maestro dell'amore le intime verità.

Cerca gli arcani del Cielo e parla della grazia traboccante e

del favore di Dio. Imparare le scienze e le arti è la massima

gloria del genere umano, ma lo è solo a condizione che il

fiume dell'uomo sbocchi nel Mare possente e tragga dall'antica

fonte di Dio la Sua ispirazione. Quando ciò avviene, allora

ogni maestro è come un immenso oceano, ogni allievo

una prodiga fonte di sapere. Se dunque la ricerca del sapere

conduce alla bellezza di Colui Che è l'Oggetto di tutto il

Sapere, quella mèta è eccellente; altrimenti, una semplice

goccia potrà forse separare l'uomo dalla grazia straripante,

perché con il sapere vengono l'arroganza e l'orgoglio e ciò

porta all'errore e all'indifferenza verso Dio.

Le scienze moderne sono ponti verso la realtà; se dunque

esse non conducono alla realtà, null'altro resta fuorché

l'illusione! Per l'unico vero Dio! Se non è un mezzo per accedere

a Lui, il Più Palese, il sapere è solo danno evidente.

Hai il dovere di apprendere i vari rami del sapere e di

rivolgerti verso la bellezza della Palese Beltà, affinché tu

possa essere segno di guida salvifica tra i popoli del mondo e

centro focale di comprensione in questo campo da cui i saggi

e la loro saggezza sono esclusi, eccettuato colui che mette

piede nel Regno delle Luci e viene reso edotto del mistero

velato e nascosto, del segreto ben custodito.

110

73. O figlia del Regno! La tua lettera è pervenuta e dal

suo contenuto si comprende chiaramente che tu hai concentrato

tutti i tuoi pensieri nell'acquisire luce dai regni del

mistero. Finché i suoi pensieri non sono coordinati, l'uomo

non può ottenere risultati; ma se sono concentrati su un unico

punto, i frutti saranno portentosi.

È impossibile ottenere la piena forza della luce solare

quando essa cada su uno specchio piano, ma allorché il sole

risplenda su uno specchio concavo o su una lente convessa,

tutto il suo calore viene a concentrarsi in un singolo punto e

quel punto arde caldissimo. Perciò è necessario concentrare

tutti i pensieri su un unico punto così che esso divenga una

valida forza.

Desideri celebrare il Giorno di Ridván con una festa e

invitare i presenti a recitare Tavole con letizia e gioia, e mi

chiedi di inviarti una lettera da leggere quel giorno. Ecco la

mia lettera:

Amati, ancelle del Misericordioso! Questo è il giorno in

cui l'Astro della Verità si levò sull'orizzonte della vita, e la

gloria rifulse, e il suo fulgore brillò con tale forza da squarciare

gli alti cumuli di dense nubi, e assurse nei cieli del

align=left>mondo in tutto il suo splendore. Ecco perché vedete un nuovo

palpito di vita in tutto il creato.

Guardate quanto, in questo giorno, le scienze e le arti si

siano ampliate, e quali portentosi progressi tecnici siano stati

compiuti, e a qual segno le facoltà della mente siano

cresciute, e quali stupende invenzioni siano apparse!

Questa èra, in verità, ne vale cento: se raccoglieste il frutto

di cento ère e lo paragonaste al prodotto accumulato nei

nostri tempi, il raccolto di quest'èra supererebbe quello di

cento ère trascorse. Prendete, ad esempio, il totale di tutti i

libri scritti nelle ère passate e paragonatelo ai libri e ai

trattati che la nostra èra ha prodotto: questi libri, scritti

nella nostra èra soltanto, sorpassano di gran lunga il totale

dei volumi che sono stati scritti in tutte le ère. Guardate

111

quale possente influenza l'Astro del mondo ha esercitato sulle

intime essenze di tutte le cose create!

Ma, ahimè, mille volte ahimè! Gli occhi non vedono, sono

sorde le orecchie, e i cuori e le menti dimentichi di questo

supremo dono. Prodigatevi dunque, con tutto il cuore e tutta

l'anima, per ridestare i dormienti, dare la vista ai ciechi, far

risorgere i morti.

74. O uccello che canti dolcemente la Bellezza di Abhá!

In questa nuova, meravigliosa dispensazione i veli della superstizione

sono stati squarciati e i pregiudizi dei popoli

align=left>orientali sono condannati. Presso certe nazioni d'oriente la

musica era considerata reprensibile, ma in questa nuova età la

Luce Manifesta ha proclamato specificamente, nelle Sue

Tavole sante, che la musica, cantata o suonata, è cibo spirituale

per l'anima e il cuore.

L'arte del musicista è fra le arti degne del più alto encomio

e commuove i cuori di tutti i sofferenti. Perciò, o Shahnáz,1

suona e canta le sante parole di Dio con meravigliose melodie

nelle riunioni degli amici, sì che gli ascoltatori possano essere

disciolti dalle catene delle ansietà e del dolore e le anime

possano fremere di gioia e prosternarsi in preghiera innanzi al

regno della Gloria.

75. Prodigati con tutto il cuore e tutta l'anima per portare

unione e armonia fra i bianchi e i neri dimostrando così

l'unità del mondo bahá'í dove non v'è posto per distinzioni di

colore, ma solo i cuori sono considerati. Sia lodato Iddio, i

cuori degli amici sono uniti e legati, siano essi orien-

1 Shahnáz, il nome dato al destinatario di questa Tavola, è anche il nome

di un modo musicale.

112

align=left>tali od occidentali, settentrionali o meridionali, tedeschi, francesi,

giapponesi, americani, siano essi di razza bianca, nera,

rossa, gialla o bruna. La differenza di colore, di terra o razza

non hanno importanza nella Fede Bahá'í; al contrario, l'unità

bahá'í sopraffà tutto e cancella tutte quelle fantasie e immaginazioni.

76. O tu che hai il cuore illuminato! Sei come la pupilla

dell'occhio, il sito da cui trae origine la luce, perché l'amor di

Dio ha gettato i suoi raggi nel tuo intimo essere e tu hai

rivolto il viso verso il Regno del tuo Signore.

È profondo l'odio che esiste in America, tra neri e bianchi,

ma è mia speranza che la forza del Regno unisca queste due

razze in amicizia e valga loro quale balsamo risanatore.

Non guardate al colore degli uomini, sibbene al loro cuore.

Se il cuore è pieno di luce, quell'uomo è vicino alla soglia del

suo Signore; altrimenti, è incurante del Signore, sia egli

bianco o nero.

77. O riverita ancella di Dio! La tua lettera è pervenuta

da Los Angeles. Ringrazia la Provvidenza divina che sei stata

assistita nel servizio e che sei stata causa della promulgazione

dell'unità del mondo dell'umanità, sì che le tenebre delle

differenze siano dissipate frammezzo agli uomini e il

padiglione dell'unità delle nazioni proietti la sua ombra su

tutte le regioni. Senza questa unità non potranno esservi né

riposo né agio, né pace né riconciliazione universale.

Questo secolo illuminato esige e richiede che ciò si adempia.

In ogni secolo Dio conferma un tema particolare e centrale,

secondo i requisiti di quel secolo. In questo evo illuminato

Egli ha confermato l'unità del mondo dell'umanità. Chiunque

serva tale unità sarà indubbiamente confermato e assistito.

113

Spero che tu innalzi nelle assemblee canti di lode in dolci

accenti arrecando così gioia e letizia a tutti.

78. O tu che sei puro nel cuore, santificato nello spirito,

impareggiabile nel carattere, leggiadro nel volto! È pervenuta

la tua fotografia a rivelare la tua forma fisica in perfetta

grazia e ottimo aspetto. Il tuo volto è scuro, ma il tuo

carattere è luminoso. Sei come la pupilla dell'occhio che, nera

di colore, è fonte di luce e rivela il mondo contingente.

Non ti ho dimenticato e non ti dimenticherò. Imploro Dio

che Si degni di fare di te il segno del Suo favore frammezzo

agli uomini, che illumini il tuo volto con la luce di tutte le

benedizioni concesse dal misericordioso Signore, che ti

trascelga per il Suo amore in questo evo illustre fra tutte le

età e i secoli passati.

79. O onorato personaggio! Ho letto la Sua opera, The

Gospel of Wealth,1 e vi ho notato raccomandazioni giuste e

sagge per migliorare le sorti del genere umano.

Per dirla in breve, gli Insegnamenti di Bahá’u’lláh auspicano

la divisione volontaria dei beni e questa è cosa più

grande del livellamento delle ricchezze, perché il livellamento

dev'essere imposto dall'esterno, mentre la divisione dei

beni è una libera scelta.

L'uomo raggiunge la perfezione per mezzo di buone

azioni liberamente compiute, non per mezzo di buone azioni

che è stato costretto a compiere. E la divisione dei beni è

una giusta azione di libera scelta personale: cioè, i ricchi de-

1 Un articolo tratto dal libro di Andrew Carnegie, The Gospel of Wealth

( Il Vangelo della ricchezza ) e pubblicato in Inghilterra nel Pall Mall

Budget con il titolo di The Gospel of Wealth, cf. Andrew Carnegie,

align=left>Autobiography, 255 n.

114

vono porgere aiuto ai poveri, spendere le loro sostanze per i

poveri, ma liberamente e non perché i poveri l'hanno ottenuto

con la forza: dalla forza hanno origine la confusione e la

rovina dell'ordine sociale. D'altra parte la divisione dei beni e

la libera erogazione delle proprie sostanze apportano

benessere e pace nella società, illuminano il mondo, conferiscono

onore al genere umano.

In America, mentre viaggiavo di città in città, ho visto,

nelle varie università, i buoni effetti della Sua filantropia:

riunioni per la pace e associazioni per la promozione del

sapere. E per questo prego per Lei, che Ella possa essere

sempre avvolto dai doni e dalle grazie del cielo e compiere

molte azioni filantropiche in Oriente e in Occidente. Così

possa Ella rifulgere come una fiaccola accesa nel Regno di

Dio, conseguire onore e vita eterna e brillare quale fulgida

stella sull'orizzonte dell'eternità.

80. O tu che rivolgi il viso verso Dio! La tua lettera è

pervenuta. Dal suo contenuto siamo stati informati che è tuo

desiderio provvedere ai poveri. Non v'è desiderio migliore di

questo! Le anime che appartengono al Regno desiderano

ardentemente d'essere di giovamento ai poveri, di mostrare

loro comprensione, di essere gentili con i miseri e di mettere

a frutto le loro vite: felice te che hai questo desiderio.

Porgi ai tuoi due figli da parte mia sentimenti di gentilezza

e di profondo amore. Sono pervenute anche le loro missive,

ma non ho il tempo di scrivere ora messaggi separati. Mostra

loro da parte mia la massima gentilezza.

81. I servigi di quelle anime che durante la guerra hanno

provveduto ai poveri e lavorato nella Missione della Croce

Rossa sono ben accetti al Regno di Dio e causa della loro vita

eterna: reca loro questa lieta novella.

115

82. O tu che sei saldo nel Patto, la tua lettera è pervenuta.

Hai compiuto grandi sforzi per quel detenuto, può

darsi che saranno fruttuosi. Ma digli: « I cittadini del mondo

sono rinchiusi nella prigione della natura - una prigione

ininterrotta ed eterna. Se tu sei oggi confinato entro i limiti di

un carcere temporaneo, non addolorartene; è mia speranza

che tu possa essere liberato dalla prigione della natura e

raggiungere la corte della vita eterna. Prega Iddio giorno e

notte e invoca indulgenza e perdono. L'onnipotenza di Dio

risolverà ogni difficoltà ».

83. Porgi a nome di ‘Abdu’l-Bahá alla tua onorata consorte

i miei saluti di Abhá e dì: « Trattare con gentilezza,

educare e istruire i detenuti è cosa oltremodo importante;

perciò, giacché ti sei prodigata in questo, ne hai ridestati

alcuni e hai ottenuto che rivolgessero il viso verso il Regno

divino, questa encomiabile azione è assai ben accetta. Persevera

sicuramente. Porgi ai due detenuti di San Quentin i

miei sentimenti di massima gentilezza e dì loro: ‘Agli occhi

dei saggi quel carcere è una scuola di istruzione e di sviluppo.

Dovete impegnarvi con tutta l'anima e tutto il cuore per

divenire rinomati per carattere e sapere’. »

face=TimesNewRomanPS-BoldMT>

84. Cara ancella di Dio! La tua lettera è pervenuta e il

suo contenuto è stato esaminato.

Per la massa della gente il matrimonio è un legame materiale:

una tale unione non può essere altro che temporanea,

poiché è destinata a concludersi in una separazione

fisica.

Tra la gente di Bahá il matrimonio deve essere connubio

dei corpi e degli spiriti, poiché tra loro marito e moglie

sono infiammati entrambi dallo stesso vino, innamorati del116

lo stesso incomparabile Volto, vivi e attivi in virtù dello

stesso spirito, illuminati dalla stessa gloria. Giacché è spirituale,

questo loro rapporto è un vincolo che si conserverà

per sempre. Altrettanto tenaci e duraturi sono i nodi che li

legano nel mondo materiale, perché ove il matrimonio sia

fondato sullo spirito e sul corpo, quell'unione è vera epperciò

align=left>durevole. Ma certo un legame che sia materiale, e nulla

più, è solo temporaneo e finirà inesorabilmente per disciogliersi.

Orbene, quando la gente di Bahá s'impegna in matrimonio

deve congiungersi in un rapporto autentico, in un incontro

degli spiriti e dei corpi, sì che tale unione si perpetui in ogni

fase della vita e in tutti i mondi di Dio: questa vera unità è

uno sprazzo dell'amor di Dio.

In egual modo le anime che giungano a credere sinceramente

entrano in spirituale corrispondenza e mostrano una

tenerezza che non è di questo mondo. Esse saranno inebriate

da un sorso dell'amor di Dio e quella loro unione, quel rapporto,

seguiterà anch'esso eternamente. E cioè quelle anime

che obliano se stesse, che si spogliano dei difetti dell'umanità,

e si disciolgono dai vincoli umani, sono indubbiamente

illuminate dagli splendori celestiali dell'unità e pervengono

alla vera unione nel mondo imperituro.

85. In quanto al quesito sul matrimonio secondo la

legge di Dio: anzitutto sta a te scegliere una persona che ti

piaccia, poi la cosa dipende dal consenso del padre e della

madre. Ma prima che tu abbia fatto la tua scelta, essi non

hanno alcun diritto di interferire.

86. Il vero matrimonio bahá'í è il mutuo impegno delle

due parti e un reciproco attaccamento delle menti e dei

cuori. Ma ciascuno è tenuto a studiarsi con cura di cono117

scere a fondo il carattere dell'altro, sì che il vincolante patto

fra loro possa essere un nodo che duri per l'eternità. Sia

questo il loro scopo: divenire amorevoli amici e compagni,

tra loro uniti nel tempo e nell'eternità...

Questo è il vero matrimonio bahá'í: che marito e moglie

siano congiunti nel corpo e nello spirito, che l'uno possa

sempre approfondire la vita spirituale dell'altro, che siano

eternamente uniti in tutti i mondi di Dio. Ecco cos'è un matrimonio

bahá'í.

87. O tu che mi ricordi colui che morì per la Bellezza

Benedetta! La recente lieta notizia delle tue nozze con quella

luminosa foglia ha recato infinita gioia ai cuori della gente di

Dio. In tutta umiltà, preghiere di supplica sono state innalzate

alla Santa Soglia: possa questo matrimonio essere foriero di

gioia per gli amici, nodo d'amore per tutta l'eternità,

apportatore di benefizi e frutti duraturi.

Dalla separazione procedono mali e danni d'ogni sorta, ma

il congiungimento delle creature produce risultati degni d'alto

encomio. Nel mondo dell'essere dall'accoppiamento sia pur

delle più minuscole particelle si appalesano la grazia e il

favore di Dio: più alto il grado, più importante l'unione. « Sia

gloria a Colui Che ha creato le coppie tutte, di quel che

produce la terra, e di loro stessi, e di quel che non sanno ».1 E

al di sopra di ogni altro connubio vi è quello tra gli esseri

umani, specialmente quando si esprima nell'amor di Dio.

align=left>Così si manifesta l'unità primeva, così sono gettate le

fondamenta dell'amore nello spirito. È certo che matrimoni

quali il vostro faranno sì che si rivelino le divine

elargizioni. Perciò vi porgiamo le nostre felicitazioni, e invochiamo

benedizioni su di voi, e imploriamo la Bellezza

align=left>Benedetta che, col Suo aiuto e col suo favore, di quelle nozze

1 Corano, 36; 36, cf. 51; 49.

118

faccia una festa giuliva per tutti, adorna dell'armonia del

Cielo.

O mio Signore, o mio Signore! Queste due

lucenti lune si sono sposate nel Tuo amore, congiunte nel

servire la Tua Santa Soglia, unite nel ministrare alla Tua

Causa. Fa’ che questo matrimonio sia quale serto di luce

della Tua sovrabbondante grazia, o mio Signore, il

Misericordiosissimo, e raggio luminoso delle Tue

elargizioni, o Benefico, Eterno Donatore, sì che da questo

grande albero germoglino rami che crescano verdi e

fiorenti mercé i doni effusi dalle nuvole della Tua grazia.

In verità, Tu sei il Generoso, in verità Tu sei l'Onnipotente,

in verità Tu sei il Compassionevole, il Misericordiosissimo.

88. O miei due amati figli! La notizia della vostra unione,

appena giunta, mi ha recato infinita gioia e gratitudine.

Sia lodato Iddio, quelle due fedeli colombe hanno cercato

asilo in un solo nido. Imploro Dio che permetta loro di formare

un'onorata famiglia, perché l'importanza del matrimonio

è nel costruire una famiglia riccamente benedetta, sì che,

quale faro, possa illuminare il mondo, in perfetta felicità.

L'illuminazione del mondo infatti dipende dell'esistenza dell'uomo;

se egli non esistesse, esso sarebbe stato quale infeconda

pianta. È mia speranza che diveniate come un solo

albero e che, mercé le effusioni delle nubi del tenero amore,

acquistiate vigore e fascino, e germogliate, e produciate frutto,

sì che la vostra stirpe possa durare per sempre.

A voi la gloria del Gloriosissimo.

89. O tu che sei saldo nel Patto! La lettera che hai

scritto il 2 maggio 1919 è pervenuta. Sia lodato Iddio, sei

119

solido e incrollabile nei cimenti e ti aggrappi al Regno di

Abhá. Non c'è afflizione che ti scuota né calamità che ti

disturbi. Finché l'uomo non è messo alla prova, l'oro puro non

si separa nettamente dalle scorie. Il tormento è il fuoco della

prova nel quale l'oro puro brilla luminoso, mentre l'impurità

brucia ed annerisce. In questo momento, sia ringraziato Iddio,

sei solido e incrollabile nelle prove e nei cimenti e non ne sei

turbato.

Tua moglie non è in armonia con te, ma sia lodato Iddio la

Bellezza Benedetta è contenta di te e ti elargisce la massima

delle grazie e delle benedizioni. Cerca però di pazientare

ancora con tua moglie, caso mai ella ne fosse trasformata e

illuminato il suo cuore.

La contribuzione che hai offerto per l'insegnamento è ben

accetta e sarà perpetuamente menzionata nel Regno divino

poiché è causa della diffusione delle fragranze e della

esaltazione della Parola di Dio.

90. O Dio, mio Dio! Questa Tua ancella Te invoca, in

Te confida, verso Te rivolge il viso, implorandoTi di concederle

le Tue grazie celesti, di svelarle i Tuoi misteri spirituali

e di avvolgerla nelle luci della Tua Divinità.

O mio Signore! Fa’ che gli occhi del mio consorte vedano.

Allieta il suo cuore con la luce del conoscerTi, trai la sua

mente alla Tua luminosa beltà, ristora il suo spirito

rivelandogli i Tuoi palesi splendori.

O mio Signore! Solleva il velo dal suo sguardo, inondalo

coi Tuoi copiosi doni, inebrialo col vino del Tuo amore, fa' di

lui uno di quei Tuoi angeli che posano i piedi su questa terra,

mentre le loro anime si librano nell'alto dei cieli. Fa’ di lui

fulgida lampada, che sparga la luce della Tua saggezza

frammezzo alle Tue genti.

In verità, Tu sei il Prezioso, l'Eterno Elargitore, Colui Che

dispensa con larga mano.

120

91. Sappi che ciascuna delle parole e dei gesti delle

preghiere obbligatorie contiene allusioni, misteri e saggezze

che l’uomo è incapace di comprendere, né a lettere e

pergamene è dato contenere.

In quanto al tuo onorato marito: è doveroso che tu lo tratti

con grande gentilezza, che tu tenga conto dei suoi desideri e

sii con lui sempre conciliante, finché egli non veda che -

essendoti rivolta verso il Regno di Dio - la tua tenerezza

verso di lui, il tuo amore per Dio, nonché la tua sollecitudine

ai suoi desideri in ogni circostanza sono cresciuti.

Prego che l'Onnipotente ti mantenga solidamente arroccata

nel Suo amore, sempre esalante i soavi aliti della

santità in tutte quelle regioni.

92. O voi due che credete in Dio! Il Signore, impareggiabile

qual’è, ha creato uomo e donna perché dimorino

assieme nella più stretta amicizia, quasi fossero un’anima

sola. Essi sono due compagni, due amici intimi, tenuti a

preoccuparsi del reciproco benessere.

Se così vivranno, attraverseranno questo mondo in perfetto

appagamento, beatitudine e pace di cuore e nel Regno dei

Cieli diverranno ricettacoli della grazia e del favore di Dio.

Ma se agiranno altrimenti, consumeranno la vita in grande

amarezza, desiderosi sempre di morte, e nel regno celeste ne

sentiran vergogna.

Sforzatevi, ordunque, di rimanere assieme, anima e corpo,

come due colombi nel nido, poiché ne trarrete benedizioni in

entrambi i mondi.

93. O ancella di Dio! Ogni donna che divenga ancella di

Dio offusca la gloria delle imperatrici del mondo, perché ella

è legata a Dio e la sua sovranità è duratura, mentre un pugno

di polvere cancellerà il nome e la fama delle altre. In altre

parole, appena calate nella tomba, esse sono ridotte in nulla,

mentre le ancelle del Regno di Dio hanno una sovranità

121

eterna, intatta dal trascorrere di ère e di generazioni.

Considera quante imperatrici sono venute e andate dal

tempo di Cristo. Ciascuna di esse governava un paese ma ora

se ne sono perduti ogni nome, ogni traccia, mentre Maria

align=left>Maddalena, che era semplicemente contadina e ancella di

Dio, ancora risplende sull'orizzonte della gloria imperitura.

Ingegnati, dunque, di rimanere ancella di Dio.

Hai lodato la Convenzione. In futuro essa acquisterà

grande importanza, perché provvede al Regno divino e al

mondo dell'umanità. Essa promulga la pace universale e pone

le basi dell'unità del genere umano, libera le anime dai

pregiudizi religiosi, razziali, e mondani e le riunisce nell'ombra

dell'unicolore padiglione di Dio. Loda Iddio, dunque,

ché vi hai partecipato e hai ascoltato gli Insegnamenti divini.

94. O ancella della Bellezza di Abhá! La tua lettera è

arrivata, ed è stata una grande gioia leggerla. Sia lodato Iddio,

le credenti hanno organizzato riunioni dove impareranno a

insegnare la Fede, diffonderanno i dolci effluvi degl'insegnamenti

e faranno piani per l'addestramento dei bambini.

Questa riunione deve essere completamente spirituale.

Cioè la discussione deve essere limitata all'esposizione di

prove chiare e conclusive che il Sole della Verità è sorto davvero.

E inoltre, i presenti devono preoccuparsi di tutti i mezzi

che servono a educare le bambine; d'insegnare i vari rami del

sapere, le buone maniere, un giusto modo di vivere, lo

sviluppo di un buon carattere, la castità e la costanza, la

perseveranza, la forza, la determinazione, la fermezza di

intenti, l'economia domestica, l'educazione dei bambini e

tutto quanto concerne in special modo le necessità delle ragazze

- affinché queste bambine, allevate nella roccaforte di

tutte le perfezioni, e protette da un buon carattere, possano,

quando diverranno madri, educare i loro figli sin dalla prima

infanzia in modo che abbiano un buon carattere e si

comportino bene.

122

Studino anche tutto ciò che promuoverà la salute del corpo

e la sua efficienza fisica e come proteggere i figli dalle

malattie.

Quando le cose sono così ben organizzate, ogni bambino

potrà diventare una pianta impareggiabile nei giardini del

Paradiso di Abhá.

95. O ancelle del Signore! La riunione spirituale che

avete istituito in codesta città luminosa è molto propizia.

Avete fatto grandi progressi; avete sorpassato gli altri, vi siete

mosse per servire la Santa Soglia e vi siete guadagnate i doni

del Cielo. Ora con grande zelo spirituale dovete riunirvi in

quell'adunanza illuminata e recitare le Sacre Scritture e

ricordare il Signore.

Esponete i Suoi argomenti e le Sue prove. Lavorate per

guidare le donne del paese, insegnate alle bambine e ai

bambini, affinché le madri possano educare i loro piccini fin

dai primi giorni, addestrarli perfettamente, allevarli sì che

abbiano un bel carattere e una buona morale, guidarli a tutte

le virtù umane, impedire lo sviluppo di qualsiasi comportamento

riprovevole e nutrirli nell'abbraccio dell'educazione

bahá'í. Così questi teneri infanti saranno nutriti al petto

della conoscenza di Dio e del Suo amore. Così cresceranno e

fioriranno, e impareranno la rettitudine e la dignità umana, la

risolutezza e la volontà di lottare e di resistere. Così

impareranno ad essere perseveranti in ogni cosa, a voler

progredire, apprenderanno grande magnanimità e decisa risolutezza,

castità e purezza di vita. Così potranno portare a

buon fine tutto ciò che incominciano.

Pensino le madri che tutto quanto concerne l'educazione

dei bambini è di primaria importanza. Facciano tutto il possibile

a questo riguardo, perché, quand'è verde e tenero, il

ramo cresce nel modo in cui lo si coltiva. Pertanto le madri

hanno l'obbligo di allevare i loro piccoli come il giardiniere

123

che accudisce alle sue pianticelle. Si sforzino giorno e notte

di infondere nel cuore dei figli fede e certezza, timor di Dio,

amore per l'Amato dei mondi e ogni buona qualità e caratteristica.

Quando una madre vede che suo figlio ha agito

bene, lo lodi e lo applaudisca e rallegri il suo cuore; e se

dovesse manifestarsi la più piccola qualità indesiderabile,

ammonisca il bimbo e lo punisca e si serva di mezzi basati

sulla ragione, anche un lieve castigo verbale se fosse necessario.

Ma non è permesso percuotere un bambino, o offenderlo,

perché se il bambino verrà sottoposto a percosse o

insulti, il suo carattere sarà completamente rovinato.

96. O ancelle del Misericordioso! Rendete lode all'Antica

Bellezza, ché siete state suscitate e riunite insieme in

questo possente fra i secoli, in questa luminosissima età.

Quale degno ringraziamento per tale favore, ergetevi incrollabili

e forti nel Patto e, seguendo i precetti di Dio e la

santa Legge, allattate i vostri figli sin dall'infanzia con il latte

di un'educazione universale e allevateli in tal modo che sin

dai primi giorni, nel loro intimo cuore, nella loro natura, si

insedi fermamente uno stile di vita che sia in tutto conforme

agli Insegnamenti divini.

Le madri infatti sono le prime educatrici, il primo mentore;

e in verità sono le madri che determinano la felicità, la

futura grandezza, i modi cortesi, la cultura e il discernimento,

la comprensione e la fede dei loro pargoli.

97. Vi sono alcune colonne che sono state erette come

incrollabili sostegni della Fede di Dio. Tra queste le più possenti

sono il sapere e l'uso della mente, lo sviluppo della coscienza

e la capacità di intuire le realtà dell'universo e i reconditi

misteri di Dio Onnipotente.

124

La promozione del sapere è pertanto un dovere imprescindibile

imposto a tutti gli amici di Dio. L'Assemblea Spirituale,

divino consesso, ha l'obbligo di fare tutto il possibile

per educare i bambini, così che fin dall'infanzia essi imparino

a conoscere la condotta bahá'í e le vie di Dio e possano,

simili a giovani piante, prosperare e fiorire nelle acque

dolcemente scorrenti che sono i consigli e gli ammonimenti

della Bellezza Benedetta.

98. Se non ci fosse un educatore, tutte le anime rimarrebbero

selvagge, e se non fosse per il maestro, i bambini

sarebbero creature ignoranti.

Per questo motivo, in questo Nuovo Ciclo, nel Libro di

Dio è scritto che l'educazione e l'istruzione sono obbligatorie

e non volontarie. Cioè è imposto al padre e alla madre

il dovere di fare tutto il possibile per educare figlie e figli,

per nutrirli al petto del sapere e per allevarli al seno delle

scienze e delle arti. Se trascureranno ciò, saranno ritenuti

responsabili e degni di biasimo al cospetto del severo

Signore.

99. Mi hai scritto a proposito dei bambini: fin dall'inizio

si deve dare ai bambini un'educazione divina e continuamente

si deve rammentar loro di ricordare Iddio. Che

l'amor di Dio pervada il loro più intimo essere, mescolato al

latte materno.

100. Desidero che questi bambini ricevano un'educazione

bahá'í in modo che possano progredire sia qui sia nel

Regno dei Cieli e rallegrare il tuo cuore.

In futuro, la morale degenererà al massimo. È essenziale

che i bambini siano allevati in modo bahá'í, perché possano

125

trovare felicità tanto in questo mondo quanto nell'altro. Altrimenti,

saranno assediati da dolori e affanni, perché la felicità

umana si fonda sul comportamento spirituale.

101. O voi che avete la pace dell'anima! Fra i Testi divini

esposti nel Più Santo Libro nonché in altre Tavole v'è questo:

incombe al padre e alla madre di educare i loro figli nella

buona condotta e nello studio dei libri, uno studio, cioè, entro

i limiti necessari, così che non vi sia bambino, femmina o

maschio, che resti illetterato. Se il padre dovesse mancare al

align=left>proprio dovere, sia costretto ad assumersi la propria

responsabilità; e se non dovesse essere in grado di farlo, la

Casa di Giustizia si occupi dell'educazione dei suoi figli;

nessun fanciullo dovrà essere comunque lasciato senza

educazione. È questo uno dei rigorosi e inderogabili comandamenti

e il trascurarlo attirerebbe l'irata indignazione dell'Onnipotente

Iddio.

102. O veri compagni! Tutti gli uomini sono come

bambini a scuola e le Albe della Luce, le Fonti della rivelazione

divina, sono i maestri, meravigliosi e impareggiabili.

Nella scuola delle realtà essi educano questi bambini e bambine,

secondo gli insegnamenti di Dio e li allevano al seno

della grazia, perché possano svilupparsi in tutti i campi, mostrare

gli eccellenti doni e benedizioni del Signore e possedere

anche perfezioni umane; progredire in tutti i settori delle

conquiste umane, tanto esteriori quanto interiori, celate o

visibili, materiali o spirituali, finché facciano di questo mondo

mortale un immenso specchio, rispecchiante l'altro mondo

che non perisce.

O voi amici di Dio! In questa importantissima età, il

Sole della Verità, essendo asceso all'apice dell'equinozio di

126

primavera, e avendo gettato i suoi raggi in ogni clima, susciterà

una così trepida eccitazione, scatenerà tali vibrazioni

nel mondo dell'essere, stimolerà una tale crescita e un tale

sviluppo, effonderà una tale gloria di luce, e le nubi della

grazia riverseranno una tale dovizia di acque, e i campi e le

pianure traboccheranno di una tale galassia di piante e di

boccioli profumati, che quest'umile terra diverrà il Regno di

Abhá, e questo mondo quaggiù come il mondo lassù. Allora

questo granello di polvere sarà come l'immensa volta celeste,

questo luogo umano, la reggia di Dio e questa goccia

d'argilla, l'alba degl'infiniti favori del Signore dei Signori.

Pertanto, o amati di Dio! fate uno sforzo possente, finché

non significherete voi stessi questo progresso e tutte queste

confermazioni e non diverrete centri focali delle benedizioni

di Dio, albe della luce della Sua unità, promotori dei doni e

delle grazie della vita civile. Siate in quella terra

all'avanguardia nelle perfezioni umane; portate avanti i vari

rami del sapere, siate attivi e progrediti nel campo delle invenzioni

e delle arti. Sforzatevi di correggere la condotta

degli uomini e cercate di eccellere in tutto il mondo per la

vostra moralità. Nutrite i bambini, fin dall'infanzia, al petto

della grazia celeste, allevateli nella culla dell'eccellenza, educateli

nell'abbraccio della munificenza. Date loro il vantaggio

di ogni utile genere di sapere. Fateli partecipi di tutte le

nuove e rare e meravigliose arti e mestieri. Abituateli a lavorare

e ad ingegnarsi, e rendeteli avvezzi alla fatica. Insegnate

loro a dedicare la vita a cose di grande importanza e

ispirateli a intraprendere studi che giovino all'umanità.

103. Educare e istruire i bambini è una delle azioni

umane più meritevoli e attrae la grazia e il favore del Misericordiosissimo,

perché l'educazione è la base indispensabile

d'ogni umana perfezione e permette all'uomo di farsi strada

127

fino alle vette della gloria eterna. Il bimbo che venga educato

fin dall'infanzia attingerà, grazie alle cure amorevoli del

Santo Giardiniere, alle acque cristalline dello spirito e del

sapere, come un alberello tra ruscelli scorrenti. E certamente

si guadagnerà i raggi fulgenti del Sole della Verità e grazie

alla sua luce e al suo calore crescerà sempre fresco e bello nel

giardino della vita.

Pertanto il mentore deve essere anche medico: cioè,

mentre istruisce i bambini, deve correggere i loro difetti; deve

dar loro il sapere e nello stesso tempo abituarli ad avere una

natura spirituale. Sia il maestro un medico per il carattere del

bambino, potrà così risanare i mali spirituali dei figli degli

uomini.

Se si farà un grande sforzo in questo importante compito,

il mondo dell'umanità risplenderà per altri ornamenti e

irradierà la luce più bella. Allora questo luogo oscuro diverrà

luminoso e questa dimora terrena si tramuterà in Paradiso.

Allora i demoni si trasformeranno in angeli, e i lupi in pastori

d'armenti, e i branchi di dinghi in gazzelle pascolanti nelle

piane dell'unicità, e i predatori in pacifici greggi; e gli uccelli

rapaci, dagli artigli aguzzi come coltelli, in uccelli canterini

gorgheggianti le dolci melodie native.

Poiché l'intima realtà dell'uomo è una linea di demarcazione

tra l'ombra e la luce, un luogo dove s'incontrano i due

mari;1 è il punto più basso dell'arco discendente,2 e pertanto è

capace di oltrepassare tutti i gradi superiori. Con l'educazione

può raggiungere tutte le perfezioni; senza educazione

s’arresta all'infimo grado d'imperfezione.

Ogni bambino è in potenza la luce del mondo -- e nello

1 Corano 25; 55, 35; 13, 55; 19-25. Vedi anche la Preghiera del

Matrimonio rivelata da ‘Abdu’l-Bahá, che s’inizia: “ Egli è Dio! O

Signore impareggiabile! Nella Tua onnipossente saggezza Tu hai

ingiunto alla gente di sposarsi…”.

2 Per il commento di ‘Abdu’l-Bahá sull’arco discendente e ascendente

vedi Le Lezioni di San Giovanni d’Acri, pp. 349-350.

128

stesso tempo la sua tenebra; pertanto la questione dell'educazione

deve essere considerata di primaria importanza. Sin

align=left>dall'infanzia, il bambino deve essere nutrito al petto dell'amor

di Dio, e allevato nell'abbraccio della Sua conoscenza,

affinché possa irradiare luce, crescere in spiritualità, essere

colmato di saggezza e di dottrina e assumere le qualità

dell'esercito angelico.

Poiché vi è stato assegnato questo sacro compito, dovete

quindi fare tutto il possibile per rendere quella scuola famosa

sotto ogni aspetto in tutto il mondo; per farne uno strumento

di esaltazione della Parola del Signore.

104. O amati di Dio e ancelle del Misericordioso! Un

folto gruppo di studiosi è dell'opinione che le differenze fra le

menti e i diversi gradi di percezione siano dovuti a diversità

nell'educazione, nell'istruzione e nella cultura. Cioè, essi

credono che all'inizio, le menti siano uguali, ma l'istruzione e

l'educazione portino a variazioni della mente e a diversità del

livello di intelligenza e che queste variazioni non siano una

componente inerente dell'individualità ma una conseguenza

dell'educazione: non v’è nessuno che abbia una superiorità

innata rispetto agli altri...

Anche le Manifestazioni di Dio concordano con l'opinione

che l'educazione eserciti una grandissima influenza sull'umanità.

Ma Esse affermano che le differenze nel livello

dell'intelligenza sono innate; questo fatto è ovvio e non merita

discussione. E infatti vediamo che fanciulli della medesima

età, del medesimo paese, razza, perfino della medesima

famiglia, educati dalle medesime persone, pure

sono diversi per grado di comprensione e intelligenza. Uno

compie rapidi progressi, l'altro riceve istruzione solo gradualmente,

un altro ancora rimane indietro a tutti. E infatti,

per quanto levigata, la conchiglia non può trasformarsi in

129

perla lucente, né è possibile tramutare un ciottolo opaco in

una gemma i cui limpidi raggi diano luce al mondo. E il

colocinto e l'albero amaro1, pur curati e coltivati, non potranno

mai mutarsi nell'Albero Benedetto2. Cioè l'educazione

non può alterare l'intima essenza dell'uomo: essa, però, ha

un'enorme influenza e con la sua forza può ricavare

dall'individuo qualunque perfezione e capacità vi si trovi deposta.

Un granello d'orzo, coltivato dal contadino, può produrre

un intero raccolto e un seme, che il giardiniere curi, può

crescere e divenire un grande albero. Grazie agli sforzi

amorevoli dell'insegnante, i bambini della scuola elementare

possono giungere ai supremi livelli della cultura; in effetti, la

sua benefica influenza può innalzare un fanciullo di poco

conto a un eccelso trono. È dunque chiaramente dimostrato

che per la loro natura essenziale le menti variano di capacità,

ma anche l'educazione svolge un grande ruolo e ha un

possente effetto sul loro sviluppo.

105. In quanto alla differenza tra la civiltà materiale

oggi prevalente e la civiltà divina che sarà uno dei benefici

derivanti dalla Casa di Giustizia, essa è questa: la civiltà

materiale, mediante la forza di leggi punitive e vendicative,

impedisce alla gente di commettere azioni criminali; tuttavia,

mentre continuano a proliferare leggi per punire l'uomo,

come potete vedere, non esistono leggi per ricompensarlo.

In tutte le città d'Europa e d'America, sono stati

eretti grandi edifici destinati a servire da prigione per i criminali.

Ma la civiltà divina addestra ogni membro della società

in modo tale che, eccettuata una trascurabile minoranza,

1 Cf. Corano, 37; 60 ( l’Albero di Zaqqúm ).

2 Cf. Corano, 24; 35.

130

nessuno commetterà crimini. Vi è perciò una grande differenza

fra prevenire il crimine per mezzo di misure violente e

vendicative, e addestrare gli uomini, istruirli e spiritualizzarli

in modo tale che, senza alcun timore di punizioni o vendette,

essi eviteranno ogni atto criminale. Costoro, in verità,

reputeranno il commettere un crimine una grande disgrazia e

la più dura punizione. Saranno innamorati delle perfezioni

umane e consacreranno la vita a ciò che porta luce nel mondo

e favorisce quelle qualità che sono ben accette presso la Santa

Soglia di Dio.

Vedete dunque che la differenza tra la civiltà materiale e

quella divina è grande. Con la forza e con le punizioni, la

civiltà materiale cerca di impedire al popolo di far male, di

nuocere alla società e di commettere crimini. Ma nella civiltà

divina, l'individuo è condizionato al punto che senza timore

alcuno di punizioni, evita di perpetrare crimini, reputa il

crimine stesso il peggior tormento, e con alacrità e gioia cerca

di acquisire le virtù umane, di favorire il progresso

dell'umanità e di diffondere la luce in tutto il mondo.

106. Tra i massimi servigi che l'uomo può rendere a Dio

Onnipotente c'è l'educazione e l'addestramento dei bambini,

pianticelle del Paradiso di Abhá, così che questi bimbi,

protetti dalla grazia nella via della salvezza, crescendo simili

a perle di munificenza divina nella conchiglia dell'educazione,

possano un giorno adornare la corona della gloria eterna.

Ma è molto difficile svolgere questo servizio, e ancor più

difficile farlo con successo. Spero che vi disimpegnerete bene

in questo importantissimo compito, e che vincerete la vostra

battaglia e diverrete un'insegna dell'abbondante grazia di Dio;

che questi bambini, allevati tutti nei santi Insegnamenti,

sviluppino caratteri simili alle dolci aure spiranti sui giardini

del Gloriosissimo ed esalino la loro fragranza in tutto il

mondo.

131

107. ‘Abdu’l-Bahá spera che le giovani anime della

classe del sapere più profondo siano accudite da uno che

insegni loro l'amore. Possano esse, in tutti i campi dello

spirito, imparare bene i reconditi misteri; così bene che, simili

a usignoli parlanti, proclamino i segreti del Reame Celeste

nel Regno del Gloriosissimo, e come amanti impazienti

palesino il loro estremo bisogno e la loro assoluta necessità

dell'Amato.

108. Dovete considerare la questione del buon carattere

come una questione di primissima importanza. Ogni padre e

madre hanno il dovere di consigliare i figli per un lungo

periodo e di guidarli a quelle cose che conducono a eterno

onore.

Incoraggiate gli scolari, sin dai primissimi anni, a fare

discorsi di alta qualità, così che nel tempo libero si occupino

di pronunziare discorsi persuasivi ed efficaci, esprimendosi

con chiarezza ed eloquenza.

109. O voi che ricevete i favori di Dio! In questa nuova

e meravigliosa Età, la base incrollabile è l'insegnamento

delle scienze e delle arti. Secondo gli espliciti Testi Sacri, ad

ogni bambino si devono insegnare arti e mestieri, per quanto

necessario. Pertanto si devono aprire scuole in tutte le città e

in tutti i villaggi e tutti i bambini devono studiare fino al

livello necessario.

Ne consegue che ogni anima che collabori perché questo

accada sarà sicuramente gradita alla Soglia Celeste e verrà

magnificata dall'Accolta dei cieli.

Voi avete lavorato duramente per questo scopo importante

e perciò spero che raccoglierete la vostra ricompensa dal

Signore dei chiari pegni e segni, e che gli sguardi della grazia

celeste si dirigano verso di voi.

132

110. In quanto all'organizzazione delle scuole: se possibile

i bambini dovrebbero indossare tutti lo stesso tipo di

vestito, anche se la stoffa è diversa. Sarebbe meglio che fosse

uguale anche la stoffa; ma se ciò non è possibile, non c’è

nulla di male. Tanto più puliti sono gli alunni, tanto meglio;

dovrebbero essere immacolati. La scuola deve essere situata

in un luogo dove l'aria sia delicata e pura. I bambini devono

venire addestrati con cura, in modo che divengano molto

cortesi e costumati. Devono essere sempre incoraggiati e si

deve infondere in loro il desiderio di raggiungere la

perfezione in tutte le qualità umane, affinché imparino sin dai

primi anni ad avere alti ideali, a comportarsi bene, a essere

casti, puri e immacolati, e ad avere grande risolutezza e

fermezza di propositi in tutte le cose. Non scherzino troppo,

ma avanzino alacremente verso la mèta, in modo da essere

risoluti e fermi in ogni situazione.

L'educazione della morale e della buona condotta è molto

più importante dell'erudizione libresca. Un bambino puro,

gradevole, di buon carattere e costumato anche se è ignorante

- è preferibile a un bambino rude, sporco, cattivo, eppure

profondamente versato in tutte le scienze e le arti. La ragione

è che il bambino che si comporta bene, anche se è ignorante,

fa del bene agli altri, mentre il bambino cattivo e scostumato

è corrotto e dannoso per gli altri, anche se è erudito. Ma se il

bambino è addestrato in modo da essere sia colto sia buono, il

risultato è luce su luce.

I bambini sono come un ramo fresco e verde; crescono nel

modo in cui sono educati. Fate molta attenzione a dare loro

ideali e mete nobili, così che, quando diventeranno grandi

irradieranno luce nel mondo come candele luminose, e non

saranno macchiati dalla lussuria e dalle passioni come gli

animali incuranti e inconsapevoli, ma invece rivolgeranno il

cuore alla conquista dell'onore eterno e all'acquisizione di

tutte le virtù umane.

133

111. La prima causa del male è l'ignoranza e dobbiamo

pertanto tenerci saldamente agli strumenti della percezione e

del sapere. Si deve insegnare il buon carattere. Si deve

irradiare luce, così che, nelle scuole dell'umanità, tutti

possano acquisire le celesti qualità dello spirito e vedere da

soli al di là d'ogni dubbio che non c’è inferno peggiore, né

abisso più profondo del possedere un carattere malvagio e

malsano; e che non c'è voragine più tetra né tormento più

atroce del mostrare qualità che meritino d'esser condannate.

L'individuo deve essere educato fino al punto che preferirebbe

farsi tagliare la gola piuttosto che mentire e reputerebbe

più facile lasciarsi ferire da una spada o trafiggere da

una lancia che proferire una calunnia o abbandonarsi all'ira.

Tanto sarà alimentato il sentimento della dignità e della

fierezza umana da ardere la messe degli appetiti dei sensi.

Allora ogni amato di Dio brillerà di virtù spirituali come una

luna risplendente e il rapporto con la Sacra Soglia del Signore

non sarà illusorio ma profondo e reale per tutti, sarà come le

align=left>fondamenta di un edificio, e non come un ornamento sulla

sua facciata.

Ne consegue che le scuole dei bambini devono essere un

luogo di massima disciplina e ordine, che l'istruzione deve

essere accurata e che si devono prendere provvedimenti per la

correzione e l'affinamento del carattere; così che si possano

gettare le fondamenta divine ed erigere la struttura della

santità entro l'essenza stessa del bambino, sin dai primissimi

anni.

Sappi che questo problema dell'istruzione, della correzione

e dell'affinamento del carattere, dell'incoraggiamento e

align=left>dell'incitamento dei bambini, è molto importante, perché

questi sono i principi basilari di Dio.

Così, se Iddio vorrà, da queste scuole spirituali usciranno

bambini illuminati, adorni delle più belle virtù del genere

umano, che daranno luce non solo alla Persia, ma a tutto il

mondo.

134

È molto difficile insegnare all'individuo e raffinare il suo

carattere quando la pubertà è passata. Allora, come l'esperienza

ha dimostrato, anche se si farà tutto il possibile per

modificare alcune sue tendenze, non servirà a nulla. Potrà

forse migliorare un poco oggi; ma lascia che passino un po’

di giorni e se ne dimenticherà e ritornerà alla sua condizione

abituale e alle sue solite maniere. Pertanto l'infanzia è il

momento in cui si devono gettare solide fondamenta. Finché

il ramo è verde e tenero, è facile raddrizzarlo.

Vogliamo dire che le qualità dello spirito sono le basi

fondamentali e divine e adornano la vera essenza dell'uomo;

e il sapere è la fonte del progresso umano. Gli amati di Dio

devono dare grande importanza a questo argomento ed

occuparsene con entusiasmo e zelo.

112. In questa santa Causa la questione degli orfani è

molto importante. Si deve mostrare la massima considerazione

verso gli orfani; bisogna istruirli, addestrarli ed educarli.

Soprattutto bisogna dare loro, per quanto possibile,

gl'insegnamenti di Bahá’u’lláh.

Supplico Iddio che tu divenga un genitore gentile per gli

orfani, vivificandoli con le fragranze dello Spirito Santo,

affinché giungano alla maggior età come veri servi del mondo

dell'umanità e luminose candele nell'umano consesso.

113. O ancella di Dio!... È necessario che le madri

ricevano gli Insegnamenti divini e consigli efficaci, che siano

incoraggiate e rese ansiose di educare i loro figli, perché la

madre è il primo educatore del fanciullo. È lei che, sin da

principio, deve allattare il neonato al petto della Fede e

della Legge di Dio, sì che l'amore divino possa penetrare

135

in lui già con il latte della mamma e rimanervi fino all'ultimo

align=left>respiro.

Finché le madri non educheranno i figli e non li avvieranno

su una buona strada, l'educazione che essi riceveranno

in seguito non potrà sortire il suo pieno effetto. Incombe alle

Assemblee Spirituali di fornire alle madri un programma ben

concepito per l'educazione dei bambini, mostrando come il

bambino debba essere sorvegliato e istruito sin dall'infanzia.

Tali istruzioni devono essere date a ogni madre perché le

servano da guida, così che ciascuna di loro educhi e allevi i

propri figli conforme agli Insegnamenti.

Così queste giovani piante nel giardino dell'amore di Dio

cresceranno e fioriranno nel calore del Sole della Verità, sotto

i dolci zefiri del Paradiso, guidati dalla mano della loro

madre. Così nel Paradiso di Abhá ciascuno di loro diverrà un

albero che produce grappoli di frutta e, in questa nuova

portentosa stagione, grazie ai doni della primavera, diverrà

possessore di ogni grazia e bellezza.

114. O amorevoli madri, sappiate che agli occhi di Dio

il miglior modo di adorarLo è quello di educare e di allevare i

figli in ogni perfezione dell'umanità; non si può immaginare

azione più nobile di questa.

115. O voi beneamate ancelle di Dio! Dimostri l'uomo

con le proprie azioni ciò che la sua bocca dice. Se afferma

d'esser credente, agisca, allora, secondo i precetti del Regno

di Abhá.

Sia lodato Iddio, avete ambedue dimostrato la verità delle

vostre parole con le vostre azioni e vi siete meritate le

confermazioni del Signore Iddio. Ogni giorno, di buon mat136

tino, riunite i bambini bahá'í e insegnate loro le orazioni e le

preghiere. Questa azione è molto encomiabile e rallegra il

cuore dei bambini: ogni mattina, si rivolgano al Regno e

facciano menzione del Signore e lodino il Suo Nome e

cantino e recitino, con dolcissime voci.

Questi bambini sono simili a pianticelle, e insegnar loro le

preghiere è come irrorarli di pioggia, affinché divengano

teneri e freschi e spirino su loro le dolci brezze dell'amor di

Dio, facendoli palpitare di gioia.

Vi attendono la beatitudine e un porto sicuro.

116. O figlia del Regno! Le tue lettere sono pervenute.

Il loro contenuto segnala che tua madre è ascesa nel regno

dell'invisibile lasciandoti sola. È tuo desiderio provvedere a

tuo padre, che ti è caro, e altresì servire il Regno di Dio e sei

perplessa su quale delle due cose tu debba fare. Sicuramente

devi prodigarti per servire tuo padre e, quando trovi il tempo,

anche per diffondere le fragranze divine.

117. O caro di ‘Abdu’l-Bahá! Sii figlio di tuo padre e

frutto del suo albero. Sii un figlio nato dalla sua anima e dal

suo cuore e non solo dall'acqua e dalla creta. Vero figlio è

quello scaturito dalla parte spirituale di un uomo. Prego Dio

che tu possa sempre essere confermato e rafforzato.

118. O giovani fanciulli bahá'í, ricercatori della vera

comprensione e conoscenza! L'essere umano si distingue dall'animale

sotto molti aspetti. Innanzi tutto egli è fatto a immagine

di Dio, a somiglianza della Luce Superna, per l'ap137

punto come dice la Torà: « Facciamo l'uomo a nostra immagine

e somiglianza »1. Questa immagine divina indica

tutte le qualità di perfezione le cui luci, emanando dal Sole

della Verità, illuminano le realtà dell'uomo e sono fra i perfetti

attributi che rientrano nell'ambito della saggezza e del

sapere. Dovete perciò compiere uno sforzo possente prodigandovi

giorno e notte senza riposare per un solo istante,

per acquisire un'abbondante porzione di tutte le scienze e le

arti, sì che l'Immagine Divina, che emerge luminosa dal Sole

della Verità, illumini lo specchio dei cuori umani.

‘Abdu’l-Bahá desidera ardentemente vedere ciascuno di

voi annoverato fra i più eminenti professori nelle accademie e

nella scuola degli intimi significati, ciascuno di voi divenire

maestro di saggezza.

119. Fa d'uopo che i bambini bahá'í superino gli altri

nell'acquisizione delle scienze e delle arti, perché essi sono

stati cullati nella grazia di Dio.

Ciò che gli altri fanciulli imparano in un anno, i bambini

bahá'í l'imparino in un mese. Il cuore di ‘Abdu’l-Bahá brama,

nel suo amore, di scoprire che i giovani bahá'í sono noti in

tutto il mondo per le loro conquiste intellettuali. Non v’è

dubbio che essi applicheranno tutti i loro sforzi, le loro energie,

il loro senso dell'orgoglio, per apprendere scienze e arti.

120. Miei cari figlioli! La vostra lettera è pervenuta. È

stata una tale gioia che è impossibile parlarne o scriverne: sia

lodato Iddio, la forza del Regno di Dio ha educato quei

fanciulli i quali desiderano ardentemente di acquisire l'educazione

bahá'í sin dalla prima infanzia, sì che possano dedi-

1 Genesi, 1; 26.

138

carsi al servizio del mondo dell'umanità già nell'età della

fanciullezza.

Il mio sommo desiderio e anelito è che voi, che siete i miei

figlioli, siate educati secondo gli insegnamenti di Bahá’u’lláh

e riceviate un'educazione bahá'í; che ciascuno di voi divenga

una fiaccola accesa nel mondo dell'umanità, si dedichi al

servizio di tutta l'umanità, rinunzi al riposo e agli agi, sì che

possa divenire causa di tranquillità per il mondo della

creazione.

Tale è la mia speranza per voi e confido che possiate

divenire per me causa di gioia e di letizia nel Regno di Dio.

121. O tu che sei povera d'anni, ma ricca di doni mentali!

Quanti fanciulli, benché giovani d'anni sono maturi e

assennati nel giudicare! Quanti anziani, ignoranti e confusi!

La crescita e lo sviluppo dipendono infatti dai poteri dell'intelletto

e della ragione e non dall'età o dalla lunghezza dei

giorni.

Tu, ancor nella stagione della fanciullezza, hai riconosciuto

il tuo Signore, mentre miriadi di donne sono dimentiche

di Lui, escluse dal Suo Regno celeste e prive delle Sue

largizioni. Rendi grazie al tuo Signore per questo mirabile

dono.

Prego Iddio di guarire tua madre, che è onorata nel Regno

dei cieli.

122. In quanto alla tua domanda sull'educazione dei

bambini: è tuo dovere nutrirli al petto dell'amor di Dio e

spingerli verso le cose dello spirito - in modo che si rivolgano

a Dio; che le loro maniere si conformino alle regole della

buona condotta e che il loro carattere non sia secondo a

nessuno; che facciano proprie tutte le grazie e le lodevoli

139

qualità umane; che acquisiscano una profonda conoscenza nei

vari rami del sapere - così che fin dall'inizio della loro vita

divengano esseri spirituali, abitanti del Regno, innamorati dei

dolci effluvi della santità e ricevano un'educazione religiosa,

spirituale e degna del Regno Celeste. Implorerò Iddio di

concedere loro un buon risultato in questo.

123. O tu che guardi al Regno di Dio! Abbiamo ricevuto

la tua lettera e abbiamo notato che ti occupi d'insegnare ai

figli dei credenti, e che questi piccini stanno imparando le Parole

Celate e le preghiere e che cosa significa essere Bahá'í.

Istruire questi bambini è simile al lavoro di un amorevole

giardiniere che cura le pianticelle nei campi fioriti del

Gloriosissimo. Senza dubbio produrrà i risultati desiderati;

align=left>questo vale in special modo per l'insegnamento degli obblighi

e della condotta bahá’í, perché bisogna inculcare nel cuore e

nell'anima dei piccoli la profonda consapevolezza che Bahá'í

non è solo un nome ma una verità. Ad ogni bambino si

devono insegnare le cose dello spirito, così ch'egli possa

personificare tutte le virtù e divenire fonte di gloria per la

Causa di Dio. Altrimenti, se non darà frutto, la mera parola

« Bahá'í » sarà vana.

Sforzati dunque come meglio potrai di far sapere a questi

bimbi che Bahá'í è colui il quale personifica tutte le perfezioni,

che egli deve risplendere come una candela accesa

non essere oscurità su oscurità e tuttavia portare il nome di

« Bahá'í ».

Chiama questa scuola, Scuola Domenicale Bahá'í.1

1 Una classe per bambini bahá’í a Kenosha, Wisconsin.

140

124. La Scuola domenicale per i bambini in cui si leggono

le Tavole e gli Insegnamenti di Bahá'u'lláh e si recita la

Parola di Dio per i bambini è cosa davvero benedetta. Dovete

senz'altro continuare senza interruzioni quest'attività

organizzata e darle importanza, in modo che cresca giorno

per giorno e sia vivificata dalle brezze dello Spirito Santo. Se

questa attività sarà ben organizzata, sii certo che produrrà

align=left>grandi risultati. Ma sono necessarie fermezza e costanza,

altrimenti continuerà per un po’ di tempo, ma poi a poco a

poco verrà dimenticata. La perseveranza è una condizione

essenziale. In ogni progetto la fermezza e la saldezza portano

senza dubbio a buoni risultati; altrimenti esisterà per un po’

di giorni, e poi cesserà.

125. L'avvicendamento degli insegnanti non dev'essere

né troppo frequente né troppo dilazionato, è preferibile la

moderazione. Non è consigliabile che teniate le vostre riunioni

quando è il momento della preghiera in altre chiese; ciò

condurrebbe all'alienazione, poiché se i bambini bahá'í che

hanno la loro scuola domenicale cercassero di frequentare

altre scuole domenicali, ne sarebbero privati. È permesso

inoltre ammettere alla scuola per i bambini bahá'í anche i figli

di genitori non bahá'í. E se in questa scuola si spiegheranno a

grandi linee i principi fondamentali di tutte le religioni,

perché i fanciulli ne siano informati, ciò non potrà recar

danno.

Dato che i bambini sono pochi, è impossibile avere diverse

classi e naturalmente ne basta una. In quanto all'ultima

domanda sulle piccole liti fra i bambini, fate come ritenete

più opportuno.

126. La tua lettera è pervenuta. Sia lodato Iddio, essa

recava la buona notizia che tu sei in buona salute e segna141

lava che sei pronto a entrare in una scuola di agraria. È cosa

molto opportuna. Fa ogni possibile sforzo per divenire competente

nella scienza dell'agraria, poiché secondo gli insegnamenti

divini l'acquisizione delle scienze e la perfezione delle

arti sono considerati atti di culto. Se un uomo s'impegna con

tutte le sue forze nell'apprendere una scienza o nel perfezionarsi

in un arte, è come se avesse adorato Iddio in una

chiesa e in un tempio. Perciò tu che entri in una scuola di

agraria e ti prodighi per imparare quella scienza sei impegnato

notte e giorno in atti di preghiera - atti che sono ben

accetti alla soglia dell'Onnipotente. Non v'è grazia maggiore

di questa, che la scienza sia considerata atto di culto e l'arte

un servizio al Regno di Dio.

127. O servitore dell'Unico vero Dio! In questa dispensazione

universale il portentoso artigianato dell'uomo è

considerato adorazione della Fulgente Beltà. Considera quale

grazia e benedizione sia che l'abilità dell'artigiano debba

considerarsi atto di culto. Nei tempi antichi, si credeva che

quei talenti fossero ignoranza, se non una disgrazia, che impedissero

all'uomo di avvicinarsi a Dio. Ora guarda come le

Sue infinite largizioni e i Suoi abbondanti favori abbiano

trasformato il fuoco infernale in un beato paradiso e un pugno

di oscura polvere in un luminoso giardino.

Fa d'uopo che gli artigiani del mondo ad ogni istante

offrano alla Sacra Soglia mille pegni di gratitudine e s'impegnino

al massimo e svolgano con diligenza il loro

mestiere, sì che i loro sforzi possano produrre ciò che

manifesterà somma bellezza e perfezione dinanzi agli occhi

di tutti gli uomini.

128. La tua lettera è pervenuta. Spero che tu possa

trovare protezione e assistenza nella provvidenza dell'Unico

142

Vero, che tu sia sempre intento a menzionare il Signore e

faccia uno sforzo per perfezionarti nella tua professione. Devi

prodigarti assai sì che tu possa divenire incomparabile nella

tua professione e famoso in quella terra, perché raggiungere

la perfezione nella propria professione in questo

periodo misericordioso è considerato come adorare Iddio. E

mentre attendi alla tua professione, puoi ricordare l'Unico

Vero.

129. O Amici del Puro e Onnipotente Iddio! La purezza

e la santità in tutte le cose sono qualità proprie di

un'anima consacrata e necessari attributi di una mente libera

da schiavitù. La più squisita delle perfezioni è d'esser

immacolati e detergersi d'ogni deficienza: quando l'uomo sia

del tutto purificato e mondo diviene il centro focale della

Luce Manifesta.

Avanti ad ogni cosa, nel viver dell'uomo, viene la purezza,

indi la freschezza, la pulizia e l'indipendenza di spirito: prima

bisogna pulire l'alveo e poi si possono immettere amabili

acque fluviali. A occhi immacolati si schiude la beatificante

visione del Signore: essi sanno cosa significhi incontrarLo;

a puri sensi è dato d'aspirare il profumato aroma

che soffia dai rosati giardini della Sua grazia; in cuore brunito

folgorerà, come in uno specchio, l'avvenente volto della

verità.

È qui la ragione per cui, nelle Sacre Scritture, i consigli

celesti sono paragonati all'acqua, come è detto nel Corano:

« E Noi facciam scendere dal cielo acqua purissima »1

face=TimesNewRomanPSMT>

e nel Vangelo: « Se uno non è nato di acqua e di spirito,

non può entrare nel Regno di Dio »2. È quindi chiaro

che gli Insegnamenti di Dio sono paradisiache effusioni di

1 Corano, 25; 50.

2 Cfr. Giovanni, 3; 5.

143

grazia, scroscianti piogge di divina misericordia che mondano

il cuore umano.

Il mio intendimento è questo: purità e santità, pulizia e

finezza in ogni aspetto della vita elevano la condizione dell'uomo

e favoriscono lo sviluppo della sua intima realtà. Come

è chiaramente attestato nei Sacri Scritti, anche nel regno

fisico la pulizia conduce alla spiritualità e anche la pulizia del

corpo, per quanto sia una cosa fisica, nondimeno esercita una

grande influenza sulla vita dello spirito. È come nel caso di

una voce meravigliosa e dolce, o di una bella melodia:

sebbene i suoni non siano che vibrazioni nell'aria che

colpiscono il nervo auditivo di chi ascolta, e tali vibrazioni

casuali fenomeni che si diffondono nell'atmosfera, pure considerate

com'esse commuovano il cuore. Una bellissima melodia

dà ali allo spirito e all'anima un fremito di gioia. Ecco

come la pulizia del corpo esercita un influsso anche sull'anima

umana.

Considera come la pulizia sia gradita agli occhi di Dio e

quale enfasi le sia stata riservata nei Santi Libri dei Profeti:

infatti le Scritture proibiscono l'ingerimento o l'uso di cose

immonde. Di queste proibizioni, alcune erano assolute e

obbligatorie per tutti, e chi trasgrediva la legge prescritta era

a Dio odioso e ai credenti detestabile. Vi erano, per esempio,

cose categoricamente vietate, e chi le compiva era considerato

grande peccatore: fra queste, azioni tanto ributtanti

che suscita vergogna il solo nominarle.

Ma vi sono altre cose proibite che non causano un male

immediato e i cui effetti deleteri si fanno sentire poco alla

volta: anch'esse repugnano al Signore, attirano il Suo biasimo

e sono repellenti. E per quanto una loro assoluta proibizione

non sia stata espressamente vergata nel Testo, il fuggirle è

necessario alla purezza, alla pulizia, sì da preservar la salute

ed essere liberi da assuefazione.

Per quanto concerne l'ultimo punto, è da citare l'uso del

fumo, che è sudicio, maleolente, deleterio: una cattiva abitu144

dine, i cui danni stanno gradualmente apparendo chiari agli

occhi di tutti. Ogni medico competente ha decretato, sulla

base di esperimenti ed esami, che uno dei componenti del tabacco

è mortale veleno e che i fumatori sono vulnerabili a numerose

e varie malattie: ecco perché il fumo è stato apertamente

dichiarato incompatibile con le leggi dell'igiene.

All'esordio della Sua missione, il Báb vietò esplicitamente

l'uso del tabacco e tutti gli amici smisero di usarne: ma giacché

erano tempi in cui dissimulare era permesso, e chiunque

si astenesse dal fumo era esposto a persecuzioni, maltrattamenti

e financo a morte, gli amici, per non richiamare l'attenzione

sulle proprie credenze, a volte fumavano. Più tardi

fu rivelato il Libro dell'Aqdas e, non essendovi il tabacco

specificatamente proibito, i credenti non ne abbandonarono

l'uso: tuttavia, la Bellezza Benedetta manifestò sempre repugnanza

per il fumo ed anche se, nei primi tempi, alcune

ragioni Lo indussero a farne un modesto uso, con il tempo vi

rinunciò completamente, imitato da quelle anime distaccate

che si conformavano in tutto a ciò ch'Egli faceva.

Il Mio proposito è di spiegare che agli occhi di Dio il

fumo è disapprovato, disgustoso ed oltremodo immondo e,

quantunque per gradi, altamente nocivo alla salute; è altresì

uno spreco di denaro e lascia i fumatori in balia di una malsana

assuefazione. Per coloro che sono fermi nel Patto tale

vizio è condannato dalla ragione e dall'esperienza, mentre il

rinunciarvi recherà sollievo e pace alla mente umana e permetterà

poi di avere una bocca fresca e dita immacolate e i

align=left>capelli che non mandino più odori repellenti. Al ricevere

questa missiva gli amici vorranno senza meno abbandonare

tale perniciosa abitudine con ogni mezzo, sia pure in un certo

lasso di tempo: questa è la mia speranza.

Per quanto concerne l'oppio, si tratta di cosa abominevole

ed esecranda e Dio ci protegga dalla punizione ch'Egli

infligge a chi ne usa. Il Testo del Libro Santissimo lo proibisce

nettamente e ne stigmatizza esplicitamente l'uso, e la

145

ragione dimostra che fumare oppio è una sorta di demenza,

mentre l'esperienza è lì ad attestare che coloro che ne fanno

uso sono completamente tagliati fuori dal regno umano.

Possa Dio proteggere tutti dal perpetrare un'azione tanto

orrenda da porre in ruina il fondamento stesso di tutto ciò che

è umano e da spodestare per sempre dal suo rango chi la

compie. Ché l'oppio si afferra all'anima sì che la coscienza si

spegne, si distrugge la mente, vengono corrose le percezioni.

Muta il vivente in morto, estingue il naturale fervore: nessun

danno può immaginarsi maggiore di quel che l'oppio infligge.

Felici coloro che mai nemmeno l'hanno nomato; ma pensa

quanto sventurato è chi ne fa uso!

O voi che amate Dio! Per quanto in questo ciclo dell'Onnipotente

Iddio violenza e forza, costrizione ed oppressione

siano condannate, pure s'impone che si prevenga l'uso

dell'oppio con ogni mezzo, sì che per avventura l'umana progenie

si salvi da questa che è la più tremenda delle piaghe,

altrimenti, calamità e tormento a chi vien meno al suo dovere

verso il suo Signore!1

O Divina Provvidenza! Concedi alla gente di Bahá, in tutte

le cose, purità e lindezza; accorda ch'esse sian incontaminate

da sozzure e sciolte da ogni assuefazione. Proteggile dal

commettere atti repugnanti e svincolale da ceppi di

disgustose consuetudini, sì che vivano pure e libere, sane e

nitide, degne di servir alla Tua Santa Soglia ed atte ad apparentarsi

al loro Signore. Salvale da bevande inebrianti e dal

tabacco, preservale e liberale da quest'oppio, apportatore di

follia, concedi loro di gustare le soavi fragranze della santità,

d'abbeverarsi a pieni sorsi dalla mistica coppa dell'amore

celestiale e d'apprender la beata estasi d'esser vieppiù

avvicinate al Regno del Gloriosissimo. Sì, Egli è come Tu

hai detto: « Ogni riserva tu n'abbia nella tua cantina

giammai appagherà l'assetata brama del mio amore -- la

1 Corano, 39; 57.

146

tazza approntami, coppiere, quale mar colma del licor dello

spirito! ».

Amati di Dio! Esperienza insegna come l'abbandonare il

fumo, le bevande intossicanti e l'oppio conduca di molto a

salute e vigore, a sviluppo e acutezza della mente e a rafforzamento

del corpo. V'ha un popolo1 che rigorosamente

rifugge da tabacco, da liquori e oppio; ebbene, tale gente è di

molto superiore alle altre in vigore e coraggio fisico, in salute

e bellezza e avvenenza. Un solo uomo dei loro può

fronteggiarne dieci di altre tribù e ciò s’è dimostrato vero per

tutti i componenti di quel popolo, e ciò significa che ogni

singolo membro di tal comunità eccelle per ogni verso quelli

delle altre comunità.

Operate or dunque un possente sforzo a che il popolo di

Bahá si distingua per le qualità che son più care al cuore di

‘Abdu’l-Bahá, purezza e santità; che le genti di Dio sorpassino

ogni altro essere umano in tutto ciò che sia eccellente;

che essi, sia all'esterno sia nell'intimo, siano a tutti superiori;

che per purezza, immacolatezza, finezza e preservazione

della salute siano all'avanguardia di color che sanno: e che

per la loro libertà da asservimenti, la loro consapevolezza ed

il loro autocontrollo, sian i primi fra i puri, i liberi e i saggi.

130. O illustre medico! ...Sia lodato Iddio, hai due

poteri: intraprendere la guarigione fisica e la guarigione spirituale.

Le cose relative allo spirito dell'uomo hanno un

grande effetto sulle condizioni del suo corpo. Per esempio,

devi allietare il paziente, dargli conforto e felicità e portarlo

all'estasi e all'esultanza. Quante volte è accaduto che ciò ha

prodotto una pronta guarigione. Perciò tratta gli ammalati con

entrambi i poteri. I sentimenti spirituali hanno una sorprendente

efficacia nel guarire le malattie nervose.

1 Probabilmente ‘Abdu’l-Bahá alludeva ai Sikh.

147

131. Quando curi un paziente rivolgiti alla Bellezza

Benedetta e poi segui i dettami del tuo cuore. Dà rimedio al

sofferente mediante gioia celestiale ed esultanza spirituale,

cura chi è gravemente afflitto impartendogli beate liete

novelle e risana il ferito per mezzo delle Sue fulgenti largizioni.

Quando sei al capezzale di un paziente, conforta e allieta

il suo cuore e rapisci il suo spirito tramite la forza spirituale.

In verità, tale afflato celeste ravviva ogni osso putrescente

e rinvigorisce lo spirito di ammalati e sofferenti.

132. Sebbene la salute malferma sia una delle inevitabili

condizioni dell'uomo, pure è veramente difficile sopportarla.

La grazia della buona salute è il sommo fra tutti i doni.

133. Vi sono due modi per guarire la malattia, mezzi

materiali e mezzi spirituali. I primi sono per opera del trattamento

dei medici; i secondi consistono in preghiere offerte

a Dio da persone spirituali e nel volgersi a Lui. Si devono

usare e praticare entrambi i mezzi.

Le malattie che insorgono per cause materiali devono

essere trattate dai medici mediante rimedi sanitari; quelle

dovute a cause spirituali scompaiono per opera di mezzi

spirituali. Così una malattia causata da afflizione, timore, impressioni

nervose si cura più efficacemente con un trattamento

spirituale che con una terapia materiale. Quindi è bene

seguire entrambi i tipi di trattamento: essi non si contraddicono.

Perciò devi accettare anche i rimedi materiali,

poiché anch'essi provengono dalla misericordia e dal favore

di Dio, Che ha rivelato e palesato la scienza medica così che i

Suoi servi possano giovarsi anche di questo tipo di trattamento.

Devi prestare pari attenzione anche ai trattamenti

spirituali, perché producono mirabili effetti.

148

Ora, se desideri conoscere il vero rimedio capace di guarire

l'uomo da ogni infermità e di dargli la salute del regno

divino, sappi che tali sono i precetti e gli insegnamenti di

Dio. Concentravi la tua attenzione.

134. O tu che sei attratto verso i fragranti aliti di Dio! Ho

letto la tua lettera indirizzata alla signora Lua Getsinger. Hai

esaminato veramente con gran cura le ragioni dell'irruzione

della malattia nel corpo umano. È certamente vero che i

peccati sono una possente causa di malattie fisiche. Se

l'umanità fosse libera dalle contaminazioni del peccato e del

traviamento e vivesse secondo un naturale, innato equilibrio,

senza inclinare dovunque le sue passioni la sospingono, è

innegabile che le malattie non avrebbero più la meglio, né si

align=left>diversificherebbero con tale intensità.

Ma l'uomo ha perversamente continuato a indulgere ai

propri appetiti sensuali e non si è accontentato di cibi semplici.

Nient'affatto: si è preparato cibi composti di molti ingredienti,

di sostanze diverse le une dalle altre. La sua attenzione

è stata assorbita in questo e nel perpetrare azioni vili

e ignobili, egli ha abbandonato la temperanza e la moderazione

di un modo naturale di vivere. Il risultato è stato il

prodursi di malattie violente e diverse.

Infatti l'animale, in quanto al suo corpo, è formato dagli

stessi elementi costituenti l'uomo. Ma poiché l'animale si

contenta di cibi semplici e si sforza di non indulgere eccessivamente

ai propri bisogni inopportuni e non commette

peccati, i suoi malanni nei confronti di quelli dell'uomo sono

pochi. Dunque, vediamo chiaramente quanto potenti siano il

peccato e la ribellione come fattori patogenetici. E una volta

insorti questi malanni si complicano, si moltiplicano e si

trasmettono agli altri. Tali sono le cause spirituali, interiori di

malattia.

Il fattore eziologico esteriore, fisico della malattia è un

149

disturbo nell'equilibrio, nella proporzionalità di tutti gli

elementi di cui il corpo umano è composto. Cioè: il corpo

dell'uomo è una composizione di molti elementi, e ciascun

componente è presente in una quantità prescritta, e contribuisce

all'essenziale equilibrio del tutto. Finché i costituenti

restano nella loro debita proporzione, secondo l'equilibrio

naturale dell'insieme - cioè se nessun componente subisce

mutamenti di grado e di equilibrio naturale, cioè nessun

componente è aumentato o diminuito - non c’è causa materiale

per l'irruzione della malattia.

Per esempio, la componente grassa dev'essere presente in

una data quantità, e lo zucchero in una data quantità. Finché

ciascuno si mantiene nella sua proporzione naturale, non vi

sarà causa d'insorgenza di malattia. Ma quando questi

costituenti variano nelle loro quantità naturali e previste

cioè, quando sono aumentati o diminuiti - è certo che ciò

aprirà la porta all'ingresso di malattie.

Questo problema richiede la più accurata indagine. Il Báb

ha detto che la gente di Bahá deve sviluppare la scienza della

medicina a tal segno che cureranno le malattie tramite cibi.

La ragione fondamentale di questo fatto è che, dovesse

verificarsi uno squilibrio in uno degli elementi che compongono

il corpo umano, alterandone la corretta proporzione

relativa all'organismo nel suo insieme, ciò sfocerebbe inevitabilmente

nell'insorgenza di una malattia. Se, per esempio, la

componente grassa subisse un eccessivo incremento, o diminuisse

la componente zuccherina, insorgerebbe una malattia.

È compito del medico esperto determinare quale componente

del corpo del paziente sia diminuita e quale aumentata.

Quando lo abbia scoperto, egli deve prescrivere un cibo che

contenga l'elemento carente in considerevoli quantità, per

ristabilire l'essenziale equilibrio del corpo. Il paziente, quando

la sua costituzione riacquisterà l'equilibrio, sarà liberato

dalla malattia.

La prova di questo fatto è che sebbene altri animali non

150

abbiano mai studiato la scienza medica, né svolto ricerche su

malattie o su farmaci, terapie e cure - eppure, quando uno di

loro cade in preda a una malattia, la natura lo guida, nei

campi o in luoghi deserti, proprio verso quella pianta che,

quando esso ne abbia mangiata, lo libererà dalla sua infermità.

La spiegazione è che se, per esempio, nel corpo dell'animale

è diminuita la componente zuccherina, secondo una

legge naturale l'animale sente il bisogno di un'erba ricca di

zucchero. Quindi, grazie a un naturale impulso, cioè

l'appetito, fra mille differenti varietà di piante nei campi,

l'animale scopre e mangia quell'essenza che contiene abbondanti

quantità di componente zuccherina. Così l'essenziale

equilibrio delle sostanze che ne compongono il corpo è ristabilito

e l'animale è liberato dalla malattia.

È una questione che richiede la più attenta disamina.

Quando valentissimi medici l'avranno esaminata esaurientemente,

a fondo e con perseveranza, si vedrà chiaramente che

gli accessi del male sono dovuti a un disordine nelle quantità

relative delle sostanze che compongono il corpo e che la terapia

consiste nel riaggiustare queste proporzioni relative e

che ciò può essere compreso e reso possibile per mezzo di

cibi.

È certo che in questa nuova portentosa età lo sviluppo

della scienza medica porterà i medici a curare i pazienti tramite

i cibi. E infatti il senso della vista, il senso dell'udito, del

gusto, dell'odorato e del tatto - sono tutti facoltà percettive,

aventi lo scopo di separare ciò che è benefico da ciò che

arreca danno. Ora, è mai possibile che il senso dell'odorato,

cioè quello che distingue gli odori, trovi un odore ripugnante

e che quell'odore possa giovare al corpo? Assurdo!

Impossibile! Analogamente, potrebbe il corpo umano,

mediante la facoltà della vista - quella che distingue fra le

cose visibili - trarre giovamento dal guardare una ripugnante

massa di escrementi? Mai! E ancora se il senso del

gusto, anch'esso una facoltà che accetta e rifiuta, è offeso da

151

qualcosa, quella cosa non è sicuramente benefica e se da

principio può portare qualche vantaggio, alla fine se ne dimostrerà

la nocività.

E ugualmente, quando la costituzione si trovi in una

condizione di equilibrio, non v'è dubbio che ogni cosa mangiata

con appetito fa bene alla salute. Osservate come l'animale

bruchi nei campi dove si trovano centomila generi di

erbe e di essenze e come, con il senso dell'odorato, annusi gli

odori delle piante e le assaggi con il senso del gusto e poi

mangi quell'erba che risulti gradevole a quei sensi e ne tragga

beneficio. Se non fosse per questa capacità di scelta, gli animali

morirebbero in un solo giorno, poiché esistono moltissime

piante velenose e gli animali non sanno nulla di farmacopea.

Eppure guardate quale attendibile scala di misura essi

hanno, per mezzo della quale possono distinguere ciò che è

buono da ciò che nuoce. Qualunque costituente del loro corpo

sia diminuito, essi possono ripristinarlo cercando e

mangiando una pianta in cui si trovi un'abbondante riserva

dell'elemento carente; e così l'equilibrio dei componenti del

loro corpo è ristabilito ed essi sono liberi dalla malattia.

Quando medici valentissimi avranno sviluppato l'arte di

guarire le malattie per mezzo di cibi, prescriveranno cibi

semplici e proibiranno agli uomini di essere schiavi degli

appetiti dei sensi, è certo che l'incidenza delle malattie croniche

e complicate diminuirà e che la salute generale dell'umanità

align=left>migliorerà di molto: è destino che ciò accada. Analogamente

si avranno modificazioni universali nel carattere,

nella condotta e nelle maniere degli uomini.

135. Secondo l'esplicito decreto di Bahá’u’lláh non

bisogna discostarsi dal consiglio del medico competente. È

imperativo consultarne uno anche quando il paziente sia un

medico famoso ed eminente. In breve, il punto è che dovete

preservare la salute consultando un medico valente.

152

136. È doveroso che ciascuno si sottoponga a un trattamento

medico e segua le istruzioni del dottore, perché

ciò è conforme all'ordinanza divina, ma in realtà chi risana è

Dio.

137. O tu che innalzi le lodi del tuo Signore! Ho letto la

tua missiva, dove esprimi il tuo stupore dinanzi ad alcune

delle leggi di Dio, come quella relativa alla caccia di animali

innocenti, creature che non hanno colpa.

Non esserne sorpresa. Rifletti sulle intime realtà dell'universo,

sulle arcane saggezze implicite, sugli enigmi, sulle

interrelazioni, sulle regole che governano ogni cosa. Ciascuna

cosa dell'universo è legata a tutte le altre da potenti vincoli

che non ammettono né squilibrio né infiacchimento -- quale

che sia. Nel regno materiale della creazione, le cose o

mangiano o sono mangiate: la pianta beve il minerale,

l'animale bruca e ingoia le piante, l'uomo si ciba dell'animale

e il minerale divora il corpo dell'uomo. I corpi materiali

migrano, passando una barriera dopo l'altra, da una vita

all'altra e tutte le cose sono soggette alla trasformazione e al

mutamento, con la sola eccezione dell'essenza dell'esistenza

e infatti essa è costante e immutabile e su di essa si fonda

l'esistenza di ogni specie e genere, di ogni realtà contingente

in tutto il creato.

Ogni qual volta esamini con un microscopio l'acqua che

l'uomo beve, l'aria che respira, vedi come con ogni soffio

d'aria egli inspiri gran copia di vita animale e con ogni sorso

d'acqua ingoi altresì una grande varietà di animali. Come

sarebbe mai possibile arrestare questo processo? Tutte le

creature o mangiano o sono mangiate e l'edificio della vita è

costruito su questo dato di fatto. Se così non fosse, i vincoli

che legano fra loro tutte le cose create nell'universo si scioglierebbero.

E inoltre le cose, ogni qual volta sono distrutte, e decli153

nano, sono disseparate dalla vita, sono promosse in un mondo

più grande di quello che conoscevano prima. Abbandonano,

per esempio, la vita del minerale e procedono nella vita della

pianta; poi partono dalla vita vegetale e ascendono in quella

animale, dopo di che abbandonano la vita dell'animale e

assurgono al reame della vita umana, e questo accade in virtù

della grazia del tuo Signore il Misericordioso, il

Compassionevole.

Implora Dio che ti assista a comprendere i misteri riposti

nel cuore della creazione e tolga i veli dagli occhi tuoi e di

tua sorella, che il recondito segreto ti possa esser palesato e il

mistero celato rivelato chiaramente come il sole del meriggio,

che Egli aiuti tua sorella e tuo marito a entrare nel Regno di

Dio e ti risani da ogni malattia, materiale e spirituale, che

possa assalire l'uomo in questa vita.

138. O amati del Signore! Il Regno di Dio si fonda

sull'equità e sulla giustizia, nonché sulla misericordia, sulla

compassione e sulla gentilezza verso ogni anima vivente.

Sforzatevi dunque con tutto il cuore di essere

compassionevoli con tutta l'umanità - tranne coloro che

hanno moventi egoistici, personali o malattie dell'anima. Non

si può usare gentilezza coi tiranni, con i frodatori, o i ladri,

perché lungi dal ridestarli all'errore dei loro modi, ciò li fa

persistere nella loro cattiveria. Per quanto gentili siate con il

bugiardo, egli non farà altro che mentire di più, perché crede

di avervi ingannato, mentre voi lo capite anche troppo bene e

tacete solo per la vostra estrema indulgenza.

In breve, non è solo il prossimo che gli amati di Dio

devono trattare con misericordia e compassione, ma devono

mostrare massima gentilezza verso ogni creatura vivente. E

infatti sotto ogni aspetto materiale, e là dov'è implicato lo

spirito animale, animali e uomini condividono le medesime

sensazioni. L'uomo non ha colto questa verità e crede che le

154

sensazioni fisiche siano esclusive degli esseri umani, perciò è

ingiusto con gli animali, e crudele.

Eppure in verità quale differenza v’è sul piano delle

sensazioni fisiche? La sensibilità è identica, facciate soffrire

un uomo o una bestia: non v’è alcuna differenza in questo. E

in effetti è peggio far soffrire un animale, perché l'uomo ha la

parola, può protestare, gridare e gemere; leso, può ricorrere

alle autorità che lo proteggeranno dal suo aggressore. Ma la

sventurata bestia è muta, incapace di esprimere la propria

sofferenza o di deferire il proprio caso a un'autorità. E

l'animale che un uomo sottoponga a mille mali non può né

respinger costui con le parole né trascinarlo davanti a un

tribunale. Perciò è importantissimo che mostriate la massima

considerazione verso gli animali e che siate con essi ancor

più gentili che col prossimo.

Abituate i vostri figli sin dai primissimi giorni a essere

oltremodo teneri e amorevoli con gli animali. Se l'animale è

ammalato, cerchino i fanciulli di guarirlo; se è affamato, lo

nutrano; se è assetato, ne plachino la sete; se è stanco, provvedano

al suo riposo.

La maggior parte degli uomini sono peccatori, ma gli

animali sono innocenti. Sicuramente chi è senza peccato merita

massima gentilezza e amore - tutti tranne gli animali

nocivi, come i sanguinari lupi, le serpi velenose e altre creature

pericolose, perché gentilezza verso di loro è ingiustizia

verso gli esseri umani e verso gli altri animali. Se, per esempio,

siete teneri con il lupo, questa è una tirannia verso gli

agnelli, perché un lupo può distruggere un intero gregge. Un

cane rabbioso, se gliene date il modo, può uccidere mille

animali e uomini. Perciò la compassione verso animali selvaggi

e predatori è crudeltà verso quelli mansueti - e così si

devono affrontare gli animali nocivi. Ma si dev'essere molto

gentili con gli animali benedetti, tanto più gentili, tanto

meglio. Tenerezza e bontà sono principi basilari del celeste

Regno di Dio. Dovete tenerlo bene a mente.

155

139. O ancella di Dio! La lieta novella del cielo dev'essere

trasmessa con somma dignità e magnanimità. E l'anima

che non si levi con le qualità essenziali per il latore di tale

annunzio, le sue parole non avranno effetto.

O schiava di Dio! Lo spirito umano possiede capacità

meravigliose, ma dev'essere rafforzato dallo Spirito Santo. Le

cose che senti diverse da queste sono pura fantasia. Ma,

assistito dalla grazia dello Spirito Santo, allora la sua forza è

tale da suscitare meraviglia. Allora quello spirito umano

scopre realtà e rivela misteri. Volgi il cuore verso lo Spirito

Santo e invita gli altri a fare altrettanto; allora vedrai portentosi

risultati.

O ancella di Dio! Gli astri del firmamento non hanno

alcuna influenza spirituale su questo mondo di polvere; ma

tutte le componenti e le parti dell'universo sono assai strettamente

legate in quello spazio illimitato e tale connessione

produce reciprocità di effetti materiali. A parte la grazia dello

Spirito Santo, qualunque cosa tu senta a proposito dell'effetto

dei sonni ipnotici, o delle voci dei medium, che trasmettono i

canti dei defunti, è pura e semplice fantasia. Ma in quanto al

align=left>favore dello Spirito Santo, racconta quel che vuoi - è

impossibile sopravvalutarlo: credi dunque tutto ciò che ne

senti. Ma le persone di cui parli, i millantatori, sono

completamente esclusi da questo favore e non ne ricevono

parte; la loro è un'illusione.

O ancella di Dio! Le preghiere sono esaudite per il tramite

delle universali Manifestazioni di Dio. Nondimeno, se il

voto è di ottenere cose materiali, ancorché gli oranti siano

ignari, invocando essi umilmente l'aiuto di Dio, persino le

loro suppliche sono efficaci.

O ancella di Dio! Benché la realtà della Divinità sia santificata

e infinita, gli intenti e i bisogni delle creature sono

limitati. La grazia di Dio è come la pioggia che scende dal

cielo: l'acqua non è vincolata da limiti di forma, ma ovunque

cada, assume limiti -- dimensioni, apparenza, forma --

156

conformi alle caratteristiche del luogo. Nella vasca quadrata,

l'acqua, che prima non aveva costrizioni, diviene quadrato; in

quella a sei lati, diviene esagono; nell'altra a otto lati,

ottagono e così via. La pioggia non ha di per sé geometria, né

limiti, né forma, ma assume l'una o l'altra, secondo le

align=left>restrizioni del recipiente. In ugual modo, la Santa Essenza del

Signore Iddio è illimitata, immensa, ma le Sue grazie e i Suoi

splendori divengono finiti nelle creature, a causa delle

limitazioni di queste, per cui talvolta le preghiere di certe

persone ricevono una risposta favorevole.

O ancella di Dio! Per il Signore Cristo è la stessa cosa che

per Adamo. Il primo essere che venne all'esistenza ebbe forse

padre o madre? Certamente no. Ma a Cristo mancava solo il

padre.

O ancella di Dio! Le preghiere rivelate per impetrare la

guarigione valgono per la cura del corpo e dello spirito. Recitatele

dunque, per risanare l'anima e il corpo. Se è giusto

che il paziente riacquisti la salute, ciò gli sarà sicuramente

concesso; ma per taluni il guarire sarebbe solo cagione di altri

malanni e perciò la saggezza non consente una risposta

affermativa a quella preghiera.

O ancella di Dio! È il potere dello Spirito Santo che

guarisce i mali materiali e spirituali.

O ancella di Dio! È scritto nella Torà: E vi darò la valle di

Achor quale porta di speranza. Questa valle dì Achor è la

città di ‘Akká: chiunque interpreti questa frase in modo diverso

è fra coloro che non sanno.

140. Hai chiesto della trasfigurazione di Gesù, con

Mosè ed Elia e il Padre Celeste sul Monte Tabor, di cui si fa

menzione nella Bibbia. Questo evento fu percepito dai discepoli

mediante gli occhi interiori, perciò si trattò di un

segreto nascosto e di una loro scoperta spirituale. Altrimenti,

se si dovesse intendere che essi videro figure materiali,

157

cioè, che videro quella trasfigurazione con gli occhi esteriori,

allora nella pianura e sul monte v'erano molte altre persone e

perché mai non videro nulla? E perché il Signore ordinò loro

di non farne parola con nessuno? È chiaro che fu una visione

align=left>spirituale, un episodio del Regno. Perciò il Messia ordinò

loro di mantenere il segreto « finché il Figlio dell'uomo non

sia risorto dai morti »1, -- cioè finché la Causa di Dio non

fosse esaltata, e la Parola di Dio trionfasse, e la realtà di

Cristo risorgesse.

141. O bramosa fiamma, che ardi d'amor di Dio! Ho

letto la tua lettera e il suo contenuto, ben espresso ed eloquente,

ha deliziato il mio cuore, mostrando la tua profonda

sincerità verso la Causa di Dio, la tua perseveranza sulla via

del Suo Regno e la tua fermezza nella Sua Fede - perché fra

tutte le cose grandi, ai Suoi occhi questa è la più grande.

Quante anime si sono volte verso il Signore e sono entrate

nell'ombra protettrice della Sua Parola e sono divenute

famose in tutto il mondo - per esempio, Giuda Iscariota. Ma

poi, quando le prove s'inasprirono e ne aumentò la violenza, i

loro piedi scivolarono sulla via ed essi girarono le terga alla

Fede dopo averne riconosciuto la verità, e la rinnegarono, e

dall'armonia e dall'amore precipitarono nella disgrazia e

nell'odio. Così fu evidente la potenza delle prove, che fanno

tremare e oscillare possenti colonne.

Giuda Iscariota era il maggiore fra i discepoli e invitava la

gente ad andare a Cristo. Poi gli parve che Gesù mostrasse

crescente considerazione verso l'apostolo Pietro e quando

Gesù disse: « Tu sei Pietro e su questa pietra costruirò la Mia

chiesa », queste parole rivolte a Pietro e questa scelta dì

Pietro per un favore speciale ebbero un profondo effetto

1 Matteo, 17; 1-9. Marco, 9; 2-9. Luca, 9; 28-36.

158

sull'Apostolo e accesero l'invidia nel cuore di Giuda. Per

questa ragione colui che un tempo si era avvicinato si allontanò,

e colui che aveva creduto nella Fede la rinnegò, e il

suo amore si tramutò in odio, finché divenne causa della

crocifissione di quel glorioso Signore, quel palese Splendore!

Tale è il frutto dell'invidia, la ragione principale per cui gli

uomini si allontanano dalla Retta Via. Così è stato e così sarà

in questa grande Causa. Ma non ha importanza, poiché ciò

genera lealtà negli altri e fa levare anime che non vacillano,

anime che sono salde e incrollabili come montagne nel loro

amore per la Luce Palese.

Trasmetti alle ancelle del Misericordioso il messaggio che

quando una prova si fa violenta esse devono rimanere inamovibili

e fedeli al loro amore per Bahá. In inverno vengono

le tempeste, e soffiano forti venti, ma poi giunge la primavera

in tutta la sua bellezza, ad adornare declivi e pianure di piante

odorose e rossi anemoni, belli a vedersi. Allora gli uccelli

gorgheggiano sui rami i loro canti di gioia e innalzano dolci

melodie dai pulpiti degli alberi. Tra non molto vedrete coi

vostri occhi fulgore di luci, sventolio di stendardi del Regno,

redolere di soavi aromi del Misericordiosissimo, vedrete che

gli eserciti del Regno marciano, gli angeli del cielo

prorompono, lo Spirito Santo alita su tutte quelle contrade.

Quel giorno vedrai i dubbiosi, uomini e donne, frustrati nelle

loro speranze in palese rovina. Questo ha decretato il Signore,

Che ha rivelato i Versetti.

In quanto a te, te benedetta, perché sei incrollabile nella

Causa di Dio, salda nel Suo Patto. Lo imploro di conferirti

un'anima spirituale e la vita del Regno e di fare di te una

foglia verdeggiante e fiorente sull'Albero della Vita, sì che tu

possa servire le ancelle del Misericorde con spiritualità e

buon umore.

align=left>Il tuo generoso Signore ti aiuterà a lavorare nella Sua

vigna e farà di te lo strumento per diffondere lo spirito dell'unità

fra le Sue ancelle. Egli farà si che il tuo occhio in159

tenore veda con la luce del sapere, perdonerà i tuoi peccati e

li trasformerà in opere buone. In verità, Egli è l'Indulgente, il

Compassionevole, il Signore di sconfinata grazia.

142. Cara ancella di Dio! Loda Dio perché sei favorita

alla Sua Santa Soglia e amata nel Regno della Sua possanza.

Sei a capo di un'assemblea che è l'esatta impronta delle

Schiere supreme, immagine speculare del gloriosissimo

reame. Prodigati con tutta l'anima e tutto il cuore, in devota

umiltà e abnegazione, di sostenere la Legge di Dio e di

diffondere i Suoi soavi profumi; ingegnati di divenire il vero

presidente delle assemblee delle anime spirituali e compagna

degli angeli nel regno del Misericordiosissimo.

Hai chiesto a proposito del decimo e diciassettesimo versetto

del ventunesimo capitolo dell'Apocalisse di san Giovanni.

Sappi che secondo principi matematici, il firmamento del

fulgido astro di questa terra è stato diviso in dodici

costellazioni, che si chiamano segni zodiacali. Parimenti, il

Sole della Verità rifulge e riversa le sue grazie da dodici stadi

di santità e tali segni del cielo significano quegli immacolati

personaggi che sono le sorgenti prime della santità e gli

orienti proclamanti l'unicità di Dio.

Considera come ai tempi dell'Interlocutore (Mosè), vi

furono dodici santi esseri che erano i capi delle dodici tribù; e

così nella dispensazione dello Spirito (Cristo), nota che

v'erano dodici Apostoli riuniti all'ombra protettrice di quella

Luce superna e da quegli splendidi orienti il Sole della Verità

rifulse come il sole nel firmamento. Ancora, ai tempi di

Muhammad, osserva come vi furono dodici orienti di santità,

che palesarono il confermatore aiuto di Dio. Così stanno le

cose.

Di conseguenza san Giovanni il Teologo parla nella sua

visione di dodici porte e di dodici fondamenta. ‘Quella

160

grande città, la santa Gerusalemme, discesa dal cielo da Dio’

significa la Santa Legge di Dio e questo è scritto in molte

Tavole e si può leggere altresì nelle Scritture degli antichi

Profeti: per esempio, che essi videro Gerusalemme andare nel

deserto.

Il significato di questo passo è che questa Gerusalemme

celeste ha dodici porte, attraverso le quali le anime benedette

entrano nella Città di Dio. Queste porte sono anime che sono

come stelle polari, come portali di sapere e di grazia, e

all'interno di queste dodici porte si trovano dodici angeli.

« Angelo » significa la forza delle confermazioni di Dio --

che la torcia del potere confermatore di Dio rifulge dal

torcère di quelle anime -- cioè a ciascuno di quegli esseri

sarà concesso il massimo sostegno confermatore.

Queste dodici porte abbracciano il mondo intero, cioè

sono un asilo per tutte le creature, e sono anche le fondamenta

della Città di Dio, la Gerusalemme celeste, e su ciascuna

di queste fondamenta è scritto il nome di uno degli

Apostoli di Cristo. Cioè, ciascuna di esse palesa le perfezioni,

il gioioso messaggio e l'eccellenza di quel santo Essere.

In breve, la Scrittura dice: « Colui che mi parlava aveva

come misura una canna d'oro, per misurare la città, le sue

porte e le sue torri »1. Ciò significa che certi personaggi

guidarono le genti con un bastone cresciuto dalla terra e le

pascolarono con una verga, come la verga di Mosè. Altri educarono

e pascolarono le genti con una verga d'acciaio, come

nella dispensazione di Muhammad. E in questo ciclo, trattandosi

della più possente delle dispensazioni, la verga cresciuta

dal regno vegetale e quella di ferro saranno trasformate

in una di purissimo oro, presa dalle sconfinate tesorerie del

Regno del Signore. Con questa verga le genti saranno

educate.

Notate bene la differenza: un tempo gli Insegnamenti

1 Apocalisse, 21;15.

161

di Dio erano come un bastone e con questo strumento le Sacre

align=left>Scritture furono divulgate, la Legge di Dio promulgata e

fondata la Sua Fede. Poi venne un tempo in cui la verga del

vero Pastore fu di ferro. E oggi, in questo nuovo splendido

evo, la verga è per l'appunto quale oro puro. Quale differenza!

Ora sai, dunque, quanto terreno hanno guadagnato la

Legge e gli Insegnamenti di Dio in questa dispensazione,

quali altezze hanno raggiunto, così che trascendono di molto

le trascorse dispensazioni: in verità questa verga è purissimo

oro, mentre le verghe dei giorni passati erano di ferro e di

legno.

Questa è una breve risposta scritta per te, perché non c’era

tempo per scrivere di più. È certo che mi perdonerai. Le

ancelle di Dio devono assurgere a tale stadio onde possano

comprendere, da sole e senza aiuto, questi intimi significati

ed essere capaci di spiegarli diffusamente parola per parola;

uno stadio in cui, dalla verità dei loro intimi cuori, sgorgherà

una fonte di saggezza, zampillando quale fontana che sgorga

da polla sorgiva.

143. O tu che ti sei avvicinato allo spirito di Cristo nel

Regno di Dio! In verità il corpo è composto da elementi

materiali e tutto ciò che è composto deve necessariamente

decomporsi. Ma lo spirito è una essenza singola, sottile e

delicata, incorporea, eterna e appartenente a Dio. Per questa

ragione chiunque cerchi Cristo nel Suo corpo terreno ha cercato

invano e Ne sarà tagliato via come da un velo. Ma chiunque

aneli di trovarLo nello spirito crescerà giorno dopo giorno

in gioia, desiderio e amore ardente, si avvicinerà a Lui e

Lo vedrà nitido e chiaro. In questo nuovo portentoso giorno

fa d'uopo che tu cerchi lo spirito di Cristo.

In verità il cielo cui il Messia ascese non era questo firmamento

sconfinato sibbene il Regno del Suo benefico Signore.

Per l'appunto com'Egli ha detto: « Sono venuto dal

162

cielo »1 e ancora: « Il Figlio dell'Uomo è in cielo »2. Quindi è

chiaro che il Suo cielo trascende punti d'orientamento: esso

comprende tutta l'esistenza e s'innalza per coloro che adorano

Iddio. Invoca e implora il tuo Signore di innalzarti in quel

cielo e di dartene da mangiare il cibo, in questa maestosa

possente età.

Sappi che neppure oggi le genti sono riuscite a svelare i

reconditi segreti del Libro. Esse s'immaginano che Cristo

fosse lontano dal Suo cielo nei giorni in cui dimorò sulla

terra, che Egli sia caduto dalle vette della Sua sublimità e che

sia poi risalito in quei superni recessi del cielo in quel

firmamento che non esiste affatto, poiché non è altro che

spazio. E si aspettano che da lì nuovamente discenda, ritto su

una nube, e s'immaginano che vi siano nuvole in quello

spazio infinito e ch'Egli vi stia sopra e che con quel mezzo

discenda. Mentre la verità è che le nuvole non sono altro che

un vapore che sale dalla terra e non discende dal cielo. Ma le

nuvole di cui si parla nel Vangelo sono il corpo umano, così

chiamato perché è come un velo per l'uomo, cui, per

l'appunto, quale nube, impedisce di mirare il Sole della Verità

che brilla dall'orizzonte di Cristo.

Prego Dio di aprire dinanzi ai tuoi occhi le porte delle

scoperte e delle percezioni, affinché tu abbia contezza dei

Suoi misteri in questo che è il più palese dei giorni.

Ho un grande desiderio di incontrarti, ma il momento non

è propizio. Se Dio vorrà, ti faremo sapere quando giungeranno

tempi migliori, in cui potrai venire gioiosa.

144. O amante dell'umanità! La tua lettera è pervenuta

e parla, sia lodato Iddio, della tua salute e del tuo be-

1 Giovanni, 6; 38.

2 Giovanni, 3; 13.

face=TimesNewRomanPSMT>

163

nessere. Appare, dalla tua risposta a una missiva

precedente, che tra te e gli amici stanno nascendo sentimenti

d'affetto.

Si deve vedere in ogni essere umano solo ciò che merita

lode. Quand'è così, è possibile essere amici di tutto il genere

umano. Ma se guardiamo un uomo nelle sue colpe, allora

essergli amici è un'ardua impresa.

Accadde un giorno ai tempi di Cristo - possa la vita del

mondo essere un sacrificio per Lui - che Egli passasse

accanto a una carcassa di cane, maleodorante, orribile, le

membra putrefatte. Uno dei presenti disse: « Che sgradevole

lezzo! » e un altro: « Che disgusto! che nausea! » In breve,

ciascuno aveva qualcosa da aggiungere all'elenco.

Ma poi parlò Lui, Cristo, e disse: « Guardate i denti del

cane! Come sono bianchi e lucenti! »

L'indulgente occhio del Messia non si soffermò un solo

istante sulla repellenza di quella carcassa. Il suo solo elemento

che non fosse disgustoso erano i denti: e Gesù guardò

la loro lucentezza.

Così dobbiamo fare anche noi, quando guardiamo gli altri,

vedere dove eccellono, non dove mancano.

Sia lodato Iddio, la tua mèta è di promuovere il bene del

genere umano e aiutare le anime a emendare i loro difetti.

Questa buona intenzione produrrà lodevoli effetti.

145. Hai scritto sul tema delle scoperte spirituali. Lo

spirito umano è una forza compenetrante che pervade le realtà

di tutte le cose. Qualunque cosa tu veda attorno a te -

portentosi prodotti dell'umana industriosità, invenzioni, scoperte

e analoghi segni - tutto ciò era un tempo un segreto

nascosto nel regno dell'ignoto. Lo spirito umano mise a nudo

il segreto e lo estrasse dal mondo invisibile in quello visibile.

Vi sono, per esempio, l'energia del vapore, la fotografia, il

164

fonografo, il telegrafo senza fili e i progressi nella matematica:

tutto questo era un tempo un mistero, un segreto attentamente

protetto, eppure lo spirito umano rivelò questi

segreti e dall'invisibile li trasse alla luce del giorno. Così è

chiaro che lo spirito umano è una forza che tutto pervade e

che domina l'intima essenza di tutte le cose create, scoprendo

i reconditi misteri del mondo fenomenico.

Ma lo spirito divino svela realtà divine e misteri universali

che si trovano nel mondo spirituale. È mia speranza che tu

ottenga questo spirito divino, sì che tu possa scoprire i segreti

dell'altro mondo e del mondo quaggiù.

Hai chiesto del capitolo 14, versetto 30 del Vangelo di san

Giovanni, dove il Signore Cristo dice: « Non parlerò più a

lungo con voi, perché viene il Principe del Mondo; egli non

ha nessun potere su di Me...». Il Principe di questo mondo è

la Bellezza Benedetta; e « egli non ha nessun potere su di

Me » significa: dopo di Me tutti prenderanno la grazia da Me

ma Egli è indipendente da Me, e non prenderà grazia da Me.

Cioè, Egli è ricco al di là di ogni Mia grazia.

In quanto alla tua domanda sulle scoperte fatte dall'anima

dopo che ha deposto le umane spoglie: certamente, quello è

un mondo di percezioni e di scoperte, perché il velo interposto

sarà sollevato e lo spirito umano mirerà le anime che

si trovano al di sopra, al di sotto, e alla pari di lui. È simile

alla condizione di un essere umano nella matrice, dove i suoi

occhi sono velati e le cose gli sono nascoste. Ma

quando nasce dal mondo uterino ed entra in questa vita,

trova che, in confronto a quella della matrice essa è un

luogo di percezioni e di scoperte e osserva tutte le cose per

mezzo dell'occhio esteriore. Similmente, una volta trapassato

da questa vita, egli vedrà in quel mondo tutto ciò che qui

gli era nascosto; ma ivi vedrà e comprenderà tutte le cose

con l'occhio interiore: vedrà i suoi amici e i suoi pari, e coloro

che gli sono superiori di rango, e coloro che gli sono

inferiori. In quanto al significato della parità fra le anime

align=left>165

nell'eccelso reame, è questo: le anime dei credenti, appena

appaiono nel mondo del corpo, sono uguali, tutte santificate e

pure. Ma in questo mondo incominciano a differenziarsi le

une dalle altre: alcune raggiungono il massimo stadio, altre

uno intermedio e altre rimangono nell'infimo stadio

dell'essere. La loro parità è al principio della loro esistenza; la

differenziazione ne segue il trapasso.

Mi hai scritto di Seir. Seir è una località nei pressi di

Nazaret in Galilea.

In quanto alla frase di Giobbe, capitolo 19, versetti 25-27:

« Io lo so che il mio Redentore è vivo e che, nell'ultimo

giorno, si ergerà sulla polvere! » eccone il significato: non

sarò confuso, avrò un Patrono e un Custode, e il mio

Soccorritore, il mio Difensore sarà palesato alla fine. E

benché ora la mia carne sia debole e coperta di vermi, pure

sarò risanato e con questi miei occhi, cioè con la mia vista

interiore, io Lo vedrò. Questo disse Giobbe dopo essere stato

rimproverato e aver lamentato il dolore che le sue tribolazioni

gli avevano arrecato. E anche quando, per i terribili accessi

del morbo, il suo corpo si coperse di vermi, egli tentò di dire

a coloro che gli stavano attorno che sarebbe del tutto guarito

e che con quel suo corpo, con quei suoi occhi, avrebbe mirato

il Redentore.

In quanto alla donna dell'Apocalisse di san Giovanni,

capitolo 12, che fuggì nel deserto e al grande portento apparso

nel cielo - quella donna vestita di sole, con la luna

sotto i piedi: ella significa la Legge di Dio. Perché secondo la

terminologia dei Libri Sacri, qui si parla della Legge e la

donna ne è il simbolo. E i due astri, il sole e la luna, sono i

due troni, turco e persiano, che si trovano sotto il governo

della Legge di Dio. Il sole simboleggia l'Impero Persiano e la

luna, cioè la mezzaluna, è quello dei Turchi. La corona con

dodici stelle significa i dodici Imám che, come gli Apostoli,

difesero la Fede di Dio. Il Neonato è la Bellezza del166

l'Adorato,1 scaturito dalla Legge di Dio. Egli poi dice che la

donna se ne fuggì nel deserto, cioè la Legge di Dio dalla

Palestina fu portata nel deserto dell'Hijáz, dove rimase 1.260

anni - cioè fino all'avvento del Fanciullo promesso. Come è

risaputo, nei Libri Santi, ogni giorno è contato un anno.

146. O ancella accesa d'amore di Dio! Ho esaminato

la tua squisita lettera e ho ringraziato Dio che sei giunta sana

e salva in quella grande città. Lo imploro di far sì che, con il

Suo infallibile aiuto, questo tuo ritorno abbia un potente

effetto. Ma ciò potrà accadere soltanto se tu ti spogli da ogni

attaccamento a questo mondo e indossi la veste della santità;

se restringi tutti i pensieri e le parole alla rimembranza e alla

lode di Dio, a diffondere i Suoi dolci aromi e a compiere

buone azioni e se ti dedichi a ridestare gl'ignavi e a restituire

la vista ai ciechi, l'udito ai sordi, la parola ai muti e, mercé il

potere dello spirito, la vita ai morti.

align=left>Per l'appunto, come Cristo disse di loro nel Vangelo, gli

uomini sono ciechi, sordi, muti; ed Egli disse: « Io li guarirò

».

Sii gentile e compassionevole con la tua debilitata madre e

parlale del Regno, sì che gioisca il suo cuore.

Porgi i miei saluti alla signorina Ford. Annunciale la lieta

novella che questi sono i giorni del Regno di Dio. Dille:

Te benedetta per le tue nobili mire, te benedetta per le tue

buone azioni, te benedetta per la tua natura spirituale. In

verità io ti amo in virtù di queste tue mire e qualità e azioni.

Dille ancora: Ricorda il Messia e i Suoi giorni sulla terra, e

la Sua umiliazione, e le Sue tribolazioni, e come la gente non

si sia curata di Lui. Ricorda come gli Ebrei Lo abbiano

esposto al ridicolo, e dileggiato, e Gli abbiano detto: « Pace

a te, Re dei Giudei! Pace a te, Re dei Re! » Come abbiano

size=1>

1 Il Báb, cfr. Le Lezioni di San Giovanni d’Acri, cap. XIII.

167

detto che era folle e chiesto come la Causa di quel Crocifisso

avrebbe mai potuto spargersi nel mondo, in oriente e in occidente!

Nessuno Lo seguì allora, tranne pochissime anime che

erano pescatori, falegnami e altri sempliciotti. Ahimè, ahimè,

quali delusioni!

E guarda cos'è accaduto dopo! come le loro possenti

bandiere siano state ammainate e al loro posto innalzato il

Suo eccelso stendardo; tutte le fulgide stelle di quel firmamento

d'onore e d'orgoglio declinarono e tramontarono all'occidente

di tutto ciò che svanisce - mentre la Sua Orbe

lucente ancora risplende da cieli di gloria immortale, nel

trascorrere di secoli ed ère. Sia questo per voi di ammonimento,

o voi che avete occhi a vedere! Tra non molto mirerete

cose ancor più grandi di queste.

Sappi che tutte le forze congiunte non hanno il potere di

instaurare la pace universale, né di resistere allo strapotente

dominio, in ogni tempo e stagione, di queste interminabili

guerre. Ma tra non molto le forze del cielo, il dominio dello

Spirito Santo, innalzeranno sulle alte vette le insegne d'amore

e di pace e là, su castelli di maestà e di possanza, quelle

bandiere ondeggeranno ai venti impetuosi che soffiano dalla

tenera misericordia divina.

Porgi i miei saluti alla signora Florence e dille: Le diverse

congregazioni hanno abbandonato il terreno del loro credo e

adottato dottrine che non hanno valore agli occhi di Dio. Essi

sono come i Farisei che pregavano e digiunavano, e poi

condannarono a morte Gesù Cristo. Per la vita di Dio! Tutto

ciò è molto strano!

In quanto a te, o ancella di Dio, recita sommessamente

questa orazione al tuo Signore e diGli:

O Dio, mio Dio! Colma per me la coppa del distacco da

ogni cosa e nell'assemblea dei Tuoi splendori e doni,

rallegrami con il vino dell'amore per Te. Liberami dagli

assalti della passione e del desiderio discioglimi dai lacci

168

di questo basso mondo, conducimi in estasi nel Tuo superno

reame e rinfrescami fra le Tue ancelle con gli aliti

della Tua santità.

O Signore, illumina il mio volto con le luci dei Tuoi

doni, accendi i miei occhi con la visione dei segni della

Tua possanza soggiogatrice; delizia il mio cuore con la

gloria della Tua conoscenza che comprende tutte le cose,

allieta la mia anima con le Tue novelle di grande gioia che

ravvivano l'anima, o Re di questo mondo e del Regno

superno, o Signore del dominio e della possanza, sì che io

possa spargere ovunque i Tuoi segni e pegni, e proclamare

la Tua Causa, e promuovere i Tuoi Precetti, e servire la

Tua Legge, ed esaltare la Tua Parola.

In verità, Tu sei il Forte, il Donatore, l'Abile, l'Onnipotente.

In quanto ai principi fondamentali dell'insegnamento della

Fede: sappi che è possibile trasmettere il Messaggio, solo

mediante buone azioni e attributi spirituali, un eloquio che sia

cristallino e la felicità rispecchiata nel volto di colui che

espone i Precetti. È essenziale che le opere dell'insegnante

attestino la verità delle sue parole. Tale è lo stato di chiunque

diffonda i dolci aromi di Dio e la qualità di colui che è

sincero nella sua fede.

Quando il Signore ti abbia permesso di pervenire a questa

condizione, sii certa che Egli ti ispirerà parole di verità e ti

farà parlare mercé gli aliti dello Spirito Santo.

147. Rifletti sui passati eventi dei tempi di Cristo e i

presenti accadimenti diverranno chiari e palesi.

148. O figli e figlie del Regno! Grati, gli uccelli dello

169

spirito cercano solo di volare nell'alto dei cieli e di cantare le

loro canzoni con mirabile arte. Ma i miseri lombrichi amano

solo scavare nella terra: e quale sforzo possente per scendere

nelle sue profondità! Tali e quali sono i figli della terra. La

loro mira più alta è quella di accrescere i propri strumenti per

continuare, in questo mondo effimero, questa morte nella

vita: e ciò fanno malgrado siano legati mani e piedi da mille

preoccupazioni e dolori e non siano mai liberi da pericoli,

neppure per un batter d'occhi, mai al sicuro, neppure da morte

improvvisa. Perciò, dopo breve tempo, sono del tutto

align=left>cancellati, e non v'è segno che rimanga a dire di loro, e non

se ne sente più neppure una parola.

Dunque, datevi a lodare Bahá’u’lláh, perché è in virtù

della Sua grazia e del Suo soccorso che siete divenuti figli e

figlie del Regno; è grazie a Lui che siete ora cantori nei prati

della verità e che siete assurti alle vette della gloria sempiterna.

Avete trovato il vostro posto nel mondo che non perisce;

su voi hanno spirato gli aliti dello Spirito Santo; avete

assunto un'altra vita, avete ottenuto accesso alla Soglia di

Dio.

Perciò, con grande letizia, fondate assemblee spirituali e

datevi a innalzare la lode e la glorificazione del Signore e a

chiamarLo Santo e Grandissimo. Innalzate al reame del

Gloriosissimo le vostre supplici invocazioni di soccorso e

pronunciate in ogni istante miriadi di ringraziamenti per aver

avuto questo copioso favore e sovrabbondante grazia.

149. O tu che hai occhi a vedere! Ciò che vedesti è la

verità e appartiene al regno della visione.

Il profumo è intimamente amalgamato e fuso con il bocciolo

e quando il bocciolo si sia aperto tutto attorno se ne

sparge il dolce aroma. L'erba non è senza frutto, benché così

sembri, poiché in questo verziere di Dio ogni pianta ha

170

influenza e qualità proprie e può emulare la ridente rosa dai

cento petali nel rallegrare i sensi con la propria fragranza.

Siine certo. Benché le pagine di un libro non sappiano nulla

delle parole e dei significati tracciati su di esse, pure, a causa

del loro rapporto con queste parole, gli amici se le passano

riverenti di mano in mano. Questo rapporto è inoltre purissima

generosità.

Quando l'anima umana s'invola da questo fuggevole mucchio

di polvere e assurge al mondo di Dio, allora cadono i

veli, e le verità vengono alla luce, e tutte le cose prima sconosciute

si chiariscono, e le verità nascoste sono comprese.

Considera come, nel mondo della matrice, gli esseri siano

sordi d'orecchie, e ciechi d'occhi, e muti di lingua; come

siano del tutto privi d'ogni capacità di percezione. Ma una

volta usciti da quel mondo di tenebre, essi entrano in questo

mondo di luce, allora l'occhio vede, l'orecchio ode, la lingua

parla. Ugualmente, spiccato il volo da questo luogo mortale

per il Regno di Dio, essi nascono nello spirito; allora

l'occhio della percezione si apre, l'orecchio dell'anima ode e

tutte le verità che prima essi ignoravano divengono facili e

chiare.

L'attento viandante che percorre una via, rammenta certamente

le sue scoperte, a meno che non intervenga qualche

accidente a cancellarne la memoria.

150. O ancella accesa del fuoco dell'amor di Dio! Non

addolorarti delle tribolazioni e delle difficoltà di questo basso

mondo e non rallegrarti nel momento dell'agio e del conforto,

perché entrambe le cose passeranno. Questa vita presente è

quale onda sorgente, o miraggio, o nube vagante. Potrebbe

mai distorta immagine di deserto servire quale rinfrescante

acqua? No, per il Signore dei Signori! La realtà e la

sua mera sembianza non potranno mai essere la stessa

171

align=left>cosa e grande è la differenza fra fantasia e fatti, fra la verità e

la sua ombra.

Sappi che il Regno è il mondo reale e questo infimo luogo

ne è solo l'ombra protesa. L'ombra non ha vita propria: la sua

esistenza è solo fantasia, e niente più; non è altro che

un'immagine riflessa nell'acqua, che agli occhi sembra come

un disegno.

Confida in Dio. Abbandonati a Lui. LodaLo e rammentaLo

continuamente. Egli trasforma la pena in tranquillità, e il

dolore in sollievo, e il travaglio in pace perfetta. In verità Egli

ha dominio su tutte le cose.

Se ascolti le mie parole, liberati dai legami di tutto quel

che accade. E in tutte le circostanze ringrazia il tuo amoroso

Signore e affida tutte le tue cose alla Sua Volontà che opera

come Gli piace. In verità per te questo è meglio di ogni altra

cosa, in entrambi i mondi.

face=TimesNewRomanPS-BoldMT>

151. O credente nell'unità di Dio! Sappi che nulla giova

all'anima tranne l'amore del Misericordiosissimo, nulla

illumina il cuore salvo lo splendore che riluce dal regno del

Signore.

Dimentica ogni altra cura, lascia che l'oblio colga il ricordo

d'ogni altra cosa. Limita i tuoi pensieri a qualunque

cosa innalzi l'anima umana al Paradiso della grazia del cielo e

faccia che ogni uccello del Regno s'involi verso il Supremo

Orizzonte, epicentro d'onore imperituro in questo mondo

effimero.

152. In quanto alla tua domanda a proposito dell'anima

di un assassino e quale sarà la sua punizione. La risposta è

che l'assassino deve espiare il suo crimine: cioè, se lo mettono

a morte, la morte è per lui espiazione per il crimine commesso

e dopo la morte Dio, nella Sua giustizia, non gli

172

imporrà una seconda pena, perché la giustizia divina non lo

consentirebbe.

153. O ancella di Dio! In questo giorno, ringraziare

Dio per i Suoi doni consiste nell'avere cuore radioso e anima

aperta ai moti dello spirito: questa è l'essenza del ringraziamento.

In quanto al ringraziare con parole o per iscritto, benché

sia certo accettabile, tuttavia in confronto all'altro tipo di

ringraziamento, questo è solo apparenza e irrealtà; perché

l'essenziale, sono queste intimazioni dello spirito, queste

emanazioni dai profondi recessi del cuore. È mia speranza

che tu ne sia favorita.

In quanto a chi non ha capacità e non merita il Giorno

della Resurrezione, costui non è per questo escluso dai doni e

dalle grazie; perché questo non è Giorno di Giustizia sibbene

di Grazia, laddove giustizia è rendere a ciascuno ciò che gli è

dovuto. Quindi non guardare alla misura delle tue capacità,

guarda agli sconfinati favori di Bahá'u'lláh; la Sua generosità

pervade tutto, la Sua grazia è perfetta.

Chiedo a Dio che con la Sua assistenza e il Suo forte

sostegno tu possa insegnare gl'intimi significati della Torà

con eloquenza, comprensione, energia e ingegno. Rivolgi il

viso verso il Regno di Dio, chiedi i doni dello Spirito Santo,

parla, e le confermazioni dello Spirito verranno.

In quanto a quel possente orbe solare che mirasti in sogno,

quello era il Promesso, e i suoi raggi dardeggianti le Sue

munificenze, e la superficie tralucente della massa d'acqua

significa cuori che sono immacolati e puri, mentre le onde

sorgenti denotano il grande eccitamento di quei cuori e il

fatto che furono scossi e intimamente turbati, cioè, le onde

sono i moti dello spirito e le sante intimazioni dell'anima. Sia

lodato Iddio, ché nel mondo del sogno hai visto tali rivelazioni.

173

A proposito di quel che significa che un uomo dimentichi

completamente l'io: l'intento è che egli si levi e si sacrifichi

nel vero senso della parola, cioè, egli deve dimenticare

gl'impulsi della condizione umana e liberarsi di quelle

caratteristiche che sono degne di biasimo e che costituiscono

le fitte tenebre di questa vita sulla terra - non che egli

permetta che la propria salute fisica si deteriori e che il suo

corpo s'ammali.

Supplico ardentemente e umilmente alla Santa Soglia che

le benedizioni del cielo e il perdono di Dio avvolgano la tua

align=left>cara madre, nonché le tue amorose sorelle e i tuoi congiunti.

Prego specialmente per il tuo promesso sposo, che è improvvisamente

trapassato da questo mondo nell'altro.

154. O figlio del Regno! Le tue gradevoli lettere, con

align=left>il loro piacevole stile, allietano sempre i nostri cuori. Ogni

canto che venga dal Regno rallegra l'anima.

Sia lodato Iddio, ti sei recato in quel Paese1 allo scopo di

innalzare la Sua Parola e di diffondere la santa fragranza del

align=left>Suo Regno e servi quale giardiniere nei giardini del cielo. Tra

non molto i tuoi sforzi saranno coronati dal successo.

O figlio del Regno! Unite all'amore di Dio, tutte le cose

sono benefiche; e senza il Suo amore ogni cosa è nociva e fa

da velo tra l'uomo e il Signore del Regno. Quando c'è amore

per Lui, ogni amarezza si addolcisce e ogni munificenza

produce un grande piacere. Per esempio, una melodia, dolce

all'orecchio, reca lo spirito della vita al cuore innamorato di

Dio, ma macchia di cupidigia l'anima assorbita nei desideri

dei sensi. E ogni branca del sapere, unita con l'amore di Dio,

è approvata e degna di lode; ma privo del Suo amore,

il sapere è sterile anzi porta alla follia. Ogni genere di sa-

size=1>

1 Germania.

174

pere, ogni scienza, è come un albero: se il suo frutto è l'amore

di Dio, quello è un albero benedetto, altrimenti non è altro

che legna secca, che serve solo ad alimentare il fuoco.

O leale servo di Dio e guaritore spirituale dell'uomo!

Ogniqualvolta assisti un paziente, rivolgi il viso verso il Signore

del Regno celeste, chiedi che lo Spirito Santo venga in

tuo soccorso, poi cura la malattia.

155. O fiamma d'amor di Dio! Quello che hai scritto

ha recato grande gioia, perché la tua lettera era un giardino

donde rose di intimi significati esalavano i dolci aromi dell'amore

di Dio. Similmente, le mie risposte serviranno quali

piogge e rugiada, per conferire a quelle piante spirituali che

sono sbocciate nel giardino del tuo cuore freschezza e delicata

bellezza più grandi di ciò che le parole possano dire.

Mi hai scritto delle dolorose tribolazioni che ti hanno

colpita. Per l'anima leale, un cimento non è altro che grazia e

favore di Dio; perché il valoroso si slancia gioiosamente nella

battaglia furiosa sul campo del dolore, mentre il codardo,

tremebondo di paura, vacilla e trema. Così anche il bravo

studente, che ha imparato con grande abilità i temi

mandandoli a mente, è felice di esibire la sua bravura davanti

agli esaminatori il giorno degli esami. Così anche l'oro puro

brilla meraviglioso e risplende nel fuoco del saggiatore.

È chiaro dunque che per le anime santificate, le prove e le

tribolazioni non sono altro che generosità e grazia di Dio, ma

per i deboli sono calamità, inattesa e improvvisa.

Queste prove, come tu scrivi, non fanno altro che cancellare

la macchia dell'io dallo specchio del cuore, finché il

Sole della Verità non vi faccia cadere i suoi raggi; perché non

c'è velo più ostruttivo dell'io; e quel velo, per quanto tenue

possa essere, alla fine taglia via l'uomo del tutto, privandolo

della sua parte di grazia eterna.

175

O estasiata ancella del Signore! Quando i credenti, uomini

e donne, mi passano nel pensiero dinanzi agli occhi, mi sento

align=left>riscaldato dal fuoco dell'amore di Dio e prego che l'Onnipotente

soccorra quelle anime sante con le Sue invisibili

schiere. Sia lodato Iddio, le profezie di tutte le Sue Manifestazioni

si sono oggi chiaramente adempiute, in questo che

è il più grande dei giorni, questa santa e benedetta età.

O estasiata ancella di Dio! La vicinanza è in verità dell'anima,

non del corpo; e l'aiuto cercato, l'aiuto che viene, non

è materiale, sibbene dello spirito; nondimeno è mia speranza

che tu giunga alla vicinanza in ogni senso. In verità, i doni di

Dio avvolgono l'anima santificata come la luce del sole

avvolge la luna e le stelle: siine certa.

Reca a ciascuno dei credenti, uomini e donne, fragranti

aliti di santità da parte di ‘Abdu’l-Bahá. Ispirali tutti ed

esortali a diffondere i dolci aromi del Signore.

156. O servo della Santa Soglia! Abbiamo letto ciò

che fluì dalla tua penna nel tuo amore per Dio e ne abbiamo

trovato il contenuto assai piacevole. È mia speranza che

mercé la grazia di Dio gli aliti dello Spirito Santo possano

sempre corroborarti e rinnovarti.

Hai scritto dell'incarnazione. La credenza dell'incarnazione

risale all'antica storia di quasi tutti i popoli; era sostenuta

perfino dai filosofi della Grecia, dai saggi di Roma,

dagli antichi Egizi e dai grandi Assiri. Tuttavia agli occhi di

Dio queste superstizioni e questi detti sono assurdità.

Il maggiore argomento a suffragio della reincarnazione era

questo, che secondo la giustizia di Dio ciascuno deve ricevere

ciò che gli spetta: ogni qual volta un uomo sia afflitto da una

calamità, per esempio, ciò accade a cagione di qualche

torto da lui commesso. Ma considera un bambino che si

trovi ancora nel grembo materno, un embrione appena for176

mato, e che sia cieco, sordo, storpio, deficiente - quale peccato

ha egli commesso, per meritare tali afflizioni? Costoro

rispondono che, sebbene alle apparenze esteriori il bambino,

che è ancora nella matrice, sia immune da peccato - nondimeno

align=left>egli ha fatto qualcosa di male nella sua forma precedente

e perciò si merita quella punizione.

Ma costoro hanno trascurato il punto seguente. Se la

creazione procedesse secondo una regola sola, come potrebbe

farSi sentire la Forza Che tutto pervade? Come potrebbe

l'Onnipotente essere Colui Che « fa quel che Gli piace e

ordina ciò che Gli aggrada »1.

In breve, le Sacre Scritture parlano veramente di ritorno,

ma ciò significa il ritorno delle qualità, delle condizioni, degli

effetti, delle perfezioni e delle realtà interiori delle luci che

ricorrono in ogni dispensazione. Non parlano di anime e

entità specifiche e personali.

Può dirsi, per esempio, che la luce di questa lampada non

sia altro che la luce di ieri notte che è ritornata, ovvero che la

rosa dell'anno scorso sia ritornata in giardino quest'anno. Qui

non si parla della realtà individuale, dell'identità fissa,

dell'essere speciale di quell'altra rosa, ma si dice invece che le

qualità, le caratteristiche peculiari di quell'altra luce, di quel

fiore sono presenti oggi in questo. Cioè le perfezioni, le

grazie e i doni della precedente primavera sono ritornati

quest'anno. Diciamo per esempio che questo frutto è lo stesso

dello scorso anno; ma pensiamo solo alla delicatezza, al fiore,

alla freschezza e al dolce sapore; perché è ovvio che

quell'inespugnabile centro di realtà, quell'identità specifica,

non potrà mai ritornare.

Quale pace, quali agi e comodità trovarono mai i Santi di

Dio durante il Loro soggiorno in questo basso mondo, per

cercare continuamente di ritornare a rivivere questa vita?

Non basta un solo turno di tale angoscia, di tali afflizioni e

1 Cf. Corano, 3; 35. 2; 254.

177

calamità, di tali duri colpi e gravi angustie, senza che Essi

debbano desiderare queste ripetute visite alla vita di questo

mondo? Questa coppa non fu così dolce che dovesse importare

Loro di berne per una seconda volta.

Perciò gli amanti della Bellezza di Abhá non desiderano

altra ricompensa che di raggiungere quello stadio donde possano

mirarLo nel Reame di Gloria; essi non percorrono altra

strada se non le desolate sabbie dell'anelare quelle eccelse

alture. Essi cercano un agio e una consolazione che dureranno

in eterno e quei doni che travalicano di molto la comprensione

delle menti del mondo.

align=left>Chi si guardi attorno con occhio veggente potrà vedere che

in questo mondo di polvere tutto il genere umano soffre. Qui,

quale compenso di ciò che ha compiuto durante vite passate,

non v'è uomo che abbia riposo; né v'è alcuno tanto beato che

sembri spiccare il frutto di un'angoscia trascorsa. E se una

vita umana, con il suo essere spirituale, fosse limitata a

questo breve spazio terreno, quale sarebbe allora il frutto

della creazione? E quali gli effetti e i risultati della Divinità

Stessa? Se questa nozione fosse vera, allora tutte le cose

create, le realtà contingenti e tutto questo mondo dell'essere

- tutto sarebbe privo di significato. Dio non voglia

che ci si debba aggrappare a tali fantasie, a tale grossolano

errore.

Perché come gli effetti e il frutto della vita uterina non

possono trovarsi in quel luogo angusto ed oscuro, e solo

quando il bambino si trasferisca in questa terra spaziosa si

rivelano i benefici e gli usi della crescita e dello sviluppo in

quel mondo precedente - similmente la ricompensa e la

punizione, il paradiso e l'inferno, il premio e il castigo per le

azioni perpetrate in questa vita presente, si riveleranno in

align=left>quell'altro mondo al di là. E come, l'esistenza sarebbe insignificante,

irrilevante, se la vita umana nella matrice fosse limitata

a quel mondo uterino - così se la vita di questo mondo,

le azioni qui compiute e il loro frutto, non apparissero

178

nel mondo al di là, l'intero processo sarebbe illogico e

sciocco.

Sappi dunque che il Signore Iddio possiede reami invisibili

che l'intelletto umano non potrà mai sperare di esplorare

e la mente dell'uomo di concepire. Quando avrai purificato il

canale dei sensi spirituali dalla polluzione di questa vita

mondana, allora aspirerai i dolci aromi della santità che

spirano dalle beate pergole di quella terra paradisiaca.

La Gloria sia su te e su chiunque si rivolga e miri al Regno

del Gloriosissimo, che il Signore ha santificato di là dalla

comprensione di coloro che sono immemori di Lui e nascosto

agli occhi di coloro che Gli mostrano orgoglio.

157. O voi che siete fortemente attratti! O voi che siete

memori! O voi che state avanzando verso il Regno di Dio! In

verità con tutto il cuore e con tutta l'anima e in perfetta umiltà

supplico il Signore Iddio di far di voi insegne di guida,

vessilli di onestà, fonti di comprensione e di sapere, sì che

tramite voi Egli possa guidare i ricercatori alla retta via e

condurli sull'ampia strada della verità in questa che è la più

possente delle ère.

O amati di Dio! Sappiate che il mondo è come un miraggio

che si forma sulle sabbie, che gli assetati s'illudono

essere acqua. Il vino di questo mondo non è che un vapore

nel deserto, la sua pietà e compassione non è altro che travaglio

e tormento, il riposo che esso porge solo tedio e cordoglio.

Abbandonatelo a coloro che gli appartengono, e rivolgete

il viso al Regno del vostro Signore il Misericordiosissimo,

sì che la Sua grazia e munificenza gettino su voi i

loro albeggianti splendori e vi sia inviata una mensa celeste, e

il vostro Signore vi benedica, e vi elargisca le Sue ricchezze,

allietando i petti e colmando i cuori di gioia, attraendo le

menti, e purificando le anime, e consolando i cuori.

O amati di Dio! V'è qualcuno che dia oltre Dio? Nella Sua

179

misericordia Egli trasceglie chiunque Gli piaccia. Tra non

molto aprirà dinanzi a voi i portali della Sua conoscenza e

colmerà i vostri cuori con il Suo amore. Consolerà le vostre

anime con i venti gentili della Sua santità e renderà luminosi i

vostri volti con gli splendori delle Sue luci, ed esalterà la

memoria di voi fra tutte le genti. Il vostro Signore è in verità

il Compassionevole, il Misericorde.

Egli vi soccorrerà con invisibili schiere e vi assisterà con

eserciti di ispirazione dalle Legioni supreme; dall'eccelso Paradiso

vi manderà soavi profumi e aliterà su voi le pure brezze

che spirano dai roseti delle Milizie Superne. Infonderà nei

vostri cuori lo spirito della vita, vi farà entrare nell'Arca della

salvazione e vi rivelerà i Suoi chiari pegni e segni. In verità

questa è grazia traboccante. In verità questa è la vittoria che

nessuno può negare.

158. Non piangere per l'ascensione del mio diletto

Breakwell, perché egli è assurto a un roseto di splendori nel

Paradiso di Abhá, al riparo della misericordia del suo possente

Signore, e grida a voce spiegata: « Oh se il popol mio

sapesse! Sapesse come m'ha perdonato il Signore, e fra

coloro che sono giunti al Suo cospetto m'ha accolto! »1.

Breakwell, mio caro!

Dov'è ora il tuo bel volto? Dov'è la tua lingua eloquente?

Dove la tua chiara fronte? E la tua luminosa avvenenza?

Breakwell, mio caro!

Dov'è il tuo fuoco, ardente d'amore di Dio? Dov'è la tua

estasi ai Suoi aliti santi? Dove le tue lodi, innalzate per Lui?

E il tuo sorgere a servir la Sua Causa?

1 Corano, 36; 27.

180

Breakwell, mio caro!

Dove sono i tuoi occhi belli? Le tue labbra ridenti? La tua

nobile guancia? La tua forma gioiosa?

Breakwell, mio caro!

Hai disertato questo mondo terreno per assurgere al Regno,

sei pervenuto alla grazia del regno invisibile e ti sei

offerto alla soglia del suo Signore.

Breakwell, mio caro!

Hai abbandonato quaggiù la lampada che era il tuo corpo,

il cristallo che era la tua forma umana, i tuoi elementi terreni,

il tuo stile di vita quaggiù.

Breakwell, mio caro!

Hai acceso una fiamma nella lampada delle Schiere supreme,

hai posto piede nel Paradiso di Abhá, hai trovato

riparo all'ombra dell'Albero Benedetto, sei giunto a incontrarLo

nel porto del cielo.

Breakwell, mio caro!

Sei ora un uccello del Cielo, hai disertato il tuo nido terreno

involandoti verso un giardino di santità nel regno del tuo

Signore. Sei assurto a uno stadio traboccante di luce.

Breakwell, mio caro!

Ora il tuo canto è quale canto d'uccello, spargi versetti sulla

misericordia del tuo Signore; di Colui Che sempre perdona,

fosti servitore grato, e perciò hai avuto gaudio abbondante.

Breakwell, mio caro!

Il tuo Signore ti ha veramente trascelto per il Suo amore; e

ti ha condotto nei Suoi recinti di santità, e ti ha fatto entrare

nel giardino di coloro che sono Suoi compagni vicini, e ti ha

benedetto col mirar la Sua bellezza.

181

Breakwell, mio caro!

Hai conquistato la vita eterna, e la grazia che mai viene

align=left>meno, e una vita che ti rallegra, e abbondante grazia.

Breakwell, mio caro!

Sei divenuto una stella nel cielo superno, e lampada fra gli

angeli nell'alto dei Cieli, spirito vivente nel Regno più

eccelso, assiso su un trono per l'eternità.

Breakwell, mio caro!

Chiedo a Dio di trarti sempre più vicino, di tenerti sempre

più stretto; di allietare il tuo cuore con la vicinanza alla Sua

presenza, di colmarti di luce e di altra luce ancor, di concederti

altra bellezza, e di elargirti forza e grande gloria.

Breakwell, mio caro!

Ti ricordo in ogni momento, non ti dimenticherò mai!

Prego per te di giorno e di notte; ti vedo chiaramente dinanzi

a me, come in un giorno sereno.

Breakwell, mio caro!

159. In quanto alla tua domanda, raggiungono tutte

le anime senza eccezioni la vita eterna? Sappi che

l'immortalità appartiene a quelle anime in cui è stato di già

alitato lo spirito di vita. Tranne costoro tutti gli altri sono

inanimati - sono morti, come Cristo ha spiegato nel testo del

Vangelo. Colui i cui occhi il Signore abbia aperto vedrà le

anime degli uomini negli stadi che essi occuperanno dopo la

loro liberazione dal corpo. Egli troverà i vivi rigogliosi entro i

precinti del loro Signore e i morti sprofondati nel più infimo

abisso della perdizione.

Sappi che ogni anima è plasmata secondo la natura di Dio,

che alla nascita ciascuna di esse è pura e santa. Ma dopo, i

singoli differiscono in base a ciò che hanno acquisito di virtù

182

o di vizio in questo mondo. Sebbene tutti gli esseri esistenti

siano per loro natura creati in ranghi o gradi, poiché le

capacità sono differenti, nondimeno ogni individuo nasce

puro e santo e solo dopo può contaminarsi.

E inoltre, i gradi dell'essere, benché vari, sono pur tutti

buoni. Osserva il corpo umano, le membra, gli arti, l'occhio,

l'orecchio, gli organi dell'olfatto, del gusto, le mani, le unghie.

Nonostante le differenze fra tutte queste parti, ciascuna

entro i limiti del proprio essere è parte di un insieme organico.

Se una di loro non funziona deve essere risanata, e se

non c’è rimedio efficace, la parte dev'essere rimossa.

160. O sincera e leale ancella del Signore! Ho letto la

tua lettera. Tu sei veramente attaccata al Regno e devota al

Gloriosissimo Orizzonte. Imploro Dio nella Sua munificenza

di farti ardere sempre più luminosa nel fuoco del Suo amore,

col trascorrere dei giorni.

Eri in dubbio, pare, se scrivere o insegnare la Fede. Insegnare

la Fede è essenziale e per il momento per te è meglio

insegnare. Ogni qual volta se ne presenta l'occasione, sciogli

la lingua e guida la razza umana.

Hai chiesto dell'acquisire il sapere: leggi i Libri e le

Tavole di Dio e gli articoli scritti per dimostrare la verità di

questa Fede. Fra questi vi sono l'Íqán che è stato tradotto in

inglese, le opere di Mírzá Abu'l-Fadl e quelle di altri credenti.

Nei giorni a venire un gran numero di Tavole sante e di altri

sacri scritti saranno tradotti e tu dovrai leggere anche quelli.

Del pari, chiedi a Dio che il magnete del Suo amore ti porti la

conoscenza di Lui. Quando un'anima diventa santa in tutte le

cose, purificata, santificata, le porte della conoscenza di Dio

si spalancano dinanzi ai suoi occhi.

Hai scritto della cara ancella di Dio, signora Goodall.

Quell'anima estasiata di Dio sta sempre servendo la Fede e

183

sta facendo tutto quel che può per diffondere gli splendori del

cielo. Se continua nella medesima strada, ne seguiranno

grandi risultati in avvenire. La cosa principale è rimanere

incrollabili e radicati e perseverare fino alla fine. È mia speranza

che mercé i grandi sforzi delle ancelle del Signore,

quelle colline e le sponde di quell'oceano1 diverranno così

luminose dell'amor di Dio da gettare i loro raggi fino ai confini

del mondo.

Hai chiesto se, con l'avvento del Regno di Dio, ogni

anima sia stata salvata. Il Sole della Verità ha brillato splendente

su tutto il mondo e il suo luminoso sorgere è salvazione

e vita eterna per l'uomo - ma è tra i salvati solo colui

che ha spalancato l'occhio del discernimento e mirato quella

gloria.

Hai anche chiesto se, in questa Dispensazione Bahá'í, la

volontà spirituale finirà per prevalere. È certo che la spiritualità

sconfiggerà il materialismo, che la volontà del cielo

assoggetterà quella umana, e che grazie all'educazione divina

le masse in genere faranno grandi passi avanti in tutti i gradi

della vita eccettuati coloro che sono ciechi e sordi e muti e

morti. Come possono siffatte anime comprendere la luce?

Benché i raggi del sole rischiarino ogni oscuro angolo del

globo, pure i ciechi non possono partecipare della sua gloria e

sebbene le piogge della misericordia celeste scendano a

torrenti su tutta la terra, da un terreno sterile non sboccerà né

arbusto né fiore.

161. O tu che cerchi il Regno del cielo! Questo mondo

è come il corpo dell'uomo e il regno di Dio come lo spirito

della vita. Guarda come il mondo fisico del corpo umano sia

oscuro e angusto e preda di malanni e infermità. D'altra

parte, il regno dello spirito umano è vigoroso e lucente. Giu-

1 Pacifico.

184

dica da questa metafora come il mondo del Regno abbia brillato

quaggiù, e come le sue leggi siano state fatte per operare

in questo basso reame. Benché lo spirito sia nascosto agli

sguardi, pure i suoi comandamenti rifulgono quali raggi di

luce sul mondo del corpo umano. Analogamente, sebbene il

Regno del cielo sia nascosto alla vista di questa inconsapevole

gente, pure, per chi veda con l'occhio interiore, esso è

chiaro come il giorno.

Perciò dimora sempre nel Regno e dimentica questo mondo

quaggiù. Sii così totalmente immerso nelle emanazioni

dello spirito che nulla nel mondo dell'uomo ti possa distrarre.

162. O cari amici di ‘Abdu’l-Bahá! Attendo sempre

buone nuove da voi, nel mio desiderio di udire che state facendo

progressi giorno dopo giorno e che sempre più vi illuminate

della luce della guida.

Le benedizioni di Bahá’u’lláh sono un mare senza sponde

e perfino la vita eterna non ne è altro che una goccia di rugiada.

I flutti di quel mare continuano a sciabordare contro i

cuori degli amici e da quelle ondate giungono intimazioni

dello spirito e ardenti impulsi dell'anima, finché il cuore cede

e, volente o nolente, si rivolge umilmente in preghiera al

Regno del Signore. Perciò fate tutto quello che potete per

align=left>svincolare i vostri intimi esseri, sì che possiate sempre riflettere

nuovi splendori dal Sole della Verità.

Tutti voi vivete nel cuore di ‘Abdu’l-Bahá; con ogni respiro

rivolgo il viso verso la Soglia dell'Unità e invoco benedizioni

su voi tutti.

align=left>163. O ricercatori della verità! La lettera che voi due mi

avete mandato è pervenuta e ne è stato esaminato il contenuto.

In quanto alle lettere che avevate inviato in precedenza,

non tutte sono pervenute, mentre alcune sono giunte in un

185

align=left>momento in cui la crudeltà degli oppressori si era così

inasprita che non è stato possibile inviare una risposta. Ecco

ora questa lettera, e siamo in grado di rispondere, e perciò mi

accingo a scrivervi, malgrado i molti pressanti impegni, sì

che sappiate che siete amati fra noi e accetti nel Regno di

Dio.

Ma non essendovi il tempo di dare una risposta dettagliata

alle vostre domande, ne sarà data una breve. La risposta alla

prima domanda: le anime dei figli del Regno, dopo la loro

separazione dal corpo, ascendono al reame della vita eterna.

Ma se chiedete dove, sappiate che il mondo dell'esistenza è

un unico mondo, ancorché i suoi stadi siano vari e distinti.

Per esempio, la vita minerale occupa un proprio piano, ma le

entità minerali non hanno alcuna consapevolezza del regno

vegetale, anzi con la loro lingua interiore negano che quel

regno esista. Nello stesso modo, le entità vegetali non sanno

nulla del mondo animale, e ne rimangono del tutto ignare e

ignoranti, perché lo stadio dell'animale è più alto di quello del

vegetale, e il vegetale è velato dal mondo animale e

interiormente ne nega l'esistenza - nonostante ciò animali,

vegetali e minerali convivono in un unico mondo. Parimenti

l'animale rimane del tutto inconsapevole di quella facoltà

della mente umana che afferra idee universali e rivela i

segreti della creazione - così che un uomo che vive in

oriente può fare piani e progetti per l'occidente; può rivelare

misteri; pur trovandosi nel continente europeo può scoprire

l'America; situato sulla terra, può cogliere le intime realtà

delle stelle del cielo. Di questa capacità di scoperta che appartiene

alla mente umana, questa facoltà che può afferrare

idee astratte e universali, l'animale rimane del tutto ignorante

e infatti ne nega l'esistenza.

Nella stessa maniera, i cittadini di questa terra sono del

tutto inconsapevoli del mondo del Regno e ne negano l'esistenza.

Chiedono per esempio: « Dov'è il Regno? Dov'è il

Signore del Regno? » Queste persone sono come i minerali

186

e i vegetali che non sanno nulla del reame animale e umano;

non lo vedono; non lo trovano. Eppure minerali e vegetali,

animali e uomini, vivono tutti insieme, qui in questo mondo

dell'esistenza.

In quanto alla seconda domanda: le prove e le tribolazioni

inviate da Dio hanno luogo in questo mondo, non nel mondo

del Regno.

La risposta alla terza domanda è questa: nell'altro mondo

la realtà umana non assume una forma materiale, bensì

celeste, costituita da elementi di quel reame del cielo.

La risposta alla quarta domanda: il centro del Sole della

Verità è nel mondo superno - il Regno di Dio. Quelle anime

che sono pure e immacolate, al dissolversi delle loro spoglie

materiali, fuggono nel mondo di Dio e quel mondo è in

questo mondo. Ma le genti di questo mondo non ne hanno

contezza e sono per l'appunto come i minerali e i vegetali che

non sanno nulla dei mondi animale e umano.

La risposta alla quinta domanda è questa: Bahá’u’lláh ha

innalzato il tabernacolo dell'unità del genere umano. Chiunque

cerchi riparo sotto questo tetto uscirà certamente da ogni

altra dimora.

In quanto alla sesta domanda: se tra due gruppi contrastanti

sorge una divergenza su un punto o su un altro, per

avere una risoluzione del problema si rivolgano al Centro del

Patto.

In quanto alla settima domanda: Bahá’u’lláh è stato palesato

a tutta l'umanità ed Egli ha invitato tutti alla mensa di

Dio, al banchetto della grazia divina. Ma oggi molti di coloro

che siedono a quella mensa sono i poveri, ecco perché Cristo

ha detto ‘beati i poveri’ perché le ricchezze impediscono ai

ricchi d'entrare nel Regno; e ancora Egli dice: « È più

facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un

ricco entri nel regno dei cieli »1 . Ma se le ricchezze del

1 Matteo, 19; 24. Marco, 10; 25.

187

mondo e la gloria e la fama mondana non ne impediscono

l'accesso in quel regno, il ricco sarà favorito alla Santa Soglia

e accetto dal Signore del Regno.

In breve, Bahá'u'lláh Si è palesato per educare tutte le

genti del mondo. Egli è l'Educatore Universale, dei ricchi e

dei poveri, dei bianchi e dei neri, degli orientali e degli occidentali,

dei meridionali e dei settentrionali.

Fra coloro che visitano ‘Akká, alcuni hanno fatto grandi

progressi. Candele spente, sono state accese; erano appassiti,

incominciarono a rifiorire; morti, furono ricondotti in vita e

ritornarono a casa con novelle di grande gioia. Ma in

verità altri vi sono semplicemente passati; hanno solo fatto

una gita.

O voi due che siete fortemente attratti verso il Regno,

align=left>ringraziate Iddio che avete fatto della vostra casa un centro

bahá'í e un luogo per le riunioni degli amici.

164. O due anime fedeli e sicure! La lettera è pervenuta.

Sia lodato Iddio, ha recato liete novelle. La California è

pronta per la promulgazione degli Insegnamenti di Dio. mia

speranza che vi prodighiate con tutto il cuore e con tutta

l'anima affinché i dolci profumi delizino le nari...

Porgete alla signora Chase i miei rispettosi saluti e ditele:

« Il signor Chase è una stella palpitante sull'orizzonte della

align=left>Verità, ma in questo momento è ancora dietro le nubi; presto

queste si disperderanno e la radiosità di quella stella

illuminerà lo stato della California. Apprezza la grazia di

essergli stata consorte e compagna della vita ».

Ogni anno in occasione dell'anniversario dell'ascensione1

di quell'anima benedetta gli amici devono visitarne la tomba

in nome di ‘Abdu’l-Bahá e con profonda umiltà e grande rispetto

devono deporre sulla sua tomba corone di fiori e tra-

1 30 Settembre 1917.

188

scorrere tutta la giornata in tranquilla preghiera, il viso rivolto

verso il Regno dei Segni, menzionando e lodando gli attributi

di quell'illustre persona.

165. O mio Dio! O mio Dio! In verità il Tuo servo,

umile innanzi alla maestà della Tua divina supremazia,

sottomesso alla porta della Tua unicità, ha creduto in Te e

nei Tuoi segni, ha reso testimonianza alla Tua parola, si è

lasciato infiammare dal fuoco del Tuo amore, si è immerso

negli abissi dell'oceano della Tua sapienza, è stato

ammaliato dalle Tue brezze, ha in Te confidato, a Te ha

rivolto il viso, verso Te ha indirizzato le sue suppliche ed è

stato reso certo del Tuo clemente perdono. Egli ha ora

abbandonato questa via mortale e si è alzato in volo verso

il regno dell'immortalità, struggendosi per la brama

d'incontrarTi.

Glorifica, Signore, il suo rango, riparalo sotto il padiglione

align=left>della Tua suprema compassione, ammettilo nel

Tuo paradiso di gloria e perpetuane l'esistenza nel Tuo

eccelso giardino di rose, sì ch'egli s'immerga nel mare

della luce nel mondo dei misteri.

Tu sei invero il Generoso, il Possente, il Perdonatore,

il Donatore.

O anima certa, ancella di Dio...! Non addolorarti per la

morte del tuo onorato consorte. In verità, egli è giunto

all'incontro con il suo Signore nel sito della Verità al cospetto

del possente Sovrano. Non supporre di averlo perduto. Il velo

sarà sollevato e tu vedrai il suo volto illuminato nelle Schiere

Superne. Come Dio, l'Eccelso, ha detto: ‘Lo ridesteremo

sicuramente a vita felice’. E perciò è necessario dare somma

importanza non a questa prima creazione, bensì alla vita

futura.

189

166. O servo di Bahá! Sacrificati sulla strada di Dio e

involati verso i cieli dell'amore della Bellezza di Abhá, perché

qualunque moto prodotto dall'amore va dalla periferia al

centro, dallo spazio all'Astro dell'universo. Forse pensi che

ciò sia difficile, ma ti dico che non è così, perché quando la

forza che sospinge e guida è la forza magnetica divina, con il

suo aiuto è possibile attraversare il tempo e lo spazio

facilmente e rapidamente. Gloria alla gente di Bahá!

167. Hai chiesto del fato, della predestinazione e della

volontà. Il fato e la predestinazione consistono delle relazioni

necessarie e indispensabili che esistono nelle realtà delle

cose. Queste relazioni sono state poste nelle realtà degli

esseri esistenti mediante la forza della creazione e ogni

evento è conseguenza della relazione necessaria. Per esempio,

Dio ha creato un rapporto tra il sole e il globo terrestre, sì

che i raggi del sole risplendano e il terreno produca. Queste

align=left>relazioni costituiscono la predestinazione e le sue

manifestazioni sul piano dell'esistenza sono il fato. La volontà

è quella forza attiva che controlla tali relazioni ed

eventi. Questa è una sintesi della spiegazione del fato e della

predestinazione. Non ho tempo per darti una delucidazione

align=left>dettagliata. Medita: la realtà del fato, della predestinazione e

della volontà ti saranno palesate.

168. O donna del Regno! Lode a Dio, ché in questa

età, l'età della Dispensazione di Bahá'u'lláh, sei stata ridestata

e resa edotta della Manifestazione del Signore degli

Eserciti. Tutte le genti del mondo sono sepolte nei sepolcri

della natura, o stanno dormendo ignave e incoscienti.

Per l'appunto come disse Cristo: « Può darsi che io venga

190

quando non ne sarete consapevoli. La venuta del Figliol dell'Uomo

è come un ladro che visita una casa, mentre il padrone

di casa non ne sa nulla »1.

In breve, è mia speranza che per la grazia di Bahá’u’lláh,

tu progredirai quotidianamente nel Regno, che tu divenga

angelo del cielo, confermato dagli aliti dello Spirito Santo, e

che tu eriga una struttura che permanga ferma e incrollabile

per l’eternità...

Questi giorni sono molto preziosi; afferra l'opportunità

presente e accendi una fiaccola che non si spenga mai e che

effonda la sua luce in eterno a illuminare il mondo dell'umanità!

169. O coppia di anime pazienti! La vostra lettera è

pervenuta. La morte di quel diletto giovane e la sua separazione

da voi ha arrecato grandissimo dolore e cordoglio;

perché egli ha preso il volo nel fiore degli anni e nel pieno

vigore della giovinezza si è involato verso il nido celeste. Ma

è stato liberato da questo asilo di dolori e ha rivolto il viso

verso l'eterno nido del Regno e, disciolto da un mondo oscuro

e angusto, è accorso al santificato reame della luce; qui sta la

align=left>consolazione dei nostri cuori.

Dietro eventi così strazianti è nascosta una imperscrutabile

saggezza divina. È come se un giardiniere gentile

trapiantasse un fresco e tenero arbusto da un luogo ristretto a

un'area vasta e aperta. Questo trapianto non è causa di appassimento,

diminuzione o distruzione per quell'arbusto; al

contrario, lo fa crescere e prosperare, gli fa acquistare vigore

e delicatezza, lo fa divenire verde e produrre frutti. Questo

segreto nascosto è ben noto al giardiniere, ma le anime

ignare di tale grazia pensano che il giardiniere, nella sua

ira e nella sua collera, abbia sradicato l'arbusto. Ma per chi

1 Cf. Matteo, 24; 43 (n.d.t.).

191

è consapevole, questo fatto nascosto è palese e questo decreto

predestinato è considerato una grazia. Non sentitevi

addolorati o sconsolati, perciò, per l'ascensione di quell'uccello

di fedeltà; ma in ogni circostanza pregate per quel

giovane, impetrando per lui il perdono e l'elevazione del suo

stadio.

Spero che conseguiate somma pazienza, compostezza e

rassegnazione e supplico e imploro alla Soglia dell'Unicità,

invocando clemenza e perdono. Ciò che spero dall'infinita

grazia di Dio è che Egli dia riparo a questo colombo del

giardino della fede, e lo faccia dimorare sul ramo delle Schiere

Supreme, sì che egli possa cantare nella più squisita melodia

la lode e la glorificazione del Signore dei Nomi e degli

Attributi.

170. O ricercatrice del Regno! La tua lettera è pervenuta.

Hai scritto della grave sciagura che ti ha colpita - la morte del

tuo rispettato marito. Quell'uomo onorato era così esposto

alle pressioni e alle tensioni di questo mondo che il suo più

grande desiderio era di esserne liberato. Così è questa dimora

mortale: una riserva di afflizioni e sofferenze. È l'ignoranza

che lega l'uomo ad essa, perché non v’è anima in questo

mondo che possa assicurare conforto, dal monarca al più

umile suddito. Per una dolce coppa che essa offre all'uomo,

ne seguono cento di amarezza: così è questo mondo. Il

saggio, perciò, non si attacca a questa vita mortale e non ne

dipende; vi sono anzi certi momenti in cui egli desidera

ardentemente la morte, che lo liberi da tali dolori e afflizioni.

È per questo che alcuni, sotto l'estrema pressione

dell'ambascia, sono giunti al suicidio.

In quanto a tuo marito, sta tranquilla. Sarà immerso nell'oceano

del perdono e della clemenza e diverrà ricettacolo di

grazia e favore. Adoprati con tutte le forze per dare a suo

figlio un'educazione bahá'í così che quando sia giunto alla

192

maturità possa essere misericordioso, illuminato e celestiale.

171. O amata ancella di Dio! Sebbene la perdita di un

figlio sia straziante e oltrepassi i limiti della sopportazione

umana, pure chi sa e comprende è sicuro che suo figlio non è

stato perduto ma è passato da questo mondo nell'altro e lo

ritroverà nel regno divino. Quel ricongiungimento sarà per

l'eternità, mentre in questo mondo la separazione è inevitabile

e comporta un bruciante dolore.

Sia lodato Iddio, tu hai fede, hai il viso rivolto verso il

regno eterno e credi nell'esistenza di un mondo celeste. Perciò

non essere disperata, non struggerti, non sospirare, non

lamentarti, non piangere, perché l'agitazione e il cordoglio

turbano molto la sua anima nel regno divino.

Quell'amato fanciullo ti dice dal mondo nascosto: « O

Madre gentile, ringrazia la divina Provvidenza che io sia stato

liberato da una gabbia angusta e oscura e, come gli uccelli dei

prati, mi sia involato nel mondo divino - un mondo spazioso,

illuminato e sempre gaio e giubilante. Perciò, non lamentarti,

Madre, e non essere addolorata; non sono tra i perduti, non

sono stato cancellato e distrutto. Ho deposto le spoglie

mortali e innalzato il mio vessillo in questo mondo

spirituale. Dopo questa separazione v’è intimità imperitura.

Mi ritroverai nel paradiso del Signore, immerso in oceano di

luce ».

172. Sia lodato Iddio, il cuore volto a commemorare

Iddio, l'anima rallegrata dalle liete Sue novelle, sei raccolto in

orazione. Tale stato è la migliore condizione, poiché qui

l'uomo è assieme a Dio. La preghiera è vera dispensatrice di

vita, specialmente quando sia offerta in solitudine e in

momenti, come la mezzanotte, in cui si è liberi da ogni cura

quotidiana.

193

173. Quelle anime che, in questo giorno, entrano nel

regno divino e conseguono la vita eterna, ancorché fisicamente

dimorino sulla terra, tuttavia nella realtà veleggiano

nel regno dei cieli. I loro corpi indugiano sulla terra ma i loro

spiriti viaggiano nell'immensità dello spazio, perché i pensieri,

nel divenire vasti e illuminati, acquistano il potere di

involarsi e trasportano l'uomo nel regno di Dio.

174. O amici spirituali di ‘Abdu’l-Bahá! La lettera che

avevate scritto è stata presa in esame; il contenuto era molto

gradevole e parlava della vostra fermezza e incrollabilità

nella Causa di Dio.

Quell'Assemblea si trova nell'ombra protettrice del Signore

di tutti i doni ed è mia speranza che quell'istituzione sia

favorita e rinvigorita, come le si conviene, dagli aliti dello

Spirito Santo, e che voi amiate Dio ogni giorno di più, e

diveniate sempre più tenacemente legati alla sempiterna

Bellezza, a Colui Che è la Luce del mondo, perché l'amor di

Dio e l'attrazione spirituale detergono e purificano il cuore

dell'uomo e lo ammantano e lo adornano nell'immacolata

veste della santità; e quando il cuore sia interamente attaccato

al Signore e legato alla Perfezione Benedetta, allora la grazia

di Dio si rivela.

Questo amore non è del corpo ma completamente dell'anima.

E quelle anime il cui intimo essere sia acceso dall'amore

di Dio sono quali dardeggianti raggi di luce e rifulgono

come stelle di santità in un terso cielo cristallino, perché

il vero amore, l'amore reale, è l'amore per Dio e questo è

santificato di là da nozioni e immaginazioni umane.

Siano tutti gli amati di Dio l'essenza della purezza, la vita

della santità, così che divengano famosi in tutti i Paesi per

santità, indipendenza di spirito e modestia. Si ristorino

bevendo alla coppa eterna dell'amor di Dio e si rallegrino

194

attingendo dai cellieri del Paradiso. Mirino alla Bellezza Benedetta,

e sentano la fiamma e l'estasi di quell'incontro, e

ammutoliscano per riverenza e meraviglia. Questo è lo stadio

dei sinceri; questa la strada dei leali; questo il fulgore che

brilla sui volti dei vicini a Dio.

Perciò gli amici di Dio devono levarsi nello spirito, in

perfetta santità, in completo accordo, reciprocamente uniti, a

tal segno da divenire come un unico essere e un’anima sola.

Su questo piano, i corpi materiali non hanno parte alcuna, ma

prevale e governa lo spirito; e quando il potere di questo

pervade ogni cosa allora l'unità spirituale è conseguita.

Prodigatevi giorno e notte di coltivare la vostra unità nella

sua più piena misura. Indugino i pensieri sullo sviluppo

spirituale e si chiudano gli occhi ai difetti degli altri. Così

agite, mostrando azioni pure e sante, e modestia e umiltà, sì

che possiate procurare che altri si ridestino.

‘Abdu’l-Bahá non desidera vedere alcuna anima ferita,

né farà mai soffrire alcuno, perché l'uomo non può ricevere

dono più grande di questo, rallegrare un altro cuore.

Imploro Dio che siate apportatori di gioia, come gli angeli in

Cielo.

175. Il fascino mortale svanisce, le rose cedono il passo

alle spine e la beltà e la giovinezza vivono un giorno e poi

non sono più. Ma ciò che eternamente permane è la Beltà

dell'Unico Vero, perché quello splendore non perisce e quella

gloria dura per sempre; il suo fascino è onnipotente, infinita

la sua attrazione. Benedetto dunque quel volto che rispecchia

lo splendore della Luce dell'Amato! Sia lodato Iddio tu Ne sei

stato illuminato, hai ottenuto la perla della vera conoscenza e

hai proferito la Parola della Verità.

195

176. O tu che sei attratto al Regno di Dio! Ogni anima

mira a un oggetto e serba un desiderio e giorno e notte si

prodiga per ottenere uno scopo. Chi brama le ricchezze, chi è

assetato di gloria, chi ancora anela alla fama, all'arte, alla

prosperità e così via. Ma sono tutti destinati a rovina e

delusione; tutti lasciano le cose che hanno e a mani vuote

corrono nel reame dell'oltre e tutte le loro fatiche saranno

state vane. Ritorneranno alla polvere denudati, depressi,

scoraggiati, del tutto disperati.

Ma, sia lodato Iddio, tu sei impegnato in cose che ti assicurano

un guadagno che durerà in eterno; e queste non sono

altro che la tua attrazione al Regno di Dio, la tua fede, la tua

conoscenza, l'illuminazione del tuo cuore e il tuo zelante

sforzo per promuovere i Precetti Divini.

In verità, questo dono è imperituro e questa ricchezza è un

tesoro del cielo!

177. O fiamma vivente di celeste amore! Il tuo cuore

tanto si è acceso d'amore di Dio che diecimila leghe lontano

se ne possono sentire il calore e vedere la vampa. Il fuoco

appiccato da mano mortale dà luce e calore entro un

piccolo spazio soltanto, ma quella sacra fiamma che la Mano

di Dio ha acceso, ancorché arda in oriente, incendia l'occidente

e dà calore al settentrione e al meridione; più ancora,

assurge da questo mondo a rifulgere con la più ardente fiamma

nei reami del cielo inondando di luce il Regno dell'eterna

gloria.

Felice te, che hai ottenuto un tal paradisiaco dono;

benedetto te, che hai avuto il favore delle Sue largizioni divine.

La gloria di Dio si posi su te e su coloro che tengono

stretta l'impugnatura sicura della Sua Volontà e del Suo santo

align=left>Patto.

196

178. O ancella di Dio! La tua lettera del 9 dicembre

1918 è pervenuta e ne è stato esaminato il contenuto. Non

perdere mai la fiducia in Dio; abbi sempre speranza, perché i

doni di Dio non cessano mai di riversarsi sull'uomo. Da un

lato può sembrare che scemino, ma dall'altro sono pieni e

completi. L'uomo è comunque immerso in un mare di grazia

di Dio. Perciò, non disperare mai, sii invece sempre incrollabile

nella tua speranza.

La partecipazione alle riunioni degli amici serve specificamente

per mantenerli svegli, vigili, amorevoli e attratti al

Regno divino.

Se il tuo desiderio di recarti a Phillsburg, Montana, è totale

e ardente, ne hai il permesso, sì che tu possa accendere una

fiaccola in quel gruppo di minatori e renderli vigili e desti,

così che si volgano verso Dio acquistando una parte della

Munificenza del Regno divino.

179. Fa’ ogni possibile sforzo per volgerti al Regno, sì

che tu possa acquistare coraggio istintivo e forza spirituale.

180. Spero che in questo basso mondo tu possa giungere

alla luce del cielo, liberare le anime dalle tenebre della

natura, che è il regno animale, far sì che esse conseguano

eccelsi stadi nel regno umano. Oggi tutte le genti sono immerse

nel mondo della natura. Ecco perché vedi gelosia,

avidità, lotta per la sopravvivenza, inganno, ipocrisia, tirannia,

oppressione, dispute, lotta, stragi, furti e rapine, tutte

cose provenienti dal mondo della natura. Ben pochi sono

stati liberati da tali tenebre, sono ascesi dal mondo della

natura a quello dell'uomo, hanno seguito i Precetti divini,

hanno servito il mondo dell'umanità, sono risplendenti, mi197

sericordiosi, illuminati e simili a un giardino di rose. Fa’ tutto

quello che è in tuo potere per divenire spirituale, per acquisire

gli attributi di Dio, per diventare illuminato, misericordioso,

sì che tu possa essere affrancato da ogni legame e divenire

attaccato nel cuore al Regno del Signore incomparabile.

Questa è grazia bahá'í, questa è luce del cielo.

181. In quanto all'affermazione nelle Parole Celate,

che l'uomo deve rinunziare a se stesso, ciò significa che deve

rinunziare a desideri smodati, mire egoistiche e impulsi del

suo io umano e cercare solo i santi aliti dello spirito, e seguire

gli aneliti dell'io superiore, e immergersi nel mare del

sacrificio, il cuore fisso sulla bellezza del Gloriosissimo.

In quanto ai versetti delle Parole Celate riguardanti il Patto

stipulato sul monte Párán, ciò significa che agli occhi di Dio

passato, presente e futuro sono la stessa identica cosa --

mentre, in relazione all'uomo, il passato è trascorso e

dimenticato, il presente è fuggevole e il futuro è nel regno

della speranza. Ed è principio basilare della Legge di Dio che

in ogni Missione Profetica Egli stringa un Patto con tutti i

credenti -- un Patto che dura fino alla fine di quella Missione,

fino al giorno promesso in cui il Personaggio sancito

all'esordio della Missione non sia palesato. Considerate Mosè,

Colui Che conversò con Dio. In verità, sul monte Sinai,

Mosè stipulò un Patto riguardante il Messia con tutte quelle

anime che sarebbero vissute ai tempi del Messia. E quelle

anime, pur apparse molti secolo dopo Mosè, nondimeno

erano - per quanto riguarda il Patto, che è fuori del tempo -

presenti là con Mosè. Ma gli Ebrei erano ignari e non lo

ricordavano e perciò ne ebbero grande e chiara rovina.

In quanto alla frase nelle Parole Celate arabe che l'essere

umano deve divenire distaccato dall'io, anche questo significa

che in questa fuggevole vita egli non deve cercare al198

cunché per l'io bensì eliminarlo, cioè rinunziare ad esso e a

tutte le sue cure sul campo del martirio, al tempo della venuta

del Signore.

182. O voi che vi tenete stretti al Patto e al Testamento!

In questo giorno, dai reami del Gloriosissimo, dal

Regno della Santità donde si levano osanna di glorificazione

e lode, le Schiere superne volgono lo sguardo verso di voi.

Ogni qual volta i loro occhi si posano su adunanze di persone

salde nel Patto e nel Testamento, esse proferiscono il grido:

« Liete novelle! Liete novelle! » Poi esultanti levano la voce

ed esclamano: « O comunione spirituale! O adunanza di Dio!

Benedetti voi! Liete novelle a voi! Siano luminosi i vostri

volti; siate di buon animo, poiché vi aggrappate al Patto

dell'Amato di tutti i mondi e siete infiammati dal vino del

Suo Testamento. Vi siete promessi all'Antico dei Giorni,

avete bevuto avidamente dal calice della lealtà. Avete

custodito e difeso la Causa di Dio; non siete stati causa di

divisione della Sua Parola; non avete diminuito la Sua Fede,

ma vi siete prodigati per glorificare il Suo Santo Nome; non

avete permesso che la Benedetta Causa fosse esposta al ludibrio

delle genti, né consentito che lo Stadio Designato fosse

umiliato; non siete stati propensi a vedere il Centro

dell'Autorità screditato o esposto a dileggio e persecuzione.

Vi siete prodigati per mantenere la Parola unita e unica.

Avete attraversato i portali della misericordia. Non avete

lasciato che la Bellezza Benedetta vi uscisse di mente e impallidisse

obliata ».

La Gloria sia su di voi.

183. O figlia del Regno! La tua lettera è pervenuta: era

come la melodia dell'usignolo divino, il cui canto delizia i

cuori. E questo perché il suo contenuto indicava fede, si199

curezza e fermezza nel Patto e nel Testamento. Oggi la forza

dinamica del mondo dell'esistenza è la potenza del Patto che

come un’arteria pulsa nel corpo del mondo contingente e

protegge l'unità bahá'í.

Ai Bahá'í si comanda di fondare l'unità del genere umano;

e come lo potranno, se non sono capaci di unirsi attorno a un

punto?

Lo scopo per cui la Bellezza Benedetta ha stipulato questo

Patto e Testamento è stato quello di radunare tutti gli esseri

esistenti attorno a un unico punto così che le anime negligenti,

che in ogni ciclo e dispensazione sono state causa di

dissenso, non possano insidiare la Causa. Egli ha perciò

decretato che qualunque cosa emani dal Centro del Patto è

giusta e sotto la Sua protezione e il Suo favore, mentre tutto il

resto è errore.

Sia lodato Iddio, tu sei salda nel Patto e nel Testamento.

184. O anime benedette! Benché stiate subendo prove

cruciali a cagione dei ripetuti e assidui tentativi compiuti da

alcune persone di scuotere la Fede degli amici in Los Angeles,

pure siete sotto il vigile occhio del favore di Bahá’u’lláh

e assistiti da legioni di angeli.

Camminate, dunque, con passo risoluto e prodigatevi con

massima sicurezza e fiducia per la promulgazione delle fragranze

divine, per la glorificazione della Parola di Dio e per

la fermezza nel Patto. Siate certi che se un'anima si leva con

massima perseveranza e lancia l'Appello del Regno e risolutamente

promulga il Patto, fosse pure insignificante formica,

avrà il potere di cacciar via dall'arena il temibile elefante, e

fosse pure fragile moscerino, spezzerà le penne del rapace

avvoltoio.

Sforzatevi, dunque, sì che possiate sbaragliare e fugare le

schiere del dubbio e dell'errore con la forza delle sante

200

parole. Questa è la mia esortazione, questo il mio consiglio.

Non litigate con nessuno ed evitate qualunque forma di disputa.

Proferite la Parola di Dio. Se l'altro l'accetta lo scopo

desiderato è raggiunto, e se si rifiuta lasciatelo stare e confidate

in Dio.

Tale è l'attributo di coloro che sono saldi nel Patto.

185. O amici e ancelle del Misericordioso! È

pervenuta una lettera dall'Assemblea Spirituale di Los

Angeles. Era una prova del fatto che le benedette anime della

California, quale inamovibile montagna, resistono ai fortunali

della violazione, e come alberi benedetti sono stati piantati

nel terreno del Patto e sono assai ferme e salde. Si spera,

dunque, che mercé le benedizioni del Sole della Verità esse

possano quotidianamente crescere in fermezza e saldezza. Le

prove di ciascuna dispensazione sono in diretta proporzione

con la grandezza della Causa e poiché fino ad ora non era mai

stato stipulato Patto così palese, scritto dalla Penna Suprema,

le prove sono proporzionalmente più dure. Questi cimenti

fanno vacillare le anime deboli, ma chi è fermo non ne è

intaccato. Queste agitazioni dei violatori sono come la spuma

dell'oceano, che ne è una delle caratteristiche inseparabili; ma

l'oceano del Patto ribollirà e deporrà sulle spiagge i corpi dei

morti, che non può trattenere. Così s'è visto che l'oceano del

Patto ha ondeggiato e ondeggiato finché non ha gettato via i

corpi morti - le anime prive dello Spirito di Dio, perdute nella

passione e nell'egoismo, alla ricerca solo del primato. La

spuma del mare non dura e si consuma e svanisce rapidamente,

ma l'oceano del Patto ribollirà e ruggirà in eterno...

Dagli inizi della creazione fino al tempo presente in

tutte le dispensazioni divine, non è stato mai stipulato Patto

così saldo ed esplicito. Perciò è mai possibile che questa

spuma rimanga sulla superficie dell'Oceano del Patto? No,

201

in nome di Dio! I violatori calpestano la propria dignità, sovvertono

le proprie fondamenta e sono fieri dell'appoggio di

adulatori che fanno grandi sforzi per scuotere la fede dei deboli.

Ma questa loro azione non ha conseguenze; è miraggio,

non acqua; spuma, non mare; nebbia, non nube; illusione,

non realtà. Tutto questo lo vedrete presto.

Sia lodato Iddio, siete saldi e incrollabili; siate grati, ché

quali alberi benedetti siete fermamente impiantati nel terreno

del Patto. È sicuro che ogni incrollabile crescerà, produrrà

nuovi frutti e prospererà giorno dopo giorno in freschezza e

grazia. Riflettete su tutti gli scritti di Bahá’u’lláh, epistole o

preghiere, e incontrerete sicuramente mille brani dove

Bahá’u’lláh prega: « O Dio! Vanifica i violatori del Patto e

sconfiggi gli oppressori del Testamento ». « Colui che nega

align=left>il Patto e il Testamento Dio lo respinge, e colui che vi rimane

saldo e incrollabile è favorito alla Soglia dell'Unità ». Tali

detti e preghiere abbondano, leggeteli e saprete.

Non siate mai depressi; più siete agitati dalla violazione,

più dovete approfondirvi in fermezza e saldezza ed essere sicuri

che le schiere divine trionferanno, perché hanno la certezza

della vittoria del Regno di Abhá. In tutte le regioni lo

stendardo della saldezza e della fermezza è innalzato e ammainata

la bandiera della violazione, perché solo poche anime

sono state sviate dall'adulazione e dagli speciosi argomenti

dei violatori che apparentemente sono molto attenti a

ostentare fermezza ma interiormente brigano per agitare le

anime. Solo pochi, i capi di coloro che fomentano e agitano,

sono esteriormente noti come violatori, ma gli altri ingannano

le anime con subdoli mezzi, perché apparentemente affermano

di essere incrollabili e saldi nel Patto; e poi quando

incontrano orecchie ricettive nascostamente spargono i semi

del sospetto. Il loro caso assomiglia alla violazione del Patto

da parte di Giuda Iscariota e dei suoi seguaci. Riflettete: ne

sono rimasti risultati o tracce? Dei suoi seguaci non è

restato neppure un nome, e sebbene taluni Ebrei abbiano

202

parteggiato per lui è come s'egli non avesse avuto alcun seguace.

Questo Giuda Iscariota che era il primo tra gli apostoli

tradì Cristo per trenta pezzi d'argento. Attente, o genti che

avete intendimento!

In questo momento questi insignificanti violatori sicuramente

tradiranno il Centro del Patto per l'ingente somma che

con ogni subdolo mezzo sono andati mendicando. Sono ora

trent'anni dacché Bahá'u'lláh è asceso e in tutto questo tempo

questi violatori si sono impegnati con tutte le loro forze. Ma

cos'hanno ottenuto? Coloro che sono rimasti fermi nel Patto

hanno sempre trionfato, mentre ai Violatori sono toccate

align=left>sconfitta, delusione e tristezza. Dopo l'ascensione di ‘Abdu’l-

Bahá non ne rimarrà traccia. Queste anime ignorano quello

che accadrà e s'inorgogliscono delle loro illusioni.

In breve, o amati di Dio e ancelle del Misericordioso! La

mano della munificenza divina ha cinto i vostri capi di una

corona ingemmata, i cui preziosi gioielli risplenderanno in

eterno in tutte le contrade. Apprezzate questo dono, sciogliete

la lingua in lodi e ringraziamenti e dedicatevi alla promulgazione

degli insegnamenti di Dio, perché questo è lo

spirito della vita e lo strumento della salvazione.

186. O tu che sei saldo nel Patto! Tre lettere consecutive

sono pervenute da te; dal loro contenuto si è appreso che

a Cleveland i cuori sono afflitti dai sudici aliti dei volatori del

Patto e che l'armonia fra gli amici è scemata. Benevolo Iddio!

Cento volte è stato predetto che i violatori sono in agguato e

desiderano ad ogni costo creare dissenso fra gli amici in

modo che esso sfoci nella violazione del Patto. Come mai, ad

onta dell'ammonimento, gli amici hanno trascurato questa

esplicita affermazione?

Il punto in esame è chiaro, preciso e di massima brevità.

O Bahá’u’lláh era saggio, onnisciente e consapevole di quel

che sarebbe accaduto, o era ignorante e in errore. Egli sti203

pulò, con la Sua penna suprema, un solido Patto e Testamento

con tutti i Bahá'í, in primo luogo con gli Aghsán, gli

Afnán e i Suoi congiunti, e comandò loro di obbedirGli e di

rivolgersi a Lui. Con la Sua penna suprema Egli ha esplicitamente

dichiarato che l'oggetto del versetto seguente del

Kitáb-i-Aqdas è il Più Grande Ramo:

‘Quando l'oceano della Mia presenza sarà refluito e il

Libro della Mia Rivelazione sarà terminato, volgete il viso

verso Colui Che Dio ha designato, Colui Che è germogliato

da questa Antica Radice’.

In breve il significato è questo: dopo la Mia ascensione

incombe agli Aghsán, agli Afnán e ai congiunti, e a tutti gli

amici di Dio di volgere il viso verso Colui Che è germogliato

dall'Antico Ceppo.

E nel Kitáb-i-Aqdas dice chiaramente: ‘O popoli del

mondo! Quando la Mistica Colomba avrà spiccato il volo dal

suo Santuario di Lode e avrà cercato la sua lontanissima

mèta, la sua dimora nascosta, rivolgetevi, per qualunque cosa

non comprendiate nel Libro, a Colui Che sbocciò da questo

Tronco possente’. RivolgendoSi a tutti i popoli del mondo

Egli dice: Quando la Mistica Colomba spiccherà il volo dal

frutteto della lode verso il Supremo e Invisibile Stadio cioè

quando la Bellezza Benedetta si allontanerà dal mondo

contingente verso il regno invisibile - deferite qualunque cosa

non comprendiate nel Libro a Colui Che è germogliato

dall'Antico Ceppo. Cioè, qualunque cosa Egli dica è la verità.

E nel Libro del Patto Egli dice esplicitamente che l'oggetto

di questo versetto « Colui Che è germogliato da questo

Antico Ceppo » è il Ramo Più Possente, e comanda che tutti

gli Aghsán, gli Afnán, i congiunti e i Bahá'í si rivolgano a

Lui. Ora, o si deve dire che la Bellezza Benedetta ha

commesso un errore, o si deve obbedirLo. ‘Abdu’l-Bahá non

ha ordini da far obbedire alle genti se non la diffusione delle

fragranze di Dio, l'esaltazione della Sua Parola, la promulgazione

dell'unità del mondo dell'umanità, l'instaurazione

align=left>204

della pace universale e altri comandamenti di Dio. Questi

sono comandamenti divini e non hanno nulla a che fare con

‘Abdu’l-Bahá. Chiunque voglia li può accettare e chiunque

voglia respingerli può fare quel che gli pare.

Ora alcuni dei mestatori, con molti stratagemmi, stanno

cercando il primato e al fine di ottenerlo instillano dubbi

negli amici, sì che possano creare divergenze, divergenze che

conducano alla formazione di un partito a loro vantaggio. Ma

gli amici di Dio devono essere svegli e sapere che la

disseminazione di questi dubbi ha quali moventi le ambizioni

personali e il conseguimento del primato.

Non distruggete l'unità bahá'í e sappiate che questa unità

potrà essere preservata solo attraverso la fede nel Patto di

Dio.

È tuo desiderio viaggiare per spargere le fragranze di Dio.

Ciò è oltremodo opportuno. Sicuramente le confermazioni

divine ti assisteranno e la forza del Patto e del Testamento ti

darà trionfo e vittoria.

187. O tu che sei saldo nel Patto! La tua lettera è pervenuta.

Dici che sei soddisfatto della Convenzione, che questa

riunione è stata strumento per l'elevazione della Causa di

Dio e ha dimostrato la forza della Sua Parola. La grandezza

della Causa spazzerà via queste divergenze, e può essere

paragonata alla buona salute nel corpo dell'uomo che, una

volta raggiunta, cura ogni malattia e debolezza. È nostra speranza

che non rimanga traccia di opposizione; ma alcuni degli

amici in America non si danno requie nelle loro nuove

ambizioni e brigano e cercano di nascosto e apertamente di

scoprire qualunque cosa alimenti il dissenso.

Sia lodato Iddio, nella Causa di Bahá’u’lláh quelle porte

sono tutte chiuse, perché è stato nominato uno speciale autorevole

Centro, un Centro che risolve ogni difficoltà e tiene

lontane tutte le divergenze. Anche la Casa Universale di Giu205

stizia evita ogni divergenza e qualunque cosa essa prescriva

dev'essere accettata e chi trasgredisce è rinnegato. Ma questa

Casa Universale di Giustizia che è l'Istituzione Legislativa

non è ancora stata istituita.

Così si è visto che non sono stati lasciati strumenti di

dissenso, ma sono i desideri carnali che causano divergenze,

come nel caso dei violatori. Essi non hanno dubbi sulla validità

del Patto ma moventi egoistici li hanno trascinati in

questa condizione. Non è che non sappiano quello che fanno

- sono perfettamente consapevoli eppure mostrano opposizione.

In breve, l'oceano del Patto è tumultuoso e vasto. Depone

a riva la spuma della violazione e così state tranquilli.

Impegnati per far progredire il Mashriqu'l-Adhkàr e prepara

gli strumenti per la diffusione delle fragranze divine. Non

occuparti d'altro che di questo perché altrimenti dissiperai la

tua attenzione e il lavoro non progredirà.

188. O teneramente amati di ‘Abdu’l-Bahá! È molto

tempo ormai dacché il mio orecchio interiore ha udito dolci

melodie da certe regioni, o il mio cuore è stato allietato; e

questo malgrado siate sempre presenti nei miei pensieri e vi

troviate chiaramente visibili dinanzi ai miei occhi. Il calice

del mio cuore trabocca del vino dell'amore che vi porto, e la

mia brama di mirarvi mi scorre come lo spirito nelle arterie e

nelle vene: e quindi chiaro quanto sia grande la mia

afflizione. In questo momento, come per tutta questa tempesta

di calamità che ora solleva i suoi flutti alti nel cielo, dardi

crudeli mi vengono incessantemente scagliati contro da ogni

punto dell'orizzonte, e di continuo, qui in Terra Santa, si

ricevono notizie terrificanti e ogni giornata reca la sua

parte di orrore. Il Centro della Sedizione si era illuso che la

sua arrogante ribellione fosse sufficiente per mandare in

rovina il Patto e il Testamento; non ci voleva che que206

sto, così egli pensava, per allontanare i giusti dal Santo

Volere. Perciò egli pubblicizzava ovunque i suoi dubbi,

escogitando molte segrete trame. Ora gridava che l'edifizio di

Dio era stato rovesciato e i Suoi ordini divini annullati e che,

di conseguenza, il Patto e il Testamento erano abrogati. Ora

si metteva a piangere e a gemere che era tenuto prigioniero,

che gli si facevano soffrire la fame e la sete notte e giorno.

Un altro giorno suscitava un trambusto, dicendo che l'unità di

Dio era stata negata, poiché un'altra Manifestazione era stata

proclamata prima dello spirare di mille anni.

Visto che le sue calunnie non avevano effetto, a poco a

poco concepì un piano per sollevare un tumulto. Incominciò a

fomentare sedizione e andò a bussare a tutte le porte. Prese a

muovere false accuse presso i funzionari del Governo. Avvicinò

alcuni dei forestieri, se ne fece amico, e insieme con

loro preparò un documento che presentò alla Sede del Sultanato,

gettando nella costernazione le autorità. Fra le molte

mendaci accuse v'era che questo sventurato aveva issato lo

stendardo della rivolta, un vessillo recante le parole Yá Bahá'u'l-

Abhá; che l'avevo sbandierato in tutto il paese, in ogni

città, cittadina e villaggio e perfino fra le tribù del deserto e

che avevo invitato tutti gli abitanti a unirsi sotto di esso.

O mio Signore, in verità in Te cerco rifugio dall'avere solo

pensato a una simile azione, che è contraria a tutti i

comandamenti di Bahá’u’lláh, e che sarebbe veramente una

align=left>grande ingiustizia che solo un grande peccatore potrebbe

perpetrare. Tu ci hai imposto il dovere di obbedire ai governanti

e ai sovrani.

Un'altra delle sue calunnie fu che il Mausoleo sul monte

Carmelo era una fortezza che io avevo costruito forte e

inespugnabile -- e invece l'edificio in costruzione comprende

sei stanze -- e che l'avevo chiamato Medina la Risplendente,

mentre avevo chiamato la Santa Tomba1 la Mecca, la

1 A Bahjí

207

Glorificata. Un'altra delle sue menzogne era che io avevo

instaurato una sovranità indipendente e che -- Dio non voglia!

Dio non voglia! Dio non voglia! -- avevo invitato tutti i

credenti a unirsi a me in questo grave peccato. Quanto è

tremenda, o mio Signore, la sua calunnia!

E ancora, egli afferma che essendo la Santa Tomba divenuta

un sito visitato da pellegrini provenienti da tutto il

mondo, questo Governo e questo popolo ne avrebbero avuto

un grave danno. Egli, il Centro della Sedizione, dichiara di

non aver messo mano in tutte queste cose, di essere Sunnita

fra i Sunniti e devoto seguace di Abú-Bakr e Omar e di

considerare Bahá'u'lláh solo un pio, un mistico; tutte queste

cose, egli dice, sono state tramate da questo vilipeso.

In breve, il Sultano, possa durare la gloria del suo regno,

nominò una Commissione di Inchiesta. La Commissione

venne qui e appena giunta si recò nella casa di uno degli

accusatori; convocò poi il gruppo che, lavorando in combutta

con mio fratello, aveva stilato il documento d'accusa e chiese

loro se era vero. Il gruppo spiegò il contenuto del

documento, affermò che ogni cosa che vi era stata scritta

non era altro che la verità e aggiunse ulteriori accuse. Così

essi furono contemporaneamente querelanti, testimoni e

giudici.

La Commissione è ora ritornata nella Sede del Califfato e

quotidianamente giungono da quella città terribili notizie.

Ma, sia lodato Iddio, ‘Abdu’l-Bahá rimane composto e

imperturbato. Non voglio male a nessuno per questa diffamazione.

Ho affidato tutte le mie cose al Suo irresistibile

Volere e attendo, in perfetta felicità, di offrire la vita, pronto

a qualunque tremenda afflizione possa aspettarmi. Sia lodato

align=left>Iddio, anche gli amorevoli credenti accettano la Volontà di

Dio e vi si sottomettono, radiosamente acquiescenti, e

rendono grazie.

Il Centro della Sedizione si è illuso che, quando il sangue

di questo perseguitato sia stato sparso, quando io sia

208

stato gettato sulle sabbie del grande deserto o annegato nel

Mare Mediterraneo - sconosciuto, scomparso senza lasciare

traccia, senza alcuno che parli di me - allora egli avrà finalmente

un campo in cui spronare il destriero e con la sua

mazza di dubbi e di menzogne colpire forte la palla da polo

delle sue ambizioni e vincere la palma.

Niente affatto! Anche se il dolce aroma muschiato della

fedeltà dovesse passare senza lasciare traccia, chi sarà attratto

dal lezzo della perfidia? E se alcune gazzelle del cielo fossero

squartate da cani e lupi, chi correrà alla ricerca di un lupo

rabbioso? E se pure la giornata del Mistico Usignolo si

concludesse, chi darà mai ascolto al gracchiare del corvo, o al

crocidare della cornacchia? Quale vana supposizione! Quale

stolta presunzione! « ...le azioni loro saranno come un

miraggio nel deserto, miraggio che l'assetato crede acqua ed

ecco che, quando lo raggiunge, non vi trova nulla... »1.

O amati di Dio! Siate saldi di piede, e fermi nel cuore, e

mercé il potere dell'aiuto della Bellezza Benedetta, siate

fedeli al vostro intento. Servite la Causa di Dio. Affrontate

align=left>tutte le nazioni del mondo con la costanza e la sopportazione

della gente di Bahá, sì che tutti gli uomini possano sbalordire

e chiedere come abbia potuto accadere che i vostri cuori sono

quali sorgenti di fiducia e di fede e miniere così ricche

d'amore di Dio. Siate così, non sbagliate, non vacillate a

cagione di queste tragedie nella Terra Santa; non permettete

che questi terribili eventi vi rendano tristi. E se tutti i credenti

fossero passati per la spada, e ne restasse uno solo, quell'uno

gridi nel nome del Signore e annunci le liete novelle,

quell'uno si levi e affronti tutte le genti del mondo.

Non guardate ai funesti eventi che accadono in questo

Sito Illuminato. La Terra Santa è sempre in pericolo e qui

la marea della calamità non fa che crescere, perché questo

1 Corano, 24; 39.

209

grido lanciato è stato ora udito per tutta la terra e la sua

fiamma è pervenuta ai confini del mondo. È per questa ragione

che i nemici, interni ed esterni, si ingegnano con astuzia

e destrezza di spargere calunnie. È chiaro che un luogo

come questo è esposto al pericolo, perché qui non c'è difensore,

nessuno che si levi a prendere le nostre parti di fronte

alla calunnia: vi si trovano solo poche anime esuli, sventurate,

imprigionate in questa roccaforte. Esse non hanno paladino;

nessuno che le soccorra, nessuno che tenga lontani gli

strali delle menzogne, i dardi della diffamazione scagliati

contro di loro: nessuno tranne Dio.

Fa d'uopo che riflettiate su tutti quegli amati che si sono

precipitati nella santa arena del sacrificio, quelle anime preziose

che immolarono la vita. Rammentate quali fiumi di

sacro sangue sono stati sparsi; quanti cuori giusti sono stati

insanguinati, quanti petti bersagliati da lance di tirannia,

quanti casti corpi straziati. Come potrebbe dunque essere

giusto che noi solo pensassimo di salvarci, di coltivarci il

favore di uno straniero o di un parente e di scendere a compromessi!

Non dobbiamo invece seguire la strada dei giusti e

calcare le orme di quei grandi che ci hanno preceduti?

Questi pochi brevi giorni passeranno, questa vita svanirà

ai nostri sguardi; le rose di questo mondo non saranno più

fresche e belle, il giardino dei trionfi e delle delizie di questa

terra appassirà e svanirà. La primavera della vita si trasformerà

nell'autunno della morte, la fulgida gioia delle sale

dei palazzi cederà alla notte illune nel sepolcro. E per questo

nulla di tutto ciò è degno d'essere amato e il saggio non vi

ancorerà il suo cuore.

Colui che sa e può cercherà invece la gloria del paradiso e

la distinzione spirituale e la vita che non perisce: egli anela di

avvicinarsi alla Sacra Soglia di Dio, poiché l'uomo di Dio

non giacerà ubriaco nella taverna di questo effimero mondo

né per un solo istante si darà riposo, né si macchierà di

passione per questa vita terrena.

210

Al contrario! Gli amici sono stelle negli alti cieli della

guida, corpi celesti nei firmamenti della grazia divina, che

con tutte le loro forze fugano le tenebre. Essi distruggono le

fondamenta della malevolenza e dell'odio. Hanno un solo

desiderio per il mondo e per tutte le sue genti: benessere e

pace. Essi abbattono i bastioni della guerra e dell'aggressione;

si propongono di essere veraci, amichevoli, onesti e

gentili perfino verso un nemico malvagio; finché alla fine

non trasformino questa prigione di perfidia che è il mondo in

align=left>una magione di massima fiducia e non tramutino questo

carcere di odio e di inimicizia e di rancore nel Paradiso di

Dio.

O amorevoli amici! Prodigatevi con tutto il cuore e con

tutta l'anima di far di questo pianeta l'immagine speculare del

Regno, si che questo basso mondo possa abbondare di

benedizioni del mondo di Dio, e le voci delle Schiere superne

possano levarsi in acclamazione, e segni e pegni delle munificenze

e dei doni di Bahá’u’lláh possano invadere tutta la

terra.

Jináb-i-Amín ha espresso massima ammirazione per voi,

onorati uomini e donne illuminate, nominando e lodando ciascuno

di voi, parlando a lungo della fermezza e della costanza

che avete dimostrato, dicendo che, sia lodato Iddio, in tutta la

Persia gli uomini e le donne si stringono l'un l'altro, eretti,

forti, inamovibili - possente edificio solidamente costruito; e

che vi prodigate tutti con amore e con gioia per diffondere le

soavi fragranze del Signore.

Furono, queste, notizie di grande gaudio, specialmente

perché mi sono pervenute in questi giorni di estremo pericolo;

e infatti il sommo desiderio di questo vilipeso è che gli

amici siano spirituali nel cuore e illuminati nella mente, e se

questa grazia mi è concessa la calamità, per quanto dolorosa,

non è che un dono che mi si riversa addosso, quale pioggia

copiosa.

O Dio mio Dio! Tu mi vedi immerso in oceano d'am211

bascia, stretto ai fuochi della tirannia, in lagrime nel buio

della notte. Insonne mi agito e mi rivolto nel letto, aguzzando

gli occhi per mirare la luce mattutina della fedeltà e della

fiducia. Boccheggio come un pesce, le interiora in fiamme

mentre guizza atterrito sulla sabbia; pure sempre cerco i Tuoi

doni, che appaiono da ogni dove.

O Dio, mio Dio! Fa’ che i credenti di altre terre abbiano

una parte della Tua sovrabbondante grazia; libera, con il Tuo

aiuto e la Tua munificenza indefettibili, chiunque fra i Tuoi

amati nei più lontani climi pianga per l'amara crudeltà del suo

nemico. O Signore, essi sono prigionieri del Tuo amore,

prigionieri catturati dalle Tue legioni. Sono uccelli che volano

nei cieli della Tua guida, balene che nuotano nell'oceano

delle Tue largizioni, stelle che scintillano sugli orizzonti dei

Tuoi doni. Sono i difensori della fortezza della Tua legge.

Sono i vessilli del Tuo ricordo fra gli uomini. Sono i profondi

pozzi della Tua divina compassione, le fontane del Tuo

favore, le sorgenti della Tua grazia.

Tienili sempre al sicuro sotto i Tuoi occhi Che tutto proteggono.

Assistili a esaltare la Tua Parola; fa’ che i loro cuori

siano costanti nel Tuo amore; rafforza i loro lombi ché possano

servirTi bene; nell'asservimento, corrobora le loro

facoltà.

Spargi dappertutto per loro tramite i Tuoi dolci profumi;

spiega per loro tramite i Tuoi Sacri Scritti; fa’ conoscere per

loro tramite la Tua Favella; adempi per loro tramite le Tue

Parole; per loro tramite elargisci la Tua misericordia.

In verità Tu sei il Possente, il Forte. In verità, Tu sei il

Clemente, il Compassionevole.

189. Oggi ogni persona saggia, vigile e preveggente è

desta e le sono svelati i misteri del futuro che mostrano come

null'altro fuorché la forza del Patto possa smuovere e toccare

212

il cuore dell'umanità, così come il Nuovo e il Vecchio Testamento

promulgarono in tutti i paesi la Causa di Cristo e

furono la forza vibrante nel corpo del mondo umano. L'albero

che ha radici produce frutti, ma quello che non ne ha, per

quanto alto e robusto sia, alla fine appassisce, perisce e

diviene niente più che un ciocco da fuoco.

Il Patto di Dio è quale vasto e insondabile oceano. Se ne

solleverà un flutto che deporrà sulla riva tutta la spuma

accumulata.

Sia lodato Iddio, il più grande desiderio delle anime deste

è l'esaltazione della Parola di Dio e la propagazione delle

fragranze divine. Queste in verità sono le fondamenta solide e

sicure.

Ora, la luce del Sole della Verità s'è sparsa ovunque, come

il mattino. Ci si deve prodigare acché le anime dormienti

siano ridestate, gl'ignavi divengano vigili, e gli insegnamenti

divini, che costituiscono lo spirito di quest'èra, giungano alle

orecchie delle genti del mondo, siano propagati nella stampa

ed esposti brillantemente ed eloquentemente nelle adunanze

degli uomini.

L'uomo deve avere il contegno di Paolo, e la fede di

Pietro. Questa brezza muschiata delizierà le nari delle genti

del mondo e questo spirito farà resuscitare i morti.

Il nauseante odore della violazione ha temporaneamente

arrestato il progresso della Causa, perché altrimenti gli insegnamenti

divini, simili ai raggi del sole, si spargerebbero

immediatamente e inonderebbero tutte le regioni.

Hai intenzione di stampare e pubblicare i discorsi di

‘Abdu’l-Bahá che hai compilato. È cosa assai consigliabile.

Questo servigio ti darà fulgido volto nel Regno di Abhá e farà

di te l'oggetto della lode e della gratitudine degli amici in

Oriente nonché in Occidente. Ma la cosa è da farsi con

massima cura, così che il testo sia riprodotto esattamente,

escludendone tutte le deviazioni e le corruzioni introdotte da

precedenti traduttori.

213

190. Tu mi vedi, o mio Dio, umilmente prosternato,

sottomesso ai Tuoi comandamenti, assoggettato alla Tua sovranità,

tremante dinanzi alla possanza del Tuo imperio, fuggiasco

davanti alla Tua collera, supplicante la Tua grazia,

fidente nel Tuo perdono, atterrito per il Tuo furore. Il cuore

palpitante, sciolto in lacrime, l'anima anelante, in completo

distacco da tutte le cose, T'imploro di fare dei Tuoi amanti

raggi di luce nei Tuoi reami, e di aiutare i Tuoi eletti servitori

ad esaltare la Tua Parola, si che i loro volti divengano belli e

fulgenti di splendore, i loro cuori siano colmati di misteri e

ogni anima deponga il proprio fardello di peccato.

Custodiscili dunque dall'aggressore, da colui che è divenuto

svergognato e blasfemo malfattore.

In verità, i Tuoi amanti sono assetati, o mio Signore;

conducili alla sorgente della munificenza e della grazia. In

verità, sono affamati; invia loro la Tua mensa celeste. In verità,

sono ignudi; ammantali con le vesti del sapere e della

conoscenza.

Sono eroi, o mio Signore, conducili sul campo di battaglia.

Sono guide, aiutali a parlare con argomenti e prove. Sono

servitori dispensieri, fa’ che porgano a tutti la coppa

traboccante del vino della certezza. O mio Dio, fa’ di loro

menestrelli che cantano giulivi in ameni giardini, fa’ di loro

leoni adagiati nei boschi, balene che si tuffano nel vasto

oceano.

In verità, Tu sei Colui la cui grazia è copiosa. Non v'è

altro Dio che Te, il Possente, il Forte, Colui Che sempre

dona.

O miei amici spirituali! È qualche tempo ora che le pressioni

sono forti, le restrizioni quali strali ferrigni. Questo

sventurato vilipeso è stato abbandonato solo e derelitto e tutte

le strade erano chiuse. Agli amici era stato vietato di accedere

a me, i fidi compagni erano stati esclusi, mi attorniavano

nemici, i malvagi sorveglianti erano feroci e audaci.

Ogni momento recava nuove afflizioni; ogni respiro nuove

214

ambasce. Parenti e stranieri erano all'attacco; anzi gli amanti

di un tempo, infedeli e impietosi, erano peggiori del nemico

quando si levarono per tormentarmi. Non v'era nessuno a

difendere ‘Abdu’l-Bahá, né soccorritore, né protettore, né

alleato, né paladino. Stavo annegando in un mare sconfinato

senza sponde, e nelle mie orecchie rintronavano sempre le

cornacchianti voci degl'infedeli.

Al levarsi d'ogni mattino le tenebre si triplicavano. Al

calar d'ogni sera, tirannia spietata. E mai un attimo di pace,

mai balsamo per le rosse ferite della lancia. Una volta, giungeva

notizia di un mio esilio nelle sabbie del Fezzan; un'altra,

dovevo essere gettato nel mare sconfinato. Ora dicevano che

questi raminghi esuli erano finalmente rovinati, e ancora che

avrebbero ben presto messo in opera la croce. Questa

devastata mia forma doveva essere fatta bersaglio di proiettili

o frecce; o ancora, questo corpo vacillante doveva essere

dilaniato dalle spade.

I nostri ostili conoscenti non potevano più contenere la

gioia e i nostri perfidi amici esultavano. « Sia lodato Iddio »

esclamava uno « Ecco avverato il nostro sogno ». E un altro:

« Grazie a Dio, la nostra picca ha trovato il cuore ».

L'afflizione percosse questo prigioniero come le grandi

piogge della primavera, e le vittorie dei malevoli spazzarono

tutto in un implacabile diluvio, ma ‘Abdu’l-Bahá ristette

felice e sereno, fidente nella grazia del Misericordiosissimo.

Quella pena, quell'ambascia erano un paradiso colmo di

delizie; quelle catene, collana di re in trono nel cielo. Pago

del volere di Dio, completamente rassegnato, il mio cuore si

arrese a ciò che il fato riservava, ero felice. Per un compagno

gioviale, avvertivo una grande gioia.

Infine giunse un momento in cui gli amici divennero inconsolabili

e abbandonarono ogni speranza. Fu allora che

albeggiò il mattino inondando ogni cosa di luce infinita. Le

torreggianti nubi furono fugate, le lugubri ombre svanirono.

In quell'istante caddero i ceppi, le catene furono tolte dal

215

collo di questo esiliato e appese a quello del nemico. Quelle

terribili angustie si trasformarono in agio e sull'orizzonte

delle grazie di Dio si levò il sole della speranza. Tutto ciò

accadde per la grazia e per le largizioni di Dio.

Eppure, da un certo punto di vista, questo ramingo fu

rattristato e depresso. Di quale pena, in avvenire, avrei potuto

cercare conforto? A quale notizia di desiderio esaudito avrei

potuto gioire? Non più tirannia, più afflizione, né tragici

eventi, né tribolazioni. La mia unica gioia, in questo effimero

mondo, era quella di calcare il roccioso sentiero di Dio e di

sopportare duri cimenti e tutti i dolori materiali, perché

altrimenti, questa vita terrena si rivelerebbe vuota e vana e

meglio sarebbe la morte. L'albero dell'essere non produrrebbe

frutti; il campo seminato dell'esistenza non darebbe raccolto.

Così, è mia speranza che ancora una volta vi sia qualche

evento a far traboccare la mia coppa di ambascia e che

l'avvenente Amore, quell'Immolatore di anime, abbagli

ancora colui che lo miri. Allora sarà beato questo cuore,

benedetta questa anima.

O Divina Provvidenza! Accosta alle labbra dei Tuoi

amanti una coppa che trabocchi d'angoscia. Agli anelanti

sulla Tua via fa’ della dolcezza nient'altro che acuto dolore,

e del veleno dolcezza melata. Poni le nostre teste

quali ornamenti in cima alle lance. Fa’ dei nostri cuori

bersagli di frecce e dardi crudeli. Ridona a quest'anima

infralita la vita sull'arena del martire, fa’ che il suo cuore

appassito beva il licore della tirannia così che ancora una

volta diventi fresco e avvenente. Fa’ che s'inebri del vino

del Tuo Patto Eterno, fanne un gaudente che alza il bicchiere.

Aiutalo a gettare via la sua vita; concedigli per

amor Tuo d'immolarsi.

Tu sei il Possente, il Forte. Tu sei Colui Che conosce,

Che vede ed ascolta.

216

191. O tu che sei stato oltremodo afflitto sulla via del

Patto! Ambascia e tormento, sofferti sulla via del Signore,

Colui i Cui segni sono palesi, sono solo grazia e favore; l'afflizione

non è che misericordia e il dolore un dono di Dio.

Il veleno è zuccherino al palato e la collera gentilezza

che nutre l'anima.

Rendi dunque lode a Lui, l'amorevole Provvidente, per

averti destinata questa dura afflizione, che non è altro che

pura grazia.

Se, come Abramo, le fiamme dovessi traversare,

Oppur, quale Giovanni,1 insanguinata strada calcare,

Se, come Giuseppe, in un pozzo Tu mi gettassi,

O in cella di prigione mi chiudessi,

O, come il Figlio di Maria, tale povero mi facessi,

Ancor da Te non me ne andrei,

Ma sempre resterei,

Anima e corpo inchinato al Tuo comando.

192. Oggi il Signore degli Eserciti è il difensore del

Patto, le forze del Regno lo proteggono, anime celesti vi

prestano servizio e angeli del cielo lo promulgano e lo spargono

per ogni dove. Chi lo esamini con l'occhio interiore

vedrà che tutte le forze dell'universo in ultima analisi servono

il Patto. In futuro questo sarà palese e manifesto. Ciò

stabilito, cosa potranno ottenere queste anime deboli e fiacche?

Piante robuste senza radici e prive delle effusioni della

nube della misericordia non possono durare. Cosa ci si può

aspettare dunque da deboli erbacce?

193. È l'alba: dall'oriente dei reami invisibili di Dio

sta albeggiando la luce dell'unità e dal mondo nascosto del

1 Giovanni Battista.

217

Regno dell'unità si rovescia e cade un diluvio di grazia copiosa.

Le liete novelle del Regno risuonano da ogni lato e da

ogni parte affluiscono i primi segni mattutini dell'esaltazione

della Parola di Dio e dal sorgere della Sua Causa si diffonde

la parola dell'unità, si cantano i versetti dell'unità, il mare

delle largizioni di Dio leva alti i suoi flutti e le Sue benedizioni

cadono in cataratte impetuose.

Le confermazioni di Colui Che è il Longanime hanno

pervaso ogni clima sotto il sole, gli eserciti delle Schiere

supreme stanno irrompendo per dar battaglia al fianco degli

amici del Signore e per vincere il combattimento, la fama dell'Antica

Bellezza - possa la mia vita essere offerta per i Suoi

amati - risuona da polo a polo e la novella della Santa Causa

s'è sparsa in oriente e in occidente.

Tutto ciò reca gioia al cuore, ma ‘Abdu’l-Bahá è immerso

in un oceano di dolore, e la pena e l'ambascia tanto hanno

afflitto i miei arti e le mie membra che una profonda spossatezza

ha còlto il mio corpo. Notate che quando, solo, senza

nessuno che mi secondasse, ho innalzato l'appello di Dio in

tutto il mondo, le sue genti insorsero a lottare, disputare,

negare. Da un lato, è chiaro come i bigotti del passato abbiano

sferrato i loro attacchi su tutti i fronti; giunge altresì

notizia dei mendaci dileggiatori e degli estremi limiti cui

stanno arrivando per sradicare l'Albero Divino. Quali maligne

e calunniose accuse muovono contro l'Antica Bellezza, quali

opuscoli pieni di malvagie e depravate affermazioni stanno

affannosamente scrivendo e divulgando contro il Più

Grande Nome! E ora, nella massima segretezza, sono tutti

tesi nello sforzo di vibrare a questa Fede un colpo spaventoso.

Gli orgogliosi hanno inoltre escogitato ogni sorta di complotti

e intrighi per vanificare del tutto la Causa di Dio e

cancellare il nome di ‘Abdu’l-Bahá dal Libro della Vita.

E ora, dopo tutte queste tribolazioni, queste miserie,

questi attacchi nemici, s'è levata una polverosa nube di male218

volenza perfino fra i credenti. Questo, malgrado la Causa dell'Antica

Bellezza sia essenza d'amore, canale d'unità ed esista

soltanto perché tutti gli uomini possano divenire onde di un

unico mare, e fulgide stelle di un solo cielo infinito, e perle

nella conchiglia dell'unità, e luccicanti gioielli estratti dalle

miniere dell'unità; affinché tutti gli uomini possano

reciprocamente servirsi, adorarsi, benedirsi, lodarsi; affinché

ciascuno possa sciogliere la lingua per esaltare tutti gli altri

senza eccezioni; affinché tutti gli uomini possano esprimere

la propria gratitudine verso tutti, innalzare gli occhi verso

l'orizzonte della gloria e ricordare di essere avvinti alla Santa

Soglia; affinché tutti gli uomini degli altri non vedano altro

che bene, non sentano altro che lodi e non dicano parola se

non per pregiarli.

E in verità vi sono alcuni che percorrono questa via di

probità, e sia ringraziato Iddio essi sono rafforzati e sostenuti

dalla forza del cielo in ogni paese. Ma altri non sono assurti

come avrebbero dovuto a questo glorificato ed esaltato stadio,

e questo pone un pesante fardello di dolore, di inconcepibile

dolore, sul cuore di ‘Abdu’l-Bahá, perché non v’è tempesta

più perigliosa di questa che potesse mai assalire la Causa di

Dio, né altro che potesse tanto indebolire l'influenza della Sua

Parola.

Fa d'uopo che tutti gli amati di Dio divengano una cosa

sola, che si riuniscano sotto la protezione di un'unica bandiera,

che sostengano un insieme d'opinioni uniformi, che

seguano una medesima strada, che si attengano a una sola

decisione. Dimentichino teorie divergenti e accantonino contendenti

opinioni, poiché, Iddio sia lodato, uno è il nostro

scopo, una la nostra mèta. Siamo servitori della stessa Soglia,

attingiamo nutrimento dalla medesima Fonte, siamo tutti

riuniti nell'ombra dello stesso alto Tabernacolo, siamo tutti al

riparo di un unico Albero celestiale.

O amati del Signore! Se qualcuno parla male di una persona

assente, l'unico risultato sarà chiaramente questo: co219

stui smorzerà lo zelo degli amici e tenderà a renderli indifferenti,

perché la maldicenza crea divisioni, è la principale

causa tra gli amici della propensione a ritirarsi. E se qualcuno

parla male di una persona assente, è doveroso che coloro che

lo sentono lo fermino con modi spirituali e amichevoli, e gli

dicano: Gioveranno queste accuse a qualche utile scopo?

Farebbero piacere alla Bellezza Benedetta, potranno

contribuire al durevole onore degli amici, promuovere la

santa Fede, sostenere il Patto, o giovare in qualche modo a

qualcuno? Nient'affatto! Al contrario, esse possono far depositare

tanta cenere sul cuore che le orecchie non odano più

e gli occhi non vedano più la luce della verità.

Ma se qualcuno si mette a parlare bene di un altro, aprendo

le labbra per lodare, costui toccherà una corda vibrante nei

suoi ascoltatori, i quali saranno vivificati dagli aliti di Dio. I

loro cuori e le loro anime gioiranno nel sapere che, sia

ringraziato Iddio, c'è nella Fede un'anima che è foco di

perfezioni umane, personificazione delle grazie del Signore,

che ha lingua eloquente, volto splendente, in qualunque riunione

si trovi, che ha la vittoria sul ciglio ed è sorretto dai

dolci aromi di Dio.

Ora qual'è la strada migliore? Lo giuro sulla beltà del

Signore: ogni qual volta sento qualcosa di bene degli amici, il

mio cuore si riempie di gioia; ma se scorgo anche solo un

indizio che essi sono in cattivi rapporti fra loro, il dolore mi

sopraffà. Questa è la condizione di ‘Abdu'l-Bahá. Giudicate

dunque da questo quale sia il vostro dovere.

Sia lodato Iddio, dovunque ci volgiamo, l'Antica Bellezza

ha spalancato i portali della grazia e con parole inequivocabili

ha annunziato liete novelle di vittoria mercé l'aiuto

sostenitore del Signore. Egli ha conquistato i cuori dei credenti

con l'amore e ne ha affidato il trionfo agli eserciti delle

Schiere supreme.

Ora fra tutte le genti del mondo gli amati devono levarsi,

il cuore pari a un astro, un forte intimo impulso, fron220

te fulgente, alito profumato di muschio, lingua che sempre

parli di Dio, esposizione chiara come cristallo, nobile decisione,

forza nata dal cielo, carattere spirituale, confermazione

che sia solo divina. Divengano tutti quali splendore

sull'orizzonte del paradiso e, nei cieli del mondo, abbaglianti

stelle. Siano alberi fruttiferi nelle pergole celesti, profumate

gemme nei giardini divini; siano versetti di perfezione sulla

pagina dell'universo, parole di unità nel Libro della Vita. È

questa la prima èra e il primo inizio della dispensazione della

Più Grande Luce; perciò bisogna acquisire virtù entro questo

secolo, in questo breve lasso di tempo perfezionare qualità

divine. È in questi giorni che il Paradiso di Abhá deve erigere

i suoi padiglioni sulle pianure del mondo. Le luci della realtà

devono rivelarsi ora e i segreti dei doni di Dio esser palesati,

ora deve risplendere l'antica grazia e questo mondo

trasformarsi nel parco del paradiso, il giardino di Dio. Ogni

perfezione, qualità e attributo del divino deve manifestarsi

ora, in grazia di cuori puri e mercé doni celestiali.

‘Abdu’l-Bahá supplica sempre e con le lagrime agli occhi

invoca l'Onnipotente alla sacra Soglia ed esclama:

O Signore gentile! Siamo servitori della Tua

Soglia, ci rifugiamo presso la Tua santa Porta. Non

cerchiamo altro rifugio fuorché questa robusta colonna,

non cerchiamo altrove riparo se non presso la Tua

align=left>custodia. Proteggici, benedicici, sostienici, rendici tali che

ameremo solo il Tuo beneplacito, innalzeremo solo la Tua

lode, seguiremo solo la via della verità, sì che possiamo

divenire abbastanza ricchi da far a meno di tutto fuorché di

Te, e ricevere i nostri doni dal mare della Tua beneficenza,

e sempre prodigarci per esaltare la Tua Causa e spargere

dappertutto i Tuoi dolci aromi, e obliare l'io e occuparci

solo di Te, e ripudiare ogni cosa e riuscire a raggiungere

Te.

221

O Tu Che provvedi, o Tu Che perdoni! Concedici la

Tua grazia e il Tuo tenero amore, i Tuoi doni e le Tue

largizioni, e sorreggici, sì che possiamo raggiungere la

nostra mèta. Tu sei il Forte, l'Abile, Colui Che conosce e

Che vede; in verità, Tu sei il Generoso, in verità Tu sei il

Misericordiosissimo, e in verità Tu sei il Longanime,

Colui al Quale si deve pentimento, Colui Che perdona

anche i più gravi peccati.

194. O sinceri amati della Bellezza di Abhá! In questi

giorni la Causa di Dio cresce rapidamente di forza in tutto il

globo e, giorno dopo giorno, si diffonde sempre più lontano,

fino agli estremi confini della terra. Perciò i suoi nemici, di

tutte le tribù e le genti del mondo, stanno facendosi

aggressivi, malevoli, invidiosi e amaramente ostili. È

doveroso che gli amati di Dio usino massima cura e prudenza

in tutte le cose, grandi e piccole, si consiglino assieme e resistano

uniti all'assalto di coloro che vogliono suscitare contese

e seminare zizzanie. Devono prodigarsi per associarsi in

ispirito amichevole con tutti, nel loro comportamento devono

seguire la moderazione, avere rispetto e considerazione

reciproca e mostrarsi buoni e teneri verso tutte le genti del

mondo. Devono essere pazienti e tolleranti, sì che possano

crescere e divenire magneti divini del Regno di Abhá e acquisire

la forza dinamica delle schiere del regno superno.

Le ore fuggenti della vita terrena dell'uomo trascorrono

veloci e il poco che ancora rimane giungerà alla fine, ma ciò

che dura e permane per sempre è il frutto che l'uomo raccoglie

dal suo asservimento alla Soglia Divina. Considerate la

verità di queste parole: abbondanti e gloriose ne sono le

prove nel mondo dell'essere!

La gloria delle glorie si posi sulle genti di Babà!

222

195. O eccelso germoglio del divino Albero di Loto!...

Quando sei disprezzato e respinto dai malfattori non essere

contrariato; e davanti alla forza e alla protervia dei millantatori

non esser turbato né abbattuto, perché tale è la via delle

anime ignave, da tempo immemorabile. « Guai, guai pei Miei

servi! Nessun Messaggero viene a loro che non lo prendano a

gabbo! »1.

In verità, gli attacchi e l'ostruzionismo degli ignoranti non

fanno altro che esaltare la Parola di Dio e spargere i Suoi

segni e indizi per ogni dove. Se non fosse per questa

opposizione degli sdegnosi e per questa pervicacia dei calunniatori,

per questo urlare dai pulpiti, questo gridare e gemere

di grandi e piccoli, per queste accuse di miscredenza lanciate

dagli ignoranti, per questo tumulto degli stolti - come avrebbe

mai potuto la notizia dell'avvento del Punto Primo e del

fulgido albeggiare dell'Astro di Babà raggiungere l'oriente e

l'occidente? E il pianeta essere scosso da polo a polo? E la

Persia divenire centro focale di dardeggianti splendori? E

l'Asia Minore il cuore radioso della beltà del Signore? Come

altro avrebbe potuto la fiamma della Manifestazione propagarsi

nel meridione? Con quali mezzi avrebbero potuto i gridi

di Dio essere uditi nell'estremo settentrione? In quale altro

modo avrebbero potuto i Suoi appelli farsi udire nei continenti

d'America e dell'Africa nera, il canto che annuncia l'alba

del Cielo penetrare in quelle orecchie, e i dolci pappagalli

dell'India trovare questo zucchero, e gli usignoli gorgheggiare

dalla terra dell'Iraq? Cos'altro avrebbe potuto far danzare

oriente e occidente? In quale altro modo avrebbe potuto

questo Consacrato Sito divenire trono della Bellezza di Dio, e

il Sinai mirare questo ardente fulgore, e la fiamma dell'Avvento

adornare il monte, e la Terra Santa divenire sgabello

della bellezza di Dio e la santa valle di Towa2 divenire il sito

1 Corano, 36; 230.

2 Corano, 20; 12. Detta anche la « Valle Sacra ».

223

dell'eccellenza e della grazia, il sacro luogo ove Mosè si tolse

i calzari, e gli aliti del cielo spirare nella Valle della Santità, e

profumate folate di vento che soffiano dai giardini di Abhá

essere percepite da coloro che dimorano nella Verdeggiante

Isola, e le promesse dei Profeti, le liete novelle dei santi

antichi Veggenti, le incitanti promesse per questo Sacro

Luogo proferite dalle Manifestazioni di Dio adempiersi?

E come altro avrebbe potuto accadere che l'Albero di

Anísá fosse piantato qui, che lo stendardo del Testamento

fosse dispiegato e l'inebriante coppa del Patto fosse accostata

a queste labbra? Tutte queste benedizioni e largizioni,

strumenti per proclamare la Fede, sono venute grazie allo

scherno degli ignoranti, all'opposizione degli sciocchi, alla

protervia degli ottusi, alla violenza degli aggressori. Se non

fosse stato per questo, la notizia dell'avvento del Báb non

avrebbe ancora raggiunto neppure le terre vicine. Perciò non

dobbiamo mai dolerci per la cecità degli insipienti, per gli

attacchi degli stolti, per l'ostilità della gente infima e meschina,

per la noncuranza dei teologi, per le accuse di infedeltà

mosseci contro dai dementi. Così agirono anche nelle

ere passate, ma così non avrebbero agito se fossero stati tra

coloro che sanno; ma sono ottenebrati e non giungono vicini

a comprendere ciò che è loro detto.1

Perciò si conviene che tu, germoglio dell'Albero Santo di

Dio, scaturito da questo Tronco possente - ed è doveroso

anche per voi - mercé la grazia sostenitrice dell'Antica Bellezza

- possa la mia vita essere offerta per la Sua Tomba Più

Santa - tanto arda di questa ardente fiamma del cielo, da

accendere il fuoco dell'amor di Dio da polo a polo. Prendiamo

ad esempio il grande e sacro Albero dell'eccelso Báb -

possa la mia vita essere offerta per Lui. Esponiamo come Lui

i nostri petti ignudi ai dardi dell'agonia, come Lui facciamo

dei nostri cuori il bersaglio delle lance decretate da Dio.

1 cf. Corano, 4; 80.

224

Bruciamo come candele; come falene consumiamoci le ali sul

fuoco; come le allodole, innalziamo i nostri tristi canti; come

usignoli, erompiamo in lamenti.

Come nubi versiamo lagrime e come lampeggianti saette

ridiamo dei nostri inseguimenti in oriente e in occidente.

Giorno e notte, pensiamo solo a spargere i dolci aromi di Dio.

Non persistiamo sempre nelle nostre fantasie e illusioni, nel

nostro analizzare e interpretare e disseminare complicate

incertezze. Accantoniamo ogni pensiero dell'io; chiudiamo

gli occhi a ogni cosa sulla terra, non facciamo conoscere le

nostre sofferenze e non lamentiamoci dei torti subiti.

Dimentichiamo invece l'io e, bevendo il vino della grazia

celeste, gridiamo la nostra gioia e perdiamoci nella beltà del

Gloriosissimo.

O Afnán del divino Albero di Loto! Dobbiamo prodigarci

tutti per divenire quali fecondi virgulti e produrre frutti

sempre più dolci e più sani, sì che il ramo possa dimostrare

d'essere un proseguimento della radice, e la parte possa essere

in armonia con il tutto. È mia speranza che mercé la

align=left>munificenza del Più Grande Nome e la grazia del Punto

Primo - possa la mia anima essere offerta per Loro - diverremo

gli strumenti per esaltare la Parola di Dio in tutto il

mondo; che renderemo sempre servigi alla Sorgente della

nostra Causa e stenderemo su tutti il baldacchino del vero e

align=left>santo zelo del Signore. Così dai campi della grazia potremo

far soffiare gli zefiri, recanti all'uomo i dolci aromi provenienti

dai giardini di Dio; potremo fare di questo mondo il

Paradiso di Abhá e trasformare questo basso luogo nel Regno

del Cielo.

È vero che questo compito di servire Iddio Onnipotente è

stato assegnato a tutti i servitori di Dio, e in particolare a

coloro che sono accesi di Fede; tuttavia il dovere imposto a

noi è più grande di quello imposto agli altri. Presso Lui

cerchiamo grazia e favore e forza.

Ogni lode e ringraziamento alla Bellezza Benedetta, ché

225

chiama in azione gli eserciti del Suo Regno di Abhá e ci invia

il Suo aiuto ininterrotto, fidato come le stelle sorgenti. Egli ha

sorretto questo servo solo e derelitto in ogni regione della

terra: mi ha fatto sempre conoscere i segni e gli indizi del Suo

amore; ha gettato nello stupore tutti coloro che si aggrappano

a vane illusioni e li ha resi infami agli occhi di nobili e umili.

Di coloro che rincorrono i propri capricci e manie, ha fatto un

oggetto della disapprovazione generale e ha esposto gli

arroganti agli occhi di tutti; di coloro fra gli amici che si sono

dimostrati incerti nella fede ha fatto un ammonimento per

chiunque vedesse, e ha fatto sì che le guide dei titubanti

amassero solo se stessi e sprofondassero nella presunzione.

Frattanto, con la forza della Sua possanza, Egli ha concesso

che quest'uccello dall'ala spezzata si levasse dinanzi a tutti

coloro che dimorano sulla terra; ha sbaragliato i ranghi serrati

dei ribelli, ha dato la vittoria agli eserciti della salvazione e

ha alitato nei cuori di coloro che sono fermi nel Patto e nel

Testamento il soffio della vita eterna.

Porgi i saluti di Abhá a tutti gli Afnán, germogliati

dall'Albero Santo. La gloria si posi su te e su tutti gli Afnán

che sono fedeli e sinceri nel Patto.

196. O tu che sei saldo nel Patto! La tua lettera del 9

settembre 1909 è pervenuta. Non essere addolorato o sconfortato

per quello che è accaduto; questa tribolazione ti è

sopraggiunta mentre percorrevi la via di Dio, perciò dovrebbe

arrecarti gioia. Ci siamo già rivolti agli amici per iscritto e

abbiamo fatto anche una dichiarazione verbale dicendo che

gli amici in Occidente dovranno indubbiamente partecipare

alle calamità che colpiscono gli amici in Oriente. È

inevitabile che anch'essi, percorrendo la via di Bahá’u’lláh,

siano fatti bersaglio delle persecuzioni degli oppressori.

Considera come agli inizi dell'èra cristiana gli Apostoli

226

siano stati afflitti e quali tormenti abbiano sopportato sulla

via di Cristo. Ogni giorno della loro vita i Farisei li bersagliarono

con dardi di dileggio, diffamazione e insulto. Essi

sopportarono grandi travagli; conobbero il carcere e molti di

loro accostarono alle labbra la dolce coppa del martirio.

Ora anche voi dovete certamente divenirmi in piccola

parte compagni e accettare la vostra parte di prove e dolori.

Ma questi episodi passeranno, mentre quella gloria imperitura

e quella vita eterna rimarranno immutate per sempre. Queste

afflizioni saranno altresì causa di grande progresso.

Chiedo a Dio che tu, Suo colono, possa arare la dura terra

pietrosa e irrorarla e spargervi semi - perché ciò mostrerà

quanto è abile il contadino, mentre chiunque è capace di

seminare e coltivare là dove la terra è soffice e sgombra di

rovi e di spine.

197. O servo di Dio! Non addolorarti per le afflizioni

e le sventure che ti hanno colpito. Tutte le calamità e le afflizioni

sono state create per l'uomo sì che egli possa disprezzare

questo mondo mortale - un mondo al quale egli è oltremodo

attaccato. Quando egli prova tribolazioni e cimenti,

allora la sua natura retrocede inorridita ed egli desidera

l'eterno reame - un reame santificato da ogni afflizione e

calamità. Così accade all'uomo che è saggio. Egli non s'abbevera

mai a una coppa che alla fine è disgustosa, ma, al contrario,

brama la coppa di pura e limpida acqua; non assaggia il

miele mescolato al veleno.

Sia lodato Iddio, sei stato messo alla prova e l'hai superata.

Sii paziente e grato. Rivolgi il viso verso il Regno divino e

prodigati acché tu possa acquisire qualità misericordiose,

divenire illuminato e ottenere gli attributi del Regno del

Signore. Industriati di divenire insensibile ai piaceri e agli agi

di questo mondo, di rimanere fermo e incrollabile nel Patto e

di promulgare la Causa di Dio.

227

Questo è, per l'uomo, causa di esaltazione, gloria e salvezza.

198. O tu che sei innamorato degli aliti di Dio! Ho

letto la tua lettera, che proclamava il tuo amore per Dio e la

tua irresistibile attrazione verso la Sua Bellezza e il suo

meraviglioso tema ha confortato il mio cuore.

L'intendimento di ciò che ti ho scritto nella mia precedente

missiva era questo, che quando si esalta la Parola di

Dio, vi sono cimenti e calamità da affrontare; e che nell'amarLo,

vi sono ad ogni istante afflizioni, tormenti, angustie.

Fa d'uopo che l'individuo prima valuti queste ordalie, le

accetti prontamente e le accolga di buon animo; solo allora

potrà incominciare a insegnare la Fede e ad esaltare la Parola

di Dio.

In tale condizione, qualunque cosa gli accada nel suo

amore per Dio - vessazioni, rampogne, diffamazione, anatemi,

percosse, prigionia, morte - egli non ne sarà mai abbattuto

e la sua passione per la Bellezza Divina non farà altro

che crescere di forza. Ecco che cosa intendevo dire.

Altrimenti, guai e miseria per l'anima che cerca agi, ricchezze

e delizie terrene trascurando di rammentare Iddio,

perché le calamità incontrate sulla via di Dio sono, per

‘Abdu'l-Bahá, solo grazia e favore e in una delle Sue Tavole

la gloriosissima Bellezza ha dichiarato: « Mai sono passato

accanto a un albero senza che il Mio cuore gli si rivolgesse

dicendo: ‘Fossi tu abbattuto in nome Mio, e il Mio corpo su

te crocifisso!’ ». Queste furono le parole del Più Grande

Nome; questa è la Sua via; questa la via verso il Suo Regno

di Possanza.

199. O sinceri, o bramosi, voi che siete attratti, come

228

calamitati, voi che vi siete levati a servire la Causa di Dio, a

esaltare la Sua Parola e a spargere per ogni dove i Suoi dolci

profumi! Ho letto la vostra eccellente missiva, bella nello

stile, eloquente nelle parole, profonda nel significato, e ho

lodato e ringraziato Iddio per essere venuto in vostro aiuto

e avervi dato la possibilità di servirLo nella Sua vasta

align=left>vigna.

Tra non molto i vostri volti saranno luminosi per la radiosità

del vostro supplicare e adorare Dio, delle vostre preghiere

a Lui, e della vostra umiltà e abnegazione alla presenza

degli amici. Egli farà della vostra adunanza un magnete

che attrarrà su di voi i fulgidi raggi delle confermazioni divine

che rilucono dal Suo regno di gloria.

È doveroso che ponderiate nei vostri cuori e meditiate

sulle Sue parole, e umilmente vi rivolgiate a Lui e accantoniate

l'io nella Sua Causa celeste. Queste sono le cause che

faranno di voi segnacoli di guida per tutta l'umanità, e stelle

fulgenti che risplendono dall'eccelso orizzonte, e alberi svettanti

nel Paradiso di Abhá.

Sappiate che ‘Abdu’l-Bahá si trova in continua delizia.

Essere stato alloggiato in questa remota prigione è per me

profonda gioia. Per la vita di Bahá! Per me questa prigione è

align=left>paradiso superno; è anelata mèta, consolazione del mio petto,

gaudio del mio cuore; è rifugio, riparo, asilo, porto sicuro, e

quivi esulto frammezzo agli eserciti del cielo e alle Schiere

supreme.

Rallegratevi per la mia schiavitù, o amici di Dio, perché

essa sparge la semente della libertà; rallegratevi per la mia

prigionia, perché essa è sorgente di salvazione; siate lieti per

il mio travaglio, perché esso è apportatore di eterno sollievo.

In nome del Signore Iddio! Non baratterei questa prigione

con il trono del mondo intero, né rinunzierei a questo confino

per i piaceri e i trastulli di tutti gli ameni giardini della

terra. È mia speranza che, mercé la copiosa grazia, la munificenza

e la bontà di Dio, mi appendano contro il cielo, che il

229

mio cuore divenga bersaglio di mille proiettili, o che mi gettino

nelle profondità del mare, o mi lascino perire su sabbie

deserte nel Suo sentiero. Questo è ciò che più bramo; questo

è il sommo desiderio, che corrobora la mia anima, che è balsamo

del mio petto e consolazione dei miei occhi.

In quanto a voi, o amati di Dio, fate sicuri i vostri passi

nella Sua Causa, con tale risolutezza da non essere scossi

neppure se le più tremende sventure assalissero il mondo.

Nulla mai vi conturbi. Siate saldamente ancorati quali alte

montagne, siate stelle albeggianti sull'orizzonte della vita,

fulgenti lampade nelle adunanze di unità, anime umili e modeste

alla presenza degli amici, innocenti nel cuore. Siate

simboli di guida e luci di bontà, distaccati dal mondo, aggrappati

all'impugnatura che è sicura e forte e spargete dappertutto

lo spirito della vita, ritti sull'Arca della Salvezza.

Siate aurore di generosità, orienti dei misteri dell'esistenza,

siti ove l'ispirazione si posi, sorgenti di splendori, anime sostenute

dallo Spirito Santo, innamorate del Signore, distaccate

da tutto fuorché da Lui, sante al di sopra delle qualità del

genere umano, ammantate degli attributi degli angeli del

cielo, sì che possiate conquistarvi il più grande di tutti i doni,

in questo nuovo tempo, in questa meravigliosa età.

Per la vita di Bahá! Solo colui che sia distaccato dal mondo

otterrà questa grazia finale, colui che sia prigioniero del

mondo divino, svuotato dalla passione e dall'egoismo, sotto

ogni aspetto sincero verso il suo Dio, umile, modesto, supplice,

piangente, sottomesso al cospetto del Signore.

200. O miei amati spirituali! In un momento in cui un

oceano di cimenti e tribolazioni s'innalzava e sollevava i suoi

flutti verso il cielo, in cui ci assalivano le moltitudini e i tiranni

ci angariavano pesantemente - in quel momento una

banda di individui, che miravano a diffamarci, si misero in

combutta con il nostro sgarbato fratello, produssero un trat230

tato pieno di mendaci accuse e ci mossero imputazioni e calunnie.

In tal modo essi allarmarono e confusero le autorità del

governo ed è ovvio in quali condizioni si sia venuto a trovare

questo prigioniero in questa diroccata fortezza, e quale terribile

align=left>danno e torto furono fatti, di gran lunga peggiori di quel

che le parole possano dire. A dispetto di tutto, questo esule

prigioniero rimase interiormente tranquillo e sicuro, fidente

nell'incomparabile Signore, anelante a qualunque afflizione

avrebbe potuto incontrare sulla via dell'amore di Dio, perché

strali d'odio, ai nostri occhi, non sono altro che dono di perle

da Lui e il veleno mortale null'altro che salutare pozione.

Tale era il nostro stato allorché ci pervenne una missiva

dagli amici d'America.1 Essi avevano stretto un patto fra loro,

così scrissero, di rimanere uniti in ogni cosa, e i firmatari si

erano tutti impegnati d'affrontare sacrifici sulla via dell'amor

di Dio, per conseguire così la vita eterna. Nello stesso istante

in cui questa lettera fu letta, con le firme in calce, ‘Abdu’l-

Bahá senti una gioia così veemente che non v'è penna che

possa descriverla e ringraziò Dio che siano stati suscitati in

quella terra amici che vivranno assieme in perfetta armonia,

nel migliore dei sodalizi, in completo accordo, strettamente

legati, uniti nei loro sforzi.

Più forte questo patto, più felici e migliori saranno le cose,

perché esso attrarrà su di sé le confermazioni di Dio. Gli

amanti di Dio, se sperano di avere la grazia di conquistarsi

l'amicizia delle Schiere supreme, devono fare tutto il

possibile per rafforzare questo accordo, perché una tale lega

di fratellanza e unità equivale a innaffiare l'Albero della Vita:

è vita eterna.

O amanti di Dio! Fate sicuri i vostri passi; mantenete la

reciproca promessa; andate in armonia a spargere per ogni

1 Questa lettera, firmata da quattrocentoventidue credenti in America, fu

spedita il 4 luglio 1905.

231

dove i dolci aromi dell'amore di Dio e a instaurare i Suoi Insegnamenti,

finché non infondiate un'anima nel corpo esanime

di questo mondo e non portiate a tutti coloro che soffrono

vera salute nei reami fisico e spirituale.

O amanti di Dio! Il mondo è come un essere umano che è

infermo e impotente, i cui occhi non vedono più, le cui

orecchie sono divenute sorde, le cui facoltà sono tutte consunte

ed esauste. Perciò gli amici di Dio devono essere medici

esperti e, seguendo i santi Precetti, curare questo paziente

finché non riacquisti la salute. Forse, se Dio vorrà, il mondo

si emenderà, e diverrà perennemente sano, e le sue facoltà

esaurite saranno ripristinate, e la sua persona riprenderà vigore,

freschezza ed esuberanza sì che esso risplenderà di prestanza

e di grazia.

Il primo rimedio fra tutti è ben guidare le genti, così che

esse si rivolgano a Dio, e ascoltino i Suoi consigli, e procedano

con orecchie attente e occhi veggenti. Quando questa

pozione dal rapido effetto sia stata loro somministrata, allora,

secondo gli Insegnamenti, devono essere guidate ad acquisire

le qualità e il comportamento delle Schiere superne, e

incoraggiate a cercare tutte le grazie del Regno di Abhá: esse

devono mondarsi il cuore dalla sia pur minima traccia di odio

e rancore, e impegnarsi di essere sincere e oneste , concilianti

e amorevoli con tutta l'umanità - così che Oriente e Occidente

come due amanti si tengano avvinti, l'odio e l'ostilità

svaniscano dalla terra e in loro vece metta forti radici la pace

universale.

O amanti di Dio! Siate gentili con tutte le genti; curatevi

d'ogni persona; fate tutto quel che potete per purificare i cuori

e le menti; prodigatevi per allietare ogni anima. Per ogni

prato siate pioggia di grazia, per ogni albero acqua di vita;

siate dolce muschio per i sensi dell'umanità e per i dolenti

fresca brezza ristoratrice. Siate piacevoli acque per ogni

assetato, guida premurosa per tutti coloro che hanno smarrito

la via; siate padre e madre per gli orfani, figli e figlie

232

amorevoli per gli anziani, per i poveri abbondante tesoro.

Pensate all'amore e alla buona amicizia come a delizie del

cielo, all'ostilità e all'odio come a tormenti infernali.

Non concedete riposo ai vostri corpi, ma lavorate con tutta

l'anima, e con tutto il cuore supplicate e implorate Dio di

concedervi grazia e soccorso. Così possiate fare di questo

mondo il Paradiso di Abhá e di questo globo terreno la piazza

d'arme del regno superno. Se solo farete lo sforzo, è certo che

questi splendori rifulgeranno, queste nuvole di misericordia

verseranno la pioggia, questi venti vivificatori si alzeranno e

soffieranno, questo muschio dal soave aroma si spargerà per

ogni dove.

O amanti di Dio! Non soffermatevi su quel che sta succedendo

in questo santo luogo, e non siate assolutamente

allarmati. Qualunque cosa accada è per il meglio, perchè l'afflizione

non è altro che l'essenza della grazia, e il dolore e la

sofferenza sono pura misericordia, e l'ambascia pace di

mente, e fare un sacrificio è ricevere un dono, e qualunque

cosa accada proviene dalla grazia di Dio.

Guardate, dunque, ai vostri compiti: guidate le genti,

educatele nelle vie di ‘Abdu’l-Bahá. Trasmettete al genere

umano questo gioioso messaggio dal Regno di Abhá. Non riposate,

né giorno né notte; non datevi un solo momento di

pace. Sforzatevi con tutte le vostre forze di portare alle orecchie

degli uomini queste liete novelle. Nel vostro amore per

Dio e nel vostro attaccamento ad ‘Abdu’l-Bahá, accettate

ogni tribolazione e dolore. Resistete agl'insulti dell'aggressore,

sopportate le rampogne del nemico. Seguite le orme di

‘Abdu’l-Bahá e nella via della Bellezza di Abhá anelate

sempre di immolare la vita. Splendete come l'astro diurno,

siate instancabili come il mare e come le nuvole del cielo

riversate la vita su pianure e colline, e quali venti d'aprile

alitate freschezza frammezzo a quegli alberi che sono gli

uomini, facendoli sbocciare.

233

201. O tu che sei estasiata dall'amore di Dio! Il Sole

della Verità s'è levato all'orizzonte di questo mondo effondendo

i suoi raggi di guida. La grazia eterna non cessa mai e

uno dei suoi frutti è la pace universale. Sii certa che in

quest'èra dello spirito, il Regno della Pace drizzerà il suo tabernacolo

sulle vette del mondo, e i comandamenti del Principe

della Pace tanto domineranno le arterie e i nervi di ogni

popolo da attrarre sotto la Sua ombra protettrice tutte le

nazioni della terra. Il vero Pastore darà da bere alle Sue

greggi da sorgenti d'amore, di verità e di unione.

O ancella di Dio, la pace deve prima stabilirsi fra le

persone, finché produrrà alla fine la pace fra le nazioni.

Perciò, o Bahá'í, adoperatevi con tutta la vostra possanza di

creare, mercé la forza della parola di Dio, amore genuino,

comunione spirituale e durevoli legami fra le persone. Ecco il

vostro compito.

202. O amanti della verità, servitori del genere umano!

Dal fiorire dei vostri pensieri e voti giungono sul mio cammino

fragranti esalazioni, donde un intimo senso di obbligazione

mi muove a vergare queste parole.

Vedete come questo mondo sia intimamente diviso, quante

terre siano rosse di sangue, le polveri intrise di sangue

rappreso. Le fiamme del conflitto sono divampate a tal punto

che mai nei tempi antichi, nel Medio Evo o nei secoli recenti,

v'è stata guerra così abominevole, una guerra che, quale ma-.

cina, frantuma teste d'uomo come se fossero grano. Si, anche

peggio, perché floridi Paesi sono stati ridotti in macerie, sono

state rase al suolo città e devastati molti villaggi un tempo

prosperosi. Padri hanno perso i loro figli, figli il loro padre.

Madri hanno sparso tutte le loro lacrime per i figlioli morti.

Bambini orfani, donne rimaste senza asilo, errabonde senza

casa. Sotto ogni aspetto l'umanità è precipitata. Alti si levano

strazianti pianti di figli senza padre; alte angosciate voci di

madri, fino a toccare il cielo.

234

E vivaio di tutte queste tragedie è il pregiudizio: pregiudizio

di razza e di nazione, di religione, di opinione politica; e

la causa prima del pregiudizio è la cieca imitazione del passato

- imitazione nella religione, negli atteggiamenti razziali,

nei pregiudizi nazionali, nella politica. Finché

esisterà questo scimmiottamento del passato, fino ad allora le

fondamenta dell'ordine sociale saranno esposte ai quattro

venti, l'umanità sarà continuamente soggetta ai più terribili

pericoli.

Ora, in un'èra illuminata quale la nostra, in cui realtà

dianzi ignote all'uomo sono state messe a nudo, e dischiusi i

segreti della creazione, e il Mattino della Verità è sorto rischiarando

il mondo - è mai possibile che gli uomini debbano

combattere una spaventosa guerra che sta portando il genere

umano alla rovina? No, in nome del Signore Iddio!

Gesù Cristo invitò tutti gli uomini all'amicizia e alla pace.

A Pietro disse: « Rimetti la tua spada nel fodero »1 . Tali furono

l'ordine e il consiglio del Signore Cristo; eppure oggi

tutti i Cristiani hanno sguainato le spade. Quale discrepanza

fra tali atti e il chiaro testo del Vangelo!

Sessant'anni or sono Bahá'u'lláh Si levò sulla Persia quale

Astro Diurno. Egli dichiarò che i cieli del mondo erano

oscuri, queste tenebre un funesto presagio e che sarebbero

sopravvenuti tremendi conflitti. Dalla prigione di ‘Akká Egli

rivolse all'imperatore tedesco parole chiarissime, dicendogli

che era imminente una grande guerra e che la sua città, Berlino,

sarebbe prorotta in gemiti e lamenti. Del pari scrisse al

sovrano turco, benché fosse vittima e prigioniero nel carcere

di quel Sultano - era cioè tenuto prigioniero nella Fortezza di

‘Akká - e affermò a chiare lettere che Costantinopoli sarebbe

stata còlta da un mutamento improvviso e radicale, così

grande che le donne e i fanciulli della città avrebbero levato

pianti e alte grida. In breve, Egli rivolse parole simili a

1 Giovanni, 18; 11.

235

tutti i monarchi e i presidenti, e tutto accadde esattamente come

da Lui predetto.

Dalla Sua possente Penna sono scaturiti vari insegnamenti

per la prevenzione della guerra, che sono stati ampiamente

divulgati.

Il primo è la ricerca indipendente della verità, perché la

cieca imitazione del passato arresta lo sviluppo della mente.

Ma quando ogni anima indaghi la verità, la società è liberata

dalle tenebre di una continua ripetizione del passato.

Il Suo secondo principio è l'unità del genere umano; tutti

gli uomini sono gregge di Dio e Dio ne è l'amorevole Pastore,

teneramente sollecito verso tutti senza favori per l'uno più

che per l'altro. « E tu non puoi scorgere nella creazione del

Misericordioso ineguaglianza alcuna »1, tutti sono Suoi servi,

tutti Ne implorano la grazia.

Il Suo terzo insegnamento è che la religione è un possente

baluardo: essa deve generare amore, non malevolenza e odio.

Dovesse produrre cattiveria, rancore, odio, non avrebbe alcun

valore, perché essa è un rimedio, e se il rimedio è causa di

malanni, è meglio accantonarlo. E riguardo ai pregiudizi

religiosi, razziali, nazionali e politici, tutti questi pregiudizi

colpiscono le radici della vita umana; tutti producono stragi e

rovina nel mondo. Finché essi sopravviveranno vi saranno

continue, tremende guerre.

Per rimediare a questa situazione deve esservi la pace

universale. E per realizzare questa pace, deve essere fondato

un Tribunale Supremo, che rappresenti tutti i governi e i

popoli; ad esso devono essere deferite tutte le questioni nazionali

e internazionali e tutti devono ottemperare ai suoi

decreti. Dovessero un governo o un popolo disobbedire, contro

quel governo e quel popolo si levi il mondo intero.

E un altro degli insegnamenti di Bahá'u'lláh è l'uguaglianza

fra uomo e donna e la parità dei loro diritti. E vi sono

1 Corano, 67; 3.

236

molti principi simili. È ora divenuto palese che questi insegnamenti

sono vita e anima del mondo.

Voi che siete servitori della razza umana, ingegnatevi con

tutto il cuore di liberare l'uomo da queste tenebre e da questi

pregiudizi che appartengono alla condizione umana e al

mondo della natura, così che l'umanità trovi la sua strada

verso la luce del mondo di Dio.

Sia lode a Lui, voi conoscete le varie leggi, istituzioni e

principi del mondo; nulla tranne questi divini insegnamenti

può oggi assicurare la pace e la tranquillità del genere umano.

Se non fosse per questi insegnamenti, queste tenebre non

sarebbero mai fugate, questi malanni cronici non sarebbero

mai risanati; tutt'altro, si aggraverebbero giorno dopo giorno.

I Balcani rimarranno in istato di malcontento e la loro irrequietezza

aumenterà. Le Potenze sconfitte continueranno ad

agitarsi e ricorreranno ad ogni mezzo per rinfocolare la fiamma

della guerra. Movimenti sorti di recente con sfera d'azione

mondiale impiegheranno tutta la loro forza per il progresso

dei loro disegni. Grande importanza acquisterà il Movimento

della Sinistra, la cui influenza dilagherà.

Adoperatevi dunque, con l'aiuto di Dio, mente e cuori

illuminati e forza nata dal cielo, di divenire un dono da Dio

all'uomo e di arrecare tranquillità e pace a tutta l'umanità.

203. O tu che sei innamorato del Patto! La Bellezza

Benedetta ha promesso a questo servo che saranno suscitate

anime che saranno incarnazioni di guida, vessilli delle Schiere

celesti, torce dell'unità di Dio, astri della Sua pura verità,

splendenti nei firmamenti dove Dio regna da solo. Esse daranno

vista ai ciechi, faranno udire i sordi, susciteranno a vita

i morti. Affronteranno tutte le genti della terra, perorando la

loro Causa con prove del Signore delle sette sfere.

È mia speranza che nella Sua munificenza Egli susciti pre237

sto queste anime, sì che la Sua Causa ne sia esaltata. La

calamita che attrarrà questa grazia è la fermezza nel Patto.

Rendi grazie a Dio che sei saldissimo tra i saldi.

O mio Dio, aiuta il Tuo servo a innalzare la Parola e a

confutare ciò che è vano e falso, a provare la verità, a divulgare

per ogni dove i sacri versetti, a rivelare gli splendori e a

fare albeggiare nei cuori dei giusti la luce mattutina.

In verità Tu sei il Generoso, l'Indulgente.

204. O fenice di quell'immortale vampa che è accesa

nell'Albero sacro! Bahá’u’lláh - possano la mia vita, la mia

anima, il mio spirito essere offerti in sacrifizio per i Suoi

umili servi - durante i Suoi ultimi giorni sulla terra ha profferito

una vigorosissima promessa che, mercé le effusioni

della grazia di Dio e l'aiuto e l'assistenza elargiti dal Suo

eccelso Reame, si leveranno anime e appariranno esseri santi

che, quali stelle, adorneranno il firmamento della guida divina;

rischiareranno l'oriente della bontà e della munificenza;

align=left>manifesteranno i segni dell'unità di Dio; brilleranno della luce

della santità e purezza; riceveranno piena misura dell'ispirazione

divina; innalzeranno la sacra torcia della fede; saranno

saldi come rocce e incrollabili come montagne; e cresceranno

fino a divenire luminari nei cieli della Sua Rivelazione, possenti

canali della Sua grazia, strumenti per l'elargizione della

munifica cura di Dio, araldi invocanti il nome dell'Unico vero

Dio e artefici delle supreme fondamenta del mondo.

Essi lavoreranno incessantemente, giorno e notte, non si

daranno pensiero di tribolazioni e guai, non si concederanno

tregua nei loro sforzi, non cercheranno riposo, trascureranno

agi e conforto e, distaccati e immacolati, consacreranno ogni

fuggevole attimo della loro vita alla diffusione della

fragranza divina e all'esaltazione della santa Parola di Dio. I

loro volti irradieranno celestiale letizia, i loro cuori traboc238

cheranno di gioia. Le loro anime saranno ispirate e le loro

fondamenta sicure. Essi si spargeranno nel mondo, e viaggeranno

align=left>per tutte le contrade. Leveranno la voce in ogni assemblea

e adorneranno e ravviveranno ogni adunanza. Parleranno

tutte le lingue e interpreteranno ogni recondito significato.

Riveleranno i misteri del Regno e paleseranno a tutti i

segni di Dio. Arderanno luminosi come fiaccole nel cuore di

align=left>ogni assemblea, e luccicheranno come stelle su ogni orizzonte.

Le aure gentili alitate dal giardino dei loro cuori profumeranno

e ravviveranno le anime degli uomini e le rivelazioni

delle loro menti, come abbondanti piogge, daranno vigore

alle genti e alle nazioni del mondo.

Aspetto, aspetto trepidamente che queste sante anime appaiano;

e invece, per quanto tempo ancora tarderanno a venire?

La mia preghiera e la mia ardente supplica, al vespro e

all'aurora, è che presto queste fulgide stelle risplendano nel

mondo, che i loro sacri sembianti possano presto essere svelati

agli occhi mortali, che le schiere del divino soccorso possano

conseguire la vittoria e i flutti della grazia, sorgenti dal

Suo superno oceano, riversarsi su tutti gli uomini. Prega anche

tu e supplicaLo che mercé il munifico aiuto dell'Antica

Bellezza queste anime possano essere svelate agli occhi del

mondo.

La gloria di Dio si posi su te e su colui il cui volto è illuminato

da quell'eterna luce che rifulge dal Suo Regno di

align=left>Gloria.

205. O anime onorate! A cagione di una continua imitazione

di usi antichi e superati, il mondo si è fatto scuro

come buia notte. Le fondamenta degli Insegnamenti divini

erano uscite dalla mente; la loro quintessenza era stata del

tutto obliata e le genti si aggrappavano a involucri svuotati.

Quali logore vesti da lungo uso consunte, le nazioni s'erano

ridotte in uno stato pietoso.

239

In questa piena notte albeggiò lo splendore mattutino degli

Insegnamenti di Bahá’u’lláh. Egli ha vestito il mondo con

una veste nuova e bella e quella nuova veste sono i principi

giunti da Dio.

Ora la nuova èra è incominciata e la creazione è rinata.

L'umanità ha indossato una nuova vita. L'autunno se n’è andato

ed è giunta la primavera vivificatrice. Ora tutte le cose

align=left>sono rinnovate. Arti e industrie sono state rigenerate, vi sono

nuove scoperte nelle scienze e nuove invenzioni; perfino le

piccole cose umane, come gli abiti e gli effetti personali -

anche le armi - tutto è stato parimenti rinnovato. Le leggi e le

procedure di tutti i governi sono state revisionate: rinnovamento

è l'ordine del giorno.

E tutta questa novità ha origine nelle fresche effusioni di

meravigliosa grazia e di favore dal Signore del Regno, che

hanno rinnovato il mondo. Gli uomini, dunque, devono essere

completamente liberati dai vecchi modi di pensare, sì che

align=left>tutta la loro attenzione possa concentrarsi su questi nuovi

principi, perché essi sono la luce di questi tempi e lo spirito di

quest'èra.

A meno che questi Insegnamenti non siano efficacemente

divulgati fra le genti, finché le vecchie usanze, le vecchie idee

non siano passate e dimenticate, questo mondo dell'essere

non troverà pace, né rifletterà le perfezioni del Regno Celeste.

Adoperatevi con tutto il cuore per dare consapevolezza

all'ignaro, ridestare i dormienti, recare conoscenza agl'ignoranti,

dare la vista ai ciechi, l'udito ai sordi e la vita ai morti.

Fa d'uopo che addimostriate tale forza, tale resistenza, da

stupire chiunque vi veda. Le confermazioni del Regno sono

con voi. Su voi la gloria del Gloriosissimo.

206. Sia lode a Colui Che ha squarciato le tenebre, fugato

la notte, sollevato le cortine e lacerato i veli, la Cui luce

240

indi rifulse, i Cui segni e portenti furono divulgati, i Cui

misteri furono palesati. Poi le Sue nubi si aprirono e colmarono

la terra delle Sue munificenze e largizioni, e addolcirono

ogni cosa con la pioggia, sì che la fresca verzura del sapere e

i giacinti della certezza sbocciarono in un fremito di gioia,

finché il mondo intero fu redolente degli aromi della Sua

santità.

Salute e lodi, benedizioni e gloria a quelle divine realtà, a

quei sacri anemoni che sono scaturiti da questa suprema largizione,

questi flutti di grazia che hanno ruggito quale risonante

mare di doni e munificenze che solleva i flutti alti nei

cieli.

O Dio, mio Dio! Sia lode a Te Che hai acceso il fuoco

del divino amore nel Santo Albero sulla vetta del più

eccelso monte: quell'albero che non è ‘né orientale né

occidentale’1 , quel fuoco che divampò finché le sue fiamme

s'innalzarono fino alle Schiere Celesti, e dal quale

quelle realtà colsero la luce della guida e levarono il grido:

« Ho scorto un fuoco da un lato del monte Sinai »2.

O Dio, mio Dio! Accresci questo fuoco col trascorrere

dei giorni, finché la sua vampa non metta in moto tutta la

terra. O mio Signore! Accendi nei cuori la luce del Tuo

amore, alita nelle anime degli uomini lo spirito della Tua

conoscenza, allietane i petti con i versetti della Tua

unicità. Richiama in vita coloro che giacciono nei

sepolcri, ammonisci i superbi, dà felicità al mondo intero,

manda le Tue acque cristalline, e nell'adunanza dei palesi

splendori porgi quella coppa « il cui licore sarà miscelato

di Canfora »3.

In verità Tu sei Colui Che dà, Che perdona, Che

sempre dona. In verità Tu sei il Misericordioso, il

Compassionevole.

1 Corano, 24; 35.

2 Cf. Corano, 28; 29.

3 Corano, 76; 5.

241

O amati di Dio! Il calice del Cielo trabocca, il banchetto

del Patto di Dio brilla di luci festose, l'alba di tutti i doni s'imbianca,

le aure gentili della grazia spirano, e dal mondo

invisibile giungono liete novelle di munificenze e di doni. La

primavera divina ha drizzato le tende in prati cosparsi di fiori

e gli esseri spirituali aspirano dolci profumi che il vento

d'oriente, dalla Saba dello spirito, ha trasportato sul loro

cammino. Ora il mistico usignolo canta le sue odi, gemme di

intimo significato sbocciano in fiori delicati e belli. Le allodole

di campo sono divenute i musici del festino e innalzando

meravigliose voci gridano e cantano con le melodie delle

Schiere Celesti: « Benedetti voi! Liete Novelle! Liete Novelle!

». E spronano gli allegri commensali del Paradiso di Abhá

a bere a sazietà, e declamano eloquenti sull'albero celestiale,

e innalzano i loro sacri trilli. Tutto ciò, affinché anime appassite

che calcano il deserto dell'ignavia e uomini languenti

sperduti tra le sabbie dell'incuria possano giungere ancora a

palpitante vita e presentarsi ai lieti festini del Signore Iddio.

Sia lode a Lui! La fama della Sua Causa s'è sparsa in

oriente e occidente e la notizia della forza della Bellezza di

Abhá ha ravvivato settentrione e meridione. Quel grido dal

continente americano è un coro di santità, quel clamore vicino

e lontano che sale fino alle Schiere Celesti è « Yá Bahá'u'l-

Abhá! ». Ora l'oriente riluce di gloria, e l'occidente è

dolcemente rosato, e tutta la terra redolente di ambra grigia, e

i venti, che soffiano sul Sacro Santuario, odorosi di muschio.

Tra breve vedrete che anche le più cupe contrade sono luminose

e i continenti d'Europa e d'Africa si son trasformati in

fioriti giardini e foreste di frondosi alberi.

Ma poiché questo Astro albeggiò in Persia, e poiché da

quell'oriente il sole brillò sull'occidente, è nostra ardentissima

speranza che le fiamme del fuoco dell'amore divampino vieppiù

veementi in quella terra, e che lo splendore di questa

Santa Fede vi si possa fare sempre più intenso. Possa il tumulto

della Causa di Dio tanto scuotere quella terra nelle

242

fondamenta, possa la forza spirituale della Sua Parola tanto

palesarsi, da fare dell'Írán nucleo e foco di benessere e di

pace. Possano la rettitudine e la conciliazione, l'amore e la

fiducia, provenienti dall'Írán, portare l'immortalità a tutti sulla

terra. Possa l'Írán innalzare sulle più eccelse vette il vessillo

dell'ordine pubblico, di purissima spiritualità, di pace

universale.

O amati di Dio! In questa dispensazione, la Dispensazione

Bahá'í, la Causa di Dio è spirito puro. La Sua Causa non

appartiene al mondo materiale. Essa non viene né per il

conflitto né per la guerra, né per atti meschini o vergognosi,

né per liti con altre Fedi, né per contese con le nazioni. Il suo

unico esercito è l'amor di Dio, la sua sola gioia il limpido

vino della Sua conoscenza, la sua sola battaglia la spiegazione

della Verità; la sua unica crociata è contro l'insistente

io, i cattivi impulsi del cuore umano. La sua vittoria è nel

sottomettersi e nel cedere, e vincere l'egoismo è la sua gloria

imperitura. In breve è spirito su spirito:

Se proprio non dovete

Non schiacciate la serpe nella polvere

align=left>Non sia mai dunque che feriate un uomo

E se potete,

Non spaventate neppure una formica

E tanto più non danneggiate un fratello.

Ogni vostro sforzo sia teso a divenire sorgente di vita e

immortalità, di pace e agio e gioia, per ogni anima umana

conosciuta o estranea, rivale o alleata. Non guardate se la sua

natura è pura o impura: guardate alla misericordia onnicomprensiva

del Signore, la luce della Cui grazia ha stretto al

seno tutta la terra e quanti vi dimorano, e nella pienezza della

Cui munificenza sono immersi saggi e ignoranti. Estranei e

amici sono seduti assieme alla mensa del Suo favore. Come i

credenti, anche i negatori che si scostano da Dio attingono

con le mani e bevono dal mare delle Sue largizioni.

S'impone che gli amati del Signore siano segni e pegni

243

della Sua misericordia universale e personificazioni della Sua

eccellente grazia. Simili al sole, gettino i loro raggi sul giardino

e sull'immondizia parimenti, e quali nubi di primavera

versino la loro pioggia sui fiori e sulle spine. Non cerchino

altro che amore e fedeltà, non seguano le strade della scortesia,

si limitino a discorrere dei segreti dell'amicizia e della

pace. Tali sono gli attributi dei giusti, tale il contrassegno di

coloro che servono alla Sua Soglia.

La Bellezza di Abhá subì le più penose calamità. Patì

infiniti triboli e malanni. Non ebbe un solo attimo di pace,

non trasse respiro di sollievo. Andò esule e ramingo per sabbie

deserte e ripide montagne; fu rinchiuso in una fortezza e

in una cella di prigione. Ma per Lui, la Sua povera stuoia di

paglia era eterno trono di gloria, le Sue pesanti catene regale

monile. Di giorno, di notte, visse sotto una spada roteante,

pronto da un momento all'altro a morire sulla croce. Tutto

questo Egli patì per purificare il mondo, e adornarlo con le

tenere misericordie del Signore Iddio, per metterlo in pace,

align=left>perché conflitti e aggressioni fossero volti in fuga, lance e

lame affilate barattate con un'amorevole amicizia, livori e

guerre trasformati in sicurezza e gentilezza e amore, perché i

campi di battaglia dell'odio e della collera divenissero giardini

di delizia, e luoghi ove un tempo cozzavano eserciti insanguinati

fossero fragranti terreni di gioia, perché la belligeranza

fosse giudicata una vergogna e il ricorso alle armi,

schivato da ogni popolo quale nauseabonda malattia, perché

la pace universale drizzasse i suoi padiglioni sui più eccelsi

monti e la guerra fosse cancellata per sempre dalla terra.

Perciò gli amati di Dio devono, laboriosamente, con le

acque del loro impegno, coltivare e nutrire e far crescere quest'albero

di speranza. Qualunque sia la terra ove dimorano,

siano di tutto cuore amici e compagni di coloro che sono loro

vicini o anche lontani. Promuovano, con qualità simili a

quelle del cielo, le istituzioni e la religione di Dio. Non si

perdano mai d'animo, né siano mai depressi, mai afflitti. Più

244

grande l'antagonismo che incontrano, tanto più mostrino la

loro buona fede; più numerosi i tormenti e le calamità che

align=left>devono affrontare, con maggiore generosità porgano attorno

la generosa coppa. Tale è lo spirito che diverrà vita del

mondo, tale è la luce che si diffonde nel suo intimo; e chi sarà

o agirà altrimenti non è degno di servire alla Santa Soglia del

Signore!

O amati di Dio! Il Sole della Verità risplende da cieli invisibili;

conoscete il valore di questi giorni. Levate il capo, e

crescete quali alti cipressi in questi ruscelli dal rapido corso.

Prendete delizia nella beltà del narciso di Najd, perché scenderà

la notte ed esso non esisterà più...

O amati di Dio! Sia lode a Lui, il luminoso vessillo del

Patto sventola ogni giorno più alto, mentre lo stendardo della

perfidia è stato ammainato e pende a mezz'asta. Gli ottenebrati

assalitori sono stati scossi fino al midollo; ora sono quali

sepolcri fatiscenti, quali cieche sotterranee creature essi strisciano

align=left>presso un angolo della tomba e da quel foro, di tanto

in tanto, simili a bestie selvagge farfugliano e ululano. Gloria

a Dio! Come possono le tenebre sperare di vincere la luce,

come possono corde di mago tener fermo « un serpente

chiaro a vedersi »? « Ed ecco essa divorava l'opera della loro

falsa magia »1. Ahimè per loro! Si sono ingannati con una

favola, e per indulgere ai loro appetiti hanno distrutto se stessi.

Rinunziarono alla gloria eterna in cambio dell'orgoglio

umano, e sacrificarono grandezza in entrambi i mondi per le

istanze dell'importuno io. Ecco ciò di cui vi abbiamo avvertiti.

Tra non molto vedrete gli stolti in tangibile rovina.

O mio Signore e mia Speranza! Aiuta i Tuoi amati ad

esser saldi nel Tuo possente Patto, a restar fedeli alla

Tua Causa manifesta, e ad ottemperare ai comandamenti

che Tu inviasti per loro nel Tuo Libro di Splendori, sì

1 Corano, 26: 32; 26: 45; si allude alla verga di Mosè e ai maghi.

245

che possano divenire vessilli di guida e fari delle Schiere

Superne, fonti della Tua infinita saggezza, e astri di retta

guida che brillano dal sommo cielo.

In verità Tu sei l'Invincibile, l'Onnipotente, l'Onnipossente.

207. O voi che avete rivolto il viso verso l'Eccelsa Beltà!

Di notte, di giorno, all'alba e al tramonto, quando scendono

le tenebre, e alle prime luci ricordo, e ho sempre ricordato,

nei reami della mia mente e del mio cuore gli amanti del

Signore. Lo imploro che elargisca le Sue confermazioni agli

amati che dimorano in quella pura e santa contrada; che

conceda loro il successo in ogni cosa; che nel carattere, nel

comportamento, nelle parole, nel modo di vivere, in tutto

quello che sono e fanno, permetta loro di conseguire l'eccellenza

fra gli uomini; che li riunisca nella comunità mondiale,

i cuori traboccanti estasi e fervore e amore ardente, sapere e

certezza, fermezza e unità, i volti avvenenti e luminosi.

O amati del Signore! Questo giorno è il giorno del ricongiungimento,

il giorno della raccolta di tutto il genere umano.

« In verità Iddio ama quelli che combattono sulla Sua via in

ranghi serrati, compatti come edifizio solido »1. Notate che

Egli dice « in ranghi serrati » - significando assembrati e

align=left>abbracciati stretti, allacciati l'uno all'altro, ciascuno a soccorrere

gli altri. Combattere, come si afferma nel sacro versetto,

non significa, in questa che è la più grande fra tutte le dispensazioni,

avanzare con aste e spade, con lance e aguzzi

strali - sibbene armati di intenzioni pure, giusti intendimenti,

consigli giovevoli ed efficaci, attributi spirituali, azioni gradite

all'Onnipotente, qualità celestiali; significa educazione

per tutto il genere umano, guida per tutti gli uomini, larga

diffusione delle dolci fragranze dello spirito, promulgazione

1 Corano, 61; 4.

246

delle prove di Dio, esposizione di argomenti decisivi e divini,

compimento di opere di carità.

Ogni qual volta anime sante, attingendo alle forze del

cielo, si leveranno con tali qualità dello spirito, e marceranno

all'unisono, schiera dopo schiera, ciascuna di quelle anime

varrà per mille, e i flutti spumeggianti di quel possente oceano

saranno come le legioni delle Schiere Celesti. Quale benedizione

sarà - quando tutti si ricongiungeranno, come torrenti,

fiumi e ruscelli, rivoli scorrenti e piccole gocce, un tempo

separati, che riuniti in un solo luogo formano un mare

possente. E a tal segno prevarrà l'unità intrinseca di tutti, che

le tradizioni, le regole, i costumi e le distinzioni nella vita

fantasiosa di queste popolazioni saranno cancellate e

svaniranno, come svaniscono le gocce isolate quando il

grande oceano dell'unità sussulta e si solleva e ondeggia.

Giuro sull'Antica Bellezza, che allora la grazia travolgente

pervaderà tutto e il mare della magnificenza sommergerà le

spiagge, a tal segno che il più angusto braccio d'acqua si allargherà

align=left>quale mare sconfinato e la più piccola goccia sarà

come oceano illimitato.

O amati di Dio! Lottate e ingegnatevi per raggiungere

quell'alto stadio e per far rifulgere in tutti i reami della terra

uno splendore tale che i suoi raggi siano riflessi da un oriente

sull'orizzonte dell'eternità. Ecco le vere fondamenta della

Causa di Dio; ecco l'essenza della Legge di Dio; ecco la

possente struttura eretta dalle Manifestazioni di Dio; ecco

perché sorge l'orbe del mondo di Dio; ecco perché il Signore

S'insedia sul trono del Suo corpo umano.

O amati di Dio! Guardate come per questo alto scopo

l'Eccelso1 - possano le anime di tutti sulla terra essere un

riscatto per Lui - abbia offerto il Suo benedetto cuore quale

bersaglio delle lance dell'afflizione; e poiché il reale intendimento

dell'Antica Bellezza - possano le anime delle Schiere

1 Il Báb.

247

Celesti essere immolate per Lui - era di conquistare questa

medesima mèta superna, l'Eccelso nudò il Suo santo petto

quale bersaglio di miriadi di proiettili esplosi dalla gente del

raggiro e dell'odio, e con assoluta mansuetudine morì la morte

del martire. Sulla polvere di questa via sgorgò il sangue di

migliaia e migliaia di sacre anime e molti corpi benedetti di

fidi amanti di Dio furono appesi alla forca.

La Bellezza di Abhá - lo spirito di tutta l'esistenza possa

essere offerto per i Suoi amati - sopportò ogni genere di

ordalie e di buon grado accettò dure afflizioni. Non v'è

tormento cui la Sua sacra persona non sia stata soggetta, né

sofferenza che non sia discesa su di Lui. Quante notti, quando

era in catene, rimase insonne per il peso del collare di ferro;

quanti giorni il bruciante dolore dei ceppi e dei ferri non Gli

concesse un attimo di pace. Da Níyávarán a Tihrán Lo fecero

camminare - Egli, quello spirito personificato, Egli Che era

avvezzo a riposare su cuscini di seta decorata - incatenato,

scalzo, il capo scoperto; e giù nel sottosuolo, nella fitta

oscurità di quell'angusta segreta, Lo rinchiusero insieme con

align=left>assassini, ribelli e ladri. Più volte Lo assalirono con nuovi

tormenti, ed erano tutti sicuri che da un momento all'altro

avrebbe subito la morte del martire. Dopo qualche tempo Lo

esiliarono dalla Sua terra natale e Lo inviarono in Paesi

stranieri e remoti. Per molti anni in ‘Iráq, Egli non trascorse

un attimo senza che lo strale di una nuova tribolazione non

colpisse il Suo santo cuore; ad ogni sospiro una spada si abbatteva

su quel sacro corpo ed Egli non aveva speranza di un

solo istante di sicurezza e di riposo. I Suoi nemici lanciarono

da ogni parte i loro assalti con odio implacabile, ed Egli, solo

e isolato, resistette a tutti. Dopo tutte queste tribolazioni,

questi gravi colpi, Lo cacciarono via dall'Iráq, nel continente

d'Asia, al continente d'Europa; e in quel luogo di amaro

esilio, di terribili angustie, ai torti inflitti dalla gente del Corano

si aggiunsero ora le virulente persecuzioni, i poderosi attacchi,

i complotti, le calunnie, le continue ostilità, l'odio e

248

i raggiri della gente del Bayán. La mia penna è incapace di

dir tutto; ma ne siete stati sicuramente informati. Poi, dopo

ventiquattro anni in questa che è la Più Grande Prigione, tra

angosce e dolorose afflizioni, i Suoi giorni si conclusero.

Per dirla in breve, durante il Suo soggiorno in questo

mondo transeunte, l'Antica Bellezza fu sempre o prigioniero

avvinto da catene, o sotto una spada, o soggetto a estreme

sofferenze e tormenti, o rinchiuso nella Più Grande Prigione.

A causa della debolezza fisica, cagionata dalle afflizioni, il

Suo corpo benedetto si ridusse a un sospiro; era leggero come

tela di ragno per il lungo patire. E la ragione per cui Si

addossò questo grave fardello e sopportò tutte queste angustie,

che erano come un oceano che innalza i suoi flutti alti

nel cielo, la ragione per cui indossò le pesanti catene di ferro

e per cui divenne personificazione di assoluta rassegnazione e

align=left>mansuetudine, fu per guidare ogni anima di questa terra alla

concordia, al cameratismo, all'unità; fu per far conoscere

frammezzo a tutti i popoli il segno dell'unicità di Dio, acché

infine l'unità primeva deposta nell'intimo di tutte le cose

create producesse il frutto destinato, e lo splendore di « e tu

non puoi scorgere nella creazione del Misericordioso

ineguaglianza alcuna »1 face=TimesNewRomanPSMT>irradiasse tutt'attorno i suoi raggi.

È tempo, o amati del Signore, di compiere un ardente

sforzo. Lottate, e impegnatevi. E poiché l'Antica Bellezza era

esposta giorno e notte sul campo del martirio, noi, da parte

nostra, lavoriamo duramente e ascoltiamo e ponderiamo i

consigli di Dio; gettiamo via le nostre vite e rinunziamo ai

nostri giorni, brevi e contati. Distogliamo lo sguardo da vuote

fantasie di forme divergenti in questo mondo e serviamo invece

questo preminente scopo, questo grande disegno. Non

tagliamo, a cagione del nostro farneticare, quest'albero che la

mano della grazia celeste ha piantato, non offuschiamo, con

gli oscuri vapori delle nostre chimere e dei nostri egoistici in-

1 Corano, 67; 3.

249

teressi, la gloria che scaturisce dal Regno di Abhá. Non facciamoci

barriere che arginino l'ondeggiante oceano di Dio

Onnipotente. Non impediamo che i puri, dolci aromi del

giardino della Gloriosissima Bellezza spirino per ogni dove.

Non impediamo, in questo giorno di ricongiungimento, i

primaverili scrosci di grazia del cielo. Non permettiamo che

gli splendori del Sole della Verità si affievoliscano e

scompaiano. Questi sono gli ammonimenti di Dio, esposti nei

Suoi Santi Libri, nelle Sue Scritture, nelle Sue Tavole che

rivelano i Suoi consigli per i sinceri.

Su voi siano la gloria e la misericordia e le benedizioni di

Dio.

208. O servitori della Sacra Soglia! I trionfanti eserciti

align=left>delle Legioni Celesti, schierati e ordinati nel superno Reame,

sono pronti e aspettano di dare assistenza e vittoria a quel

prode cavaliere che sprona fiducioso il suo destriero nell'arena

del servizio. Benedetto quell'impavido guerriero, che

armato della forza della vera Conoscenza si getta nella mischia,

volge in fuga gli eserciti dell'ignoranza e sconfigge le

schiere dell'errore, che tiene alto lo Stendardo della Guida

Divina e suona il Peana della Vittoria. Per la giustizia del

Signore! Egli ha riportato trionfo glorioso e conseguito la

vera vittoria.

209. O servitori della Bellezza Benedetta! ... È chiaro

che in questo giorno, le confermazioni del mondo invisibile

stanno avvolgendo tutti coloro che trasmettono il Messaggio

divino. Se il lavoro d'insegnamento dovesse cessare, queste

confermazioni sarebbero interamente tagliate via, poiché è

impossibile che gli amati di Dio ricevano assistenza se non

insegnano.

L'insegnamento deve essere portato avanti in qualunque

250

circostanza, ma con saggezza. Se il lavoro non può procedere

apertamente, insegnino in privato e così ingenerino spiritualità

e cameratismo tra i figli degli uomini. Se, per esempio,

ciascuno dei credenti divenisse vero amico di uno

degl'incuranti e, comportandosi con assoluta rettitudine, si

associasse con quest'anima, la trattasse con massima

gentilezza, esemplificando personalmente le istruzioni divine

che ha ricevuto, le buone qualità e i modelli di

comportamento e agisse sempre in accordo con gli

ammonimenti di Dio - è certo che a poco a poco egli riuscirà

a ridestare quella persona un tempo incurante e a

trasformarne l'ignoranza in conoscenza della verità.

Le anime sono inclini all'estraniamento. Dapprima si devono

fare passi che eliminino questo estraniamento, perché

solo allora la Parola di Dio avrà effetto. Se un credente mostra

gentilezza a uno dei negligenti e con grande amore lo

conduce gradualmente alla comprensione della validità della

Santa Causa, così che egli possa venire a conoscere le fondamenta

e le implicazioni della Fede di Dio - quella persona

sarà certamente trasformata, tranne coloro - e raramente

s’incontrano che sono come cenere, i cui cuori sono « come

le pietre, anzi più duri ancora »1.

Se ciascuno degli amici si ingegnasse in tal modo di guidare

rettamente un'anima, il numero dei credenti raddoppierebbe

ogni anno; e ciò può ottenersi con la prudenza e la saggezza

e non ne verrebbe nulla di male.

Inoltre gli insegnanti devono viaggiare e se il divulgare il

Messaggio apertamente dovesse essere causa di disordini,

allora stimolino ed educhino i credenti, li ispirino, li rallegrino,

ne delizino i cuori, li vivifichino e li rinvigoriscano con

i dolci aromi della santità.

1 Corano, 2; 74.

251

210. O rose nel giardino dell'amor di Dio! O fulgenti

lampade nel sodalizio del Suo sapere! Possano le dolci brezze

di Dio spirare su voi, e la Gloria di Dio illuminare l'orizzonte

dei vostri cuori! Siete onde del profondo mare della

conoscenza, eserciti ammassati sulle piane della certezza,

siete stelle nei cieli della compassione di Dio, pietre che

volgono in fuga la gente della perdizione, nubi di pietà divina

sui giardini della vita, abbondante grazia dell'unità di Dio

riversata sulle essenze di tutte le cose create.

Sulla tavola imbandita di questo mondo, siete i versetti

della Sua unicità; e sulle eccelse torri, siete vessilli del Signore.

Nelle Sue pergole siete fiori ed essenze dolcemente

odorose, nel roseto dello spirito usignoli gorgheggianti meste

canzoni. Siete uccelli che alti si librano nel firmamento del

sapere, falconi reali sul polso di Dio. Ordunque, perché siete

spenti, perché silenti, perché ottusi e mediocri? Dovete risplendere

come saette, e rumoreggiare come il grande mare.

Come fiaccole dovete irradiare luce, e come dolci aure di Dio

spirare su tutto il mondo. Come brezze soavi dalle pergole del

cielo, e venti muschiati dai verzieri del Signore, dovete profumare

l'aria per la gente del sapere e come gli splendori irradiati

dal vero Sole, dovete rischiarare i cuori del genere

umano: perché voi siete gli almi venti, le gelsomine fragranze

spiranti dai giardini dei salvati. Portate dunque vita ai morti e

ridestate coloro che sono addormentati. Nelle tenebre del

mondo siate fiamme radiose; nelle sabbie della perdizione,

siate sorgenti d'acqua di vita, retta guida del Signore Iddio.

Ora è tempo di servire, ora è tempo d'essere in fiamme.

Apprezzate il valore di questa opportunità, questa favorevole

congiuntura che è grazia sconfinata, prima che vi sfugga dalle

mani.

Ben presto la nostra manciata di giorni, la nostra fuggevole

vita, sarà terminata e noi caleremo, a mani vuote, nella

fossa scavata per coloro che non parlano più; perciò dobbiamo

avvincere il cuore alla palese Bellezza e aggrapparci

252

alla corda che mai vien meno. Dobbiamo apprestarci al servizio,

accendere la fiamma dell'amore e bruciare nel suo calore.

Dobbiamo sciogliere la lingua finché non avremo dato

fuoco al cuore del vasto mondo e con fulgidi raggi di guida

cancellato gli eserciti della notte e immolato la vita per amor

Suo sul campo del sacrificio.

Spargiamo ordunque su ogni persona le preziose gemme

del riconoscimento di Dio, e con la risoluta lama della lingua

e le infallibili frecce della conoscenza sconfiggiamo gli eserciti

dell'egoismo e della passione, e corriamo al sito del martirio,

il luogo ove morire per il Signore. Indi, in uno sventolio

di bandiere e in un rullare di tamburi, trapassiamo nel regno

del Gloriosissimo e raggiungiamo le Schiere celesti.

Benedetti coloro che compiono grandi gesta.

211. Quando non si adoperano per divulgare il messaggio,

gli amici non ricordano degnamente Iddio e non possono

vedere i segni dell'assistenza e della confermazione provenienti

dal Regno di Abhá né comprendere i misteri divini.

Ma quando la sua lingua è impegnata a insegnare,

l'insegnante stesso sarà naturalmente stimolato, diverrà un

magnete che attrae l'aiuto divino e le grazie del Regno e sarà

come l'uccello all'alba, che s'inebria del proprio canto, dei

propri gorgheggi e melodie.

212. È in momenti come questo che gli amici di Dio approfittano

della situazione, colgono l'occasione, si precipitano

e giungono primi al traguardo. Se il loro compito fosse limitato

alla buona condotta e ai consigli, non concluderebbero

nulla. Essi devono parlare, spiegare le prove, esporre chiare

argomentazioni, trarre conclusioni inconfutabili, dimostrando

la verità della manifestazione del Sole della Realtà.

253

213. I credenti devono dedicarsi attivamente al lavoro

d'insegnamento in ogni condizione, perché da esso dipendono

le confermazioni divine. Se un Bahá'í si astiene

dall'impegnarsi pienamente, vigorosamente e sinceramente

nel lavoro d'insegnamento, egli sarà sicuramente privato

delle benedizioni del Regno di Abhá. Tuttavia, questa attività

dev'essere moderata dalla saggezza - non quella saggezza che

fa restare silenziosi e immemori di tale obbligo, ma una

saggezza che fa mostrare tolleranza, amore, gentilezza,

pazienza, buon carattere e azioni sante. In breve, incoraggiate

tutti gli amici a insegnare la Causa di Dio e attirate la loro

attenzione su questo significato di saggezza menzionato negli

Scritti che è in se stesso l'essenza dell'insegnamento della

Fede; ma tutto ciò va fatto con la massima tolleranza, sì che

l'aiuto celeste e la confermazione divina possano assistere gli

amici.

214. Segui la via del tuo Signore e non dire ciò che le

orecchie non possono sopportare di sentire, perché questi discorsi

sono come cibi succulenti dati a bambini ancora piccoli.

Per quanto essi siano gustosi, prelibati e nutrienti, gli

organi digerenti del lattante non possono assimilarli. Perciò a

chi ha un diritto, si dia la misura stabilita.

‘Un uomo non può svelare tutto ciò che sa, né tutto ciò che

egli può svelare è da considerarsi opportuno, né ogni parola

opportuna può essere reputata adeguata alle capacità di chi

ascolta’. Questa è la consumata saggezza da osservare nelle

tue occupazioni. Non dimenticartene, se desideri essere uomo

d'azione in ogni circostanza. Prima fa la diagnosi del male e

identifica la malattia, poi prescrivi il rimedio, perché questo è

il metodo perfetto del medico valente.

254

215. Per la grazia dell'Unico vero Signore è mia

speranza che tu sia reso idoneo a spargere le fragranze di Dio

align=left>frammezzo alle tribù. È cosa di estrema importanza...

Se riuscirai a svolgere questo servizio eccellerai e sarai il

condottiero sul campo di battaglia.

216. Sii certo che gli aliti dello Spirito Santo ti scioglieranno

la lingua. Parla dunque: parla con grande coraggio

in tutte le riunioni. Quando stai per incominciare il tuo discorso,

volgiti dapprima a Bahá'u'lláh e chiedi le confermazioni

dello Spirito Santo, poi apri la bocca e dì quello che

vien suggerito al tuo cuore; ma fallo con sommo coraggio,

dignità e convinzione. È mia speranza che le vostre riunioni

crescano e fioriscano giorno dopo giorno e che coloro che

sono alla ricerca della verità vi ascoltino argomentazioni

ragionate e prove inconfutabili. Sono con voi cuore ed anima

in ogni riunione, siatene certi.

face=TimesNewRomanPS-BoldMT>

217. L'insegnante, allorché insegna, deve essere lui

stesso completamente infiammato, così che il suo dire, come

una vampa di fuoco, abbia influenza e consumi il velo

dell'egoismo e della passione. Deve altresì essere

infinitamente umile e modesto, sì da edificare gli altri e

annullare totalmente se stesso, in modo da insegnare con le

melodie delle Schiere Superne - altrimenti il suo

insegnamento non avrà alcun effetto.

218. O intimi e cari amici di ‘Abdu’l-Bahá!

In Oriente esalate profumi

e in Occidente irradiate splendori.

Portate luce ai Bulgari

e agli Slavi donate la vita.

255

Un anno dopo l'ascensione di Bahá'u'lláh, dalle labbra del

Centro del Patto uscirono questi versetti. I violatori del Patto

li trovarono strani davvero e se ne fecero beffe. Eppure, sia

lodato Iddio, oggi ne è palese l'effetto, rivelata la forza,

chiara l'importanza, perché, per grazia di Dio, oggi Oriente e

Occidente sono frementi di gioia, e ora, mercé le dolci brezze

della santità, la terra intera è fragrante di muschio.

La Bellezza Benedetta ha fatto questa promessa nel Suo

Libro con parole inequivocabili: « Noi vi contempleremo dal

Nostro regno di gloria e aiuteremo chiunque si leverà per il

trionfo della Nostra Causa con le schiere delle legioni superne

e una coorte dei Nostri angeli prediletti »1.

Grazie a Dio, come tutti possono facilmente vedere, quell'aiuto

promesso è stato elargito, e risplende chiaro come il

sole nel cielo.

Pertanto, o amici di Dio, raddoppiate gli sforzi, fate il

possibile, finché non trionfiate nel vostro servaggio all'Antica

Bellezza, la Luce Palese, e diveniate causa dell'ampia

diffusione dei raggi dell'Astro della Verità. Alitate nel corpo

consunto e devastato del mondo il fresco soffio della vita e

nei solchi di ogni contrada seminate santa semente. Ergetevi

a paladini di questa Causa; aprite le labbra e insegnate. Nell'agora

della vita siate fiaccola di guida; nei cieli di questo

mondo sfolgoranti stelle; nei giardini dell'unità uccelli dello

spirito, che cantano di intime verità e misteri.

Spendete ogni alito di vita per questa grande Causa e dedicate

tutti i vostri giorni al servizio di Bahá, così che alla

fine, indenni da rovina e privazioni, avrete in retaggio i tesori

accumulati dai regni superni. I giorni dell'uomo sono perigliosi

e non può egli contare neppure su un attimo di vita

in più; tuttavia le genti, che pure sono quale fluttuante miraggio

di illusioni, dicono a se stesse che alla fine raggiungeranno

le vette. Ahimè per loro! Gli uomini di tempi passati

1 Spigolature dagli scritti di Bahá’u’lláh, LXXII.

256

si cullarono in grembo queste medesime fantasie, finché

un'ondata non li spazzò via ed essi ritornarono nella polvere,

e si trovarono esclusi e orbati - tutti tranne quelle anime che

s'erano affrancate dall'io e avevano sacrificato la vita sulla via

di Dio. La loro fulgida stella rifulse nei cieli dell'antica gloria

e le memorie tramandate di tutte le ère sono la riprova di

quanto vi dico.

Perciò, non fermatevi né giorno né notte e non cercate

riposo. Narrate i segreti del servaggio, seguite la via del servizio,

finché otteniate il soccorso promesso che viene dai regni

di Dio.

O amici! Nuvole oscure hanno avviluppato tutta la terra, e

le tenebre dell'odio e della malvagità, della crudeltà, dell'aggressione

e della corruzione stanno ricoprendo ogni cosa.

Tutte le genti trascorrono la loro esistenza in noncurante stupore

e la rapacità e la sete di sangue sono stimate le principali

virtù dell'uomo. Ma frammezzo alle masse dell'umanità Iddio

ha trascelto gli amici e ha concesso loro il favore della Sua

guida e della Sua grazia illimitata. Il Suo scopo è questo, che

noi, tutti noi, ci adopriamo con tutto il cuore per sacrificarci,

per guidare gli altri alla Sua via e per educare le anime degli

uomini - finché queste frenetiche fiere non si trasformino in

gazzelle dei prati dell'unicità, e questi lupi in agnelli di Dio, e

questi bruti in legioni di angeli; finché i fuochi dell'odio non

si spengano e la fiamma che divampa dalla protetta valle

della Santa Tomba non effonda il suo splendore; finché il

lezzo del letamaio del tiranno non sia dissipato e ceda il posto

ai puri, dolci aromi che spirano dal roseto della fede e della

fiducia. Quel giorno il povero di mente attingerà alla

munificenza della divina Mente Universale e coloro la cui

vita non è altro che abominio cercheranno queste sante brezze

purificatrici.

Ma occorre che vi siano anime che palesino queste largizioni,

occorre che vi siano famiglie a dissodare questi campi,

giardinieri per questi verzieri; occorre che vi siano pesci a

257

nuotare in questo mare, stelle a luccicare in questi cieli. Questi

infermi devono essere curati da medici spirituali, coloro

che sono i perduti abbisognano di guide gentili - così che i

diseredati possano riceverne una quota e i derelitti una parte,

e i poveri scoprirvi ricchezza smisurata, e i ricercatori udirne

prove irrefutabili.

O mio Signore, mio Difensore, mio Soccorso nel pericolo!

Umilmente Ti scongiuro, infermo vengo a Te per essere sanato,

in umiltà T'imploro con la lingua, l'anima, lo spirito:

O Dio, mio Dio! Le tenebre della notte hanno avviluppato

ogni contrada, e tutta la terra è segregata dietro fitte nubi. I

popoli del mondo sono immersi in neri abissi di vane

illusioni, mentre i loro tiranni si rotolano nella crudeltà e

nell'odio. Non vedo che bagliori di fuochi che divampano alti

dal più profondo abisso, nulla odo se non il tonante rombo

che prorompe da migliaia e migliaia di infocate armi d'assalto,

mentre ogni terra leva alti gemiti nella sua lingua segreta:

« A nulla mi vale la ricchezza, la mia sovranità è perita! ».

O mio Signore, i fari della guida si sono spenti. Le fiamme

della passione alte si levano e la malevolenza si sparge

sempre più nel mondo. Malvagità e livore sono dilagati sulla

faccia della terra e, fuorché il Tuo piccolo manipolo oppresso

non trovo chi levi questo grido:

Affrettatevi ad amare! Affrettatevi a confidare! Affrettatevi

a dare! A venir sotto la retta guida!

Venite a cercar l'armonia! A mirare la Stella del Mattino!

Qui accorrete a cercare gentilezza e serenità! Qui, a cercare

amicizia e pace!

Venite e gettate via le vostre armi d'ira, finché non sia

conquistata l'unità! Venite e sul retto sentiero del Signore

ognuno aiuti l'altro.

In verità con abbondante gioia, con tutto il cuore e l'anima,

questi Tuoi oppressi si offrono per tutto il genere umano

in ogni paese. Tu li vedi, o mio Signore, piangere per le

lagrime che le tue genti spargono, rammaricarsi per il do258

lore dei Tuoi figli, dolersi assieme al genere umano, soffrire a

cagione delle calamità che affliggono tutti gli abitanti della

terra.

O mio Signore, dà loro ali di vittoria sì che possano librarsi

verso la salvezza, rafforza i loro lombi nel servire la Tua

gente e i loro dorsi nel ministrare alla Tua Soglia di Santità.

In verità, Tu sei il Generoso; in verità, Tu sei il Misericordioso!

Non v'è altro Dio che Te, il Clemente, il Pietoso,

l'Antico dei Giorni!

219. O figli e figlie del Regno! È pervenuta la vostra

missiva, sicuramente un'ispirazione del cielo; il suo contenuto

era assai gradevole, i suoi sentimenti scaturivano da cuori luminosi.

I credenti a Londra sono veramente incrollabili e sinceri,

sono risoluti, costanti nel servizio; messi alla prova, non vacillano,

né si affievolisce col trascorrere del tempo il loro fuoco:

essi sono Bahá'í. Sono del cielo, sono pieni di luce, sono

di Dio. Senza alcun dubbio per loro mezzo la Parola di Dio

sarà innalzata, e l'unità del mondo dell'uomo sarà promossa, e

align=left>diffusi gli insegnamenti di Dio e propagata vicino e lontano

la parità di ogni membro della razza umana.

È facile avvicinarsi al Regno del Cielo, difficile rimanervi

fermi e incrollabili, perché le prove sono dure e gravose da

sopportare. Ma gli Inglesi persistono incrollabili in ogni circostanza

e il loro piede non incespica al primo segno di tribolazione.

Non sono incostanti, non si gingillano con un progetto

per poi presto abbandonarlo. Non perdono, per futili

motivi, entusiasmo e zelo; il loro interesse non scema. No, in

tutto quel che fanno, sono equilibrati, adamantini e incrollabili.

Benché abitiate in contrade d'Occidente, pure, sia lodato

Iddio, avete udito il Suo appello dall'Oriente e, come Mosè,

vi siete scaldati le mani al fuoco che arde nell'Albero cre259

sciuto in Asia. Avete trovato la retta via, vi siete accesi come

fari e siete entrati nel Regno di Dio. E ora, mossi da gratitudine

per queste grazie, vi siete levati e chiedete aiuto a Dio

per tutti i popoli della terra, acché anche i loro occhi possano

mirare gli splendori del Regno di Abhá e i loro cuori, quali

specchi, riflettere i fulgidi raggi del Sole della Verità.

È mia speranza che gli aliti dello Spirito Santo siano infusi

nei vostri cuori in tal guisa che le vostre lingue aprano i

misteri e spieghino ed espongano gli intimi significati dei Libri

Santi; che gli amici divengano medici e guariscano, mercé

il possente farmaco degli Insegnamenti del cielo, gl'inveterati

malanni che affliggono il corpo di questo mondo; che restituiscano

la vista al cieco, l'udito al sordo, la vita al morto; che

risveglino coloro che sono profondamente addormentati.

Siate certi che le confermazioni dello Spirito Santo discenderanno

su di voi e che gli eserciti del Regno di Abhá vi concederanno

la vittoria.

220. Il Signore di tutta l'umanità ha forgiato questo regno

align=left>umano quale Edenico Giardino, un paradiso terrestre. Se,

come deve, troverà la strada verso l'armonia e la pace,

l'amore e la reciproca fiducia, esso diverrà una vera dimora

di beatitudine, un sito di infinite benedizioni e interminabili

delizie. Qui si rivelerà l'eccellenza del genere umano, qui i

raggi del Sole della Verità risplenderanno per ogni dove.

Ricordate come Adamo e gli altri dimorassero un tempo

nell'Eden. Ma non appena si accese una lite fra Adamo e Satana,

furono tutti cacciati dal Giardino e questo voleva essere

un monito per la razza umana, un mezzo per dire all'umanità

che il dissenso - sia pur con il Demonio - è una via di amara

rovina. Ecco perché nel nostro evo illuminato. Dio insegna

che conflitti e dispute non sono permessi, neppure con Satana

in persona.

Benevolo Iddio! Pur avendo innanzi a sé tale lezione,

260

quanto incurante è l'uomo! Vediamo ancora il suo mondo in

guerra da polo a polo. C'è guerra fra le religioni, guerra fra le

nazioni, guerra fra i popoli, guerra fra i governanti. Quale

gradito cambiamento sarebbe, se queste nuvole oscure si sollevassero

dai cieli del mondo, sì che la luce della realtà potesse

diffondersi ovunque! Oh! se l'ottenebrante polvere di

questo continuo combattere e uccidere si depositasse per

sempre e i dolci venti del tenero amore di Dio spirassero dalla

sorgente della pace. Allora questo mondo diverrebbe un altro

mondo e la terra rifulgerebbe della luce del suo Signore.

Se c'è una speranza, è soltanto nelle munificenze di Dio:

possa venire la Sua corroborante grazia, e cessare ogni lotta e

contesa, e l'aspro morso dell'insanguinato acciaio trasformarsi

in dolce rugiada di amicizia, probità e fiducia. Quale dolcezza

per il palato quel giorno, quale muschiato aroma nella sua

fragranza.

Voglia Dio che il nuovo anno porti promessa di nuova

pace. Possa Egli concedere a questo illustre sodalizio di concludere

un giusto trattato e di stringere un equo patto, sì che

possiate essere per sempre benedetti, fino alle estreme propaggini

dei tempi avvenire.

[ Rivolta ai lettori di The Christian Commonwealth, 1°

gennaio 1913 ]

align=left>221. O voi che siete incrollabili nel Patto! Il pellegrino

ha fatto menzione di ciascuno di voi e ha chiesto una

lettera separata indirizzata a ciascuno, ma questo errante nel

deserto dell'amor di Dio è impedito nella corrispondenza da

mille preoccupazioni e cure; e poiché da oriente e occidente

della terra si riversa su di lui una marea crescente di missive,

sarebbe impossibile inviare uno scritto separato a ciascuno,

perciò quest'unica epistola è indirizzata a ognuno di voi,

perché quale prelibato vino, rallegri le anime e riscaldi i

cuori.

261

O incrollabili amati! La grazia di Dio sta scendendo sul

genere umano, quale pioggia in primavera, e i raggi della

Luce palese hanno fatto di questa terra l'invidia del cielo. Ma

ahimè, i ciechi sono privati di questa largizione, gl'incuranti

ne sono esclusi, gli inariditi ne disperano, i languenti stanno

morendo - sì che, come acque dilaganti, questo interminabile

rivo di grazia refluisce nella sua fonte primeva in recondito

mare. Pochi soltanto ricevono questa effusione e ne colgono

la loro parte. Perciò, riponiamo le nostre speranze in qualunque

cosa il forte braccio dell'Amato possa recare.

Confidiamo che in un tempo a venire i dormienti si ridestino,

agl'incuranti sia data contezza e gli esclusi siano iniziati

ai misteri. Ora gli amici devono lavorare anima e cuore e

compiere uno sforzo possente, finché i baluardi del dissenso

non siano abbattuti e le glorie dell'unità del genere umano

non conducano tutti all'unità.

Oggi il bisogno supremo è unità e armonia fra gli amati di

Dio, perché essi devono avere fra loro un cuore e un'anima

soltanto e, per quanto sta in loro, devono resistere congiuntamente

all'ostilità di tutte le genti del mondo; devono

porre fine agli ottenebrati pregiudizi di tutte le nazioni e le

religioni e far sapere a ogni membro della razza umana che

gli uomini sono tutti foglie di un solo virgulto, frutti di un

solo ramo.

Ma fino a quando non avranno stabilito perfetta unità fra

loro, come potranno gli amici invitare gli altri all'armonia e

alla pace?

Anima che non sia giunta alla vita

Potrà mai sperare di dare ad altri la vita?

Riflettete sulle forme di vita non umana e traetene ammonimento:

le nubi che si separano non possono produrre la

munificenza della pioggia e sono presto disperse; un gregge,

sbandato, cade preda del lupo e l'uccello che voli da solo sarà

presto ghermito dagli artigli del falco. Quale dimostrazione

più grande potrebbe esservi che l'unità conduce al fiorire del262

la vita, mentre il dissenso e l'allontanamento dagli altri portano

solo alla miseria, perché sono una via sicura verso l'amara

delusione e la rovina.

Le sante Manifestazioni di Dio furono inviate per rendere

visibile l'unità del genere umano. Per questo Esse subirono

infiniti mali e tribolazioni, acché frammezzo ai divergenti popoli

dell'umanità una comunità si adunasse all'ombra della

Parola di Dio e vivesse in unità e dimostrasse, con gioia e con

garbo, sulla terra l'unità del genere umano. Sia questo dunque

il desiderio degli amici, raccogliere e unificare tutte le genti,

sì che tutti possano ricevere un generoso sorso di questo puro

vino da questa coppa « il cui licore sarà miscelato di Canfora

»1. Delle divergenti popolazioni facciano una cosa sola e

inducano le ostili e sanguinarie tribù della terra a reciproco

amore. Sciolgano dalle catene i prigionieri dei desideri

sensuali e degli esclusi facciano amici iniziati ai misteri. Ai

derelitti diano una parte delle benedizioni di questi giorni;

guidino i diseredati a inesauribile tesoro. Questa grazia potrà

avverarsi mercé parole e modi e opere che siano del Regno

Invisibile; ma, se mancano questi, non potrà avverarsi mai.

Le confermazioni di Dio sono garanzia di tali benedizioni;

la sacra liberalità di Dio largisce questi grandi doni. Gli amici

di Dio sono sorretti dal Regno del cielo e vincono le loro vittorie

mercé gli eserciti ammassati della più grande guida.

Così per loro ogni difficoltà sarà appianata, ogni problema

sarà facilmente risolto.

Notate com'è agevole la conduzione degli affari in una famiglia

dove esiste l'unità; quale progresso fanno i suoi componenti;

come prosperano nel mondo. Le loro faccende sono

in ordine, essi sono tranquilli, sereni, sicuri, la loro posizione

è solida, sono invidiati da tutti. Tale famiglia non fa altro che

guadagnarsi prestigio e onore duraturo, giorno dopo giorno!

E se allarghiamo la sfera dell'unità di quel tanto che basta a

1 Corano, 76; 5.

263

includere gli abitanti di un villaggio che cerchino di essere

amorevoli e uniti, che stiano assieme e siano reciprocamente

gentili, quali grandi progressi si vedranno, quale sicurezza e

protezione essi avranno. Allarghiamo poi la nostra sfera ancora

un poco, prendiamo gli abitanti di una città, tutti insieme:

se essi stringono fra loro i più tenaci vincoli di unità,

quanto progrediranno, sia pur in breve tempo, e quale forza

eserciteranno. E se si allarghi ulteriormente la sfera dell'unità,

cioè se gli abitanti di un intero Paese svilupperanno cuori pacifici

e se, con tutto il cuore e con tutta l'anima, aspireranno a

cooperare e a vivere in unità, e se diverranno gentili e amorevoli

align=left>fra loro, quel Paese conseguirà gioia immortale e durevole

gloria: avrà pace, e abbondanza, e vaste ricchezze.

Notate dunque: se tutti i clan, le tribù, le comunità, tutte le

nazioni, i paesi, i territori della terra si unissero sotto l'unicolore

padiglione dell'unità del genere umano e se, mercé i

dardeggianti raggi del Sole della Verità, proclamassero l'universalità

dell'uomo; se facessero in modo che tutte le nazioni

e tutti i credi si aprissero reciprocamente le braccia,

fondassero un Concilio Mondiale e si ingegnassero di legare

assieme i membri della società con forti vincoli reciproci,

cosa mai succederebbe? Non v'è alcun dubbio che l'Amato

divino apparirebbe dinanzi all'assemblea del mondo in tutta la

Sua tenera bellezza e nel pieno della Sua gloria, e con Lui

una massiccia schiera di confermazioni del cielo e di

benedizioni e largizioni umane.

Perciò, o amati del Signore, muovetevi, fate tutto il possibile

per essere come una cosa sola, per vivere in pace, l'uno

con l'altro: poiché siete gocce di uno stesso oceano, fogliame

di uno stesso albero, perle di un'unica conchiglia, fiori e dolci

essenze del medesimo verziere. E giunti a questo, ingegnatevi

di unire i cuori di coloro che seguono altre fedi.

Offrite l'uno per l'altro anche la vita; siate infinitamente

gentili verso ogni essere umano. Non date a nessuno il nome

di straniero; non pensate di nessuno che è un nemico. Siate

264

come se tutti gli uomini fossero vostri parenti e amici onorati.

Comportatevi in tal guisa che questo mondo fuggevole si

trasformi in uno splendore e questo fosco cumulo di polvere

divenga un palazzo di delizie. Tale è il consiglio di ‘Abdu’l-

Bahá, questo servo sventurato.

222. O voi che siete nomadi e pellegrini sulla via di

Dio! Prosperità, appagamento e libertà, ancorché molto desiderati

e apportatori di letizia al cuore umano, pur non

possono certo paragonarsi alle tribolazioni del peregrinare e

dell'avversità sulla via di Dio, perché quell'esilio e quel bando

sono benedetti dal favore divino e saranno sicuramente

seguiti dalla misericordia della Provvidenza. La gioia della

align=left>tranquillità domestica e la dolcezza della libertà da ogni cura

passano, ma la benedizione del non avere tetto durerà per

sempre e i suoi remoti effetti saranno palesati.

L'emigrazione di Abramo dalla Sua terra natia fece sì che i

munifici doni del Gloriosissimo si manifestassero e il tramonto

align=left>della più lucente stella di Canaan svelò agli occhi il

fulgore di Giuseppe. La fuga di Mosè, il Profeta del Sinai,

rivelò la Fiamma dell'ardente Fuoco di Dio e la nascita di

Gesù alitò nel mondo il soffio dello Spirito Santo. La partenza

di Muhammad, l'Amato di Dio, dalla Sua città natale fu

causa dell'esaltazione della Santa Parola di Dio e l'esilio della

Sacra Bellezza portò alla diffusione della luce della Sua Rivelazione

divina in tutte le regioni.

Fate bene attenzione, o voi che avete intuito!

223. O figli e figlie del Regno! La vostra lettera è pervenuta;

dal suo contenuto si è appreso che, sia lodato Iddio, i

vostri cuori sono in perfetta purezza e le vostre anime gioi265

scono per le liete novelle di Dio. La massa della gente è indaffarata

con l'io e i desideri mondani, immersa nell'oceano

del basso mondo, prigioniera del regno della natura, salvo

quelle anime che sono state liberate dalle catene e dai ceppi

del mondo materiale e, quali uccelli dal rapido volo, volteggiano

in questo sconfinato reame. Esse sono vigili e deste,

evitano l'oscurità del mondo della natura, il loro supremo

anelito è di estirpare frammezzo agli uomini la lotta per la sopravvivenza,

di fare rifulgere la spiritualità e l'amore del superno

reame, di mostrare massima gentilezza fra le genti, di

creare un'intima e stretta connessione fra le religioni e praticare

l'ideale dell'abnegazione. Allora il mondo dell'umanità si

trasformerà nel Regno di Dio.

O amici fate uno sforzo! Per ogni spesa occorre un introito.

In questo giorno, nel mondo dell'umanità, gli uomini

continuano a spendere, perché la guerra non è altro che spreco

di uomini e ricchezze. Almeno voi dedicatevi a un'opera

che sia di giovamento per il mondo dell'umanità, onde possiate

in parte compensare quella perdita. Possiate voi essere assistiti

mercé le confermazioni divine nel promulgare amicizia

e concordia fra gli uomini, nel sostituire l'inimicizia con l'amore,

nel far scaturire la pace universale dalla guerra universale

e nel tramutare rovina e rancore in profitto e amore. Questo

desiderio sarà realizzato mercé la possanza del Regno.

224. O servo di Dio! La tua lettera è pervenuta; il suo

contenuto era eccelso e sublime, alto e lungimirante il suo

proposito. Il mondo dell'umanità ha bisogno di un grande

miglioramento, poiché è una giungla materiale dove fioriscono

alberi infecondi e prosperano inutili erbacce. E se talvolta

vi è un albero fruttifero, quasi viene soverchiato da alberi sterili

e ogni fiore che cresca in questa giungla è subito coperto

e nascosto. Il mondo dell'umanità ha bisogno di esperti giar266

dinieri che trasformino queste foreste in deliziosi roseti, che

sostituiscano a questi alberi spogli altri che producano frutta e

rimpiazzino questi inservibili sterpi con rose e fragranti

align=left>essenze. Perciò le anime attive e le persone vigili non riposano

né giorno né notte; si sforzano di essere strettamente

legate al Regno divino e di diventare così manifestazioni di

grazia infinita e ideali giardinieri per questi boschi. Così il

mondo dell'umanità sarà completamente trasformato e le

misericordiose largizioni diverranno palesi.

225. O schiere del Regno di Abhá! Dalle vette della

felicità del genere umano, si levano due inviti al successo e

alla prosperità: questi inviti ridestano i dormienti, restituiscono

la vista al cieco, danno attenzione all'immemore, udito

al sordo, sciolgono la lingua del mutolo e resuscitano il

morto.

Uno è l'invito della civiltà, del progresso del mondo

materiale. Esso appartiene al mondo dei fenomeni, promuove

i principi delle imprese materiali ed è l'istruttore per i talenti

materiali del genere umano. Comprende le leggi, le regole, le

arti e le scienze grazie alle quali il mondo dell'umanità si è

sviluppato, leggi e regole che sono il frutto di eccelsi ideali e

il risultato di menti sane, e che sono entrate nell'arena

dell'esistenza per gli sforzi dei saggi e dei dotti nelle ere

passate e successive. Propagatore e forza motrice di questo

invito è il governo giusto.

L'altro è il vivificante invito di Dio, i Cui insegnamenti

spirituali sono salvaguardia della gloria eterna, della perenne

felicità e dell'illuminazione del mondo dell'umanità: esso è la

causa per cui nel mondo umano e nella vita avvenire si

rivelano attributi di misericordia.

Questo secondo invito si fonda sulle istruzioni e sulle

esortazioni del Signore, sugli ammonimenti e sulle altrui267

stiche emozioni appartenenti al regno della moralità che,

come fulgida luce, rischiarano e illuminano la lampada delle

realtà del genere umano. La sua forza penetrante è la Parola

di Dio.

Eppure, finché le imprese materiali, i talenti fisici e le

virtù umane non siano rafforzate da perfezioni spirituali,

qualità luminose e attributi di misericordia, non ne verrà né

frutto né risultato, né si conseguirà la felicità del mondo

dell'umanità, che è la mèta suprema. E infatti, sebbene da una

parte le imprese materiali e lo sviluppo del mondo fisico

producano prosperità, che esprime squisitamente le mete

align=left>intese, d'altra parte in essi sono impliciti pericoli, gravi

calamità e violente afflizioni.

Di conseguenza, chi esaminasse l'ordinato modello di

regni, città, e villaggi, con il fascino degli ornamenti, la

freschezza delle risorse naturali, la raffinatezza dei congegni,

la comodità dei mezzi di comunicazione, la vastità del sapere

acquisito sul mondo della natura, le grandi invenzioni, le

colossali imprese, le nobili scoperte e le ricerche scientifiche,

concluderebbe che la civiltà conduce alla felicità e al

progresso del mondo umano. Ma per chi guardasse la

scoperta di rovinose macchine infernali, lo sviluppo di forze

distruttive e l'invenzione di scottanti strumenti, che sradicano

l'albero della vita, sarebbe evidente e palese che la civiltà è

commista alla barbarie. Progresso e barbarie vanno di pari

passo, qualora la civiltà materiale non sia confermata dalla

Guida Divina, dalle rivelazioni del Misericordiosissimo e da

virtù spirituali e non sia rafforzata da una condotta spirituale,

dagli ideali del Regno e dalle effusioni del Reame della

Possanza.

Considerate ora come i Paesi più progrediti e civili siano

stati trasformati in arsenali di esplosivi, come i continenti

del globo siano stati mutati in enormi campi di battaglia,

come i popoli del mondo si siano costituiti in nazioni armate

e come i governi della terra facciano a gara a chi per primo

268

scenderà sul campo della carneficina e della strage, sottoponendo

align=left>così il genere umano a massima afflizione.

Perciò la civiltà e il progresso materiale devono essere

combinati con la Più Grande Guida così che questo basso

mondo divenga proscenio ove appaiano le largizioni del Regno

e le conquiste materiali siano congiunte ai fulgori del

Misericorde. Questo affinché la bellezza e la perfezione del

mondo dell'uomo possano esser svelate e manifestate davanti

a tutti in perfetta grazia e splendore. Così saranno rivelate una

gloria e una felicità imperiture.

Sia lodato Iddio, nel corso dei secoli e delle ere, è stato

lanciato l'invito della civiltà, il mondo dell'umanità ha progredito

ed è avanzato giorno dopo giorno, vari Paesi si sono

sviluppati a passi da gigante e vi sono stati grandi miglioramenti

materiali, finché il mondo dell'esistenza non ottenne

la capacità universale di ricevere gli insegnamenti spirituali e

di ascoltare l'Invito Divino. Il poppante attraversa vari stadi

fisici, crescendo e sviluppandosi in ciascuna fase, finché il

suo corpo non raggiunge l'età della maturità. Raggiunto

questo stadio, esso acquisisce la capacità di manifestare

perfezioni spirituali e intellettuali: vi si possono percepire le

luci della comprensione, dell'intelligenza e del sapere e le

capacità della sua anima si dispiegano. Similmente nel

mondo contingente, la specie umana ha subìto progressive

trasformazioni fisiche e, con un lento processo, ha salito la

scala della civiltà, realizzando in sé i portenti, le eccellenze e

i doni dell'umanità nella loro forma più gloriosa, fino a

ottenere la capacità di esprimere gli splendori delle

perfezioni spirituali e degli ideali divini e a divenire

idonea a dare ascolto all'invito di Dio. Allora finalmente fu

lanciato l'invito del Regno, le virtù e le perfezioni

spirituali furono rivelate, il Sole della Realtà albeggiò e

furono promossi gli insegnamenti della Più Grande Pace,

dell'unicità del mondo dell'umanità e dell'universalità degli

uomini. Speriamo che i fulgori di questi raggi divengano

269

sempre più intensi, e più risplendenti le virtù ideali, così che

possa essere raggiunta la mèta di questo universale processo

umano e l'amore di Dio appaia in perfetta grazia e bellezza

abbagliando tutti i cuori.

O amati di Dio! Sappiate, in verità, che la felicità del

genere umano dipende dall'unità e dall'armonia della razza

umana e che gli sviluppi materiali e spirituali procedono

dall'amore e dall'amicizia fra tutti gli uomini. Considerate le

creature viventi, cioè quelle che si muovono sulla terra e

quelle che volano, quelle da pascolo e quelle da preda. Tra le

fiere da preda ogni specie vive appartata dalle altre del suo

genere, in assoluto antagonismo e ostilità; e ogni qual volta

esse si incontrano immediatamente si azzuffano e si feriscono

digrignando i denti e mostrando gli artigli. Ecco come si

comportano le bestie feroci e i famelici lupi, gli animali

carnivori che vivono solitari e combattono per la vita. Ma gli

animali docili, buoni e gentili, appartengano a specie volatili

o da pascolo, si associano in assoluta affinità, uniti nel

gregge, e vivono con gioia, felicità e contentezza. Tali sono

gli uccelli appagati e grati per pochi granelli; essi vivono in

perfetta letizia e innalzano sonori e melodiosi canti mentre si

librano su prati, pianure, colline e montagne. Anche gli

animali da pascolo, come le pecore, le antilopi e le gazzelle,

si associano in grande amicizia, intimità e unità mentre

vivono in pianure e praterie in istato di completo

appagamento. Ma cani, lupi, tigri, iene e altri animali da

preda, sono estranei fra loro, poiché cacciano e vagano

solitari. Le creature dei campi e gli uccelli dell'aria non si

evitano né si molestano quando si recano al comune pascolo

e ai luoghi di riposo, ma si accettano con amicizia, a

differenza delle belve da preda che subito si sbranano quando

l'una s'introduca nella tana o nel covo dell'altra; sì, anche se

una si limita a passare vicino alla dimora di un'altra, questa

subito si lancia all'attacco e se può l'uccide.

Perciò è chiaro e palese che anche nel regno animale

270

l'amore e la dimestichezza sono frutto di temperamento gentile,

natura pura, carattere lodevole, mentre la discordia e

align=left>l'isolamento sono caratteristiche delle belve feroci delle

regioni selvagge.

L'Onnipotente non ha creato nell'uomo gli artigli e le

zanne degli animali feroci, al contrario la forma dell'uomo è

stata plasmata e acconciata con i più avvenenti attributi e

adornata delle più perfette virtù. L'onore di questa creazione e

il valore di questa veste perciò esigono che l'uomo nutra

amore e amicizia per il prossimo, anzi, che tratti tutte le

creature viventi con giustizia ed equità.

Similmente, considera come l'amicizia e l'unione siano

causa di prosperità, felicità, gioia e benessere del genere umano,

mentre il dissenso e la discordia sono per lo più apportatori

di difficoltà, umiliazione, turbamento e insuccesso.

Ma mille volte ahimè, l'uomo è negligente e inconsapevole

di questi fatti: e tutti i giorni incede impettito con le qualità di

una belva. Ecco! ora egli si trasforma in tigre feroce; ora

diviene strisciante venefica serpe! Ma le sublimi conquiste

dell'uomo sono quelle qualità e attributi che appartengono

esclusivamente agli angeli delle Schiere Celesti. Perciò

l'uomo da cui promanino qualità lodevoli e alta moralità,

diviene creatura celestiale, angelo del Regno, realtà divina e

celeste fulgore. D'altra parte, colui che si dedichi alla guerra,

alle liti e alle stragi, diviene più abietto della più feroce fra le

creature selvagge, perché se il lupo crudele divora un solo

agnello in una notte, l'uomo uccide centomila suoi simili sul

campo di battaglia, cospargendo il suolo di cadaveri e

inzuppando la terra di sangue.

In breve, all'uomo sono date due nature: l'una tende verso

la sublimità morale e la perfezione intellettuale, l'altra è

incline a bestiale degradazione e imperfezioni carnali.

Viaggiando nei paesi del mondo si possono vedere da un lato

vestigia di rovina e distruzioni, dall'altro segni di civiltà e di

progresso. Desolazione e rovina sono le conseguenze del271

le guerre, contese e liti, ogni sviluppo e progresso è frutto

delle luci della virtù, della cooperazione e della concordia.

Chi attraversasse i deserti dell'Asia Centrale vedrebbe

quante città, un tempo grandi e fiorenti come Parigi e Londra,

sono ora distrutte e rase al suolo. Dal mar Caspio al fiume

Oxus si estendono selvagge e desolate pianure, deserti, lande

e vallate solitarie. Per due giorni e due notti la ferrovia russa

attraversa città diroccate e villaggi disabitati in quella deserta

contrada. Un tempo quella pianura recava il frutto della più

bella civiltà del passato. Segni di progresso e di raffinatezza

erano palesi tutt'attorno, le arti e le scienze erano ben protette

e promosse, le professioni e le industrie fiorivano, il

commercio e l'agricoltura avevano raggiunto un alto livello di

efficienza e le fondamenta del governo e della politica

posavano su forti e solide basi. Oggi quel vasto territorio è

divenuto per lo più rifugio e asilo delle tribù turcomanne e

arena di feroci esibizioni di animali selvaggi. Le antiche città

di quella pianura, come Gurgán, Nissá, Abívard e Sharistán,

famose in tutto il mondo per le arti, le scienze, la cultura e le

industrie, e rinomate per l'opulenza, la grandezza, la

prosperità e la distinzione hanno ceduto il posto a una landa

align=left>selvaggia dove non si ode altra voce fuorché il ruggito di

feroci belve e dove famelici lupi si aggirano indisturbati.

Questa desolata distruzione è stata prodotta da guerre e lotte,

dissensi e discordie fra Persiani e Turchi, che differivano per

religione e costumi. Così rigido era lo spirito del pregiudizio

religioso che i perfidi capi sancirono che fosse sparso sangue

innocente, che proprietà fossero rovinate e profanato l'onore

delle famiglie. E questo per citare solo un esempio.

Di conseguenza, chi percorre le regioni del mondo può

concludere che ogni progresso deriva dall'associazione e dalla

cooperazione, mentre la rovina è frutto di odi e livori. Ciò

non ostante, il mondo dell'umanità non fa caso all'ammonimento,

né si ridesta dal sonno dell'incuria. L'uomo genera

272

ancora divergenze, liti e contese al fine di schierare le coorti

di guerra e di gettarsi, con le sue legioni, nella mischia delle

stragi e dei massacri.

Considerate altresì il fenomeno della composizione e della

decomposizione, dell'esistenza e della non esistenza. Ogni

cosa creata nel mondo contingente è formata da numerosi

atomi diversi e la sua esistenza dipende dalla loro

composizione. In altre parole, mercé la divina forza creativa

ha luogo un congiungimento di elementi semplici così che da

tale composizione si produce un organismo distinto. L'esistenza

di tutte le cose è basata su questo principio. Ma quando

l'ordine è sconvolto, si produce la decomposizione e s'instaura

la disintegrazione, e quindi quell'oggetto cessa di esistere.

Cioè, la distruzione di tutti gli oggetti è prodotta dalla

decomposizione e dalla disintegrazione. Perciò attrazione e

composizione fra i vari elementi sono lo strumento della vita,

ma la discordia, la decomposizione e la divisione producono

la morte. Così le forze di coesione e di attrazione, in

qualunque cosa esistano, comportano l'apparizione di risultati

ed effetti benefici, mentre l'estraniamento e l'alienazione

delle cose arrecano disordine e annientamento. È

grazie all'affinità e all'attrazione che vengono all'esistenza

tutte le cose viventi come le piante, gli animali e gli uomini

mentre la divisione e la discordia sono causa di decomposizione

e distruzione.

Di conseguenza, ciò che conduce all'associazione e

all'attrazione e all'unità fra i figli degli uomini è apportatore

di vita nel mondo dell'umanità e qualunque cosa causi divisione,

repulsione e lontananza porta alla morte del genere

umano.

E se attraversando campi e piantagioni, si vedono piante,

fiori ed essenze odorose crescere assieme lussureggianti e

formare un modello di unità, ciò comprova che quella piantagione

e quel giardino fioriscono grazie alle cure di un

esperto giardiniere. Ma quando si presentano in uno stato

273

di disordine e irregolarità, se ne deduce che non sono stati

coltivati da un bravo contadino e perciò hanno prodotto

zizzanie e malerbe.

È dunque palese che l'amicizia e la coesione sono segni

dell'educazione del Vero Educatore e la dispersione e la

align=left>separazione sono una prova di selvatichezza e di una carenza

di educazione divina.

Lo scettico potrebbe obiettare dicendo che i popoli, le

razze, le tribù e le comunità del mondo hanno costumi, abitudini,

gusti, caratteri, inclinazioni e idee differenti e difformi,

che hanno opinioni e pensieri contrastanti fra loro,

com'è dunque possibile che tra gli uomini si manifesti la vera

unità ed esista perfetto accordo?

Per tutta risposta diciamo che le differenze sono di due

tipi. Uno è causa di annientamento, come l'antipatia esistente

fra nazioni guerreggianti e tribù nemiche che cercano di

distruggersi reciprocamente, che disfano le une le famiglie

delle altre, che si privano vicendevolmente del riposo e del

benessere, e che si abbandonano alla carneficina. L'altro

genere di diversità è essenza di perfezione e causa dell'apparizione

delle largizioni del Gloriosissimo Signore.

Considerate i fiori di un giardino. Sebbene differiscano

nella specie, colore, forma e aspetto, pure, dal momento che

sono rinfrescati dalle acque della medesima sorgente, vivificati

dalle brezze dello stesso vento, rinvigoriti dai raggi

dell'unico sole, acquistano, in virtù della loro stessa diversità,

ancor più bellezza e fascino. Così quando agisce quella forza

unificatrice che è la penetrante influenza della Parola di Dio,

le differenze di costumi, maniere, abitudini, idee,

opinioni e disposizioni abbelliscono il mondo dell'umanità.

Queste diversità, queste differenze sono come l'innata dissomiglianza

e varietà delle membra e degli organi del corpo

umano, ciascuno dei quali contribuisce alla beltà, all'efficienza

e alla perfezione del tutto. Quando queste diverse

membra e organi siano sotto l'influenza dell'anima sovrana

274

dell'uomo e il potere dell'anima pervada arti e membra, vene

e arterie del corpo, allora la differenza rafforza l'armonia, la

diversità conferma l'amore e la molteplicità è il più grande

elemento di coordinazione.

Come sarebbe sgradevole alla vista se tutti i fiori, le

piante, le foglie ed i boccioli, i frutti, i rami e gli alberi di

quel giardino avessero medesima forma e ugual colore! Il

giardino è invece arricchito e abbellito dalla diversità delle

tinte, delle forme e dell'aspetto e l'effetto che ne deriva è più

grande. Similmente, quando sfumature di diverso pensiero,

temperamento e carattere saranno unite sotto il potere e

l'influsso d'un elemento principale, saranno rivelate e rese

manifeste la bellezza e la gloria dell'umana perfezione.

Null'altro che la celestiale potenza della Parola Divina, la

quale regge e trascende le realtà di tutte le cose, è in grado di

armonizzare i pensieri, i sentimenti, le idee e le convinzioni

divergenti dei figli degli uomini. In verità essa è il potere che

penetra in tutte le cose, il motore delle anime e il

coordinatore e il regolatore nel mondo dell'umanità.

Sia lodato Iddio, oggi lo splendore della Parola di Dio ha

illuminato ogni orizzonte e da tutte le sètte, le razze, le tribù,

le nazioni e le comunità alcune anime si sono incontrate nella

luce della Parola, radunate, unite e concordi in perfetta

armonia. Oh! Quante riunioni adorne di anime di varie razze

e differenti sètte! Chiunque vi partecipi sarà còlto da stupore

e potrebbe supporre che queste anime siano tutte della

medesima terra, nazionalità, comunità, di uguale

align=left>pensiero, credo e opinione: e invece uno è Americano, l'altro

Africano, l'altro proviene dall'Asia e l'altro ancora

dall'Europa, uno è nato in India, l'altro è del Turkestan, uno

è Arabo, l'altro Tajik, l'altro Persiano e l'altro ancora

Greco. Nonostante tali diversità, essi stanno assieme in

perfetta armonia e unità, amore e libertà; hanno un'unica

voce, un solo pensiero e un medesimo intendimento. In

verità, questo dipende dal potere penetrante della Parola di

275

Dio! E le forze dell'universo, quand'anche tutte facessero

lega, non riuscirebbero a mettere assieme neppure un'assemblea

intrisa di sentimenti d'amore, affetto, attrazione e

fervore tali da unire i membri di diverse razze e da far scaturire

dal cuore del mondo una voce che dissipi guerre e

contese, estirpi dissensi e dispute, dia inizio all'èra della pace

universale e instauri unità e concordia fra gli uomini.

V'è forza che possa opporsi alla penetrante influenza della

Parola di Dio? No, in nome di Dio! Chiara è la prova e

completa la dimostrazione! Chi guardi con occhi di giustizia

sarà còlto da stupore e meraviglia e attesterà che tutti i

popoli, le sètte e le razze del mondo devono essere felici,

contenti e grati per gli insegnamenti e i moniti di Bahá’u’lláh,

poiché queste ingiunzioni divine domano ogni animale feroce

trasformano lo strisciante insetto in alato uccello, tramutano

le anime umane in angeli del Regno e del mondo umano

fanno un foco di qualità di misericordia.

Si richiede altresì che tutti mostrino obbedienza, sottomissione

e lealtà verso il proprio governo. Oggi non v’è stato

nel mondo che si trovi in condizioni di pace e tranquillità,

perché la sicurezza e la fiducia sono scomparse fra la gente.

Governati e governanti sono tutti in pericolo. L'unico gruppo

di persone che si sottometta oggi pacificamente e lealmente

alle leggi e alle ordinanze del governo e che si comporti con

onestà e franchezza verso gli altri è questa comunità

angariata. E infatti mentre tutte le sètte e le razze in Persia e

nel Turkestan sono intente a fare i propri interessi e

obbediscono al governo nella speranza di una ricompensa o

per timore di una punizione, i Bahá'í sono amici del governo,

obbedienti alle sue leggi, e amano tutti.

Tale obbedienza e sottomissione sono ingiunte come doverose

e obbligatorie per tutti dal chiaro Testo della Bellezza

di Abhá. Perciò i credenti, in ossequio al comando dell'Unico

Vero, mostrano somma sincerità e benevolenza verso

tutte le nazioni; e chiunque contravvenisse alle leggi del276

governo si stimerebbe responsabile davanti a Dio, meritevole

della collera e del castigo divino per il suo peccato e la sua

trasgressione. È stupefacente che, ciò malgrado, alcuni dei

funzionari del governo reputino i Bahá'í nemici, e amici i

membri di altre comunità. Benevolo Iddio! Recentemente,

quando a Tihrán e in altre provincie persiane v'era stata una

rivoluzione e una sommossa generale, è stato dimostrato che

neppure un Bahá'í aveva partecipato o vi era implicato. Per

questa ragione essi furono rimproverati dagli ignoranti,

perché avevano obbedito al comandamento della Perfezione

Benedetta e si erano astenuti da ogni interferenza nelle

questioni politiche. Essi non si sono associati ad alcun partito,

ma si sono occupati dei loro affari e professioni e hanno

svolto le loro mansioni.

Tutti gli amici di Dio testimoniano che ‘Abdu’l-Bahá è,

sotto ogni aspetto, amico di tutti i governi e le nazioni e prega

sinceramente per il loro progresso e avanzamento, specialmente

per i due grandi Stati orientali, poiché questi due

Paesi sono la terra natale e il luogo d'esilio di Bahá'u'lláh. In

tutte le epistole e gli scritti egli ha elogiato e lodato questi

due governi e per loro ha invocato le confermazioni divine

dalla Soglia dell'Unico vero Dio. La Bellezza di Abhá - possa

la mia vita essere un sacrificio per i Suoi amati - ha pregato

per le Loro Maestà Imperiali. Benevolo Iddio! Com'è strano

che, nonostante queste prove irrefutabili, ogni giorno accada

qualcosa e sorgano difficoltà. Ma noi e gli amici di Dio non

dobbiamo per nessuna ragione cedere nel nostro

impegno d'essere leali, sinceri e uomini di buona volontà.

Dobbiamo sempre manifestare onestà e sincerità, anzi essere

costanti nella fedeltà e nella fidatezza e pregare per il bene di

tutti.

O amati di Dio, questi sono giorni di incrollabilità, fermezza

e perseveranza nella Causa di Dio. Non dovete concentrare

la vostra attenzione sulla persona di ‘Abdu’l-Bahá,

align=left>perché fra breve egli si congederà da voi. Dovete invece

277

fissare lo sguardo sulla Parola di Dio. Se la Parola di Dio

viene promossa, rallegratevi e siate felici e grati, anche se

‘Abdu’l-Bahá è minacciato da una spada o gravato dal peso

di catene e ceppi, perché è importante il Santo Tempio della

Causa di Dio, non il corpo fisico di ‘Abdu’l-Bahá. Gli amici

di Dio devono levarsi con tale fermezza che se, a un certo

momento, cento anime come ‘Abdu’l-Bahá divenissero bersaglio

degli strali dell'afflizione, essi non cambierebbero né

vacillerebbero nella loro risolutezza, determinazione, ardore,

devozione e servizio alla Causa di Dio. Anche ‘Abdu'l-Bahá

è servo alla Soglia della Bellezza Benedetta e manifestazione

di puro e totale asservimento alla Soglia dell'Onnipotente.

Egli non ha altro stadio o titolo, rango o potere. Questo è il

mio ultimo Scopo, il mio eterno Paradiso, il mio più sacro

Tempio e il mio Sadratu’l-Muntahá. Con la Bellezza Benedetta

di Abhá e l'Eccelso, il Suo Araldo - possa la mia vita

essere un sacrificio per Entrambi - è terminata l'apparizione

dell'indipendente e universale Manifestazione di Dio. E per

mille anni tutti saranno illuminati dalle Sue luci e sorretti

dall'oceano dei Suoi favori.

O amanti di Dio! In verità, questo è il mio ultimo

desiderio e il mio monito per voi. Benedetto, perciò, colui che

è assistito da Dio a seguire ciò che è vergato su questa

pergamena le cui parole sono santificate dai simboli in uso

fra gli uomini.

226. O servo di Dio! La tua lettera è pervenuta ed è

stata motivo di gioia. Hai espresso il tuo ardente voto che io

partecipi al Congresso della Pace. Io non mi presento a queste

conferenze politiche, perché non è possibile instaurare la pace

se non mediante il potere della Parola di Dio. Quando sarà

indetta una conferenza che rappresenti tutte le nazioni e che

lavori sotto l'influenza della Parola di Dio, allora sarà

instaurata la pace universale; ma altrimenti è impossibile.

278

In questo momento è certo che la pace che è stata instaurata

è temporanea, e non durerà. Tutti i governi e le

nazioni si sono stancati della guerra, delle difficoltà dei viaggi,

delle ingiuste spese, delle perdite di vite, dell'afflizione

delle donne, del gran numero di orfani, e sono indotti per

forza alla pace. Ma questa pace non è permanente, sibbene

temporanea.

Noi speriamo che la forza della Parola di Dio instauri una

pace che rimarrà per sempre effettiva e sicura.

227. 1 O stimate persone che siete pionieri fra gli amici

del mondo dell'umanità!

Le lettere che avete inviato durante la guerra non sono

pervenute, ma è appena giunta una missiva scritta l' 11 febbraio

1916: ecco immediatamente la risposta. La vostra intenzione

merita mille elogi, poiché state servendo il mondo

dell'umanità e questo contribuisce alla felicità e al benessere

di tutti. Quest'ultima guerra ha dimostrato al mondo e alla

gente che la guerra è distruzione, mentre la pace universale è

costruzione; la guerra è morte, vita la pace; la guerra è

rapacia e crudeltà, la pace beneficenza e umanità; la

guerra è un'appendice del mondo della natura, mentre la pace

è parte delle fondamenta della religione di Dio; la guerra è

tenebra su tenebra, mentre la pace è luce del cielo; la

guerra distrugge l'edificio dell'umanità, mentre la pace è

vita eterna del mondo dell'umanità; la guerra è quale famelico

lupo mentre la pace è sì come gli angeli del cielo; la

1 Questa è la prima parte della risposta di ‘Abdu’l-Bahá a una lettera

indirizzataGli dal Comitato Esecutivo dell’Organizzazione Centrale per

la Pace Durevole. Questa Tavola, di cui Shoghi Effendi dice in Dio

passa nel Mondo che è “di grande importanza” fu scritta il 17 dicembre

1919 e inviata al Comitato dell’Aia per mezzo di una delegazione

speciale.

279

guerra è lotta per l'esistenza, mentre la pace è reciproco aiuto

e cooperazione fra i popoli del mondo e causa del compiacimento

dell'Unico Vero nel reame celeste.

Non v'è anima la cui coscienza non attesti che in questo

giorno non v'è nel mondo cosa più importante della pace

universale. Ogni uomo probo lo attesta e venera quella stimata

Assemblea che auspica che questa tenebra sia tramutata

in luce, questa ferocia in gentilezza, questo tormento in

gaudio, questa tribolazione in sollievo e questa inimicizia e

odio in cameratismo e amore. Perciò lo sforzo di quelle

anime stimate è degno di lode e di encomio.

Ma i saggi che sono consapevoli dei rapporti essenziali

emananti dalle realtà delle cose reputano che quest'unico fatto

di per sé non può influenzare la realtà umana come dovrebbe

e potrebbe, perché finché le menti umane non divengano

unite, non potrà realizzarsi alcunché di importante.

Attualmente la pace universale è questione di grande rilievo,

ma l'unità di coscienza è essenziale, si che le fondamenta di

quella possano divenire sicure, il suo insediamento solido e

robusto il suo edifizio.

Perciò Bahá'u'lláh spiegò questa questione della pace

universale cinquant'anni or sono, mentre Si trovava confinato

nella fortezza di ‘Akká ed era vilipeso e prigioniero. Egli

scrisse di questa importante questione della pace universale a

tutti i grandi sovrani del mondo e la fondò fra i Suoi amici in

oriente. L'orizzonte d'oriente era immerso in fitta tenebra, le

nazioni mostravano massimo odio e reciproca inimicizia, le

religioni bramavano il sangue l'una delle altre ed era tenebra

su tenebra. In tali tempi Bahá'u'lláh rifulse come il sole

dall'orizzonte dell'oriente illuminando la Persia con la luce di

questi insegnamenti.

Fra i Suoi insegnamenti v'era la dichiarazione della pace

universale. Genti di differenti nazioni, religioni e sètte che

Lo seguirono si unirono a tal segno che furono istituite notevoli

riunioni composte dalle varie nazioni e religioni d'o280

riente. Chiunque vi entrasse vedeva una sola nazione, un solo

insegnamento, un'unica via, un unico ordine, perché gli

insegnamenti di Bahá’u’lláh non si limitavano all'instaurazione

della pace universale, ma comprendevano altri temi

che la completavano e la sostenevano.

Fra questi insegnamenti v'era la ricerca indipendente della

realtà così che il mondo dell'umanità possa essere salvato

dalle tenebre dell'imitazione e conseguire la verità; possa

strapparsi da dosso questa logora e consunta veste di

mill'anni or sono e indossare il manto intessuto in somma

purezza e santità sul telaio della realtà. Se la realtà è una e

non ammette molteplicità, le differenti opinioni devono finire

per fondersi.

E fra gli insegnamenti di Bahá’u’lláh v'è l'unità del mondo

dell'umanità; che tutti gli esseri umani sono agnelli di Dio ed

Egli ne è il buon Pastore. Questo Pastore è gentile con tutto

l'armento, perché fu Lui che tutti li creò, li allevò, li curò e li

protesse. Non v'è dubbio che il Pastore è gentile con tutti gli

agnelli e se fra loro ve ne sono alcuni ignoranti, devono

essere educati; se ve ne sono infanti, devono essere allevati

fino a che non maturino; se ve ne sono ammalati, devono

essere curati. Non devono esistere odio o inimicizia, ma

questi ignoranti, questi infermi devono essere curati come da

un medico gentile.

E fra gli insegnamenti di Bahá’u’lláh v'è che la religione

deve concordare con la scienza e con la ragione, sì che possa

influenzare i cuori umani. Le fondamenta devono essere

solide, non devono essere fatte di imitazione.

E fra gli insegnamenti di Bahá’u’lláh v'è che i pregiudizi

religiosi, razziali, politici, economici e patriottici demoliscono

l'edifizio dell'umanità. Finché prevarranno tali pregiudizi,

il mondo dell'umanità non troverà pace. La storia ci

dà notizia del mondo dell'umanità per un periodo di seimila

anni. Durante questi seimila anni il mondo dell'umanità

non è mai stato libero da guerre, contese, uccisioni e

281

align=left>stragi. In ogni periodo si è combattuta una guerra in un paese

o nell'altro e ogni guerra era dovuta a un pregiudizio

religioso, razziale, politico o patriottico. È stato perciò accertato

e dimostrato che tutti i pregiudizi sono distruttivi per

l'edificio umano. Finché dureranno questi pregiudizi, la lotta

per l'esistenza continuerà a dominare e le stragi e la rapacità

proseguiranno. Perciò, com'è accaduto in passato, il mondo

dell'umanità non può essere salvato dalle tenebre della natura

né conseguire l'illuminazione per altra via che l'abbandono

dei pregiudizi e l'acquisizione della morale del Regno.

Se il pregiudizio e l'inimicizia sono dovuti alla religione,

riflettete come la religione debba essere causa di cameratismo,

altrimenti è infruttuosa. E se si tratta di pregiudizi di

nazionalità considerate come tutti gli uomini appartengano a

un'unica nazione, siano nati dall'albero di Adamo e Adamo ne

sia la radice. L'albero è uno: le nazioni ne sono i rami, gli

individui le foglie, i germogli e i frutti. Quindi la fondazione

delle varie nazioni e lo spargimento di sangue e la distruzione

dell'edificio dell'umanità che ne conseguono dipendono

dall'ignoranza umana e da moventi egoistici.

In quanto ai pregiudizi patriottici, anch'essi sono dovuti ad

assoluta ignoranza, perché la superficie della terra è una sola

patria; gli uomini possono vivere in qualunque posto del

globo terrestre; perciò per l'uomo tutto il mondo è una patria.

Questi confini e recinti sono stati inventati dall'uomo, non

sono stati assegnati nella creazione. L'Europa è un

continente, l'Asia un continente, l'Africa un continente,

l'Australia un continente; ma taluni, spinti da motivi personali

e da interessi egoistici, hanno diviso i continenti, considerandone

una parte come la propria patria. Dio non ha

stabilito frontiere tra la Francia e la Germania, fra le quali

c'è continuità. Sì, nei primi secoli anime egoiste, per fare il

proprio interesse, hanno assegnato confini e recinti e

giorno per giorno vi hanno dato importanza sempre maggiore,

finché ciò non ha creato, nei secoli successivi, profonda

282

inimicizia, spargimenti di sangue e rapacia. Ciò continuerà

indefinitamente e questo concetto del patriottismo, se rimarrà

limitato in una certa cerchia, sarà la principale causa della

distruzione del mondo. Nessuna persona saggia e giusta

riconosce queste distinzioni immaginarie. Consideriamo

patria una zona limitata che chiamiamo nostra terra natale,

mentre è il globo la patria di tutti, non una zona ristretta. In

breve, viviamo su questa terra per brevi giorni e alla fine vi

siamo sepolti: essa è la nostra tomba perpetua. Val forse la

pena sobbarcarci stragi e sbranarci reciprocamente per

questa tomba perpetua? No, lungi da ciò, Dio non Si compiace

di un tale comportamento né uomo sano di mente

l'approverebbe.

Considerate! I beati animali non scendono in patriottiche

contese. Vivono in perfetta reciproca amicizia e abitano assieme

in armonia. Per esempio, se capita che una colomba

orientale, una occidentale, una settentrionale e una meridionale

giungano contemporaneamente in un luogo, esse

subito si associano in armonia. Così fanno anche gli altri

beati animali ed uccelli. Ma le bestie feroci, appena s'incontrano,

si attaccano e si azzuffano, si sbranano e sono incapaci

di convivere pacificamente in un luogo; sono scontrose

e feroci, selvagge e combattive.

In quanto ai pregiudizi economici, è evidente che ogni

qual volta i legami tra le nazioni si stringono e gli scambi di

merci si sveltiscono, e un principio economico è stabilito in

un paese, ciò finisce per avere un'influenza anche negli altri

paesi e ne verranno benefizi universali. Perché dunque questo

pregiudizio?

In quanto al pregiudizio politico, si deve seguire la politica

di Dio ed è indiscutibile che la politica di Dio è più grande di

quella umana. Dobbiamo seguire la politica divina che va

bene per tutti. Egli tratta tutti nella stessa maniera: non fa

distinzioni e questa è la base delle divine Religioni.

E fra gli insegnamenti di Bahá’u’lláh vi è la formazione

283

di una lingua che possa essere divulgata fra tutti i popoli.

Questo insegnamento fu rivelato dalla Penna di Bahá'u'lláh

affinché questa lingua universale possa eliminare l'incomprensione

fra gli uomini.

E fra gli insegnamenti di Bahá’u’lláh vi è la parità fra

uomini e donne. Il mondo dell'umanità ha due ali - una, le

donne, l'altra, gli uomini. Finché le due ali non saranno

ugualmente sviluppate l'uccello non potrà volare. Se un'ala

rimane debole, il volo è impossibile. Finché il mondo delle

donne non diverrà pari a quello degli uomini nell'acquisizione

di virtù e perfezioni non si potranno conseguire tutta la

prosperità e il successo che sarebbero possibili altrimenti.

E fra gli insegnamenti di Bahá’u’lláh v'è la divisione

volontaria delle proprietà con gli altri fra le genti. Questa

divisione volontaria è più grande dell'eguaglianza e consiste

in questo: che l'uomo non preferisca se stesso agli altri, ma

per gli altri sacrifichi la vita e i beni. Ma essa non deve essere

introdotta per coercizione così che diventi una legge e che ci

sia l'obbligo di seguirla. No, l'uomo deve sacrificare

volontariamente e di propria scelta i beni e la vita per gli altri

e spendere di buon grado per i poveri, come accade in Persia

fra i Bahá'í.

E fra gli insegnamenti di Bahá’u’lláh vi è la libertà dell'uomo,

che mercé la Forza ideale egli sia libero ed emancipato

dalla cattività del mondo della natura; infatti l'uomo,

finché è prigioniero della natura, è un animale feroce, poiché

la lotta per l'esistenza è una delle esigenze del mondo della

natura. Questa lotta per l'esistenza è la sorgente primaria di

tutte le calamità ed è la suprema afflizione.

E fra gli insegnamenti di Bahá’u’lláh vi è che la religione

è un baluardo possente. Se l'edificio della religione vacilla e

traballa, ne conseguono confusione e caos e l'ordine delle

cose ne è completamente sovvertito, perché nel mondo dell'uomo

vi sono due baluardi che proteggono l'uomo dall'agire

male. Uno è la legge che punisce i criminali: ma la

284

legge impedisce solo il crimine palese e non il peccato nascosto;

mentre il baluardo ideale, cioè la religione di Dio,

impedisce crimini palesi e nascosti, educa l'uomo, corregge la

morale, impone l'adozione delle virtù ed è quella onnicomprensiva

forza che garantisce la felicità del genere umano.

Ma per religione si intende ciò che è accertato mediante

l'investigazione e non ciò che si basa sulla pura e semplice

imitazione, le fondamenta delle Religioni Divine e non

umane imitazioni.

E fra gli insegnamenti di Bahá'u'lláh vi è che, ancorché la

civiltà materiale, sia uno degli strumenti del progresso del

mondo dell'umanità, pure finché non si accompagni con la

civiltà divina, non si potrà conseguire il risultato voluto, che è

la felicità del genere umano. Riflettete! Queste navi da guerra

align=left>che nello spazio di un'ora riducono in macerie una città sono

un prodotto della civiltà materiale; così i cannoni Krupp, i

fucili Mauser, la dinamite, i sottomarini, le torpediniere, le

fortezze volanti e i bombardieri - tutte queste armi da guerra

sono il malefico frutto della civiltà materiale. Se la civiltà

materiale fosse stata accompagnata dalla civiltà divina,

queste feroci armi non sarebbero mai state inventate. No, le

energie dell'uomo sarebbero state invece completamente

volte verso utili invenzioni e concentrate su encomiabili

scoperte. La civiltà materiale è come il cristallo di una

lampada. La civiltà divina è la lampada e, senza luce, il

cristallo è oscuro. La civiltà materiale è come il corpo:

ancorché oltremodo avvenente, elegante e bello, è morto. La

civiltà divina è come lo spirito, e il corpo trae la vita

dallo spirito, altrimenti diviene cadavere. È stato così evidenziato

che il mondo dell'umanità ha bisogno degli aliti

dello Spirito Santo. Senza spirito il mondo dell'umanità è

esanime e senza quella luce si trova in completa oscurità,

perché il mondo della natura è un mondo animale. L'uomo,

finché non rinasce dal mondo della natura, cioè non se ne

distacca, è essenzialmente un animale e sono gli insegna285

menti di Dio che trasformano quest'animale in un'anima

umana.

E fra gli insegnamenti di Bahá'u'lláh vi è la promozione

dell'educazione. Tutti i bambini devono essere istruiti nelle

align=left>scienze per quanto è necessario. Se i genitori sono in grado di

provvedere alle spese di tale educazione, va bene, altrimenti è

la comunità che deve fornire i mezzi per educarli.

E fra gli insegnamenti di Bahá'u'lláh vi sono la giustizia e

il diritto. Finché essi non saranno realizzati sul piano dell'esistenza,

tutte le cose saranno disordinate e rimarranno

imperfette. Il mondo dell'umanità è un mondo di oppressione

e di crudeltà e un regno di aggressione e di errore.

In conclusione, questi insegnamenti sono numerosi. Questi

molteplici principi, che costituiscono la più ampia base per la

felicità del genere umano e sono doni del Misericordioso,

devono essere aggiunti al tema della pace universale e

accompagnati ad esso, affinché ne possa sortire un risultato.

Altrimenti è difficile realizzare nel mondo dell'umanità la

pace universale di per sé. E gli insegnamenti di Bahá’u’lláh

che si accompagnano alla pace universale, sono come una

mensa fornita di cibi fragranti e deliziosi d'ogni sorta. A

quella mensa di infinita generosità, ogni anima può trovare

ciò che desidera. Se il tema è limitato solamente alla pace

universale, non si otterranno i notevoli risultati attesi e

desiderati. L'ampiezza della pace universale deve essere tale

che tutte le comunità e le religioni vi possano trovar realizzati

i loro più arditi voti. Gli insegnamenti di Bahá'u'lláh sono tali

che tutte le comunità del mondo, religiose, politiche o etiche,

antiche o moderne, vi trovano l'espressione dei loro più nobili

desideri.

Per esempio, i religiosi trovano negli insegnamenti di

Bahá'u'lláh la fondazione della Religione Universale - una

religione che si addice perfettamente alle attuali condizioni, e

che è effettivamente capace di curare subito i mali incurabili,

che guarisce ogni dolore e porge l'infallibile antidoto

286

per ogni esiziale veleno. Se infatti desideriamo sistemare e

organizzare il mondo dell'umanità secondo le attuali imitazioni

religiose e in tal modo instaurare la felicità del genere

umano, ciò è impossibile e irrealizzabile - per esempio,

l'applicazione delle leggi della Torà e anche delle altre

religioni secondo le presenti imitazioni. Ma negli insegnamenti

di Bahá'u'lláh si trovano nella presentazione più perfetta

le fondamenta essenziali di tutte le Religioni Divine, che

appartengono alle virtù del mondo dell'umanità e sono la base

del benessere del mondo dell'uomo.

Similmente, a proposito dei popoli che reclamano la libertà:

negli insegnamenti di Bahá’u’lláh si trova in tutta la

sua forza e la sua vastità la libertà moderata che garantisce il

benessere del mondo dell'umanità e mantiene e preserva le

relazioni universali.

Così a proposito dei partiti politici: negli insegnamenti di

align=left>Bahá’u’lláh si trova quella che è la più grande politica che

governa il mondo dell'umanità, anzi la politica divina.

Altrettanto a proposito del partito « dell'eguaglianza » che

cerca la risoluzione dei problemi economici: fino ad ora tutte

le risoluzioni proposte si sono dimostrate inattuabili tranne le

proposte economiche contenute negli insegnamenti di

Bahá'u'lláh che sono realizzabili e che non angustiano la

società.

Così dicasi degli altri partiti: chi esamini il problema con

attenzione, scopre che negli insegnamenti di Bahá’u’lláh si

ritrovano i più nobili proponimenti di quei partiti. Questi

insegnamenti costituiscono una forza universale fra tutti gli

uomini e sono realizzabili. Ma vi sono alcuni insegnamenti

del passato, come quelli della Torà, che oggigiorno non

possono essere applicati. Altrettanto dicasi delle altre

religioni e dei canoni delle varie sètte e dei diversi partiti.

Per esempio, la questione della pace universale, a proposito

della quale Bahá’u’lláh dice che bisogna istituire il

Tribunale Supremo: la Lega delle Nazioni, che è stata costi287

tuita, non ha la capacità di fondare la pace universale. Ma il

Tribunale Supremo che Bahá'u'lláh ha descritto adempierà

questo sacro compito con perfetta possanza e forza. E il Suo

piano è questo: che le assemblee nazionali di ogni Paese e

nazione - cioè i parlamenti - eleggano due o tre persone che

siano le più squisite di quella nazione, e siano bene informate

sulle leggi internazionali e sui rapporti fra i governi e

consapevoli degli attuali essenziali bisogni dell'umanità. Il

numero di questi rappresentanti deve essere proporzionale al

numero degli abitanti del Paese. L'elezione di queste persone

che sono scelte dall'assemblea nazionale, cioè dai parlamenti,

dev'essere confermata dalla camera alta, dal congresso e dal

consiglio dei ministri, nonché dal presidente o dal monarca, sì

che esse possano essere gli eletti di tutta la nazione e del

governo. Il Tribunale Supremo sarà composto da queste

persone e tutta l'umanità perciò vi avrà parte, perché ciascuno

di questi delegati rappresenterà pienamente la propria

nazione. Quando il Tribunale Supremo impartirà

un'ordinanza su una questione internazionale, all'unanimità o

per voto di maggioranza, non vi saranno più pretesti per il

querelante o spazio per le obiezioni dell'imputato. Nel caso

uno dei governi o delle nazioni sia negligente o lento

nell'esecuzione dell'inappellabile decisione del Tribunale

Supremo, le altre nazioni insorgeranno contro di esso, perché

colonne di questo Tribunale Supremo sono tutti i governi e le

nazioni del mondo. Pensate quale solida base! Ma una Lega

limitata e ristretta non potrà realizzare lo scopo come

dovrebbe e potrebbe. Questa è la verità dei fatti, che è stata

affermata...

228. O Servitore della Soglia di Bahá’u’lláh! La tua

missiva del 14 giugno 1920 è pervenuta; è pervenuta anche

una lettera da alcuni dei membri del Comitato per la Pace e la

risposta è già stata scritta.

288

È evidente che questo consesso non è quello che si pensa e

non ha la possibilità di sistemare e organizzare le cose nel

modo opportuno e necessario. Comunque, la questione di cui

essi si occupano è della massima importanza. Il consesso

dell'Aia deve essere così forte e influente che la sua parola

condizioni governi e nazioni. Fa’ notare ai riveriti membri

colà riuniti che la Conferenza dell'Aia che si tenne prima

della guerra ebbe quale presidente l'Imperatore di Russia e

che i suoi membri erano uomini assai eminenti. Eppure ciò

non prevenne questa terribile guerra. Ora cos'accadrà? In

futuro sicuramente scoppierà un'altra guerra, più terribile

dell'ultima: in verità, non v'è alcun dubbio. Cosa può fare il

consesso dell'Aia?

Ma i principi fondamentali esposti da Bahá’u’lláh si diffondono

giorno dopo giorno. Consegna la risposta alla loro

lettera ed esprimi loro massimo amore e gentilezza e lasciali

ai loro affari. In ogni caso dovrebbero essere contenti di te e

col loro consenso potrai stampare e distribuire la mia dettagliata

epistola che è già stata tradotta in inglese.

In quanto agli Esperantisti associati con loro; ogniqualvolta

ne trovi uno dotato di capacità, trasmettigli le fragranze

della Vita. In tutte le riunioni conversa degli insegnamenti di

Bahá'u'lláh, perché ciò sarà oggi efficace nei paesi

occidentali. E se ti chiedono della tua fede in Bahá’u’lláh,

align=left>rispondi loro che noi Lo consideriamo il più eminente

Educatore e Maestro del mondo in quest'èra e chiarisci, con

spiegazioni dettagliate, che questi insegnamenti riguardanti la

pace universale e altri temi furono rivelati dalla penna di

Bahá’u’lláh cinquant'anni fa e sono già stati pubblicati in

Persia, in India, e divulgati per tutto il mondo. Agli inizi tutti

erano increduli sull'idea della pace universale che veniva giudicata

impossibile. Parla poi, della grandezza di Bahá'u'lláh,

degli eventi che accaddero in Persia e in Turchia, della

stupefacente influenza che Egli esercitò, del contenuto delle

Epistole che Egli indirizzò a tutti i sovrani e di come esse si

289

siano realizzate. Parla altresì della diffusione della Causa

Bahá'í. Assòciati con il Comitato per la Pace Universale dell'Aia

per quanto possibile, mostrando loro ogni cortesia.

È evidente che gli Esperantisti sono ricettivi e che tu sei

padrone ed esperto della loro lingua. Comunica anche con gli

Esperantisti della Germania e di altri luoghi. La

letteratura che distribuisci deve trattare solo degli

insegnamenti. Per il momento non è consigliabile divulgare

altra letteratura. È mia speranza che le confermazioni divine

ti assistano sempre...

Non ti addolorare per l'apatia e la freddezza del consesso

dell'Aia. Confida in Dio; è nostra speranza che l'Esperanto

possa d'ora in poi avere un potente effetto fra la gente. Tu ora

hai gettato il seme; sicuramente esso crescerà; la sua crescita

dipende da Dio.

229. O sincero servitore dell'Unico Vero! Sento che

sei addolorato e angosciato per gli avvenimenti del mondo e

per le traversie della sorte. Perché temi e t'addolori? I sinceri

amanti della Bellezza di Abhá e coloro che hanno libato la

Coppa del Patto non temono calamità, né si sentono depressi

nell'ora del travaglio. Considerano il fuoco dell'avversità

giardino di delizie e gli abissi del mare, spazi del

cielo.

Tu ti trovi nell'asilo di Dio e all'ombra dell'Albero del Suo

Patto, perché ti duoli e t'affliggi? Sii sicuro e abbi fiducia.

Osserva i comandamenti scritti del tuo Signore con gioia e

con pace, con fervore e sincerità e sii amico del tuo Paese e

del tuo governo. La Sua grazia ti assisterà sempre, le Sue

benedizioni ti saranno elargite e il desiderio del tuo cuore

sarà esaudito.

In nome dell'Antica Bellezza! -- possa la mia vita essere

sacrificata per i Suoi amati. -- Se gli amici sapessero

quale gloriosa sovranità il Signore ha destinato per loro nel

290

Suo Regno, sicura estasi li colmerebbe, si vedrebbero coronati

di gloria immortale e trasportati da empiti di gioia. Fra

breve sarà palesato con quale fulgore la luce della Sua munifica

cura e misericordia abbia brillato sui Suoi amati e quale

turbolento oceano sia stato sollevato nei loro cuori! Allora

grideranno a gran voce ed esclameranno: Siamo felici, si

rallegri il mondo!

230. Rispettato personaggio! La tua seconda lettera in

data 19 dicembre 1918 è pervenuta e ha recato grande gioia e

letizia, perché mostrava la tua fermezza e incrollabilità nel

Patto e nel Testamento e la tua brama di porgere l'invito del

Regno di Dio. Oggi l'invito del Regno è la forza magnetica

che attrae a sé il mondo dell'umanità, poiché nell'uomo vi

sono grandi capacità. Gli insegnamenti divini costituiscono lo

spirito, anzi il sole di quest'èra. Ogni anima deve impegnarsi

sì che i veli che coprono gli occhi degli uomini siano squarciati,

i raggi del sole siano subito visti e cuore e vista ne siano

illuminati.

Ora, grazie all'aiuto e alla munificenza di Dio, questa forza

di guida e queste misericordiose largizioni si trovano in te.

Sorgi, dunque, nella perfetta Potenza sì che tu possa conferire

lo spirito alle ossa putrescenti, donare la vista ai ciechi,

balsamo e vigore ai depressi, e vivacità e grazia agli scoraggiati.

Tutte le lampade alla fine si spegneranno fuorché la

lampada del Regno, che cresce giorno per giorno in splendore.

Ogni appello alla fine perderà vigore tranne l'invito al

Regno di Dio, che viene offerto giorno dopo giorno. Ogni

sentiero alla fine devierà tranne la strada del Regno, che si

raddrizza giorno per giorno. Indubbiamente la melodia divina

non deve essere confrontata con una melodia terrena, e le luci

artificiali non possono confrontarsi con il Sole nel cielo. Perciò

fa d'uopo impegnarsi in quello che è permanente e durevole,

per ottenere sempre più luce, forza e vita...

291

Prego e supplico il Regno Divino che tuo padre, tua madre

e tuo fratello possano entrare nel Regno di Dio, mercé la luce

della guida.

231. O bocciolo sull'Albero della Vita! Felice te che ti

sei cinta i lombi nel servizio, che ti sei levata con tutta

la tua forza a promulgare gl'insegnamenti divini, che hai

indetto riunioni e lottato per l'esaltazione della Parola di

Dio.

In questo mondo mortale ogni cosa importante ha una

fine; ogni conquista notevole ha un termine; non v'è nulla che

abbia permanente esistenza. Per esempio, considera come le

importanti conquiste del mondo antico siano state

completamente distrutte senza che ne resti traccia, fuorché la

grande Causa del Regno di Dio, che non ha inizio né avrà

fine. Tutt'al più si rinnova. Agli inizi di ciascuno dei rinnovamenti

essa non merita attenzione agli occhi della gente, ma

allorché si sia definitivamente affermata, progredisce giorno

dopo giorno e nella sua quotidiana esaltazione raggiunge il

sommo dei cieli.

Per esempio, rifletti sul giorno di Cristo, che fu il giorno

del rinnovamento del Regno di Dio. Le genti del mondo non

gli attribuirono importanza e non ne compresero il significato,

a tal segno che il sepolcro di Cristo rimase perduto e

ignorato per trecento anni, finché l'ancella di Dio, Elena,

madre di Costantino, non giunse a scoprire quel sacro sito.

Con ciò intendo dimostrare quanto distratte e ignoranti

siano le genti del mondo e come rimangano incuranti e negligenti,

il giorno dell'instaurazione del Regno.

Fra breve la forza del Regno pervaderà tutto il mondo e

allora esse si ridesteranno e piangeranno e gemeranno per

coloro che furono oppressi e martirizzati e si lamenteranno e

sospireranno. Così è fatta la gente.

292

232. In quanto al presidente Wilson, i quattordici principi

da lui enunciati si trovano per lo più fra gli insegnamenti

di Bahá’u’lláh e spero perciò che egli sia confermato e assistito.

Oggi è l'alba della pace universale: è mia speranza che

faccia mattino e che il buio della guerra, della lotta e delle

dispute fra gli uomini ne sia trasformato in luce di unione,

armonia e affetto.

233. O fedeli amici, o sinceri servitori di Bahá'u'lláh!

Ora, nel cuore della notte, mentre gli occhi sono chiusi nell'assopimento

e tutti hanno posato il capo sul giaciglio del riposo

align=left>e del profondo sonno, ‘Abdu'l-Bahá veglia entro i

recinti della Sacra Tomba e nell'ardore della sua invocazione

pronunzia questa sua preghiera:

O gentile e amorevole Provvidenza! L'oriente si agita e

l'occidente ribolle come gli eterni flutti del mare. Spirano

le soavi brezze della santità e dal Regno Invisibile

rifulgono luminosi i raggi dell'Astro della Verità. C'è un

canto di inni all'unità divina e i vessilli della possanza del

cielo sono spiegati al vento. S'eleva l'angelica Voce e,

quale ruggito di leviatano, risuona l'appello

all'abnegazione e all'evanescenza. Da ogni canto risuona il

trionfale grido di Yá Bahá’u’l-Abhá e per tutte le contrade

squilla l'invocazione di Yá 'Alíyyu'l-'Alá. Non v’è palpito

nel mondo che non sia quello della Gloria del Rubacuori,

né v'è tumulto fuorché l'empito dell'amore per Lui,

l'incomparabile, il Benamato.

Gli amati del Signore, coi loro aliti muschiati, ardono

come luminose fiaccole in ogni clima e gli amici

del Misericordiosissimo, quali sboccianti fiori, si trovano

in tutte le regioni. Neppure un attimo essi riposano; non

traggono respiro che non sia nel ricordo di Te e non

hanno altra brama che servire la Tua Causa: nei prati

293

della verità sono quali usignoli dal dolce canto e nei

giardini fioriti della guida quali variopinti boccioli; essi

adornano i sentieri del Giardino della Realtà con mistici

fiori; come svettanti cipressi costeggiano le sponde del

fiume della Volontà Divina. Sull'orizzonte dell'essere risplendono

quali radiose stelle; nel firmamento del mondo

luccicano come fulgidi astri. Sono manifestazioni di grazia

celestiale e orienti della luce dell'assistenza divina.

Concedi, o Amorevole Signore, che tutti possano rimanere

fermi e incrollabili, radiosi di eterno splendore, sì

che, ad ogni respiro, dalle pergole del Tuo tenero amore

spirino brezze soavi, dall'oceano della Tua grazia si levi

una bruma, e le gentili piogge del Tuo amore donino

freschezza, e lo zefiro aliti il suo profumo dal roseto dell'unità

divina.

Concedi, o Prediletto del Mondo, un raggio dal Tuo

Splendore. O Benamato dell'umanità, versa su noi la luce

del Tuo Sembiante.

O Dio Onnipotente, riparaci e sii nostro rifugio; o

Signore dell'Essere, mostra la Tua possanza e il Tuo

dominio.

O amorevole Signore, i promotori della sedizione sono

vivaci e attivi in alcune regioni e notte e dì infliggono

grave ingiustizia.

I tiranni sono come lupi in agguato e il vilipeso, innocente

gregge non ha né aiuto né soccorso. I segugi inseguono

le gazzelle dei campi dell'unità divina e il fagiano

delle montagne della guida divina è braccato dai corvi

dell'invidia.

O divina Provvidenza, preservaci, proteggici! O Tu

Che sei il nostro Scudo, salvaci e difendici! Tienici nel

Tuo Rifugio e col Tuo Aiuto preservaci da tutti i mali.

Tu sei, in verità, il Vero Protettore, l'Invisibile Custode,

il Celestiale Preservatore e il Celeste Amorevole

Signore.

294

O amati del Signore! Da un lato sventola il vessillo dell'Unico

Vero Dio e si leva la Voce del Regno. La Causa di

Dio si diffonde e i portenti del cielo sono palesi in splendore.

L'oriente riluce e l'occidente olezza; il settentrione è redolente

d'ambra grigia, il meridione di muschio.

Dall'altro gl'infedeli crescono nell'odio e nel rancore,

fomentando incessantemente dolorose sedizioni e cattiverie.

Non trascorre giorno senza che qualcuno issi lo stendardo

della rivolta e sproni il destriero nell'arena della discordia.

Non passa ora senza che la vipera codarda scopra le

venefiche zanne stillando esiziale veleno.

Gli amati del Signore sono ammantati di perfetta sincerità

e devozione incuranti di rancori e malvagità. Dolci e insidiose

sono queste serpi, questi sussurratori maligni, astuti

nell'inganno e nella frode. State in guardia! Siate vigili! Di

mente pronta e di lucido intelletto sono i fedeli e fermi e

incrollabili sono i confermati. Agite con massima circospezione!

« Temete la sagacia del fedele, perché egli vede con luce

divina! ».

Attenti che nessuno abbia a produrre segretamente spaccature

o a fomentare lotte. Nell'Inespugnabile Roccaforte siate

prodi guerrieri e per la Possente Magione valoroso esercito.

Siate molto accorti, state in guardia notte e giorno, ché il

tiranno non abbia a danneggiarvi.

Studiate la Tavola del Santo Marinaio, onde possiate conoscere

la verità, e considerate come la Bellezza Benedetta

ne abbia fatto lucida profezia di futuri eventi. Accorto chi intende.

In verità in questo v'è un dono per i sinceri.

Come polvere sulla Sacra Soglia, in perfetta modestia e

umiltà, ‘Abdu’l-Bahá è intento a promulgare i Suoi segni di

giorno e nottetempo. Ogniqualvolta trova il tempo egli prega

ardentemente, e piangente Lo implora con fervore, dicendo:

295

O divina Provvidenza, siamo miserandi, concedici il

Tuo soccorso; esuli errabondi, offrici il Tuo asilo: sbandati,

uniscici; traviati, raccoglici nel Tuo gregge; diseredati,

concedici una porzione; assetati, conducici alla

fonte della Vita; fragili, rafforzaci sì che possiamo levarci

ad aiutare la Tua Causa e a offrirci quale sacrifici viventi

sulla via della guida.

Ma gl'infedeli, di giorno e di notte, apertamente e in

segreto, fanno di tutto per scuotere le fondamenta della Causa,

per sradicare l'Albero Benedetto, per impedire che questo

servo serva, per accendere segrete sedizioni e contese e per

annientare ‘Abdu'l-Bahá. All'apparenza sembrano agnelli, ma

interiormente non sono altro che famelici lupi. Dolci nel parlare,

nel cuore sono solo esiziale veleno.

O amati, custodite la Causa di Dio! Non permettete che

soavità di parola v'inganni - no, considerate invece le

intenzioni di ciascuno e soppesate il suo nascosto pensiero.

Siate subito attenti, subito in guardia. Evitateli, ma non siate

aggressivi! Astenetevi dal censurare e dal diffamare e lasciateli

nella Mano di Dio. Su voi si posi la Gloria delle Glorie.

234. O tu che sei estasiata dai soavi aliti del Signore!

Ho esaminato il contenuto della tua eloquente missiva e ho

appreso che hai versato lacrime e che il tuo cuore brucia di

dolore per la prigionia di ‘Abdu'l-Bahá.

O ancella di Dio! Questa prigione è per me più dolce e

desiderabile di un giardino fiorito; per me, questo vincolo val

più della libertà di andare per la mia strada e questo angusto

sito lo trovo più spazioso di vaste e aperte pianure. Non

addolorarti per me. E se il mio Signore decretasse per me la

benedizione della dolce coppa del martirio, questo non

sarebbe altro che ricevere ciò che maggiormente bramo.

Non temere se questo Ramo sarà tagliato via da questo

296

mondo materiale e deporrà le foglie; no, le sue foglie fioriranno,

perché questo Ramo, tagliato via da questo mondo

basso, crescerà, raggiungerà le più eccelse vette della gloria e

produrrà frutti tali che, col loro aroma, profumeranno il

mondo.

235. O Dio, mio Dio! Illumina le fronti dei Tuoi veri

amanti e sostienili con le schiere angeliche di un trionfo certo.

Fa’ sicuri i loro passi sulla Tua retta via e per la Tua antica

munificenza schiudi dinanzi a loro i portali delle Tue

benedizioni, perché essi dispensano sulla Tua via ciò che Tu

hai donato loro, proteggono la Tua Fede, confidano nel ricordo

di Te, immolano i cuori per amor di Te, e non lesinano

ciò che posseggono nell'adorazione per la Tua Bellezza e

nella ricerca di modi per compiacerTi.

O mio Signore! Decreta per loro una porzione generosa,

una ricompensa destinata e una sicura mercede.

In verità, Tu sei il Sostenitore, il Soccorritore, il Generoso,

il Munifico, Colui Che sempre dona.

236. O mio Dio, Che guidi il ricercatore sulla via che

porta al giusto, Che liberi le anime perdute e cieche dalle

deserte lande della perdizione, Tu Che elargisci ai sinceri

grandi doni e favori, Che custodisci gl'intimoriti entro il Tuo

inespugnabile rifugio, Che dal Tuo eccelso orizzonte rispondi

al grido di coloro che T'invocano. Sii Tu lodato, o mio

Signore! Tu hai guidato i traviati fuori dalla morte della

miscredenza e hai portato alla mèta del viaggio coloro che Ti

si avvicinano e hai rallegrato coloro che han certezza fra i

Tuoi servi esaudendo i loro più ardenti aneliti, e, dal Tuo

Regno di bellezza, hai dischiuso i cancelli del ricongiungimento

dinanzi ai volti di coloro che Ti bramano, ri297

scattandoli dai fuochi della privazione e della rovina - sì che

essi si sono affrettati verso di Te e sono giunti al Tuo

cospetto, alla Tua porta ospitale, e hanno ricevuto un'abbondante

messe di doni.

O mio Signore, erano assetati, e Tu sollevasti alle loro

labbra riarse le acque del ricongiungimento. O Tenero, o

Elargitore, Tu ne lenisti la pena con il balsamo della Tua

munificenza e della Tua grazia, e ne sanasti le sofferenze con

il sovrano farmaco della Tua compassione. O Signore, fa’ sicuri

i loro passi sulla Tua retta via, allarga per loro la cruna

d'ago e, abbigliali in manti da re, falli incedere nella gloria

per i secoli dei secoli.

In verità Tu sei il Generoso, Colui Che sempre dona, il

Prezioso, il Più Munifico. Non v'è altro Dio che Te, il Potente,

il Forte, l'Eccelso, il Vittorioso.

O miei amati spirituali! Sia lodato Iddio, avete squarciato i

veli e riconosciuto il compassionevole Benamato; siete

fuggiti da questa dimora per recarvi nel reame di là dallo

spazio. Avete drizzato le tende nel mondo di Dio e per glorificare

Lui, Che da Sé esiste, avete innalzato voci soavi e

cantato inni che hanno trafitto il cuore. Ben fatto! Mille volte

ben fatto! Avete mirato la Luce palesata ed entro i vostri

esseri rigenerati avete levato il grido « Benedetto il Signore,

il migliore fra tutti i creatori! » Non eravate che infanti nella

matrice, foste poi lattanti e da un petto prezioso traeste il latte

della conoscenza, poi giungeste a piena crescita e

conquistaste la salvezza. Ora è tempo di servire, di servire il

Signore. Liberatevi da ogni intralciante pensiero, trasmettete

il Messaggio con lingua feconda, adornate le vostre

assemblee con la lode dell'Amato, finché la grazia non

discenda in travolgenti flutti ad abbigliare il mondo di fresca

verzura ed efflorescenza. Questa grazia fluente sono i

consigli, gli ammonimenti, le istruzioni e le ingiunzioni dell'Onnipotente

Iddio.

O miei amati! Il mondo è avviluppato nella spessa te298

nebra dell'aperta ribellione e spazzato da un turbine d'odio. I

fuochi della malevolenza hanno spinto le loro fiamme fino

alle nuvole del cielo e un torrente insanguinato spazza pianure

e colline e sulla faccia della terra non v'è alcuno che

possa trovare pace. Perciò gli amici di Dio devono produrre

quella tenerezza che viene dal Cielo ed elargire a tutti gli

uomini l'amore nello spirito. Essi devono agire con ogni

anima secondo i consigli e i moniti divini; mostrare gentilezza

e buona fede a tutti, voler bene a tutti. Devono sacrificarsi

per gli amici e augurare buona sorte ai nemici. Devono

confortare le persone difficili e trattare con amorevolezza i

loro oppressori. Devono essere acqua corroborante per gli assetati,

rapido rimedio per gli ammalati, balsamo risanatore

per gli addolorati e consolazione per ogni cuore gravato. Devono

essere luce di guida per i traviati, guida sicura per i

perduti. Devono essere occhi veggenti per i ciechi, orecchie

acute per i sordi, vita eterna per i morti e per gli afflitti eterna

gioia.

Si assoggettino volontariamente ad ogni sovrano giusto e

per ogni generoso governante siano buoni cittadini. Obbediscano

al governo e non s'immischino negli affari politici,

ma si dedichino al miglioramento del carattere e del

comportamento e tengano lo sguardo fisso sulla Luce del

mondo.

237. Chiunque reciti questa preghiera con umiltà e

fervore porterà letizia e gioia al cuore di questo

Servo; sarà proprio come se Lo incontrasse

faccia a faccia.

Egli è il Gloriosissimo!

O Dio, mio Dio! Prostrato e lacrimante elevo a Te le mie

supplici mani e nascondo il viso nella polvere della Tua

soglia esaltata al di sopra del sapere dei dotti e della lode di

299

tutto quel che Ti glorifica. DegnaTi di guardare al Tuo servo,

umile e prosternato alla Tua porta, con l'occhio della Tua

misericordia e immergilo nell'oceano della Tua eterna grazia.

O Signore! Egli è un povero ed umile Tuo servo, schiavo

ed implorante, prigioniero nelle Tue mani, che Ti prega ferventemente,

fiducioso in Te, sciolto in lacrime al Tuo cospetto,

che T'invoca e Ti supplica dicendo:

Signore, mio Dio! Concedimi la grazia di servire coloro

che Tu ami, rafforzami nella mia servitù verso di Te, illumina

la mia fronte con la luce dell'adorazione alla Tua santa corte e

della preghiera al Tuo maestoso Regno. Aiutami a

dimenticare me stesso al celeste ingresso della Tua porta e a

distaccarmi da tutto quand'io sia entro i Tuoi sacri domini.

Signore! Dammi da bere dal calice dell'abnegazione, vestimi

del suo manto e immergimi nel suo oceano. Fa’ di me la

polvere sulla via di coloro che ami e concedi che io offra

l'anima mia per la terra nobilitata dalle orme dei passi dei

Tuoi eletti lungo il Tuo sentiero, o Signore di Gloria nei

Sommi Cieli.

Con questa preghiera il Tuo servo T'invoca all'alba e al

tramonto. Appaga il desiderio del suo cuore, o Signore! Illumina

il suo cuore, allieta il suo seno, ravviva la sua luce,

affinché egli possa servire la Tua Causa e i Tuoi servi.

Tu sei il Dispensatore, il Munifico, il Benigno, il Misericordioso,

il Compassionevole.

300

301

NOTE

302

303

PASSI TRADOTTI DAL CUSTODE

Tutti i passi compresi in questa Antologia che erano già stati tradotti dal

Custode sono stati riprodotti integralmente e sono qui sotto elencati. Sono

altresì state ampiamente utilizzate, specialmente nei brani ritradotti dal

Comitato, vecchie traduzioni e appunti di Shoghi Effendi che risalgono al

tempo di ‘Abdu'l-Bahá.

brano pag. rigo

5 26 19 ‘Non si turbino…’ a ‘…dei Nostri angeli prediletti’.

5 26 31 'Non angosciatevi...' a '... fra gli uomini'.

12 - - L'intero brano.

15 38 18 'Nei cicli passati...' a '... divenuti uno'.

15 38 27 'In tal guisa tutti...’ a '... aiuto e soccorso’.

20 - - L'intero brano.

35 74 11 'O esercito di Dio! In virtù..' a '...al Testamento di Dio'.

38 82 26 'Queste Assemblee Spirituali...' a '... qualunque circostanza'.

42 87 29 'Ogni qual volta entrate...' a '... il Pietoso'.

43 - - L'intero brano.

44 - - L'intero brano.

45 - - L'intero brano.

52 - - L'intero brano.

175 - - L'intero brano.

176 - - L’intero brano

194 - - L'intero brano.

198 227 25 ‘Mai sono passato…’ a ‘…su te crocifisso!’.

202 236 14 'I Balcani rimarranno...' a '... influenza dilagherà'.

204 - - L'intero brano.

208 - - L'intero brano.

214 253 22 'Un uomo non può...' a '...di chi ascolta'.1

218 255 9 'Noi vi contempleremo...' a 'angeli prediletti '.

222 - - L'intero brano.

225 273 22 'Considerate i fiori di...' a '... bellezza e fascino '.

- 274 5 'Come sarebbe sgradevole...' a '...figli degli uomini ‘.

229 - - L'intero brano.

234 295 32 'Non temere se...' a '...profumeranno il mondo'.

237 - - L'intero brano.

304

1 Si tratta di una tradizione citata da Bahá’u’lláh (vedi Spigolature dagli

Scritti di Bahá’u’lláh, LXXXIX) nonché da ‘Abdu'l-Bahá in una Tavola

riportata nella compilazione della Casa Universale di Giustizia sull'Insegnamento'.

Brani tradotti da Marzieh Gail

1-4 53-61 113 - 114 188

6-10 64-65 118 - 119 190 - 191

15-17 72-74 121 - 123 193

19 76 129 195 - 196

21-29 79 134 198 - 203

31 84 – 87 137 - 146 205 - 207

33 90 – 92 148 - 163 209 - 210

35-42 94 – 97 174 216 - 221

47-51 99-111 181 - 182 234 - 236

Brani tradotti da un Comitato presso d Centro Mondiale, sulla guida di

vecchie traduzioni

5 18 34

11 30 46

13 - 14 32 62 - 63

66 - 71 115 - 117 183 - 187

75 120 189

77 - 78 124 - 128 192

80 - 83 130 - 133 197

88 - 89 135 - 136 211 - 215

93 147 223 - 228

98 164 - 173 230 - 233

112 177 - 180

Autor: ‘Abdu’l-Bahá - Kategorie: Scritture Bahá’í - Strany: 0 - Kapitoly: 0
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